ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI DEL SANGUE

TORTOLI' - ARBATAX

 

A.I.D.O.

ASSOCIAZIONE ITALIANA DONATORI ORGANI

All’inizio degli anni Settanta, il trapianto di organi, anche se ancora limitato al rene ed alla cornea, cominciava in Italia a delinearsi come un vero e proprio mezzo terapeutico. A quell’epoca, Giorgio Brumat, che aveva intuito la potenzialità dei tra­pianti, ma anche gli ostacoli che questa avrebbe incontrato nel nostro paese, diede vita il 14 novembre 1971 alla DOB, l’Associazione Donatori Organi di Bergamo.

L’iniziativa destò molto interesse, determinando centinaia di adesioni da nume­rose regioni italiane, il che spinse il promotore, con l’aiuto di alcuni bergamaschi, a trasformare la DOB nella Associazione Italiana Donatori Organi (AIDO).

I principi su cui si basa l’AIDO sono contenuti nello Statuto Associativo, e in particolare:

Articolo 1

L’AIDO, con sede legale a Bergamo, è costituita tra i cittadini favorevoli alla do­nazione volontaria, anonima e gratuita di organi, tessuti e cellule.

E’ apartitica, aconfessionale, interetnica, senza scopi di lucro, informata ai prin­cipi etici ed a quelli dettati dall’ordinamento giuridico dello Stato.

Articolo 2

Sono finalità dell’Associazione:

- promuovere il rafforzamento della solidarietà umana;

- sollecitare la coscienza dei cittadini sulla necessità della donazione di parti del proprio corpo, dopo la morte per i trapianti ed innesti terapeutici;

- sostenere, anche in accordo con Istituzioni, Enti ed Associazioni italiane ed in­ternazionali, particolari iniziative tendenti ad affrontare le problematiche connesse con la donazione ed il trapianto di organi, tessuti e cellule.

 

Negli anni, l’AIDO si è diffusa in tutte le Regioni e oltre i confini nazionali: è at­tiva in Svizzera ed è membro fondatore dell’O.M.I.D.O.T. (Organizzazione Mondiale per l’Informazione sul Dono di Organi e Tessuti, costituita a Pau in Francia il 15 giugno 1991, assieme alle associazioni dei donatori Belgi (A.B.D.O.) e Francesi (FRANCE A.D.O.T.).

Si è consolidata nel tempo con la costituzione di una struttura organizzativa che ha provveduto alla diffusione capillare del concetto e della pratica della donazione di organi su tutto il territorio italiano.

L’attività dell’AIDO non si limita alla raccolta delle adesioni: questo ne è so!­tanto un aspetto; essa è preceduta, accompagnata e seguita da un ventaglio di inizitive che comprendono interventi di informazione sanitaria e di educazione civica. Un posto di rilievo spetta alla presenza nelle scuole, poiché inducendo i ragazzi a

riflettere serenamente sul problema dei trapianti e sul profondo significato umano e civile del consenso al prelievo di organi si contribuisce concretamente al superamen­to delle paure, quasi sempre irrazionali, con cui abitualmente ci si scontra.

In considerazione dell’opera svolta per la sensibilizzazione dell’opinione pubbli­ca sul problema della donazione di organi, il Ministro della Sanità On. Costante Degan, ha conferito all’AIDO la medaglia d’oro al merito della Sanità Pubblica, con decreto del Presidente della Repubblica in data 15 gennaio 1986.

I tempi sono cambiati. Oggi si va affermando la convinzione che il prelievo di organi non sia una violazione, ma significhi valorizzare un corpo certamente privo di vita. Che il culto del defunto e non quello del cadavere sia segno di civiltà, che la possibilità di sopravvivenza di un organo in un’altra persona costituisca un omaggio di raro valore alla memoria di chi è scomparso.

In Sardegna si è incominciato a lavorare per l’AIDO già dal 1973, quando a Cagliari un gruppo di amici hanno costituito la Sezione Provinciale, tanto che i compo­nenti del Consiglio si misero subito al lavoro contattando prima la classe medica, e chiedendo ai Provveditorati alle scuole il permesso di tenere delle conferenze per poter sensibilizzare, per primo i giovani e poi coinvolgere tutti i genitori e parenti degli alunni sulla donazione degli organi “post mortem”.

A Sassari il 17 maggio 1980 venne costituita l’AIDO Provinciale e subito dopo vari gruppi comunali, per primi quelli di Alghero, Olbia, Ozieri e Tempio, estenden­do in tutta la provincia la bandiera della nuova Associazione.

A Nuoro venne costituita la sezione provinciale il 26 febbraio 1983 e subito dopo il gruppo comunale di Nuoro, ma i Dirigenti non si fermavano, e anche in provincia si incominciò una forte campagna di sensibilizzazione, tanto da costituire subito il gruppo di Belvì, di Sorgono, Macomer, Mamoiada e Orosei.

Ad Oristano si costituì la sezione provinciale il giorno 15 febbraio 1986, alla pre­senza di molte autorità cittadine. Tutte le sezioni iniziarono una grossa e fattiva pro­paganda per promuovere il rafforzamento della solidarietà umana, in tutto il territo­rio della Sardegna, oggi si contano svariati gruppi comunali nelle quattro province.

La Sardegna oggi, anche se si è un pò rallentato il numero dei donatori, è una delle regioni italiane, forse d’Europa, per il numero di abitanti che ha fatto più dona­zioni multiple.

Vale dunque la pena di riflettere

Tutti possono offrire la nostra disponibilità per diventare donatori, così come tutti potremmo personalmente avere bisogno di una donazione.

Oggi che il trapianto di organi permette di curare in modo efficace numerose e

gravi malattie, decidere di donare gli organi è un atto di maturità e di generosità, espressione di sensibilità e solidarietà verso gli altri segno di evoluzione del valore sociale e indice di civiltà.

La Sardegna conta oggi circa 20.000 iscritti, pochi per le donazioni che sono state fatte, vero segno di civiltà del popolo sardo.

Si invita tutta la popolazione alla sensibilizzazione di quanti abbiano percepito l’importanza di una Associazione Umanitaria, quale è l’Associazione Italiana Dona­tori Organi in sigla AIDO.