PALESTINA - BALSAM
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Rapporti sulla situazione sanitaria

L’OFFENSIVA ISRAELIANA CONTRO I PALESTINESI NEI TERRIRTORI AUTONOMI NON RISPETTA LE NORME FONDAMENTALI UMANITARIE

Si sono moltiplicate nelle ultime settimane dell’offensiva di rappresaglia israeliana le segnalazioni di episodi di crudeltà e mancato rispetto delle leggi umanitarie fondamentali che anche in guerra impongono

Al contrario, l’esercito israeliano , non in singoli casi, ma con una sistematicità che fa pensare a ordini diramati dai capi militari, ha impedito ai sanitari di avvicinarsi ai feriti e portarli via, sanitari che insistevano a compiere il loro dovere sono stati oggetto di colpi d’arma da fuoco, vari sono stati uccisi, ambulanze sono state tenute lontane e su di esse si è sparato. Il blocco delle aree circondate fa rare eccezioni nel l’impedire l’accesso di medicinali e spesso anche cibo e acqua. In vaste aree è stata fatta mancare l’elettricità e l’acqua per lunghi periodi, con evidenti conseguenze per l’igiene e il benessere degli abitanti sotto coprifuoco, tra cui anziani, bambini e malati. Ciò solo per citare le violazioni più gravi delle norme internazionalmente accettate.

Queste segnalazioni vengono dall’interno delle zone assediate quando le linee telefoniche e l’elettricità non mancano, dai limitati gruppi di visitatori stranieri – tra cui molti gli italiani – che hanno vissuto in prima persona queste esperienze, e fortemente dai religiosi del convento francescano e della basilica della Natività di Betlemme. Ma segnalazioni vengono ormai anche da giornali e TV, sia pure in modo incompleto.

Le segnalazioni inducono a ritenere che le vittime decedute, per lo più indifese e maltrattate o ferite senza alcuna ragione di “difesa”, siano molte di più di quante ufficialmente e comunque approssimativamente segnalate, per la mancanze di cure e i disagi imposti.

Sia l’impedimento all’assistenza e al mantenimento dell’igiene sono in stridente contrasto con le affermazioni circa il carattere democratico di Israele sotto la guida di questo governo.

Si tratta peraltro di comportamenti non nuovi nella pratica repressiva della prima e seconda intifada, ma l’estensione e la durata di queste pratiche non hanno precedenti.

LE PROTESTE DEGLI ORGANISMI INTERNAZIONALI

L‘ OMS - Oltre a numerose proteste delle organizzazioni sanitarie e umanitarie come la Mezzaluna Rossa, la Croce Rossa Internazionale, hanno diramato dichiarazioni preoccupate l’Organizzazione Mondiale della sanità, con un comunicato della Dr. Gro Harlem Brundtland ., Direttrice generale dell’OMS che porta la data del 13 marzo 2002 . Il testo e informazioni di dettaglio si possono trovare sul sito http://www.who.int/

Il comunicato insiste sia sulle difficoltà di accesso ai servizi sanitari, sia sulla preoccupazione per l’elevato numero di vittime tra gli operatpori sanitari, medici, infermieri e paramedici che rispondevano a persone in acuto bisogno di soccorso.

 

L’ UNIONE EUROPEA - Il 6 aprile scorso il Rappresentante speciale EU in Medio Oriente ha rilasciato il seguente comunicato stampa urgente:

Colpito dalle segnalazioni allarmanti circa la situazione umanitaria in tutti i Territori Palestinesi, e in particolare a Jenin e a Nablus, il Rappresentante Speciale EU per il Medio Oriente, Ambasciatore Miguel Angel Moratinos richiede immediati e chiari ordini perché sia rispettata la sicurezza del passaggio di veicoli e personale medico , sia garantito l’accesso al grande numero di feriti che non sono assistiti e sia consentita la evacuazione delle salme dei deceduti.

L’indirizzo del Segretariato generale dell’Ambasciatore Moratinos è :

RUE DE LA LOI, 175

B - Bruxelles

Tel: (32 2) 285 88 04

Fax (32 2) 285 87 52

Ulteriori notizie più dettagliate sono emanate quasi quotidianamente dal Palestine Monitor. Il cui indirizzo e-mail è

(Palestine Monitor Alquds):

palmon@upmrc.org