Lettera del 13 febbraio 2001

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Fino al 3 febbraio 329 morti palestinesi e oltre 12.000 feriti.


Questa mattina elicotteri israeliani hanno lanciato razzi contro un auto su una strada della striscia di Gaza. Il guidatore e' morto all'istante. Continuano gli assassinii di Stato. All'interno dell'auto c'era si' un membro della guardia personale di Arafat ma non vi e' alcun elemento che faccia pensare che fosse coinvolto in attacchi o azioni terroristiche come sicuramente faranno apparire gli israeliani e i loro supporters italiani. Ieri altri due morti palestinesi. E altre cannonate nella zone civili di Beit Jala e Al Bireh. Durante la notte alcune sassaiole contro i soldati che presidiano la Tomba di Rachele hanno provocato un'incursione dell'esercito israeliano nel campo profughi di Aida che hanno sparato contro le abitazioni, facendo irruzione in alcune di esse, rompendo i vetri delle finestre e terrorizzando le famiglie. Oggi Betlemme era completamente sigillata. Gia' da domenica sono stati re-imposti i blocchi di cemento all'entrata a sud che e' tenuta sotto tiro da un carro armato israeliano. Sulla strada che collega Gerusalemme ad Hebron stazionano piu' di sette carri armati. Alla TV e sui giornali italiani si continua a riportare la frase "che cessino le violenze". Ma da parte di chi ? Dai fatti ci risulta che quotidianamente continuano a morire o essere feriti, in numero dieci volte superiore , i palestinesi. E i soprusi quotidiani, gli abbattimenti di alberi e di case, la chiusura delle strade ( a Gerico buldozer israeliani hanno completato una doppia trincea di terra e sassi attorno alla citta'), chi li sta compiendo? Eppure i giornalisti italiani continuano a ripetere il ritornello della violenza palestinese oppure di una violenza "generica" . Intanto Sharon e Barak hanno quasi raggiunto l'accordo per un governo di unita' nazionale. Uno dei punti "fondamentali" e' il no alla costruzione di nuovi insediamenti senza pero' bloccare la "crescita naturale" di quelli esistenti. Tradotto vuol dire costruire altre migliaia di case , basta che siano alla periferia degli insediamenti esistenti. Se poi tutte queste nuove case occupano nuova terra palestinese e si vanno ad unire senza soluzione di continuita' ad altri insediamenti, separando ulteriormente le zone abitate dai palestinesi, questa e' la naturale crescita di Israele, mica un'occupazione illeggittima internazionalmente ! Altro punto di concordia tra i due il fatto di non mirare piu' ad un accordo definitivo con i Palestinesi, ma solo a lunghi accordi temporanei..... Come se piu' di cinquantanni di soprusi non bastassero.


Dal 9 novembre 2000 questa "lettera di notizie" e' inviata tramite e-mail da alcuni cooperanti di organizzazioni non governative italiane presenti in Palestina a centinaia di indirizzi. Chi non volesse piu' far parte di questa lista e' pregato di comunicarcelo . Confidiamo nella diffusione di questi nostri contributi. PETIZIONE DI ASSOPACE AL PARLAMENTO ITALIANO http://www.petitionpetition.com/cgi/petition.cgi?id=1149. RITORNANO , Iscrivetevi settimana dal 4 al 11 marzo - 8 marzo con le donne di palestina IO, DONNA VADO IN PALESTINA - LUISA MORGANTINI TEL. 0348-3921465- SEGRETERIA 06-69950217-FAX 06-69950200-EMAIL morgantini@europarl.eu.int

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