Lettera del 21 marzo 2001


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In questa lettera:

Che poteva dire l'ambasciatore?

Gli stessi soldati ?

Presidio e netstrike per la RAI Ancora ambasciata USA

Mozione Morgantini

 


Ospitiamo queste due righe Un ringraziamento per la solidarieta' espressa dalle Ong, dal Cocis, dai singoli cooperanti e tutti gli amici e compagni dall'Italia e dal mondo. Lino


Riportiamo il comunicato inviato all'ANSA a seguito delle dichiarazioni del portavoce dell'ambasciata israeliana a Roma. Gerusalemme, 21 marzo 2001 Solo oggi, essendomi assentato dall'ufficio per i noti motivi, ho avuto modo di leggere il lancio ANSA datato 19 marzo, Roma, ore 17:15 e titolato : MO:rivolta;Portavoce Ambasciata Israele, soldati provocati. Nella nota si riportano le dichiarazioni del portavoce dell'ambasciata israeliana in Italia, Ofer Bavly, in riferimento alla manifestazione al check point di Al Ram di lunedi scorso. Il portavoce sostiene che i soldati israeliani "sono stati costretti all'uso di armi non letali" perche' "provocati" dai manifestanti. La manifestazione- sostiene Bavly- " e' stata caratterizzata da provocazioni e lanci di pietre da parte dei dimostranti contro il posto di blocco militare, che ha costretto i militari israeliani all'uso di armi non letali atte a disperdere la folla". Intendo riaffermare quanto gia' dichiarato a vari organi di stampa. Ero presente, a non piu' di tre metri dal posto di blocco militare, come anche riprese televisive possono confermare, ed ho assistito all'arrivo del corteo. Le dimostranti hanno attraversato il posto di blocco, innalzando cartelli e striscioni, in modo assolutamente pacifico. A quel punto i soldati, dopo aver parlottato tra di loro, sono entrati nella casermetta militare e ne sono usciti avendo ognuno in mano oggetti a forma di granata di colore marrone, dimostratisi poi bombe-suono, che hanno iniziato a lanciare "a grappolo" sui manifestanti, che in quel momento volgevano loro le spalle, avendo gia' superato il posto di blocco in direzione di Gerusalemme. Ne' prima degli scoppi, ne' dopo gli scoppi, e fino al momento di essere stato colpito a mia volta da una di queste bombe-suono, non ho visto tirare una sola pietra contro i soldati e la struttura del posto militare. Sul fatto che non fossero armi letali, dipende da dove scoppiano questi ordigni. La mia gamba ha subito una lacerazione e si e' gonfiata ma se la bomba fosse scoppiata vicino alla testa o vicino al torace ? Infine se per provocazione si intende l'aver attraversato il posto di blocco militare questa e' un'altra questione, piu' politica che di sicurezza per la vita dei soldati. Tanto per la necessaria verita' dei fatti. Lino Zambrano Cooperante e Rappresentante della Ong AICOS di Milano


E per aggiungere altro contro le falsita' dette dagli israeliani aggiungiamo questa notizia su quanto avvenuto sempre nella zona del posto di blocco di Al Ram. Non sappiamo se sono gli stessi soldati della manifestazione ma il posto di blocco e' lo stesso. 19 marzo 2001- Infermieri della Red Crescent palestinese di nuovo picchiati e l'ambulanza danneggiata dai soldati israeliani. Dopo aver risposto ad una chiamata per un incidente stradale vicino al posto di blocco di Ram e trasportato le vittime all'ospedale (israeliano) Hadassah di Gerusalemme, oggi intorno alle 13:00 gli infermieri dell'ambulanza sono stati fermati, arrestati e picchiati. Le forze israeliane al posto di blocco di Ram hanno abusato fisicamente e verbalmente degli infermieri, con una aggressiva perquisizione dell'ambulanza, buttando per strada gli equipaggiamenti. Gli infermieri sono stati minacciati di arresto. Inoltre i soldati hanno cercato di far firmare ad un infermiere un documento scritto in ebraico. Quando il responsabile della Red Crescent per la zona di Ramallah e' giunto sul posto e' stato anche lui malmenato e fermato. Tutto questo e' durato due ore e gli infermieri sono stati rilasciati per l'intervento della Croce rossa internazionale. Dopo il rilascio i poliziotti e i soldati hanno continuato a minacciare gli infermieri dicendo che la prossima volta li aspetteranno e si vendicheranno.


26 marzo - manifestazione on line per il diritto all'informazione 27 marzo - sit in sotto sede RAI di Roma. Coordinamento Romano " Io donna vado in Palestina" - Donne in genere -Donne in Nero Roma- Forum Donne Rifondazione Comunista APPELLO - luned“ 26 marzo manifestazione telematica per il diritto all'informazione su quanto realmente accade in Palestina e in Israele - Per aderire inviare il giorno 26 marzo 2001 ai direttori dei TG RAI il testo proposto (lo riportiamo in http://web.tiscalinet.it/intifada2000/ ) o propri messaggi per il rispetto del diritto all'informazione. TG1 Albiano Longhi a.longhi@rai.it TG2 Clemente Mimun c.mimun@rai.it TG3 Antonio Rizzo Nervo a.rizzonervo@rai.it Per conoscenza in CC a: Presidente RAI Roberto Zaccaria r.zaccaria@rai.it Membri Consiglio di Amministrazione: Giampiero Gamaleri g.gamaleri@rai.it Vittorio Emiliani v.emiliani@rai.it Stefano Balassone s.balassone@rai.it Alberto Corsi a.corsi@rai.it Ogni messaggio va anche inviato all'e-mail: l.morgantini@flashnet.it per seguire il riscontro dell'iniziativa. Per il giorno 27 marzo sit-in alle ore 17.30 presso la RAI di fronte al cancello Saxa Rubra Roma


Sharon ci riprova e Bush risponde. Il presidente degli Stati Uniti, secondo RaiNews24, trasferira' l'ambasciata degli USA in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, rompendo il fronte dei paesi occidentali che finora hanno ritenuta illegittima la proclamazione di Gerusalemme capitale di Israele. Contro questa eventualita' promessa da Bush occorre protestare.


Nel sito riportiamo la mozione di Luisa Morgantini, parlamentare europea, alla sessione di apertura della plenaria del 12/03/2001 del PARLAMENTO EUROPEO - STRASBURGO in cui si chiede un intervento a difesa della popolazione palestinese e su cui la presidente del parlamento si fara' premura di inoltro.

Balsam
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