Sito dove trovare le lettere precedenti e altro : http://web.tiscalinet.it/intifada2000/
Sondaggio Is Israel using excessive force against the Palestinians?
http://home.netscape.com/ex/shak/international/packages/mideast/
Comunque se non vi impegnate non ce la faremo mai !! Anche se questi
sondaggi lasciano il tempo che trovano i sionisti non se ne perdono
uno ! due giorni fa erano intorno ai 170.000 votanti con una percentuale
di SI del 58 % . Ieri i votanti erano diventati 1.400.000 circa
e il NO stava al 93%. E' saltato il sito oppure la "lobby" sionista
e' veramente ampia??
Siamo al lavoro per tradurre le 80 tesi per "una nuova sinistra
" in Israele presentate dall'associazione Gush Shalom
Nella lettera :
Racconti da Gaza
Elezioni italiane
Conversazione con Eyad El Sarraj
Noticina su Franceschini de la Repubblica
Nella notte tra il 24 e il 25 aprile a Rafah nella Striscia di
Gaza altri quattro palestinesi membri di al-Fatah sono caduti sotto
gli attacchi terroristici dello Stato di Israele e delle sue forze
di occupazione. Secondo fonti locali era in corso una riunione in
una sede del partito molto vicina al confine con l'Egitto, quando
e' scoppiato un ordigno all'interno della stessa sede. L'ordigno
era stato azionato a distanza. I quattro sono morti nella notte.
Saeb Erekat, negoziatore dell'ANP ha riaccusato oggi formalmente
Israele di aver ordito una fitta rete di attentati omicidi ai danni
della dirigenza dell'ANP, invocando al contempo l'invio di un contingente
di osservatori internazionali. Ma tali accuse e tali inviti cadono
nel vuoto, la comunita' internazionale e le forze politiche che
la governano hanno tappi potenti nelle orecchie. Intanto questa
mattina, 26 aprile, un altro dirigente locale di al-Fatah, e' stato
ferito assieme al suo assistente in un altro atentato terroristico
israeliano a Hebron in Cisgiordania. I cecchini israeliani gli hanno
sparato mentre si trovava al centro della citta'. La notizie e'
stata trasmessa da Radio Palestina, la cui sede a Hebron e' stata
raggiunta da proiettili. Sempre a Gaza e' stata appena riaperta
l'unica strada che collega il nord al sud della Striscia, chiusa
durante la scorsa settimana dall'esercito israeliano che aveva rioccupato
per tre chilometri in zona palestinese, a Beit Hanoun, a nord di
Gaza. E' la strada che costeggia il mare. Le ruspe israeliane la
avevano tagliata di netto in quattro punti ben visibili, tra lo
sbocco di Netzarim e Deir al-Balah, obbligando la gente a gimkane
nella sabbia, costeggiando i campi coltivati e insabbiando le macchine.
(Gaza 27/4/01- di Carla Pagano)
In Italia il 13 maggio si vota. Qualcuno di noi ci sara' , altri
no. Non abbiamo intenzione di entrare nel dibattito elettorale,
pero' visto che siamo in Palestina, lavorando e sostenendo la popolazione
palestinese attraverso la cooperazione non governativa, eravamo
curiosi di vedere i programmi di politica estera, sulla cooperazione
e sul Medio oriente in particolare , dei vari schieramenti e partiti.
Siamo quindi andati a curiosare nei siti web dedicati. Casa della
Liberta' (che comprende destra e centro-destra), Ulivo(per centro
sinistra), Rifondazione Comunista (per sinistra). Ci sembra di aver
ottemperato alla par condicio ! Risultati : 1)Casa della Liberta'
: Politica estera assente- Medio Oriente assente- Cooperazione assente
. 2) Ulivo : Politica estera assente - Medio oriente assente (Nota:
per precisione diciamo che abbiamo trovato un riferimento di tre
righe nel discorso di Rutelli alla presentazione del programma)-
cooperazione assente- 3) Rifondazione Comunista : Politica estera
presente con 1 capitolo con 6 paragrafi - Medio oriente presente
con riferimento alla Palestina in 1 paragrafo- Cooperazione presente
in 1 paragrafo. Questi i riscontri nudi e crudi senza voler aprire
una riflessione di merito ma solo per verificare l'attenzione o
meno a quelle tre questioni. Pronti a correggerci se qualcosa ci
fosse sfuggito.
Gaza, Centro di salute mentale del Dottor Eyad El Sarraj. Eyad
mi viene incontro sfoderando un largo sorriso. Sono molti mesi che
non ci incontriamo. Ma non e' il sorriso che ricordavo, sembra forzato,
e lui appare con piu' rughe e affaticato. "Tutti i giorni , mi dice,
vado a fare un giro lungo il mare, serve per ricaricare le batterie
e guardare l'orizzonte." Non lo dice ma si intuisce, un "orizzonte"
oltre la gabbia di Gaza. Eyad el-Sarraj e' un apprezzato psichiatra
e direttore del Gaza Community Mental Health Program, un centro
che da anni svolge un'attivita' insostituibile nella striscia di
Gaza, nel settore del recupero e dell'assistenza psichiatra e psicologica.
Ha due figli e una moglie che vivono a Londra. Lui ha anche il passaporto
inglese. Forse il prossimo mese i figli verranno a trovarlo anche
se " la madre ha paura" mi confessa. " Le condizioni nella Striscia
sono drammatiche" -mi dice- "Abbiamo dovuto costituire una specifica
unita' di crisi che tutti i giorni lavora nelle zone dove piu' alta
e' la pressione psicologica dovuta agli attacchi israeliani. La
situazione e' veramente terribile. Ci sono casi di ragazzi che a
13 - 14 anni sono regrediti, hanno incubi notturni, bagnano il letto.
La gente e' ansiosa , depressa, sfiduciata, molti dicono "meglio
la morte che continuare cosi' " e anche noi siamo spesso in difficolta'
nell'aiutarli." Cioe' ? " Io per primo sento addosso il peso della
situazione... Sai cosa vuol dire sentire i cannoni di notte, alzarsi,
affacciarsi alla finestra e dal mare vedersi venire contro quei
proiettili fiammeggianti, aspettando che si schiantino contro di
te, per poi vederli passare sopra la tua testa ? Sapendo a quel
punto che per qualcun altro e' giunto il momento finale. E' stressante...."
E poi ? - " E poi ogni giorno funerali, feriti, case distrutte,
attivita' bloccate. Impossibile continuare cosi'. Israele vuole
mandarci via, e noi dobbiamo trovare un nuovo modo di difesa " Vuoi
dire che l'Intifada non ha sbocco ? " Non c'e' soluzione possibile
con le armi. Anche se abbiamo tutte le ragioni per rivendicare i
nostri diritti. Guarda i mass-media. Gli israeliani appaiono come
quelli che vogliono la pace e i palestinesi sono i violenti. I governi
chiedono a noi di cessare la violenza quando e' Israele l'occupante
ed e' lui ad avere i carri armati. E' necessario un forte movimento
di massa non violento, di palestinesi e israeliani, che sconfigga
la politica di Sharon. Ma non e' facile. La cultura della vendetta
e dello scontro e' radicata negli animi, la non violenza e' qualcosa
di estraneo. C'e' molto da lavorare.." - Ma vi sono prospettive
? " La societa' palestinese e soprattutto i vecchi dirigenti sono
troppi lenti ad assumere decisioni. Occorrerebbe una campagna di
manifestazioni della societa' civile piu' puntuale, innanzitutto
per costruire la democrazia tra i palestinesi." Sarraj ci tiene
a raccontare come la situazione sia confusa. La gente non sa cosa
stia succedendo, con proclami mattutini a continuare l'Intifada
con le armi e dichiarazioni serali che dicono il contrario. Tutti
pensano che vi siano incontri segreti ma nessuno sa su cosa, come
nessuno sa cosa voglia Arafat e forse neanche lui stesso, ormai
"un vecchio dinosauro". E in questa situazione " Hamas sta guadagnando
terreno - mi dice - la popolarita' di Arafat e' ai minimi. Un altro
rischio e' che domani, con Hamas in Palestina e lo Shas e altri
movimenti religiosi in Israele, potremmo assistere ad una guerra
di religione e non piu' ad un conflitto politico.." - Cosa possono
fare le forze internazionali ? " Per quanto mi riguarda ho appena
scritto una lettera ai capi dei governi d'Europa, anche a quello
italiano, in cui chiedo se sia possibile che l'Europa stia ferma
e guardare cosa sta accadendo o come sia possibile che ci si astenga
sull'invio di una forza di protezione internazionale per i palestinesi
che li difenda dalla brutale politica di occupazione messa in atto
da Israele. Brutalita' che potrebbe portare ad un massacro o anche
ad nuovo esodo che coinvolgerebbe anche i paesi europei ". Siamo
al congedo, ricordo di aver in borsa un piccolo regalo da parte
degli amici milanesi,un suo articolo apparso sul Manifesto(tradotto
da Guerre &Pace e dal comitato milanese di Salaam Ragazzi dell'Olivo)
e il caffe' italiano che gradisce molto. " Mi piacerebbe tornare
in Italia, mi piace il paese, ma soprattutto per spiegare e raccontare
direttamente cosa succede qui e cosa e' possibile fare. Non ci sono
conferenze ? Verrei volentieri. Salutami gli amici italiani e in
particolare i milanesi" poi aggiunge qualcosa su un accappatoio,
ma ho avuto l'impressione che fosse un messaggio in codice. (di
Lino Zambrano)
Abbiamo letto che Franceschini su la Repubblica ha dato notizia
con grande enfasi dello scioglimento di Al Fatah da parte di Arafat.
Ci sembra il solito pezzo di colore del solito Franceschini seduto
al bar di Tel Aviv !! Scambiare i "comitati di resistenza popolare"
con Al Fatah o e' superficialita' o malafede ! Propendiamo per la
superficialita' perche' oggi corregge il tiro e dice che Arafat
si riferiva ai comitati di resistenza popolare . Comunque il vero
comunicato dei "comitati" sottolinea che hanno saputo dagli organi
di stampa di questo "ordine" della Autorita' palestinese di fermare
i colpi di mortaio e che chiaramente loro continueranno sempre la
lotta anche se la PNA "si vergogna di loro". E di fronte al terrorismo
dello stato di Israele che dovrebbero fare ? Una casa e' saltata
in aria ieri a Ramallah, uccidendo due bambini, dopo che altre bombe
sono scoppiate a Gaza. Anche in questo caso tutti qui parlano di
bombe israeliane. Franceschini invece molto soffusamente dice solo
che l'Autorita' palestinese accusa Israele. In questo caso il tipo
di fonte non gli fa gridare al terrore, cosa che ha sempre fatto
quando le veline sono state israeliane. E pensare che i sionisti
sostengono che la Repubblica sia filo-israeliana. Come va il mondo
!!!!