Lettera del I maggio 2001

 

Sito dove trovare le lettere precedenti e altro : http://web.tiscalinet.it/intifada2000/


Sondaggio Is Israel using excessive force against the Palestinians? http://home.netscape.com/ex/shak/international/packages/mideast/

Comunque se non vi impegnate non ce la faremo mai !! Anche se questi sondaggi lasciano il tempo che trovano i sionisti non se ne perdono uno ! due giorni fa erano intorno ai 170.000 votanti con una percentuale di SI del 58 % . Ieri i votanti erano diventati 1.400.000 circa e il NO stava al 93%. E' saltato il sito oppure la "lobby" sionista e' veramente ampia??


Siamo al lavoro per tradurre le 80 tesi per "una nuova sinistra " in Israele presentate dall'associazione Gush Shalom


Nella lettera :

Racconti da Gaza

Elezioni italiane

Conversazione con Eyad El Sarraj

Noticina su Franceschini de la Repubblica


Nella notte tra il 24 e il 25 aprile a Rafah nella Striscia di Gaza altri quattro palestinesi membri di al-Fatah sono caduti sotto gli attacchi terroristici dello Stato di Israele e delle sue forze di occupazione. Secondo fonti locali era in corso una riunione in una sede del partito molto vicina al confine con l'Egitto, quando e' scoppiato un ordigno all'interno della stessa sede. L'ordigno era stato azionato a distanza. I quattro sono morti nella notte. Saeb Erekat, negoziatore dell'ANP ha riaccusato oggi formalmente Israele di aver ordito una fitta rete di attentati omicidi ai danni della dirigenza dell'ANP, invocando al contempo l'invio di un contingente di osservatori internazionali. Ma tali accuse e tali inviti cadono nel vuoto, la comunita' internazionale e le forze politiche che la governano hanno tappi potenti nelle orecchie. Intanto questa mattina, 26 aprile, un altro dirigente locale di al-Fatah, e' stato ferito assieme al suo assistente in un altro atentato terroristico israeliano a Hebron in Cisgiordania. I cecchini israeliani gli hanno sparato mentre si trovava al centro della citta'. La notizie e' stata trasmessa da Radio Palestina, la cui sede a Hebron e' stata raggiunta da proiettili. Sempre a Gaza e' stata appena riaperta l'unica strada che collega il nord al sud della Striscia, chiusa durante la scorsa settimana dall'esercito israeliano che aveva rioccupato per tre chilometri in zona palestinese, a Beit Hanoun, a nord di Gaza. E' la strada che costeggia il mare. Le ruspe israeliane la avevano tagliata di netto in quattro punti ben visibili, tra lo sbocco di Netzarim e Deir al-Balah, obbligando la gente a gimkane nella sabbia, costeggiando i campi coltivati e insabbiando le macchine. (Gaza 27/4/01- di Carla Pagano)


In Italia il 13 maggio si vota. Qualcuno di noi ci sara' , altri no. Non abbiamo intenzione di entrare nel dibattito elettorale, pero' visto che siamo in Palestina, lavorando e sostenendo la popolazione palestinese attraverso la cooperazione non governativa, eravamo curiosi di vedere i programmi di politica estera, sulla cooperazione e sul Medio oriente in particolare , dei vari schieramenti e partiti. Siamo quindi andati a curiosare nei siti web dedicati. Casa della Liberta' (che comprende destra e centro-destra), Ulivo(per centro sinistra), Rifondazione Comunista (per sinistra). Ci sembra di aver ottemperato alla par condicio ! Risultati : 1)Casa della Liberta' : Politica estera assente- Medio Oriente assente- Cooperazione assente . 2) Ulivo : Politica estera assente - Medio oriente assente (Nota: per precisione diciamo che abbiamo trovato un riferimento di tre righe nel discorso di Rutelli alla presentazione del programma)- cooperazione assente- 3) Rifondazione Comunista : Politica estera presente con 1 capitolo con 6 paragrafi - Medio oriente presente con riferimento alla Palestina in 1 paragrafo- Cooperazione presente in 1 paragrafo. Questi i riscontri nudi e crudi senza voler aprire una riflessione di merito ma solo per verificare l'attenzione o meno a quelle tre questioni. Pronti a correggerci se qualcosa ci fosse sfuggito.


Gaza, Centro di salute mentale del Dottor Eyad El Sarraj. Eyad mi viene incontro sfoderando un largo sorriso. Sono molti mesi che non ci incontriamo. Ma non e' il sorriso che ricordavo, sembra forzato, e lui appare con piu' rughe e affaticato. "Tutti i giorni , mi dice, vado a fare un giro lungo il mare, serve per ricaricare le batterie e guardare l'orizzonte." Non lo dice ma si intuisce, un "orizzonte" oltre la gabbia di Gaza. Eyad el-Sarraj e' un apprezzato psichiatra e direttore del Gaza Community Mental Health Program, un centro che da anni svolge un'attivita' insostituibile nella striscia di Gaza, nel settore del recupero e dell'assistenza psichiatra e psicologica. Ha due figli e una moglie che vivono a Londra. Lui ha anche il passaporto inglese. Forse il prossimo mese i figli verranno a trovarlo anche se " la madre ha paura" mi confessa. " Le condizioni nella Striscia sono drammatiche" -mi dice- "Abbiamo dovuto costituire una specifica unita' di crisi che tutti i giorni lavora nelle zone dove piu' alta e' la pressione psicologica dovuta agli attacchi israeliani. La situazione e' veramente terribile. Ci sono casi di ragazzi che a 13 - 14 anni sono regrediti, hanno incubi notturni, bagnano il letto. La gente e' ansiosa , depressa, sfiduciata, molti dicono "meglio la morte che continuare cosi' " e anche noi siamo spesso in difficolta' nell'aiutarli." Cioe' ? " Io per primo sento addosso il peso della situazione... Sai cosa vuol dire sentire i cannoni di notte, alzarsi, affacciarsi alla finestra e dal mare vedersi venire contro quei proiettili fiammeggianti, aspettando che si schiantino contro di te, per poi vederli passare sopra la tua testa ? Sapendo a quel punto che per qualcun altro e' giunto il momento finale. E' stressante...." E poi ? - " E poi ogni giorno funerali, feriti, case distrutte, attivita' bloccate. Impossibile continuare cosi'. Israele vuole mandarci via, e noi dobbiamo trovare un nuovo modo di difesa " Vuoi dire che l'Intifada non ha sbocco ? " Non c'e' soluzione possibile con le armi. Anche se abbiamo tutte le ragioni per rivendicare i nostri diritti. Guarda i mass-media. Gli israeliani appaiono come quelli che vogliono la pace e i palestinesi sono i violenti. I governi chiedono a noi di cessare la violenza quando e' Israele l'occupante ed e' lui ad avere i carri armati. E' necessario un forte movimento di massa non violento, di palestinesi e israeliani, che sconfigga la politica di Sharon. Ma non e' facile. La cultura della vendetta e dello scontro e' radicata negli animi, la non violenza e' qualcosa di estraneo. C'e' molto da lavorare.." - Ma vi sono prospettive ? " La societa' palestinese e soprattutto i vecchi dirigenti sono troppi lenti ad assumere decisioni. Occorrerebbe una campagna di manifestazioni della societa' civile piu' puntuale, innanzitutto per costruire la democrazia tra i palestinesi." Sarraj ci tiene a raccontare come la situazione sia confusa. La gente non sa cosa stia succedendo, con proclami mattutini a continuare l'Intifada con le armi e dichiarazioni serali che dicono il contrario. Tutti pensano che vi siano incontri segreti ma nessuno sa su cosa, come nessuno sa cosa voglia Arafat e forse neanche lui stesso, ormai "un vecchio dinosauro". E in questa situazione " Hamas sta guadagnando terreno - mi dice - la popolarita' di Arafat e' ai minimi. Un altro rischio e' che domani, con Hamas in Palestina e lo Shas e altri movimenti religiosi in Israele, potremmo assistere ad una guerra di religione e non piu' ad un conflitto politico.." - Cosa possono fare le forze internazionali ? " Per quanto mi riguarda ho appena scritto una lettera ai capi dei governi d'Europa, anche a quello italiano, in cui chiedo se sia possibile che l'Europa stia ferma e guardare cosa sta accadendo o come sia possibile che ci si astenga sull'invio di una forza di protezione internazionale per i palestinesi che li difenda dalla brutale politica di occupazione messa in atto da Israele. Brutalita' che potrebbe portare ad un massacro o anche ad nuovo esodo che coinvolgerebbe anche i paesi europei ". Siamo al congedo, ricordo di aver in borsa un piccolo regalo da parte degli amici milanesi,un suo articolo apparso sul Manifesto(tradotto da Guerre &Pace e dal comitato milanese di Salaam Ragazzi dell'Olivo) e il caffe' italiano che gradisce molto. " Mi piacerebbe tornare in Italia, mi piace il paese, ma soprattutto per spiegare e raccontare direttamente cosa succede qui e cosa e' possibile fare. Non ci sono conferenze ? Verrei volentieri. Salutami gli amici italiani e in particolare i milanesi" poi aggiunge qualcosa su un accappatoio, ma ho avuto l'impressione che fosse un messaggio in codice. (di Lino Zambrano)


Abbiamo letto che Franceschini su la Repubblica ha dato notizia con grande enfasi dello scioglimento di Al Fatah da parte di Arafat. Ci sembra il solito pezzo di colore del solito Franceschini seduto al bar di Tel Aviv !! Scambiare i "comitati di resistenza popolare" con Al Fatah o e' superficialita' o malafede ! Propendiamo per la superficialita' perche' oggi corregge il tiro e dice che Arafat si riferiva ai comitati di resistenza popolare . Comunque il vero comunicato dei "comitati" sottolinea che hanno saputo dagli organi di stampa di questo "ordine" della Autorita' palestinese di fermare i colpi di mortaio e che chiaramente loro continueranno sempre la lotta anche se la PNA "si vergogna di loro". E di fronte al terrorismo dello stato di Israele che dovrebbero fare ? Una casa e' saltata in aria ieri a Ramallah, uccidendo due bambini, dopo che altre bombe sono scoppiate a Gaza. Anche in questo caso tutti qui parlano di bombe israeliane. Franceschini invece molto soffusamente dice solo che l'Autorita' palestinese accusa Israele. In questo caso il tipo di fonte non gli fa gridare al terrore, cosa che ha sempre fatto quando le veline sono state israeliane. E pensare che i sionisti sostengono che la Repubblica sia filo-israeliana. Come va il mondo !!!!