Nei prossimi giorni inseriremo nel sito
http://web.tiscalinet.it/intifada2000/
il testo tradotto completo delle 80 tesi per un nuovo fronte pacifista
israeliano proposte da Gush Shalom.
Ancora una petizione da firmare al sito http://www.petitionOnline.com
La petizione e' promossa dall'Associazione di donne palestinesi
The Women's Affairs Technical Committee e chiede: * Rilascio immediato
di tutte le donne palestinesi prigioniere politiche. * Garanzia
di condizioni sicure o almeno standard nelle carceri. * Separazione
delle prigioniere politiche da prigioniere per crimini. * Fine di
ogni forma di tortura fisica, ppsicologica o mentale.
Manifestazione contro l'espansione dell'insediamento di Ariel:
Venerdi' 11 maggio ore 10.00 i residenti del villaggio di Deir Ishtya,
vicino Salfit (Nablus) e il Land defence Committe hanno indetto
una marcia dal villaggio di Deir Ishtya fino al sito dove sono state
disposte nuove unita' abitative provvisorie per l'insediamento israeliano
di Ariel (il piu' grande della Cisgiordania).
Nella lettera: - vi anticipiamo, aspettando che vengano inserite
completamente nel sito, le tesi n. 79 e 80 delle 80 tesi per un
nuovo fronte pacifista israeliano (diffuse dall'associazione pacifista
israeliana Gush Shalom), ma vale davvero la pena leggerle tutte.
- notizie da Gaza (7-9 magggio)
Attraverso una nuova lettura del passato e del presente, il nuovo
fronte pacifista deve formulare un piano di pace basato sui seguenti
principi: a) Uno stato palestinese indipendente e libero sara' creato
ACCANTO A Israele. b) La Linea Verde costituira' il confine tra
i due stati. Se i due stati sono d'accordo, saranno possibili MINIMI
scambi territoriali. c) Le colonie israeliane saranno evacuate dai
territori dello stato palestinese. d) Il confine tra i due stati
sara' aperto al movimento di persone e MERCI, sottoposto agli accordi
accettati da entrambe le parti. e) Gerusalemme sara' la capitale
di entrambi gli stati. Gerusalemme Ovest la capitale di Israele
e Gerusalemme Est dello stato palestinese. Lo stato palestinese
avra' completa sovranita' su Gerusalemme EST, compreso Haram al-Sharif
(la spianata delle moschee). Lo stato di Israele avra' completa
sovranita' su Gerusalemme OVEST, compreso il Muro del Pianto e il
quartiere ebraico. Entrambi gli STATI raggiungeranno un accordo
sull'unita' fisica e amministrativa della citta'. f) Israele riconoscera',
in linea di principio, il Diritto di Ritorno dei palestinesi come
un diritto umano inalienabile. La soluzione pratica del problema
sara' raggiunta attraverso un accordo basato su considerazioni ragionevoli,
eque e di ordine pratico, che comprendano il ritorno nel territorio
dello stato palestinese, il ritorno nello stato d'Israele e IL RISARCIMENTO.
g) Le risorse idriche saranno amministrate congiuntamente e distribuite
secondo accordi equi e giusti. h) Un accordo sulla sicurezza tra
i due stati garantira' la sicurezza di entrambi e prendere in esame
gli specifici bisogni di sicurezza di Israele cosi' come della Palestina.
i) Israele e Palestina collaboreranno con GLI altri stati della
regione per creare una comunita' del Medio Oriente sul modello dell'Unione
Europea. 80. La firma di un Accordo di Pace e la sua realizzazione
in buona fede portera' alla riconciliazione storica tra le due nazioni,
sulla base dell'eguaglianza, cooperazione e rispetto reciproco.
Ancora un piccola vittima della violenza dell'occupazione israeliana
nella Striscia di Gaza, Iman di soli 4 mesi e' morta all'istante.
La madre e le piccole zie sono gravemente ferite, forse la madre
perdera' una gamba. ci sono stai piu' di 20 feriti. I bombardamenti
mattutini del campo profughi di Khan Yunis avvengono meno spesso
se comparati a quelli orami "rituali" del pomeriggio e della notte.
Numerosi testimoni ci hanno raccontato che la mattina del 7 maggio
non era successo nulla in quella zona, era tutto "tranquillo". Alle
11.00 circa si e' scatenata la violenta rappresaglia israeliana,
i carri armati hanno colpito molte case, riducendo ancora a macerie
per quanto possibile, i resti del campo profughi. Il pretesto e'
oramai il solito "colpi di mortaio palestinesi vengono sparati sul
"terrritorio israeliano" (vale a dire i blocchi di colonie e insediamenti
che dividono in quattro la Striscia di Gaza e ne occupano il 40%),
ma la verita' e' che il ministero della difesa israeliano ha dato
il via libera alle sue truppe dislocate nei territori ooccupati
palestinesi, di entrare in zona A (palestinese) quando ritengono
in pericolo la sicurezza nella zona. E cio' quanto e' arbitrario?
ci sembra che lo sia FIN TROPPO. Ieri pomeriggio, durante i funerali
della piccola cui hanno partecipato circa 10.000 persone, ci sono
stati gravi scontri tra i soldati e i manifestanti con almeno 10
feriti palestinesi. La situazione e' esplosiva e si attendono nuove
ritorsioni da un momento all'altro, dopo l'uccisione dei 2 adolescenti
israeliani in Cisgiordania avvenuto ieri presso Tuqu'(est di Betlemme),
altra zona strettamente presidiata dall'esercito per proteggere
l'insediamento di Teqoa parte del grosso blocco di Gush Etzion.
La violenza dell'occupazione e i diritti negati e violati dei palestinesi
scatenano a loro volta violenza, odio e disperazione nei territori.
La prima ritorsione e' gia' arrivata: oggi alle 12.30 un ennesimo
raid degli elicotteri israeliani ha distrutto un edificio della
polizia palestinese a Beit Hanoun, a nord di Gaza ed un'altra neonata
e' stata ferita, ma per il momento non sappiamo altri particolari.
Complimenti a Marc Innaro per la fantasia!!!! Nel suo servizio
passato ai TG del pomeriggio, ha continuato a paragonare la guerra
in atto (anche se non apertamente dichiarata) nei territori palestinesi
al conflitto libanese. Appare evidente che certa stampa non si voglia
proprio interrogare su quali siano le cause e le ragioni all'origne
di questo conflitto... e' piu' comodo far finta che sia la solita
storia che si ripete in questa parte di mondo. Indagare e far emergere
la verita' costa fatica, confondere acque e idee costa certo meno.
Per restare in tema vogliamo menzionare anche l'agenzia stampa ADNKRONOS
(omonimo sito web) che in uno dei suoi dispacci, ha definito "insediamento
islamico" il "villaggio di Beit Jala", che storicamente e' una delle
zone a maggioranza cattolica ed una cittadina da molti secoli.