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EMERGENZA PALESTINA, Diario della seconda intifada (PROSPETTIVA
EDIZIONI), di Marco Grazia con una prefazione di Tano D'Amico. I
primi cinque mesi di Intifada, raccontati da uno di noi. Lo trovate
in tutte le librerie
INSEDIAMENTI, COLONI E RISERVISTI.
E LA TREGUA CONTINUA
Dal 13 giugno, data in cui e' stata stabilita la
tregua armata supportata
dalla CIA, la tensione nei territori palestinesi
occupati non e' diminuita.
Le chiusure si sono intensificate giorno dopo giorno,
come gli attacchi
contro la popolazione civile. Il governo di Israele
ha diffuso proprio ieri
la notizia di un congelamento degli insediamenti
israeliani in Cisgiordania
e a Gaza, gia' in atto. Non hanno remore a negare
l'evidenza dei fatti!!!
Sono state pubblicate offerte per la costruzione
di altre 50 unita'
abitative per gli insediamenti in Cisgiordania,
che vanno ad aggiungersi
alla costruzione delle 720 gia' approvate nei mesi
scorsi. Presso Tulkarem
un nuovo enorme insediamento e' in costruzione,
e cosi' vicino Ramallah,
dove, per i lavori, e' stata interrotta l'erogazione
dell'acqua ai villaggi
circostanti gia' da una settimana. La situazione
di tensione e' ancora
esplosiva e la chiusura e il controllo costante
della popolazionne civile
palestinese non fanno altro che esacerbare le pazienze
e inasprire gli odi e
i conflitti, ma tutto cio' sembra una chiara strategia
che porta diritto al
conflitto aperto. Come qualcuno sostiene, Sharon
e' in viaggio solo per
raccogliere ulteriori consensi alla sua politica
di repressione e un nuovo
via libera per una nuova azione di occupazione nei
territori palestinesi.
Intanto, nella tregua armata, e' logico intensificare
la presenza di mezzi
militari di ogni genere proprio nelle zone di confine
e quindi di frizione e
quindi di tensione. Sono stati posizionati altri
carri armati intorno a
tutte le citta' palestinesi sia in Cisgiordania
sia a Gaza. Ieri a Hebron
sono scoppiati scontri tra i coloni e i palestinesi
prima e poi tra questi
ultimi e i soldati israeliani. 7 israeliani sono
rimasti feriti. Dopo poche
ore si e' scatenata la rappresaglia e la citta'
e' stata bombardata dai
carri, 3 bambini sono rimasti feriti. Insomma la
prima delle sei settimane
di pace non ha marcato tanto la differenza con cio'
che c'era prima, se non
un lieve allentamento delle chiusure delle zone
palestinesi nei primi
giorni. Da ieri pero' e' riscattata la chiusura
totale per Hebron, Nablus e
Tulkarem, che significa strade sbarrate da blocchi
di cemento e destriti,
decine di villaggi isolati. La separazione forzata,
quella si' che e' in
atto e gia' da un bel po'. Oggi il Ministero della
Difesa israeliano ha reso
noto che impieghera' il doppio dei riservisti previsti
per Gaza e
Cisgiordania (cui e' stato peraltro sospeso l'anno
sabbatico di routine),
cosa che giustifica come una "sostituzione" delle
milizie irregolari formate
dai coloni che dovranno rimuovere almeno 15 posti
di blocco autonomi
posizionati sulle strade che portano agli insediamenti.
I coloni rifiutano
di spostarsi, vogliono farsi giustizia da soli,
non si fidano dell'esercito,
ma il Ministero ha dichiarato che li si rimuovera'
con la forza (sebbene a
malincuore - ha detto il ministro). Riservisti in
cambio di coloni. Armati i
primi, armati i secondi. Cosa cambiera'? Altra manovra
strumentale ad una
parvenza di rispetto degli accordi: i riservisti
sono ammessi dalla CIA, i
coloni autogiustizieri forse no. Il gioco si scoprirebbe
troppo.
(C. Pagano)
A PROPOSITO DELLE FARNETICAZIONI DI ADRIANO SOFRI
SU "LA REPUBBLICA"
(di Marco Grazia)
Il 12/6/2001 Adriano Sofri farnetica su "La Repubblica"
a proposito della
possibilita' di 'accogliere' Israele in Europa come
soluzione all'attuale
conflitto nel Medio Oriente (che lui chiama Vicinissimo
Oriente).
Testualmente Sofri dice: "La politica, che celebra
la sua bancarotta di
fronte al fanatismo delle due parti nel precipizio
israelo-palestinese,
dovrebbe riprendere i suoi diritti proprio dall'Europa:
riportando Israele
nelle propria geografia civile, a saldo - parziale
- di un vecchio e
irrisarcibile conto. E anche riconoscendo il proprio
legame con un paese
retto democraticamente in mezzo a stati retti da
dittature militari e regimi
personali."
Il 23/6/2001 Daniel Amit (professore di fisica a
Gerusalemme e a Roma) sul
Manifesto risponde a Sofri principalmente, ma anche
ad altri interventi
simili di Pirani e Lerner (sempre su Repubblica).
Tre grandi verita'
sbandierate da Sofri, demolite con intelligenza
da chi proprio non puo'
essere creduto di parte e ancor meno condizionato
dalla propagnada
palestinese: L'intenzione collettiva palestinese
di eliminare Israele,
L'impossibilita' pratica di mettere in pratica il
diritto al ritorno dei
profughi palestinesi, la necessita' di difendersi
contro la violenza
palestinese.
Nulla da aggiungere all'articolo di Amit, qualcosa
da aggiungere alla
memoria del signor Sofri e C. quando ci propongono
l'idea di un Israele,
grande democrazia, circondata da selvaggi retti
da dittatori e
sottosviluppati. Andiamo senza ordine di importanza:
Qualcuno sa cosa e' il FATF? Sicuramente molti sanno
che cosa e' il G-7 (o
G-8 quando ci mettiamo dentro la Russia). Il FATF
e' il Financial Action
Task Force creato nel 1989 dal G-7 per combattere
il riciclaggio del denaro
sporco attrraverso i paradisi fiscali (alle volte
qualcuna giusta la fanno
pure loro). La FATF ha stilato nel tempo una lista
di paesi fiscalmente
paradisiaci. Questi bei paesi per essere cancellati
dall'ignominosa lista
debbono attuare misure legislative atte a sconfiggere
il fenomeno del
riciclaggio di denaro spoorco delle proprie banche
e istituzioni
finanziarie. Tutti sanno che cosa sono i paradisi
fiscali e tutti pensano
alle isole Cayman, alle Cook, si arriva anche a
pensare al principato di
Monaco, grazie al nostro Lucianone nazionale, ma
non tutti sanno che nella
lista nera da sempre c'e' Israele. Venerdi' scorso
la FATF si e' riunita per
valutare quali stati neri abbiano il diritto di
essere cancellati dalla
lista e le Bahamas, le Cayman, il Lichestein e Panama
sono stati cancellati,
Israele no e rimane insieme ad altri stati "selvaggi
e sottosviluppati"
nella lista di quei posti dove e' possibile riciclare
il denaro sporco.
Qualcuno sa cosa e' la CRC? Chi parla italiano conosce
questo trattato come
La Convenzione per i diritti del Fanciullo (il nostro
buonismo non poteva
non trasparire anche nel linguaggio che usiamo per
tradurre i documenti
internazionali). La CRC e' una convenzione un po'
particolare, si dice da
piu' parti, perche' ha un valore quasi impositivo
sugli stati che la
ratificano. In buona sostanza chi ha firmato la
CRC si e' automaticamente
impegnato a includere nel proprio dettato normativo
delle disposizioni che
rendano attuativi i principi della CRC. Bella cosa
e Israele qui ha firmato.
Ma qual'e' il meccanismo che assicura alle Nazioni
Unite che quanto promesso
venga mantenuto? Innanzitutto un rapporto iniziale
e dunque rapporti
periodici che testimonino come lo stato ratificante
ha trasformato in
realta' il dettato della CRC. Israele doveva presentare
il rapporto iniziale
nel Novembre del 1993 e quindi il secondo rapporto
di aggiornamento nel
1998. Alle Nazioni Unite il rapporto di Israele
non e' mai pervenuto dal
1993 e anche in questo caso la superpotenza democratica
si trova in una
buona (e ristretta) compagnia (chi e' interessato
a verificare quali siano i
pochi stati che non hanno mai presentato il rapporto
iniziale sullo stato di
attuazione della CRC puo' consultare i documenti
delle Nazioni Unite
CRC/C/102 oppure CRC/C/104 reperibili sul sito http://www.unhchr.ch).
Ma
questo all'intellighensia italiana importa poco.
Altro acronimo: NPT? Non proliferation of nuclear
weapons, un trattato
vecchio come il cucco, adottato dalle Nazioni Unite
nel 1968 e dunque
ratificato nello stesso anno da quasi tutti gli
stati del mondo, ad
eccezione di....India, Isreale e Pakistan! Anzi
nel 1998 USA e Israle hanno
firmato uno patto speciale (non si puo' chiamare
un trattato) che assicura
ad Israele cooperazione e sostegno per costitire
e rafforzare il proprio
deterrente di "difesa". (chi vuole saperne di piu'
in inglese
http://cns.miis.edu/research/wmdme/israel.htm).
Ma ai nostri intellettuali
italiani questo non importa.
Di sfuggita si potrebbe anche citare il fatto che
Israele ha firmato nel
1993 il trattato per la messa al bando delle armi
chimiche, ma fino ad oggi
non ha mai depositato gli strumenti per la sua ratificazione,
o che mai ha
firmato i protocolli opzionali delle Convenzione
dei diritti civili e
politici o quello per l'eliminazione di tutte le
forme di discriminazione
contro le donne. Ma del resto se sono opzionali
non ci dobbiamo
preoccupare....
Come del resto nessuno si e' mai preoccupato delle
risoluzioni dell'ONU che
Israele ha disatteso. Ma forse per i nostri intelligentoni
nazionali conta
solo che Israele sia gia' uno Stato e soprattutto
una potenza economica che
controbilancerebbe un po' il casino di un allargamento
a Est dell'Europa. Ci
dobbiamo prendere solo i poveri? Ehnno' e poi i
palestinesi, manco ce
l'hanno uno stato, no? (Sofri non cita nemmeno una
volta il diritto
all'autodeterminazione dei popoli perche' altrimenti
dovrebbe parlare anche
di Palestina in Europa).