BALSAM
Lettera dei cooperanti italiani in Palestina del 26 giugno 2001

Il nostro sito http://web.tiscali.it/intifada2000/


EMERGENZA PALESTINA, Diario della seconda intifada (PROSPETTIVA EDIZIONI), di Marco Grazia con una prefazione di Tano D'Amico. I primi cinque mesi di Intifada, raccontati da uno di noi. Lo trovate in tutte le librerie


INSEDIAMENTI, COLONI E RISERVISTI. E LA TREGUA CONTINUA

Dal 13 giugno, data in cui e' stata stabilita la tregua armata supportata

dalla CIA, la tensione nei territori palestinesi occupati non e' diminuita.

Le chiusure si sono intensificate giorno dopo giorno, come gli attacchi

contro la popolazione civile. Il governo di Israele ha diffuso proprio ieri

la notizia di un congelamento degli insediamenti israeliani in Cisgiordania

e a Gaza, gia' in atto. Non hanno remore a negare l'evidenza dei fatti!!!

Sono state pubblicate offerte per la costruzione di altre 50 unita'

abitative per gli insediamenti in Cisgiordania, che vanno ad aggiungersi

alla costruzione delle 720 gia' approvate nei mesi scorsi. Presso Tulkarem

un nuovo enorme insediamento e' in costruzione, e cosi' vicino Ramallah,

dove, per i lavori, e' stata interrotta l'erogazione dell'acqua ai villaggi

circostanti gia' da una settimana. La situazione di tensione e' ancora

esplosiva e la chiusura e il controllo costante della popolazionne civile

palestinese non fanno altro che esacerbare le pazienze e inasprire gli odi e

i conflitti, ma tutto cio' sembra una chiara strategia che porta diritto al

conflitto aperto. Come qualcuno sostiene, Sharon e' in viaggio solo per

raccogliere ulteriori consensi alla sua politica di repressione e un nuovo

via libera per una nuova azione di occupazione nei territori palestinesi.

Intanto, nella tregua armata, e' logico intensificare la presenza di mezzi

militari di ogni genere proprio nelle zone di confine e quindi di frizione e

quindi di tensione. Sono stati posizionati altri carri armati intorno a

tutte le citta' palestinesi sia in Cisgiordania sia a Gaza. Ieri a Hebron

sono scoppiati scontri tra i coloni e i palestinesi prima e poi tra questi

ultimi e i soldati israeliani. 7 israeliani sono rimasti feriti. Dopo poche

ore si e' scatenata la rappresaglia e la citta' e' stata bombardata dai

carri, 3 bambini sono rimasti feriti. Insomma la prima delle sei settimane

di pace non ha marcato tanto la differenza con cio' che c'era prima, se non

un lieve allentamento delle chiusure delle zone palestinesi nei primi

giorni. Da ieri pero' e' riscattata la chiusura totale per Hebron, Nablus e

Tulkarem, che significa strade sbarrate da blocchi di cemento e destriti,

decine di villaggi isolati. La separazione forzata, quella si' che e' in

atto e gia' da un bel po'. Oggi il Ministero della Difesa israeliano ha reso

noto che impieghera' il doppio dei riservisti previsti per Gaza e

Cisgiordania (cui e' stato peraltro sospeso l'anno sabbatico di routine),

cosa che giustifica come una "sostituzione" delle milizie irregolari formate

dai coloni che dovranno rimuovere almeno 15 posti di blocco autonomi

posizionati sulle strade che portano agli insediamenti. I coloni rifiutano

di spostarsi, vogliono farsi giustizia da soli, non si fidano dell'esercito,

ma il Ministero ha dichiarato che li si rimuovera' con la forza (sebbene a

malincuore - ha detto il ministro). Riservisti in cambio di coloni. Armati i

primi, armati i secondi. Cosa cambiera'? Altra manovra strumentale ad una

parvenza di rispetto degli accordi: i riservisti sono ammessi dalla CIA, i

coloni autogiustizieri forse no. Il gioco si scoprirebbe troppo.

(C. Pagano)


A PROPOSITO DELLE FARNETICAZIONI DI ADRIANO SOFRI SU "LA REPUBBLICA"

(di Marco Grazia)

Il 12/6/2001 Adriano Sofri farnetica su "La Repubblica" a proposito della

possibilita' di 'accogliere' Israele in Europa come soluzione all'attuale

conflitto nel Medio Oriente (che lui chiama Vicinissimo Oriente).

Testualmente Sofri dice: "La politica, che celebra la sua bancarotta di

fronte al fanatismo delle due parti nel precipizio israelo-palestinese,

dovrebbe riprendere i suoi diritti proprio dall'Europa: riportando Israele

nelle propria geografia civile, a saldo - parziale - di un vecchio e

irrisarcibile conto. E anche riconoscendo il proprio legame con un paese

retto democraticamente in mezzo a stati retti da dittature militari e regimi

personali."

Il 23/6/2001 Daniel Amit (professore di fisica a Gerusalemme e a Roma) sul

Manifesto risponde a Sofri principalmente, ma anche ad altri interventi

simili di Pirani e Lerner (sempre su Repubblica). Tre grandi verita'

sbandierate da Sofri, demolite con intelligenza da chi proprio non puo'

essere creduto di parte e ancor meno condizionato dalla propagnada

palestinese: L'intenzione collettiva palestinese di eliminare Israele,

L'impossibilita' pratica di mettere in pratica il diritto al ritorno dei

profughi palestinesi, la necessita' di difendersi contro la violenza

palestinese.

Nulla da aggiungere all'articolo di Amit, qualcosa da aggiungere alla

memoria del signor Sofri e C. quando ci propongono l'idea di un Israele,

grande democrazia, circondata da selvaggi retti da dittatori e

sottosviluppati. Andiamo senza ordine di importanza:

Qualcuno sa cosa e' il FATF? Sicuramente molti sanno che cosa e' il G-7 (o

G-8 quando ci mettiamo dentro la Russia). Il FATF e' il Financial Action

Task Force creato nel 1989 dal G-7 per combattere il riciclaggio del denaro

sporco attrraverso i paradisi fiscali (alle volte qualcuna giusta la fanno

pure loro). La FATF ha stilato nel tempo una lista di paesi fiscalmente

paradisiaci. Questi bei paesi per essere cancellati dall'ignominosa lista

debbono attuare misure legislative atte a sconfiggere il fenomeno del

riciclaggio di denaro spoorco delle proprie banche e istituzioni

finanziarie. Tutti sanno che cosa sono i paradisi fiscali e tutti pensano

alle isole Cayman, alle Cook, si arriva anche a pensare al principato di

Monaco, grazie al nostro Lucianone nazionale, ma non tutti sanno che nella

lista nera da sempre c'e' Israele. Venerdi' scorso la FATF si e' riunita per

valutare quali stati neri abbiano il diritto di essere cancellati dalla

lista e le Bahamas, le Cayman, il Lichestein e Panama sono stati cancellati,

Israele no e rimane insieme ad altri stati "selvaggi e sottosviluppati"

nella lista di quei posti dove e' possibile riciclare il denaro sporco.

Qualcuno sa cosa e' la CRC? Chi parla italiano conosce questo trattato come

La Convenzione per i diritti del Fanciullo (il nostro buonismo non poteva

non trasparire anche nel linguaggio che usiamo per tradurre i documenti

internazionali). La CRC e' una convenzione un po' particolare, si dice da

piu' parti, perche' ha un valore quasi impositivo sugli stati che la

ratificano. In buona sostanza chi ha firmato la CRC si e' automaticamente

impegnato a includere nel proprio dettato normativo delle disposizioni che

rendano attuativi i principi della CRC. Bella cosa e Israele qui ha firmato.

Ma qual'e' il meccanismo che assicura alle Nazioni Unite che quanto promesso

venga mantenuto? Innanzitutto un rapporto iniziale e dunque rapporti

periodici che testimonino come lo stato ratificante ha trasformato in

realta' il dettato della CRC. Israele doveva presentare il rapporto iniziale

nel Novembre del 1993 e quindi il secondo rapporto di aggiornamento nel

1998. Alle Nazioni Unite il rapporto di Israele non e' mai pervenuto dal

1993 e anche in questo caso la superpotenza democratica si trova in una

buona (e ristretta) compagnia (chi e' interessato a verificare quali siano i

pochi stati che non hanno mai presentato il rapporto iniziale sullo stato di

attuazione della CRC puo' consultare i documenti delle Nazioni Unite

CRC/C/102 oppure CRC/C/104 reperibili sul sito http://www.unhchr.ch). Ma

questo all'intellighensia italiana importa poco.

Altro acronimo: NPT? Non proliferation of nuclear weapons, un trattato

vecchio come il cucco, adottato dalle Nazioni Unite nel 1968 e dunque

ratificato nello stesso anno da quasi tutti gli stati del mondo, ad

eccezione di....India, Isreale e Pakistan! Anzi nel 1998 USA e Israle hanno

firmato uno patto speciale (non si puo' chiamare un trattato) che assicura

ad Israele cooperazione e sostegno per costitire e rafforzare il proprio

deterrente di "difesa". (chi vuole saperne di piu' in inglese

http://cns.miis.edu/research/wmdme/israel.htm). Ma ai nostri intellettuali

italiani questo non importa.

Di sfuggita si potrebbe anche citare il fatto che Israele ha firmato nel

1993 il trattato per la messa al bando delle armi chimiche, ma fino ad oggi

non ha mai depositato gli strumenti per la sua ratificazione, o che mai ha

firmato i protocolli opzionali delle Convenzione dei diritti civili e

politici o quello per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione

contro le donne. Ma del resto se sono opzionali non ci dobbiamo

preoccupare....

Come del resto nessuno si e' mai preoccupato delle risoluzioni dell'ONU che

Israele ha disatteso. Ma forse per i nostri intelligentoni nazionali conta

solo che Israele sia gia' uno Stato e soprattutto una potenza economica che

controbilancerebbe un po' il casino di un allargamento a Est dell'Europa. Ci

dobbiamo prendere solo i poveri? Ehnno' e poi i palestinesi, manco ce

l'hanno uno stato, no? (Sofri non cita nemmeno una volta il diritto

all'autodeterminazione dei popoli perche' altrimenti dovrebbe parlare anche

di Palestina in Europa).