Lettera del direttore dell' Alternative Information Center. (L'AIC e' un'associazione israeliana di informazione sul conflitto israelo-palestinese <http://aic.netgate.net>)

 

LA FESTA E' FINITA

Lettera aperta ad un amico di Peace Now

di Michel Warschawski

(Peace Now e' un'associazione israeliana di orientamento laburista)

E' stato esattamente sette anni fa quando ti ho scritto la mia ultima lettera. Era il giorno dopo la firma dell'accordo di Oslo, quando mi hai invitato a ballare con te in Menorah Square, a celebrare una pace israelo-palestinese che non aveva acquisito ancora il suffisso "processo." Permettimi di citare alcuni passaggi da quella vecchia lettera:

"Hai ballato nella piazza perché eri felice per questa pace. Non solo una semplice pace, ma una miscela di pace, sicurezza, mea-culpa palestinese per i peccati commessi (rinuncia al terrorismo), e concessioni di grande portata dall'altro lato. Una pace della quale essere orgogliosi. Una pace--così ti vanti--per la quale non diamo nulla ("Solo un piccolo pezzo" bisbiglia il primo ministro ) ma da cui guadagnamo molto: riconoscimento, maggiore sicurezza , la cessazione dell’'Intifada, la rinuncia al terrorismo, essere sollevati dal problema degli arabi, e altro. Sei felice per questa pace, ed in suo onore mi inviti a ballare con te. No , grazie.

Da quando ti ho conosciuto, quindici anni fa, non hai mai lottato per la pace come valore in se' ma sempre come un mezzo che assicuri, a noi israeliani, la sicurezza. Sei in favore del ritiro dai Territori Occupati per assicurare a Israele una maggioranza ebrea; hai dimostrato contro Sharon perché eri preoccupato per l'anima della gioventù ebrea; e eri d'accordo di parlare con l'OLP per non essere costretto a parlare con Hamas. Io, al contrario, guardo la pace come un fine e non soltanto come un mezzo, e chiedo il ritiro dai Territori Occupati perché non c'e' motivo per essere li', anche se l'occupazione non ci costasse una vittima o un centesimo; e sono per non sparare ai bambini -e agli adulti- semplicemente perché è vietato sparare ai bambini o ai civili .

Per te cosa potrebbe essere meglio di questa pace? Ti sei sbarazzato di Gaza, hai separato israeliani da palestinesi, a quest’ultimi hai dato il lavoro sporco e non hai promesso il ritiro o un vero stato. Poteva una pace simile essere comprata più a buon mercato? Per te il rapporto israelo-palestinese dovrebbe essere sempre una partita a somma zero: qualunque cosa diamo loro vuol dire qualcosa in meno per noi. Lui vince, io perdo. Ma se tu fossi capace veramente di pensare in termini di pace, capiresti l'errore che compi: più diritti il palestinese riceve--più indipendenza, più orgoglio-- più noi ne guadagnamo. Più avari siamo, più perdiamo.

Ciononostante, noi due ora siamo impegnati per la stessa campagna: lavorare per la piena applicazione dell'accordo di Oslo, nella speranza che le nuove intese preparino il terreno per una vera pace tra Israele e i palestinesi. 'Nella speranza ' io dico, perché a differenza tua io non conto sulla necessita' storica nè su Yitzhak Rabin e il suo governo. Riguardo a Rabin ed il suo governo, sarai d'accordo con me che l'onere della prova non e' sulle mie spalle ma sulle vostre."

Da quando ho scritto queste parole tu hai celebrato la pace e sei divenuto grasso e prospero. Le diverse e ripetute violazioni degli accordi non ti hanno smosso, ne' l'assenza di qualche cambio nella nostra cultura di guerra ed occupazione, ne' il tono arrogante dei negoziatori nostri rappresentanti ed i loro tentativi di chiedere sempre più in cambio di sempre meno. E perchè mai ciò dovrebbe smuoverti? Hai ottenuto quello che volevi - separazione, sicurezza, prosperità economica per i membri della tua classe sociale, riconoscimento dalla comunità internazionale e capacita' di guardarti nello specchio ancora con un sentimento di soddisfazione e autocompiacimento - e per un moneta da dieci centesimi. Gli ordini del giorno erano ordini di riconciliazione coi coloni, e hai cercato di spiegare qualsiasi cosa agli amici palestinesi che ancora avevi, che se vogliono la pace dovevano considerare meglio i bisogni di riconciliazione interna israeliana . Altrimenti non riceveranno nulla piu' che un disastro per il loro popolo come accaduto nel 1948, [etc]. Non hai richiesto negoziazioni sincere con i palestinesi facendo piccole concessioni volta per volta, e quando ti abbiamo detto che cio' non sarebbe servito e che ci sarebbe stata certamente una guerra, hai risposto: " Se vogliono questo, lo avranno, e se no cio' è un loro problema." Perché per te una guerra di conquista è preferibile a una guerra civile.

"Dopo tutto il ballare e applaudire gli architetti dell'accordo, sei pronto con me a scendere in strada per essere sicuro di tenere il primo ministro sotto pressione, affinche' faccia di tutto perché l'accordo venga messo in atto? Come uno che non è obbligato dalla firma di Arafat, ti sei preparato per richiedere che il problema degli insediamenti sia affrontato subito; forse diversamente da Arafat tu e io sappiamo che non c'è nessuna possibilità di avanzamento senza un immediato accordo sugli insediamenti. Sei preparato, insieme con noi, a richiedere più libertà e più diritti per i residenti della Cisgiordania, anche se cio' non e' scritto nell'accordo-- oltre a cio' che riguarda i loro diritti umani, o forse giusto perché anche questa è una condizione per andare avanti ? Ti unirai a noi per esigere la liberazione delle masse di prigionieri politici, o dirai, come Rabin, 'Non l' avete richiesto, non l'abbiamo promesso, ora è tardi. Temo che di nuovo saremo solo noi, i miei amici ed io, soli in questa campagna, affinche' questo accordo, che non ci soddisfa, venga messo in atto, e questo lavoro ricadra’ quindi anche su di noi. "

Ed è andata realmente così. Ai tuoi occhi eravamo di nuovo sognanti sinistroidi o ancora peggio, guerrafondai, nemici della pace. "Tu chiedi anche più di Arafat stesso"; "Lascia che sia il Governo a condurre questi negoziati"; e poi ancora, " dobbiamo considerare i votanti di destra". Ascoltando tutto quello che ti dicevano i nostri fratelli e le nostre sorelle degli insediamenti di Ofra e Tapuah, hai smesso di ascoltare le voci che provenivano da Gaza, Tulkarem, Dura e Kalkilia. E, in effetti, perché ascoltarli? In pace e in guerra tu determini cosa è bene per noi, quali sono i confini ragionevoli in un futuro accordo.

Con tutta la tua arroganza colonialista determini anche il testo dei Palestinesi nel "copione" della pace. Dal 1993 tu e i tuoi amici state godendo i frutti della pace, e i Palestinesi aspettano l’adempimento delle tue promesse di ridispiegamento, di indipendenza, di sovranità, di libertà. Aspettano sotto un’occupazione, aspettano sotto chiusure e voi celebrate e mangiate i frutti della pace. Quanto tempo hai pensato che questo sarebbe potuto durare?

Ed ecco che, con tua sorpresa, i palestinesi non stanno recitando il testo del copione che hai scritto per loro, ma il loro proprio copione, e con ciò rovinano il tuo spettacolo. La verità è che i Palestinesi, e non solo i movimenti di sinistra ed islamici, ma anche i portavoce ufficiali, non hanno mai nascosto qual’e’ la loro linea oltre la quale non si puo’ andare e le loro condizioni. Ma, come ho detto, non sentivi alcun bisogno di ascoltare, perché, dopo tutto, tu sei il registra esclusivo dello spettacolo della pace.

Oggi sei arrabbiato, stai ribollendo di rabbia: Perché tutto ad un tratto dimostrazioni? Perché l’improvvisa richiesta della sovranità su Gerusalemme? Perché chiedere che vengano evacuati gli insediamenti? Cos’è tutto questo odio contro l’esercito israeliano, Barak, il campo di pace israeliano? Chi ha dato a quei Palestinesi il diritto di lasciare il copione e recitare un testo differente? Che ingratitudine, dopo tutto quello che eri pronto a dargli, dopo sette anni di pace finanziati dai paesi europei!

Ancora una volta dici " non venite a cercare me ". Non venite a cercare me, perché sono ritornato in seno all’opinione generale per difendere la mia gente e la mia patria. La verità è che tu non sei tornato a nessuna opinione generale, perché non l’avevi mai lasciata. Tu non hai mai smesso di lavorare per la riconciliazione nazionale, con il peggior nemico della pace. E a proposito, per quanto riguarda questo sforzo di riconciliazione nel quale sei stato così importante dopo l’assassinio di Rabin, la Destra capì molto velocemente che non solo non hai ne un ideologia ne una morale, ma fino a che punto sei un parassita. Come ogni estorsore nei film polizieschi di seconda categoria la Destra capì che i codardi come te possono essere ricattati all’infinito. Per quanto tu fossi pronto a pagare per evitare la guerra civile la Destra voleva di più: da Gerusalemme Est tu venisti giù fino ad Abu Dees, da Abu Dees ad Hizma, da Hizma a Beitunia. Oggi sei pronto a morire per Psagot e Netzarim. Scusami non morire, assassinare per i fratelli e le sorelle che si sono insediate nel cuore di Gaza con l’unico scopo di frustrare ogni possibilità di pace.

L’altro giorno in un incontro a Gerusalemme, uno dei compagni di Meretz, uno fra i migliori e più modesti di loro disse: " Sono confuso" . Alla luce della mancanza di confusione da parte tua e della maggior parte dei tuoi amici, volevo fargli i complimenti per la sua confusione. Ma ricordai le immagini che avevo visto quel giorno alla televisione, gli stessi media che sono ostili ai diritti umani, all’onestà intellettuale, all’etica giornalistica e ho rifiutato di essere indulgente e comprensivo verso la sua confusione. Su cosa c’è da essere confusi? Un esercito conquistatore sta usando carri armati e elicotteri da combattimento per disperdere le dimostrazioni? Cosa c’è qui di così difficile da capire?

Sette anni di inganni e violazione degli accordi e i palestinesi si sono rivoltati? Cos’è così difficile da afferrare? Barak minaccia di imporre la sovranità ebraica su Haram/ il monte del Tempio a Gerusalemme, ed I palestinesi rifiutano di accettarlo come una soluzione permanente. Cosa è così difficile da capire? Non c’è posto per la confusione. C’è un’occupazione ed una lotta contro l’occupazione. Ci sono dimostranti e c’è un esercito che ha ricevuto ordini di spargere il loro sangue. E non venitemi a raccontare le storie dei fucili. Il vostro glorioso passato di guerra vi rende qualificati a capire quello che anche i cronisti della CNN hanno capito, che quei fucili non mettono in pericolo ne Israele ne i soldati se questi non si avvicinano troppo. Non mettono nemmeno in pericolo l’occupazione poiché i mezzi di controllo sviluppati sotto la maschera del processo di pace permettono ad Israele un controllo totale dei Territori Occupati "anche senza la Corte Suprema e B’tselem" ma anche senza una massiccia presenza militare. "Spargimento di sangue" era parte dei piani contingenti preparati dall’esercito nel caso i Palestinesi avessero dichiarato unilateralmente lo Stato Palestinese, molto prima della provocazione di Sharon, e qualsiasi bambino può vedere che l’IDF (esercito israeliano) era stato preparato in anticipo a spargere sangue. La tua confusione, mio caro amico, è artificiale, perché se non fosse per la vergogna di tutto ciò che è stato fatto nel nostro nome e secondo gli ordini del primo ministro che tu appoggi, non avresti nessun problema a vedere chi è la vittima bisognosa di appoggio e chi è degno di condanna.

Per quanto riguarda te, amico mio di Peace Now , tu non sei nemmeno confuso. Bolli di rabbia contro i Palestinesi perché hanno rovinato le tue celebrazioni e rifiutano di lasciarti continuare a vivere nell’illusione che l’occupazione si sta concludendo e che la pace regna su quella terra. La pace è come il tango per il quale sono necessari due patners uguali che ballano uniti, non è un ballo nel quale uno trascina il suo partner a suo piacimento. E tu cosa dici? "Se le cose stanno cosi’ allora non ci sono partners". Questa volta hai ragione. Nella tua danza di pace tu non hai partners, solo nemici . Perché la tua pace è la sua occupazione, il tuo successo la sua perdita, la tua riconciliazione significa chiudere la porta alla riconciliazione con i palestinesi.

"Noi abbiamo firmato un accordo di cessate il fuoco e abbiamo fatto bene a farlo. Ma la pace è ancora molto lontana, perché pace richiede onestà, perché pace richiede equanimità. Tu li vuoi costringere a mentire, tu vuoi una pace dove loro si arrendono, tu stai celebrando una pace da padrone e schiavo. A tali condizioni ci sarà forse quiete, ma PACE no. Non finchè tu non aprirai gli occhi e il cuore. Non finchè tu non sarai pronto a una pace come rapporto di collaborazione e uguaglianza."

Questo è quello che ti scrissi esattamente sette anni fa. Tu preferisti chiudere gli occhi e le orecchie. Mi dispiace, sono veramente dispiaciuto, che solo attraverso il fuoco delle pallottole a Psagot e l’esplosione dei missili vicino a Netzarim si siano di nuovo aperti. Spero che anche il tuo cuore e la tua mente si apriranno velocemente, prima che gli autobus esplodano nelle nostre città. La scelta non è cambiata, o pace vera senza trattative e raggiri, una pace di rispetto reciproco, o una discesa verso una guerra religiosa nella quale ci saranno solo perdenti.

 

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