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da <palestina_libera@libero.it>

Giovedì, 31 gennaio 2002

Mustafa Barghouthi, presidente del Palestinian Medical Relief Committees e direttore del Health, Development, Information and Policy Institute (HDIP), ha collaborato attivamente con la delegazione Action For Peace nel corso dell'ultima missione. E proprio in occasione di una conferenza stampa con le delegazioni internazionali, Mustafa ha subito una brutale aggressione da parte della polizia israeliana, aggressione che ha coinvolto anche l'europarlamentare Luisa Morgantini. Tuttavia la frattura del ginocchio non sembra fermare Barghouthi, che oggi scrive un'interessante analisi di cui riportiamo la prima parte. (L'articolo completo, in lingua inglese, e' su http://www.palestinemonitor.org/Analysis/cover.htm)

 

Perche' le delegazioni internazionali che visitano la Palestina sono l'incubo di Israele.

di Mustafa Barghouthi

Il governo israeliano ha iniziato l'anno attaccando pubblicamente il terzo elemento della societa' civile palestinese. Il mio arresto, le aggressioni nei miei confronti e ai membri delle delegazioni internazionali in visita in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza sono il culmine di una serie di ostacoli che abbiamo dovuto affrontare durante la recente visita dell'ampia delegazione di 450 internazionali. Ariel Sharon ed il suo governo hanno mostrato &#8211; come reazione estrema al lavoro ed alla presenza delle persone coinvolte nelle attivita' non violente della piattaforma &#8211; di essere consapevoli che questo movimento indebolisce la stereotipizzazione razzista di Sharon nei confronti della leadership e della popolazione palestinese.

Durante gli ultimi 15 mesi il governo israeliano e i media hanno cercato continuamente di classificare i palestinesi in due categorie: quelli riconducibili all'Autorita' Palestinese da una parte e i sostenitori di Hamas e dei fodamentalisti islamici dall'altra.Questa categorizzazione e' stata di vitale importanza per la propaganda israeliana, secondo la quale la societa' palestinese e' divisa tra coloro che sostengono il fondamentalismo e coloro che sostengono un'autocrazia. Cio' ha anche reso possibile, da parte del governo israeliano, la rappresentazione di una resistenza palestinese interamente militarizzata, articolarmente per la descrizione dei gruppi estremistici. Questa polarizzazione e' stata di vitale importanza anche per giustificare i propositi colonialistici nei territori occupati. Attraverso la personificazione della resistenza palestinese con Arafat, e permettendo solo un'alternativa estremistica, il governo israeliano ha tentato di rendere inumana la lotta palestinese e vana ogni ipotesi di soluzione pacifica.

La stereotipizzazione israeliana omette la possibilita' di una terza alternativa democratica in Palestina. Questo elemento, tuttavia, non e' solo parte della societa' palestinese ma, a dispetto delle politiche colonialistiche israeliane, ha acquistato un notevole supporto e forza. L'impegno dei palestinesi su principi e valori democratici e' stato sempre piu' determinante e, negli ultimi mesi, i sostenitori di questi aspetti democratici hanno formato un movimento con importantissimi collegamenti locali ed internazionali.