Questo studio è stato pubblicato nel n.1 della rivista BALSAM edita dall'Associazione Medica Italo Palestinese, maggio 1991

I SERVIZI SANITARI NEI TERRITORI OCCUPATI

Demografia e ordinamento dei servizi.

Fino al 1967 la Cisgiordania era divisa dal punto di vista amministrativo in tre regioni - Gerusalemme, Nablus, Al Khalil (Hebron) - che nel loro insieme comprendevano otto distretti: Ramallah, Nablus, Gerusalemme, Betlemme, Gerico, Jenin, Tulkarem, Al Khalil (Hebron).

La superficie della regione è approssimativamente di 5.650 kmq.

L'ultimo censimento generale nel corso del 1961 registrava 907.304 abitanti. Immediatamente dopo la guerra del 1967 il censimento effettuato in Cisgiordania dalle autorità di occupazione diede un numero di 598.637 abitanti; dopo l'annessione di Gerusalemme a Israele la Cisgiordania comprese sette zone amministrative: Jenin, Tulkarem, Nablus, Ramallah, la valle del Giordano, Betlemme, Hebron. La superficie si ridusse a 5.320 kmq e il numero di abitanti era stimato nel 1987 a 860.000. Se si aggiungono i circa 140.000 abitanti di Gerusalemme Est, che nonostante l'annessione è rimasta di fatto continua con la Cisgiordania si arriva a 1.000.000.

Prima dell'occupazione i servizi medici erano responsabilità del ministero della sanità giordano. Questo provvedeva a tutti i cittadini gratuitamente o contro una contribuzione simbolica, nell'ambito di un piano di protezione sanitaria nazionale. Ora i servizi medici in Cisgiordania sono cosi' ordinati, con una doppia supervisione israeliana (militare e sanitaria) su tutte le attività del settore governativo, e su tutte le iniziative di altri settori:

Capo militare dell'amministrazione civile (israeliano)

|

Ufficiale sanitario in capo (israeliano)

|

---------------------------------------------------------------------------------------------------------

|

|

|

unita' generale di assistenza

|

(magazzini farmaci e generale trasporti,

|

contabilità, manutenzione)

|

|--- Formazione infermiere (direttrice palestinese)

|

|--- Divisione Sanità Pubblica (direttore palestinese)

| con 7 sottodivisioni, una per distretto

|

|--- Divisione Ospedali (direttore palestinese)

| con 8 sottodivisioni, una per ospedale

 

In effetti le leggi e i regolamenti giordani sono stati mantenuti per breve tempo, e poi sostituiti da una serie di ordinanze militari che hanno radicalmente cambiato l'assetto dei servizi.

Nel 1967 sono stati introdotti schemi assicurativi a premio mensile, obbligatori per gli impiegati e volontari per gli altri; il loro costo aumenta annualmente (nel 1990 era di circa 30 dollari per famiglia e 20 dollari per il personale impiegato e regolarmente iscritto nei ruoli). A questo carico che e' elevato rispetto ai guadagni non corrisponde un servizio adeguato: non vi e' la possibilità di iscrivere familiari a carico diversi dal coniuge e dai figli minori. L'accesso ai servizi ospedalieri più qualificati e' sempre stato limitato a una quota di letti riservata che non copriva tutte le richieste, che e' stata estremamente ridotta dall'inizio dell'intifada. Cosi' la partecipazione volontaria all'assicurazione nel 1990 si era ridotta al 7 % della popolazione, quella complessiva al 22 %.

Il governo militare ha lasciato negli ospedali e negli ambulatori il personale arabo per lo svolgimento del lavoro quotidiano, ma non lo fa partecipare alla programmazione e allo sviluppo dei servizi medici e alle decisioni necessarie per il funzionamento di questi servizi. In effetti la programmazione e la presa di decisioni sullo sviluppo e l'allocazione di risorse e anche la gestione del personale sono oggetto di deliberazioni del governo militare. Ci? vale anche per le autorizzazioni alla gestione di servizi da parte di organizzazioni volontarie e di beneficenza, che sono presenti in numero crescente.

Nella striscia di Gaza vivono attualmente circa 700.000 abitanti, dei quali 474.000 sono rifugiati; gli altri erano cittadini egiziani fino all'occupazione. Il 59 % ha un'età inferiore ai 20 anni. L'80 per cento della popolazione vive in campi o aree urbane sovrapopolate. La densità media della popolazione e' di 1857 abitanti per kmq, tra le più alte nel mondo. Ci? nonostante, circa un terzo del terreno e' stato espropriato dopo l'occupazione e, specialmente dopo il 1977, sono state installate varie colonie agricole israeliane, attualmente una ventina, e un complesso turistico balneare israeliano.

Benchè esista un nucleo di famiglie agiate e un quartiere residenziale, la maggioranza della popolazione palestinese di questa striscia di terra è povera, e per prima ha dovuto sottoporsi al lavoro sottopagato o nero, passando per quel che e' stato definito il "mercato degli schiavi", simile al caporalato nostrano, e assoggettandosi a vivere clandestinamente la notte presso i datori di lavoro israeliani. La sindacalizzazione e' sempre stata vietata. Le prospettive di vita sono sempre state anche peggiori che in Cisgiordania, e la ribellione ha serpeggiato continuamente fino dal 1967. La condizione dei Gazani è ulteriormente peggiorata dopo gli accordi di Camp David tra Israele ed Egitto: ad esempio, l'accesso di studenti palestinesi alle università egiziane è stato limitato a poche unità all'anno, mentre prima il Cairo era un punto di riferimento per gli studi superiori. Le pratiche repressive vi sono state cos? ancora più dure e non e' un caso che proprio a Gaza sia scoppiata nel 1987 la scintilla della sollevazione generale.

Tab. 1 Numero dei palestinesi registrati come rifugiati, residenti o no nei campi nei territori occupati (fonte UNRWA, 30 giugno 1990).

 

Area

Campo

 

Totale campi

Non in campi

CISGIORDANIA

 

 

 

NABLUS

Askar

8662

56.857

118.543

 

Balata

13941

 

  

 

Far'a

4592

 

Campo n.1

4176

  

 

Nur Shams

5051

 

 

 

Tulkarem

10719

Jenin

9716

 

 

GERUSALEMME

Shu'fat

6034

25.094

102.272

 

Am'ari

5613

Deir Ammar

1352

 

 

 

Jalazone

6097

 

  

Kalandia

5998

 

HEBRON

Dheisheh

7795

22.135

72.347

 

Aida

2801

 

Beit Jibrin

1382

 

 

Fawwar

4269

Arrub

5888

 

 

GERICO

Aqabat Jabr

3077

3.095

6.755

 

Ein el-Sultan

818

Nu'eima

-

 

Totale Cisgiordania

 

110.010

304.288

STRISCIA DI GAZA

 

 

 

DEIR EL BALAH

Deir el Balah

11117

23.587

20.065

 

Maghazi

12470

 

KHAN YOUNIS

Khan Younis

37028

37.028

47.077

NUSEIRAT

Nuseirat

32170

51.298

8.936

Bureij

19128

RAFAH

Rafah

55172

55.172

30.328

RIMAL

Beach

46132

46.132

31.389

JABALIA

Jabalia

58721

58.721

23.047

GAZA CITTA

63.559

Totale Striscia di Gaza

271.938

224.401

Totale Territori Occupati

364.169

503.607

Anche a Gaza l'ordinamento egiziano non è stato mantenuto a lungo, ed è stata creata una struttura di comando simile a quella descritta per la Cisgiordania. Il passaggio sotto l'amministrazione di occupazione ha comportato un aggravio dei costi di cura, e anche qui la partecipazione all'assicurazione israeliana, che era abbastanza alta nei primi anni e' crollata con l'aumento dei costi e la limitazione dell'accesso agli ospedali in Israele: nel 1987 i Gazani potevano contare su 2800 giornate di degenza mensili in Israele, dall'88 solo su 800. La decisione sul ricovero in Israele, che spettava a una commissione medica, e' stata assoggettata ad approvazione della amministrazione militare. Per i non assicurati una giornata di degenza in ospedale costava, nel 1989, 165 dollari U.S. e tende ad aumentare. Il costo e' uguale quello per i cittadini israeliani, ma le differenze di reddito sono grandi.

I tre settori della sanità nei territori occupati.

E' consuetudine distinguere nei territori tre settori di servizi: quelli governativi, ereditati dai governi giordano ed egiziano, quello dell'UNWRA e quelli privati, tra i quali si potrebbero ulteriormente distinguere i servizi libero-professionali, quelli su base caritativa e quelli volontari su base solidaristica.

In molte situazioni le tre categorie si sovrappongono; i servizi UNWRA sono tradizionalmente concentrati nei campi per rifugiati, ma la popolazione assistibile dell'UNWRA e' molto più grande. In Cisgiordania solo il 25 % dei rifugiati vive in campi, e nstriscia di Gaza poco piùmeta'(Tab 1). Ma anche gli altri hanno diritto ai servizi, benchè le autorità israeliane, in un perenne contenzioso con l'Agenzia delle Nazioni Unite, ostacolino ogni sua tendenza ad esercitare una funzione fuori dei campi. Nella recente emergenza del rigido coprifuoco imposto dalla guerra (del Golfo) l'UNWRA ha effettuato distribuzioni straordinarie di viveri anche fuori dai campi, anche sulla base della risoluzione 681 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU che l'autorizzava alla protezione della intera popolazione dei territori. Questa risoluzione, approvata da tutti i membri del Consiglio, ma con esplicite riserve del rappresentante degli Stati Uniti, non ha impedito alle autorità di occupazione di ostacolare in molte occasioni la distribuzione dei viveri.

L'UNRWA d'altronde soffre di cronica insufficienza di fondi e i suoi servizi sono per lo più a livelli essenziali, perci?, oltre a convenzionarsi per varie attività di secondo livello con ospedali o fondazioni, l'Agenzia lascia necessariamente che molti suoi assistibili si rivolgano a strutture governative o private. Queste ultime, e specialmente quelle sostenute da interventi internazionali, hanno subito un forte incremento negli ultimi tempi. Nonostante tutto ci? i servizi sanitari disponibili sono ancora molto carenti anche sul piano quantitativo, sia quelli ambulatoriali che gli ospedali.

I servizi sul territorio in Cisgiordania

In Cisgiordania ci sono 489 centri abitati:

- 32 citta' oltre i 10.000 abitanti

- 124 centri fra 3000 e 10.000 abitanti

- 147 centri fra 1000 e 3000 abitanti

- 186 con meno di 1000 abitanti.

Quattro diverse fonti, due palestinesi (lo studio della Associazione Medica della Cisgiordania e il National Health Plan preparato su commissione della Palestinian Red Crescent Society) e due israeliane, (il West Bank Database Project di Meron Benevenisti e il Ministero degli interni israeliano) non concordano fra loro sul numero dei centri abitati. La discordanza deriva verosimilmente dal nuovo assetto che i governi israeliani hanno dato ai territori in funzione delle proprie colonie, creando dei consigli amministrativi regionali ebraici e trascurando il riassetto dei centri palestinesi, nonostante le trasformazioni che questi hanno subito per effetto dell'emigrazione e dell' urbanizzazione. Le cifre qui indicate derivano dallo studio dell'Associazione Medica della Cisgiordania (Tabelle 2 e 3).

Tab. 2 - Numero e tipo degli ambulatori in Cisgiordania:

Distretto

N. di centri abitati

N. di ambulatori generali

N. di centri materno-infantili

Gerusalemme

29

14

7

Nablus

45

23

16

Hebron

116

31

29

Betlemme

37

23

14

Ramallah

76

40

25

Tulkarem

79

38

33

Jenin

81

22

15

Valle del Giordano

17

15

4

Totale

489

206

143

 

Tab. 3 Numero di ambulatori nei villaggi, divisi per popolazione, dei distretti della Cisgiordania

Ambulatori Pubblici

Totale

Jenin

Tulkarem

Nablus

Ramallah

Gerusalemme

Betlemme

Hebron

Valle del Giordano

- di 1000 ab.

16

2

-

1

4

-

1

3

5

1000-2999 ab.

56

4

11

5

19

2

3

7

5

3000-10000 ab.

104

11

24

15

15

8

16

11

4

+ di 10000 ab.

30

5

3

2

2

4

3

10

1

Totale

206

22

38

23

40

14

23

31

15

 

Ambulatori materno-infantili

Totale

Jenin

Tulkarem

Nablus

Ramallah

Gerusalemme

Betlemme

Hebron

Valle del Giordano

- di 1000 ab.

6

1

-

-

-

1

-

3

1

1000-2999 ab.

31

3

7

1

12

2

1

5

-

3000-10000 ab.

80

8

23

12

11

3

10

11

2

+ di 10000 ab.

26

3

3

3

2

1

3

10

1

Totale

143

15

33

16

25

7

14

29

4

 

Ambulatori privati

Totale

Jenin

Tulkarem

Nablus

Ramallah

Gerusalemme

Betlemme

Hebron

Valle del Giordano

- di 1000 ab.

6

-

1

1

1

1

-

2

-

1000-2999 ab.

37

6

11

7

9

2

-

2

-

3000-10000 ab.

69

6

18

10

14

8

4

8

1

+ di 10000 ab.

31

5

3

3

2

4

3

10

1

Totale

143

17

33

21

26

15

7

22

2

 

 Secondo questo studio, i servizi medici sono del tutto carenti in 61 dei 186 centri con meno di 1000 abitanti, e anche in 80 dei 147 centri con numero di abitanti fra 1000 e 3000 abitanti e in 17 centri con più di 3000 abitanti. Ci? significa che più di un terzo degli abitanti della Cisgiordania è privo di servizi medici nel proprio abitato, e quindi dipende da servizi situati altrove; ne derivano disagio e sfiducia, tanto più in carenza di sistemi di comunicazione e di sicurezza.

La presenza dei medici, specialmente negli ambulatori governativi generali, si limita per lo più ad uno o due giorni la settimana. Questi ambulatori, come le farmacie con licenza, si trovano di regola nelle città e nei villaggi grandi, mentre pochi si trovano nei villaggi che hanno meno di 3000 abitanti.

Cosi' pure nel 55% soltanto dei centri abitati si trovano centri di assistenza materno-infantile, ma il medico non li frequenta in genere ogni giorno.

Le cifre qui indicate sono tratte da uno studio del 1988. Gli altri studi citati indicano tutti cifre diverse e comunque descrivono una copertura ancora più bassa, anche tenuto conto che le attività governative a Gerusalemme Est (considerata annessa) non sono considerate tra quelle della Cisgiordania nelle statistiche del governo israeliano. Questo cita per?, oltre a 165 ambulatori di base (dei quali 108 vedono il medico solo due volte la settimana, 10 una sola volta, 26 tre volte), la esistenza di centri di cura materno-infantile in 131 di detti centri e in altri 9, ; due unita' ambulatoriali mobili, tre centri antitubercolari, un programma di medicina scolastica, otto centri per diagnosi di gravidanze a rischio, un istituto per la sicurezza degli automobilisti, il servizio di controllo delle acque, degli alimenti e dei prodotti farmaceutici, il servizio di registrazione di nascite e decessi.

La validità di questi servizi non è verificata; ci sono regolarmente delle forti discrepanze, a proposito dei servizi disponibili e dello stato di salute nei territori tra i documenti ufficiali e ricerche di fonte palestinese. Ad esempio la mortalità infantile sarebbe scesa al di sotto del 30 per mille dal 1980 (21 per mille nel 1988) mentre vari studi locali denunciano valori del 70-100 per mille; e' stato anche notato come nelle statistiche sulle cause di morte in Cisgiordania non si trovasse nel 1988 alcuna voce che potesse includere i più di 100 decessi per ferite da arma da fuoco, traumi da bastonatura o altre cause violente legate alla repressione dell'intifada. Sembra verosimile che sia le statistiche sulle nascite sia quelle sulle cause di morte siano viziate dalla sfiducia della popolazione e degli stessi sanitari nella oggettività delle autorità di occupazione e dal timore che la stessa denuncia possa essere usata contro l'interessato o la famiglia.

Anche sulle attività sanitarie volontarie non vi e' certezza di dati. E' certo comunque che dal 1987 vi e' stato uno sviluppo notevole di interventi non-governativi, per lo piu' finanziati da donazioni di solidarietà o beneficenza straniere, arabe e altre, per l'apertura di ambulatori generali, materno-infantili, dentistici, di riabilitazione, e diagnostici, alcuni dei quali orientati alla medicina preventiva e di comunità e all'educazione sanitaria. Oltre ad ambulatori fissi, si e' inoltre sviluppata una pratica di visite periodiche con attrezzature mobili a villaggi sprovvisti di strutture, da parte di gruppi organizzati medico-dentistici, in grado di eseguire anche piccoli interventi in anestesia locale ed esami ematochimici di bae di fornire i farmaci essenziali. A questa attività si dedicano in particolare i volontari aderenti alla Union of Palestinian Medical Relief Committees (UPMRC), la Union of Health Care Committees (UHCC) e altre minori, che raggruppano centinaia di aderenti.

La gestione di ambulatori è fatta in parte da medici aderenti a queste unioni e altre consimili, in parte da gruppi locali come le branche della Red Crescent Society, le Patients'Friends Societies, il Health Services Council, societa' islamiche come la fondazione Makassed a Gerusalemme e la Zaka,' gruppi cristiani con funzioni caritative socio-sanitarie come il Catholic Relief Service, ed altri gruppi locali che si sono moltiplicati negli ultimi tempi. Una prova di questo sviluppo si trova nel primo rapporto pubblicato nel dicembre 1990 dallo "Health Development InforProject", avviato da esperti paldsanita' pubblica cresciuti intorno al Department of Community Care di Birzeit. Il primo rapporto , del dicembre 1990, è dedicato al distretto di Jenin, e dimostra la esistenza attuale nel distretto di 99 ambulatori di medicina di base, 53 dei quali istituiti a partire dal 1987, e cos? distribuiti: 25 ambulatori governativi, 5 di società benefiche, 29 di organizzazioni non-governative (ONG) e 38 privati; 2 ambulatori UNRWA permanenti e altri 3 punti di visita UNRWA aperti un giorno alla settimana.

Questa segnalazione è indicativa della forte spinta data dall'intifada palestinese alla soddisfazione dei bisogni primari, come componente fondamentale di questa sollevazione di cui a torto sono spesso segnalati solo gli aspetti più appariscenti della sfida, il lancio di pietre e la repressione subita. Va anche sottolineato che la grave crisi dell'economia palestinese dei territori, causata dalla guerra nel Golfo nei vari modi già descritti, rende in qualche modo precario questo sviluppo, oggi quanto mai dipendente dalla solidarietà e cooperazione esterna; le strutture realizzate finora potranno consolidarsi e crescere soltanto se i territori troveranno l'autonomia politica e amministrativa tenacemente perseguita.

Il settore UNRWA della sanità di base in Cisgiordania comprende (agosto 1990), oltre a 15 punti di pronto soccorso attivati per le esigenze create dalla repressione dell'intifada, i seguenti punti normali di servizio:

34

ambulatori

28

centri materno-infantili

2

centri di maternità

9

ambulatori dentistici

10

laboratori di analisi

6

ambulatori di fisioterapia

26

centri per distribuzione di razioni alimentari

 

Vi sono impiegati: 41 medici, più 17 per i programmi di emergenza, 140 infermieri più 17 per l'emergenza, 5 addetti a programmi di risanamento ambientale, 374 altri impiegati, più 25 per la emergenza.

I servizi sul territorio nella Striscia di Gaza

Secondo il National Health Plan della Palestinian Red Crescent Society e i documenti dell'UNRWA, si trovano nella Striscia di Gaza:

- 25 ambulatori governativi, alcuni dei quali visitati solo due volte la settimana;

- 8 ambulatori privati;

- 9 poliambulatori UNRWA, con 7 ambulatori dentistici, 7 laboratori di analisi, 10 ambulatori specialistici (di cui 7 per il diabete)

Anche nella striscia di Gaza vi sono stati sviluppi recenti, sui quali per ora mancano dati precisi.

Lo sviluppo di servizi ha riguardato anche attività riabilitative di base, servizi per la salute mentale, servizi preventivi materno-infantili, formazione di personale sanitario professionale e ausiliario, sia da parte dell'UNRWA, anche in collaborazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità, sia da parte di ONG palestinesi ed esterne. Di queste si darà conto più dettagliato nei prossimi numeri.

Ospedali in Cisgiordania

Settore governativo. Nel 1967 erano attivi 11 ospedali per un totale di 1023 posti letto, : l'Ospedale al-Husbis a Gerusalemme; l'Ospedale governativo vecchio e quello nuovo a Ramallah; l'Ospedale al Maidan a Ramallah - Bytyn, l'Ospedale delle malattie mentali a Betlemme; l'Ospedale Al-Husseini a Beit Jala; l'Ospedale governativo di Gerico; l'Ospedale Principessa Alia a Hebron; l'Ospedale Al-Uatani (nazionale) a Nablus; l'Ospedale governativo di Tulkarem; l'Ospedale governativo di Jenin.

Inoltre erano prossimi all'apertura l'Ospedale governativo Al-Sheik Jarah, a Gerusalemme, l'Ospedale Rafidya e l'Ospedale Al-Maydan, a Nablus. In totale 11 ospedali governativi, più 3 in preparazione, cui non furono fornite, per molti anni, le attrezzature mediche necessarie. Cosi' nel corso dell'occupazione gli ospedali governativi non si sono sviluppati, anzi hanno perduto posti letto; si è scesi da 1,5 a 1,2 letti per 1000 abitanti, nonostante la crescita numerica degli utenti (Tabelle 4 e 5).

Tab - 4 Posti-letto negli ospedali governativi in Cisgiordania (esclusa la città di Gerusalemme)

Anno

1967

1969

1972

1973

1975

1985

1986

1990

Hebron

100

100

100

100

100

100

100

103

Beit Jala

64

64

64

64

64

64

64

64

Gerico

72

25

45

75

50

48

48

50

Ramallah (nuovo)

58

58

114

114

114

124

124

136

Ramallah (vecchio)

49

49

-

-

-

-

-

-

Rafidya (Nablus)

-

-

-

-

-

118

118

122

National Nablus

153

153

173

153

153

85

85

85

Jenin

57

57

70

70

70

55

55

58

Tulkarem

70

70

70

70

70

60

60

60

Psichiatrico(Betlemme)

400

400

370

370

322

320

320

320

Totale

1023

976

1007

1017

943

974

974

998

Fonte: Associazione medica della Cisgiordania e PRCS, The National Health Plan, marzo 1990

Tab-5 Dati sull'assicurazione sanitaria e gli ospedali generali governativi in Cisgiordania, escluso l'ospedale psichiatrico

Anno

1971

1976

1986

Numero di abitanti

624700

670900

834000

Numero di abitanti con assicurazione sanitaria

- (x)

296930(+)

245000

Numero di ospedali generali governativi

8

8

8

Posti-letto

624

621

654

Posti-letto /1.000 abitanti

1.46

1.33

1.19

Personale medico/ posto- letto

0.38

0.62

0.86

Altro personale/posto- letto

0.23

0.33

0.40

Tasso di occupazione

64.8

86.9

73.5

Numero di operazioni

1666

13082

12171

Numero di operazioni/1000 abitanti

15.6

19.5

18.2

x L'assicurazione sanitaria dei lavoratori è cominciata nel 1978

+ Dati del 1980

----------------

Fonte: Associazione Medica della Cisgiordania.

Una ricerca effettuata da un gruppo di esperti stranieri invitati denuncia l'insufficiente diversificazione e attrezzatura degli ospedali governativi(Tabelle 6 a e b, Associazione Medica della Cisgiordania).

Tab-6a Valutazione della qualità professionale dei servizi in 17 ospedali governativi e livelli di qualità tecnico-professionale in Cisgiordania

Tipo di servizio

ottimo

molto buono

medio

marginale

insufficiente

reparto emergenza

5

9

1

2

-

assistenza neonatale

2

-

3

3

9

cura intensiva

2

2

-

6

7

maternità

1

4

1

5

6

chirurgia

3

6

2

3

3

riabilitazione

1

1

2

4

9

laboratorio

1

4

7

4

1

patologia

-

-

-

-

17

radiologia

1

3

4

8

1

pronto soccorso

3

3

5

4

2

poliambulatorio

3

3

8

3

-

ambulatorio dentistico

-

-

-

-

-

farmacia

3

5

4

5

-

terapia fisica

2

2

2

1

10

cure mentali

-

-

1

-

16

emodialisi

-

2

1

-

14

amministrazione generale

5

4

8

1

-

archivi medici

5

3

6

3

-

programmi di formazione:

 

-personale professionale

1

6

5

2

3

-altro personale

2

3

7

1

4

educazione sanitaria

1

1

1

-

14

biblioteca

-

2

10

-

5

manutenzione e riparazioni

1

3

6

-

7

provveditorato centrale

2

2

8

5

-

magazzini centrali

2

6

4

4

1

cibo

3

3

7

1

3

gestione domestica

4

4

6

3

-

lavanderia

3

3

3

5

3

dotazione di strumentazione

3

6

4

4

-

pulizia

2

8

3

4

-

parcheggi per veicoli

1

5

4

7

-

livello di qualificazione dei medici

5

8

2

2

-

zelo degli impiegati

3

7

4

3

-

stipendi e benefici

-

3

4

10

-

Fonte: Associazione Medica della Cisgiordania

Tab 6b - Valutazione della adeguatezza e funzionalità di apparecchiature e strumenti in ospedali governativi della Cisgiordania

 

ottimo

molto buono

medio

marginale

insufficiente

Stato degli apparecchi e degli strumenti in generale

3

7

3

4

-

Standards e procedure di efficienza degli apparecchi

1

6

1

9

-

Unità di nursing

2

7

6

2

-

Cure intensive

3

3

1

4

6

Neonati

2

2

6

4

3

Chirurgia (apparecchi e strumenti)

3

4

6

1

3

Maternità ( " )

-

4

5

2

6

Po

3

4

8

2

-

Camera mortuaria

-

4

2

11

-

N.B. Hanno eseguito la valutazione esperti stranieri.

Un confronto tra il bilancio sanitario e i parametri dei servizi ospedalieri in Israele e in Cisgiordania per l'anno 1984 (da NHP della PRCS) è rivelatore della politica sanitaria israeliana diretta a rendere i territori dipendenti dai servizi in Israele e della conseguente carenza di sviluppo degli ospedali cisgiordani (Tabella 7).

Tab 7 - Confronto fra numero di ospedali, funzionalità e spesa ospedaliera in Israele e in Cisgiordania, nel 1984.

 

ISRAELE

CISGIORDANIA

Popolazione

4.1 milioni

865.000

Numero ospedali governativi

152

9

Spesa ospedaliera

20.931 ml shekel

465,6 ml shekel

Posti letto

27.039

991

Posti letto/1000 abitanti

6,6

1,15

Giornate di degenza x 1000

9053

314

Durata media di degenza,giorni

5,8

3,8

Tasso di occupazione del posto letto

93,1 %

73,2 %

Fonte: PRCS, The National Health , 1990

Settore privato. Gli ospedali sono presenti in diverse città della Cisgiordania, particolarmente nel settore centrale che comprende Gerusalemme e Betlemme; vi operano associazioni caritatevoli e fondazioni arabe, oltre a fondazioni straniere appartenenti a diverse chiese cristiane occidentali.

Nel settore privato si includono anche gli ospedali di fondazioni senza scopo di lucro, che sono meglio denominati non-governativi. I principali sono:

A Gerusalemme:

A Nablus:

A Betlemme:

A Hebron:

Ci sono infine vari piccoli ospedali specializzati, o meglio case di maternita' per un totale di 60-65 letti, gestite da medici specialisti in ostetricia-ginecologia.

Settore UNWRA. L'agenzia dell'ONU per i rifugiati in generale si convenziona con ospedali governativi o non-governativi, ma gestisce anche direttamente il piccolo ospedale di Qalqilya di 36 letti.

Ospedali nella striscia di Gaza

Nella striscia di Gaza vi sono 900 posti letto, dei quali 765 nel settore governativo. Anche qui la situazione e' peggiorata dal 1967, quando a fronte di una popolazione di 380.000 abitanti vi era una disponibilita' di 825 posti letto (pari al 2,2 per 1000 abitanti).

La Tabella 8 dimostra la distribuzione complessiva dei posti letto ospedalieri nei territori e mette in evidenza lo squilibrio tra l'area centrale della Cisgiordania, piu' ricca, e le aree nord e sud della stessa Cisgiordania e l'intera striscia di Gaza.

La carenza di servizi specialistici e' grave in ambedue le zone: i posti letto per riabilitazione risultano 34 in Cisgiordania, nessuno a Gaza, quelli per oncologia e radioterapia 11 in Cisgiordania, nessuno a Gaza, quelli per emodialisi 11 in Cisgiordania e 9 a Gaza.

Tab. 8- Ospedali e posti letto nei distretti della Cisgiordania e della striscia di Gaza

Distretto

Popolazione

Ospedale

Settore

Tipo

Posti letto

PL totali distretto

PL/1000 ab.

JENIN

170.000

O. Jenin

gov

generale

55

 

Al-Shifa

privato

15

70

0,4

NABLUS

200.000

Rafidya

gov

generale

118

Uatani

gov

generale

85

Ittihad

non-gov

generale

93

St.Luke

non-gov

generale

50

346

1,7

TULKAREM

200.000

O.Tulkarem

gov

generale

60

 

O.Qalqilya

UNRWA

generale

36

96

0,5

RAMALLAH

200.000

O.Ramallah

gov

generale

124

124

0,6

GERUSALEMME EST

155.000

Makassed

non-gov

generale

200

Aug.Vict.

non-gov

generale

115

St.Joseph

non gov

generale

72

St. John

non gov

oftalmico

82

Red Cresc.

non-gov

ost-gin

28

Khaldi

privato

ost-gin

24

Dajani

privato

ost-gin

12

AbuShaqrah

privato

ost-gin

10

Jerusalem

privato

gin-chir

20

563

3,6

BETLEMME

100.000

O.Betlemm

gov

psychiat

320

Beit Jala

gov

generale

64

Mt.David

non-gov

ort-fis

75

Caritas

non-gov

pediat

83

Holy-Fam

non-gov

ost-gin

20

Siadeh Mar

privato

ost-gin

8

230(550-320psich)

2,3

GERICO

36.800

O.Gerico

gov

generale

55

1,5

HEBRON

227.000

O.Hebron

gov

generale

100

Red Cresc

non-gov

pediat

30

130

0,5

STRISCIA DI GAZA

Nord

337.000

O.Shifa

gov

generale

340

Al-Nasr

gov

pediat

135

O.Psich

gov

psichiat

32

O.Oftalm

gov

oftalmico

26

Al-Ahli

non-gov

generale

75

608

1,9

Centro

92.000

Bureij

gov

tbc + gen

70

70

0,9

Sud

240.000

Khan Younis

gov

generale

243

243

1,0

Da: Palestine Red Crescent Society, The National Health Plan, marzo 1990.

Considerazioni conclusive

Tutti i dati raccolti sono un po' incerti, perchè spesso non vi è coincidenza tra le fonti, e comunque la situazione è soggetta a variazioni continue. Talvolta vi è un peggioramento, come quello che ha seguito il licenziamento per motivi politici dell'unico chirurgo vascolare di Gaza che operava nell'ospedale Shifa, talaltra miglioramenti indotti anche dal biasimo delle delegazioni in visita. Queste ad esempio hanno più volte denunciato lo stato indecente delle sale di degenza dello stesso ospedale Shifa a Gaza: solo a fine 1990 è stata attivata la nuova ala che era in costruzione da anni con fondi stanziati da un'Agenzia dell'ONU per lo sviluppo (UNDP); l'utilizzo di tali fondi era rimasto bloccato a lungo.

Altri servizi sono stati rinnovati e arricchiti da donazioni: va cosi segnalato l'intervento della Divisione generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri italiano per attrezzature mediche negli ospedali governativi di Nablus, Ramallah, Hebron e altri e negli ospedali non-governativi al-Ittihad di Nablus, al-Ahli di Gaza. Una ONG italiana, il DISVI di Asti, ha fornito attrezzature e sostegno all'Ospedale Pediatrico della Red Crescent Society a Hebron.

Tutti questi interventi ed altri hanno tuttavia appena intaccato gli effetti della carenza ventennale di interventi nei servizi sanitari dei territori. Di ci? e' responsabile il governo di occupazione, che, assumendosi tutti i poteri amministrativi, non ha nemmeno reinvestito nei servizi complessivi destinati alla popolazione dei territori le cifre raccolte dal sistema fiscale ad esso imposto (come risulta dai documenti dell'UNCTAD), mentre ha fatto importanti investimenti nei servizi destinati a tutte le colonie israeliane, anche le più minuscole, impiantate nei territori occupati contro le norme internazionali in vigore.

NB L'articolo originale sulla rivista "Balsam" conteneva un capitolo sul personale che sarà ripreso in seguito (NdR)