PARLAMENTO EUROPEO SESSIONE 14 - 17 maggio 2001

Intervento Plenaria Dibattito sul Medio Oriente 16- Maggio

di LUISA MORGANTINI

Grazie Al commissario Patten e alla ministro Lindht, per il loro intervento, ma sofferenza e tragedia continueranno a scandire i giorni e le notti in Palestina e in Israele se la Comunita' Internazionale non interverra' per il ripristino dei diritti internazionali ed umani. Ieri e' stato un altro giorno di dolore, i palestinesi, commemoravano la Nakba, la catastrofe, il loro esodo -ai check point- ci sono stati piť di 200 feriti, tra loro un giornalista francese, 4 morti. I palestinesi non avevano sparato. Nella sera un' altra vittima una colona israeliana . Dal 29 Settembre piu' di 500 palestinesi sono stati uccisi, 23000 feriti , centinaia disabili permanenti. Bombardamenti, povere case sventrate dalle bombe, migliaia di alberi sradicati, pane e vita per i contadini. Donne e uomini disperati, prigionieri nei loro villaggi, le strade bloccate: cominciano ed avere fame. Esecuzioni di leader palestinesi considerati target militari. I pacifisti israeliani di Peace Now, ed anch'io abbiamo pianto l'assassinio di Tabet Tabet, amico da lungo tempo. Scuole chiuse ,terre confiscate per nuovi insediamenti. E altra sofferenza, 80 israeliani sono stati uccisi, tra loro bambini e ragazzi. Fermare la spirale della violenza. Ogni morte, sia palestinese o israeliana ci diminuisce della nostra umanita'. Comprendo la disperazione, la rabbia, l'umiliazione per le punizioni collettive, le rappresaglie, il bisogno di liberta' dei palestinesi costretti a vivere sotto occupazione militare da 34 anni, capisco la frustazione del mio amico Mohammed, che per dare da mangiare ai suoi figli ha lavorato come muratore in un insediamento sulla terra di proprieta' della sua famiglia confiscata per fare posto alla colonia. Comprendo la paura ancestrale della popolazione israeliana, le persecuzioni subite, l'unicita' della Shoaa, di cui noi europei ne portiamo la responsabilita', sono figlia della resistenza contro il nazismo, ricordo quando entravano in casa mia alla ricerca di mio padre. Comprendo la paura che una bomba possa scoppiare su di un autobus o che un colpo di mortaio possa colpire una scuola. Ma queste paure non danno il diritto ad Israele di occupare un altro popolo e violare diritti umani e internazionali. E' nostra la responsabilita' di non permettere nessuna espressione di antisemitismo in Europa e dare la certezza agli israeliani che la sicurezza di Israele ci sta a cuore cosi come ci sta a cuore la sicurezza del popolo palestinese. Fermare la spirale della violenza. Lo diciamo da troppo tempo - quale la nostra politica dunque: Insistere con il governo Israeliano - riprenda i negoziati, subito, ponga fine alla chiusura dei territori, ai bombardamenti , cessi l'espansione delle colonie, lo ha chiesto anche la commissioneMitchell, si assicuri una protezione internazionale per i palestinesi, insieme a loro, lo hanno chiesto piu' di 400 cittadini israeliani. Ieri sul giornale Haaretz, Daniel Ben simon, denuncia quanto falsa sia la motivazione di Sharon sulla "naturale espansione per l'aumento demografico" delle colonie. Cita fonti dell'intelligence americana : sono 20.000 le case vuote, molti coloni, persino quelli piu' fanatici, se ne vanno, scrive che se il governo avesse veramente a cuore l'interesse del paese, dovrebbe congelare gli insediamenti, sarebbe un messaggio positivo verso i palestinesi, gli arabi e la comunita' internazionale. Fermare la spirale della violenza. L'autorita' palestinese deve fare tutto il possibile per impedire che l'estremismo prenda il sopravvento, non ci sono soluzioni militari. L'Unione Europea, il parlamento lo ha ribadito, deve svolgere un ruolo politico, il diritto internazionale non si afferma solo nelle dichiarazioni deve vivere nella realta', in questo senso gli accordi che Israele firma devono essere fatti rispettare compreso quello firmato con l'Unione Europea : non esportare in Europa merci prodotte negli insediamenti, Patten lo ha detto molto bene. Nella risoluzione che il parlamento si accingera' a votare chiediamo, a consiglio e commissione, di considerare se le punizioni collettive, l'uso sproprorzionato della forza non siano in contraddizione con i principi dell'accordo di associazione e di trarne le dovute conseguenze, per quel che mi riguarda, sospendere l'accordo di associazione con Israele Nessun intento punitivo ma rispetto delle regole e del diritto. Non c'e' tempo da perdere.

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