IL CONFLITTO PALESTINA-ISRAELE: PER UNA PACE GIUSTA E SOSTENIBILE

Seminario Internazionale promosso e organizzato dal Gruppo di lavoro Palestina-Israele aderente al Comitato "Scienziate e scienziati contro la guerra"

Roma, 18-19 giugno 2001 Facolta' di Ingegneria - Universita' di Roma "La Sapienza" via Eudossiana 18, Roma

Comitato Scientifico e Organizzativo:

Valeria Chiado' Piat, Politecnico di Torino; Marcella Delle Donne, Universita' di Roma "La Sapienza"; Elisabetta Donini, Universita' di Torino; Anna Gigli, Consiglio Nazionale delle Ricerche (Roma); Silvia Macchi, Universita' di Roma "La Sapienza"; Sofia Mannozzi, Consiglio Nazionale delle Ricerche (Roma); Antonella Picchio, Universita' di Modena; Margherita Roggero, Universita' di Torino; Gabriella Rossetti, Universita' di Ferrara; Alberto Tarozzi, Universita' di Bologna.

PRESENTAZIONE

Questo seminario vuole essere un'occasione per costruire una pratica attiva contro la guerra, basata sulla conoscenza dei fatti, l'approfondimento dei problemi e dei punti di vista, la proposta di nuove relazioni tra e con le parti in conflitto. La storia del conflitto Palestina-Israele ci ha mostrato l'inadeguatezza di qualunque strategia di pace che poggi su una riduzione della complessita' del conflitto stesso. La pace non e' stata raggiunta ne' procedendo con le armi e accettando lo scontro fisico come inevitabile, ne' tentando la strada della razionalizzazione negoziale attraverso le interminabili trattative definite processo di pace. Queste ultime ripropongono di fatto lo squilibrio dei rapporti di forza e non assumono come inderogabile la meta di una convivenza nel mutuo riconoscimento. L'idea guida del seminario e' contribuire ad una rappresentazione del conflitto non appiattita sugli schemi della belligeranza, recuperando, almeno su alcuni temi, la complessita' delle tensioni che si sono venute creando tra le due parti, non solo sul piano degli interessi politici ed economici, ma anche su quello delle fratture sociali e culturali. Nel seminario verranno trattati due piani specifici del conflitto Israele-Palestina: - il controllo e la gestione delle risorse idriche e del territorio - le condizioni di vita e le condizioni per la pace Una sessione del seminario sara' inoltre dedicata all'esame delle possibilita' di intensificare e/o creare rapporti di collaborazione tra la comunita' scientifica italiana, gli enti e le associazioni impegnate nella cooperazione nella regione mediorientale e i protagonisti dell'area. La riflessione sul tema dell'acqua si sviluppera' a partire da due nodi fondamentali: la ripartizione delle quantita' disponibili, data una situazione di scarsita' e l'impatto del conflitto sulla rinnovabilita' della risorsa. Le risorse idriche presenti nell'area sono parte integrante di un sistema idrografico che va dalla Turchia all'Iraq, dal Libano alla Giordania, per cui lo specifico del conflitto Israele-Palestina va inquadrato nell'insieme delle relazioni "idropolitiche" che coinvolgono le nazioni del Medio-Oriente. Inoltre, sia nell'una che nell'altra societa' sono presenti simultaneamente almeno due diverse culture dell'acqua: per alcuni, l'acqua e' un fattore ambientale limitante intorno al quale si sono storicamente strutturati i rapporti sociali; per altri, l'acqua e' una materia prima il cui uso deve essere ottimizzato rispetto all'obiettivo della crescita economica, con scarsissima considerazione per gli impatti sociali e ambientali. La riflessione sara' quindi sviluppata anche nei termini della ricerca di una possibile convivenza tra le diverse culture presenti sia in Israele che in Palestina. Si trattera' inoltre il tema della gestione del territorio, esaminando l'impatto politico, oltre che ambientale, degli insediamenti dei coloni israeliani nei Territori Occupati palestinesi. L'impatto del conflitto sulle condizioni di vita delle due societa' e' una delle dimensioni fondamentali di cui tenere conto: infatti e' sulle popolazioni che ricadono i costi del conflitto ed e' in esse che si attivano le forme di resistenza da cui dipendono anche le prospettive per il futuro. Da un lato, quindi, diventa necessario svelare l'impatto devastante del conflitto sulla vita di donne e uomini, bambini e bambine; dall'altro e' importante mettere in luce come le condizioni della pace, proprio in relazione alle condizioni di vita, debbano essere definite in termini di giustizia, dignita' e identita', non solo nella configurazione dei due stati, ma anche nelle relazioni tra le diverse componenti delle due societa'. Tra le soggettivita' politiche che si esprimeranno nel corso del seminario vi sara' in particolare quella di donne palestinesi ed israeliane che da anni sono protagoniste attive della costruzione di effettive condizioni di sostenibilita' della pace. Infine si affrontera' un aspetto che investe in modo diretto il mondo della ricerca: la discussione sulle azioni e le iniziative che possiamo intraprendere (o che si sono gia' intraprese) dall'Italia per dare un concreto contributo all'affermazione di una cultura di pace.

 

DESCRIZIONE RAGIONATA DEL PROGRAMMA

SESSIONE 1: VERSO NUOVE RAPPRESENTAZIONI DEL CONFLITTO

Nella sessione introduttiva, dopo i saluti del prof. Tullio Bucciarelli, Preside della Facolta' di Ingegneria, prenderanno la parola: - Anna Gigli, ricercatrice in Statistica matematica dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo di Roma del CNR, tra le fondatrici del comitato "Scienziate e scienziati contro la guerra" e del gruppo di lavoro Palestina-Israele del comitato stesso, che introdurra' il seminario e ne illustrera' le ragioni e gli obiettivi. - Maha Abu-Dayyeh Shamas, direttrice del Women's Center for Legal Aid and Counseling, una organizzazione indipendente palestinese fondata nel 1991, il cui scopo e' di contribuire all'affermazione di una societa' democratica palestinese, basata sulla giustizia sociale e sull'uguaglianza tra donne e uomini. - Daniel Amit, professore di Fisica all'Universita' di Gerusalemme e alla Sapienza di Roma. Imprigionato nel 1985 per aver rifiutato di prestare il servizio militare nel Libano, negli anni 70-80 ha promosso varie iniziative contro l'occupazione della Palestina. Traccera' una storia semplificata delle relazioni israelo-palestinesi dal punto di vista di militante per la pace israeliano.

SESSIONE 2: IMPATTI AMBIENTALI DEL CONFLITTO POLITICO: RISORSE IDRICHE ED USO DEL SUOLO

Presiedono: Silvia Macchi (docente di Analisi dei sistemi urbani e territoriali presso la facolta' di Ingegneria di Roma "La Sapienza") Alberto Tarozzi (docente di Sociologia dello sviluppo presso la facolta' di Scienze Politiche di Bologna) Relatori e relatrici: - Mohammad Ghanayem, direttore scientifico di ARIJ (Istituto di Ricerca Applicata di Gerusalemme - http://www.arij.org), ONG palestinese con sede a Bethlehem. Presentera' una relazione preparata con Isaac Jad (direttore generale di ARIJ) sul tema: "Environmental Degradation and the Israeli Palestinian Conflict" - Jeff Halper, docente di antropologia all'Universita' del Negev "Ben Gurion", fondatore della Campagna contro la Demolizione delle Case Palestinesi ed attuale direttore di AIC (Centro di Informazione Alternativa - http://www.alternativenews.org/), con sede a Gerusalemme. Presentera' una relazione sul tema: "Nishul (Displacement): An Israeli Form of Apartheid" - Julie Trottier, ricercatrice di geografia politica presso il OCWR (Centro di Ricerca sull'Acqua di Oxford) con sede a Oxford, UK. Ha svolto e pubblicato una tesi di PhD su "Idropolitica nel West Bank e nella striscia di Gaza". Presentera' una relazione sul rapporto tra scarsita' idrica e conflitto - Daniela Anceschi, dottore di ricerca in Urbanistica, collabora con la facolta' di Architettura dell'Universita' di Firenze. Ha svolto una tesi di dottorato su "La questione ambientale per la sostenibilita' nei paesi terzi. Uno scenario di sviluppo locale per la valle del Giordano". Presentera' una relazione sul tema: "Affrontare la scarsita' indotta: assetto ed emergenze della Jordan Valley nelle politiche territoriali giordane" - Sara Bernardelli, Universita' di Firenze. Autrice del libro "La guerra dell'Acqua". Presentera' una relazione sul conflitto intorno al fiume Giordano e al suo bacino. - Bruno Neri, CRIC (Centro regionale di intervento per la cooperazione), Reggio Calabria, e ETIMOS, Padova. Presentera' una relazione sul tema: "Attivita' e politica del CRIC in Palestina. Il programma ambientale del CRIC a Beit Laya nella Striscia di Gaza" e presentera' l'iniziativa di ETIMOS per il prestito d'onore agli studenti dell'ultimo anno di Birzeit. - Rosario Lembo, CIPSI (Coordinamento di iniziative popolari di solidarieta' internazionale - http://www.cipsi.it/), con sedi a Milano e Roma. Lo abbiamo chiamato per Contratto Mondiale dell'Acqua ma non ha ancora dato conferma. - Antonio Tricarico, reponsabile del settore acqua ed energia della Campagna per la Riforma della Banca Mondiale (http://www.unimondo.org/cbm/) con sede a Roma. La CRBM ha prodotto, insieme ad una ong palestinese, il dossier "Water for Palestine" in cui e' presentata un'accurata valutazione dell'operato della Banca Europea di Investimento nel settore dell'acqua in Palestina. Presentera' una relazione dal titolo: "Buone intenzioni, cattivi risultati. Gli investimenti della BEI nel settore dell'acqua in Cisgiordania"

SESSIONE 3: CONDIZIONI DI VITA E CONDIZIONI PER LA PACE

Presiedono: Antonella Picchio (docente di Storia del pensiero economico presso la facolta' di Economia dell' Universita' di Modena e Reggio Emilia) Elisabetta Donini (docente di Fisica presso la facolta' di Agraria dell'Universita' di Torino) Nella sessione "Condizioni di vita e condizioni per la pace" si punta a ragionare, almeno per alcuni aspetti, delle ripercussioni che sta avendo la attuale situazione di violenza sulle condizioni di vita nelle due societa' e degli sforzi che si stanno compiendo, anche a livello dei comportamenti e degli orientamenti delle singole persone, per costruire una prospettiva di convivenza e reciproca accettazione. In particolare, lo psichiatra palestinese Eyad Al Sarraj ne parlera' a partire sia dalla sua esperienza di fondatore e direttore del Gaza Community Mental Health Programme sia dalle sue attivita' per la tutela dei diritti umani, per la pace e per una societa' civile. Rami Shedadeh collabora da tempo come consigliere legale con i gruppi palestinesi responsabili delle trattative di pace e con organizzazioni di difesa dei diritti e interverra' sul rapporto tra le prospettive negoziali, le condizioni attuali e le attese della popolazione palestinese. Raji Zidan portera' la sua esperienza di sindaco di Beit Jala, una citta' che da mesi e' tenuta in uno stato di guerra, perche' situata di fronte all'insediamento di Gilo, con un continuo susseguirsi di sparatorie, blocchi, pressioni militari. Hala Espanioly, cittadina palestinese di Israele e docente dell'Arab College for Training Teacher di Haifa, impegnata in molte organizzazioni pacifiste e a sostegno dei diritti della componente palestinese di Israele, discutera' appunto delle condizioni di quest'ultima e in particolare della situazione relativa alle donne, delle politiche di discriminazione che le colpiscono e dei cambiamenti necessari per una pace giusta. Infine Ruth Hiller, del kibbutz Haogen 50 km a nord di Tel Aviv e attivista del movimento antimilitarista New Profile, parlera' delle responsabilita' che hanno tanto i genitori quanto il sistema educativo nel portare i giovani - uomini e donne - a considerare il servizio che prestano nell'esercito come un momento naturale del loro percorso di crescita e discutera' delle iniziative che si stanno prendendo sul piano personale e su quello collettivo per smilitarizzare il sistema educativo e in questo modo contribuire alla 'civilizzazione' della societa' israeliana.

SESSIONE 4: AZIONI PER LA PACE

Presiedono: Marcella Delle Donne (Facolta di Sociologia, Universita' di Roma "La Sapienza") Gabriella Rossetti (docente di Antropologia presso la facolta' di Lettere e filosofia dell'Universita' di Ferrara)

Questa sessione e' organizzata come tavola rotonda che coinvolge diversi soggetti: istituzioni, mondo della ricerca, associazioni e ONG. L'idea e' che gli/le ospiti facciano una breve rassegna dei progetti in corso riguardanti la Palestina e insieme si discutano i possibili sviluppi futuri. Interverranno: Luisa Morgantini, Presidente della Delegazione del Parlamento Europeo per le relazioni con il Consiglio Legislativo Palestinese; tra le fondatrici della rete internazionale delle Donne in Nero per la pace. Parlera' del ruolo dell'Europa nel processo di pace in Medio Oriente e delle azioni di donne e uomini per la soluzione del conflitto nel rispetto del diritto internazionale. Aldo Sicignano, direttore dell'Ufficio della Cooperazione Italiana presso il Consolato Generale d'Italia a Gerusalemme. E' responsabile di tutti i rapporti ed attivita' di cooperazione con i palestinesi. Parlera' dei programmi italiani di cooperazione per sviluppo della Palestina e delle strategie per favorire il raggiungimento di una pace giusta e sostenibile. Gioacchino Fonti, dirigente del Servizio per lo Sviluppo ed il Potenziamento delle Attivita' di Ricerca del MURST, parlera' degli scambi culturali e dei progetti di ricerca. Illustrera' le attuali forme di collaborazione con Israele e la Palestina, con l'obiettivo di individuarne i settori di maggiore e reciproco interesse (l'intervento sara' anticipato all'inizio del pomeriggio del 18 e il 19 sara' presente alla tavola rotonda la sua collaboratrice dott.ssa Elena De Simone). Enzo Martuscelli, responsabile del settore Aree Mediterranee e Medio Oriente del Dipartimento Affari Internazionali del CNR, parlera' dei programmi di ricerca e cooperazione scientifica del CNR nell'area. Giovanni Damiani, biologo, direttore dell'Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente, ed esperto di monitoraggio dell'acqua. Gianni Vaggi, Prof. Ordinario di Economia dello Sviluppo all'Universita' di Pavia, Direttore della Scuola Europea di Studi Avanzati in Cooperazione allo Sviluppo e del Centro Interfacolta' per la Cooperazione con i Paesi in via di Sviluppo. Parlera' di "PEACE programme and institution building in Palestine". Ada Lonni, insegna Storia Sociale presso la facolta' di Lingue e Letterature Straniere dell'Universita' di Torino. Da parecchi anni segue e coordina progetti di cooperazione con la Palestina, in campo sociale, culturale ed educativo. Parlera' della sua esperienza di collaborazione con Universita' e centri di formazione palestinesi ed israeliani sui temi che riguardano i processi identitari e di relazione con "l'altro". Imma Barbarossa, Comissione Nazionale Parita' Uomo-Donna presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri Vincenzo Passerini appartiene al Forum Trentino per la Pace. La provincia di Trento, che fa parte del Forum, e' gemellata con la citta' palestinese di Beit Jala. Marina Rossanda e' medico ed ha partecipato a vari progetti sanitari in Palestina, in collaborazione con ONG italiane e locali. Parlera' del Progetto Gazzella per l'adozione di bambine e bambini palestinesi feriti nel corso dell'Intifada. Barbara Terenzi Calamai e' antropologa, vice presidente dell'Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo. Si occupa di progetti nel settore della salute delle donne. Parlera' dell'esperienza dell'AIDOS, come esempio di ONG che lavora sulla predisposizione di metodi di intervento che riescono ad andare oltre l'emergenza. Franco La Torre e' responsabile delle attivita' per il Mediterraneo di ECOMED, l'Agenzia per lo Sviluppo Sostenibile nel Mediterraneo, che si occupa di cooperazione in campo ambientale tra la citta' di Roma ed i centri urbani del bacino euromediterraneo. Parlera' degli stages formativi del FORMIN (Centro di Formazione Internazionale) e delle opportunita' di cooperazione con la Palestina.. Matteo Rossi e' rappresentante di INGEGNERIA SENZA FRONTIERE, un'associazione di studenti delle Facolta' di Ingegneria. Parlera' dei rapporti tra universita' e societa' civile nell'ambito delle organizzazioni di cooperazione internazionale.

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