PALESTINA - BALSAM

MONITOR PALESTINA: newsletter n. 14 del 29 FEBBRAIO 2002

http://www.monitorpalestina.supereva.it E MAIL monitorpalestina@gaza.net

TUTTI A ROMA

sabato 9 MARZO 2002

ore 15 Piazza della Repubblica

PER MANIFESTARE

LA NOSTRA SOLIDARIETA' INCONDIZIONATA

ALLA CAUSA DEL POPOLO PALESTINESE!

INDICE

1) MANIFESTAZIONE NAZIONALE (FINALMENTE!)

2) ISRAELE E NAZIONI UNITE - FATTI E LEGGENDE

3) LINKS UTILI SU RISOLUZIONI E GERUSALEMME EST DEI PALESTINESI

4) MONITORAGGIO CORRIERE DELLA SERA 1 GEN - 31 GENNAIO 2002

5) AZMI BISHARA

6) PALESTINA IN MINIATURA

7) PRC E PALESTINA

8) PERLE DI SAGGEZZA

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1) MANIFESTAZIONE NAZIONALE (FINALMENTE !)

PACE, VITA E LIBERTA’

PER IL POPOLO PALESTINESE

MANIFESTAZIONE NAZIONALE

Roma, Sabato 9 Marzo

Ore 15 - Piazza della Repubblica

- per il ritiro immediato dei militari e degli insediamenti coloniali israeliani da tutti i territori palestinesi occupati;

- per il diritto all'autodeterminazione e la fondazione di uno Stato Palestinese Indipendente con Gerusalemme capitale;

- per il diritto al ritorno dei profughi;

- per l'invio di osservatori internazionali come richiesto dai palestinesi.

FORUM PALESTINA

Tel. 06/4393512 -06/4468028

e-mail: forumpalestina@libero.it

Da Milano

Il Comitato d'appoggio alla resistenza palestinese e il collettivo territoriale "La Fucina" organizzano un pullman per la manifestazione del 9 marzo in sostegno all'Intifada palestinese. Il costo è di 30 euro, partenza sabato 9 alle 6 da p.le Loreto (Milano) e rientro dopo la mezzanotte (si riparte subito dopo la manifestazione). Per prenotazioni e informazioni chiamare il numero 349-8503555 o scrivere a intifadahamra@palestinemail.com

Adesioni alla manifestazione nazionale al 27 febbraio:

Convoglio di Solidarietà Internazionalista "Giorgiana Masi", Tribunale Clark, Radio Città Aperta, CUB/Scuola, Unione Popolare, Associazione Progetto Diritti, Centro Sociale "Intifada", Associazione "Radici", Coordinamento Donne delle RdB, Laboratorio Hurriya (Università Roma), Fulvio Grimaldi (giornalista di Liberazione), Vauro (giornalista del Manifesto), Giovanni Russo Spena (deputato PRC) , Paolo Cento (deputato Verdi), Bassam Saleh (Comunità Palestinese Roma), Alì Samhan (Comunità Palestinese del Veneto) , Adriana Spera (consigliere comunale PRC, Roma), Ramsey Clark (Stati Uniti), Mons, Hylarion Capucci (Patriarca di Gerusalemme), Collettivo di economia "La Sapienza" Roma, Federazione di Ancona del PRC, Campo Antimperialista, Associazione Italia-Cuba (Valle del Tevere), Comitato di Solidarietà con l'Intifada, Nunzio D'Erme (consigliere comunale PRC, Roma), CSOA "Excarcere", CSOA "Zonarossa", Collettivo autonomo studentesco "la pietra" (Palermo), Giacomo Cirrincione (Palermo), Giancarlo Lannutti (giornalista di Liberazione), Aine Cavallini (Firenze), Vainer Burani (giurista, Reggio Emilia) , Claudio Moffa (docente università di Teramo), Cristina Tottanin, Luciano Vasapollo (docente università di Roma-La Sapienza), Gualtiero Alunni (PRC, Assessore VIII Municipio di Roma), Bruno Steri e Tina Costa (direzione romana del PRC), Collettivo formazione marxista di Roma, Associazione Il Pane e le Rose (Roma), Associazione Dimensioni Diverse (Milano), la Rete dei Comunisti, Centro Documentazione "Le radici e le ali" (Aversa), Circolo Agorà (Pisa), Associazione Culturale Monteverde (Roma), Associazione Terzo Cinema, Circoli PRC di Roma: "Camilla Ravera", Valmelaina - Tufello, Casalbertone, Laurentino-Fonte Ostiense, Acea, Ministero del Lavoro, Contraves, Ornella Sangiovanni, Stefano Garroni, Alessandra Ciattini, Enrico Giardino, Stefano Chiarini (giornalista del Manifesto), Aldo Bernardini, Andrea Martocchia, Dominique Bendo-Soupou, Andrea Catone, Germano Monti, Comitato di solidarietà con il popolo palestinese (Torino), Soccorso popolare (Padova), Comitato Appoggio alla Resistenza palestinese (Milano), Comitato contro la guerra Roma Sud, Associazione "In Piazza " (Cassino), Centro Popolare Autogestito Firenze, Centro Sociale "Oltre frontiera" (Pesaro), Umbria Rossa, Rossoperaio (Taranto), Comitato anticapitalista Palermo, Comunità palestinese di Napoli, Comunità palestinese del Lazio, Solidarietà Internazionale Pescara, Comitato di solidarietà con l'Intifada (Roma), Carlo Rasmi (Azione Popolare Emilia Romagna), Luigi Cecchetti (Circolo Comunista 39° Torino), Spazio Antagonista "Newroz", Assemblea Nazionale Anticapitalista, Roberto Giannarelli, Marisa Caputi, Olga Ambrosanio, Lorenza Erlicher, Sonia Liebhardt, Alessandro Di Meo, Anna Iandolo, Fabrizio Marchi, Gianni D'Elia, Maria Carmen Caruso (Cosenza Social Forum), Francesco Strazzari, Alessandro Piras, Nico Castellini, Federica Valli (Educatrice Reggio Emilia), Massimo De Nardi, Francesca Portoghese, Giorgio Forti, Gualtiero De Santi, Michele De Lisio, Paola Luzzi, Raffaello Ugo, Giorgio Immirzi, Claudia Dorkenwald, Rossana Valsecchi, Elena Valdi, Concetta Di Bartolomeo, Maurizio Pilati, Fausto Giannelli, Barbara Arecco, Maurizio Mazzi, Circolo PRC "R. Luxemburg" di Marino (Roma), Circolo PRC "K. Marx" (Padova), Comitato Lasciatecinpace (Padova), Federazione nazionale RdB, Antonio Moscato (docente Università di Lecce), Titti Pierini, Contropiano, Associazione Senzaconfine, Piergiorgio Tiboni (CUB - Confederazione Unitaria di Base), Circolo PRC di Genzano (Roma), Cristina Luise (Feltre BL), Raffaele Cianflone Mottola (Chiasso, Svizzera), Giovani Comuniste e Comunisti, Confederazione Nazionale Cobas, Edvino Ugolini (poeta TSF/ATTAC), redazione di Corrispondenze Metropolitane (Roma), Wanda Piccinonno, Carolina Sperti, Piero Rizzo (Lecce), Mario Capanna, Comitato Valdimagra per la pace contro la guerra (La Spezia), Patrizia Farroni, Tirreno Social Forum (Santa Marinella e litorale Roma nord), Federazione PRC di Napoli, CSA Vittoria (Milano), Comitato contro la guerra dell’Università di Tor Vergata (Roma), Rolando Dubini — Monitor Palestina (Milano), Un ponte per…, Dante Bedini (Direttivo CGIL Scuola Treviso), Claudio Grassi (Segreteria Nazionale del PRC), Padre Benjamin, Gruppo Zastava (Trieste), Comitato contro la guerra (Cagliari), Cobas Sardegna, Empoli Social Forum, Network Antagonista Piemontese, CSOA Askatasuna (Torino), CSA Murazzi (Torino), Circolo culturale "Orizzonte" (Bolzano), Movimento per la Confederazione dei Comunisti (Toscana), Associazione culturale "Il Lavoratore" (La Spezia), Unità Comunista (Milano), Circolo PRC Laurentino "Che Guevara" (Roma), Basilicata Social Forum, Rieti Social Forum, Salaam Ragazzi dell'Olivo - comitato di Milano, Comes coop. Roma, Giovani Comunisti di Urbino, 100 idee per la pace (Siena), Giuristi Democratici (Modena), Giovani Musulmani d'Italia, Aldo Gabriele (psicologo), Andrea Aiazzi (Presidente Quartiere 2 - Firenze), Cagliari Social Forum, Centro di cultura popolare del Tufello (Roma), Istituto E. de Martino (Milano), Ivan Della Mea, Rete No Global di Viterbo, Redazione di CARTA, FMLU — Roma, Associazione Pablo Neruda (Caserta), CSO Stella Rossa di Bassano del Grappa (Vicenza), Centro di Solidarietà Internazionalista dell'Alta Maremma, CSO Ricomincio dal Faro (Roma), Umberto Allegretti e Teresa Crespellani (Professori Università di Firenze), Anna Ciarletti (Direzione romana del PRC), Lorenzo Praticò (Segretario del Circolo PRC di Fiumicino — Roma), Gabriella Pistone (Deputata del Pdci), Cesare Salvi (Senatore DS), Associazione Socialismo 2000, Mauro Bulgarelli (Deputato dei Verdi), Comitato di appoggio ai militari israeliani che hanno detto NO a Sharon, Italo Arcuri (responsabile politiche associative Pdci), Roberto Giannarelli (Cinema senza confini), Claudio Lorenzoni (Direzione romana del PRC), Federazione romana del Pdci, Milena Valli (Sondrio), Collettivo Ottobre Rosso (Frosinone), Senigallia Social Forum, Ramon Parral, Roberto Gomezel (Trieste), Maurizio Donatini, Circolo PRC "Che Guevara" di Aversa (Caserta), Centro culturale "H. Arendt" di Aversa (Caserta), Comitato per la pace Università "La Sapienza" (Roma), Associazione Sardegna-Palestina, Comitato Chiapas di Torino, Salaam Ragazzi dell'Olivo - Comitato di Trieste, Centro di Documentazione Antagonista "Francesco Lorusso" (Bologna), Comitato Senza Frontiere (Bologna), Radda per l’Ecuador (Siena), Collettivo Spartakus (Vicenza), Associazione Culturale "Punto Rosso" (Vicenza), CSA ex Emerson (Firenze), Collettivo femminista "Rossefuoco" (Torino), Federazione provinciale del PRC di Ferrara, Associazione dei cittadini libanesi (Ferrara), Rete Campana No Global, Centro Sociale Officina 99 (Napoli), Laboratorio occupato SKA (Napoli), Studenti in movimento (Napoli), Forum Immigrati in movimento (Napoli), Fausto Sorini (Direzione Nazionale PRC), Leonardo Masella (Capogruppo PRC Regione Emilia-Romagna), Redazione de "L'Ernesto", Roberto Sconciaforni (Segretario PRC di Bologna), Federazione PRC di Bologna, Cesare Mangianti (Segretario Regionale PRC Emilia-Romagna), Circolo PRC "Walter Rossi" di Ottavia (Roma), Confederazione Cobas di Taranto, Collettivo Antiglobalife (Taranto), Collettivo Femminista Stregherosse (Taranto), Soccorso Rosso/ASP, Circolo ARCI Agorà (Pisa), Giuseppina Tedde (Capogruppo PRC Provincia di Bologna), Alberto Burgio (docente Università di Bologna), Comitato promotore per il Forum Sociale di Roma Nord Ovest (Roma), Comitato lucchese di solidarietà con l'Intifada, Assemblea spazi autogestiti (Lucca), Giovani Comunisti (Lucca), Ambiente e futuro (Lucca), Equinozio - bottega del commercio equo e solidale (Lucca), Comitato lucchese contro la guerra, Movimento per la Confederazione dei comunisti di Lucca, Unità internazionale dei lavoratori, Laboratorio permanente contro le guerre (Benevento), CSA Depistaggio (Benevento), Acea - Agenzia stampa per i consumi alternativi, Prof. Hans Spinnler (Università degli Studi di Milano), Michele De Lisio, Servizio Civile Internazionale, Carlo Pona (Presidente S.C.I.), Associazione Primo Moroni (Bologna), Nuova casa del popolo di Ponticelli "La Casona" (Bologna), Cooperativa sociale Multietnica (Senigallia), Senigallia social forum, La Spezia social forum, Associazione "Popular" (Firenze), Associazione Piero Bruno (Roma), Claudio Bicchielli (Capogruppo PRC Comune di Empoli), Arab.it - il Portale Arabo, Mauro Riccioni (Assessore Politiche Sociali e Immigrazione Provincia di Macerata), Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia, Associazione L.I.P.O. di Osimo (Ancona), Circolo PRC "Meyer-Vighetti" di Bussoleno (Torino), Social Forum di Orvieto, Social Forum di Città della Pieve, Comunità Palestinese del Veneto, Avamposto degli Incompatibili, Stefano Cristiano (Segretario provinciale del PRC di Pistoia), Francesco Berti (Capogruppo PRC alla Provincia di Pistoia), Francesco Giacomelli (CGIL di Pistoia), C.S.A. Pacì Paciana, Bergamo Social Forum, periodico Piovono Pietre, Circolo culturale Spartaco, PMLI, redazione della rivista PROLET, Gabriella Brascaglia (insegnante), Silvana Stampo (Segreteria Provinciale PRC di Cosenza), Alto Tevere Social Forum, Circolo PRC "Marco Sanna" (Roma), Circolo PRC dei lavoratori delle telecomunicazioni (Roma), Alto Salento Social Forum (Ostuni, Brindisi), Circolo PRC di Carovigno (Brindisi), Rimini Social Forum, Collettivo Studentesco "Rumori sinistri" (Rimini), Giovani Comunisti (Rimini), Associazione Antimperialista "Omar Moheissi" (Guagnano, Lecce), Associazione Punto Rosso (Fermo — Porto San Giorgio), Collettivo Politico di Scienze Politiche (Firenze), Comitato Antipsichiatrico (Cagliari), Cobas Telecomunicazioni, Comitato di Solidarietà con il Popolo del Guatemala (Torino), Altropopolo - Sinistra Verde (Comune di Genova), RdB Federazione di Bologna, Circolo Iqbal Masih (Bologna), A.S.I.A. (Bologna), Lista Reno per il rilancio dello stato sociale (Bologna), Faenza Social Forum, rivista "Il Monviso" (Pinerolo), FISAC — CGIL (Fiumicino, Roma), Amiata — Fiora Social Forum, Social Forum "No guerra" (Roma), Massimiliano Santi (Consigliere PRC Provincia di Roma), Giuliano Pisapia (Deputato PRC), Antonio Bruno (Vicepresidente Consiglio Comunale di Genova), Alfredo Valente (Assessore Diritto allo Studio del Comune di Ferrara), Mario Bellini (Assessore Lavori Pubblici della Provincia di Ferrara), Corrado Perna (Datanews Editrice, Roma), Marco Pigliapoco (Giovani Comunisti di Jesi), Vittorio Parola, Salvatore Bonadonna (Consigliere PRC Regione Lazio), Enrico Luciani (Consigliere PRC Regione Lazio), Romolo Rea (Consigliere PRC Regione Lazio), Simona Ricotti (Consigliere Comunale PRC di Civitavecchia), Associazione AZAD, Migrant’s Social Forum, Piombino Social Forum, Associazione docenti Scuola e Società, Associazione BKP (Roma), Collettivo Linea Rossa di Bussoleno (Torino), Network per i Diritti Globali (Barletta), Bassano Social Forum, Circolo di Iniziativa Culturale Carrarese (Carrara), la redazione della rivista "Ernesto Toscano", la redazione di Rosso XXI (Lucca), Circolo interprovinciale Antonio Gramsci (La Spezia — Sarzana), Marta Billo (Capogruppo PRC Comune di Sesto Fiorentino), Sandro Medici (Presidente del X Municipio del Comune di Roma), Kiwan Kiwan (Segretario Federazione provinciale del PRC di Ferrara), Associazione "On the road" (Roma), Valdarno Inferiore Social Forum, Comitato lavoratori TIM (Milano), Silvio Marconi (Presidente Centro "SIN" di Roma), Associazione culturale Punto Rosso (Massa Carrara), Associazione Tabasco (Trento), Franco Ottaviano (Presidente della Casa delle Culture di Roma), Nancy Bailey (Presidente Commissione comunale per la pace del Comune di Bagno a Ripoli), Circolo PRC "Luigi Longo" di Cinecittà (Roma), Circolo PRC Villaggio Breda (Roma), Circolo PRC Prati (Roma), Dante Franchi (Capogruppo PRC Comune di Marzabotto — Bologna), Unione Sindacale Italiana — AIT Lazio, Roma Work Forum, Costanzo Preve, Salaam Ragazzi dell’Olivo — Comitato di Vicenza, Comunità Palestinese "Al Baiader" (Torino), Stefania Campetti (Lucca), CSA Castellazzo (Ivrea), Al Awda — Emergenza Palestina, Sandro Valentini (Direzione Nazionale del PRC), Comitato Politico Regionale del PRC della Sardegna, Federazione PRC di Cagliari, Unione Vegetariana Animalista, Federazione Inforquadri, Forum Sociale di Volterra (Pisa), Coordinamento Nazionale delegate/i RSU, Carlo Sbano (Reggio Calabria), CSA Asilo Politico (Salerno), Rossella Lamina e Nicola Di Lecce (Associazione culturale "Mondi Visuali"), Vittorio Parola (Associazione Socialismo 2000), Associazione Culturale Mediterraneo (Acquedolci - Messina), Collettivo Antimperialista (Bologna), Zona Industriale (Bologna), Collettivo Territoriale "La Fucina" (Sesto San Giovanni), Laboratorio Sociale Autogestito 100celle (Roma), Farid Adly (Direttore di ANBAMED - Notizie dal Mediterraneo), Forum Sociale di Modena, Collettivo Comunista Alto Canavese "Che Guevara" (Castellamonte - Torino), Gruppo Consiliare PRC Provincia di Siena, Circolo PRC "Energia" di Civitavecchia, Mauro Cosimi (Capogruppo PRC Comune di Civitavecchia), Al Quds - Istituto di cultura italo-palestinese (Padova)

Documento della riunione nazionale sulla Palestina tenutasi a Roma il 19 gennaio

Forum Palestina

Il 19 gennaio, si è tenuta a Roma una riunione nazionale in solidarietà con la Palestina. Erano presenti compagne e compagni di associazioni e organizzazioni provenienti da Torino, Padova, Napoli, Bari, Milano, Perugia, Firenze, Pesaro, Palermo, Catania, Taranto, Bergamo, Frosinone, Roma.

Nel contesto delle mobilitazioni contro la "guerra infinita" di cui sono prevedibili nuove escalation soprattutto in Medio Oriente, la riunione ha deliberato di promuovere una manifestazione nazionale a Roma (proponendo la data di sabato 9 marzo)

- per il ritiro immediato delle truppe e degli insediamenti coloniali israeliani dai territori palestinesi occupati;

- per il diritto all'autodeterminazione e la fondazione di uno Stato Palestinese indipendente con Gerusalemme capitale;

- per il diritto al ritorno dei profughi;

- per l'invio di osservatori internazionali come richiesto dai Palestinesi.

Il Forum Palestina, le associazioni e le organizzazioni presenti rivolgono un appello all'Autorità Nazionale Palestinese affinché vengano rilasciati il Segretario Generale del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, Amhed Saadat, e gli altri militanti dell'Intifada arrestati sotto la pressione dei governi di Tel Aviv, Washington e dell'Unione Europea, e Affinché si rafforzi in ogni modo l'unità dell'Intifada palestinese contro l'occupazione israeliana.

Dalla riunione è emersa la decisione di raccogliere l'appello internazionale per il boicottaggio delle merci israeliane e delle relazioni economiche con Israele. A tale scopo verrà attivato un gruppo di lavoro.

Riteniamo sia urgente che le piazze del nostro Paese vengano riempite dalla solidarietà con il popolo palestinese animando iniziative locali e arrivando ad una grande ed unitaria manifestazione nazionale che prepari e rilanci una massiccia presenza della solidarietà internazionale in Palestina alla fine di marzo in occasione della Giornata della Terra.

FORUM PALESTINA - Roma, 19 gennaio 2002

Per ulteriori informazioni:

tel. 06/4393512

forumpalestina@libero.it

aggiornamenti su

www.arcipelago.org

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APPELLO PER LA PALESTINA

A più di mezzo secolo dalla fondazione dello Stato d'Israele, e dopo 35 anni di occupazione illegale della Cisgiordania, di Gaza e delle alture del Golan, è sempre più urgente trovare una soluzione equa e duratura al conflitto fra palestinesi e israeliani. A questo fine, nello spirito delle 278 risoluzioni dell'ONU sin qui approvate, è necessario conseguire i seguenti obbiettivi:

1) l'invio immediato di osservatori internazionali nei Territori Palestinesi Occupati;

2) il ritiro di Israele da tutti i Territori Palestinesi Occupati durante la guerra del giugno 1967, compresa Gerusalemme Est;

3) la chiusura di tutte le colonie di Israele nei Territori Occupati della Cisgiordania, di Gaza e delle alture del Golan, come richiesto da numerose personalità ebree;

4) il diritto al ritorno dei profughi palestinesi;

5) il risarcimento di Israele nei confronti dei palestinesi che hanno subìto deportazioni o danni ai loro beni durante l'occupazione;

6) la restituzione del Golan occupato alla Siria;

7) la fondazione di uno Stato Palestinese indipendente e democratico, a fianco di Israele, nel rispetto reciproco della sicurezza dei confini e delle sovranità dei due Stati.

Adesioni iniziali:

Claudio Moffa, Dominique Bendo-Soupou, Aldo Bernardini, Alessandra Ciattini, Maria Donzelli, Stefano Garroni, Domenico Losurdo, Vera Pegna, Alfredo Tradardi.

Inoltre:

Fabio Alberti, Bruno Ballauri, Angelo Belotti, Mauro Bulgarelli, Giuseppe Campione, Andrea Catone, Paolo Cento, Stefano Chiarini, Alessandro Curzi, Angela Ferretti, Enrico Giardino, Fulvio Grimaldi, Giovanna Lelli, Andrea Martocchia, Tommaso Massa, Francoise-Hélène Massa-Pairault, Germano Monti, Giancarlo Paciello, Gianfranco Pagliarulo, Valentino Parlato, Vittorio Parola, Moreno Pasquinelli, Ornella Sangiovanni, Pino Sgobio, Giovanni Russo Spena, Iacopo Venier.

2) ISRAELE E NAZIONI UNITE - FATTI

Israele e l'ONU tra affinità elettive e relazioni pericolose - Il quadro generale

Le risoluzioni parziali delle Nazioni Unite

Abbiamo tratto la seguente documentazione dal sito dell'Ambasciata di Israelel in Italia, omettendo i giudizi di valore e lasciando la mera descrizione dei fatti. Le risuluzioni sono citate con numeri di identificazione diversi da quelli usuali, ma il quadro che ne emerge è assai emblematico: la violazione reiterata e gravissima del diritto internazionale e i crimini di guerra israeliani contro il popolo palestinese emergono vividamente. I giudizi omessi erano nella maggior parte dei casi banali, quando non giuridicamente ridicoli,

tratto da

http://www.israel-amb.it/IL&ONU/IL&Onu.htm

Israele e l'ONU tra affinità elettive e relazioni pericolose

L'11 maggio 1949 lo Stato d'Israele fu ammesso alle Nazioni Unite quale suo cinquantanovesimo membro. Da allora, esso ha partecipato ad un'ampia gamma di operazioni, ha giocato un ruolo attivo nel lavoro dell'organizzazione nel suo complesso e delle ONG che operano sotto gli auspici delle Nazioni Unite. Ciononostante, le relazioni tra Israele e Nazioni Unite non hanno mai avuto vita facile.

il 29 novembre 1947 l'Assemblea Generale stabilisce la creazione dello Stato ebraico.

Ecco le 19 risoluzioni "tradizionali":

A. Due risoluzioni sotto la voce dell'agenda "la situazione nel Medio Oriente":

Gerusalemme

Gerusalemme (A/55/50): la risoluzione stabilisce che l'applicazione della legge, della giurisdizione e dell'amministrazione israeliana a Gerusalemme è nulla e invalida e deplora il fatto che alcuni stati abbiano trasferito le proprie ambasciate a Gerusalemme.

Il Golan siriano

Il Golan siriano (A/55/51): questa risoluzione dichiara che l'applicazione della legge, giurisdizione e amministrazione israeliana alle alture del Golan è nulla e invalida e richiede il ritiro alle linee del 4 giugno 1967.

B. Risoluzioni sotto la voce "La questione della Palestina"

Diritti umani

Processo di pace

1. Il Comitato per l'esercizio dei diritti inalienabili del popolo palestinese (A/55/52): questa risoluzione adotta il rapporto del comitato ed estende il suo mandato.

2. Divisione del Segretariato per i diritti dei palestinesi (A/55/53): questa risoluzione apprezza il lavoro della divisione e richiede al Segretario Generale di stanziare ulteriori risorse in suo favore.

3. Programma Speciale di informazione del DPI (A/55/54): esprime sostegno per la continuazione del programma.

4. Risoluzione pacifica della questione palestinese (A/55/55): questa risoluzione intende esprimere il pieno sostegno al processo di pace,

C. Risoluzioni sul rischio di proliferazione nucleare in Medio Oriente

Il rischio di proliferazione nucleare in Medio Oriente (A/55/36): questa risoluzione si differenzia dalle altre risoluzioni sull'argomento per il fatto che isola Israele esortandola ad aderire al TNP (Trattato di non proliferazione nucleare) e a rendere disponibili le sue presunte strutture nucleari alle ispezioni della IAEA (Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica).

D. Risoluzioni sulla Sovranità permanente sulle le risorse naturali

Sovranità permanente sopra le risorse naturali (A/55/209): questa risoluzione esprime preoccupazione per lo sfruttamento delle risorse naturali dei territori e delle alture del Golan da parte di Israele e riconosce un diritto a richiedere compensazioni ad Israele per le risorse utilizzate.

E. Risoluzioni sul diritto di autodeterminazione

Il diritto di autodeterminazione (A/55/87): questa risoluzione si riferisce alla Carta delle Nazioni Unite, alla Dichiarazione di Vienna e alla Dichiarazione del Millennio e riafferma il diritto all'autodeterminazione (un diritto basato sulla Carta delle Nazioni Unite), la risoluzione va oltre il quadro legale di questo diritto e lo espande fino ad includere il "diritto ad uno Stato".

F. Risoluzioni sotto la voce UNRWA e l'assistenza ai rifugiati palestinesi

Il "diritto al ritorno"

Le risoluzioni sotto la voce UNRWA e l'assistenza ai rifugiati palestinesi: Israele sostiene il mandato umanitario dell'UNRWA e coopera con l'UNRWA in questo campo

1. Assistenza ai rifugiati palestinesi (A/55/123): la risoluzione fa rilevare con rammarico che la risoluzione dell'Assemblea Generale 194 non è stata attuata -ossia il "diritto al ritorno" dei rifugiati palestinesi non è stato ancora garantito da parte di Israele.

2. Gli sfollati del 1967 (A/55/125): questa risoluzione inoltre conferma il diritto al ritorno e lo estende.

3. Le operazioni dell'UNWRA (A/55/127): oltre a richiamarsi alla risoluzione 194, la risoluzione sollecita Israele ad applicare la quarta Convenzione di Ginevra ai territori occupati.

4. Le proprietà dei rifugiati palestinesi (A/55/128): questa risoluzione riafferma il diritto di ritorno e altre disposizioni della risoluzione 194.

5. Università di Gerusalemme (A/55/129) questa risoluzione, che fa appello alla costituzione di una università per i rifugiati secondo la risoluzione 35/30B considera tutta Gerusalemme come territorio occupato

Risoluzione dell'ONU 194 come documento garante del diritto al ritorno dei profughi palestinesi: ... il testo ... parla .... di "rifugiati

la 194 ... contiene è un appello a trovare una soluzione equa al problema. (CFR. testo della risoluzione 194 e articolo di Ruth Lapidoth)

G. Risoluzioni sulla Commissione speciale per indagare le pratiche israeliane

Il lavoro di una Commissione speciale per indagare le pratiche israeliane (A/55/130): questa risoluzione richiama gli accordi tra Israele e i palestinesi, esprime preoccupazione in merito alle violazioni dei diritti umani nei territori da parte di Israele e fa appello al Comitato affinché esamini il trattamento dei prigionieri nei territori e renda pubblici i risultati al DPI.

H. Risoluzioni sulla IV Convenzione di Ginevra

L'applicabilità della Convenzione di Ginevra (A/55/131): questa risoluzione richiama l'applicazione della quarta Convenzione di Ginevra ai territori e a Gerusalemme.

I. Risoluzioni sugli insediamenti israeliani

Gli insediamenti israeliani (A/55/132): questa risoluzione reitera un numero di punti sopramenzionati inclusa l'illegalità degli insediamenti, l'applicabilità della quarta convenzione di Ginevra e i richiami alla prevenzione di atti violenti da parte dei coloni israeliani.

"L'insediamento" a Gerusalemme, viene dichiarato illegale.

L'art.6 del Mandato per la Palestina adottato dalla Lega delle Nazioni attribuiva alla Potenza Mandataria il compito di:

"incoraggiare lo stabilimento intensivo degli ebrei sulle terre del Paese, ivi comprese le proprietà dello Stato e i terreni incolti non utilizzati a fini pubblici".

Una delle applicazioni della norma mandataria è data dal Land Settlement State of Policy emanato dalle autorità britanniche nel 1928[League of Nations, Report for the year 1928, pg.75] che consentiva agli ebrei di acquistare i terreni che risultassero in eccesso rispetto alle necessità e capacità di coltivazione della popolazione araba al fine di praticarvi metodi di agricoltura intensiva.

Il diritto internazionale umanitario proibisce il trasferimento coatto di segmenti di popolazione di uno stato al territorio di altro stato occupato in seguito al ricorso all'uso della forza. Questo principio, riflesso nell'articolo 49 della Quarta Convenzione di Ginevra, è stato delineato immediatamente dopo la seconda Guerra Mondiale. Come conferma il commento autorevole della Croce Rossa Internazionale, il principio ha il fine di proteggere la popolazione locale dai dislocamenti e dalla conduzione di una esistenza separata come razza, come accaduto nel caso dei trasferimenti forzati di popolazione in Cecoslovacchia, Polonia e Ungheria prima e durante la guerra[Secondo l'autorevole commento della Croce Rossa Internazionale, il paragrafo 6 dell'articolo 49 che recita "The Occupying Power shall not deport or transfer parts of its own civilian population into the territories it occupies" è inteso a "impedire una pratica adottata durante la II Guerra Mondiale da parte di certe potenze che hanno trasferito porzioni delle loro popolazioni a territori occupati per ragioni politiche o razziali al fine di colonizzare quei territori" (Commentary: IV Geneva Convention, ed. Pictet (1958), p.283)].

J. Risoluzioni riguardanti le pratiche israeliane che riguardano i diritti umani

Le pratiche israeliane che riguardano i diritti umani (A/55/133): vedi (G). questa risoluzione richiama gli accordi tra Israele e i palestinesi, stabilisce che le pratiche israeliane nei territori violano la quarta convenzione di Ginevra e sono pertanto nulle e invalide. condanna le pratiche israeliane e la violenza israeliana.

K. . Risoluzioni riguardanti il Golan siriano occupato

Il Golan siriano occupato (A/55/143): la risoluzione dichiara come nulla e invalida l'applicazione della legge, della giurisdizione e dell'amministrazione israeliana alle alture del Golan e chiama Israele a trattenersi dall'imposizione della sua cittadinanza ai residenti del Golan. si implora Israele di mettere fine alla sua occupazione del Golan,

3) LINKS UTILI SU RISOLUZIONI E GERUSALEMME EST DEI PALESTINESI

Nazioni Unite: Condanne e ultimatum - Israele e l'Onu

http://www.grandinotizie.it/dossier/002/fatti_perche/015.htm

medioriente, lo strappo

Gerusalemme "liberata", mito e realtà

di Marius Schattner*

http://www.ilmanifesto.it/MondeDiplo/LeMonde-archivio/Novembre-2000/0011lm10.01.html

Da notare che sul Corriere della Sera, proseguendo l'opera di disinformazione frequentemente attuata da questo quotidiano, martedì 15 e giovedì 31 gennaio Gerusalemme viene erroneamente indicata Gerusalemme "capitale",...ovviamente di israele.

Un amico si è chiesto se si è trattato di madornale errore, imperdonabile dimenticanza o...messaggio subliminale, notando correttamente che la capitale di israele riconosciuta dal mondo intero è Tel aviv, e che la brutale occupazione israeliana di Gerusalemme Est non è riconosciuta dalle risoluzioni delle Nazioni Unite, e dall'Unione Europea, ed è quindi, sul piano del diritto internazionale, priva di alcun effetto.

Chi sostiene il contrario, come un supposto diritto di Israele di scegliersi la capitale che vuole, è volutamente in malafede e amico dei soprusi di Israele, in quanto noi non siamo israeliani, e in quanto commentatori abbiamo come riferimento non le leggi Israeliane, ma il diritto internazionale, che condanna Israelel per l'occupazione illegale della strisccia di Gaza, della Cisgiordania, di Gerusalemme Est e delle alture del Golan.

4) MONITORAGGIO CORRIERE DELLA SERA 1 GEN - 31 GENNAIO 2002

a cura di Renzo de Fè renzodife@inwind.it

SAB 5 GEN PAG 12 ALESSANDRA COPPOLA

(...) e poi, ieri mattina, c'è stata un'incursione a tell, vicino a nablus, in territorio palestinese: secondo la versione israeliana, l'azione aveva lo scopo di bloccare la preparazione di un attentato suicida. il terrorista di hamas obiettivo del raid non è stato catturato, ma nella sparatoria che ne è seguita è stato ucciso un palestinese e tre sono stati arrestati.(...)

- cosa si intende per "territorio palestinese"?

continuare a scrivere "territori" o "territorio palestinese" (come in questo caso) quando si parla di cisgiordania e striscia di gaza contribuisce a non rendere chiara la situazione sul terreno. si occulta la parola "occupati" e ciò che significa: una occupazione militare che si protrae da 35 anni.

questo mese per ben 24 volte si citano, senza aggiungere "occupati".

- "secondo la versione israeliana", appunto...e la versione palestinese chi la conosce? perchè non ci viene riferita?

gli israeliani, essendo ovviamente di parte, ci possono raccontare quello che vogliono. si può fare informazione corretta fornendo la versione di una sola parte? quale attendibilità può avere una notizia del genere?

- si parla di "incursione" e "raid", io la chiamarei invasione o attacco militare.

per di più con quel "nella sparatoria che ne è seguita...", si sposta la colpa e la responsabilità dell'accaduto: non è l'esercito che spara, non sono i soldati israeliani che uccidono, non sono i militari che danno ordini.

VEN 11 GEN PAG 13 GUIDO OLIMPIO (dopo l'attacco militare palestinese ad una postazione militare israeliana nella striscia di gaza)

I professionisti del terrore hanno ottenuto quello che desideravano. con l'attentato costato la vita a 4 soldati hanno riacceso il conflitto.

RITORSIONE - israele ha reagito demolendo nella notte alcune postazioni palestinesi e, successivamente, dozzine di case nel campo profughi di rafah, a gaza. risultato: oltre 700 civili rimasti senza un tetto. l'esercito ha spiegato che alcune delle abitazioni erano usate dai cecchini e due appartenevano ai responsabili dell'attacco di mercoledì. ma la ritorsione non si è ancora conclusa. (...)

- "i professionisti del terrore" sono persone che hanno deciso di rispondere ad una occupazione militare in maniera violenta, come recita la carta delle nazioni unite, che legittima la risposta violenta dell'occupato nel caso di occupazione militare da parte di forze esterne;

- gli attentati si commettono a danno di civili o infrastrutture, in questo caso è esclusivamente un attacco militare, come poche righe sotto viene meglio definito ("attacco di mercoledi");

- il governo israeliano dalla dichiarazione di tregua del 16 dicembre ha continuato a:

* distruggere abitazioni ritenute unilateralmente abusive su territorio illegalmente occupato, (art. 33 convenzione di ginevra: "nessuna persona sotto protezione può essere punita per un reato che non abbia commesso personalmente. sono vietate sia le punizioni collettive che tutte le misure di intimidazione o di terrorismo. sono vietate le rappresaglie contro le persone sotto protezione e contro le loro proprietà").

* limitare la libera circolazione dei civili mediante i check-points,

* limitare l'utilizzo di tutte le infrastrutture che la convenzione di ginevra garantisce ai civili sotto occupazione (scuole, ospedali, uffici, ecc..),

* invadere a piacimento le zone A autonome dagli accordi di oslo 93,

* uccidere dagli elicotteri persone senza fornire prove, senza arresti o processi (in israele non esiste la pena di morte),

...mentre si fa notare che la tregua l'avrebbe rotta la parte palestinese...

- "israele ha reagito" ...dopo un attacco militare avviene il vero attentato: distruzione di abitazioni civili;

- "l'esercito ha spiegato" ...ancora una volta si cita una fonte sola; finchè non sarà presente in zona una forza di interposizione, quale attendibilità hanno le dichiarazioni dell'esercito israeliano?

- "alcune delle abitazioni erano usate dai cecchini e due appartenevano ai responsabili ..." ammesso e NON concesso che si possano distruggere le abitazioni di ipotetici "professionisti del terrore", ma tutti gli altri 700 civili che colpa avevano?

la distruzione delle abitazioni è avvenuta alla 3.30 di notte sotto una furiosa pioggia. senza potersi portare via quasi nulla, sono stati alloggiati in scuole e tende fornite dalla croce rossa internazionale.

ora posso citare il titolo di quest'articolo: "rappresaglia di sharon - la jihad rompe la tregua"

sopra il titolo: "un'incursione israeliana lascia 700 persone senza tetto"

...cinicamente stupendo quel "lascia"... si toglie e si sposta la responsabilità dell'accaduto...forse è il caso di chiamarlo..."effetto collaterale"??

GIO 10 GEN PAG 9 GUIDO OLIMPIO (dopo un attacco palestinese ad una colonia ebraica nella striscia di gaza)

(...) gli estremisti di hamas hanno messo fine al periodo di calma seguito alla tregua del 16 dicembre. un attacco in qualche modo atteso. un'astrologa aveva predetto un possibile attentato contro una colonia a gaza. ma non c'era bisogno di leggere gli astri. l'azione era inevitabile per la semplice ragione che il mediatore americano anthony zinni ha ripreso la sua missione impossibile nella regione. ed inevitabile appare la risposta israeliana.

- un'astrologa?? ci mancava pure quella.

- solito copione: attacco palestinese e risposta israeliana, siamo proprio sicuri che funzioni così...? e se l'esercito si ritirasse nel rispetto delle risoluzioni dell'onu...? che ne dite?

in un trafiletto non firmato intitolato "hamas"

(...) il gruppo è contrario al processo di pace avviato dal leader palestinese yasser arafat (...)

anche sharon ed un nutrito gruppo di cosiddetti falchi si sono sempre dichiarati contrari agli accordi di oslo.

SAB 12 GEN PAG 14 GUIDO OLIMPIO (riguardo la demolizione delle case nel campo profughi di rafah)

(...) il raid - il raid della notte ha seguito la demolizione di dozzine di abitazioni palestinesi avvenuta all'alba di giovedì sempre nel settore meridionale di gaza. un'azione che ha lasciato senza casa centinaia di civili e provocato, indirettamente, la morte di un anziano colpito da infarto. le devastazioni hanno suscitato giovedì sera una ferma condanna degli stati uniti. una condanna che si è tramutata ieri in approvazione. il segretario di stato colin powell ha giustificato gli interventi a gaza definendoli di "autodifesa" e ha esortato arafat ad arrestare chi ha organizzato la spedizione della nave carica d'armi intercettata il 4 gennaio da israele nel mar rosso. (...)

- la demolizione di abitazioni di civili presenti all'interno di un territorio occupato militarmente, quindi sotto la protezione della IV convenzione di ginevra, viene descritto: "raid", "azione", "interventi a gaza"...

- si ripete ancora quel verbo inodore-insapore: "un'azione che ha LASCIATO senza casa..."

- e, per di più, un morto per infarto durante la distruzione sarebbe morto INDIRETTAMENTE...un altro "effetto collaterale"?

MAR 15 GEN PAG 12 GUIDO OLIMPIO

un capo palestinese, raed karmi, eliminato. un soldato israeliano ucciso. (...)

io trovo molta differenza tra "eliminato" e "ucciso"...così inizia l'articolo, poi continua l'opera di occultamento delle responsabilità, vediamo insieme:

(...) raed karmi aveva appuntamento con la morte, (...)

karmi è stato convinto a uscire di casa con una telefonata e quando si è avvicinato al muro del cimitero che confina con l'edificio è saltato in aria. (...)

quindi lo sfortunato karmi è stato "eliminato", aveva questo strano appuntamento, "è saltato in aria" ...per colpa del muro, pare...o perchè si è avvicinato troppo...?

(...) la morte del terrorista ha provocato un'ondata di furore tra i palestinesi (...) " vendetta. il suo fuoco vi brucierà. avete aperto le porte dell'inferno", hanno gridato gli amici di karmi (...) e la vendetta è giunta con il buio: un militare israeliano è stato ucciso e due altri feriti (...)

si ripete lo schema precedente a corsie preferenziali: il "militare israeliano è stato ucciso".

(...) i bulldozer israeliani hanno abbattuto nove case in un villaggio alla periferia est della capitale, nel settore arabo. "erano illegali e in tutto il mondo gli edifici fuori legge sono distrutti." ha spiegato in tv il portavoce avi pazner. con una dimenticanza: la municipalità non concede permessi agli arabi per costruire nuove case. e come devono essere considerate le colonie costruite sulla terra palestinese? (...)

si parla di una dimenticanza, io ne ho viste di più,

la prima: chi definisce "illegali" gli edifici? risposta: un governo che occupa illegalmente un territorio;

la seconda: "la municipalità non concede" MAI "permessi agli arabi per costruire nuove case.";

la terza: la risposta alla domanda che si pone il giornalista riguardo alle colonie...eccola: ILLEGALI. basta ricorrere alle leggi internazionali a riguardo e, "come tutti gli edifici fuori legge", vanno ....EVACUATI...e solo eventualmente distrutti.

in un trafiletto non firmato dal titolo "protagonisti della seconda intifada"

- brigate al aqsa. è il gruppo che ha rivendicato ieri l'uccisione del soldato israeliano (...)

- raed karmi. raed karmi, eliminato ieri, era il capo delle brigate. (...)

ancora si ripete il diverso trattamento: i soldati israeliani vengono uccisi e i "terroristi" palestinesi vengono eliminati.

VEN 18 GEN PAG 13 GUIDO OLIMPIO

(...) e ieri, poche ore prima della strage di hadera, un altro dirigente della fazione legata ad al fatah - il movimento di arafat - era stato ucciso in uno scontro a fuoco nei pressi di nablus con una pattuglia israeliana. (...)

michele giorgio su "il manifesto" lo stesso giorno: (...) ieri nei pressi di nablus, secondo la versione israeliana, in uno scontro a fuoco con i soldati israeliani dell'unità speciale "egoz" della brigata "golani", è stato ucciso poco prima dell'alba khamis ali, 42 anni, comandante locale delle "brigate martiri al-aqsa", il gruppo armato dell'intifada vicino proprio ad al-fatah. secondo fonti palestinesi invece i soldati lo hanno individuato nelle vicinanze del campo profughi askar e lo hanno ucciso. (...)

quindi, tornando alla frase in esame, si citano fonti di parte senza menzionarlo e non si cita l'altra parte.

così facendo non si dà la possibilità al lettore di conoscere le ipotetiche (come da versione palestinese) responsabilità dell'esercito israeliano.

LUN 21 GEN PAG 13 GUIDO OLIMPIO (dichiarazione di sharon riguardo la prigionia di arafat a ramallah)

(...) "è meglio che stia lì. apre la finestra a ramallah, vede i tank e sa che non può uscire. muore dalla voglia di andare, volare e invece diventa pazzo chiuso nella sua gabbia." analisi psicologica spietata e molto vicina alla realtà. (...)

ci affidiamo alla analisi psicologica di un ex-ministro della difesa ai tempi dell'invasione del libano nell'82 (operazione chiamata "pace in galilea" che ha causato la morte di circa 30.000 civili)? di colui che è stato giudicato, ai tempi, dalla commissione israeliana kahane "indirettamente responsabile della strage dei campi profughi di sabra e chatila" (2.000-3.000 morti)? di colui che ha dovuto dimettersi da ministro, dopo il fatto, schiacciato dalla protesta di 400.000 israeliani scesi in piazza a protestare contro il suo operato?

di colui che potrebbe essere incriminato per crimini di guerra in belgio?

(...) israele ha deciso di ampliare lo spettro delle azioni di ritorsione contro i dirigenti del fatah, a cominciare da marwan barghouti, il capo dei tanzim (attivisti), accusato di essere coinvolto nella strage di hadera. fino a oggi barghouti ha goduto di una certa immunità, adesso potrebbe essere colpito. (...)

memoria corta? il 4 agosto 2001 barghouti sfuggì alla morte schizzando fuori dalla sua auto come un gatto un secondo prima che fosse colpita da un razzo.

questa è il godere "fino a oggi di una certa immunità" nei territori occupati?

VEN 25 GEN PAG 12 GUIDO OLIMPIO

ha girato la chiave dell'accensione ed è saltato in aria insieme a tre guardie del corpo. un potente ordigno nascosto nella vettura ha messo fine all'esistenza di elie hobeika, 46 anni, ex signore della guerra libanese ritenuto l'autore materiale della strage di sabra e chatila, nell'82. (...)

stefano chiarini su "il manifesto" lo stesso giorno: (...) l'esplosione, avvenuta in un punto dove la macchina appena partita stava procedendo a bassa velocità, vicino ad una curva e prima di una salita, non lontano dalla casa di hobeika, sarebbe stata amplificata da alcune bombole di ossigeno che si trovavano a bordo dell'auto dell'esponente falangista (...)

questa notizia, e soprattutto come è stata riportata, c'entra con il conflitto israelo-palestinese?...forse si, forse no, lascio a voi...

nei giorni successivi questo argomento non è stato più trattato.

SAB 26 GEN PAG 12 GUIDO OLIMPIO

(...) giovedi notte, il "solito" elicottero israeliano aveva liquidato il "solito" esponente delle brigate ezzedine al kassam, il braccio armato di hamas responsabile di numerosi attentati. (...)

naturalmente ho ricopiato fedelmente la punteggiatura...

(...) e una cinquantina di riservisti ha annunciato che si rifiuterà di vestire la divisa per protesta contro l'occupazione.

fine dell'articolo.

mi permetto anch'io di citare i 53 riservisti, brevemente, come il nostro giornalista: "...non continueremo a combattere oltre la linea verde per dominare, espellere, affamare e umiliare un intero popolo."

DOM 27 GEN PAG 13 GUIDO OLIMPIO titolo: arafat sempre più solo chiede aiuto all'italia

(...) come alcuni stretti collaboratori di arafat che, finalmente, riflettono sugli errori strategici compiuti dal presidente palestinese. serviva superare l'intifada, lasciar perdere il kalashnikov e puntare sulla diplomazia davanti alla quale sharon non avrebbe avuto nulla da contrapporre. invece arafat ha preferito non decidere imboccando due sentieri paralleli: violenza e contatti. i risultati sono stati disastrosi. (...)

- chi e quanti sono questi "alcuni stretti collaboratori"?

- arafat ha puntato alla diplomazia fino a taba gennaio 2001, negli incontri con le "colombe" del governo barak in crisi e verso le elezioni anticipate, yossi beilin e yossi sarid, ma la risposta israeliana era sempre la stessa: rinegoziazione delle risoluzioni dell'onu.

- la "diplomazia" di sharon proponeva ancora meno: il 42% della cisgiordania.

(...) gli attacchi kamikaze in mezzo alla folla hanno silurato la missione di anthony zinni, un ex generale che si è trovato in sintonia - dicono le fonti diplomatiche - con il premier dal passato militare. (...)

stefano chiarini su "il manifesto" lo stesso giorno: (...) di sicuro bush ha bloccato la missione del mediatore anthony zinni, incaricato di attuare un cessate il fuoco come premessa dell'attuazione del piano tenet e di quello dell'ex senatore mitchell. un rinvio chiesto da sharon che non vuole in questa fase alcun cessate il fuoco nè tantomeno quel blocco degli insediamenti previsto dalla commissione mitchell. (...)

come sarà andata? la risposta più avanti al segno #

(...) all'indomani del fallimento di camp david, bill clinton aveva addossato la responsabilità sulle spalle di arafat, colpevole di aver respinto la "generosa offerta" di ehud barak. sappiamo come è finita: è esplosa l'intifada. (...)

così finisce l'articolo.

ancora una volta non si cita il tentativo di rinegoziazione...anzi si continua a ripetere la favola della "generosa offerta".

LUN 28 GEN PRIMA PAGINA sottotitolo: arafat sotto accusa. il mediatore americano: si comporta come un capo mafioso

l'affermazione viene ripetuta testuale nell'articolo, che compare in prima pagina, senza citare le fonti.

PAG 2 titolo: arafat si comporta come un boss mafioso

..."capo" diventa "boss"...

(...) uno sfogo del mediatore anthony zinni, che secondo il quotidiano israeliano maariv ha paragonato l'autorità palestinese alla mafia e yasser arafat al suo "padrino", (...)

..."boss" diventa "padrino" ...con le virgolette...

ora si citano le fonti.

# (...) nell'attesa, bush ha sospeso la mediazione zinni. (...)

SERGIO ROMANO PRIMA PAGINA

(...) i pacifisti israeliani gli attribuiscono il fallimento delle loro speranze. (...)

chi e quanti sono questi pacifisti israeliani? quelli che conosco di persona o per internet non lo hanno mai denunciato, anzi la loro presa di posizione contro l'occupazione militare israeliana è encomiabile.

(...) clinton non può dimenticare il fallimento dei negoziati di camp david.

certo, "il fallimento", grazie al tentativo israeliano di rinegoziazione...e poi continua di seguito...

bush gli ha voltato bruscamente le spalle. il mediatore americano anthony zinni lo tratta con una freddezza che rasenta il disprezzo. quanto tempo passerà prima che i suoi ultimi compagni si sbarazzino di questo re lear arabo e comincino a spartirsi ciò che ancora rimane dal suo stato abortito?

filtra l'ardente desiderio dell'attuale governo israeliano: scomparsa di arafat (e con lui la sua "cocciutaggine" nel volere rispettate le risoluzioni dell'onu) e divisione dei territori occupati in vari bantustan da lasciare in mano a personaggi più "malleabili", divisi fra loro.

...(...) non ha avuto il coraggio di firmare a camp david un compromesso che gli avrebbe garantito più del 90% dei territori occupati. (...)

oltre alle cose già dette questo mese in merito, vorrei aggiungere che nel conteggio di questo "più del 90% dei territori occupati" NON era compresa l'area municipalizzata di gerusalemme, annessa unilateralmente annessa nell'80 da israele. questa zona NON era in discussione da parte degli israeliani a camp david.

questa zona rappresenta il 34% del pil dell'economia palestinese.

PAG 2 GUIDO OLIMPIO

(...) gli israeliani, riprendendo le parole del generale americano zinni, hanno ribattuto: "è un capo mafia e deve essere trattato come il padrino gambino". (...)

quindi, ricapitolando, il corriere della sera cita gli israeliani che citano il generale zinni citato dal quotidiano israeliano maariv...come sara andata? la risposta al segno ##

## MAR 29 GEN PAG 12 GUIDO OLIMPIO sopra il titolo: il mediatore zinni smentisce di aver paragonato il rais a un capo mafioso

(...) il mediatore zinni ha invece smentito di aver paragonato arafat a un padrino mafioso. (...)

..."smentisce" diventa "ha invece smentito";

... "arafat" diventa "il rais";

... "capo" diventa "padrino".

michele giorgio su "il manifesto" lo stesso giorno: (...) l'inviato americano in medioriente anthony zinni, ad esempio, ha seccamente smentito di averlo definito "un mafioso come carlo gambino" e "capo di una banda di mafiosi" in conversazioni private avuti con esponenti dell'aipac (la potente associazione di amicizia israele-usa) e dell'amministrazione bush, come riportato con grande evidenza due giorni fa dal quotidiano israeliano "maariv". zinni è stato categorico. "sono bugie, sono notizie false, fatte circolare da qualcuno che vuole compromettere gli sforzi che stiamo producendo per la pace" ha detto. a smentire "maariv" è stato peraltro anche un giornale israeliano, "the jerusalem post", che ieri indicava in un anonimo "rappresentante ebreo (americano)" l'autore di questo clamoroso falso che tuttavia ieri è stato riportato dai giornali di mezzo mondo. (...)

anche questo mese si pubblica una cartina della cisgiordania con i confini della zona municipale di gerusalemme unilateralmente annessa nell'80.

si riporta l'elenco delle infrastrutture palestinesi finanziate dall'unione europea, bombardate dall'esercito israeliano ultimamente: 17 milioni di euro è il totale.

i confini compaiono senza alcuna specificazione e, voglio ricordare ancora una volta, questi confini NON sono riconosciuti da nessuno stato al mondo.

5) AZMI BISHARA

Il PCHR (Centro palestinese per i diritti umani di Gaza) esprime solidarietà con Azmi Bishara

27 febbraio 2002

PCHR (il centro per i diritti umani di Gaza) esprime il suo pieno supporto e solidarietà con il dottor Azmi Bishara, membro della Knesset israeliana, che oggi è sotto processo in Israele per dichiarazioni fatte all’inizio dell’anno. PCHR considera il processo in corso a Bishara una violazione del diritto alla libertà di parola e l’ultimo di una serie di misure motivate politicamente prese contro di lui da parte del partito di destra israeliano e a causa della sua lotta non violenta per assicurare uguaglianza per tutti i cittadini israeliani senza differenze etniche o religiose.

Il dottor Bishara affronta il processo per aver sostenuto la legittimità della resistenza all’occupazione israeliana in Libano e nei Territori Palestinesi Occupati (OPT). Lui è il primo membro della Knesset (parlamento) messo sotto processo per le sue dichiarazioni invece che per le sue azioni. Se considerato colpevole, il dottor Bishara avrà il massimo della pena sentenziabile in tre anni di galera.

Cittadino palestinese di Israele, il dottor Bishara è uno dei principali leader politici e un intellettuale conosciuto a livello internazionale per la sua lotta in nome dei Palestinesi che sono rimasti nelle loro terre nel 1948 divenendo cittadini di Israele. Venne eletto alla Knesset nel 1996 ed è leader del partito di Balad. Dottor Bishara ha ripetutamente sfidato la pretesa di Israele di essere uno stato democratico richiamandosi a questo per assicurare eguaglianza per tutti i suoi cittadini. Fin dalla sua creazione nel 1948 Israele ha persistentemente discriminato contro il 1.200.000 cittadini palestinesi, marginalizzandoli e reprimendoli.

PCHR esprime la sua totale solidarietà con il dottor Bishara e sottolinea con costernazione che mentre Bishara è sotto processo per aver esercitato il suo diritto alla libertà di parola il governo israeliano si rifiuta di intraprendere azioni legali contro capi politici e militari che stanno violando la legge umanitaria internazionale nei OPT - Territori Palestinesi Occupati, inclusi crimini di guerra. PCHR vuole cogliere questa opportunità per reiterare il suo appello alla società civile globale — incluse le organizzazioni non governative per i diritti umani e gli individui — per far sentire la loro voce e le voci delle altre vittime della politica razzista israeliana.

[traduzione di patrizia viglino]

appello_palestina@yahoo.it

6) PALESTINA IN MINIATURA

Coriano di Rimini Tel. 0541/657403

Apertura/Orari: festivi 14.30 - 19.30

feriali su appuntamento (con guida) Ingresso: ad offerta

Fedele riproduzione della Palestina come descritto nei testi sacri.

7) PRC E PALESTINA

Ottobre 2001 Betlemme, invasione dei carri armati israeliani, decine di civili palestinesi massacrati, tra cui uno sulla piazza della Natività di Gesù Cristo, e anche un attivista francese ferito da una fucilata degli invasori.

In quei giorni tragici telefono ad un caro amico, un compagno, un comunista palestinese, sposato con una pacifista italiana, che vive con i due figli nel campo profughi di Beit Jibrin, a Betlemme, messo a ferro e fuoco dagli occupanti. Mi ripete, con disperazione, le frase che ho sentito più volte nei Territori occupati palestinesi: fate qualcosa per noi!

Devo qui mettere in evidenza come solo le tesi congressuali della maggioranza del CPN affrontino esplicitamente (prendendo le mosse dalla tragedia dell'11 settembre) il tema di "lottare per rimuovere le enormi diversità e ingiustizie ampliate dal processo di globalizzazione" per risolvere "i punti di crisi A PARTIRE dalla composizione del conflitto palestinese-israeliano" (tesi 21). Purtroppo nelle tesi della minoranza non vi è traccia alcuna della questione.

Le tesi di maggioranza e le parole di Fausto Bertinotti alimentano speranze reali per una rinnovata e più ampia azione di solidarietà del partito.

Su Liberazione del 24.02 Bertinotti sottolinea che a) stiamo facendo ogni sforzo per un’attiva solidarietà col popolo palestinese, praticando l’obiettivo delle forze di interposizione e di pace (Action for peace, le due manifestazioni del 27.2 a Bruxelles e del 9.3 a Roma); b) occorre denunciare "la logica guerrafondaia e terroristica di Sharon".

Bertinotti propone poi gli obiettivi da perseguire per "trasformare la denuncia e l’indignazione in azione immediata": 1) ritiro degli occupanti israeliani dai territori occupati; 2) due stati, due popoli, Gerusalemme capitale; 3) applicazione delle risoluzioni dell’Onu; 4) rientro dei profughi palestinesi; 5) invio di una forza internazionale di interposizione; 6) il prossimo Forum sociale mondiale a Gerusalemme. Questo è fare qualcosa, è un nuovo inizio.

(Rolando Dubini)

8) PERLE DI SAGGEZZA

Dall’opera del noto studioso statunitense Thomas Cleary, La saggezza del Profeta — i detti di Maometto, Oscar Mondadori, Milano 1999, che scrive: "la nostra opera presenta racconti sul Profeta che ne illustrano la profonda saggezza e l’elevata visione".

Misericordia e ira

Il Profeta disse: "Completando la Creazione, Dio scrisse sul libro divino che stava con lui sul trono: 'La mia misericordia prevale sulla mia irà".

Un funerale passò davanti al Profeta, che si alzò in piedi. A quel punto gli fu detto che si trattava del funerale di un ebreo. Il profeta commentò: "Non è forse un’anima?".

La parola della saggezza

Il Profeta disse: "La parola della saggezza è come l’animale smarrito, il credente ha diritto di prenderla ovunque la trovi".

Donare senza riluttanza

Il Profeta disse: "Donate senza riluttanza, o Dio sarà riluttante verso di voi; e non siate avari, o Dio sarà avaro con voi".

Riconciliazione

Il Profeta disse: "Uno che riconcili gli uomini dando qualcosa di buono o dicendo qualcosa di buono non è certo un uomo falso".

Terre rubate

Il Profetta disse: "Chiunque si appropri illegalmente di un pezzo di terra verrà sprofondato nel giorno della resurrezione a una profondità pari a sette volte l'ampiezza della terra".

I debiti dei ricchi

Il Profetta disse: "Non è giusto che il ricco rimandi il pagamento dei suoi debiti".

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Monitor Palestina è una newsletter e un sito che rappresenta la solidarietà incondizionata degli attivisti italiani con l’intero popolo palestinese, in tutte le sue multiformi espressioni politiche, culturali e religiose. http://monitorpalestina.supereva.it/ L’email è: monitorpalestina@gaza.net.

Per sottoscrivere inviate una semplice e-mail, anche bianca, all’indirizzo soprariportato.

 

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