PALESTINA - BALSAM

MONITOR PALESTINA: newsletter n. 19 del 26 MAGGIO 2002

monitorpalestina@gaza.net

http://www.arcipelago.org

il sito di forum Palestina

per una solidarietà senza sè e senza ma col popolo palestinese

FREE MARWAN

LIBERTA’ PER TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI PALESTINESI

Marwan el Bargouthy

 

L’eroico combattente per la liberazione del popolo palestinese, che già aveva patito sei anni di prigionia e di torture nelle carceri israeliane è ora nelle mani del criminale di guerra Sharon.

Molti di noi che sono stati in Palestina lo hanno conosciuto, un uomo carico di una umanità determinata e con un fermo senso della giustizia, un vero capopolo.

Ricordate come ci accoglieva, ed abbracciava?

Ora non è più nei suoi uffici, ne in piazza, col viso gioviale ma eternamente preoccupato, ora è nelle mani dei suoi vecchi torturatori.

La sua è la condizione di migliai di palestinesi, incarcerati e torturati ogni giorno.

E non può più opporsi alla brutale e disumana occupazione militare israeliana, è detenuto illegalmente nella tristemente nota Moskowbiya.

Marwan, deputato palestinese, segretario di Al Fatah per la West Bank, chi farà una interrogazione parlamentare, chi esprimerà con atti pubblici visibili la solidarietà al principale dirigente palestinese, dopo Arafat?

Abu Khalil (FPLP), a domanda precisa, ha risposto: Marwan è un grande combattente pe r la causa del suo popolo.

 

INDICE

1) Torture e maltrattamenti al parlamentare palestinese Marwan Barghouti (traduzione INTEGRALE)

2) FIRMATE PER L’IMMEDIATO RILASCIO DI MARWAN EL BARGHOUTY

3) Comitato internazionale per la liberazione di Marwan Barghouti

4) Sondaggio tra i palestinesi

5) PERLE DI SAGGEZZA

 

1) Torture e maltrattamenti al parlamentare palestinese Marwan Barghouti

(traduzione INTEGRALE) 21 maggio 2002

 

Questa mattina, Khader Shkirat, Direttore Generale della LAW, e Hassan Jabareen, Direttore Generale di Adalah, hanno fatto visita al membro del Consiglio Legislativo Palestinese (PLC) Marwan Barghouti, arrestato il 13 aprile scorso a Ramallah, successivamente interrogato e detenuto presso il Russian Compound ('Moscowbiyà) [già famigerato carcere femminile, NdT] a Gerusalemme.

 

Ieri Marwan Barghouti è stato dimesso dall'infermeria del carcere; soffre di dolori alla schiena e alle mani, causati dalla posizione nella quale è costretto.

Le mani e le gambe gli vengono ammanettate ad una piccola sedia, studiata in modo da costringere il corpo a stare piegato in avanti, e rendere impossibile una posizione stabile. Chiodi sporgenti dalla sedia dove è costretto a stare seduto per molte ore gli hanno provocato ferite sanguinanti alla schiena.

Questa tortura, chiamata "shabeh", è la più usata dai Servizi di Sicurezza Generale Israeliani ('Shin Bet').

 

Barghouti è mantenuto in isolamento, ed è privato del sonno per venti ore al giorno da quando è stato trasferito al Russian Compound. Anche la privazione del sonno è una tattica molto usata dallo "Shin Bet", e serve a colpire la capacità di concentrazione e di autocontrollo dei detenuti.

 

Israele ha firmato le principali convenzioni sui diritti umani che riguardano le torture ed i maltrattamenti, quali la Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici (articolo 7) e la Convenzione contro la Tortura ed altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti. Israele è quindi tenuta al rispetto di tali normative.

Il diritto israeliano proibisce la tortura e l’estorsione con tale mezzo di confessioni e prevede che i pubblici ufficiali che usano o dirigono l’uso della forza contro persone al fine di estorcere loro una confessione su un reato o una informazione su un reato sono passibili di incarcerazione.

Gli agenti che hanno interrogato Barghouti lo hanno anche minacciato, dicendogli che suo figlio è detenuto ad Ashkelon, e che verrà ucciso.

Lo hanno inoltre minacciato di usare con lui una "nuova tecnica" non meglio specificata, che lo ucciderà politicamente e fisicamente. Gli hanno detto che quella era una decisione del Primo Ministro [Sharon] e che doveva confessare. Gli hanno detto che metteranno più pressione su di lui e che lo faranno apparire come un terrorista.

Anche le minacce contro detenuti palestinesi è una routine. È praticata con apparente impunità, a dispetto della sua illegalità. La legge israeliana proibisce l'uso delle minacce durante gli interrogatori.

 

Domenica 19 maggio, la corte militare presso l'insediamento illegale di Beit El, ha esteso la detenzione di Barghouti di altri dodici giorni. Barghouti è stato arrestato a Ramallah dalle truppe israeliane di occupazione il 13 aprile scorso, e portato al centro di detenzione del Russian Compound ('Moscowbiyà). Da allora, Barghouti è sotto interrogatorio da parte dello "Shin Bet".

 

Alla luce di questi fatti, la LAW chiede l'immediato rilascio di Marwan Barghouti e richiede un immediato intervento internazionale che salvaguardi la sua salute fisica e psicologica.

È un membro del Consiglio Legislativo Palestinese, e pertanto gode dell'immunità parlamentare.

I metodi applicati dallo "Shin Bet" durante gli interrogatori di Barghouti sono a tutti gli effetti delle torture e dei maltrattamenti.

La LAW chiede la fine dell'uso sistematico delle torture e dei maltrattamenti.

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LAW - Organizzazione Palestinese per il rispetto dei Diritti Umani e dell'Ambiente, è una ONG finalizzata al rispetto dei Diritti Umani tramite azioni legali. LAW è affiliata alla Commissione Internazionale dei Giuristi (ICJ), alla Federazione Internazionale delle Leghe per i Diritti Umani (FIDH) e all'Organizzazione Mondiale contro la Tortura (OMCT).

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PO Box 20873 Gerusalemme

Tel +972 2 5833 530 Fax +972 2 5833 317

email: law@lawsociety.org http://www.lawsociety.org/

Biografia

Marwan Hassib Hussein Barghouti, 41 anni (nato a Ramallah il 6 giugno 1958), è membro del Consiglio Legislativo Palestinese, e segretario di Al Fatah (Fateh) per la Cisgiordania.

Barghouti ha aderito ad Al Fatah all’età di 15 anni, è laureto in storia e scienze politiche all’Università di Birzeit, dove ha anche conseguito un master in relazioni internazionali. Nel 1978 è stato imprigionato per 7 anni nelle carceri israeliane, dove è stato anche torturato.

Era stato eletto come presidente del corpo studentesco all’Università di Birzeit per tre successivi mandati.

Fu costretto a lasciare la Palestina nel 1987 per la Giordania.

Il suo coinvolgimento nella prima intifada fu come ufficiale di collegamento degli uffici dell'OLP’ad Amman e Tunisi. È tornato in Palestina nel 1994 dopo gli accordi di Oslo, nei quali ha creduto. Chiare minacce su di lui erano state espresse dal coordinatore delle attività governative israeliane nei Territori Palestinesi Occupati, il General Maggiore Yaakov Or (vedi Haaretz del 24 ottobre 2000, IDF: Clashes in territories may run into next year, http://www2.haaretz.co.il/special/mount-e/d/332548.asp).

 

2) Firmate

per l’immediato rilascio di Marwan el Bargouthy

http://www.groupinggroups.com/m_elbarghouthy/index.php

Prego fate circolare dopo aver sottoscritto

3) COMITATO INTERNAZIONALE PER LA LIBERAZIONE DI MARWAN BARGHOUTI

Comité International pour la libération de Marwan Barghouti

C/O Cetedim — 21 ter Rue Voltaire .75011- Paris

Fax : 01.46.66.73.45

E-mail: comitebarghouti@hotmail.com

4) SONDAGGIO TRA I PALESTINESI

Dati principali del sondaggio condotto dal 15 al 18 maggio 2002 dal Palestinian Center for Policy and Survey Research nei Territori Occupati.

Va tenuto conto che i sondaggi sono condotti molto probabilmente da settori vicini all'Autorità Palestinese: infatti, per esempio, non è mai citato il Fronte Popolare (che ha circa il 10% dei consensi).

In ogni caso questi numeri qualcosa lo dicono.

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Mercoledì 22 maggio 2002

Campione di 1317 adulti intervistati direttamente in 120 località, con margine di errore del 3%.

Il 66% sostiene il piano di pace saudita (praticamente la risoluzione 242 dell'Onu: ritiro totale dai confini del '67 in cambio di relazioni dei paesi arabi con Israele).

Il 54% appoggia la partecipazione dei palestinesi alla "conferenza di pace" indetta dagli Usa.

Il sostegno agli attacchi armati in Israele scende dal 58% dello scorso dicembre all'attuale 52%.

Ma l'86% non accetta l'arresto dei militanti che conducono attacchi suicidi da parte della polizia palestinese, e il 67% (confrontato al 61% di dicembre) ritiene che la lotta armata sia servita molto più dei negoziati al raggiungimento dei diritti nazionali palestinesi.

Il 91% sostiene i cambiamenti radicali dell'Autorità Palestinese, comprendente un 85% di appoggio all'unificazione dei servizi di sicurezza, il 95% d'accordo con le dimissioni dei ministri, l'83% a sostegno delle elezioni nei prossimi mesi, e il 92% a favore dell'adozione di una Basic Law o una Costituzione.

Ma solo il 48% appoggia, e il 43% rifiuta, modifiche nel sistema politico palestinese nel senso di attribuire il potere ad un primo ministro, e che il ruolo di presidente diventi solo simbolico.

Una larga maggioranza dell'83% crede che le istituzioni nazionali palestinesi siano corrotte.

È emersa una larga opposizione agli accordi che hanno portato alla fine dell'assedio del quartier generale della Sicurezza Preventiva (65%), alla fine dell'assedio alla Chiesa della Natività (58%), ed alla fine dell'assedio della Muqatàa (quartier generale di Arafat) a Ramallah (49%).

Valutazioni positive (39%) verso la leadership durante le ultime incursioni israeliane, verso le forze della sicurezza (40%), i ministri (32%), e le organizzazioni della società civile (72%).

La popolarità di Arafat è del 35%, rispetto al 36% di dicembre, il 33% di luglio, ed il 46% del luglio 2000.

Marwan Barghouti è il secondo leader dopo Arafat con il 19% di popolarità, seguito da Ahmad Yasin (di Hamas) con il 13%, e Haider Abdul Shafi e Sàeb Erikat (10% ciascuno). Barghouti aveva l'11% lo scorso dicembre.

La popolarità di Fatah è del 32% rispetto al 28% di dicembre, ed il 37% del luglio 2000. La popolarità dei gruppi islamici rimane stabile allo stesso 25% di dicembre (ma nel luglio 2000 avevano il 17%).

5) PERLE DI SAGGEZZA

Dall’opera del noto studioso statunitense Thomas Cleary, La saggezza del Profeta — i detti di Maometto, Oscar Mondadori, Milano 1999, che scrive: "la nostra opera presenta racconti sul Profeta che ne illustrano la profonda saggezza e l’elevata visione".

Aiuto

Il Profeta disse: "Aiutate ogni vostro fratello, oppresso od oppressore che sia".

Qualcuno gli domandò: "O Messaggero di Dio, va bene aiutare un fratelllo oppresso; ma come possiamo aiutarlo se è un oppressore?".

Il profeta rispose: "Fermandolo".

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