03.03.2003
Messaggi di "Palestina Libera"

 

 Date: Monday, March 03, 2003

UNO. Aggiornamenti dai territori (Infopalestina)

DUE. Aggiornamenti dall'Operazione Colomba

TRE. Palestine notre amour, Venerdi' 7 marzo, Ivrea

QUATTRO. Cade la neve - Hamira Hass

CINQUE. Sto perdendo la pazienza,  di Terry Jones [ex Monty Python]

SEI. Lettera da una galera israeliana

SETTE. Viaggio di solidarieta' in Israele - Errata corrige

 

UNO. Da Infopalestina [info@infopalestina.it]

FEBBRAIO DI SANGUE, 68 PALESTINESI UCCISI NEI TERRITORI:

http://www.infopalestina.it/index1.htm

 

http://www.infopalestina.it/News/2marzo.htm

UCCISO UN BIMBO PLESTINESE DI 9 ANNI : KHAN YUNES, PROSEGUE GUERRA D'ATTRITO

ISRAELIANA

KHAN YUNES, UCCISO BAMBINO PALESTINESE

I PALESTINESI NEL MONDO SONO 9,3 MILIONI

SVENTATO PIANO DI HAMAS PER UCCIDERE SHARON

INCURSIONE SOLDATI ISRAELIANI A GAZA, UCCISI 2 PALESTINESI

DUE PALESTINESI MORTI A GAZA, 35 FERITI

KHAN YUNES; NUOVO BILANCIO, 2 MORTI E 40 FERITI

INTEGRALISTA UCCISO A SIDONE, ISRAELE SI DICE ESTRANEO

GAZA; CONCLUSO RAID ISRAELIANO A KHAN YUNES, UN MORTO

GAZA, PALESTINESE UCCISO A KHAN YUNES

GAZA, INCURSIONE ISRAELIANA IN CAMPO PRFUGHI KHAN YUNES

 

DUE. Aggiornamenti dall'Operazione Colomba

E non sei tu a decidere...

Di Piergiorgio

 

Yom assal

Yom basal

Oggi miele

Oggi cipolle

Oggi giorno dolce

Oggi giorno amaro

 

E non sei tu a decidere.

L'esercito israeliano non controlla solo la tua liberta' di movimento ma anche

la tua prospettiva del futuro.

Prospettiva del tuo futuro non solo remoto ma anche prossimo. La stessa

immaginazione di cio' che vorrai fare domani e' ostaggio di cosa "LORO" decideranno di fare.

Quando vorranno farlo e quanto "meglio" vorranno farlo. La tua parte di liberta' sul

domani ce l'hanno loro. Rimani libero di decidere che domani andrai a Gaza a prendere

le misure per le carrozzine per disabili di A e N, ma ora come domattina loro possono

 bloccare tutta la viabilita' e iniziare l'azione militare.

Stanotte possono attaccare a Tufah e buttare giu' qualche casa abitata; cosi alcune

famiglie evacuano; ma l'attacco possono anche non farlo stanotte e farlo domani

o quando meglio credono.

Ma tu devi continuare a programmare la tua vita; la tua normalita'; le tue cose da fare;

 anche se sai che tutto puo' cambiare con un solo messaggio cifrato del comando militare.

Perche' la resistenza dell'umanita' in questo deserto di violenza a volte non la misuri

da quanto riesci a fare ma da quanto riesci ancora a programmare.

 

Oggi miele

Oggi cipolle

Ma chissa' poi se coloro che "decidono" lo sono veramente "decisori" o solo illusi di se stessi.

Preferisco pensarla cosi': domani come sempre sorge il sole, e non l'ha deciso nessuno. Ma tutti,

 "decisori" e non, lo attendono. Il sole viene. Sempre. Senza chiedere o pretendere nulla dagli altri.

E non sei tu a decidere.

 

23 febbraio 2003 - Qararah, notte di attesa.

 

P.S:

Diciamo che il senso della mia presenza qua e', anche se non solo, nell'attendere il sole da

questa sponda del mediterraneo, a fianco di chi soffre.

Qui, piuttosto che dall'altra sponda da cui provengo. Per non lasciarli soli, per non

dimenticarli.

www.operazionecolomba.org

 

TRE. Palestine notre amour, Venerdi' 7 marzo, Ivrea

Centro Documentazione Pace

Itaca

Venerdi' 7 marzo alle ore 21

 

presso la sala Santa Marta di Ivrea

Assemblea Pubblica sul tema:

 

Palestine notre amour

Riflessione sulle iniziative della societa' civile italiana in Palestina a partire dalla

recente tourne'e della compagnia Pippo Delbono, a Betlemme, Ramallah, Gerusalemme,

Nazareth e Haifa con lo spettacolo Guerra.

 

Programma:

 

Proiezione di un trailer del film in corso di montaggio sulla tourne'e teatrale

 

"Guerra", in un teatro di guerra, la Palestina, ne "il tempo degli assassini" (*)

Il racconto di Akram Telawe, regista e attore palestinese che ha curato la traduzione

in arabo del testo di Guerra e che lo ha recitato in simultanea con Pippo Delbono

 

La cultura, l'arte e il teatro come pratiche di intelligenza in situazioni di conflitto

 

Maria Nadotti, giornalista e saggista, ha curato il progetto della tourne'e in Palestina

 

Io donna in Palestina,

Rosanna Barzan, donna in nero

 

In Palestina, perche' e come

Alfredo Tradardi, osservatore internazionale indipendente

 

(*) "Il tempo degli assassini" e' il titolo di un altro spettacolo della compagnia Pippo Delbono

 

Informazioni:

alfredo tradardi

+39 347 2745166

a.tradardi@flashnet.it

 

QUATTRO. Cade la neve - Hamira Hass (Internazionale)

Per tutta la settimana i figli del mio vicino hanno avuto un chiodo fisso: la neve

"Martedi' nevica", hanno annunciato. "Urra', niente scuola. Papa' restera' a casa e preparera' la

 colazione". Kh., il padre, e' un avvocato che difende i minori nel tribunale militare

israeliano. Se non e' la neve, si augurano il coprifuoco: non e' politicamente corretto

parlarne ma, in luoghi dove il coprifuoco non e' un evento quotidiano violento e inquietante,

 i bambini sperano in un giorno senza scuola.

Le previsioni promettevano neve. E la neve e' arrivata. Fiocchi bianchi, da principio acquosi,

 poi sempre piu' lanuginosi, che fluttuano in aria prima di posarsi a terra. La neve cade a

Ramallah, Gerusalemme, Betlemme e nellŽalta Galilea. I bambini e gli adulti osservano

meravigliati. Israeliani e palestinesi. Arabi ed ebrei. In mezzo a questo candore,

la notizia passa quasi inosservata: Ariel Sharon ha formato il nuovo governo.

Con leader di estrema destra che invocano apertamente il "trasferimento"

(la deportazione dei palestinesi), o piu' "moderati" che concederebbero ai palestinesi

di vivere in enclave separate e dotate di "autogoverno". Tutti comunque favorevoli

a una grande guerra messianica per "risolvere" il conflitto. "Che governo avete!",

ha commentato Kh. a colazione. Ho risposto: "Non e' solo il nostro, purtroppo.

e' anche il vostro, benche' non lo abbiate eletto".

Israeliani e palestinesi, arabi ed ebrei: stessa neve, stesso governo.

 

www.internazionale.it/firme/articolo.php?id=2869

 

CINQUE. Sto perdendo la pazienza,  di Terry Jones [ex Monty Python]

23/02/2003

 

Anch'io, come Bush, sto perdendo la pazienza

Lettera pubblicata dal quotidiano britannico The Observer il 26 gennaio 2003

di Terry Jones [ex Monty Python]

Sono davvero eccitato dall'ultima motivazione fornita da George W. Bush per il bombardamento

 dell'Iraq: sta perdendo la pazienza. A me sta succedendo proprio la stessa cosa!

Da qualche tempo a questa parte infatti c'e' un mio vicino, il signor Johnson,

 che vive nella mia stessa via, due o tre case piu' in la', che mi sta davvero facendo arrabbiare.

 Beh, lui e il signor Patel, che gestisce il negozio di cibo salutista.

Tutti e due mi lanciano strani sguardi e, in particolare, sono sicuro che il signor

Johnson stia progettando di giocarmi qualche brutto scherzo, ma finora non sono

riuscito a scoprire esattamente cosa.

Sono andato a casa sua un paio di volte per cercare di capire cosa sta escogitando,

ma ha tenuto tutto ben nascosto. Cio' dimostra quanto possa essere subdolo.

Per quanto riguarda il signor Patel, non chiedetemi come l'ho saputo,

ma so per certo, da fonti sicure, che in realta' e' un pluriomicida.

Ho distribuito volantini per la via, dicendo che se non facciamo qualcosa il signor Patel

ci fara' fuori tutti, uno per uno. Qualche vicino mi chiede perche', se ho le prove,

 non vado alla polizia. Ma questo e' semplicemente ridicolo. La polizia dira' che ha

bisogno delle prove di un crimine per poter formulare delle accuse nei confronti dei

miei vicini. Verranno fuori con lungaggini burocratiche a non finire, tireranno fuori

cavilli su cosa ci sia di giusto o di sbagliato in un'azione preventiva, mentre il

signor Patel stara' uccidendo la gente in segreto.

Poiche' sono l'unico in questa via a possedere un buon numero di armi da fuoco automatiche,

penso che spetti a me mantenere la pace. Ma finora farlo si era rivelato un po' difficile.

 Ora, pero', George W. Bush ha chiarito che basta che io perda la pazienza e poi

posso gettarmi nella mischia e fare quello che voglio! E diciamocelo, la politica

attentamente escogitata da George W. Bush rispetto all'Iraq e' l'unico modo per permettere

la pace e la sicurezza internazionali. L'unico modo sicuro che abbiamo per impedire ai

 fondamentalisti islamici kamikaze di prendere di mira gli Usa o la Gran Bretagna e'

 bombardare un po' di paesi islamici che non ci hanno mai minacciato. Ecco perche' voglio

far esplodere il garage del signor Johnson e uccidere sua moglie e i suoi figli.

Colpisci per primo! Questo gli insegnera' una lezione. Dopodiche' ci lascera' in pace e

la smettera' di guardarmi storto in quel modo assolutamente inaccettabile.

Il signor Bush ha chiarito che tutto cio' che gli serve sapere prima di bombardare

l'Iraq e' che Saddam e' un uomo davvero cattivo e che ha armi distruzione di massa,

anche se nessuno riesce a trovarle. Sono certo di avere tante giustificazioni quante

 ne ha Bush per bombardare l'Iraq per uccidere la moglie ed i figli del signor Johnson.

 L'obiettivo di lungo termine di Bush e' quello di rendere il mondo un posto piu' sicuro

eliminando stati canaglia e terrorismo.

E' un obiettivo a lungo termine davvero astuto, perche' quando mai saprai di averlo

raggiunto una volta per tutte? Come fara' Bush a sapere quando ha spazzato via tutti

i terroristi? Quando ogni singolo terrorista sara' morto? Pero' un terrorista e' un

terrorista solo dopo che ha compiuto un atto di terrore. Che dire dei potenziali terroristi?

 Sono loro quelli che bisogna eliminare davvero, perche' la maggior parte dei terroristi noti,

essendo kamikaze, si sono gia' eliminati da soli. Forse il signor Bush ha bisogno di

spazzare via chiunque potrebbe in futuro diventare un terrorista? E' possibile che non

possa essere sicuro di avere raggiunto il suo obiettivo finche' ogni musulmano fondamentalista

non sara' stato ucciso? A quel punto, pero', qualche musulmano moderato potrebbe finire

con il convertirsi al fondamentalismo. Non sara' che l'unica cosa davvero sicura da fare

per il signor Bush sia eliminare tutti i musulmani?

E' la stessa cosa nella via dove abito io. Il signor Johnson e il signor Patel sono solo

la punta dell'iceberg. Nella strada vivono dozzine di altre persone che non mi piacciono

e che, molto francamente, mi guardano in modo strano. Nessuno potra' essere davvero al

sicuro finche' non li avro' spazzati via tutti. Mia moglie dice che potrei spingermi troppo

 oltre, ma io le rispondo che sto solo applicando la stessa logica del presidente degli Stati

 Uniti. E questo le chiude il becco.

Proprio come il signor Bush, anch'io ho perso la pazienza, e se questa e' una ragione

sufficiente per il presidente, allora lo e' anche per me. Sto per dare a tutta la mia via

due settimane di tempo, no, anzi, 10 giorni, per venire allo scoperto e consegnare tutti

gli alieni e i dirottatori interplanetari, i fuorilegge galattici e i cervelli del

terrorismo interstellare, e se non li consegnano con le buone e non mi dicono "grazie",

 bombardo la via e spedisco tutti all'altro mondo.

E' sensato quanto quello che sta proponendo George W. Bush e, al contrario di quello

che intende fare lui, la mia politica distruggera' solo una strada.

 

SEI. Lettera da una galera israeliana

(Ricevuta da Elaine Scarry del Boston Globe)

 

Cari Amici,

Vorrei spartire con voi alcuni dei pensieri che mi colgono mentre passo

lunghe ore sbucciando cipolle, lavando enormi pentoloni unti, e mentre la

gente intorno mi chiede di spiegare, gente che trova difficile capire cosa

mi ha spinto a farlo. Si chiedono come mai un uomo della mia eta', sposato

con due bimbi, e' arrivato a tutto cio'. Perche' ho ritenuto che tutto questo

valesse la pena, pur di rifiutare di prendere parte allŽoccupazione dei

territori.

Queste domande mi hanno forzato a esaminare i motivi del mio agire dal punto

di vista degli altri carcerati. Loro vedono un uomo di 36 anni imprigionato

con ragazzi che hanno la meta' dei suoi anni. Separato dalla sua famiglia,

con il divieto di togliersi il cappello (anche quando si trova nella sua

cella o mentre mangia), con la proibizione di usare un cuscino, tenere carta

per scrivere, portare lŽorologio, mangiare nel locale destinato (obbligato a

mangiare in piedi, nel corridoio, vicino alla cella, restando sempre dietro

le sbarre), parlare a qualcuno mentre lavora o mangia. Costretto a lavorare

quattordici ore al giorno (in cucina o pulendo bagni), a scattare sullŽ

attenti ogni volta che un ufficiale passa e a obbedire a una lunga lista di

altri ordini e proibizioni il cui il solo scopo e' umiliarlo. Perche'

qualcuno, volontariamente, puo' sottoporsi a questo?

Per rispondere davvero a una simile domanda, occorre ricordare

l'alternativa, che cosa ho rifiutato di fare. Lo sforzo qui dentro e'

effettivamente umiliarmi con tutte le forzature possibili. Ma sono convinto

che cio' che umilia di piu' un uomo e' lŽumiliazione che impone. Osservare, ad

esempio, gli occhi di un Palestinese fermo a un checkpoint mentre gli

impedisci di raggiungere lŽospedale, la scuola, o il lavoro. Guardare negli

occhi residenti ai quale ho imposto appena un altro giorno di coprifuoco

inutile -- un coprifuoco che sembra non avere un chiaro inizio ne' una chiara

fine. Vedere gli occhi lucidi del coltivatore dei frutteti che mi e' stato

ordinato di sradicare, o quelli di una famiglia la cui casa sto per

demolire. E vedermi riflesso negli occhi di queste persone: un soldato

odioso dinnanzi a gente tremolante che elemosina la sua misericordia. Cio',

per me, e' molto ma molto piu' umiliante.

Ci sono, ovviamente, coloro che sostengono che la presenza di gente come me

nei territori occupati puo' rendere l'occupazione piu' umana. Effettivamente,

non posso negare che si puo' sradicare un frutteto con gentilezza, demolire

una casa in modo cortese, espellere unŽintera popolazione dal proprio

villaggio -- come e' stato fatto in Hebron del sud -- in modo civile, con

buona organizzazione e meno violenza. e' possibile, pare, opprimere un intero

popolo in modo tranquillo. La domanda, tuttavia, ancora mi si pone: Puo' una

persona che desidera mantenere la propria umanita' effettuare tali azioni?

Per me, la risposta e' chiara: No.

Cosi' quando noi, i refuseniks, dichiariamo che ci sono determinate cose che

ti annullano come essere umano, non intendiamo i lavori piu' umili in una

cucina, poiche' tale lavori sono umiliazioni insignificanti. Intendiamo

azioni che umiliano e negano l'umanita' ad altri. Non cŽe' dubbio che per me

sia meglio starsene tutto il giorno in cella, isolato, con un cappello sulla

testa, in silenzio, lavando piatti e sbucciando cipolle.

Preferisco, di gran lunga, quelle lacrime che mi scendono quando taglio

sacchi su sacchi di cipolle piuttosto che quelle che verso ogni volta che

evoco le immagini dellŽoccupazione. Cordialmente

Yigal

 

SETTE. Viaggio di solidarieta' in Israele - Errata corrige

Nella scorsa emissione il programma del viaggio di solidarieta' in Israele era

interrotto al  giorno cinque; ecco la versione completa.

Puo' risultare interessante un confronto con i viaggi organizzati da Assopace, DIN,

Action  For Peace, etc (che invece comprendono attivita' sia in Palestina che in Israele).

 

EL AL E MIN VIAGGI

PRESENTANO

viaggio di solidarieta' in Israele

02-09 MARZO 2003

In collaborazione con il KKL di Roma

la Federazione Associazione Italia Israele

Domenica 2:   Arrivo e trasferimento a Gerusalemme

                                Partenza da Roma Fiumicino, con volo EL AL, h 11:00

                                arrivo a Tel Aviv h15:15.

                        Partenza da Malpensa, con volo EL AL h 12:30

                                arrivo a Tel Aviv h 17:20

                                Possibilita' di partenza da altri aeroporti italiani

 

Lunedi' 3:         Incontro al Ministero degli Esteri con Ilan Shtulman

                        Visita alla Corte Suprema

                        Giro panoramico di Gerusalemme

                        Monte Herzl e Yad Vashem

                        Visita della citta' vecchia, attraverso i quartieri che la

                                caratterizzano, arabo, cristiano

                        ed ebraico con il Tunnel

                        Possibilita' di tempo libero al mercato arabo

                        Cena e pernottamento in albergo ( Park Plaza Hotel)

                        dopo la cena, incontro in albergo con alcune vittime del

                                terrorismo.

Martedi' 4:     Tempio Italiano e Visita del Museo. Incontro con

                               rappresentanti della Comunita' ebraica italiane

                              incontro e dibattito con la giornalista Fiamma Nirenstein

                       Visita alla Torre di David

                       Tempo libero

                       Trasferimento ad Arad

Mercoledi' 5:  Visita di Tel Arad

                       Visita al museo dell'Aviazione israeliana

                       Beer Sheva e pranzo libero al centro commerciale della

                               citta'.

                       Visita al Kibbutz di Revivim per conoscere la storia del

                              Neghev e della sua trasformazione

                      Cena e pernottamento in kibbutz ed intrattenimento con uno

                              o piu' dei suoi membri

 

Giovedi' 6:    Organizzata dal Portavoce dell'Esercito, visita ad una base

                            militare. Visita del parco geologico di Machtesh Ramon

                     Riserva naturale di Ein Avdat

                     Citta' nabatea-bizantina di Avdat

                     Sde' boker, tomba di Ben Gurion

                     Visita sotto una tenda beduina del Neghev

                    Cena e pernottamento in kibbutz

Venerdi' 7:   Visita della fortezza di Massada

                     Mar Morto

                     Partenza per Tel Aviv

Sabato 8:     Mattinata libera (spiaggia e relax)

                     h 18.00 pre-ceck in all'El Al

                     Visita notturna di Jaffa

                     Cena Conclusiva in un ristorante tipico con rappresentante

                            della Ambasciata italiana

 

Domenica 9: Partenza

 

Prezzo per persona in camera doppia: 830,00 euro

Assicurazione obbligatoria: 20,00 euro

Supplemento singola: 175,00 euro.