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Messaggi di "Palestina Libera"

15.10.2003

UNO.. Otto novembre a Roma manifestazione nazionale contro il muro: Stop the Wall

DUE.. Foto dell'occupazione

TRE. ACTION FOR PEACE - CAMPAGNA DI AFFIDAMENTO DEI VILLAGGI PALESTINESI

QUATTRO. . Carriera

CINQUE.. Palestina Libera segnala

SEI.. Attivista britannico in morte cerebrale

SETTE.. Appello: CON IL POPOLO IRACHENO CHE RESISTE

OTTO. . La tournee del coro bajolese in palestina e israele

NOVE. Tariffe sui prodotti made in Israele

DIECI. Sottomarini tedeschi per Israele ed altre prove d'amore

UNDICI. L'occupante americano fotocopia la strategia distruttiva dell'occupante israeliano

 


UNO

Otto novembre a Roma manifestazione nazionale contro il muro: Stop the Wall

DOMENICA 19 OTTOBRE, ALLE 10.00, RIUNIONE NAZIONALE A ROMA PER PREPARARE LA MANIFESTAZIONE,

IN VIA GIOLITTI 231 (a fianco della Stazione Termini).

PER ADERIRE ALLA MANIFESTAZIONE: stopthewall@tiscali.it

Comitato promotore: Com. per nondimenticare Chatila, Bruno Steri (Prc), Mauro Bulgarelli (Verdi), Maurizio Musolino (Pdci), Letizia Mancusi (Prc), Comunita' palestinese del Lazio,

Forum Palestina, Com. di solidarieta' con l'Intifada, Amici della Mezzaluna rossa palestinese.

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DUE.

Foto dell'occupazione

http://story.news.yahoo.com/news?tmpl=story&u=/031012/241/5jppd.html

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TRE.

ACTION FOR PEACE - CAMPAGNA DI AFFIDAMENTO DEI VILLAGGI PALESTINESI COLPITI

DALLA COSTRUZIONE  DEL MURO DELL'APARTHAID

All'interno della campagna STOP THE WALL il cartello di Action for Peace

ha deciso di avviare una campagna di solidarieta' nei confronti delle

popolazioni dei villaggi colpiti dalla costruzione del muro, attraverso

l'affidamento a distanza delle famiglie particolarmente penalizzate.

Alcuni hanno perso gran parte delle proprieta', dei campi che coltivavano e

quindi la fonte di sostentamento, altri non possono piu' raggiungere il

posto di lavoro o di studio; agli ammalati e' precluso il dritto alla cura e

in generale tutta la popolazione vede la vita quotidiana sconvolta.

Vogliamo realizzare l'affidamento di 100 famiglie del villaggio di Mas'ha

nel distretto di Qalqiliya da noi visitato in questi mesi.

Ne abbiamo discusso con i rappresentanti del Comitato sorto nel villaggio

per contrastare la ostruzione del muro e l'idea dell'affidamento e' stata

totalmente condivisa come strumento di solidarieta' concrea e soprattutto

come possibilita' di conoscenza e di legame tra le persone, di presa di

coscienza e di informazione diretta.

Sara' il Comitato stesso, formato da diverse associazioni palestinesi e

israeliane - l'Unione dei contadini, delle Donne, il Comitato contro la

Distruzione delle case- a fornire i nomi delle famiglie da affidare e ogni

nome proposto sara' corredato da una breve descrizione dello stato e della

composizione della famiglia.

L'affidamento consiste nel versamento di 50 euro mensili a famiglia per la

durata di un anno e tale cifra potra' essere il contributo di una sola

persona, oppure il risultato della copartecipazione di piu' persone , di piu'

famiglie, di una associazione, di un gruppo, di un ente locale, etc.

Il riferimento italiano per l'affidamento delle famiglie di Mas'ha sono

l'Associazione Mir Sada e la Cgil di Lecco che, insieme ad Action for

Peace, garantiranno anche informazioni e notizie periodiche sulla

situazione delle famiglie e sulla vita del villaggio.

Per chi volesse aderire all'iniziativa deve compilare la scheda di adesione

(che potete chiederci in privato) e restituirla a Mir Sada-Cgil che

provvedera' ad inviare i dati della famiglia in affido e specificare le

modalita' del versamento di 50 o 25 euro mensili per la durata di 12 mesi da

effettuare su conto corrente n° 17350 (Cin: R - Abi 3104 Cab 22901) presso

la Banca Popolare di Lecco intestato a "Campagna Oltre il Muro".

I versamenti possono essere effettuati mensilmente, trimestralmente o in

una unica soluzione; e' possibile anche aderire con un versamento di 25 euro

mensili sapendo che si diventera' coaffidatari della stessa famiglia con un

altro versamento della stessa entita'.

ACTION FOR PEACE

C/O CGIL/ASSOCIAZIONE "PROGETTO PER LA PACE- MIR SADA" - LECCO

Via Besonda 11 23900 Lecco

Telefono 0341 488233

Fax 0341 283449

E-mail. mauro.castelli@cgil.lombardia.it

info.actionforpeace@tiscali.it

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QUATTRO.

Carriera

Fanno la guerra a bin Laden, bin Laden e' vivo e guida il terrorismo internazionale.

Fanno la guerra a Saddam, Saddam e' vivo e guida la guerriglia irachena.

Siete un criminale e volete far carriera? Fatevi bombardare dagli americani. (jena)

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CINQUE.

Palestina Libera segnala:

"PALESTINA fiabe"

a cura di Wasim Dahmash

illustrazioni di Daniele Brolli

edizioni kufia - il manifesto

"ti racconto una fiaba, che nel tuo orecchio un seme mettera'..."

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SEI.

Attivista britannico in morte cerebrale.

L'attivista britannico Tom Hurndall, 22 anni, fu colpito da

proiettili sparati da soldati dell'esercito israeliano a Gaza,

l'aprile scorso. Hurndall fu colpito mentre - indossando una casacca

giallo fluorescente - faceva da scudo a dei bambini palestinesi; oggi

la diagnosi e' di morte cerebrale. A sei mesi di distanza la famiglia

del giovane, in seguito alle inerzie dell'esercito israeliano, ha

dichiarato che potrebbe ricorrere alle vie legali nel caso in cui

un'inchiesta non venisse avviata. La famiglia del giovane studente

universitario di Manchester ha redatto un proprio rapporto che

include le testimonianze di 14 testimoni oculari e una sequenza di 50

fotografie di Tom Hurndall prima e dopo lo sparo dei cecchini. Il

rapporto fu presentato alle autorita' israeliane circa 3 mesi fa ma

non ha sortito nessun responso ufficiale. Tony Blair ed il Ministro

degli Esteri Jack Straw hanno fornito la loro personale

rassicurazione alla famiglia Hurndall sul fatto che l'episodio sia

stato discusso con Ariel Sharon in persona. Il rapporto e' ora nelle

mani del Procuratore Generale israeliano che a breve dovrebbe

pronunciarsi sul se e quando verra' aperta un'inchiesta formale.

CaLmBiG

http://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2003/10/13/whurn13.xml&sSheet=/portal/2003/10/13/ixportal.html

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SETTE.

Appello: CON IL POPOLO IRACHENO CHE RESISTE

Appello per una manifestazione nazionale il 6 dicembre a Roma

La guerra che l'imperatore in pectore G.W. Bush, il primo maggio scorso,

aveva solennemente dichiarato finita, e' in realta' appena agli inizi.

Gli aggressori angloamericani pensavano che una volta battuto l'esercito

regolare, i cittadini iracheni li avrebbero accolti sventolando bandierine a

stelle e strisce. Si trovano invece alle prese con la crescente ostilita'

popolare.

Gli invasori hanno occupato il paese promettendo 'democrazia e liberta''. In

realta' il governo fantoccio capeggiato dal militare statunitense Bremer,

fallita la politica colonialista del 'divide et impera', reprime con metodi

dittatoriali e crudeli ogni manifestazione di malcontento. Chiunque osi

sfidare le sue decisioni, viene catturato, arrestato e chiuso in campi di

concentramento.

In queste condizioni la resistenza irachena si e' andata progressivamente

rafforzando nella prospettiva di diventare una vera e propria guerra di

liberazione come fu quella vietnamita.

Noi riteniamo la resistenza irachena legittima, non solo sul piano morale,

ma anche su quello politico. E' l'occupazione militare angloamericana, come

quella israeliana della Palestina, illegale e illegittima. La stessa

aggressione all'Iraq e' avvenuta in aperta violazione della Carta delle

Nazioni Unite e del diritto internazionale.

La battaglia che si svolge in Iraq ha un'importanza storica. Se gli

occupanti angloamericani saranno cacciati, se il popolo iracheno riuscira' a

liberarsi di loro, le pretese imperiali e imperialiste nordamericane, l'idea

di trasformare il mondo intero nel loro orto di casa, subiranno un colpo

fatale. La sconfitta degli occupanti angloamericani sarebbe dunque una

vittoria per tutti coloro che nel mondo lottano per la democrazia,

l'autodeterminazione e la liberta' dei popoli che non vogliono essere

sottoposti al giogo imperiale.

Nonostante la gran parte degli italiani si sia opposta all'aggressione,

malgrado milioni di persone abbiano manifestato la loro volonta' di pace, il

governo Berlusconi non solo si e' schierato a fianco degli USA, ha

addirittura inviato proprie truppe in Iraq a dar manforte agli occupanti.

Sosteniamo il popolo iracheno che resiste e chiediamo il ritiro immediato

dei soldati italiani dall'Iraq, cosi' come da tutti gli altri paesi in cui

essi sono presenti.

Chiediamo a tutte le persone che hanno gridato il loro no alla guerra di

riprendere la lotta manifestando con noi per:

La liberta' dell'Iraq e della Palestina

Cacciare tutti gli invasori

Riportare a casa i soldati italiani

Chiudere le basi americane  in Italia e in Europa

per adesioni all'appello indicando nome, cognome e citta' scrivi a:

IRAQlibero@libero.it

info e adesioni NUMERO VERDE: 800 031 533

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OTTO.

La tournee del coro bajolese in palestina e israele

La tourne'e del coro bajolese in palestina e israele si e' conclusa sabato 11 con il

concereto al teatro almidan di haifa per maggiori informazioni visitate il sito www.frammenti.it

alfredo

alfredo tradardi

ita'ca

cultural association for the promotion of contemporary performing arts

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NOVE.

Tariffe sui prodotti made in Israele.

Sulla scia delle proteste dei propri consumatori, diverse

compagnie francesi e britanniche vogliono imporre tariffe

maggiorative sui prodotti israeliani provenienti dai

Territori occupati palestinesi. Gli attuali accordi

commerciali tra Israele e Unione europea consentono ai

prodotti con il marchio made in Israele delle condizioni

di mercato vantaggiose.

FINANCIAL TIMES, Gran Bretagna http://news.ft.com

(Da Paola)

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DIECI.

Sottomarini tedeschi per Israele ed altre prove d'amore

I tre sottomarini tedeschi erano stati regalati ad Israele nell'inverno 2000/2001.

 

La cosa, all'epoca, fece qualche scalpore perche' ormai l'Intifada era scoppiata ed

Israele aveva gia' mandato missili da navi militari nei quartieri di Gaza. Tuttavia,

il governo tedesco aveva cercato di tranquillizare l'opinione pubblica, dicendo che

a) la costruzione delle navi era servita per garantire, almeno temporaneamente,

i posti di lavoro ai cantieri navali di Kiel (che stronzata: i tre sottomarini

sono costati diverse centinaia di milioni di dollari e se avessero pagato per

chissa' quanti anni gli stipendi ai dipendenti dei cantieri navali di Kiel per non fare niente, sarebbe costato meno,

b) che da Israele si avrebbe chiesto un impegno che le navi sottomarini verreberro usati solo

per "autodifesa", che presa in giro, visto che gia' allora si parlava chiaro e tondo

nella stampa che i sottomarini in questione erano facilmente trasformabili in piste

lanciamissili nucleari. E delle intenzioni pacifiche di Israele nessuno si e' mai fatto

 un'illusione.

 

Parli della Germania e stai parlando del regno dell'ipocrisia: in primavera e' stata approvata

una legge - iter rapido, poco clamore, niente discussione - di dotare dalle casse dello stato

le comunita' ebraiche concedendo loro annualmente una cospicua somma per promuovere le loro

attivita' culturali. Ieri mancava poco che io non sia svenuta a leggere che le autorita' tedesche

 stanno pensando come fare per chiudere il Centro Re Fahd a Bonn, cioe',

l'unica scuola in Germania dove i ragazzi di famiglie arabe musulmane possono conseguire

un diploma superiore secondo i requisiti dell'Arabia Saudita. Sarebbe come se

il governo italiano decisdesse di chiudere la Scuola Germanica a Roma o a Milano.

Naturalmente, il Centro Re Fahd non costa un soldo al governo tedesco,

e' interamente finanziato dall'Arabia Saudita e dalle rette dei ragazzi.

Il Presidente della Regione Rheinland-Pfalz lo vuole chiudere perche',

secondo lui, impartirebbe un' "educazione illiberale".  La verita' e' che

le scuole private in Germania impartiscono spesso un' "educazione illiberale":

cio' si potrebbe dire sia, seppur in misura minore, delle scuole cattoliche che di

quelle degli antroposofi, ma innanzitutto le scuole ebraiche

sono completamente improntate all' "educazione illiberale", con il costante presidio

di agenti armati del Mossad - alla faccia della sovranita' tedesca ! -

e dell'educazione dei ragazzi alla separatezza dal resto della societa' tedesca.

Susanne, Da: Al-Awda-Italia@yahoogroups.com

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UNDICI.

L'occupante americano fotocopia pari pari la strategia distruttiva dell'occupante israeliano

http://www.commondreams.org/headlines03/1012-01.htm

http://news.independent.co.uk/world/middle_east/story.jsp?story=452375

 

(da Marco)

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