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Messaggi di "Palestina Libera"

7.11.2003

UNO. 7 NOVEMBRE - ROMA

DUE. 8 NOVEMBRE - ROMA

TRE. INIZIATIVE DELL'8 IN TUTTA ITALIA

QUATTRO. 9 NOVEMBRE - ROMA E FIRENZE

CINQUE. COMUNICATO STAMPA AMNESTY INT.

 


UNO

7 NOVEMBRE - ROMA

 

ROMA,  h.18 - 20

CINEMA PASQUINO, P.zza S. Egidio (Trastevere)

Un regista palestinese e uno israeliano parlano con

donne e uomini, anziani e bambini palestinesi e

israeliani.

GAZA, del regista israeliano Loevi (italiano)

un bambino, una famiglia, diffidenza e amicizia

CROSSING KHALANDIA (sottotitoli in inglese) del

regista palestinese

Sobhi Al Zobaidi - la vita al check point

E infine...

BANDESTINA (italiano)

Quando la musica rompe il silenzio - La banda degli

ottoni in Palestina

marzo 2002

(ingresso gratuito)

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DUE.

8 NOVEMBRE - ROMA

 

ROMA, PALAZZO VALENTINI  -  h.10 - 13

ASSEMBLEA PUBBLICA

CONTRO IL MURO DI GUERRA, AZIONI DI PACE

Partecipano Athena De Rasmo (coalizione contro il

muro, israele) Khawla He Dosouqi ( Comitato

donne-lavoro, Ramallah) Ali Rashid (primo segretario

delegazione palestinese in Italia) Rosa Rinaldi,

vicepresidente Provincia, Tom Benettollo, presidente

Arci, Daniel Amit, Sveva Haertter, rete ebrei contro

l'occupazione, Gianfranco Benzi, Cgil, Luisa

Morgantini, parlamentare europea

ROMA, h.14.00

PIAZZA DELLA REPUBBLICA

Manifestazione contro il muro dell'apartheid in Palestina

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TRE.

INIZIATIVE DELL'8 A:

MILANO, h. 11

CONFERENZA STAMPA sulla Campagna contro il muro, con Izzat Abdel Hadi (PNGO,

Ramallah) e Peretz Kidron (Yesh Gvul, Gerusalemme)

ore 17,30

Presidio scenico sul MURO  -  P.zza S. Babila

ALESSANDRIA, h.22

CONCERTO al Centro sociale Crocevia

BOLOGNA, h. 15

ASSEMBLEA PUBBLICA Tavolo contro la guerra I MURI UCCIDONO LA LIBERTA' Ronit Ovrat, Mohammed El Khettab, Moni Ovadia, Luisa Morgantini

PADOVA, h. 15

Presidio scenico sul MURO

NAPOLI, h. 15

MANIFESTAZIONE REGIONALE  "STOP THE WALL"

PUGLIA

MARCIA DELLA PACE GRAVINA-ALTAMURA, h.14

FIRENZE, IN PIAZZA SAN GIOVANNI A FIRENZE

LE DONNE IN NERO SI INCONTRERANNO ALLE 16.30

PER DIRE NO AL MURO ELLŽAPARTHEID

RAGGIUNGERANNO POI LE PIAZZE DI

"FIRENZE CITTAŽ APERTA RIPUDIA LA GUERRA".

NOVARA. PRESIDIO ITINERANTE

CON COSTRUZIONE E DECOSTRUZIONE DEL MURO

( PIAZZA CAVOUR h. 15 - ANGOLO DELLE ORE  h. 16 - PIAZZA PUCCINI h. 17 )

VICENZA. PRESIDIO SCENICO E VOLANTINAGGIO DALLE 16 ALLE 19 IN CORSO PALLADIO. Organizzano Salaam ragazzi dell'ulivo con Cgil, Cisl, Uil. Aderiscono :unione comunale D.S. di vicenza, rete  Lilliput, ANSXXI,

Alto Vicentino Social Forum-Schio

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QUATTRO.

9 NOVEMBRE - ROMA

ROMA,  h.11-15

Azione simbolica sul MURO  (P.zza ss. Apostoli)

Presidio IL MURO DEVE CADERE, via 4 novembre, sede UE

9 NOVEMBRE - FIRENZE

FIRENZE, h. 10

ASSEMBLEA PUBBLICA NESSUN MURO TRA NOI E LA PACE

Sala degli Innocenti, P.zza ss. Annunziata

Izzat Abdel Hadi, Peretz Kidron

Lisa Clark, Tom Benettolo, Alessandra Mecozzi, Luisa Morgantini, Presidente

Regione Martini, Sindaco Firenze Dominici, Enti Locali per la pace Marini

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CINQUE.

COMUNICATO STAMPA AMNESTY INT. 

ISRAELE / TERRITORI OCCUPATI:

AMNESTY, ARCI, ICS, MOVIMONDO, SAVE THE CHILDREN E UISP CHIEDONO

DI FERMARE LA COSTRUZIONE DEL MURO O BARRIERA DI SICUREZZA 

Sei associazioni italiane impegnate nei settori della difesa dei diritti

umani, della cooperazione, della solidarieta' internazionale e

dell'intervento umanitario (Amnesty International, Arci, Ics-Consorzio

italiano di solidarieta', Movimondo, Save the Children e Uisp-Unione

italiana sport per tutti) sollecitano la presidenza italiana dell'Unione

Europea a chiedere al governo israeliano di fermare la costruzione del muro

o barriera di sicurezza, avviata il 14 giugno 2002. 

L'appello giunge alla vigilia della "Giornata internazionale di azione

contro il muro", indetta per il 9 novembre dalla Stop the Wall campaign. 

"Chiediamo al governo israeliano" - affermano le sei associazioni in una

dichiarazione congiunta - "di interrompere la costruzione del muro o

barriera di sicurezza e di altre strutture permanenti all'interno dei

Territori Occupati, che sono causa diretta di restrizioni della liberta' di

movimento dei palestinesi all'interno degli stessi Territori, della

distruzione o confisca illegale delle loro proprieta' e di ulteriori

violazioni dei loro diritti sociali ed economici". 

Le sei associazioni ribadiscono la loro piena condanna nei confronti degli

attacchi dei gruppi armati palestinesi contro la popolazione civile

israeliana e convengono sul diritto inalienabile dello Stato di Israele di

assumere misure "ragionevoli, necessarie e proporzionate" per proteggere la

sicurezza dei suoi cittadini e dei suoi confini. 

Il muro o barriera di sicurezza tuttavia - sottolineano le sei associazioni

- non corre lungo la Linea Verde dell'armistizio del 1949 che determina i

confini tra Israele e i Territori occupati nel 1967: la struttura penetra,

in alcuni punti anche per venti chilometri, all'interno dei Territori

Occupati, allo scopo di comprendere numerosi insediamenti di coloni

israeliani. Tali insediamenti sono illegali, sulla base del diritto

internazionale, e dovrebbero essere smantellati. 

La prima parte del muro o barriera di sicurezza, da Jenin a Qalqiliya, ha

contribuito significativamente al peggioramento delle condizioni di vita di

almeno 200.000 palestinesi, che devono oltrepassare questa struttura in

determinati posti di blocco, spesso chiusi, per muoversi all'interno dei

Territori Occupati, andare al lavoro, coltivare i campi, vendere i

prodotti, andare a scuola e ricevere cure mediche. 

Il muro o barriera di sicurezza ha anche chiuso all'interno di enclave

circa 13.000 palestinesi di una quindicina di villaggi, che ora sono

intrappolati tra la Linea verde e il muro o barriera di sicurezza. La

costruzione del muro o barriera di sicurezza ha significato la distruzione

o la confisca, "per necessita' militari", di ampie porzioni di terreni

agricoli. Inoltre, decine di migliaia di palestinesi sono stati separati da

circa 100.000 dunam di terra (1 dunam = 1000 mq), che ora si trovano a

ovest del muro o barriera di sicurezza. 

Amnesty, Arci, Ics, Movimondo, Save the Children e Uisp chiedono inoltre

alla presidenza italiana dell'Unione Europea di premere sulle autorita'

israeliane affinche' sia garantito pieno accesso nei Territori Occupati alle

organizzazioni non governative che da anni sono impegnate, accanto alla

societa' civile israeliana e palestinese, in azioni destinate a promuovere

un futuro di pace, tolleranza, sviluppo e rispetto dei diritti umani.

FINE DEL COMUNICATO

Roma, 7 novembre 2003 

Per ulteriori informazioni, contattare gli uffici stampa di:

Amnesty International, 06 4490224, press@amnesty.it; Arci, 06 416091,

albano@arci.it; Ics, 06 85355081, c.dickehage@icsitalia.org; Movimondo, 06

7844211, tarabusi@movimondo.org; Save the Children, 06 48070023,

antonello@savethechildren.it; Uisp, 06 439841, peacegames.roma@uisp.it

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