Giulio Mosconi

Direttore dal 01/01/1880 al 31/08/1901
del Corpo Bandistico Borgotarese

Fotografia

Giulio Mosconi nacque a Leffe, in provincia di Bergamo, il 24 dicembre 1848 e morì a Borgo Val di Taro il 31 agosto 1901. Studiò pianoforte all’Istituto Musicale di Bergamo con Antonio Dolci (1798-1869) e composizione all’Istituto Musicale di Perugia con Agostino Mercuri (1839-1892).

Pianista, organista e compositore, diresse le bande di Deruta, Orvieto, Breno e Borgo Val di Taro conquistando ovunque stima e simpatia.

Nel 1880 sposò Rosanna Gisvaldi di Orvieto, che morì di tisi dopo soli cinque anni di matrimonio, e nel 1887, in seconde nozze, la borgotarese Emilia Marchini da cui ebbe tre figli: Rosanna, Maria e Ugo Ciro. Esercitò la sua attività di musicista principalmente a Borgo Val di Taro, dove fu attivo dal 1880 alla morte, animandone per circa un ventennio la vita musicale: era maestro nella locale scuola di musica, organista in Sant’Antonino e San Domenico e direttore del corpo filarmonico, che, sotto la sua guida, raggiunse un livello artistico eccellente e conquistò riconoscimenti ai concorsi nazionali di Parma nel 1887 e Genova nel 1892.

Docente stimato e rispettato, dalla sua scuola uscirono musicisti valorizzati anche all’estero; fu apprezzato pianista e organista: i suoi virtuosismi sull’organo Serassi di Sant'Antonino richiamavano un folto pubblico. La sua produzione, in gran parte manoscritta, comprende brani per pianoforte, per organo, musica da camera, romanze per voce e pianoforte, una messa e due sinfonie, nonché molte fantasie e trascrizioni per banda di opere altrui. Personaggio eclettico dai molteplici interessi, fu una bella figura di padre e di onesto lavoratore.

Nel 1876 il segretario comunale di Deruta così lo descrive: «La sua condotta come cittadino è veramente commendevole anzi esemplare sotto tutti i rapporti. Educato fino allo scrupolo, prudente, socievole, di un carattere costantemente placido e schietto sa farsi amare da tutti senza distinzione di partiti».

Nel 1879 un conoscente di Breno scrive:

«Il Signor Mosconi è quanto di più perfetto si possa trovare in un maestro di musica: giovane ma serio e studioso, paziente nell’istruzione e lungi da ogni desiderio venale. Come carattere è dolce e affettuoso, poco parlatore ma a tempo e luogo, insomma qui da noi ha incontrato in sei o sette mesi approvazione, stima e amore da tutti». A cento anni dalla morte, la comunità di Borgo Val di Taro intende rendergli omaggio riscoprendo la sua musica, valorizzando la sua attività e riconoscendogli un ruolo importante nella storia della cultura borgotarese.

Stefania Roncroffi




Celebrazione del centenario della morte di Giulio Mosconi



Ultimo aggiornamento: 09/09/2001