L'antiutopia orwelliana e la libertà dell'uomo moderno

Impostazione metodologica della ricerca

Motivi che hanno indotto alla trattazione:
Ho iniziato a leggere 1984 alla fine di agosto. Dallo scaffale di una biblioteca spiccava questo titolo inconsueto, un libro di Orwell. L'autore lo conoscevo già per "La fattoria degli animali", ma sapevo poco di lui. La prima impressione derivava dall'ambientazione curata fin nei minimi particolari, addirittura a livello olfattivo oltre che visivo (contraddistingueva il caseggiato l'odore di cavoli). Ma la vera sorpresa è stato vedere evolversi l'impianto della costruzione di un mondo alternativo, non come se fosse una semplice metafora, ma proprio come se questo mondo esistesse davvero in una qualche dimensione "altra". È vero, alcune vicende erano eccessivamente semplificate, come ad esempio la presentazione quasi caricaturale del totalitarismo, ma in altri punti era davvero incisiva, come ad esempio per quanto riguarda il dizionario della neolingua. Lo trovavo semplicemente geniale. Il vero "colpo di fulmine" però avvenne nel momento in cui Winston si fa eroe. Credo che ognuno di noi abbia sempre avuto il sogno di avere nell'armadio il "costume di superman", che una volta indossato, come per magia ci trasformi in quello che vorremmo essere, ma che, per qualche ragione, non possiamo mai diventare. Winston ha il coraggio di mettere da parte il suo interesse personale per autoinvestirsi del compito di "salvare" in qualche modo il suo mondo dall'oppressione. Pur consapevole che non sarà lui da solo a debellare la non-libertà, è comunque consapevole che potrebbe essere un primo elemento che contribuisce a smuovere la coscienza pubblica. Ho subito rapportato quindi questa situazione alla realtà, e mi è parso subito chiaro come anche noi abitanti del mondo reale siamo sempre condizionati. I giovani hanno un margine di libertà molto labile, dal momento che sono divisi fra la libertà e le imposizioni dei propri genitori, ma in realtà bambini, giovani, genitori e figli, adulti, e anziani presentano nella loro vita una figura importante, che detiene un potere che devono conservare. Ad esempio per il lavoratore potrà essere il proprio capo, o per la moglie il marito, comunque tutti ci troviamo costantemente in situazioni in cui vorremmo poter esprimere la nostra opinione liberamente, ma qualcuno ci trattiene dal farlo, dal momento che "mettiamo sulla bilancia" l'affermare qualcosa liberamente e le conseguenze che ne potrebbero derivare. Questo è stato soltanto un pretesto; nel corso della storia in realtà la libertà di parola è stata spesso e volentieri condizionata in modi molto meno sottili di quelli prima citati.

Presentazione dell'argomento e delimitazione della trattazione:
Siamo liberi allora? Oppure ci dobbiamo sempre sottomettere alle convenienze, al costume comune, alle conseguenze del nostro agire? Oppure nella nostra vita ci sono momenti in cui siamo liberi assolutamente liberi di essere in tutto e per tutto conformi al nostro modo di essere, in cui possiamo seguire i nostri ideali anche i più astratti, esternare le nostre opinioni senza di timori di cosa ne conseguirà? Io credo che questi momenti, sia nel macrocosmo che nel microcosmo, siano quantomai rarissimi. Le condizioni storiche poi hanno influito notevolmente su questo discorso, quindi ho considerato anche un piccolo confronto fra un'epoca storica in cui il compito di creare opinioni era affidato ai mass media ed un'epoca in cui, pur avendo la massima libertà di pensiero si è (presumibilmente) o si ha paura di essere fisicamente controllati da qualcuno o qualcosa che monitora le nostre vite. Due situazioni lontane fra loro (l'epoca in cui il romanzo è scritto e i giorni nostri) accomunate dal discorso della libertà dell'uomo sviluppato in due modi diversi: da quando non ci si poteva neppure esprimere a quando si teme di lasciare troppe proprie tracce. Da queste considerazioni è partito il lavoro di ricerca volto alla conferma di questa ipotesi: che la non-libertà (termine desunto da un testo di Marcuse, in cui descrive il mondo post-capitalista come un luogo dominato da: "Una confortevole, levigata, ragionevole, democrazia non-libertà prevale nella civiltà industriale avanzata, segno di progresso tecnico") sia non solo la cifra del mondo antiutopico, ma anche quella del mondo reale, un mondo fatto di condizionamenti.

Fasi della ricerca e problemi eventualmente incontrati:
L'oggetto di indagine era così deciso; non ho avuto molti tentennamenti, poiché il rispetto della libertà e le tematiche affini sono sempre state una mia fisima: 1984 era semplicemente il libro che realizzava il mondo in non avrei voluto vivere. Ma la libertà era un tema ancora troppo vasto, così ho deciso di restringere il campo di azione e di considerarla solo in relazione ai rapporti che l'uomo ha con se stesso, il suo prossimo, Dio, etc. etc. Il primo passo è stato cercare conferma alla vaga idea che avevo della struttura dell'identità per cercare di capire se l'oggetto d'indagine era verificabile e fattibile. Ho scoperto l'esistenza di una teoria che assomigliasse il più possibile all'idea che già avevo sulla struttura della personalità (modello delle sfere). Trovata la base scientifica alla mia ricerca, non mi è restato che sviluppare la tematica in vari ambiti per considerala attraverso diversi punti di vista e con gli strumenti ed i linguaggi delle varie discipline. Ogni paragrafo del mio lavoro nasce da una serie di quesiti che mi sono posta: le domande di inizio, che sono diverse per ogni ambito trattato. Dopodiché è seguita un'esplorazione preliminare per accertarmi che la singola argomentazione fosse in linea con la tematica generale della ricerca. Il tema non ha avuto da subito confini definiti, si è delineato man mano che proseguivo nelle ricerche di materiale che avrebbe potuto avere attinenza con la mia ricerca. Dopo l'analisi della documentazione e varie discussioni con persone interessate all'argomento sono passata all'elaborazione delle ipotesi. Le prime redazioni delle ipotesi non sembravano affatto soddisfacenti. Solo a metà ricerca ho definito il tema a cui erano attinenti tutti i materiali trovati: insomma avevo un po' perso di vista il funto focale della questione (la non-libertà) a causa della troppa documentazione. Col disegno di ricerca si è definito l'approccio (qualitativo), mentre il set concettuale è stato quello che mi ha dato maggiori preoccupazioni dal momento che per la prima volta avrei dovuto trattare con concetti inerenti molte materie: psicologia, filosofia, sociologia, letteratura, inglese, storia, economia, da far dialogare fra loro per avere un tipo di contenuti che andasse oltre le singole discipline. Seguì così una fase di selezione dei materiali, non sempre perché non fossero attinenti, ma più spesso perché non erano fondamentali ed avrebbero appesantito la mole della ricerca. Queste diverse "partenze false" hanno dato vita a tre diverse letture che si possono fare di essa; ho sfruttato quello che doveva essere il limite principale della ricerca a mio favore e ne è nato una sorta di triplice percorso.

I percorsi da seguire navigando nel sito: 

Si può navigare nel sito seguendo diversi percorsi: secondo la teoria dello spazio personale, e cioè partendo dalla mappa concettuale, la ricerca risulterà allora strutturata secondo lo schema: 

microcosmo, regione intermedia, macrocosmo.                         Vai alla mappa concettuale   

Possono essere, invece, i due protagonisti a sviluppare la propria tematica; ci sarà quindi una prima parte "presentata" idealmente da Winston (l'identità) e dal Grande Fratello (trasmissione delle informazioni, comunicazioni di massa, qualcuno ci controlla?), una seconda più generale che tratta dei caratteri fondamentali dell'antiutopia, ed una terza con le conclusioni.
Infine c'è anche la classica lettura per discipline coinvolte:

Psicologia; Sociologia; Inglese; Filosofia; Storia.

Il percorso che ho preferito nell'ideazione della ricerca è quello basato sulla teoria dei tratti cardinali, anche se la tesina per l'ampiezza del materiale trattato e per i diversi piani su cui si sviluppa si presta benissimo ad una lettura su più livelli.

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