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21 Febbraio 2001 -
L'agilità da salotto di Paolo secondo |
La stimolante intervista al prof. Battistelli
mi ha, appunto, stimolato
un pensiero cattivo. Paolo Franchi non era l'unico giornalista presente
al "Berlusconi show" in casa Vespa; ma è
l'unico che se ne sia lamentato. L'altro Paolo non si è
lamentato di nulla.
Del resto, il "secondo Paolo" è stato ospite di
quasi tutti i "Berlusconi show" andati in onda
negli ultimi mesi (cito a memoria un paio di 'Porta a
Porta', un 'Telecamere' ed un 'Costanzo show', e dunque se
avesse provato la stessa sensazione di inutilità di Paolo
Franchi, stavolta avrebbe declinato l'invito).
Sicuramente saranno stati sempre i conduttori a sceglierlo
come interlocutore del Cavaliere, perché comunque
parliamo di giornalisti e non di una spalla chiamata a
porgere la battuta al capocomico.
Ma non sarà, visto che la comunicazione politica
obbedisce alle terribili regole sulle quali ci ha istruito
Battistelli, che il "secondo Paolo" si trova così
spesso negli stessi salotti tv del Cavaliere perché
considerato adatto a non turbare la logica
dell'"ospite unico", o perché dotato dell'
"agilità tecnica da salotto" necessaria per
riempire in qualche modo il video senza disturbare il
primo attore? Il pensiero è cattivo? La colpa è vostra, e delle
interviste intelligenti che fate.
Spartaco
21 Febbraio 2001 -
Alzati e vattene |
Trovo francamente una perdita di tempo
dibattere sulla questione sollevata da Franchi dopo
l'ennesimo monologo consumato da un politico a
"Porta a Porta" con gli ospiti a fare le belle
statuine.
Chiunque accetti quell'invito sa già in
partenza cosa lo aspetta. Allora: o ha il coraggio di
aprire la bocca o quello di alzare il sedere e togliere più
o meno clamorosamente il disturbo. Oppure, ma capisco che
la vanità di ognuno di noi possa avere il sopravvento, si
può anche declinarlo in partenza quell'invito. Il resto
è aria fritta.
Stefano
16
Febbraio 2001 - Viene prima Vespa o la "G"? |
Cara Mata,
sei davvero sicura di volerne parlare. Pensi davvero che per noi stessi
la nostra categoria l'unica cosa dignitosa o meno sia prestarsi a fare
le comparse e comparsate nel salotto del Vespa nazionale?
Vogliamo cominciare, ma davvero e una volta per tutte, a vedere come si
arriva ad essere Vespa, prima di pensare se andarci o meno? Vogliamo
pensare come si arriva ad essere invitati da Vespa, prima di pensarci
se andarci o meno?
Vogliamo, insomma, pensare che se non conosci le persone giuste, se non sei figlio
o figlia, se non hai la borsite (la malattia dei porta borse) o la linguite
(quella dei lecca quello che vuoi) non si arriva alla G maiuscola? Non
parlo, lo hai capito, di professionisti o praticanti o pubblicisti o in attesa
di. Parlo di assunzioni (A S S U N Z I O N I non collaborazioni) in
Rai, Mediaset, Corrierone, Repubblica e affini.
Tu stessa, che trovi comodo e divertente usare un nomignolo piuttosto
che nome e cognome, come sei arrivata a matare? Nel
mio piccolo io mi ritengo la solita eccezione che conferma la regola e
non mi lamento. Non sono pubblicista ma collaboro con Mediaset e Tele
Più; sono praticante in un piccolo giornale di Bari (Barisera)
e collaboro con la tv privata di Andria (TeleSveva) nella quale sono
nato professionalmente nel 1985. Sto bene, amo mia moglie, adoro mio figlio,
adoro la professione e cerco di farla al meglio, da bravo autodidatta che ogni
giorno si legge una decina di quotidiani (per la disperazione di mia moglie!).
E forse un giorno, neanche tanto lontano, riuscirò ad arrivare
alla G maiuscola. Magari grazie all'amico dell'amico o al nipote del
figlio o ad un attacco improvviso e imprevisto di borslinguite. Sono
allora comincerò a pensare se andare o meno da Vespa. Tanto lui ci sarà
sempre.
Giuseppe Simone
P.S. Dirne quattro, prendere cappello e andarsene a che serve?
Solo, secondo me, a lasciare l'ultima parola a chi resta. Non ho visto Porta a
Porta ma ho letto Franchi. Le stesse cose poteva dirle in trasmissione,
se solo avesse voluto. Con la stima di sempre.
15
Febbraio 2001 - A casa del cinese si mangia con le bacchette |
Caro Franchi, ho visto il Porta a Porta
di lunedì dove eri ospite e ho letto oggi sul Corsera il tuo pezzo.
Due premesse: la prima, per quel poco che ti potrà interessare, è che hai
tutta la mia stima e ti considero, nella categoria, uno dei più garbati e
attenti. La seconda, che sono in disaccordo con quanto hai scritto.
Probabilmente io avrei declinato
l’invito sapendo della presenza di Silvio Berlusconi ma se avessi
malauguratamente accettato certamente avrei preso cappello e dopo
essermi, come si dice dalle mie parti, “sciacquata la bocca”, avrei
salutato e piantato tutti nel bel mezzo della trasmissione.
Il mio comportamento sarebbe stato diverso
non perché sia o mi ritenga più lungimirante di te ma solo perché i geni
presenti nel mio Dna (ancora non modificato) di siciliana sanguigna,
permalosa e incazzosa mi avrebbero spinto ad un diverso atteggiamento. Tu
hai deciso di andare e, come dici, hai fatto “la bella statuina”.
Dove ancora non sono d’accordo è quando
metti nello stesso calderone il Silvio Berlusconi tracimante e il Bruno
Vespa acquiescente. Neanche qui siamo in sintonia. Per il semplice motivo
che Berlusconi fa bene il suo mestiere, Vespa no.
Berlusconi straripa con gessi e
lavagnette? E perché non dovrebbe farlo se gli viene consentito? Perché
non dovrebbe mettere i piedi sul tavolo se l’anfitrione glielo permette?
La domanda che hai fatto a te stesso
(retorica, non posso pensare diversamente perché offenderei la tua
intelligenza) è “mi chiedo, piuttosto, se Vespa, che pure è persona
affabile, non si renda conto del fatto che il galateo impone al padrone di
casa....”.
La risposta la conosciamo tutti e stavolta
sarei io ad offendere i lettori se la dessi.
Mi stupisce il tuo stupore: ma come pensavi
che sarebbe andata? Credevi forse che “l’affabile padrone di casa”
ti avrebbe consentito di incalzare con domande scomode l’ahimé
probabile futuro inquilino di Palazzo Chigi o, per usare una poco felice
definizione (sempre dell’affabile) di qualche anno addietro, “l’editore
di riferimento” della Rai?.
Caro Franchi, si può anche andare a cena a
casa di un cinese, ma non ci si può poi lamentare se invece che mangiare con
le posate bisogna arrangiarsi con le bacchette o se invece di un buon
piatto di pasta con le sarde si è costretti a ingollare uno scipito
riso alla cantonese. Tua affezionatissima
Mata Hari
P.S. Un sondaggio fra i colleghi,
sempre che il padrone della Barberia lo consenta. Pensate che sia dignitoso
per noi stessi e per la categoria prestarsi a fare le comparse e comparsate
nel salotto del Vespa nazionale?
M.H.
15
Febbraio 2001 - Pansa si' che e' uno strafico |
Ragazzi
non riesco a non dirlo e fate quello che volete di quanto sto per raccontarvi.
Pansa sull'Espresso on line
ha commentato la confessione di Paolo Franchi - frequentatore di salotti
televisivi - incappato in un Super-Berlusca da Vespa.
Franchi, che è del "Corrierone" scrive: «Per un paio
d’ore, ho fatto la bella statuina di fronte a un incontenibile
Berlusconi, una parte poco commendevole e anche imbarazzante» e chiede il
ritorno alle Tribune politiche.
Già, scrive Pansa: "Alle tribune politiche di un tempo ci sono
andato spesso. E ricordo che anche lì ti accadeva di fare la bella statuina, se
il carattere ti portava a questo. Dunque, il problema è un altro. Si può
svelarlo semplicemente così: non si tratta di tornare alle antiche tribune,
si tratta di mandare nei salotti della Rai dei giornalisti diversi.
Ossia delle signore e dei signori che non abbiano la domanda debole. E siano
così fieri del loro mestiere da provarsi a mordere le caviglie d’oro
anche dei Super-Berlusca."
Semplice no? Così come è semplice per quei poveretti che negli ultimi tempi
continuate a pubblicare e che sembrano finiti "ai piombi" più che
in un giornale o telegiornale. Tutti a lamentarsi che Ciccio-Mentana li
schiavizza, a lamentarsi che Studio Aperto è in balia dell'audience. Ma
che vadano...
Quanto a Pansa, mano sul fuoco. Una volta è venuto a Vicenza a
presentare un suo libro ospite di quelli della Rete di Leoluca Orlando,
ve li ricordate? Lui è un grande mattatore e se li sapeva cucinare bene bene.
Siccome a qualcuno era venuta la balzanissima idea di fare intervistare Pansa
da alcuni giornalisti del posto, tra questi anch'io, a un certo punto gli
dissi che stava sbagliando e che i democristiani, al contrario di quello
che andava dicendo lui, sarebbero tornati, tutti o quasi (per democristiani si
intendeva Cossiga, Andreotti, Forlani, (vedi Casini), eccetera...).
Fui assalito da bordate di fischi, insofferenze e malumori.
Il grande mattatore redarguì la platea e mi fece finire la domanda.
Pansa è uno strafico di giornalista, proponetelo al posto di Vespa
a Porta a Porta, se non altro, per la par condicio.
Vip
di Veneto-Internet-Press
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