Città del piemonte, 55041 abitanti, 534 m s.l.m., capoluogo di provincia, deve il suo nome proprio alla forma triangolare del pianoro creatosi nei millenni in seguito alla confluenza del torrente Gesso con lo Stura, sul quale è situata. La sua posizione geografica ne fece una fortezza militare molto ambita e per il cui possesso lottarono in molti. L’origine di Cuneo risale al 1198 quando alcuni abitanti della zona, per sottrarsi ai soprusi imposti dai marchesi di Saluzzo e del Monferrato, decisero di rendersi indipendenti fondando un Libero Comune. Quasi subito però la città ricade sotto il dominio dei marchesi di Saluzzo e vi rimane fino al 1231; passò quindi agli Angioini che le diedero un periodo di floridezza economica, per poi ricadere proprietà dei Marchesi di Saluzzo. Queste due famiglie se la contendono per molti anni fino a quando la città non si cede spontaneamente ai Savoia che con Amedeo IV, danno inizio ad un vero e proprio processo di unificazione del Piemonte. Nei secoli che seguirono, il Comune di Cuneo subì ripetuti assedi, tra i quali quelli degli svizzeri, dei francesi e degli spagnoli. La città ebbe una crescita veramente notevole nella seconda metà dell’800, quando fu proclamata Capoluogo di Provincia, e partecipò in maniera significativa allo slancio economico di tutto il Piemonte espandendosi notevolmente, soprattutto dopo l’abbattimento delle mura di cinta (1801) per decisione dei francesi. Cuneo è stata inoltre insignita con la medaglia d’oro al valor militare per l’importante apporto che diede alla Resistenza dal 1943 al 1945, alla quale si sacrificò il suo eroe, Duccio Galimberti. Proprio a causa della sua travagliata storia e dei danni subiti per i numerosi assedi cui è stata esposta, le testimonianze artistiche di Cuneo non sono molte, ma quelle che restano meritano sicuramente un’attenta visita. Oggi la città è un importante emporio commerciale, ospita uno dei più grandi ed importanti mercati del bestiame d’Italia, e la sua economia si basa oltre che sull’agricoltura anche sul settore tessile, metalmeccanico, idroelettrico e dell’artigianato (legno, carta ecc.). Da non dimenticare anche l’apporto economico rappresentato dal turismo invernale e da quello termale, essendo presenti nella provincia importanti stazioni di cura.