Qualcuno,
invece di abbandonarla al margine di una strada persbarazzarsene,
spinto da compassione l'aveva lasciata in una cesta da frutta,
all'ingresso di un mercato rionale. Per questo motiPapi, la sua futura compagna umana,
quando la trovò, la chiamò Mela,
perché sembrava proprio una meletta, bionda,tonda e
zuccherina dentro a quel paniere di giunco ...
Mela crebbe
forte e sana, anche grazie alle lunghepasseggiate e alle tante
coccole che le offriva la sua "Mammina" (così aveva deciso
di chiamare Papi). Come Lupa, però, non aveva molta esperienza
di montagne, boschi o greggi... In compenso, spesso fuggivano
insieme dalla Città, per raggiungere Maccarese,
un piccolo Paese che sorgeva di fronte
al mare. Tanta era la gioia di entrambe in quei casi che Papi
un giorno decise: si sarebbero trasferite lì, in una piccola
casa davanti alla grande spiaggia... Fu così che Mela divenne
in breve una vera, orgogliosa e felice Lupa di Mare!
Capitolo
II
Papi
e Mela camminavano vicine, in lunghi percorsi, anche nelle
mattine d'autunno e in quelle d'inverno, sfidando i venti
pungenti e beandosi di tutti i colori di quell'azzurro liquido
che si stemperava nelle tante sfumature sempre diverse del
cielo, punteggiato dal bianco e dal viola delle onde e dalle
ali dei mille gabbiani, ormai loro Amici.
Insieme
liberavano la loro gioia alla carezza del primo Sole
o nell'abbraccio
della luce dorata del tramonto, reputandosi gli esseri più felici
del Mondo, per il solo fatto di trovarsi lì.
Capitolo
III
Poi
arrivò l'Estate e di colpo la spiaggia si popolò. Giunsero
centinaia
di persone, tra odori di oli abbronzanti, ansiose di conquistare
l'agognata "tintarella" e un po' di libertà che la Città negava.
Tra buste di plastica, lattine vuote, giornali e bottiglie abbandonate,
la spiaggia appariva ora molto diversa. La Lupa però trovava
ciò divertente e assaporava anche la possibilità di fare amicizia
con qualcuno...
Ma non tutti -
anzi proprio in pochi - vedevano di buon occhio
la presenza
di Mela sulla spiaggia, anche se lei era una Lupa pulita, buona
e profondamente dolce con gli umani, sia cuccioli sia adulti.
Per le due inseparabili
compagne non serviva appartarsi
all'ombra
della vecchia barca del loro amico Pietro, il Pescatore, né
evitare gli orari di punta e nemmeno spingersi fino al canneto
lungo il Fiume che sfociava nel mare. C'era sempre qualche bagnante
- rosso e lucido come un grosso polpo inferocito - che brontolava
e protestava, appellandosi a leggi e igiene, a divieti e pericoli
...
Mela non capiva e si
riparava dietro alla Mammina che
tentava di
calmare chi se le prendeva con lei.
Un giorno un'orribile
donna - grassa, con capelli ossigenati e labbra enormi dipinte
di rosso - aprendo come una voragine la sua gran bocca, urlò
parole terribili verso la Lupa che le era passata, forse, troppo
vicina. Non contenta, per scacciarla le lanciò contro con sdegno
uno zoccoletto dal tacco a punta: quella fu la famosa goccia
che fece traboccare il fatidico vaso!
In quel preciso momento
Papi decise che non si poteva
andare avanti
così. Ora bisognava reagire, riconquistare uno spazio in quella
Natura che era di diritto d'ogni creatura vivente: la Natura
che con tanta arroganza gli umani avevano sottratto agli "altri"
animali, relegandoli in spazi concepiti a misura d'Uomo. Il
Mondo si stava snaturando e bisognava cominciare a porvi rimedio.
Era tempo di reinventare un'isola felice, dove chi, come lei,
aveva deciso di convivere con un Cane trovasse il suo spazio,
senza doversi giustificare con nessuno, senza sentirsi "clandestino"
e perseguitato da divieti e da sguardi intolleranti.
Era l'Estate del 1997.
Esattamente un anno dopo nacque "Baubeach"!
Capitolo
IV
In città non si abbaiava
d'altro. Nei parchi e nei giardini, nei
più
oscuri cortili e nei quartieri alti, persino negli studi dei
Veterinari - tra la fifa e il mal di pancia - il passaparola
volava: "Lupa Mela ha aperto il Baubeach, una spiaggia tutta
per noi!!"
Arrivarono così cani
d'ogni età e d'ogni lignaggio, insieme a
qualche
randagione curioso, tutti accolti con felicità. Gli unici non
ammessi erano quelli di indole aggressiva, gli asociali - incattiviti
da qualche umano irresponsabile - e poi, naturalmente, le femminucce
in estro, che avrebbero causato passionali sommosse
Per
il resto, via libera a tutti! A Baubeach c'erano ciotole colorate
pappe
biologiche - un vero Paese della
Cuccagna - giochi, piscine con acqua dolce, tendine e ombrellini
per godersi l'ombra e, soprattutto, la possibilità di sguazzare
nel mare. Tutto sotto lo sguardo amorevole dei membri della
Famiglia, di Medici
e Sapienti, pronti a dare assistenza e consigli...
La
Lupa intanto era diventata una diva. Fotografi,
giornalisti
e Tv immortalavano lei e Mammina, felici come sempre ma soddisfatte
come mai: il loro Sogno - e quello di tanti loro Amici - era
divenuto realtà!
Fu
così che Gregorietto, Mimì&Cocò, Bambi, Lisa, Pimpa,
Lady,
Moscerina, Diana, Nit, Chicca, Zoe, Scipione, Diego, Nina, Reginald,
Orazio, Teo, Zara, Akira&Pisolo, Jasper, Eliot, Erasmo, Lucrezia&Poldo,
Rudy, Zuzù, Randa, David&Leon, Camilla, Caterina, Balù&Botulik,
Willy, Rope, Rufus, Isotta, Dacio&Cico, Susy, Ciro&Cirillo,
Gennaro, Otto, Sheich, Layca, Kira, Pino, Aurelia, Oscar, Viola,
Arturo, Jackie, Asia, Luna, Babette, Birba, Gioia, Ettore, Alice,
Carlotta, Trilly, Tobia, Bellow, Miele, Palletta, Guendalina,
Dream, Charlie, Emma, Igor, Stilo, Perla... e tanti altri
- che a scriverli tutti riempirebbero cento pagine - divennero
i Personaggi della Favola nata
nella grande spiaggia, davanti a quell'immenso Mare, che Mela
aveva tanto amato.
EPILOGO
"La
civiltà di una Nazione e il suo progresso morale si possono
giudicare
nel modo in cui tratta gli animali." (M. K. Gandhi)
La
Favola potrebbe finire qui, se l'Italia - unico tra i paesi
d'Europa - dove esistono severi divieti per i nostri Amici Cani,
fosse un Paese piccolissimo e la spiaggia di Maccarese potesse
soddisfare tutti...
Invece
ci sono migliaia di chilometri di costa, dove i Cani
sono
banditi e le multe assai salate per chi viola i divieti. Così
ogni estate ci sono quasi 100mila abbandoni a causa di una scarsa
cultura animalista e, soprattutto, della carenza di luoghi ricettivi
idonei. Perché, purtroppo, la salvaguardia dei diritti animali
e di quelli dei loro "conviventi" sta a cuore ancora a pochi.