Reggio Emilia - 7 luglio 1960



Nel corso di una manifestazione a Piazza della Libertà contro il governo Tambroni, la polizia sparò contro i dimostranti. Oltre a 30 feriti, cinque cittadini rimasero a terra uccisi: Lauro Farioli (22 anni), Ovidio Franchi (19 anni), Emilio Reverberi (39 anni), Marino Serri (41 anni) e Afro Tondelli (36 anni). Tutti e cinque operai e comunisti, alcuni ex partigiani.

il documento sonoro

(c) 1960 Editori Riuniti (c) 1960 Editori Riuniti
A breve distanza di tempo, la rivista "Vie Nuove" pubblicò un disco con la registrazione sonora degli scontri. Si ascoltano i colpi dei lacrimogeni e delle pistole, le raffiche dei mitragliatori, le grida dei cittadini, le sirene della "Celere" e delle ambulanze. È un documento drammatico che è possibile ascoltare in formato Real Media (scarica gratuitamente Real Player).
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il contesto storico

Genova 30 giugno 1960 - (c) 1998 Editori Riuniti La primavera e l'estate del 1960 sono segnate in Italia dalle manovre autoritarie del governo Tambroni (l'operazione "Ippocampo") e dal susseguirsi di manovre militari dei paesi della NATO. Dopo la caduta, il 24 febbraio 1960 del Governo Segni, si apre una lunga crisi, risolta col varo del governo Tambroni con il voto determinante del Movimento Sociale Italiano, partito della destra estrema e diretto erede della Repubblica Sociale Italiana. ai funerali delle vittime di Reggio Emilia - (c) 1998 Editori Riuniti Per il 1° luglio l'MSI indice provocatoriamente un congresso a Genova, cittā simbolo della resistenza antifascista.La reazione popolare č immediata: a Genova č sciopero generale e durissimi scontri seguono le cariche della polizia. Reggio Emilia, luglio 1960 visita ai feriti - (c) Editori Riuniti 1998Nonostante il trasferimento del congresso missino, la protesta dilaga e dimostrazioni si svolgono in tutta Italia duramente attaccate dalla polizia. Una decina di dimostranti rimangono uccisi, centinaia sono feriti. Il giorno seguente la strage di Reggio Emilia uno sciopero generale blocca il paese. Ai funerali partecipano nel massimo ordine oltre 150.000 persone, mentre le forze di polizia rimangono nelle caserme. Il 19 luglio Tambroni rassegna le dimissioni e le forze neofasciste rimangono ai margini della vita politica italiana fino al 1994.
Il disco di Vie Nuove sull'eccidio di Reggio Emilia
La lettera di un lettore e la risposta di Pier Paolo Pasolini

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Questa pagina è dedicata ai milioni di italiani che, negli anni '50 e '60 difesero la democrazia in Italia, manifestando nelle piazze e pagando un tributo di sangue altissimo con decine di morti e centinaia di feriti.
Pagina curata da Bruno Caracciolo