Un progetto solo in parte di
arredo, e soprattutto di riconfigurazione dello spazio fisico, a scala anche urbanistica,
finalizzato al recupero di una modalità e di una forma dellabitare che non trovano
riscontro nelledilizia di nuova costruzione.
Una sorta di monumento-portico-mercato
rappresentato come una grande figura distesa sul terreno, ricordo di una virtuale
preesistenza, espressione del carattere e dellidentità del luogo di Gibellina
nuova. Il manufatto vuole programmaticamente porsi come unarchitettura semplice ed
elementare che trovi poi nella sua costruzione una stratificazione più complessa di
segni, una pluralità di forme, una grande articolazione funzionale come mimesi del
carattere variabile e spesso contraddittorio, non unidirezionale dello sviluppo della
città.
Cinque nuove piazze in sequenza: Piazza Rivolta
del 26 Giugno 1937, Piazza Fasci dei Lavoratori, Piazza Monti di Gibellina, Piazza
Autonomia Siciliana, Piazza Portella delle Ginestre.
Le due piazze estreme con una individualità più
marcata, le tre interne più legate tra loro in un sistema lineare che si appoggia su due
lunghe ali porticate a doppia altezza interrotte da due slarghi, uno circolare
laltro ottagonale, posti in corrispondenza degli assi viari ortogonali esistenti; a
fiancheggiare lintersezione con tali assi stradali i blocchi delle scale.
Le sezioni dei corpi longitudinali porticati
formano verso linterno una sorta di cornice sovradimensionata, così come il
trattamento delle murature, degli incastri dei volumi, dei capitelli rivestiti in chiave
moderna e perfino luso di elementi cromaticamente dissonanti rappresentano un forte
contrasto con la raffinata semplicità degli esempi circostanti.