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Lungo il percorso che
costeggia il retro della fagianeria, vi è il cosiddetto “cisternone”,
uno dei tanti serbatoi che
assicuravano l ’acqua alle varie parti del bosco . IL cisternone
è formato da un grande
impluvio circolare in tufo, al centro il vero e proprio serbatoio, coperto
da un rivestimento in lapillo
battuto. Attraversato il cisternone giriamo a sinistra e percorriamo il
vialetto da cui si intravede,
il prospetto del “Casino della Regina”.
Posto a ridosso di un salto di quota era uno dei manufatti principali del
“Sito Reale”, oggi ospita
la succursale dell’istituto statale “G. Caselli”. Proprio nelle
adiacenze del viale, esisteva il prezioso
giardino del casino della Regina.
Costeggiando l’edificio, alla nostra sinistra, in fondo al viale si apre
la “Porta di Miano”, nota come “Porta di Bellaria” o
Porta della “Posta doganale di Bellaria”.
Il paesaggio che si apre davanti al casino della regina, mantiene intatto
il segno della riforma
dell’800 che dal “Chiuso della Fagianeria” si estese in tutta
l’area che attraverseremo fino al cosiddetto “Vallone dei Cervi”.
Oggi sulle ampie praterie troviamo sporadici esemplari esotici,
come quelle ramificata magnolia su di una piccola collina.
Suparato il grande prato, raggiungiamo il bivio successivo e svoltiamo a
destra, e senza deviare
arriviamo allo slargo davanti all’Eremo dei Cappuccini o Ritiro
di San Clemente.
E’ un manufatto molto suggestivo anche per la particolare cornice
ambientale: un sito remoto, ai margini
del Bosco, dove si gode un’ampia veduta sul Cavone di Miano.
Il complesso e in stile neogotico e fu eretto sul luogo del vecchio
edificio della fagianeria, per volere di Ferdinando IV.
L’Eremo conservò questa destinazione fino al 1865, quando a seguito del
decreto di soppressione degli ordini religiosi, la piccola famiglia di
otto frati fu espulsa.
Attualmente l’ingresso all’Eremo dei Cappuccini è limitato
perché in gestione ad un ente privato: “l’opera per la salute
del fanciullo” che svolge assistenza agli alunni. All’Eremo si accede
da un piccolo portico, sormontato da una lunetta con resti di un affresco
raffigurante S. Francesco d’Assisi che riceve le stimmate. A destra del
portico, dietro un secondo muro di cinta, munito di cancello, si
estende il corpo ad elle dell’edificio: la facciata della chiesa
dell’Eremo, restaurata dopo il terremoto dell’ 80, conserva ancora il
rosone con vetri policromi e sull’ingresso una lunetta
affrescata.
La chiesa era dedicata alla Vergine Assunta e a S. Clemente. All’esterno
del muro di cinta dell’Eremo, sul luogo della vecchia “Uccelleria”
della fagianeria, era stato realizzato, un Cimitero o Camposanto. E’ un
piccolo recinto proteso sul Cavone di Miano, posto al termine di un
percorso che si inoltra nel Bosco ed ha al centro una cappella che era
dedicata a San Francesco d’ Assisi. La cappella
è allo stato di rudere ed ha subito molte manomissioni durante la
guerra. Dopo la sosta proseguiamo a destra, lungo il viale che fiancheggia
il muro dell’Eremo, per immergerci in un ambiente più naturale, siamo
su di un percorso di costa del Vallone di S Gennaro. Più avanti,
raggiungiamo il ponte dell’Eremo, denominato anticamente ponte della
fagianeria. Dal ponte si gode un’ampia veduta sul Vallone di San Gennaro
e sul Vallone di Miano. Nel Vallone si osserva una vecchia chiesetta Santa
Maria degli Angeli al Cavone. Retrocediamo verso lo slargo antisante
l’Eremo e poco oltre alla nostra destra noteremo un albero caducifoglio
(specie rara nel bosco).
Giunti
ad un bivio proseguiamo sul percorso di destra per arrivare allo stradone
dell’Eremo che ci introduce improvvisamente in una solare radura che da
sollievo e respiro al percorso. Il primo grande viale che incrociamo,
detto anticamente lo “Stradone della Catena di San Gennaro”, individua
quasi un limite tra due fondamentali realtà del parco: il giardino
paesaggistico all’inglese ed il giardino improntato al gusto alla
francese. Superato il viale e giunti ad un incrocio a stella, giriamo a
sinistra in direzione della grande fontana di mezzo, dove si chiude il
terzo itinerario.
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Itinerari del Bosco
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Il Cisternone
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Casino della Regina |
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Eremo dei Cappuccini | |