La stagione
della grande architettura barocca inizia con il progetto del Duomo
di San Giorgio di Rosario Gagliardi. L'architetto netino fa realizzare una
facciata dalla notevole invenzione stilistica e non trascura neppure la
raffinata qualità dei dettagli decorativi all'interno della chiesa.
Il
progetto sarà portato avanti con tenacia, caso davvero raro nella
ricostruzione settecentesca. Il linguaggio rococò viene invece scelto da
Fra Alberto Maria di San Giovanni, l'architetto che ristrutturò la chiesa
del monastero delle carmelitane di Valverde.
Quasi sicuramente anche
le benedettine, altro importante ordine del tempo, si rivolsero allo
stesso architetto per il restauro della loro chiesa. Gli esiti più
interessanti riguardano proprio quest'ultima (sita in piazza Pola),
raffinata e ricercata nei ritmi convessi del prospetto e nei dettagli del
portale. La città è un cantiere che non chiude durante tutto il
settecento. Si susseguono la costruzione e la ristrutturazione di altre
chiese e determinante sarà il contributo estetico dato dalla pittura e
dalle arti minori nella definizione degli interni.
Per quanto riguarda
l'edilizia privata del settecento non si hanno notizie precise ne su
progetti, ne su progettisti. La facciata più vicina allo stile del
Gagliardi è quella di Palazzo Battaglia-Giampiccolo.
L'aspetto più
interessanti dei palazzi nobiliari di Ibla è dato dalle sculture delle
mensole che richiamano temi allegorici e motivi mostruosi che raggiungono
spesso un alto valore artistico: quello di Palazzo Cosentini, lungo la
salita commendatore, è il più bello di Ragusa . Gli autori, putroppo,
non sono noti. Il barocco conserva gelosamente i loro nomi... |