Cesare Previti

Il primo dei tanti avvocati sodali di Silvio Berlusconi, ricompensato nel '94 col ministero della Difesa e poi sempre ricandidato in collegi sicuri. Tra i molti servigi resi al suo illustre cliente spicca l'avergli procurato la celebre villa di Arcore, come ottimamente raccontato nel volume La grande truffa (Kaos edizioni). Nella scorsa legislatura la Camera lo ha salvato da una richiesta di arresto della Procura di Milano. Qualcuno ha detto che nel suo caso la fisiognomica assurge al rango di scienza esatta. Il 29 aprile 2003, dopo tre anni di dibattimento, è stato condannato in primo grado a undici anni di reclusione per corruzione di magistrati, relativamente alle vicende Imi-Sir e Lodo Mondadori. A fine Novembre è condannato ad altri cinque anni, sempre in primo grado, per corruzione (processo Sme).


Marcello Dell'Utri

Manager e grande amico di Berlusconi, è stato il "motore" che ha consentito la nascita di Forza Italia. Condannato con sentenza definitiva per frode fiscale, ha trovato lo stesso il modo di farsi candidare ed eleggere senza aver scontato la pena. Attualmente è sotto processo con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. A lui si deve, tra le altre cose, l'ingaggio del boss mafioso Vittorio Mangano in qualità di fattore ad Arcore. Anche per lui, nella scorsa legislatura, la Camera ha respinto una richiesta di arresto presentata dalla Procura di Palermo.


Antonio Tomassini

Medico, già senatore dal '96, nel 2000 è stato condannato con sentenza definitiva per aver contraffatto la cartella sanitaria di una sua paziente. Forse per questo, ricandidato e rieletto, è stato premiato con la presidenza della Commissione Igiene e Sanità del Senato.


Alfredo Vito

Ex democristiano, era noto col soprannome di Mister 100mila preferenze. Coinvolto nella Tangentopoli napoletana, confessa, patteggia (restituendo 5 miliardi), si pente e giura: "Questo segna la fine della mia attività politica". A quanto pare ha cambiato idea, trovando comprensione ed accoglienza alla corte di Berlusconi. Come diceva Montale: "Ognuno riconosce i suoi"...