Cosa vuol dire Berlusconi

di Corrado Augias

(da La primavera di MicroMega, n°2)

Da bis luscus, due volte losco, o due volte strabico. Più esattamente: il nome proprio deriva da un aggettivo (o sostantivo) declinato al maschile plurale. Il Grande dizionario della Lingua Italiana del Battaglia, alla voce "Berlusco" riporta: "Agg. (plur. m. - chi). Dialettale: strabico. Voce d'area lombardo-veneta. Milanese: berlusc, barlusc, affine al lucchese bilusco". La stessa etimologia della parola "berlusco" si trova nel Vocabolario Etimologico di Ottaviano Pianigiani (Firenze 1907, p.148) che indica: "dal lat. bisluscus o bi-luscus, che vale 'due volte losco'". Questa derivazione è ripresa e confermata anche dal recente dizionario etimologico De Mauro-Mancini dove alla voce "losco" leggiamo: "Dal latino 'luscu(m)', guercio, miope". Losco o bilosco indica insomma in primo luogo un difetto della vista, laddove nell'italiano corrente e come aggettivo il termine introduce una qualifica di dubbia onestà, imprime il concetto di equivoco, bieco, sinistro: un luogo losco, una persona losca. Un (curioso) esempio, tra i mille possibili, preso dallo scrittore realista Mario Pratesi (1842-1921): "Capivi non soltanto l'uomo ma anche tutta la periferia losca delle sue azioni e delle sue scaltrezze". In ogni caso il significato primario, sempre secondo il Battaglia, resta: "Che ha la vista difettosa o debole; che è costretto per guardare a socchiudere gli occhi aggrottando le sopracciglia. In senso generico: miope, semicieco, guercio, strabico, orbo". Anche in francese resiste del resto questo doppio significato di azione o persona disonesta o sinistra da un lato, di strabico dall'altro. Per esempio nel verbo "loucher", essere strabico, o nel familiare "louchon", che vale per l'appunto strabico. In definitiva, se si volesse riportare in italiano corrente un cognome come Berlusconi si potrebbe proporre "Strabiconi". Il che, estratto dal suo senso proprio e portato a livello di metafora (soprattutto nella dimensione religiosa), parrebbe indicare qualcuno in grado di servire contemporaneamente Dio e Mammona.