Come è possibile che un giovanotto di 34 anni come questo Berlusconi abbia un "jet" personale con cui raggiunge nei Caraibi la sua barca, che sarebbe poi una nave oceanografica? Noi saremmo molto curiosi, molto interessati a sapere dal signor Berlusconi la storia della sua vita: ci racconti come si fa a passare dall'ago al milione o dal milione ai cento miliardi. (Giorgio Bocca, Repubblica, 11/03/1976)

Dotato di una fede fanatica nel cosiddetto "successo", evangelista di se stesso e del proprio verbo ("professionalità" e "vincente" sono le due sciocche parole più ricorrenti nella sua Vieta Novella), Berlusconi è forse il più significativo interprete della nostra epoca, che segna il passaggio del dominio capitalista dalla sua fase politica a quella statuale: berlusconismo significa che la logica del profitto, per vincere, non ha più bisogno di mediazioni politiche: passa direttamente dall'elicottero di Silvio alle curve dello stadio, da Segrate ai tinelli italiani, dalla pelata di Silvio direttamente alla "gente", attraverso la televisione. Il berlusconismo è forse l'ultima ideologia che osi prefigurarsi, come scopo ultimo, la felicità in terra. Dopo Pol Pot non ci aveva provato più nessuno. Provate ad ascoltare Mike Bongiorno che parla del prosciutto Rovagnati: ci mette la stessa ottusa fede, la stessa stupida intolleranza di uno khmer rosso che fa scuola-quadri. Eppure, come tutti i sistemi a forte con tenuto ideologico, e con mire imperiali, il berlusconismo è una tigre di carta. Si fonda su presupposti così rigidi (per esempio: l'idea che l'uomo sia nato per lavorare come un pazzo, per farsi triturare dal profitto, ossessionare dal successo) da essere oggettivamente fragili. Il berlusconismo finirà. Finirà perché non conosce la ricca pigrizia, l'ozio sensuale, l'ironia del silenzio, il "poco" che sbaraglia il "troppo", la superiorità di ciò che è gratuito su ciò che ha un prezzo, infine il libero lusso della bellezza e della cultura esercitate senza alcun conto per la "carriera". Non lo odiate. Compatitelo. Basta aspettare e vedremo passare il suo cadavere lungo qualcuno dei suoi tanti canali. Comodamente seduti tra i papaveri e l'erba fresca, senza cravatta, senza pensieri e soprattutto senza rancore alcuno, accarezzando il nostro cane che non mangia Ciappi ma solo avanzi: non sponsorizzabili. Ciao Silvio. Sei già fottuto. (Michele Serra, "Contro Berlusconi", allegato Cuore, maggio 1993)

Occorrono politici nuovi che abbiano dimostrato creatività, serietà, professionalità e onestà, per formare i quadri della Repubblica presidenziale, per guidare il Paese all'insegna di meritocrazia e gerarchia. Uno potrebbe essere Berlusconi [...]. Il suo è un ottimo programma, un tessuto sul quale si può costruire un buon partito. (Licio Gelli, L'Espresso, 07/11/1993)

Berlusconi applica alla politica lo stesso linguaggio che Vanna Marchi applica alla vendita degli unguenti miracolosi. (Walter Veltroni, La bella politica, Milano, Rizzoli, 1995)

Il Cavaliere, assieme al suo amico Silvano Larini, raggiunse con il suo aereo privato Ilona e altre ragazze che erano in vacanza in un'isola greca. Passarono alcuni giorni lì, tutti insieme. Ci dovrebbe essere anche una videocassetta, da qualche parte, di quella vacanza di Berlusconi con Cicciolina. (Riccardo Schicchi, Oltraggio al pudore, Palermo, Arbor, 1995)

Ma si può mettere sotto inchiesta Berlusconi soltanto perché qualche suo funzionario ha fatto dei pasticci con la Guardia di Finanza? Ha ragione lui, che cosa ne poteva sapere lui? E allora: vogliamo dare in mano l'Italia a un amministratore che non sa nemmeno cosa succede nella sua azienda? (Umberto Eco, Convention dell'Ulivo, Marzo 1996)

A volte ho l'impressione che Berlusconi non sia tanto contro la democrazia, ma piuttosto estraneo ad essa. (Nanni Moretti, l'Unità 23/04/96)

Giura sui suoi figli ogni quindici giorni, Berlusconi. L'ha ridetto anche in questi giorni. Ora io mi son chiesto: ogni quindici giorni gli arriva un avviso di garanzia e continua a giurare sui suoi figli. Ora, io ho pensato, non può essere un padre così snaturato e crudele da giurare il falso sulla vita dei suoi figli, quindi ognuno di noi si pone la domanda: "Di chi sono i figli di Berlusconi?" (Roberto Benigni, E l'alluce fu, Einaudi, Torino, 1996)

Quando il miliardario ridens decise di buttarla in politica, molti sospettarono che l'avesse fatto soprattutto, se non solamente, per salvarsi dai giudici, e per nobilitare le sue beghe personali impavesandole di princìpi, garanzie e altri concetti a lui, tra l'altro, oscuri. Ora: quando qualcuno è fortemente sospettato di qualcosa, generalmente ha l'elementare malizia di depistare i sospetti. Per esempio, se un tizio ha una relazione adulterina a Viggiù, si guarderà bene dal girare per casa con la maglietta "I love Viggiù", e di cantare alla moglie, notte e giorno, "I pompieri di Viggiù". Il ridens no. Sventatamente (e, da un certo punto di vista, anche ammirevolmente) non fa assolutamente nulla per smentire l'accusa. A lui, della politica, importa una cosa soltanto: che Borrelli sia licenziato. Tutto il resto (maggioritario, proporzionale, riforme istituzionali) è solo un faticoso impiccio che gli tocca sopportare pur di arrivare ai suoi scopi. Non fa niente per nasconderlo, e questo in fondo è il suo bello: è incapace di mentire, candido nella sua impudenza, e da quattro anni ci gira intorno, in splendida forma, con la maglietta "I love Viggiù". (Michele Serra, l'Unità, 03/02/1998)

Silvio nell'intimo è rimasto un bontempone, un imbroglione, un mentitore, un cuore d'oro fin quando non ne vanno di mezzo i suoi affari. Quando può aiuta i poveri e sostiene gli infelici; frega i soci e i concorrenti; sfrutta i dipendenti fino all'osso e infatti nelle sue trecento e passa aziende il sindacato è come non esistesse; truffa lo Stato ritenendo in questo modo di guadagnarsi un po' di paradiso; adora i figli e la mamma; sulle donne ha opinioni precise ma quali siano lo lascio indovinare. Insomma appartiene a quel tipo di italiani che gli stranieri pensano che noi siamo e nel suo breve transito alla guida del governo ha avuto modo di confermarlo: simpatici, vivaci, ignoranti, furbi, inaffidabili. Nel 1994 un uomo così ha fondato un partito, ha vinto le elezioni, ha presieduto un governo. Adesso è il capo dell'opposizione. Le sue aziende continuano a prosperare e lui ne è tuttora alla guida. Un fenomeno, no? (Eugenio Scalfari, Repubblica, 19/04/1998)

Una cosa è vera: le indagini sul capo dell'opposizione in Italia turbano la vita politica. Si può anzi sostenere che la politica italiana non diventerà normale fino a quando ci sarà un caso Berlusconi. La soluzione più semplice, quella ormai invocata da tante parti, sarebbe il ritiro di Berlusconi dalla vita politica fino a indagini concluse. Sappiamo che non è possibile: Berlusconi farà politica, per difendersi, fino a quando non avrà risolto i suoi problemi giudiziari. In linea alternativa sarebbe almeno auspicabile che l'inquisito, se perseguitato a torto, facesse tutto il possibile per accelerare le indagini e per dimostrare al più presto la sua innocenza. Accade invece il contrario: l'inquisito fa tutto il possibile per prolungarle, ostacolando i magistrati. Basti pensare alle resistenze sulle rogatorie. Tutte osservazioni ovvie, queste. Ma bisogna pur farle, in omaggio alla chiarezza. (Piero Ottone, Repubblica, 17/05/1998)

Berlusconi ha fatto con tutti gli italiani quello che Clinton ha fatto solo con Monica Lewinsky: è uno che pensa in grande! (Giobbe Covatta, Dio li fa e poi li accoppa, Zelig 1999)

Per me Berlusconi era proprio come un parente. (Vittorio Mangano, Corriere della Sera, 14/07/2000)

Che concezione può farsi della magistratura, delle leggi che è chiamata ad applicare, e, in definitiva, dello stesso Stato democratico e liberale, il cittadino comune quando sente che un ex presidente del Consiglio, possibile futuro premier (...) come l'onorevole Silvio Berlusconi, convocato dal Tribunale di Milano di domenica (negli altri giorni, infatti, per non presentarsi, c'è il pretesto dell'attività parlamentare, che il suo sodale e coimputato Cesare Previti ha utilizzato per un anno e mezzo, per ottenere continui rinvii delle udienze) risponde beffardamente e impunemente: "Non ci penso neanche. Io la domenica vado a messa"? Se l'onorevole Berlusconi mostra un tale disprezzo per un sistema da cui ha avuto tutto, che opinione deve avere chi da questo sistema non ha avuto niente? (Massimo Fini, prefazione al libro di Marco Travaglio Il manuale del perfetto impunito, Garzanti 2000).

"Del conflitto di interessi agli italiani non solo non importa niente, ma considerano una garanzia assoluta che chi è incaricato di responsabilità di governo non abbia bisogno di fare i propri interessi, di rubare, avendo una posizione propria". Ecco, se gli italiani, e non solo gli italiani, si intendessero di democrazia quanto di calcio, con questa frase da analfabeta assoluto della democrazia Silvio Berlusconi avrebbe chiuso la sua carriera politica. (Curzio Maltese, Repubblica, 07/07/2000)

Contrariamente a ciò che dice, a tutte le palle sulla concorrenza e il libero mercato, che strangola con i suoi monopoli, non ama affatto la competizione ma vorrebbe un mondo ecumenico, il suo, dove gli avversari sono di pura parata ed esistono solo per dar lustro alla sua vittoria. (Massimo Fini, "Berlusconeide", allegato a Diaro della Settimana, 30/03/2001)

Possiamo riassumere la carriera di Silvio Berlusconi con una sola parola: fortuna. E' stato fortunato. A sei anni era un contadino. A sette era un operaio. A otto anni era già miliardario. Come? Vendendo merendine ai suoi compagni di classe. (Daniele Luttazzi, la Primavera di MicroMega n°2, aprile 2001)

Berlusconi ha cominciato dal nulla, ha fatto tutto con la sua intelligenza, quindi ha cominciato proprio da zero. (Roberto Benigni, Il Fatto, 10/05/2001)

Però, questo Berlusconi. Una ne fa e cento ne pensa. Per evitare che il Berlusconi premier faccia gli interessi del Berlusconi imprenditore, il Berlusconi capo del governo propone che il Berlusconi leader della maggioranza nomini tre saggi che vigilino sul Berlusconi presidente del Consiglio. E se i tre saggi dovessero accorgersi che qualcosa va storto? Allora andrebbero da Berlusconi e gli direbbero solennemente che Berlusconi sta facendo gli interessi di Berlusconi. (Sebastiano Messina, Repubblica, 25/06/2001)

Io vedo Berlusconi come il "padrone" in un Paese, il nostro, alla testa di una squadra di persone che rispondono al "titolare" dell'impresa, il quale assegna ad ognuno i propri compiti e per questo li paga. Una squadra di dipendenti e tutti riconoscono e ossequiano il "padrone". (Mario Luzi, l'Unità, 03/07/2001)

Berlusconi vuole mettere il guinzaglio alla giustizia che da anni lo importuna con processi di corruzione e falso in bilancio. (Der Spiegel, 14/01/2002)

Il signor Berlusconi continua a dare un brutto nome all'Italia.Deve ancora rimuovere il conflitto tra i suoi impegni pubblici e i suoi interessi privati. (The Economist, 18/01/2002)

Berlusconi è il contrario di un uomo di Stato. La democrazia è qualcosa che non riesce a capire e che comunque gli fa perdere tempo. (Nanni Moretti, Convegno di MicroMega, 19/03/2002)

Uno come me che ha visto la marcia su Roma, e dopo anni assiste alle performances berlusconiane, trova nella memoria i segni della paura perché vede ripetere atteggiamenti, giudizi, anche atti di governo filosoficamente antidemocratici. Vedi Berlusconi e pensi a Mussolini. (Mario Monicelli, "Il Venerdì" di Repubblica, 05/04/2002)

Berlusconi è imbarazzante anche per i suoi elettori: è come aver capito troppo tardi di aver votato il compagno scemo. (Pietro Taricone, Repubblica, 21/04/2002)

Berlusconi è un mentitore e un bugiardo. (Filippo Mancuso, Repubblica, 25/04/2002)

Quello era, ed è, il tipico comportamento di Berlusconi: prezzolare qualcuno disposto a fargli dei pronostici favorevoli e poi essere il primo a crederci. (Indro Montanelli, Soltanto un giornalista, Rizzoli, 2002)

Sapevo bene che la sua discesa in campo muoveva esclusivamente da interessi personali: me l'aveva detto chiaramente lui stesso. (Indro Montanelli, Soltanto un giornalista, Rizzoli, 2002)

Berlusconi è stato devastante sul piano culturale. E' riuscito a trasformare in virtù tutti i vizi e in vizi tutte le virtù. (Marco Travaglio, Avvenimenti, 05/07/2002)

Il presidente del Consiglio è un'anomalia istituzionale vivente. (Francesco Pardi, MicroMega - Non perdiamoci di vista, settembre 2002)

Bisognava aspettare Berlusconi e Fini per trovare una destra che è contro la legge e contro le istituzioni. (Massimo Fini, MicroMega - Non perdiamoci di vista, settembre 2002)

Silvio si ama, si ammira, si compiange, è convinto di essere il migliore e siccome a volte lo è si conferma nella fissazione di esserlo sempre e dovunque. (Giorgio Bocca, Piccolo Cesare, Feltrinelli, 2002)

Silvio è un imprenditore sognatore, la specie più pericolosa, quella che crea imperi privi di senso se non l'espansione dell'ego. (Giorgio Bocca, Piccolo Cesare, Feltrinelli, 2002)

Per Silvio l'arte della menzogna, la vecchia arte della parlantina, non è qualcosa di cui vergognarsi ma un merito sommo, un dono di natura. (Giorgio Bocca, Piccolo Cesare, Feltrinelli, 2002)

Sia detto ufficialmente una volta per tutte: il nostro capo del governo non è furbo e cattivo, è invece buono e ingenuo. Il suo bisogno d'affetto è tale che, se ci frequentasse un po' di più, pur di compiacerci diventerebbe quasi comunista. (Michele Serra, Repubblica, 19/10/2002)

Berlusconi è ridicolo per le cose che fa, le gaffes, la sfacciataggine, le menzogne, la trivialità. Non c'è bisogno di inventare nulla: basta leggere i verbali dei suoi interrogatori, seguire le sue dichiarazioni, vederlo all'opera. (Dario Fo, Repubblica, 09/11/2002)

E' un uomo piccolo, con poco charme, che veste come un manichino di un negozio di provincia. Ha un linguaggio banale e nega tutto ciò che è evidente. Per lui la bugia costituisce una regola relazionale. (...) C'è da augurarsi che senta il bisogno di farsi curare. (Mauro Mancia, psicanalista, L'Infedele, 07/12/2002)

Alla domanda se provi disagio per i suoi numerosi problemi con la giustizia, con lo strascico delle leggi fatte su misura per toglierlo dai guai, ha fornito per tutta risposta, quasi in letizia, il numero imponente di procedimenti giudiziari, di udienze processuali, di ispezioni e sequestri (centinaia, migliaia) a suo carico. Ogni altro essere umano, al suo posto, avrebbe provato imbarazzo per l'imponenza delle cifre: lui se ne è gloriato. (Piero Ottone, Repubblica, 05/01/2003)

Quando Vittorio Mangano venne assunto nella villa di Arcore, il boss Stefano Bontade e altre persone a lui vicine, con la scusa di andare da Mangano, si incontravano con Berlusconi. (Antonino Giuffrè, pentito di mafia, Tribunale di Palermo 07/01/2003)

Milioni di italiani hanno eletto Berlusconi perché antepongono i loro interessi privati a leggi e vincoli che possano ostacolarli. Berlusconi è il loro leader naturale. Il campione indiscusso, l'esempio da seguire e il nume da invocare. (Michele Serra, Repubblica, 24/01/2003)

Si ha l'impressione che la profonda instabilità psichica di Berlusconi, il suo odio proiettato nel sociale per l'opposizione e per la magistratura, oltre ad alcuni aspetti più perversi del suo pensiero abbiano raggiunto in questo momento di preoccupazione e paura per una sua possibile condanna, un acme che mal si concilia con la funzione responsabile, delicata ed equilibrata di capo del Governo. (Mauro Mancia, l'Unità, 08/02/2003)

Silvio Berlusconi, il primo ministro dell'Italia, ha troppo potere (...). E' determinato ad usare questa sua posizione per evitare alcuni processi: se necessario, riformando il sistema giudiziario prima che questo inizi a giudicarlo. (Martin Rhodes, The Financial Times, 17/02/2003)

Dell'amicizia Blair-Berlusconi, va detto, si parla molto di più qui, più da parte di Berlusconi che di Blair. Per Blair significa pochissimo, sospetto, niente più di un'opportunità da fotografia. (Tobias Jones, Diario della Settimana, 18/04/2003)

Spesso mi chiedono se penso che Berlusconi sia comparabile alla Thatcher (al che la risposta ovvia è "nemmeno per un nanosecondo"). (Tobias Jones, Diario della Settimana, 18/04/2003)

Ormai un fatto mi sembra certo [...]: questi signori, intendo dire Silvio Berlusconi e compagni, hanno fatto nel passato qualcosa che non avrebbero dovuto fare. Hanno combinato qualche grosso pasticcio. (Piero Ottone, Repubblica, 28/04/2003)

"Berlusconi statista" è il più classico degli ossimori, quella figura retorica composta da coppie verbali dove una parola nega l'altra. (Franco Cordero, Repubblica, 01/05/2003)

Sarà jella, ingenuità o goffaggine, ma certo ci sono coincidenze singolari. Il Presidente-capufficio attacca Biagi e Santoro in Bulgaria e i due vengono subito sfrattati dal video e riabilitati a patto che accettino l'orario dello Zecchino d'Oro. Si lamenta dell'agguato mediatico davanti al tribunale e qualche ora dopo un suo parlamentare propone «per sbaglio» una legge contro la diffamazione che rifila 3 anni di galera ai giornalisti. Torna a borbottare contro il Tg3 e scatta l'ispezione con una rapidità che all'Onu se la sognano. Sono gli effetti della voce del padrone. La usi con più giudizio, Altezza Aziendale: i suoi, purtroppo, Le ubbidiscono. (Massimo Gramellini, La Stampa, 09/05/2003)

Immaginate che il presidente di turno dell'Unione Europea stia presiedendo un summit di importanza storica e che, esortando i partner ad ammettere la Russia nella Ue, agiti il pugno nell'aria. Ed ecco che le telecamere delle Tv inquadrano il braccialetto elettronico che lo sorveglia a distanza. Come se non fosse già questo abbastanza imbarazzante, la scorta presidenziale è stata sostituita da guardie carcerarie che lo piantonano... Non solo. I dibattiti europei debbono seguire un'agenda e un'orario rigidi. Dopo tutto il presidente deve tornare in carcere prima del tramonto... (Barbie Nadeau, Newsweek, 19/05/2003)

Che bisogno ci sarebbe di sospendere i processi se Berlusconi fosse innocente? (Daniele Luttazzi, danieleluttazzi.it, 06/06/2003)

L'illegalità è una specialità che il primo ministro italiano conosce bene: falso in bilancio, esportazione di capitali, finanziamento illecito dei partiti, corruzione di giudici. L'illegalità, in ogni caso, è fortemente incoraggiata dal suo regime. (Marcelle Padovani, Nouvel Observateur, 26/06/2003)

Ciò che inquieta i leader europei non è la sua quantità di potere e il fatto che lui, il Padrino della politica italiana, smonti la Repubblica per i suoi bisogni. Ciò che li rende davvero nervosi è l'umiliante consapevolezza di essere rappresentati da qualcuno che molti considerano un imbroglione. (Der Spiegel, 28/06/2003)

Nell'Italia di Berlusconi niente è mai davvero finito. Lui è il tipo che spegne un fuoco e ne accende un altro. Ama questo tipo di teatro. Ha un vero talento per distrarre il pubblico, e passa danzando da un disastro all'altro. (Frank Bruni, The New York Times, 29/06/2003)

Dunque, è matto. Non ci sono più dubbi. E il dibattito con gli amici, a questo punto, verte su una questione fatidica: è meglio essere rappresentati nel mondo da un matto o da un furbacchione? (Michele Serra, Repubblica, 04/07/2003)

Secondo giorno di presidenza italiana dell'Unione: Silvio Berlusconi riesce solo a offendere tutti i deputati del parlamento europeo con un paragone grottesco tra kapò nazisti e un eurodeputato tedesco. (Financial Times, 03/07/2003)

Berlusconi è riuscito a superare anche le peggiori previsioni dei suoi avversari trasformando in un combattimento il suo discorso inaugurale al parlamento di Strasburgo. Le dichiarazioni e gli attacchi del premier italiano annunciano un semestre di presidenza dell'Unione europea nella migliore delle ipotesi avvelenato, nella peggiore caotico. (Le Figaro, 03/07/2003)

Affidare a uno come Berlusconi la presidenza dell'Unione Europea è una vergogna per l'Europa e un cattivo augurio per la nascita della costituzione che porti a un'Europa civile e democratica. (Die Tageszeitung, 04/07/2003)

Non mi piace, e credo sia noto, il politico Silvio Berlusconi: e mi rattrista che vada in giro a rappresentare l'Italia, e faccia anche dei discorsi, più che a ruota libera, senza manubrio. (Enzo Biagi, Corsera, 13/07/2003)

Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa. (Licio Gelli, Repubblica, 28/09/2003)

Berlusconi sta instaurando giorno per giorno una forma di governo autoritario, fondato sull'identificazione del partito, dello paese e dello Stato con una serie di interessi aziendali. (Umberto Eco, MicroMega 4/2003)

Berlusconi è un Re Mida al contrario, tutto quello che tocca si trasforma in merda. (Daniele Luttazzi, MicroMega 4/2003)

Con Berlusconi il cosiddetto "sommerso della repubblica" (...) è semplicemente venuto a galla. E si è affermato. (Antonio Tabucchi, MicroMega 4/2003)

Silvio Berlusconi non ha copiato né Reagan né Bush, è come loro, da sempre, un estraneo alla democrazia liberale, un animale da preda del capitalismo senza limiti e senza principi. (Giorgio Bocca, Basso impero, Feltrinelli, 2003)

Cosa deve ancora fare Silvio Berlusconi per convincere le nostre istituzioni di essere un eversore? Rifiuta e insulta la giustizia accusandola di essere faziosa, si dichiara un cittadino più cittadino degli altri perché eletto da una maggioranza (...), si presenta in un'aula di giustizia non per rispondere alle accuse che gli vengono mosse ma per ripetere le sue minacce e le sue recite. (Giorgio Bocca, Basso impero, Feltrinelli, 2003)

Berlusconi se ne va in giro con una flotta di jet personali, insulta i tedeschi, riscrive le leggi per suo beneficio personale, è accusato di corruzione e falso in bilancio. (Newsweek, 12/10/2003)

Cosa succede a Berlusconi se prende il Viagra? Diventa più alto! (Daniele Luttazzi, Sesso con Luttazzi 2003)

L'ideologia di Berlusconi in sé non è pericolosa. E' una versione caricaturale del liberismo. Il pericolo per la democrazia risiede in ciò che Berlusconi è, nel conflitto di interesse, nella totalizzante occupazione di tutti i media, nella creazione di un partito come sua proprietà. (Michele Prospero, Lo Stato in appalto, Manni, 2003)

La cultura politica di Berlusconi è la traduzione di una telenovela o di cartone animato con ribaltoni, congiure, tradimenti, uomini della provvidenza: tutte risorse simboliche efficaci per le campagne elettorali, ma inadatte a costruire partiti, strutture permanenti. (Michele Prospero, Lo Stato in appalto, Manni, 2003)

Come uomo che ha fatto fortuna grazie alla politica, ai rapporti giusti, e non per la capacità di stare nel mercato concorrenziale, il Cavaliere coltiva il valore della furbizia, dell'astuzia, del negoziato con i potenti. (Michele Prospero, Lo Stato in appalto, Manni, 2003)

Il gatto con gli stivali ha trasformato la presidenza del Consiglio in un ufficio che cura esclusivamente i suoi interessi giudiziari, le sue proprietà, gli affari di famiglia e di famigli. Davvero incredibile. (Paolo Mieli, Corsera, 23/12/2003)

Berlusconi [...] manifesta un'allarmante mancanza di rispetto per le istituzioni; utilizza la carica che ricopre solo per i propri scopi e perverte il connubio tra capitalismo e democrazia. Un simile conflitto di interessi risulterebbe surreale in qualunque altro Paese europeo. (El Pais, 26/12/2003)

Come primo ministro, incarico ottenuto grazie al supporto dei propri media, Berlusconi è in grado di mettere in pratica quanto predicato attraverso i suoi giornali e le sue televisioni. Il suo controllo dei mezzi di comunicazione soffoca ogni possibilità di dibattito e critica. (The Observer, 28/12/2003)

Silvio Berlusconi come presidente del semestre italiano ha sparato in tutte le direzioni buttando all'aria ogni possibile disegno di "politica comunitaria". Ha sorpreso il mondo complimentandosi con Putin per le stragi in Cecenia. Ha reso impossibile la Costituzione europea. (The Economist, 09/01/2004)

Silvio Berlusconi, il ricco e stravagante primo ministro italiano, ha sempre sostenuto di essersi fatto da solo. Ora potrà vantarsi di essersi rifatto da solo. C'è chi dice che - dopo i ritocchi - si presenterà alto e biondo. (Frank Bruni, The International Herald Tribune, 15/01/2004)

Silvio Berlusconi, ormai, rappresenta un peso e un pericolo crescente per l'Italia. Qualunque razionale analisi di costi-benefici porta a concludere che il Paese è certamente danneggiato dal suo premier. (The Financial Times, 15/01/2004)

La brillante cometa Berlusconi ormai sembra un disastro ferroviario. Molti italiani che hanno ammirato il Cavaliere per la sua ricchezza, adesso si sentono cittadini di una repubblica delle banane e sognano di ritornare ad avere un po' di rispetto internazionale. (Barbie Nadeau, Newsweek International, 19/01/2004)

 

 


HOME