Itinerario 3

 

Località di partenza: Parcheggio antistante il bocciodromo in fraz. Roletti (Zubiena)

Tempo di percorrenza: ore 1 (itinerario normale – soste escluse), ore 1.30 (con la deviazione – soste escluse)

Difficoltà: F -  deviazione: D  (percorsi privi di segnaletica – utile la bussola)

Periodo consigliato: da Novembre a Maggio

  

Un masso erratico di grande rilevanza per la facoltà di donare fertilità; altri importanti per il numero di coppelle o per la singolarità della disposizione.  Un tratto di bosco, a fondo ciottoloso e privo di sentiero, richiederà attenzione.

Può essere collegato all'itinerario 2 in un unico percorso di straordinario interesse archeologico.

 

Dal parcheggio attraversare la strada e scendere lungo lo sterrato che in breve si inoltra nel bosco. Circa 30 metri dopo la prima curva si nota a destra un masso erratico di grandi dimensioni detto “Roch d’la volp” (roccia della volpe).  La superficie inclinata verso Sud Ovest ospita, prevalentemente nella parte superiore, numerose coppelle generalmente larghe e basse, parte delle quali con rozzi canaletti. Sembra di vedere qui una fase arcaica dei collegamenti che in fasi più mature (o tecnicamente meglio eseguiti) sono presenti nella parte più alta di questo stesso masso con coppelle e canaletti levigati  che formano una composizione a “griglia” orientata verso il tramonto del solstizio d’estate. Proseguire sul sentiero per un centinaio di metri poi prendere una deviazione  a destra (prima di un incrocio a T) e seguirla senza tenere conto di deviazioni, in parte ingombre di vegetazione. Giunti ad una biforcazione (a volte poco visibile) continuare ancora a destra verso le pietraie per circa 50 metri fino all’inizio di un muretto a secco in prossimità di un piccolo masso erratico a forma piramidale. Scendere a sinistra in una conca dalla quale si risale per pochi metri al Roch d’la Sguia (vedi il capitolo: Arte rupestre). La salita alla parte sommitale del masso, su cui sono incise una trentina di coppelle, può essere pericolosa se la superficie è umida. Ridiscendere alla conca, attraversarla e risalire in breve ad un grande masso a superficie pianeggiante (vedi il capitolo: Arte rupestre – masso n.5). Continuare fuori sentiero verso Nord Ovest, attraversare dopo pochi metri resti di uno stradino delimitato da muri e raggiungere una tavola di pietra a superficie regolarizzata artificialmente probabilmente connessa all’ insediamento di cui si notano evidenti tracce. Attraversare verso Sud fino al cumulo di ciottoli che si segue a sinistra fino a ritrovare il sentiero che scende ai due massi incisi descritti. Proseguire a destra  fino al masso piramidale e ritornare per il sentiero di andata fino al parcheggio.

(Deviazione verso la “vasca di accumulo” ed il masso n.14 – Itinerario circolare con ritorno al parcheggio via fraz.Riviera)

Dal masso piramidale continuare verso Sud attraverso il bosco, su terreno ciottoloso, tenendosi paralleli ad un muretto a secco. Al termine di questo contornare verso sinistra un dosso, attraversare un secondo muretto e scendere verso Sud Est fino ad una grande spianata che si raggiunge attraversando una fascia di rovi (circa 100 m. dal masso piramidale). Questo piano a forma trapezioidale, cinto da muri di contenimento ed adibito ad uso agricolo fino a pochi anni orsono, era con grande probabilità una “vasca di accumulo” dell’acqua per il lavaggio delle sabbie aurifere  poiché si restringe progressivamente ad imbuto fino a dar origine ad un canale che, dopo un percorso di circa duecento metri, termina in un conoide antropico. Attraversare il piano sul lato destro (Sud) e raggiungere un evidente sentiero che si percorre verso destra per circa 150 m. fino ad un masso a superficie triangolare (vedi capitolo: Arte rupestre – masso n.14). Dopo 150 m. si arriva ad una strada asfaltata che si segue a destra in salita fino alla Provinciale lungo la quale, ancora a destra per altri 300 m., si raggiunge il parcheggio.

 

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