Itinerario 5

 

Località di partenza: Centro Visite di Vermogno (Zubiena)

Tempo di percorrenza: 2 ore (deviazioni comprese – soste escluse)

Difficoltà: M  (percorso privo di segnaletica - utile la bussola)

Periodo consigliato: Tutto l’anno (migliore visibilità da Novembre ad Aprile)

 

Tra boschi e cumuli di ciottoli, lungo strade sterrate, sentieri e brevi tratti "fuori strada" in una zona in cui si sovrappongono resti della cultura contadina, aurifodinae romane e la maggior concentrazione di incisioni rupestri protostoriche con la più ampia gamma di tipologie di tutta la Bessa.  Due soste particolarmente interessanti: il piccolo e soleggiato "masso degli allineamenti" e l'imponente e fosco "Roch Malegn".

 

Dal parcheggio del Centro Visite seguire la carrareccia fino al bivio con masso erratico. Prendere a sinistra e continuare per circa 300 m. lungo la strada principale trascurando una deviazione nei pressi di un muro di contenimento. Giunti al cartello di confine del Parco girare a destra e percorrere il sentiero che in un bosco di castagni costeggia i resti della morena Bornasco - Vermogno  al culmine della quale compare la cascina Sirogi.

Ad un nuovo cartello di confine girare a destra ad angolo acuto e scendere lungo il sentiero fiancheggiato da muri a secco al bordo del quale dopo circa 40 m. si incontra a sinistra il primo masso inciso.  Di dimensioni molto ridotte, a superficie piana, con coppelle, prevalentemente collegate da canaletti, alcune delle quali curiosamente a forma di note musicali.   Si continua a scendere lungo il sentiero (a volte ingombro di vegetazione) che serpeggia attraverso un bosco di robinie fino ai ruderi di una costruzione (cascina Niele) e si sale poi sul terrazzamento soprastante dopo averne costeggiato il muro (attenzione al pozzo). Dirigersi a destra, dopo pochi metri si incontra un magnifico riparo sotto masso con corridoio in muratura a secco e gradini di accesso. Ritornare ai ruderi e proseguire fino ad una piano boscoso inserito al fondo di una conca e circondato da muri di contenimento. Questa struttura è probabilmente il resto, rimaneggiato per scopi agricoli, di una “vasca di accumulo” dell’acqua per il lavaggio delle sabbie aurifere.

(Deviazione verso la “palude”)

Immediatamente dopo l’ingresso nella “vasca” girare a sinistra e risalire il fondo di una conca, nella quale verosimilmente passava il canale alimentatore, e dopo circa 150 m. si giunge ad un bacino invaso da erbe palustri alimentato da sorgenti sotterranee, unico nel Terrazzo sup. della Bessa.  Ritornare al punto di partenza.

Salire il terrazzamento in corrispondenza di una piccola frana, raggiungere i ciottoli ed attraversarli fino al un dosso che guarda su una serie di cumuli cordonati.

(Deviazione verso il masso “degli occhiali”)

Seguire a sinistra (ovest) la sommità del dosso per circa 70 m. ed in vista di una masso, al quale è addossato un basso recinto di ciottoli, scendere a destra fino alla pietraia, risalirla fino al grande erratico sulla cui sommità vi è una singolare incisione, unica nella Bessa, composta da due vaschette quadrate unite da un cataletto. Questo è uno dei pochissimi manufatti che sicuramente sono stati eseguiti con uno strumento di ferro poiché sono a pareti verticali e fondo piatto. Ritornare al punto di partenza.

Proseguire a destra (est) e, sempre seguendo il dosso, raggiungere in breve una radura con un bel cubo di roccia che potrebbe essere chiamato “masso del campionario” dato che le incisioni sulla sommità (non tutte in buono stato di conservazione) rappresentano quasi tutte le tipologia in cui sono suddivise le coppelle. Da notare particolarmente l’allineamento a quattro e la “coppia” in alto a destra. Continuare diritto (est) e dopo aver costeggiato a destra il cumulo di ciottoli raggiungere il grosso masso tondeggiante interamento recintato. Salire sulla sommità e notare tra le numerose coppelle sparse una coppia molto simile a quella del masso precedente. Attraversare a destra (sud) i ciottoli e scendere con precauzione per un ripido pendio nel vallone sottostante dove termina la “vasca” già descritta ed inizia il canale di trasporto delle acque di lavaggio.  Sulla cresta sommitale del masso adiacente al canale si possono osservare alcune belle coppelle levigate collegate da canaletti che sembrano formare un ideogramma. Proseguire in leggera discesa per circa 150 m. fino ad incrociare un sentiero che si segue in salita verso sinistra fino a raggiungere dopo 60 m. una sorgente protetta da muri a secco e dotata di piano inclinato di accesso.  Immediatamente a monte della sorgente percorrere per circa 40 m. il ramo sinistro della biforcazione poi salire, ancora a sinistra, al piccolo masso seminascosto da una quercia (vedi capitolo: Arte rupestre -  masso 41). Ritornare alla sorgente e continuare lungo il ramo destro della biforcazione  tenendosi all’interno dell’avvallamento fino ad incontrare, oltre il bordo di una modesta scarpata una sorgente (frequentata dai cinghiali).  Scendere diagonalmente a destra verso due massi. Sulla sommità di  quello a valle, sono  incise due vaschette a forma di “impronta di piede”, apparentemente due destri contrapposti ed alcune coppelle collegate. I “pediformi” sono ritenuti manifestazioni visibili sia di cerimonie di iniziazione che di “passaggi” o “prese di possesso”.   Attraversare verso destra (Sud Est) il piano boscoso, scendere il basso terrazzamento ed imboccare ancora a destra lo stradino che in breve porta alla “Strada dei massi erratici” che si segue verso sinistra fino al pannello indicante il “Roch Malegn”, raggiungibile facilmente per il sentiero che si inoltra nel bosco (vedi capitolo: Arte rupestre). Ritornare alla “Strada dei massi erratici” e percorrerla verso sinistra. Dopo circa 350 m. si incontra, appoggiato ad un dosso in equilibrio quasi precario, un enorme masso levigato con alcune coppelle incise, detto “Roch dal Ligera”, soprannome riferito a persone con significato di: leggero, frivolo, superficiale.  Dal masso, continuando lungo la strada, si ritorna in breve al Centro Visite.

 

Indice informazioni geologia cenni storici carta archeologica

incisioni rupestri aurifodinae bibliografia immagini