Località di
partenza: Centro Visite di Vermogno (Zubiena)
Tra boschi e cumuli di
ciottoli, lungo strade sterrate, sentieri e brevi tratti "fuori
strada" in una zona in cui si sovrappongono resti della cultura contadina,
aurifodinae romane e la maggior concentrazione di incisioni rupestri
protostoriche con la più ampia gamma di tipologie di tutta la Bessa. Due soste particolarmente interessanti:
il piccolo e soleggiato "masso degli allineamenti" e l'imponente e
fosco "Roch Malegn".
(Deviazione verso il masso
“degli occhiali”)
Seguire a sinistra (ovest) la
sommità del dosso per circa 70 m. ed in vista di una masso, al quale è
addossato un basso recinto di ciottoli, scendere a destra fino alla pietraia,
risalirla fino al grande erratico sulla cui sommità vi è una singolare
incisione, unica nella Bessa, composta da due vaschette quadrate unite da un
cataletto. Questo è uno dei pochissimi manufatti che sicuramente sono stati
eseguiti con uno strumento di ferro poiché sono a pareti verticali e fondo
piatto. Ritornare al punto di partenza.
Proseguire a destra (est) e,
sempre seguendo il dosso, raggiungere in breve una radura con un bel cubo di
roccia che potrebbe essere chiamato “masso del campionario” dato che le
incisioni sulla sommità (non tutte in buono stato di conservazione)
rappresentano quasi tutte le tipologia in cui sono suddivise le coppelle. Da
notare particolarmente l’allineamento a quattro e la “coppia” in alto a destra.
Continuare diritto (est) e dopo aver costeggiato a destra il cumulo di ciottoli
raggiungere il grosso masso tondeggiante interamento recintato. Salire sulla
sommità e notare tra le numerose coppelle sparse una coppia molto simile a
quella del masso precedente. Attraversare a destra (sud) i ciottoli e scendere
con precauzione per un ripido pendio nel vallone sottostante dove termina la
“vasca” già descritta ed inizia il canale di trasporto delle acque di
lavaggio. Sulla cresta sommitale
del masso adiacente al canale si possono osservare alcune belle coppelle
levigate collegate da canaletti che sembrano formare un ideogramma. Proseguire
in leggera discesa per circa 150 m. fino ad incrociare un sentiero che si segue
in salita verso sinistra fino a raggiungere dopo 60 m. una sorgente protetta da
muri a secco e dotata di piano inclinato di accesso. Immediatamente a monte della sorgente percorrere per circa
40 m. il ramo sinistro della biforcazione poi salire, ancora a sinistra, al
piccolo masso seminascosto da una quercia (vedi capitolo: Arte rupestre - masso 41). Ritornare alla sorgente e
continuare lungo il ramo destro della biforcazione tenendosi all’interno dell’avvallamento fino ad incontrare,
oltre il bordo di una modesta scarpata una sorgente (frequentata dai
cinghiali). Scendere diagonalmente
a destra verso due massi. Sulla sommità di quello a valle, sono
incise due vaschette a forma di “impronta di piede”, apparentemente due
destri contrapposti ed alcune coppelle collegate. I “pediformi” sono ritenuti
manifestazioni visibili sia di cerimonie di iniziazione che di “passaggi” o
“prese di possesso”.
Attraversare verso destra (Sud Est) il piano boscoso, scendere il basso
terrazzamento ed imboccare ancora a destra lo stradino che in breve porta alla
“Strada dei massi erratici” che si segue verso sinistra fino al pannello
indicante il “Roch Malegn”, raggiungibile facilmente per il sentiero che si
inoltra nel bosco (vedi capitolo: Arte rupestre). Ritornare alla “Strada dei
massi erratici” e percorrerla verso sinistra. Dopo circa 350 m. si incontra,
appoggiato ad un dosso in equilibrio quasi precario, un enorme masso levigato con
alcune coppelle incise, detto “Roch dal Ligera”, soprannome riferito a persone
con significato di: leggero, frivolo, superficiale. Dal masso, continuando lungo la strada, si ritorna in breve
al Centro Visite.
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