Itinerario 7
Località
di partenza: Centro Visita di Vermogno
Tempo di
percorrenza: ore 1.30 (soste escluse)
Difficoltà:
F (dotato di segnaletica)
Periodo
consigliato: Tutto lanno
Dotato
di segnaletica e di pannelli illustranti la geologia, l'ambiente
naturale e l'archeologia del Parco, questo itinerario si snoda
lungo le strade di servizio delle antiche aurifodinae,
in paesaggio vario di cumuli e macchie alberate, tra resti di
insediamenti e canali di lavaggio traboccanti in "conoidi
antropici", in una delle aree dove maggiormente
evidenti sono i resti dello sfruttamento minerario da parte dei
Romani
Dal Centro Visita di Vermogno ritornare
lungo la strada asfaltata fino allimbocco della carrareccia
con cartello indicante Ciapei parfundà. Continuare
nel bosco seguendo le frecce e tenendo la destra ad un bivio. In
breve il bosco dirada e compaiono i primi cumuli di ciottoli, il
paesaggio è aperto con vista sulle montagne. Allincrocio
successivo inoltrarsi per alcune decine di metri lungo la
carrareccia fino ad una vasta spianata. Il vigneto che ne occupa
gran parte della superficie è uno degli ultimi della zona, il
vino che si produceva era noto come Rosso della Bessa. Ritornare
al bivio e continuare a destra attraverso cumuli di modesta
consistenza. Al termine di una leggera discesa deviare a sinistra
su fondo ciottoloso con tracce di carreggiate ed entrare in un
avallamento alla confluenza di due canali provenienti da una
vasca di accumulo dellacqua per il lavaggio
delle sabbie aurifere. Scendere per alcune decine di metri fino
ad una sorgente che sgorga allinterno di una fossa tra i
ciottoli (vedi capitolo: Rete idrica). Ritornare al bivio e
proseguire fino al cartello n.7 a sinistra, nella pietraia, resti
di un insediamento costituito da grandi fondi
di capanna utilizzati dai lavoratori addetti alla
coltivazione del giacimento. Continuare lungo litinerario
fino al cartello n.9, salire a sinistra sul cumulo; dalla cima si
fruisce di un magnifico paesaggio: Biella e lalta pianura,
le Alpi Biellesi e le prime propaggini delle colline moreniche
della Serra. Questa zona ha nome: Ciapei Parfundà
poiché gli abitanti del luogo raccontano dellesistenza di
una galleria che si inoltrava nei ai ciottoli. In effetti, vicino
ad un piccolo masso di confine tra Zubiena e Cerrione (con croce,
lettere V, C e numero 84) è tuttora visibile, allinterno
di una conca, un riparo sotto ad un masso erratico con muratura
in parte franata che potrebbe essere allorigine della
voce. Linsediamento omonimo è costituito
da numerosi edifici affondati nella pietraia; uno di questi, di
notevoli dimensioni (circa 25 m. per 5) collegato da corridoi ad
altre strutture di minore superficie fu scavato nel 1995 ed ha
restituito ceramica in frammenti (soprattutto anfore) ascrivibile
alla fine del II, prima metà del I secolo a.C.
Il sentiero contorna a sinistra il piccolo
villaggio e prosegue costeggiando un canale che si
raggiunge scendendo a sinistra, dal cartello n.10, per visitare
la sorgente detta Funtana dla canala, attiva
tutto lanno, da cui dopo periodi di pioggia si origina un
abbondante ruscello. Ritornati sullo stradino si arriva dopo una
cinquantina di metri al limite del Terrazzo si sbocca nei conoidi
antropici caratterizzati da lunghi bastioni rettilinei di
ciottoli testimonianza della suddivisione ed apertura a ventaglio
del canale di evacuazione del materiale "lavato".
Girare a sinistra percorrere per pochi metri il bordo della
scarpata quindi, dopo una nuova svolta a sinistra
continuare in salita lungo il sentiero a bel fondo erboso in un
bosco di querce e carpini che in autunno si colorano di giallo
intenso. Si giunge al cartello n.15 contiguo ad un masso sulla
cui superficie vi è una incisione a scudo con appendice curva
sullangolo superiore sinistro (vedi capitolo: Incisioni
rupestri). Questo tipo di incisione a differenza delle coppelle,
comuni in quasi tutto larco alpino, sembra presente solo
nella Bessa. Il sentiero compie numerose curve, in vista costante
delle montagne, fino allaltezza del cartello n.17. A
destra, nella pietraia, inizia un esteso insediamento composto da
grandi costruzioni affondate nei ciottoli costituite da vani
interconnessi, con alcuni focolari sul fondo. Il discreto stato
di conservazione delle murature permette una agevole lettura
delle piante (non avvicinarsi ai bordi). Ritornati sul sentiero
si raggiunge il cartello n.18 dove si devia a destra seguendo un
antico passaggio che in alcuni tratti diventa una traccia formato
da ciottoli piatti per facilitare il cammino. Allincrocio
con la carrareccia percorsa allinizio dellitinerario
si svolta a destra fino alla strada asfaltata ed al Centro Visita.
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