Itinerari

note

Data la complessità morfologica della Bessa, gli itinerari privi di segnalazioni fisse, dovranno essere percorsi con particolare cautela ed attenzione alle indicazioni contenute nel testo.  Al momento attuale, l'inoltrarsi senza guida nel dedalo di stradine e sentieri, sovente invasi dalla vegetazione, è esercizio riservato a chi possiede un ottimo senso dell'orientamento. Sarà quindi necessario (ove indicato) l'uso di una bussola. Le frequenti zone ciottolose sono normalmente ricoperti da patine di lichene che, nelle prime ore del mattino o in periodi di elevata umidità, possono causare problemi di equilibrio.

Malgrado possibili ma contenute difficoltà e disagi, una visita alla Bessa sarà comunque sempre molto remunerativa dal punto di vista archeologico e naturalistico, in un ambiente molto sovente primitivo o tornato tale dopo l'abbandono dell'uomo, unico in Europa.

Alcuni itinerari sono agibili tutto l'anno, tuttavia il periodo consigliato per le visite va da Novembre a Maggio quando la natura, molto esuberante, è in relativo riposo. La migliore visibilità si avrà all'inizio della primavera.

Il clima non è mai troppo sfavorevole, con contenute escursioni termiche tra le varie stagioni e piovosità inferiore a quella della fascia pedemontana biellese. L'estate è molto umida anche se non eccessivamente calda (sono comunque da evitare le ore centrali del giorno) a causa delle frequenti fasce vegetate, che rendono però sovente irriconoscibili i sentieri e di difficile reperimento massi incisi e strutture murarie non situate nelle immediate vicinanze dei punti di passaggio. L'autunno è mite,adatto alle passeggiate, ma poco colorato con prevalenti tonalità di marrone interrotte a tratti dall'effimero ingiallire dei castagni e dei carpini.

L'inverno porta qualche gelata, rare nebbie ed a volte un pò di neve, ma nelle frequenti giornate di sole la temperatura è gradevole perchè le distese di ciottoli fungono da accumulatore di calore. In questa stagione il paesaggio acquista una nobiltà severa e mutevole in cui le brume del mattino, a volte illuminate dal sole basso sull'orizzonte, si insinuano tra gli alberi spogli che la brina ricopre di un velo cristallino.

La primavera muta radicalmente l'ambiente: tappeti di fiori macchiano il sottobosco, le sfumature di verde si moltiplicano e l'aria si riscalda. Se percorsa in solitudine o in silenzio la Bessa può offrire la vista di alcuni dei sui numerosi abitanti: volpi, lepri, conigli, scoiattoli e cinghiali, questi ultimi visibili o udibili tutto l'anno con il loro caratteristico grufolare e da trattarsi con cautela (ma tendono a fuggire al minimo rumore).

Febbraio e Marzo sono i mesi in cui la visita è più agevole con buona visibilità e temperature miti, cumuli ed alberi ripareranno nei giorni di vento.

L'abbigliamento consigliato è quello di una escursione in montagna a bassa quota: pedule o scarponi, giacca e pantaloni robusti di cotone per proteggersi nell'attraversamento di fasce di vegetazione e da Maggio a Settembre attenzione alle (rare) vipere che si riscaldano sui muri ed ai bordi dei cumuli.

Tutte le murature a secco in ciottoli, presenti nella Bessa, sono molto fragili é di conseguenza vietato (e pericoloso) avvicinarsi, è inoltre vietato camminare sulle incisioni e usare coloranti per facilitare la fotografia. Per la visita delle zone archeologiche é necessaria l'assistenza di un accompagnatore. Ulteriori consigli e norme di comportamento sono disponibili sui cartelli presenti nella sede del Parco (Cerrione) e nel Centro Visita di Vermogno.

Malgrado la fondamentale importanza di questa zona nell'ambito delle aurifodinae romane, le notizie riguardanti l'utilizzo originale delle evidenze archeologiche della Bessa sono nella maggior parte dei casi necessariamente vaghe a causa del limitatissimo numero di ricerche approfondite sinora effettuate.

Le indicazioni: destra e sinistra, si intendono sempre nel senso di marcia.

Scala di difficoltà: F(facile), M (media difficoltà), D (difficile).

 

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