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L’asprezza del territorio nel quale sorge il paese, caratterizzato dagli imponenti rilievi del monte Pelao, del monte Cheia, del monte Gherra e del monte Ozzastru, disposti intorno il rilassante contesto paesaggistico del bacino artificiale del Bidighinzu, conferisce il fascino tuttora intatto di un ambiente naturale pressoché incontaminato fornendo la base ideale per per itinerari naturalistici e trekking.

Armonizzandosi perfettamente con l’habitat naturale circostante, le attestazioni archeologiche costituiscono il principale patrimonio storico-culturale di Bessude, ancora da valorizzare compiutamente, ma palese testimonianza di conquista del territorio.  Dalle presenze del Neolitico Recente costituite dai monumenti dell’architettura funeraria noti come domus de janas, tra le quali emerge il complesso delle domua de janas de Cannuja, alle attestazioni dell’età del bronzo evidenziate dai monumenti della Civiltà Nuragica tra i quali si segnala il nuraghe di S. Teodoro, nella cui area interventi di scavo archeologico hanno portato alla luce esistenza di  fasi di frequentazione di età romana e altomedievale. Il centro storico di Bessude rivela un’impronta urbanistica ancora tardo medievale e rinascimentale, con gli edifici raccolti in un area disposta tra le chiese di S. Leonardo e la parrocchiale di S. Martino, entrambe dalle forme tardo-gotiche anche se la prima è d’impianto più antico.  Ai margini dell’abitato è la piccola chiesa di S. Maria de Runaghe, probabilmente risalente al XVI secolo anche se ormai molto rimaneggiata, tuttora meta di una forte devozione religiosa.  Caratteristici sono i numerosi murales  che adornano le case del paese, oggetto di una manifestazione annuale che vede convergere a Bessude artisti di questa particolare espressione artistica provenienti da ogni parte del mondo.

 

 

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