La Stampa:

quotidiano italiano. Iniziò la pubblicazione a Torino il 9 febbraio 1867 come Gazzetta Piemontese diretta da V. Bersezio, di proprietà di C. Favale e con la tiratura di settemila copie. Nel gennaio 1880 la proprietà e la direzione furono assunte dal deputato L. Roux, il quale mutò la testata in: La Stampa. Di fronte alla grande guerra, dopo varie oscillazioni all’inizio del 1915 La Stampa sostenne una linea decisamente neutralistica e nel dopoguerra caldeggiò una politica d’incontro tra borghesia liberale e cattolica e socialisti riformisti, pur tra ripensamenti ed incertezze dopo l’occupazione delle fabbriche del 1920. Ebbe però ben chiaro il carattere di reazione politica e sociale del fascismo, nonostante fosse contraddittoria nell’indicare gli strumenti per fronteggiarlo. Perciò, dopo boicottaggi e sospensioni, il 9 novembre 1925 Frassati fu estromesso dal giornale la cui proprietà fu interamente rilevata da G. Agnelli, che già dal primo dicembre 1920 controllava un terzo delle azioni. Il quotidiano sospese le pubblicazioni subito dopo la Liberazione, ma già il 21 luglio 1945 ricomparve (grazie all’appoggio determinante degli Alleati) con la testata La Nuova Stampa diretta da F. Burzio sulla quale dal 1946 la famiglia Agnelli tornò ad esercitare un controllo pieno. Sotto la gestione di G. De Benedetti (1948 – 1968) promotore di una politica moderata e filogovernativa, il foglio ebbe un’eccezionale sviluppo (nonostante la forte caratterizzazione piemontese) e conquistò la seconda posizione tra i quotidiani italiani, posizione che ha mantenuto sotto i successivi direttori, A. R. Ronchi, A. Levi e G. Fattori.