Genesi
Capitolo 1
1In principio Dio creo' il cielo e la
terra. 2Ora la terra era informe e deserta e le tenebre
ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
3Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. 4Dio
vide che la luce era cosa buona e separo' la luce dalle tenebre 5e
chiamo' la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo
giorno.
6Dio disse: "Sia il firmamento in mezzo alle acque per
separare le acque dalle acque". 7Dio fece il firmamento
e separo' le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son
sopra il firmamento. E cosi' avvenne. 8Dio chiamo' il
firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
9Dio disse: "Le acque che sono sotto il cielo, si
raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto". E cosi' avvenne. 10Dio
chiamo' l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era
cosa buona. 11E Dio disse: "La terra produca germogli,
erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra
frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie". E cosi'
avvenne: 12la terra produsse germogli, erbe che producono
seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno
frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa
buona. 13E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
14Dio disse: "Ci siano luci nel firmamento del cielo,
per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni,
per i giorni e per gli anni 15e servano da luci nel
firmamento del cielo per illuminare la terra". E cosi' avvenne: 16Dio
fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la
luce minore per regolare la notte, e le stelle. 17Dio le pose
nel firmamento del cielo per illuminare la terra 18e per
regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide
che era cosa buona. 19E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
20Dio disse: "Le acque brulichino di esseri viventi e
uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo". 21Dio
creo' i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e
brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati
secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. 22Dio
li benedisse: "Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque
dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra". 23E
fu sera e fu mattina: quinto giorno.
24Dio disse: "La terra produca esseri viventi secondo la
loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro
specie". E cosi' avvenne: 25Dio fece le bestie
selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria
specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide
che era cosa buona.
26E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a
nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del
cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili
che strisciano sulla terra".
27Dio creo' l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creo';
maschio e femmina li creo'.
28Dio li benedisse e disse loro:
"Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra;
soggiogatela e dominate
sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente,
che striscia sulla terra".
29Poi Dio disse: "Ecco, io vi do ogni
erba che produce seme e che e' su tutta la terra e ogni albero in cui e'
il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. 30A
tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli
esseri che strisciano sulla terra e nei quali e' alito di vita, io do in
cibo ogni erba verde". E cosi' avvenne. 31Dio vide
quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu
mattina: sesto giorno.
Capitolo 2
1Cosi' furono portati a compimento il cielo
e la terra e tutte le loro schiere. 2Allora Dio, nel settimo
giorno porto' a termine il lavoro che aveva fatto e cesso' nel settimo
giorno da ogni suo lavoro. 3Dio benedisse il settimo giorno e
lo consacro', perche' in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli
creando aveva fatto. 4a Queste le origini del cielo e della
terra, quando vennero creati.
4bQuando il Signore Dio fece la terra e il cielo, 5nessun
cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata
- perche' il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno
lavorava il suolo 6e faceva salire dalla terra l'acqua dei
canali per irrigare tutto il suolo - 7allora il Signore Dio
plasmo' l'uomo con polvere del suolo e soffio' nelle sue narici un alito
di vita e l'uomo divenne un essere vivente.
8Poi il Signore Dio pianto' un giardino in Eden, a oriente, e
vi colloco' l'uomo che aveva plasmato. 9Il Signore Dio fece
germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da
mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero
della conoscenza del bene e del male. 10Un fiume usciva da
Eden per irrigare il giardino, poi di li' si divideva e formava quattro
corsi. 11Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno
a tutto il paese di Avila, dove c'e' l'oro 12e l'oro di
quella terra e' fine; qui c'e' anche la resina odorosa e la pietra
d'onice.
13Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a
tutto il paese d'Etiopia. 14Il terzo fiume si chiama Tigri:
esso scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume e' l'Eufrate.
15Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden,
perche' lo coltivasse e lo custodisse.
16Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: "Tu
potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, 17ma
dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare,
perche', quando tu ne mangiassi, certamente moriresti".
18Poi il Signore Dio disse: "Non e' bene che l'uomo sia
solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile". 19Allora
il Signore Dio plasmo' dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti
gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe
chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri
viventi, quello doveva essere il suo nome. 20Cosi' l'uomo
impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte
le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovo' un aiuto che gli fosse
simile. 21Allora il Signore Dio fece scendere un torpore
sull'uomo, che si addormento'; gli tolse una delle costole e rinchiuse
la carne al suo posto. 22Il Signore Dio plasmo' con la
costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. 23Allora
l'uomo disse:
"Questa volta essa
e' carne dalla mia carne
e osso dalle mie ossa.
La si chiamera' donna
perche' dall'uomo e' stata tolta".
24Per questo l'uomo abbandonera' suo padre
e sua madre e si unira' a sua moglie e i due saranno una sola carne. 25Ora
tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano
vergogna.
Capitolo 3
1Il serpente era la piu' astuta di tutte le
bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: "E'
vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del
giardino?". 2Rispose la donna al serpente: "Dei
frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, 3ma
del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne
dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete". 4Ma
il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! 5Anzi,
Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e
diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male". 6Allora
la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e
desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangio',
poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangio'. 7Allora
si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi;
intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
8Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla
brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio,
in mezzo agli alberi del giardino. 9Ma il Signore Dio chiamo'
l'uomo e gli disse: "Dove sei?". 10Rispose:
"Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perche' sono
nudo, e mi sono nascosto".
11Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai
forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non
mangiare?".
12Rispose l'uomo: "La donna che tu mi hai posta accanto
mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato". 13Il
Signore Dio disse alla donna: "Che hai fatto?". Rispose la
donna: "Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato".
14Allora il Signore Dio disse al serpente:
"Poiche' tu hai fatto questo,
sii tu maledetto piu' di tutto il bestiame
e piu' di tutte le bestie selvatiche;
sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
15Io porro' inimicizia tra te e la donna,
tra la tua stripe
e la sua stirpe:
questa ti schiaccera' la testa
e tu le insidierai il calcagno".
16Alla donna disse:
"Moltiplichero'
i tuoi dolori e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sara' il tuo istinto,
ma egli ti dominera'".
17All'uomo disse: "Poiche' hai
ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti
avevo comandato: Non ne devi mangiare,
maledetto sia il suolo per causa tua!
Con dolore ne trarrai il cibo
per tutti i giorni della tua vita.
18Spine e cardi produrra' per te
e mangerai l'erba campestre.
19Con il sudore del tuo volto mangerai il pane;
finche' tornerai alla terra,
perche' da essa sei stato tratto:
polvere tu sei e in polvere tornerai!".
20L'uomo chiamo' la moglie Eva, perche'
essa fu la madre di tutti i viventi.
21Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli
e le vesti'. 22Il Signore Dio disse allora: "Ecco l'uomo
e' diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male.
Ora, egli non stenda piu' la mano e non prenda anche dell'albero della
vita, ne mangi e viva sempre!". 23Il Signore Dio lo
scaccio' dal giardino di Eden, perche' lavorasse il suolo da dove era
stato tratto. 24Scaccio' l'uomo e pose ad oriente del
giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per
custodire la via all'albero della vita.
Capitolo 4
1Adamo si uni' a Eva sua moglie, la quale
concepi' e partori' Caino e disse: "Ho acquistato un uomo dal
Signore". 2Poi partori' ancora suo fratello Abele. Ora
Abele era pastore di greggi e Caino lavoratore del suolo.
3Dopo un certo tempo, Caino offri' frutti del suolo in
sacrificio al Signore; 4anche Abele offri' primogeniti del
suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradi' Abele e la sua offerta, 5ma
non gradi' Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo
volto era abbattuto. 6Il Signore disse allora a Caino: "Perche'
sei irritato e perche' e' abbattuto il tuo volto? 7Se agisci
bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato
e' accovacciato alla tua porta; verso di te e' il suo istinto, ma tu
dominalo".
8Caino disse al fratello Abele: "Andiamo in
campagna!". Mentre erano in campagna, Caino alzo' la mano contro il
fratello Abele e lo uccise. 9Allora il Signore disse a Caino:
"Dov'e' Abele, tuo fratello?". Egli rispose: "Non lo so.
Sono forse il guardiano di mio fratello?". 10Riprese:
"Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal
suolo! 11Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera
della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. 12Quando
lavorerai il suolo, esso non ti dara' piu' i suoi prodotti: ramingo e
fuggiasco sarai sulla terra". 13Disse Caino al Signore:
"Troppo grande e' la mia colpa per ottenere perdono? 14Ecco,
tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovro' nascondere lontano da
te; io saro' ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrera'
mi potra' uccidere". 15Ma il Signore gli disse: "Pero'
chiunque uccidera' Caino subira' la vendetta sette volte!". Il
Signore impose a Caino un segno, perche' non lo colpisse chiunque
l'avesse incontrato. 16Caino si allontano' dal Signore e
abito' nel paese di Nod, ad oriente di Eden.
17Ora Caino si uni' alla moglie che concepi' e partori'
Enoch; poi divenne costruttore di una citta', che chiamo' Enoch, dal
nome del figlio. 18A Enoch nacque Irad; Irad genero' Mecuiael
e Mecuiael genero' Metusael e Metusael genero' Lamech. 19Lamech
si prese due mogli: una chiamata Ada e l'altra chiamata Zilla. 20Ada
partori' Iabal: egli fu il padre di quanti abitano sotto le tende presso
il bestiame. 21Il fratello di questi si chiamava Iubal: egli
fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto. 22Zilla
a sua volta partori' Tubalkain, il fabbro, padre di quanti lavorano il
rame e il ferro. La sorella di Tubalkain fu Naama.
23Lamech disse alle mogli:
"Ada e Zilla, ascoltate la mia voce;
mogli di Lamech, porgete l'orecchio al mio dire:
Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura
e un ragazzo per un mio livido.
24 Sette volte sara' vendicato Caino
ma Lamech settantasette".
25Adamo si uni' di nuovo alla moglie, che
partori' un figlio e lo chiamo' Set. "Perche' - disse - Dio mi ha
concesso un'altra discendenza al posto di Abele, poiche' Caino l'ha
ucciso".
26Anche a Set nacque un figlio, che egli chiamo' Enos. Allora
si comincio' ad invocare il nome del Signore.
Capitolo 5
1Questo e' il libro della genealogia di
Adamo. Quando Dio creo' l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; 2maschio
e femmina li creo', li benedisse e li chiamo' uomini quando furono
creati. 3Adamo aveva centotrenta anni quando genero' a sua
immagine, a sua somiglianza, un figlio e lo chiamo' Set. 4Dopo
aver generato Set, Adamo visse ancora ottocento anni e genero' figli e
figlie. 5L'intera vita di Adamo fu di novecentotrenta anni;
poi mori'.
6Set aveva centocinque anni quando genero' Enos; 7dopo
aver generato Enos, Set visse ancora ottocentosette anni e genero' figli
e figlie. 8L'intera vita di Set fu di novecentododici anni;
poi mori'.
9Enos aveva novanta anni quando genero' Kenan; 10Enos,
dopo aver generato Kenan, visse ancora ottocentoquindici anni e genero'
figli e figlie. 11L'intera vita di Enos fu di novecentocinque
anni; poi mori'.
12Kenan aveva settanta anni quando genero' Maalaleel; 13Kenan
dopo aver generato Maalaleel visse ancora ottocentoquaranta anni e
genero' figli e figlie. 14L'intera vita di Kenan fu di
novecentodieci anni; poi mori'.
15Maalaleel aveva sessantacinque anni quando genero' Iared; 16Maalaleel dopo aver generato Iared, visse ancora ottocentrenta anni e genero'
figli e figlie. 17L'intera vita di Maalaleel fu di
ottocentonovantacinque anni; poi mori'.
18Iared aveva centosessantadue anni quando genero' Enoch; 19Iared,
dopo aver generato Enoch, visse ancora ottocento anni e genero' figli e
figlie. 20L'intera vita di Iared fu di novecentosessantadue
anni; poi mori'.
21Enoch aveva sessantacinque anni quando genero' Matusalemme.
22Enoch cammino' con Dio; dopo aver generato Matusalemme,
visse ancora per trecento anni e genero' figli e figlie. 23L'intera
vita di Enoch fu di trecentosessantacique anni. 24Poi Enoch
cammino con Dio e non fu piu' perche' Dio l'aveva preso.
25Matusalemme aveva centottantasette anni quando genero'
Lamech; 26Matusalemme, dopo aver generato Lamech, visse
ancora settecentottantadue anni e genero' figli e figlie. 27L'intera
vita di Matusalemme fu di novecentosessantanove anni; poi mori'.
28Lamech aveva centottantadue anni quando genero' un figlio 29e
lo chiamo' Noe', dicendo: "Costui ci consolera' del nostro lavoro e
della fatica delle nostre mani, a causa del suolo che il Signore ha
maledetto". 30Lamech, dopo aver generato Noe', visse
ancora cinquecentonovantacinque anni e genero' figli e figlie. 31L'intera
vita di Lamech fu di settecentosettantasette anni; poi mori'.
32Noe' aveva cinquecento anni quando genero' Sem, Cam e
Iafet.
Capitolo 6
1Quando gli uomini cominciarono a
moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, 2i figli di
Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli
quante ne vollero. 3Allora il Signore disse: "Il mio
spirito non restera' sempre nell'uomo, perche' egli e' carne e la sua
vita sara' di centoventi anni".
4C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo -
quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste
partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichita', uomini
famosi.
5Il Signore vide che la malvagita' degli uomini era grande
sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro
che male. 6E il Signore si penti' di aver fatto l'uomo sulla
terra e se ne addoloro' in cuor suo. 7Il Singore disse:
"Sterminero' dalla terra l'uomo che ho creato: con l'uomo anche il
bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perche' sono pentito
d'averli fatti". 8Ma Noe' trovo' grazia agli occhi del
Signore.
9Questa e' la storia di Noe'. Noe' era uomo giusto e integro
tra i suoi contemporanei e camminava con Dio. 10Noe' genero'
tre figli: Sem, Cam, e Iafet. 11Ma la terra era corrotta
davanti a Dio e piena di violenza.
12Dio guardo' la terra ed ecco essa era corrotta, perche'
ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra.
13Allora Dio disse a Noe': "E' venuta per me la fine di
ogni uomo, perche' la terra, per causa loro, e' piena di violenza; ecco,
io li distruggero' insieme con la terra. 14Fatti un'arca di
legno di cipresso; dividerai l'arca in scompartimenti e la spalmerai di
bitume dentro e fuori. 15Ecco come devi farla: l'arca avra'
trecento cubiti di lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di
altezza. 16Farai nell'arca un tetto e a un cubito piu' sopra
la terminerai; da un lato metterai la porta dell'arca. La farai a piani:
inferiore, medio e superiore.
17Ecco io mandero' il diluvio, cioe' le acque, sulla terra,
per distruggere sotto il cielo ogni carne, in cui e' alito di vita;
quanto e' sulla terra perira'. 18Ma con te io stabilisco la
mia alleanza. Entrerai nell'arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e
le mogli dei tuoi figli. 19Di quanto vive, di ogni carne,
introdurrai nell'arca due di ogni specie, per conservarli in vita con
te: siano maschio e femmina. 20Degli uccelli secondo la loro
specie, del bestiame secondo la propria specie e di tutti i rettili
della terra secondo la loro specie, due d'ognuna verranno con te, per
essere conservati in vita. 21Quanto a te, prenditi ogni sorta
di cibo da mangiare e raccoglilo presso di te: sara' di nutrimento per
te e per loro". 22Noe' esegui' tutto; come Dio gli aveva
comandato, cosi' egli fece.
Capitolo 7
1Il Signore disse a Noe': "Entra
nell'arca tu con tutta la tua famiglia, perche' ti ho visto giusto
dinanzi a me in questa generazione. 2D'ogni animale mondo
prendine con te sette paia, il maschio e la sua femmina; degli animali
che non sono mondi un paio, il maschio e la sua femmina. 3Anche
degli uccelli mondi del cielo, sette paia, maschio e femmina, per
conservarne in vita la razza su tutta la terra. 4Perche' tra
sette giorni faro' piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta
notti; sterminero' dalla terra ogni essere che ho fatto". 5Noe'
fece quanto il Signore gli aveva comandato.
6Noe' aveva seicento anni, quando venne il diluvio, cioe' le
acque sulla terra. 7Noe' entro' nell'arca e con lui i suoi
figli, sua moglie e le mogli dei suoi figli, per sottrarsi alle acque
del diluvio. 8Degli animali mondi e di quelli immondi, degli
uccelli e di tutti gli esseri che strisciano sul suolo 9entrarono
a due a due con Noe' nell'arca, maschio e femmina, come Dio aveva
comandato a Noe'.
10Dopo sette giorni, le acque del diluvio furono sopra la
terra; 11nell'anno seicentesimo della vita di Noe', nel
secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno,
eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si
aprirono. 12Cadde la pioggia sulla terra per quaranta giorni
e quaranta notti. 13In quello stesso giorno entro' nell'arca
Noe' con i figli Sem, Cam e Iafet, la moglie di Noe', le tre mogli dei
suoi tre figli: 14essi e tutti i viventi secondo la loro
specie e tutto il bestiame secondo la sua specie e tutti i rettili che
strisciano sulla terra secondo la loro specie, tutti i volatili secondo
la loro specie, tutti gli uccelli, tutti gli esseri alati. 15Vennero
dunque a Noe' nell'arca, a due a due, di ogni carne in cui e' il soffio
di vita. 16Quelli che venivano, maschio e femmina d'ogni
carne, entrarono come gli aveva comandato Dio: il Signore chiuse la
porta dietro di lui.
17Il diluvio duro' sulla terra quaranta giorni: le acque
crebbero e sollevarono l'arca che si innalzo' sulla terra. 18Le
acque divennero poderose e crebbero molto sopra la terra e l'arca
galleggiava sulle acque. 19Le acque si innalzarono sempre
piu' sopra la terra e coprirono tutti i monti piu' alti che sono sotto
tutto il cielo. 20Le acque superarono in altezza di quindici
cubiti i monti che avevano ricoperto.
21Peri' ogni essere vivente che si muove sulla terra,
uccelli, bestiame e fiere e tutti gli esseri che brulicano sulla terra e
tutti gli uomini. 22Ogni essere che ha un alito di vita nelle
narici, cioe' quanto era sulla terra asciutta mori'.
23Cosi' fu sterminato ogni essere che era sulla terra: con
gli uomini, gli animali domestici, i rettili e gli uccelli del cielo;
essi furono sterminati dalla terra e rimase solo Noe' e chi stava con
lui nell'arca.
24Le acque restarono alte sopra la terra centocinquanta
giorni.
Capitolo 8
1Dio si ricordo' di Noe', di tutte le fiere
e di tutti gli animali domestici che erano con lui nell'arca. Dio fece
passare un vento sulla terra e le acque si abbassarono. 2Le
fonti dell'abisso e le cateratte del cielo furono chiuse e fu trattenuta
la pioggia dal cielo; 3le acque andarono via via ritirandosi
dalla terra e calarono dopo centocinquanta giorni. 4Nel
settimo mese, il diciasette del mese, l'arca si poso' sui monti
dell'Ararat. 5Le acque andarono via via diminuendo fino al
decimo mese. Nel decimo mese, il primo giorno del mese, apparvero le
cime dei monti.
6Trascorsi quaranta giorni, Noe' apri' la finestra che aveva
fatta nell'arca e fece uscire un corvo per vedere se le acque si fossero
ritirate. 7Esso usci' andando e tornando finche' si
prosciugarono le acque sulla terra. 8Noe' poi fece uscire una
colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo; 9ma
la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, torno' a lui
nell'arca, perche' c'era ancora l'acqua su tutta la terra. Egli stese la
mano, la prese e la fece rientrare presso di se' nell'arca. 10Attese
altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall'arca 11e
la colomba torno' a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco
un ramoscello di ulivo. Noe' comprese che le acque si erano ritirate
dalla terra. 12Aspetto' altri sette giorni, poi lascio'
andare la colomba; essa non torno' piu' da lui.
13L'anno seicentouno della vita di Noe', il primo mese, il
primo giorno del mese, le acque si erano prosciugate sulla terra; Noe'
tolse la copertura dell'arca ed ecco la superficie del suolo era
asciutta. 14Nel secondo mese, il ventisette del mese, tutta
la terra fu asciutta.
15Dio ordino' a Noe': 16"Esci dall'arca tu e
tua moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te. 17Tutti
gli animali d'ogni specie che hai con te, uccelli, bestiame e tutti i
rettili che strisciano sulla terra, falli uscire con te, perche' possano
diffondersi sulla terra, siano fecondi e si moltiplichino su di
essa".
18Noe' usci' con i figli, la moglie e le mogli dei figli. 19Tutti
i viventi e tutto il bestiame e tutti gli uccelli e tutti i rettili che
strisciano sulla terra, secondo la loro specie, uscirono dall'arca. 20Allora
Noe' edifico' un altare al Signore; prese ogni sorta di animali mondi e
di uccelli mondi e offri' olocausti sull'altare. 21Il Signore
ne odoro' la soave fragranza e penso': "Non malediro' piu' il suolo
a causa dell'uomo, perche' l'istinto del cuore umano e' incline al male
fin dalla adolescenza; ne' colpiro' piu' ogni essere vivente come ho
fatto.
22 Finche' durera' la terra,
seme e messe,
freddo e caldo,
estate e inverno,
giorno e notte
non cesseranno".
Capitolo 9
1Dio benedisse Noe' e i suoi figli e disse
loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. 2Il
timore e il terrore di voi sia in tutte le bestie selvatiche e in tutto
il bestiame e in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo
e tutti i pesci del mare sono messi in vostro potere. 3Quanto
si muove e ha vita vi servira' di cibo: vi do' tutto questo, come gia'
le verdi erbe. 4Soltanto non mangerete la carne con la sua
vita, cioe' il suo sangue. 5Del sangue vostro anzi, ossia
della vostra vita, io domandero' conto; ne domandero' conto ad ogni
essere vivente e domandero' conto della vita dell'uomo all'uomo, a
ognuno di suo fratello.
6 Chi sparge il sangue dell'uomo
dall'uomo il suo sangue sara' sparso,
perche' ad immagine di Dio
Egli ha fatto l'uomo.
7 E voi, siate fecondi e moltiplicatevi,
siate numerosi sulla terra e dominatela".
8Dio disse a Noe' e ai sui figli con lui: 9"Quanto
a me, ecco io stabilisco la mia alleanza coni vostri discendenti dopo di
voi; 10con ogni essere vivente che e' con voi, uccelli,
bestiame e bestie selvatiche, con tutti gli animali che sono usciti
dall'arca. 11Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sara'
piu' distrutto nessun vivente dalle acque del diluvio, ne' piu' il
diluvio devastera' la terra".
12Dio disse:
"Questo e' il segno dell'alleanza,
che io pongo tra me e voi
e tra ogni essere vivente che e' con voi
per le generazioni eterne.
13 Il mio arco pongo sulle nubi
ed esso sara' il segno dell'alleanza
tra me e la terra.
14 Quando radunero' le nubi sulla terra
e apparira' l'arco sulle nubi
15 ricordero' la mia alleanza
che e' tra me e voi
e tra ogni essere che vive in ogni carne
e non ci saranno piu' le acque
per il diluvio, per distruggere ogni carne.
16 L'arco sara' sulle nubi
e io lo guardero' per ricordare l'alleanza eterna
tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne
che e' sulla terra".
17Disse Dio a Noe': "Questo e' il
segno dell'alleanza che io ho stabilito tra me e ogni carne che e' sulla
terra".
18I figli di Noe' che uscirono dall'arca
furono Sem, Cam e Iafet; Cam e' il padre di Canaan. 19Questi
tre sono i figli di Noe' e da questi fu popolata tutta la terra.
20Ora Noe', coltivatore della terra, comincio' a piantare una
vigna. 21Avendo bevuto il vino, si ubriaco' e giacque
scoperto all'interno della sua tenda. 22Cam, padre di Canaan,
vide il padre scoperto e racconto' la cosa ai due fratelli che stavano
fuori. 23Allora Sem e Iafet presero il mantello, se lo misero
tutti e due sulle spalle e, camminando a ritroso, coprirono il padre
scoperto; avendo rivolto la faccia indietro, non videro il padre
scoperto.
24Quando Noe' si fu risvegliato dall'ebbrezza, seppe quanto
gli aveva fatto il figlio minore; 25allora disse:
"Sia maledetto Canaan!
Schiavo degli schiavi
sara' per i suoi fratelli!".
26Disse poi:
"Benedetto il Signore, Dio di Sem,
Canaan sia suo schiavo!
27 Dio dilati Iafet
e questi dimori nelle tende di Sem,
Canaan sia suo schiavo!".
28Noe' visse, dopo il diluvio,
trecentocinquanta anni. L'intera vita di Noe' fu di novecentocinquanta
anni, poi mori'.
Capitolo 10
1Questa e' la discendenza dei figli di Noe':
Sem, Cam e Iafet, ai quali nacquero figli dopo il diluvio.
2I figli di Iafet: Gomer, Magog, Madai, Iavan, Tubal, Mesech
e Tiras.
3I figli di Gomer: Àskenaz, Rifat e Togarma.
4I figli di Iavan: Elisa, Tarsis, quelli di Cipro e quelli di
Rodi.
5Da costoro derivarono le nazioni disperse per le isole nei
loro territori, ciascuno secondo la propria lingua e secondo le loro
famiglie, nelle loro nazioni.
6I figli di Cam: Etiopia, Egitto, Put e Canaan.
7I figli di Etiopia: Seba, Avida, Sabta, Raama e Sabteca.
I figli di Raama: Saba e Dedan.
8Ora Etiopia genero' Nimrod: costui comincio' a essere
potente sulla terra.
9Egli era valente nella caccia davanti al Signore, percio' si
dice: "Come Nimrod, valente cacciatore davanti al Signore". 10L'inizio
del suo regno fu Babele, Uruch, Accad e Calne, nel paese di Sennaar. 11Da
quella terra si porto' ad Assur e costrui' Ninive, Recobot-Ir e Calach 12e
Resen tra Ninive e Calach; quella e' la grande citta'.
13Egitto genero' quelli di Lud, Anam, Laab, Naftuch, 14Patros,
Casluch e Caftor, da dove uscirono i Filistei.
15Canaan genero' Sidone, suo primogenito, e Chet 16e
il Gebuseo, l'Amorreo, il Gergeseo, 17l'Eveo, l'Archita e il
Sineo, 18l'Arvadita, il Semarita e l'Amatita. In seguito si
dispersero le famiglie dei Cananei. 19Il confine dei Cananei
andava da Sidone in direzione di Gerar fino a Gaza, poi in direzione di
Sodoma, Gomorra, Adma e Zeboim, fino a Lesa. 20Questi furono
i figli di Cam secondo le loro famiglie e le loro lingue, nei loro
territori e nei loro popoli.
21Anche a Sem, padre di tutti i figli di Eber, fratello
maggiore di Jafet, nacque una dicendenza.
22I figli di Sem: Elam, Assur, Arpacsad, Lud e Aram.
23I figli di Aram: Uz, Cul, Gheter e Mas.
24Arpacsad genero' Selach e Selach genero' Eber. 25A
Eber nacquero due figli: uno si chiamo' Peleg, perche' ai suoi tempi fu
divisa la terra, e il fratello si chiamo' Joktan.
26Joktan genero' Almodad, Selef, Ascarmavet, Jerach, 27Adocam,
Uzal, Dikla, 28Obal, Abimael, Saba, 29Ofir, Avila
e Ibab. Tutti questi furono i figli di Joktan; 30la loro sede
era sulle montagne dell'oriente, da Mesa in direzione di Sefar.
31Questi furono i figli di Sem secondo le loro famiglie e le
loro lingue, nei loro territori, secondo i loro popoli.
32Queste furono le famiglie dei figli di Noe' secondo le loro
generazioni, nei loro popoli. Da costoro si dispersero le nazioni sulla
terra dopo il diluvio.
Capitolo 11
1Tutta la terra aveva una sola lingua e le
stesse parole. 2Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono
in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. 3Si
dissero l'un l'altro: "Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al
fuoco". Il mattone servi' loro da pietra e il bitume da cemento. 4Poi
dissero: "Venite, costruiamoci una citta' e una torre, la cui cima
tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la
terra". 5Ma il Signore scese a vedere la citta' e la
torre che gli uomini stavano costruendo. 6Il Signore disse:
"Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola;
questo e' l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di
fare non sara' loro impossibile. 7Scendiamo dunque e
confondiamo la loro lingua, perche' non comprendano piu' l'uno la lingua
dell'altro". 8Il Signore li disperse di la' su tutta la
terra ed essi cessarono di costruire la citta'. 9Per questo
la si chiamo' Babele, perche' la' il Signore confuse la lingua di tutta
la terra e di la' il Signore li disperse su tutta la terra.
10Questa e' la discendenza di Sem: Sem aveva cento anni
quando genero' Arpacsad, due anni dopo il diluvio; 11Sem,
dopo aver generato Arpacsad, visse cinquecento anni e genero' figli e
figlie.
12Arpacsad aveva trentacinque anni quando genero' Selach; 13Arpacsad,
dopo aver generato Selach, visse quattrocentotre' anni e genero' figli e
figlie.
14Selach aveva trent'anni quando genero' Eber; 15Selach,
dopo aver generato Eber, visse quattrocentotre' anni e genero' figli e
figlie.
16Eber aveva trentaquattro anni quando genero' Peleg; 17Eber,
dopo aver generato Peleg, visse quattrocentotrenta anni e genero' figli
e figlie.
18Peleg aveva trent'anni quando genero' Reu; 19Peleg,
dopo aver generato Reu, visse duecentonove anni e genero' figli e
figlie.
20Reu aveva trentadue anni quando genero' Serug; 21Reu,
dopo aver generato Serug, visse duecentosette anni e genero' figli e
figlie.
22Serug aveva trent'anni quando genero' Nacor; 23Serug,
dopo aver generato Nacor, visse duecento anni e genero' figli e figlie.
24Nacor aveva ventinove anni quando genero' Terach; 25Nacor,
dopo aver generato Terach, visse centodiciannove anni e genero' figli e
figlie.
26Terach aveva settant'anni quando genero' Abram, Nacor e
Aran.
27Questa e' la posterita' di Terach: Terach genero' Abram,
Nacor e Aran: Aran genero' Lot. 28Aran poi mori' alla
presenza di suo padre Terach nella sua terra natale, in Ur dei Caldei. 29Abram
e Nacor si presero delle mogli; la moglie di Abram si chiamava Sarai e
la moglie di Nacor Milca, ch'era figlia di Aran, padre di Milca e padre
di Isca. 30Sarai era sterile e non aveva figli.
31Poi Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran,
figlio cioe' del suo figlio, e Sarai sua nuora, moglie di Abram suo
figlio, e usci' con loro da Ur dei Caldei per andare nel paese di Canaan.
Arrivarono fino a Carran e vi si stabilirono.
32L'eta' della vita di Terach fu di duecentocinque anni;
Terach mori' in Carran.
Capitolo 12
1Il Signore disse ad Abram:
"Vattene dal tuo paese, dalla tua patria
e dalla casa di tuo padre,
verso il paese che io ti indichero'.
2 Faro' di te un grande popolo
e ti benediro',
rendero' grande il tuo nome
e diventerai una benedizione.
3 Benediro' coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno malediro'
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra".
4Allora Abram parti', come gli aveva
ordinato il Signore, e con lui parti' Lot. Abram aveva settantacinque
anni quando lascio' Carran. 5Abram dunque prese la moglie
Sarai, e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano
acquistati in Carran e tutte le persone che li' si erano procurate e si
incamminarono verso il paese di Canaan. Arrivarono al paese di Canaan 6e
Abram attraverso' il paese fino alla localita' di Sichem, presso la
Quercia di More. Nel paese si trovavano allora i Cananei.
7Il Signore apparve ad Abram e gli disse: "Alla tua
discendenza io daro' questo paese". Allora Abram costrui' in quel
posto un altare al Signore che gli era apparso. 8Di la'
passo' sulle montagne a oriente di Betel e pianto' la tenda, avendo
Betel ad occidente e Ai ad oriente. Li' costrui' un altare al Signore e
invoco' il nome del Signore. 9Poi Abram levo' la tenda per
accamparsi nel Negheb.
10Venne una carestia nel paese e Abram scese in Egitto per
soggiornarvi, perche' la carestia gravava sul paese.
11Ma, quando fu sul punto di entrare in Egitto, disse alla
moglie Sarai: "Vedi, io so che tu sei donna di aspetto avvenente. 12Quando
gli Egiziani ti vedranno, penseranno: Costei e' sua moglie, e mi
uccideranno, mentre lasceranno te in vita. 13Di' dunque che
tu sei mia sorella, perche' io sia trattato bene per causa tua e io viva
per riguardo a te".
14Appunto quando Abram arrivo' in Egitto, gli Egiziani videro
che la donna era molto avvenente. 15La osservarono gli
ufficiali del faraone e ne fecero le lodi al faraone; cosi' la donna fu
presa e condotta nella casa del faraone. 16Per riguardo a
lei, egli tratto' bene Abram, che ricevette greggi e armenti e asini,
schiavi e schiave, asine e cammelli. 17Ma il Signore colpi'
il faraone e la sua casa con grandi piaghe, per il fatto di Sarai,
moglie di Abram. 18Allora il faraone convoco' Abram e gli
disse: "Che mi hai fatto? Perche' non mi hai dichiarato che era tua
moglie? 19Perche' hai detto: E' mia sorella, cosi' che io me
la sono presa in moglie? E ora eccoti tua moglie: prendila e vattene!".
20Poi il faraone lo affido' ad alcuni uomini che lo
accompagnarono fuori della frontiera insieme con la moglie e tutti i
suoi averi.
Capitolo 13
1Dall'Egitto Abram ritorno' nel Negheb con
la moglie e tutti i suoi averi; Lot era con lui. 2Abram era
molto ricco in bestiame, argento e oro. 3Poi di accampamento
in accampamento egli dal Negheb si porto' fino a Betel, fino al luogo
dove era stata gia' prima la sua tenda, tra Betel e Ai, 4al
luogo dell'altare, che aveva la' costruito prima: li' Abram invoco' il
nome del Signore. 5Ma anche Lot, che andava con Abram, aveva
greggi e armenti e tende. 6Il territorio non consentiva che
abitassero insieme, perche' avevano beni troppo grandi e non potevano
abitare insieme. 7Per questo sorse una lite tra i mandriani
di Abram e i mandriani di Lot, mentre i Cananei e i Perizziti abitavano
allora nel paese. 8Abram disse a Lot: "Non vi sia
discordia tra me e te, tra i miei mandriani e i tuoi, perche' noi siamo
fratelli. 9Non sta forse davanti a te tutto il paese?
Separati
da me. Se tu vai a sinistra, io andro' a destra; se tu vai a destra, io
andro' a sinistra".
10Allora Lot alzo' gli occhi e vide che tutta la valle del
Giordano era un luogo irrigato da ogni parte - prima che il Signore
distruggesse Sodoma e Gomorra -; era come il giardino del Signore, come
il paese d'Egitto, fino ai pressi di Zoar. 11Lot scelse per
se' tutta la valle del Giordano e trasporto' le tende verso oriente.
Cosi' si separarono l'uno dall'altro: 12Abram si stabili' nel
paese di Canaan e Lot si stabili' nelle citta' della valle e pianto' le
tende vicino a Sodoma. 13Ora gli uomini di So'doma erano
perversi e peccavano molto contro il Signore.
14Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era
separato da lui: "Alza gli occhi e dal luogo dove tu stai spingi lo
sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l'oriente e
l'occidente. 15Tutto il paese che tu vedi, io lo daro' a te e
alla tua discendenza per sempre. 16Rendero' la tua
discendenza come la polvere della terra: se uno puo' contare la polvere
della terra, potra' contare anche i tuoi discendenti. 17Alzati,
percorri il paese in lungo e in largo, perche' io lo daro' a te". 18Poi
Abram si sposto' con le sue tende e ando' a stabilirsi alle Querce di
Mamre, che sono ad Ebron, e vi costrui' un altare al Signore.
Capitolo 14
1Al tempo di Amrafel re di Sennaar, di
Arioch re di Ellasar, di Chedorlaomer re dell'Elam e di Tideal re di
Goim, 2costoro mossero guerra contro Bera re di Sodoma,
Birsa re di Gomorra, Sinab re di Adma, Semeber re di Zeboim, e contro il
re di Bela, cioe' Zoar. 3Tutti questi si concentrarono nella
valle di Siddim, cioe' il Mar Morto. 4Per dodici anni essi
erano stati sottomessi a Chedorlaomer, ma il tredicesimo anno si erano
ribellati. 5Nell'anno quattordicesimo arrivarono Chedorlaomer
e i re che erano con lui e sconfissero i Refaim ad Astarot-Karnaim, gli
Zuzim ad Am, gli Emim a Save-Kiriataim 6e gli Hurriti sulle
montagne di Seir fino a El-Paran, che e' presso il deserto. 7Poi
mutarono direzione e vennero a En-Mispat, cioe' Kades, e devastarono
tutto il territorio degli Amaleciti e anche degli Amorrei che abitavano
in Azazon-Tamar. 8Allora il re di Sodoma, il re di Gomorra,
il re di Adma, il re di Zeboim e il re di Bela, cioe' Zoar, uscirono e
si schierarono a battaglia nella valle di Siddim contro di esso, 9e
cioe' contro Chedorlaomer re dell'Elam, Tideal re di Goim, Amrafel re di
Sennaar e Arioch re di Ellasar: quattro re contro cinque. 10Ora
la valle di Siddim era piena di pozzi di bitume; mentre il re di Sodoma
e il re di Gomorra si davano alla fuga, alcuni caddero nei pozzi e gli
altri fuggirono sulle montagne. 11Gli invasori presero tutti
i beni di Sodoma e Gomorra e tutti i loro viveri e se ne andarono. 12Andandosene
catturarono anche Lot, figlio del fratello di Abram, e i suoi beni: egli
risiedeva appunto in Sodoma.
13Ma un fuggiasco venne ad avvertire Abram l'Ebreo che si
trovava alle Querce di Mamre l'Amorreo, fratello di Escol e fratello di
Aner i quali erano alleati di Abram. 14Quando Abram seppe che
il suo parente era stato preso prigioniero, organizzo' i suoi uomini
esperti nelle armi, schiavi nati nella sua casa, in numero di
trecentodiciotto, e si diede all'inseguimento fino a Dan. 15Piombo'
sopra di essi di notte, lui con i suoi servi, li sconfisse e prosegui'
l'inseguimento fino a Coba, a settentrione di Damasco. 16Ricupero'
cosi' tutta la roba e anche Lot suo parente, i suoi beni, con le donne e
il popolo.
17Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di
Chedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sodoma gli usci'
incontro nella Valle di Save, cioe' la Valle del re. 18Intanto
Melchisedek, re di Salem, offri' pane e vino: era sacerdote del Dio
altissimo 19e benedisse Abram con queste parole:
"Sia benedetto Abram dal Dio altissimo,
creatore del cielo e della terra,
20 e benedetto sia il Dio altissimo,
che ti ha messo in mano i tuoi nemici".
Abram gli diede la decima di tutto.
21Poi il re di Sodoma disse ad Abram: "Dammi le
persone; i beni prendili per te". 22Ma Abram disse al re
di Sodoma: "Alzo la mano davanti al Signore, il Dio altissimo,
creatore del cielo e della terra: 23ne' un filo, ne' un
legaccio di sandalo, niente io prendero' di cio' che e' tuo; non potrai
dire: io ho arricchito Abram. 24Per me niente, se non quello
che i servi hanno mangiato; quanto a cio' che spetta agli uomini che
sono venuti con me, Escol, Aner e Mamre, essi stessi si prendano la loro
parte".
Capitolo 15
1Dopo tali fatti, questa parola del Signore
fu rivolta ad Abram in visione: "Non temere, Abram. Io sono il tuo
scudo; la tua ricompensa sara' molto grande". 2Rispose
Abram: "Mio Signore Dio, che mi darai? Io me ne vado senza figli e
l'erede della mia casa e' Eliezer di Damasco". 3Soggiunse
Abram: "Ecco a me non hai dato discendenza e un mio domestico sara'
mio erede". 4Ed ecco gli fu rivolta questa parola dal
Signore: "Non costui sara' il tuo erede, ma uno nato da te sara' il
tuo erede". 5Poi lo condusse fuori e gli disse:
"Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle" e
soggiunse: "Tale sara' la tua discendenza". 6Egli
credette al Signore, che glielo accredito' come giustizia. 7E
gli disse: "Io sono il Signore che ti ho fatto uscire da Ur dei
Caldei per darti in possesso questo paese". 8Rispose:
"Signore mio Dio, come potro' sapere che ne avro' il
possesso?". 9Gli disse: "Prendimi una giovenca di
tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un
piccione". 10Ando' a prendere tutti questi animali, li
divise in due e colloco' ogni meta' di fronte all'altra; non divise
pero' gli uccelli. 11Gli uccelli rapaci calavano su quei
cadaveri, ma Abram li scacciava. 12Mentre il sole stava per
tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco un oscuro terrore lo
assali'. 13Allora il Signore disse ad Abram: "Sappi che
i tuoi discendenti saranno forestieri in un paese non loro; saranno
fatti schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni. 14Ma
la nazione che essi avranno servito, la giudichero' io: dopo, essi
usciranno con grandi ricchezze. 15Quanto a te, andrai in pace
presso i tuoi padri; sarai sepolto dopo una vecchiaia felice. 16Alla
quarta generazione torneranno qui, perche' l'iniquita' degli Amorrei non
ha ancora raggiunto il colmo".
17Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco
un forno fumante e una fiaccola ardente passarono in mezzo agli animali
divisi. 18In quel giorno il Signore concluse questa alleanza
con Abram:
"Alla tua discendenza
io do questo paese
dal fiume d'Egitto
al grande fiume, il fiume Eufrate;
19il paese dove abitano i Keniti, i
Kenizziti, i Kadmoniti, 20gli Hittiti, i Perizziti, i Refaim,
21gli Amorrei, i Cananei, i Gergesei, gli Evei e i Gebusei".
Capitolo 16
1Sarai, moglie di Abram, non gli aveva dato
figli. Avendo pero' una schiava egiziana chiamata Agar, 2Sarai
disse ad Abram: "Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole;
unisciti alla mia schiava: forse da lei potro' avere figli". Abram
ascolto' la voce di Sarai. 3Cosi', al termine di dieci anni
da quando Abram abitava nel paese di Canaan, Sarai, moglie di Abram,
prese Agar l'egiziana, sua schiava e la diede in moglie ad Abram, suo
marito. 4Egli si uni' ad Agar, che resto' incinta. Ma, quando
essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non conto' piu' nulla
per lei. 5Allora Sarai disse ad Abram: "L'offesa a me
fatta ricada su di te! Io ti ho dato in braccio la mia schiava, ma da
quando si e' accorta d'essere incinta, io non conto piu' niente per lei.
Il Signore sia giudice tra me e te!". 6Abram disse a
Sarai: "Ecco, la tua schiava e' in tuo potere: falle cio' che ti
pare". Sarai allora la maltratto' tanto che quella si allontano'. 7La
trovo' l'angelo del Signore presso una sorgente d'acqua nel deserto, la
sorgente sulla strada di Sur, 8e le disse: "Agar,
schiava di Sarai, da dove vieni e dove vai?". Rispose: "Vado
lontano dalla mia padrona Sarai". 9Le disse l'angelo del
Signore: "Ritorna dalla tua padrona e restale sottomessa". 10Le
disse ancora l'angelo del Signore: "Moltiplichero' la tua
discendenza e non si potra' contarla per la sua moltitudine". 11Soggiunse
poi l'angelo del Signore:
"Ecco, sei incinta: partorirai un figlio
e lo chiamarai Ismaele,
perche' il Signore ha ascoltato la tua afflizione.
12 Egli sara' come un onagro;
la sua mano sara' contro tutti
e la mano di tutti contro di lui
e abitera' di fronte a tutti i suoi fratelli".
13Agar chiamo' il Signore, che le aveva
parlato: "Tu sei il Dio della visione", perche' diceva:
"Qui dunque sono riuscita ancora a vedere, dopo la mia
visione?". 14Per questo il pozzo si chiamo' Pozzo di
Lacai-Roi; e' appunto quello che si trova tra Kades e Bered. 15Agar
partori' ad Abram un figlio e Abram chiamo' Ismaele il figlio che Agar
gli aveva partorito. 16Abram aveva ottantasei anni quando
Agar gli partori' Ismaele.
Capitolo 17
1Quando Abram ebbe novantanove anni, il
Signore gli apparve e gli disse:
"Io sono Dio onnipotente:
cammina davanti a me e sii integro.
2 Porro' la mia alleanza tra me e te
e ti rendero' numeroso molto, molto".
3Subito Abram si prostro' con il viso a
terra e Dio parlo' con lui:
4 "Eccomi: la mia alleanza e' con te
e sarai padre di una moltitudine di popoli.
5 Non ti chiamerai piu' Abram
ma ti chiamerai Abraham
perche' padre di una moltitudine
di popoli ti rendero'.
6E ti rendero' molto, molto fecondo; ti
faro' diventare nazioni e da te nasceranno dei re. 7Stabiliro'
la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di
generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo
e della tua discendenza dopo di te. 8Daro' a te e alla tua
discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese di
Canaan in possesso perenne; saro' il vostro Dio".
9Disse Dio ad Abramo: "Da parte tua devi osservare la
mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te di generazione in
generazione. 10Questa e' la mia alleanza che dovete
osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia
circonciso tra di voi ogni maschio. 11Vi lascerete
circoncidere la carne del vostro membro e cio' sara' il segno
dell'alleanza tra me e voi. 12Quando avra' otto giorni, sara'
circonciso tra di voi ogni maschio di generazione in generazione, tanto
quello nato in casa come quello comperato con denaro da qualunque
straniero che non sia della tua stirpe. 13Deve essere
circonciso chi e' nato in casa e chi viene comperato con denaro; cosi'
la mia alleanza sussistera' nella vostra carne come alleanza perenne. 14Il
maschio non circonciso, di cui cioe' non sara' stata circoncisa la carne
del membro, sia eliminato dal suo popolo: ha violato la mia
alleanza". 15Dio aggiunse ad Abramo: "Quanto a
Sarai tua moglie, non la chiamerai piu' Sarai, ma Sara. 16Io
la benediro' e anche da lei ti daro' un figlio; la benediro' e
diventera' nazioni e re di popoli nasceranno da lei".
17Allora Abramo si prostro' con la faccia a terra e rise e
penso': "Ad uno di cento anni puo' nascere un figlio? E Sara all'eta'
di novanta anni potra' partorire?". 18Abramo disse a
Dio: "Se almeno Ismaele potesse vivere davanti a te!". 19E
Dio disse: "No, Sara, tua moglie, ti partorira' un figlio e lo
chiamerai Isacco. Io stabiliro' la mia alleanza con lui come alleanza
perenne, per essere il Dio suo e della sua discendenza dopo di lui. 20Anche
riguardo a Ismaele io ti ho esaudito: ecco, io lo benedico e lo rendero'
fecondo e molto, molto numeroso: dodici principi egli generera' e di lui
faro' una grande nazione. 21Ma stabiliro' la mia alleanza con
Isacco, che Sara ti partorira' a questa data l'anno venturo". 22Dio
termino' cosi' di parlare con lui e, salendo in alto, lascio' Abramo.
23Allora Abramo prese Ismaele suo figlio e tutti i nati nella
sua casa e tutti quelli comperati con il suo denaro, tutti i maschi
appartenenti al personale della casa di Abramo, e circoncise la carne
del loro membro in quello stesso giorno, come Dio gli aveva detto. 24Ora
Abramo aveva novantanove anni, quando si fece circoncidere la carne del
membro. 25Ismaele suo figlio aveva tredici anni quando gli fu
circoncisa la carne del membro. 26In quello stesso giorno
furono circoncisi Abramo e Ismaele suo figlio. 27E tutti gli
uomini della sua casa, i nati in casa e i comperati con denaro dagli
stranieri, furono circoncisi con lui.
Capitolo 18
1Poi il Signore apparve a lui alle Querce
di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora piu'
calda del giorno. 2Egli alzo' gli occhi e vide che tre uomini
stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro
dall'ingresso della tenda e si prostro' fino a terra, 3dicendo:
"Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passar oltre
senza fermarti dal tuo servo. 4Si vada a prendere un po' di
acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero. 5Permettete
che vada a prendere un boccone di pane e rinfrancatevi il cuore; dopo,
potrete proseguire, perche' e' ben per questo che voi siete passati dal
vostro servo". Quelli dissero: "Fa' pure come hai detto".
6Allora Abramo ando' in fretta nella tenda, da Sara, e disse:
"Presto, tre staia di fior di farina, impastala e fanne
focacce". 7All'armento corse lui stesso, Abramo, prese
un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affretto' a
prepararlo. 8Prese latte acido e latte fresco insieme con il
vitello, che aveva preparato, e li porse a loro. Cosi', mentr'egli stava
in piedi presso di loro sotto l'albero, quelli mangiarono. 9Poi
gli dissero: "Dov'e' Sara, tua moglie?". Rispose: "E' la'
nella tenda". 10Il Signore riprese: "Tornero' da te
fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avra' un
figlio". Intanto Sara stava ad ascoltare all'ingresso della tenda
ed era dietro di lui. 11Abramo e Sara erano vecchi, avanti
negli anni; era cessato a Sara cio' che avviene regolarmente alle donne.
12Allora Sara rise dentro di se' e disse: "Avvizzita
come sono dovrei provare il piacere, mentre il mio signore e'
vecchio!". 13Ma il Signore disse ad Abramo: "Perche'
Sara ha riso dicendo: Potro' davvero partorire, mentre sono vecchia? 14C'e'
forse qualche cosa impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornero'
da te alla stessa data e Sara avra' un figlio". 15Allora
Sara nego': "Non ho riso!", perche' aveva paura; ma quegli
disse: "Si', hai proprio riso".
16Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sodoma
dall'alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli. 17Il
Signore diceva: "Devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto
per fare, 18mentre Abramo dovra' diventare una nazione grande
e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? 19Infatti
io l'ho scelto, perche' egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia
dopo di lui ad osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e
diritto, perche' il Signore realizzi per Abramo quanto gli ha
promesso". 20Disse allora il Signore: "Il grido
contro Sodoma e Gomorra e' troppo grande e il loro peccato e' molto
grave. 21Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto
tutto il male di cui e' giunto il grido fino a me; lo voglio
sapere!".
22Quegli uomini partirono di li' e andarono verso Sodoma,
mentre Abramo stava ancora davanti al Signore. 23Allora
Abramo gli si avvicino' e gli disse: "Davvero sterminerai il giusto
con l'empio? 24Forse vi sono cinquanta giusti nella citta':
davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo
ai cinquanta giusti che vi si trovano? 25Lungi da te il far
morire il giusto con l'empio, cosi' che il giusto sia trattato come
l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non pratichera'
la giustizia?". 26Rispose il Signore: "Se a Sodoma
trovero' cinquanta giusti nell'ambito della citta', per riguardo a loro
perdonero' a tutta la citta'".
27Abramo riprese e disse: "Vedi come ardisco parlare al
mio Signore, io che sono polvere e cenere... 28Forse ai
cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai
tutta la citta'?". Rispose: "Non la distruggero', se ve ne
trovo quarantacinque". 29Abramo riprese ancora a
parlargli e disse: "Forse la' se ne troveranno quaranta".
Rispose: "Non lo faro', per riguardo a quei quaranta". 30Riprese:
"Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse la' se ne
troveranno trenta". Rispose: "Non lo faro', se ve ne trovero'
trenta". 31Riprese: "Vedi come ardisco parlare al
mio Signore! Forse la' se ne troveranno venti". Rispose: "Non
la distruggero' per riguardo a quei venti". 32Riprese:
"Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse
la' se ne troveranno dieci". Rispose: "Non la distruggero' per
riguardo a quei dieci". 33Poi il Signore, come ebbe
finito di parlare con Abramo, se ne ando' e Abramo ritorno' alla sua
abitazione.
Capitolo 19
1I due angeli arrivarono a Sodoma sul far
della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sodoma. Non appena li
ebbe visti, Lot si alzo', ando' loro incontro e si prostro' con la
faccia a terra. 2E disse: "Miei signori, venite in casa
del vostro servo: vi passerete la notte, vi laverete i piedi e poi,
domattina, per tempo, ve ne andrete per la vostra strada". Quelli
risposero: "No, passeremo la notte sulla piazza". 3Ma
egli insistette tanto che vennero da lui ed entrarono nella sua casa.
Egli preparo' per loro un banchetto, fece cuocere gli azzimi e cosi'
mangiarono. 4Non si erano ancora coricati, quand'ecco gli
uomini della citta', cioe' gli abitanti di Sodoma, si affollarono
intorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. 5Chiamarono
Lot e gli dissero: "Dove sono quegli uomini che sono entrati da te
questa notte? Falli uscire da noi, perche' possiamo abusarne!". 6Lot
usci' verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro
di se', 7disse: "No, fratelli miei, non fate del male! 8Sentite,
io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve
le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purche' non facciate nulla
a questi uomini, perche' sono entrati all'ombra del mio tetto". 9Ma
quelli risposero: "Tirati via! Quest'individuo e' venuto qui come
straniero e vuol fare il giudice! Ora faremo a te peggio che a
loro!". E spingendosi violentemente contro quell'uomo, cioe' contro
Lot, si avvicinarono per sfondare la porta. 10Allora
dall'interno quegli uomini sporsero le mani, si trassero in casa Lot e
chiusero il battente; 11quanto agli uomini che erano alla
porta della casa, essi li colpirono con un abbaglio accecante dal piu'
piccolo al piu' grande, cosi' che non riuscirono a trovare la porta.
12Quegli uomini dissero allora a Lot: "Chi hai ancora
qui? Il genero, i tuoi figli, le tue figlie e quanti hai in citta',
falli uscire da questo luogo. 13Perche' noi stiamo per
distruggere questo luogo: il grido innalzato contro di loro davanti al
Signore e' grande e il Signore ci ha mandati a distruggerli". 14Lot
usci' a parlare ai suoi generi, che dovevano sposare le sue figlie, e
disse: "Alzatevi, uscite da questo luogo, perche' il Signore sta
per distruggere la citta'!". Ma parve ai suoi generi che egli
volesse scherzare. 15Quando apparve l'alba, gli angeli fecero
premura a Lot, dicendo: "Su, prendi tua moglie e le tue figlie che
hai qui ed esci per non essere travolto nel castigo della citta'". 16Lot
indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue
due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui;
lo fecero uscire e lo condussero fuori della citta'. 17Dopo
averli condotti fuori, uno di loro disse: "Fuggi, per la tua vita.
Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle
montagne, per non essere travolto!". 18Ma Lot gli disse:
"No, mio Signore! 19Vedi, il tuo servo ha trovato grazia
ai tuoi occhi e tu hai usato una grande misericordia verso di me
salvandomi la vita, ma io non riusciro' a fuggire sul monte, senza che
la sciagura mi raggiunga e io muoia. 20Vedi questa citta': e'
abbastanza vicina perche' mi possa rifugiare la' ed e' piccola cosa!
Lascia che io fugga lassu' - non e' una piccola cosa? - e cosi' la mia
vita sara' salva". 21Gli rispose: "Ecco, ti ho
favorito anche in questo, di non distruggere la citta' di cui hai
parlato. 22Presto, fuggi la' perche' io non posso far nulla,
finche' tu non vi sia arrivato". Percio' quella citta' si chiamo'
Zoar.
23Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar, 24quand'ecco
il Signore fece piovere dal cielo sopra Sodoma e sopra Gomorra zolfo e
fuoco proveniente dal Signore. 25Distrusse queste citta' e
tutta la valle con tutti gli abitanti delle citta' e la vegetazione del
suolo. 26Ora la moglie di Lot guardo' indietro e divenne una
statua di sale.
27Abramo ando' di buon mattino al luogo dove si era fermato
davanti al Signore; 28contemplo' dall'alto Sodoma e Gomorra
e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra,
come il fumo di una fornace.
29Cosi', quando Dio distrusse le citta' della valle, Dio si
ricordo' di Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe, mentre
distruggeva le citta' nelle quali Lot aveva abitato.
30Poi Lot parti' da Zoar e ando' ad abitare sulla montagna,
insieme con le due figlie, perche' temeva di restare in Zoar, e si
stabili' in una caverna con le sue due figlie. 31Ora la
maggiore disse alla piu' piccola: "Il nostro padre e' veccho e non
c'e' nessuno in questo territorio per unirsi a noi, secondo l'uso di
tutta la terra. 32Vieni, facciamo bere del vino a nostro
padre e poi corichiamoci con lui, cosi' faremo sussistere una
discendenza da nostro padre". 33Quella notte fecero bere
del vino al loro padre e la maggiore ando' a coricarsi con il padre; ma
egli non se ne accorse, ne' quando essa si corico', ne' quando essa si
alzo'. 34All'indomani la maggiore disse alla piu' piccola:
"Ecco, ieri io mi sono coricata con nostro padre: facciamogli bere
del vino anche questa notte e va' tu a coricarti con lui; cosi' faremo
sussistere una discendenza da nostro padre". 35Anche
quella notte fecero bere del vino al loro padre e la piu' piccola ando'
a coricarsi con lui; ma egli non se ne accorse, ne' quando essa si
corico', ne' quando essa si alzo'. 36Cosi' le due figlie di
Lot concepirono dal loro padre. 37La maggiore partori' un
figlio e lo chiamo' Moab. Costui e' il padre dei Moabiti che esistono
fino ad oggi. 38Anche la piu' piccola partori' un figlio e lo
chiamo' "Figlio del mio popolo". Costui e' il padre degli
Ammoniti che esistono fino ad oggi.
Capitolo 20
1Abramo levo' le tende di la', dirigendosi
nel Negheb, e si stabili' tra Kades e Sur; poi soggiorno' come straniero
a Gerar. 2Siccome Abramo aveva detto della moglie Sara:
"E' mia sorella", Abimelech, re di Gerar, mando' a prendere
Sara. 3Ma Dio venne da Abimelech di notte, in sogno, e gli
disse: "Ecco stai per morire a causa della donna che tu hai presa;
essa appartiene a suo marito". 4Abimelech, che non si
era ancora accostato a lei, disse: "Mio Signore, vuoi far morire
anche la gente innocente? 5Non mi ha forse detto: E' mia
sorella? E anche lei ha detto: E' mio fratello. Con retta coscienza e
mani innocenti ho fatto questo". 6Gli rispose Dio nel
sogno: "Anch'io so che con retta coscienza hai fatto questo e ti ho
anche impedito di peccare contro di me: percio' non ho permesso che tu
la toccassi. 7Ora restituisci la donna di quest'uomo: egli e'
un profeta: preghi egli per te e tu vivrai. Ma se tu non la restituisci,
sappi che sarai degno di morte con tutti i tuoi". 8Allora
Abimelech si alzo' di mattina presto e chiamo' tutti i suoi servi, ai
quali riferi' tutte queste cose, e quegli uomini si impaurirono molto. 9Poi
Abimelech chiamo' Abramo e gli disse: "Che ci hai fatto? E che
colpa ho commesso contro di te, perche' tu abbia esposto me e il mio
regno ad un peccato tanto grande? Tu hai fatto a mio riguardo azioni che
non si fanno". 10Poi Abimelech disse ad Abramo: "A
che miravi agendo in tal modo?". 11Rispose Abramo:
"Io mi sono detto: certo non vi sara' timor di Dio in questo luogo
e mi uccideranno a causa di mia moglie. 12Inoltre essa e'
veramente mia sorella, figlia di mio padre, ma non figlia di mia madre,
ed e' divenuta mia moglie. 13Allora, quando Dio mi ha fatto
errare lungi dalla casa di mio padre, io le dissi: Questo e' il favore
che tu mi farai: in ogni luogo dove noi arriveremo dirai di me: e' mio
fratello". 14Allora Abimelech prese greggi e armenti,
schiavi e schiave, li diede ad Abramo e gli restitui' la moglie Sara. 15Inoltre
Abimelech disse: "Ecco davanti a te il mio territorio: va' ad
abitare dove ti piace!". 16A Sara disse: "Ecco, ho
dato mille pezzi d'argento a tuo fratello: sara' per te come un
risarcimento di fronte a quanti sono con te. Cosi' tu sei in tutto
riabilitata". 17Abramo prego' Dio e Dio guari' Abimelech,
sua moglie e le sue serve, si' che poterono ancora partorire. 18Perche'
il Signore aveva reso sterili tutte le donne della casa di Abimelech,
per il fatto di Sara, moglie di Abramo.
Capitolo 21
1Il Signore visito' Sara, come aveva detto,
e fece a Sara come aveva promesso. 2Sara concepi' e partori'
ad Abramo un figlio nella vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato. 3Abramo
chiamo' Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito.
4Abramo circoncise suo figlio Isacco, quando questi ebbe otto
giorni, come Dio gli aveva comandato. 5Abramo aveva cento
anni, quando gli nacque il figlio Isacco. 6Allora Sara disse:
"Motivo di lieto riso mi ha dato Dio: chiunque lo sapra' sorridera'
di me!". 7Poi disse: "Chi avrebbe mai detto ad
Abramo: Sara deve allattare figli! Eppure gli ho partorito un figlio
nella sua vecchiaia!".
8Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande
banchetto quando Isacco fu svezzato. 9Ma Sara vide che il
figlio di Agar l'Egiziana, quello che essa aveva partorito ad Abramo,
scherzava con il figlio Isacco. 10Disse allora ad Abramo:
"Scaccia questa schiava e suo figlio, perche' il figlio di questa
schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco". 11La
cosa dispiacque molto ad Abramo per riguardo a suo figlio. 12Ma
Dio disse ad Abramo: "Non ti dispiaccia questo, per il fanciullo e
la tua schiava: ascolta la parola di Sara in quanto ti dice, ascolta la
sua voce, perche' attraverso Isacco da te prendera' nome una stirpe. 13Ma
io faro' diventare una grande nazione anche il figlio della schiava,
perche' e' tua prole". 14Abramo si alzo' di buon
mattino, prese il pane e un otre di acqua e li diede ad Agar,
caricandoli sulle sue spalle; le consegno' il fanciullo e la mando' via.
Essa se ne ando' e si smarri' per il deserto di Bersabea. 15Tutta
l'acqua dell'otre era venuta a mancare. Allora essa depose il fanciullo
sotto un cespuglio 16e ando' a sedersi di fronte, alla
distanza di un tiro d'arco, perche' diceva: "Non voglio veder
morire il fanciullo!". Quando gli si fu seduta di fronte, egli
alzo' la voce e pianse. 17Ma Dio udi' la voce del fanciullo e
un angelo di Dio chiamo' Agar dal cielo e le disse: "Che hai, Agar?
Non temere, perche' Dio ha udito la voce del fanciullo la' dove si
trova. 18Alzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano,
perche' io ne faro' una grande nazione". 19Dio le apri'
gli occhi ed essa vide un pozzo d'acqua. Allora ando' a riempire l'otre
e fece bere il fanciullo. 20E Dio fu con il fanciullo, che
crebbe e abito' nel deserto e divenne un tiratore d'arco. 21Egli
abito' nel deserto di Paran e sua madre gli prese una moglie del paese
d'Egitto.
22In quel tempo Abimelech con Picol, capo del suo esercito,
disse ad Abramo: "Dio e' con te in quanto fai. 23Ebbene,
giurami qui per Dio che tu non ingannerai ne' me ne' i miei figli ne' i
miei discendenti: come io ho agito amichevolmente con te, cosi' tu
agirai con me e con il paese nel quale sei forestiero". 24Rispose
Abramo: "Io lo giuro". 25Ma Abramo rimprovero'
Abimelech a causa di un pozzo d'acqua, che i servi di Abimelech
avevano usurpato. 26Abimelech disse: "Io non so chi
abbia fatto questa cosa: ne' tu me ne hai informato, ne' io ne ho
sentito parlare se non oggi". 27Allora Abramo prese
alcuni capi del gregge e dell'armento, li diede ad Abimelech: tra loro
due conclusero un'alleanza. 28Poi Abramo mise in disparte
sette agnelle del gregge. 29Abimelech disse ad Abramo:
"Che significano quelle sette agnelle che hai messe in
disparte?". 30Rispose: "Tu accetterai queste sette
agnelle dalla mia mano, perche' cio' mi valga di testimonianza che io ho
scavato questo pozzo". 31Per questo quel luogo si
chiamo' Bersabea, perche' la' fecero giuramento tutti e due. 32E
dopo che ebbero concluso l'alleanza a Bersabea, Abimelech si alzo' con
Picol, capo del suo esercito, e ritornarono nel paese dei Filistei. 33Abramo
pianto' un tamerice in Bersabea, e li' invoco' il nome del Signore, Dio
dell'eternita'. 34E fu forestiero nel paese dei Filistei per
molto tempo.
Capitolo 22
1Dopo queste cose, Dio mise alla prova
Abramo e gli disse: "Abramo, Abramo!". Rispose:
"Eccomi!". 2Riprese: "Prendi tuo figlio, il
tuo unico figlio che ami, Isacco, va' nel territorio di Moria e offrilo
in olocausto su di un monte che io ti indichero'". 3Abramo
si alzo' di buon mattino, sello' l'asino, prese con se' due servi e il
figlio Isacco, spacco' la legna per l'olocausto e si mise in viaggio
verso il luogo che Dio gli aveva indicato. 4Il terzo giorno
Abramo alzo' gli occhi e da lontano vide quel luogo. 5Allora
Abramo disse ai suoi servi: "Fermatevi qui con l'asino; io e il
ragazzo andremo fin lassu', ci prostreremo e poi ritorneremo da
voi". 6Abramo prese la legna dell'olocausto e la carico'
sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi
proseguirono tutt'e due insieme. 7Isacco si rivolse al padre
Abramo e disse: "Padre mio!". Rispose: "Eccomi, figlio
mio". Riprese: "Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'e'
l'agnello per l'olocausto?". 8Abramo rispose: "Dio
stesso provvedera' l'agnello per l'olocausto, figlio mio!".
Proseguirono tutt'e due insieme; 9cosi' arrivarono al luogo
che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costrui' l'altare, colloco' la
legna, lego' il figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna. 10Poi
Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. 11Ma
l'angelo del Signore lo chiamo' dal cielo e gli disse: "Abramo,
Abramo!". Rispose: "Eccomi!". 12L'angelo
disse: "Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun
male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo
unico figlio". 13Allora Abramo alzo' gli occhi e vide un
ariete impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo ando' a prendere
l'ariete e lo offri' in olocausto invece del figlio. 14Abramo
chiamo' quel luogo: "Il Signore provvede", percio' oggi si
dice: "Sul monte il Signore provvede". 15Poi
l'angelo del Signore chiamo' dal cielo Abramo per la seconda volta 16e
disse: "Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perche' tu hai
fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio, 17io
ti benediro' con ogni benedizione e rendero' molto numerosa la tua
discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che e' sul lido
del mare; la tua discendenza si impadronira' delle citta' dei nemici. 18Saranno
benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perche'
tu hai obbedito alla mia voce".
19Poi Abramo torno' dai suoi servi; insieme si misero in
cammino verso Bersabea e Abramo abito' a Bersabea.
20Dopo queste cose, ad Abramo fu portata questa notizia:
"Ecco, Milca ha partorito figli a Nacor tuo fratello": 21Uz,
il primogenito, e suo fratello Buz e Kamuel il padre di Aram 22e
Chesed, Azo, Pildas, Idlaf e Betuel; 23Betuel genero'
Rebecca: questi otto figli partori' Milca a Nacor, fratello di Abramo. 24Anche
la sua concubina, chiamata Reuma, partori' figli: Tebach, Gacam, Tacas e
Maaca.
Capitolo 23
1Gli anni della vita di Sara furono
centoventisette: questi furono gli anni della vita di Sara. 2Sara
mori' a Kiriat-Arba, cioe' Ebron, nel paese di Canaan, e Abramo venne a
fare il lamento per Sara e a piangerla. 3Poi Abramo si
stacco' dal cadavere di lei e parlo' agli Hittiti: 4"Io
sono forestiero e di passaggio in mezzo a voi. Datemi la proprieta' di
un sepolcro in mezzo a voi, perche' io possa portar via la salma e
seppellirla". 5Allora gli Hittiti risposero: 6"Ascolta
noi, piuttosto, signore: tu sei un principe di Dio in mezzo a noi:
seppellisci il tuo morto nel migliore dei nostri sepolcri. Nessuno di
noi ti proibira' di seppellire la tua defunta nel suo sepolcro". 7Abramo
si alzo', si prostro' davanti alla gente del paese, davanti agli Hittiti
e parlo' loro: 8"Se e' secondo il vostro desiderio che
io porti via il mio morto e lo seppellisca, ascoltatemi e insistete per
me presso Efron, figlio di Zocar, 9perche' mi dia la sua
caverna di Macpela, che e' all'estremita' del suo campo. Me la ceda per
il suo prezzo intero come proprieta' sepolcrale in mezzo a voi". 10Ora
Efron stava seduto in mezzo agli Hittiti. Efron l'Hittita rispose ad
Abramo, mentre lo ascoltavano gli Hittiti, quanti entravano per la porta
della sua citta', e disse: 11"Ascolta me, piuttosto, mio
signore: ti cedo il campo con la caverna che vi si trova, in presenza
dei figli del mio popolo te la cedo: seppellisci il tuo morto". 12Allora
Abramo si prostro' a lui alla presenza della gente del paese. 13Parlo'
ad Efron, mentre lo ascoltava la gente del paese, e disse: "Se solo
mi volessi ascoltare: io ti do il prezzo del campo. Accettalo da me,
cosi' io seppelliro' la' il mio morto". 14Efron rispose
ad Abramo: 15"Ascolta me piuttosto, mio signore: un
terreno del valore di quattrocento sicli d'argento che cosa e' mai tra
me e te? Seppellisci dunque il tuo morto".
16Abramo accetto' le richieste di Efron e Abramo peso' ad
Efron il prezzo che questi aveva detto, mentre lo ascoltavano gli
Hittiti, cioe' quattrocento sicli d'argento, nella moneta corrente sul
mercato. 17Cosi' il campo di Efron che si trovava in Macpela,
di fronte a Mamre, il campo e la caverna che vi si trovava e tutti gli
alberi che erano dentro il campo e intorno al suo limite, 18passarono
in proprieta' ad Abramo, alla presenza degli Hittiti, di quanti
entravano nella porta della citta'. 19Dopo, Abramo seppelli'
Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre,
cioe' Ebron, nel paese di Canaan. 20Il campo e la caverna che
vi si trovava passarono dagli Hittiti ad Abramo in proprieta'
sepolcrale.
Capitolo 24
1Abramo era ormai vecchio, avanti negli
anni, e il Signore lo aveva benedetto in ogni cosa. 2Allora
Abramo disse al suo servo, il piu' anziano della sua casa, che aveva
potere su tutti i suoi beni: "Metti la mano sotto la mia coscia 3e
ti faro' giurare per il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che
non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in
mezzo ai quali abito, 4ma che andrai al mio paese, nella mia
patria, a scegliere una moglie per mio figlio Isacco". 5Gli
disse il servo: "Se la donna non mi vuol seguire in questo paese,
dovro' forse ricondurre tuo figlio al paese da cui tu sei uscito?".
6Gli rispose Abramo: "Guardati dal ricondurre la' mio
figlio! 7Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi
ha tolto dalla casa di mio padre e dal mio paese natio, che mi ha
parlato e mi ha giurato: Alla tua discendenza daro' questo paese, egli
stesso mandera' il suo angelo davanti a te, perche' tu possa prendere di
la' una moglie per il mio figlio. 8Se la donna non vorra'
seguirti, allora sarai libero dal giuramento a me fatto; ma non devi
ricondurre la' il mio figlio".
9Allora il servo mise la mano sotto la coscia di Abramo, suo
padrone, e gli presto' giuramento riguardo a questa cosa. 10Il
servo prese dieci cammelli del suo padrone e, portando ogni sorta di
cose preziose del suo padrone, si mise in viaggio e ando' nel Paese dei
due fiumi, alla citta' di Nacor. 11Fece inginocchiare i
cammelli fuori della citta', presso il pozzo d'acqua, nell'ora della
sera, quando le donne escono ad attingere. 12E disse:
"Signore, Dio del mio padrone Abramo, concedimi un felice incontro
quest'oggi e usa benevolenza verso il mio padrone Abramo! 13Ecco,
io sto presso la fonte dell'acqua, mentre le fanciulle della citta'
escono per attingere acqua. 14Ebbene, la ragazza alla quale
diro': Abbassa l'anfora e lasciami bere, e che rispondera': Bevi, anche
ai tuoi cammelli daro' da bere, sia quella che tu hai destinata al tuo
servo Isacco; da questo riconoscero' che tu hai usato benevolenza al mio
padrone". 15Non aveva ancora finito di parlare,
quand'ecco Rebecca, che era nata a Betuel figlio di Milca, moglie di
Nacor, fratello di Abramo, usciva con l'anfora sulla spalla. 16La
giovinetta era molto bella d'aspetto, era vergine, nessun uomo le si era
unito. Essa scese alla sorgente, riempi' l'anfora e risali'. 17Il
servo allora le corse incontro e disse: "Fammi bere un po' d'acqua
dalla tua anfora". 18Rispose: "Bevi, mio
signore". In fretta calo' l'anfora sul braccio e lo fece bere. 19Come
ebbe finito di dargli da bere, disse: "Anche per i tuoi cammelli ne
attingero', finche' finiranno di bere". 20In fretta
vuoto' l'anfora nell'abbeveratoio, corse di nuovo ad attingere al pozzo
e attinse per tutti i cammelli di lui. 21Intanto quell'uomo
la contemplava in silenzio, in attesa di sapere se il Signore avesse o
no concesso buon esito al suo viaggio. 22Quando i cammelli
ebbero finito di bere, quell'uomo prese un pendente d'oro del peso di
mezzo siclo e glielo pose alle narici e le pose sulle braccia due
braccialetti del peso di dieci sicli d'oro. 23E disse:
"Di chi sei figlia? Dimmelo. C'e' posto per noi in casa di tuo
padre, per passarvi la notte?". 24Gli rispose: "Io
sono figlia di Betuel, il figlio che Milca partori' a Nacor". 25E
soggiunse: "C'e' paglia e foraggio in quantita' da noi e anche
posto per passare la notte".
26Quell'uomo si inginocchio' e si prostro' al Signore 27e
disse: "Sia benedetto il Signore, Dio del mio padrone Abramo, che
non ha cessato di usare benevolenza e fedelta' verso il mio padrone.
Quanto a me, il Signore mi ha guidato sulla via fino alla casa dei
fratelli del mio padrone". 28La giovinetta corse ad
annunziare alla casa di sua madre tutte queste cose. 29Ora
Rebecca aveva un fratello chiamato Labano e Labano corse fuori da
quell'uomo al pozzo. 30Egli infatti, visti il pendente e i
braccialetti alle braccia della sorella e udite queste parole di
Rebecca, sua sorella: "Cosi' mi ha parlato quell'uomo", venne
da costui che ancora stava presso i cammelli vicino al pozzo. 31Gli
disse: "Vieni, benedetto dal Signore! Perche' te ne stai fuori,
mentre io ho preparato la casa e un posto per i cammelli?". 32Allora
l'uomo entro' in casa e quegli tolse il basto ai cammelli, forni' paglia
e foraggio ai cammelli e acqua per lavare i piedi a lui e ai suoi uomini
. 33Quindi gli fu posto davanti da mangiare, ma egli disse;
"Non mangero', finche' non avro' detto quello che devo dire".
Gli risposero: "Di' pure". 34E disse: "Io sono
un servo di Abramo. 35Il Signore ha benedetto molto il mio
padrone, che e' diventato potente: gli ha concesso greggi e armenti,
argento e oro, schiavi e schiave, cammelli e asini. 36Sara,
la moglie del mio padrone, gli ha partorito un figlio, quando ormai era
vecchio, al quale egli ha dato tutti i suoi beni. 37E il mio
padrone mi ha fatto giurare: Non devi prendere per mio figlio una moglie
tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, 38ma
andrai alla casa di mio padre, alla mia famiglia, a prendere una moglie
per mio figlio. 39Io dissi al mio padrone: Forse la donna non
mi seguira'. 40Mi rispose: Il Signore, alla cui presenza io
cammino, mandera' con te il suo angelo e dara' felice esito al tuo
viaggio, cosi' che tu possa prendere una moglie per il mio figlio dalla
mia famiglia e dalla casa di mio padre. 41Solo quando sarai
andato alla mia famiglia, sarai esente dalla mia maledizione; se non
volessero cedertela, sarai esente dalla mia maledizione. 42Cosi'
oggi sono arrivato alla fonte e ho detto: Signore, Dio del mio padrone
Abramo, se stai per dar buon esito al viaggio che sto compiendo, 43ecco,
io sto presso la fonte d'acqua; ebbene, la giovane che uscira' ad
attingere, alla quale io diro': Fammi bere un po' d'acqua dalla tua
anfora, 44e mi rispondera': Bevi tu; anche per i tuoi
cammelli attingero', quella sara' la moglie che il Signore ha destinata
al figlio del mio padrone. 45Io non avevo ancora finito di
pensare, quand'ecco Rebecca uscire con l'anfora sulla spalla; scese alla
fonte, attinse; io allora le dissi: Fammi bere. 46Subito essa
calo' l'anfora e disse: Bevi; anche ai tuoi cammelli daro' da bere.
Cosi' io bevvi ed essa diede da bere anche ai cammelli. 47E
io la interrogai: Di chi sei figlia? Rispose: Sono figlia di Betuel, il
figlio che Milca ha partorito a Nacor. Allora le posi il pendente alle
narici e i braccialetti alle braccia. 48Poi mi inginocchiai e
mi prostrai al Signore e benedissi il Signore, Dio del mio padrone
Abramo, il quale mi aveva guidato per la via giusta a prendere per suo
figlio la figlia del fratello del mio padrone. 49Ora, se
intendete usare benevolenza e lealta' verso il mio padrone, fatemelo
sapere; se no, fatemelo sapere ugualmente, perche' io mi rivolga
altrove".
50Allora Labano e Betuel risposero: "Dal Signore la
cosa procede, non possiamo dirti nulla. 51Ecco Rebecca
davanti a te: prendila e va' e sia la moglie del figlio del tuo padrone,
come ha parlato il Signore".
52Quando il servo di Abramo udi' le loro parole, si prostro'
a terra davanti al Signore. 53Poi il servo tiro' fuori
oggetti d'argento e oggetti d'oro e vesti e li diede a Rebecca; doni
preziosi diede anche al fratello e alla madre di lei. 54Poi
mangiarono e bevvero lui e i suoi uomini e passarono la notte. Quando si
alzarono alla mattina, egli disse: "Lasciatemi andare dal mio
padrone". 55Ma il fratello e la madre di lei dissero:
"Rimanga la giovinetta con noi qualche tempo, una decina di giorni;
dopo, te ne andrai". 56Rispose loro: "Non
trattenetemi, mentre il Signore ha concesso buon esito al mio viaggio.
Lasciatemi partire per andare dal mio padrone!". 57Dissero
allora: "Chiamiamo la giovinetta e domandiamo a lei stessa". 58Chiamarono
dunque Rebecca e le dissero: "Vuoi partire con quest'uomo?".
Essa rispose: "Andro'". 59Allora essi lasciarono
partire Rebecca con la nutrice, insieme con il servo di Abramo e i suoi
uomini. 60Benedissero Rebecca e le dissero:
"Tu, sorella nostra,
diventa migliaia di miriadi
e la tua stirpe conquisti
la porta dei suoi nemici!".
61Cosi' Rebecca e le sue ancelle si
alzarono, montarono sui cammelli e seguirono quell'uomo. Il servo prese
con se' Rebecca e parti'. 62Intanto Isacco rientrava dal
pozzo di Lacai-Roi; abitava infatti nel territorio del Negheb. 63Isacco
usci' sul fare della sera per svagarsi in campagna e, alzando gli occhi,
vide venire i cammelli. 64Alzo' gli occhi anche Rebecca, vide
Isacco e scese subito dal cammello. 65E disse al servo:
"Chi e' quell'uomo che viene attraverso la campagna incontro a
noi?". Il servo rispose: "E' il mio padrone". Allora essa
prese il velo e si copri'. 66Il servo racconto' ad Isacco
tutte le cose che aveva fatte. 67Isacco introdusse Rebecca
nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca
e l'amo'. Isacco trovo' conforto dopo la morte della madre.
Capitolo 25
1Abramo prese un'altra moglie: essa aveva
nome Chetura. 2Essa gli partori' Zimran, Ioksan, Medan,
Madian, Isbak e Suach. 3Ioksan genero' Saba e Dedan e i figli
di Dedan furono gli Asurim, i Letusim e i Leummim. 4I figli
di Madian furono Efa, Efer, Enoch, Abida ed Eldaa. Tutti questi sono i
figli di Chetura.
5Abramo diede tutti i suoi beni a Isacco. 6Quanto
invece ai figli delle concubine, che Abramo aveva avute, diede loro doni
e, mentre era ancora in vita, li licenzio', mandandoli lontano da Isacco
suo figlio, verso il levante, nella regione orientale.
7La durata della vita di Abramo fu di centosettantacinque
anni. 8Poi Abramo spiro' e mori' in felice canizie, vecchio e
sazio di giorni, e si riuni' ai suoi antenati. 9Lo
seppellirono i suoi figli, Isacco e Ismaele, nella caverna di Macpela,
nel campo di Efron, figlio di Zocar, l'Hittita, di fronte a Mamre. 10E'
appunto il campo che Abramo aveva comperato dagli Hittiti: ivi furono
sepolti Abramo e sua moglie Sara. 11Dopo la morte di Abramo,
Dio benedisse il figlio di lui Isacco e Isacco abito' presso il pozzo di
Lacai-Roi.
12Questa e' la discendenza di Ismaele, figlio di Abramo, che
gli aveva partorito Agar l'Egiziana, schiava di Sara.
13Questi sono i nomi dei figli d'Ismaele, con il loro elenco
in ordine di generazione: il primogenito di Ismaele e' Nebaiot, poi
Kedar, Adbeel, Mibsam, 14Misma, Duma, Massa, 15Adad,
Tema, Ietur, Nafis e Kedma. 16Questi sono gli Ismaeliti e
questi sono i loro nomi secondo i loro recinti e accampamenti. Sono i
dodici principi delle rispettive tribu'. 17La durata della
vita di Ismaele fu di centotrentasette anni; poi mori' e si riuni' ai
suoi antenati. 18Egli abito' da Avila fino a Sur, che e'
lungo il confine dell'Egitto in direzione di Assur; egli si era
stabilito di fronte a tutti i suoi fratelli.
19Questa e' la discendenza di Isacco, figlio di Abramo.
Abramo aveva generato Isacco. 20Isacco aveva quarant'anni
quando si prese in moglie Rebecca, figlia di Betuel l'Arameo, da
Paddan-Aram, e sorella di Labano l'Arameo. 21Isacco
supplico' il Signore per sua moglie, perche' essa era sterile e il
Signore lo esaudi', cosi' che sua moglie Rebecca divenne incinta. 22Ora
i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamo': "Se e' cosi',
perche' questo?". Ando' a consultare il Signore. 23Il
Signore le rispose:
"Due nazioni sono nel tuo seno
e due popoli dal tuo grembo si disperderanno;
un popolo sara' piu' forte dell'altro
e il maggiore servira' il piu' piccolo".
24Quando poi si compi' per lei il tempo di
partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo. 25Usci' il
primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esau'. 26Subito
dopo, usci' il fratello e teneva in mano il calcagno di Esau'; fu
chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero.
27I fanciulli crebbero ed Esau' divenne abile nella caccia,
un uomo della steppa, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo, che
dimorava sotto le tende. 28Isacco prediligeva Esau', perche'
la cacciagione era di suo gusto, mentre Rebecca prediligeva Giacobbe.
29Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra di lenticchie;
Esau' arrivo' dalla campagna ed era sfinito. 30Disse a
Giacobbe: "Lasciami mangiare un po' di questa minestra rossa,
perche' io sono sfinito" - Per questo fu chiamato Edom -. 31Giacobbe
disse: "Vendimi subito la tua primogenitura". 32Rispose
Esau': "Ecco sto morendo: a che mi serve allora la
primogenitura?". 33Giacobbe allora disse:
"Giuramelo subito". Quegli lo giuro' e vendette la
primogenitura a Giacobbe. 34Giacobbe diede ad Esau' il pane e
la minestra di lenticchie; questi mangio' e bevve, poi si alzo' e se ne
ando'. A tal punto Esau' aveva disprezzato la primogenitura.
Capitolo 26
1Venne una carestia nel paese oltre la
prima che era avvenuta ai tempi di Abramo, e Isacco ando' a Gerar presso
Abimelech, re dei Filistei. 2Gli apparve il Signore e gli
disse: "Non scendere in Egitto, abita nel paese che io ti
indichero'. 3Rimani in questo paese e io saro' con te e ti
benediro', perche' a te e alla tua discendeza io concedero' tutti questi
territori, e manterro' il giuramento che ho fatto ad Abramo tuo padre. 4Rendero'
la tua discendenza numerosa come le stelle del cielo e concedero' alla
tua discendenza tutti questi territori: tutte le nazioni della terra
saranno benedette per la tua discendenza; 5per il fatto che
Abramo ha obbedito alla mia voce e ha osservato cio' che io gli avevo
prescritto: i miei comandamenti, le mie istituzioni e le mie
leggi".
6Cosi' Isacco dimoro' in Gerar. 7Gli uomini del
luogo lo interrogarono intorno alla moglie ed egli disse: "E' mia
sorella"; infatti aveva timore di dire: "E' mia moglie",
pensando che gli uomini del luogo lo uccidessero per causa di Rebecca,
che era di bell'aspetto.
8Era la' da molto tempo, quando Abimelech, re dei Filistei,
si affaccio' alla finestra e vide Isacco scherzare con la propria moglie
Rebecca. 9Abimelech chiamo' Isacco e disse:
"Sicuramente essa e' tua moglie. E perche' tu hai detto: E' mia
sorella?". Gli rispose Isacco: "Perche' mi son detto: io non
muoia per causa di lei!". 10Riprese Abimelech:
"Che ci hai fatto? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si
unisse a tua moglie e tu attirassi su di noi una colpa". 11Abimelech
diede quest'ordine a tutto il popolo: "Chi tocca questo uomo o la
sua moglie sara' messo a morte!".
12Poi Isacco fece una semina in quel paese e raccolse
quell'anno il centuplo. Il Signore infatti lo aveva benedetto. 13E
l'uomo divenne ricco e crebbe tanto in ricchezze fino a divenire
ricchissimo: 14possedeva greggi di piccolo e di grosso
bestiame e numerosi schiavi e i Filistei cominciarono ad invidiarlo.
15Tutti i pozzi che avevano scavati i servi di suo padre ai
tempi del padre Abramo, i Filistei li avevano turati riempiendoli di
terra. 16Abimelech disse ad Isacco: "Vattene via da
noi, perche' tu sei molto piu' potente di noi". 17Isacco
ando' via di la', si accampo' sul torrente di Gerar e vi si stabili'. 18Isacco
torno' a scavare i pozzi d'acqua, che avevano scavati i servi di suo
padre, Abramo, e che i Filistei avevano turati dopo la morte di Abramo,
e li chiamo' come li aveva chiamati suo padre. 19I servi di
Isacco scavarono poi nella valle e vi trovarono un pozzo di acqua viva. 20Ma
i pastori di Gerar litigarono con i pastori di Isacco, dicendo:
"L'acqua e' nostra!".
Allora egli chiamo' Esech il pozzo, perche' quelli avevano litigato con
lui. 21Scavarono un altro pozzo, ma quelli litigarono anche
per questo ed egli lo chiamo' Sitna. 22Allora si mosse di la'
e scavo' un altro pozzo, per il quale non litigarono; allora egli lo
chiamo' Recobot e disse: "Ora il Signore ci ha dato spazio libero
perche' noi prosperiamo nel paese". 23Di la' ando' a
Bersabea. 24E in quella notte gli apparve il Signore e disse:
"Io sono il Dio di Abramo, tuo padre;
non temere perche' io sono con te.
Ti benediro' e moltiplichero' la tua discendenza
per amore di Abramo, mio servo".
25Allora egli costrui' in quel luogo un
altare e invoco' il nome del Signore; li' pianto' la tenda. E i servi di
Isacco scavarono un pozzo.
26Intanto Abimelech da Gerar era andato da lui, insieme con
Acuzzat, suo amico, e Picol, capo del suo esercito. 27Isacco
disse loro: "Perche' siete venuti da me, mentre voi mi odiate e mi
avete scacciato da voi?". 28Gli risposero: "Abbiamo
visto che il Signore e' con te e abbiamo detto: vi sia un giuramento tra
di noi, tra noi e te, e concludiamo un'alleanza con te: 29tu
non ci farai alcun male, come noi non ti abbiamo toccato e non ti
abbiamo fatto se non il bene e ti abbiamo lasciato andare in pace. Tu
sei ora un uomo benedetto dal Signore". 30Allora
imbandi' loro un convito e mangiarono e bevvero. 31Alzatisi
di buon mattino, si prestarono giuramento l'un l'altro, poi Isacco li
congedo' e partirono da lui in pace. 32Proprio in quel giorno
arrivarono i servi di Isacco e lo informarono a proposito del pozzo che
avevano scavato e gli dissero: "Abbiamo trovato l'acqua". 33Allora
egli lo chiamo' Sibea: per questo la citta' si chiama Bersabea fino ad
oggi.
34Quando Esau' ebbe quarant'anni, prese in moglie Giudit,
figlia di Beeri l'Hittita, e Basemat, figlia di Elon l'Hittita. 35Esse
furono causa d'intima amarezza per Isacco e per Rebecca.
Capitolo 27
1Isacco era vecchio e gli occhi gli si
erano cosi' indeboliti che non ci vedeva piu'. Chiamo' il figlio
maggiore, Esau', e gli disse: "Figlio mio". Gli rispose:
"Eccomi". 2Riprese: "Vedi, io sono vecchio e
ignoro il giorno della mia morte. 3Ebbene, prendi le tue
armi, la tua fare'tra e il tuo arco, esci in campagna e prendi per me
della selvaggina. 4Poi preparami un piatto di mio gusto e
portami da mangiare, perche' io ti benedica prima di morire". 5Ora
Rebecca ascoltava, mentre Isacco parlava al figlio Esau'. Ando' dunque
Esau' in campagna a caccia di selvaggina da portare a casa. 6Rebecca
disse al figlio Giacobbe: "Ecco, ho sentito tuo padre dire a tuo
fratello Esau': 7Portami la selvaggina e preparami un piatto,
cosi' mangero' e poi ti benediro' davanti al Signore prima della morte. 8Ora,
figlio mio, obbedisci al mio ordine: 9Va' subito al gregge e
prendimi di la' due bei capretti; io ne faro' un piatto per tuo padre,
secondo il suo gusto. 10Cosi' tu lo porterai a tuo padre che
ne mangera', perche' ti benedica prima della sua morte". 11Rispose
Giacobbe a Rebecca sua madre: "Sai che mio fratello Esau' e'
peloso, mentre io ho la pelle liscia. 12Forse mio padre mi
palpera' e si accorgera' che mi prendo gioco di lui e attirero' sopra di
me una maledizione invece di una benedizione". 13Ma sua
madre gli disse: "Ricada su di me la tua maledizione, figlio mio!
Tu obbedisci soltanto e vammi a prendere i capretti". 14Allora
egli ando' a prenderli e li porto' alla madre, cosi' la madre ne fece un
piatto secondo il gusto di suo padre. 15Rebecca prese i
vestiti migliori del suo figlio maggiore, Esau', che erano in casa
presso di lei, e li fece indossare al figlio minore, Giacobbe; 16con
le pelli dei capretti rivesti' le sue braccia e la parte liscia del
collo. 17Poi mise in mano al suo figlio Giacobbe il piatto e
il pane che aveva preparato.
18Cosi' egli venne dal padre e disse: "Padre mio".
Rispose: "Eccomi; chi sei tu, figlio mio?". 19Giacobbe
rispose al padre: "Io sono Esau', il tuo primogenito. Ho fatto come
tu mi hai ordinato. Alzati dunque, siediti e mangia la mia selvaggina,
perche' tu mi benedica". 20Isacco disse al figlio:
"Come hai fatto presto a trovarla, figlio mio!". Rispose:
"Il Signore me l'ha fatta capitare davanti". 21Ma
Isacco gli disse: "Avvicinati e lascia che ti palpi, figlio mio,
per sapere se tu sei proprio il mio figlio Esau' o no". 22Giacobbe
si avvicino' ad Isacco suo padre, il quale lo tasto' e disse: "La
voce e' la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esau'".
23Cosi' non lo riconobbe, perche' le sue braccia erano pelose
come le braccia di suo fratello Esau', e percio' lo benedisse. 24Gli
disse ancora: "Tu sei proprio il mio figlio Esau'?". Rispose:
"Lo sono". 25Allora disse: "Porgimi da
mangiare della selvaggina del mio figlio, perche' io ti benedica".
Gliene servi' ed egli mangio', gli porto' il vino ed egli bevve. 26Poi
suo padre Isacco gli disse: "Avvicinati e baciami, figlio
mio!". 27Gli si avvicino' e lo bacio'. Isacco aspiro'
l'odore degli abiti di lui e lo benedisse:
"Ecco l'odore del mio figlio
come l'odore di un campo
che il Signore ha benedetto.
28 Dio ti conceda rugiada del cielo
e terre grasse
e abbondanza di frumento e di mosto.
29 Ti servano i popoli
e si prostrino davanti a te le genti.
Sii il signore dei tuoi fratelli
e si prostrino davanti a te i figli di tua madre.
Chi ti maledice sia maledetto
e chi ti benedice sia benedetto!".
30Isacco aveva appena finito di benedire
Giacobbe e Giacobbe si era allontanato dal padre Isacco, quando arrivo'
dalla caccia Esau' suo fratello. 31Anch'egli aveva preparato
un piatto, poi lo aveva portato al padre e gli aveva detto: "Si
alzi mio padre e mangi la selvaggina di suo figlio, perche' tu mi
benedica". 32Gli disse suo padre Isacco: "Chi sei
tu?". Rispose: "Io sono il tuo figlio primogenito Esau'".
33Allora Isacco fu colto da un fortissimo tremito e disse:
"Chi era dunque colui che ha preso la selvaggina e me l'ha portata?
Io ho mangiato di tutto prima che tu venissi, poi l'ho benedetto e
benedetto restera'". 34Quando Esau' senti' le parole di
suo padre, scoppio' in alte, amarissime grida. Egli disse a suo padre:
"Benedici anche me, padre mio!". 35Rispose:
"E' venuto tuo fratello con inganno e ha carpito la tua
benedizione". 36Riprese: "Forse perche' si chiama
Giacobbe mi ha soppiantato gia' due volte? Gia' ha carpito la mia
primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!". Poi
soggiunse: "Non hai forse riservato qualche benedizione per
me?". 37Isacco rispose e disse a Esau': "Ecco, io
l'ho costituito tuo signore e gli ho dato come servi tutti i suoi
fratelli; l'ho provveduto di frumento e di mosto; per te che cosa mai
potro' fare, figlio mio?". 38Esau' disse al padre:
"Hai una sola benedizione padre mio? Benedici anche me, padre
mio!". Ma Isacco taceva ed Esau' alzo' la voce e pianse. 39Allora
suo padre Isacco prese la parola e gli disse:
"Ecco, lungi dalle terre grasse
sara' la tua sede
e lungi dalla rugiada del cielo dall'alto.
40 Vivrai della tua spada
e servirai tuo fratello;
ma poi, quando ti riscuoterai,
spezzerai il suo giogo dal tuo collo".
41Esau' perseguito' Giacobbe per la
benedizione che suo padre gli aveva dato. Penso' Esau': "Si
avvicinano i giorni del lutto per mio padre; allora uccidero' mio
fratello Giacobbe". 42Ma furono riferite a Rebecca le
parole di Esau', suo figlio maggiore, ed essa mando' a chiamare il
figlio minore Giacobbe e gli disse: "Esau' tuo fratello vuol
vendicarsi di te uccidendoti. 43Ebbene, figlio mio, obbedisci
alla mia voce: su, fuggi a Carran da mio fratello Labano. 44Rimarrai
con lui qualche tempo, finche' l'ira di tuo fratello si sara' placata; 45finche'
si sara' placata contro di te la collera di tuo fratello e si sara'
dimenticato di quello che gli hai fatto. Allora io mandero' a prenderti
di la'. Perche' dovrei venir privata di voi due in un sol giorno?".
46Poi Rebecca disse a Isacco: "Ho disgusto della mia
vita a causa di queste donne hittite: se Giacobbe prende moglie tra le
hittite come queste, tra le figlie del paese, a che mi giova la
vita?".
Capitolo 28
1Allora Isacco chiamo' Giacobbe, lo
benedisse e gli diede questo comando: "Tu non devi prender moglie
tra le figlie di Canaan. 2Su, va' in Paddan-Aram, nella casa
di Betuel, padre di tua madre, e prenditi di la' la moglie tra le
figlie di Labano, fratello di tua madre. 3Ti benedica Dio
onnipotente, ti renda fecondo e ti moltiplichi, si' che tu divenga una
assemblea di popoli. 4Conceda la benedizione di Abramo a te e
alla tua discendenza con te, perche' tu possieda il paese dove sei stato
forestiero, che Dio ha dato ad Abramo". 5Cosi' Isacco
fece partire Giacobbe, che ando' in Paddan-Aram presso Labano, figlio
di Betuel, l'Arameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esau'.
6Esau' vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e l'aveva
mandato in Paddan-Aram per prendersi una moglie di la' e che, mentre lo
benediceva, gli aveva dato questo comando: "Non devi prender moglie
tra le Cananee". 7Giacobbe aveva obbedito al padre e
alla madre ed era partito per Paddan-Aram. 8Esau' comprese
che le figlie di Canaan non erano gradite a suo padre Isacco. 9Allora
si reco' da Ismaele e, oltre le mogli che aveva, si prese in moglie
Macalat, figlia di Ismaele, figlio di Abramo, sorella di Nebaiot.
10Giacobbe parti' da Bersabea e si diresse verso Carran. 11Capito'
cosi' in un luogo, dove passo' la notte, perche' il sole era tramontato;
prese una pietra, se la pose come guanciale e si corico' in quel luogo. 12Fece
un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva
il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. 13Ecco
il Signore gli stava davanti e disse: "Io sono il Signore, il Dio
di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei
coricato la daro' a te e alla tua discendenza. 14La tua
discendenza sara' come la polvere della terra e ti estenderai a
occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno
benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. 15Ecco
io sono con te e ti proteggero' dovunque tu andrai; poi ti faro'
ritornare in questo paese, perche' non ti abbandonero' senza aver fatto
tutto quello che t'ho detto". 16Allora Giacobbe si
sveglio' dal sonno e disse: "Certo, il Signore e' in questo luogo e
io non lo sapevo". 17Ebbe timore e disse: "Quanto
e' terribile questo luogo! Questa e' proprio la casa di Dio, questa e'
la porta del cielo". 18Alla mattina presto Giacobbe si
alzo', prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come
una stele e verso' olio sulla sua sommita'. 19E chiamo' quel
luogo Betel, mentre prima di allora la citta' si chiamava Luz. 20Giacobbe
fece questo voto: "Se Dio sara' con me e mi proteggera' in questo
viaggio che sto facendo e mi dara' pane da mangiare e vesti per
coprirmi, 21se ritornero' sano e salvo alla casa di mio
padre, il Signore sara' il mio Dio. 22Questa pietra, che io
ho eretta come stele, sara' una casa di Dio; di quanto mi darai io ti
offriro' la decima".
Capitolo 29
1Poi Giacobbe si mise in cammino e ando'
nel paese degli orientali. 2Vide nella campagna un pozzo e
tre greggi di piccolo bestiame, accovacciati vicino, perche' a quel
pozzo si abbeveravano i greggi, ma la pietra sulla bocca del pozzo era
grande. 3Quando tutti i greggi si erano radunati la', i
pastori rotolavano la pietra dalla bocca del pozzo e abbeveravano il
bestiame; poi rimettevano la pietra al posto sulla bocca del pozzo. 4Giacobbe
disse loro: "Fratelli miei, di dove siete?". Risposero:
"Siamo di Carran". 5Disse loro: "Conoscete
Labano,
figlio di Nacor?". Risposero: "Lo conosciamo". 6Disse
loro: "Sta bene?". Risposero: "Si'; ecco la figlia
Rachele che viene con il gregge". 7Riprese: "Eccoci
ancora in pieno giorno: non e' tempo di radunare il bestiame. Date da
bere al bestiame e andate a pascolare!". 8Risposero:
"Non possiamo, finche' non siano radunati tutti i greggi e si
rotoli la pietra dalla bocca del pozzo; allora faremo bere il
gregge".
9Egli stava ancora parlando con loro, quando arrivo' Rachele
con il bestiame del padre, perche' era una pastorella. 10Quando
Giacobbe vide Rachele, figlia di Labano, fratello di sua madre, insieme
con il bestiame di Labano, fratello di sua madre, Giacobbe, fattosi
avanti, rotolo' la pietra dalla bocca del pozzo e fece bere le pecore di
Labano, fratello di sua madre. 11Poi Giacobbe bacio' Rachele
e pianse ad alta voce. 12Giacobbe rivelo' a Rachele che egli
era parente del padre di lei, perche' figlio di Rebecca. Allora essa
corse a riferirlo al padre. 13Quando Labano seppe che era
Giacobbe, il figlio di sua sorella, gli corse incontro, lo abbraccio',
lo bacio' e lo condusse nella sua casa. Ed egli racconto' a Labano
tutte le sue vicende. 14Allora Labano gli disse:
"Davvero tu sei mio osso e mia carne!". Cosi' dimoro' presso
di lui per un mese.
15Poi Labano disse a Giacobbe: "Poiche' sei mio
parente, mi dovrai forse servire gratuitamente? Indicami quale deve
essere il tuo salario". 16Ora Labano aveva due figlie;
la maggiore si chiamava Lia e la piu' piccola si chiamava Rachele. 17Lia
aveva gli occhi smorti, mentre Rachele era bella di forme e avvenente di
aspetto, 18percio' Giacobbe amava Rachele. Disse dunque:
"Io ti serviro' sette anni per Rachele, tua figlia minore". 19Rispose
Labano: "Preferisco darla a te piuttosto che a un estraneo. Rimani
con me". 20Cosi' Giacobbe servi' sette anni per Rachele:
gli sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei. 21Poi
Giacobbe disse a Labano: "Dammi la mia sposa, perche' il mio tempo
e' compiuto e voglio unirmi a lei". 22Allora Labano
raduno' tutti gli uomini del luogo e diede un banchetto. 23Ma
quando fu sera, egli prese la figlia Lia e la condusse da lui ed egli si
uni' a lei. 24Labano diede la propria schiava Zilpa alla
figlia Lia, come schiava. 25Quando fu mattina... ecco era
Lia! Allora Giacobbe disse a Labano: "Che mi hai fatto? Non e'
forse per Rachele che sono stato al tuo servizio? Perche' mi hai
ingannato?". 26Rispose Labano: "Non si usa far
cosi' nel nostro paese, dare, cioe', la piu' piccola prima della
maggiore. 27Finisci questa settimana nuziale, poi ti daro'
anche quest'altra per il servizio che tu presterai presso di me per
altri sette anni". 28Giacobbe fece cosi': termino' la
settimana nuziale e allora Labano gli diede in moglie la figlia
Rachele. 29Labano diede alla figlia Rachele la propria
schiava Bila, come schiava. 30Egli si uni' anche a Rachele e
amo' Rachele piu' di Lia. Fu ancora al servizio di lui per altri sette
anni.
31Ora il Signore, vedendo che Lia veniva trascurata, la rese
feconda, mentre Rachele rimaneva sterile. 32Cosi' Lia
concepi' e partori' un figlio e lo chiamo' Ruben, perche' disse:
"Il Signore ha visto la mia umiliazione; certo, ora mio marito mi
amera'". 33Poi concepi' ancora un figlio e disse:
"Il Signore ha udito che io ero trascurata e mi ha dato anche
questo". E lo chiamo' Simeone. 34Poi concepi' ancora e
partori' un figlio e disse: "Questa volta mio marito mi si
affezionera', perche' gli ho partorito tre figli". Per questo lo
chiamo' Levi. 35Concepi' ancora e partori' un figlio e disse:
"Questa volta lodero' il Signore". Per questo lo chiamo'
Giuda. Poi cesso' di avere figli.
Capitolo 30
1Rachele, vedendo che non le era concesso
di procreare figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a
Giacobbe: "Dammi dei figli, se no io muoio!". 2Giacobbe
s'irrito' contro Rachele e disse: "Tengo forse io il posto di Dio,
il quale ti ha negato il frutto del grembo?". 3Allora
essa rispose: "Ecco la mia serva Bila: unisciti a lei, cosi' che
partorisca sulle mie ginocchia e abbia anch'io una mia prole per mezzo
di lei". 4Cosi' essa gli diede in moglie la propria
schiava Bila e Giacobbe si uni' a lei. 5Bila concepi' e
partori' a Giacobbe un figlio. 6Rachele disse: "Dio mi
ha fatto giustizia e ha anche ascoltato la mia voce, dandomi un
figlio". Per questo essa lo chiamo' Dan. 7Poi Bila, la
schiava di Rachele, concepi' ancora e partori' a Giacobbe un secondo
figlio. 8Rachele disse: "Ho sostenuto contro mia sorella
lotte difficili e ho vinto!". Percio' lo chiamo' Neftali.
9Allora Lia, vedendo che aveva cessato di aver figli, prese
la propria schiava Zilpa e la diede in moglie e Giacobbe. 10Zilpa,
la schiava di Lia, partori' a Giacobbe un figlio. 11Lia
disse: "Per fortuna!" e lo chiamo' Gad. 12Poi Zilpa,
la schiava di Lia, partori' un secondo figlio a Giacobbe. 13Lia
disse: "Per mia felicita'! Perche' le donne mi diranno
felice". Percio' lo chiamo' Aser.
14Al tempo della mietitura del grano, Ruben usci' e trovo'
mandragore, che porto' alla madre Lia. Rachele disse a Lia: "Dammi
un po' delle mandragore di tuo figlio". 15Ma Lia
rispose: "E' forse poco che tu mi abbia portato via il marito
perche' voglia portar via anche le mandragore di mio figlio?".
Riprese Rachele: "Ebbene, si corichi pure con te questa notte, in
cambio delle mandragore di tuo figlio". 16Alla sera,
quando Giacobbe arrivo' dalla campagna, Lia gli usci' incontro e gli
disse: "Da me devi venire, perche' io ho pagato il diritto di
averti con le mandragore di mio figlio". Cosi' egli si corico' con
lei quella notte. 17Il Signore esaudi' Lia, la quale concepi'
e partori' a Giacobbe un quinto figlio. 18Lia disse:
"Dio mi ha dato il mio salario, per avere io dato la mia schiava a
mio marito". Percio' lo chiamo' Ìssacar. 19Poi Lia
concepi' e partori' ancora un sesto figlio a Giacobbe. 20Lia
disse: "Dio mi ha fatto un bel regalo: questa volta mio marito mi
preferira', perche' gli ho partorito sei figli". Percio' lo chiamo'
Za'bulon. 21In seguito partori' una figlia e la chiamo' Dina.
22Poi Dio si ricordo' anche di Rachele; Dio la esaudi' e la
rese feconda. 23Essa concepi' e partori' un figlio e disse:
"Dio ha tolto il mio disonore". 24E lo chiamo'
Giuseppe dicendo: "Il Signore mi aggiunga un altro figlio!".
25Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a
La'bano: "Lasciami andare e tornare a casa mia, nel mio paese. 26Dammi
le mogli, per le quali ti ho servito, e i miei bambini perche' possa
partire: tu conosci il servizio che ti ho prestato". 27Gli
disse Labano: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi... Per
divinazione ho saputo che il Signore mi ha benedetto per causa
tua". 28E aggiunse: "Fissami il tuo salario e te lo
daro'". 29Gli rispose: "Tu stesso sai come ti ho
servito e quanti sono diventati i tuoi averi per opera mia. 30Perche'
il poco che avevi prima della mia venuta e' cresciuto oltre misura e il
Signore ti ha benedetto sui miei passi. Ma ora, quando lavorero' anch'io
per la mia casa?". 31Riprese Labano: "Che ti devo
dare?". Giacobbe rispose: "Non mi devi nulla; se tu farai per
me quanto ti dico, ritornero' a pascolare il tuo gregge e a custodirlo. 32Oggi
passero' fra tutto il tuo bestiame; metti da parte ogni capo di colore
scuro tra le pecore e ogni capo chiazzato e punteggiato tra le capre:
sara' il mio salario. 33In futuro la mia stessa onesta'
rispondera' per me; quando verrai a verificare il mio salario, ogni capo
che non sara' punteggiato o chiazzato tra le capre e di colore scuro tra
le pecore, se si trovera' presso di me, sara' come rubato". 34Labano
disse: "Bene, sia come tu hai detto!". 35In quel
giorno mise da parte i capri striati e chiazzati e tutte le capre
punteggiate e chiazzate, ogni capo che aveva del bianco e ogni capo di
colore scuro tra le pecore. Li affido' ai suoi figli 36e
stabili' una distanza di tre giorni di cammino tra se' e Giacobbe,
mentre Giacobbe pascolava l'altro bestiame di Labano.
37Ma Giacobbe prese rami freschi di pioppo, di mandorlo e di
platano, ne intaglio' la corteccia a strisce bianche, mettendo a nudo il
bianco dei rami. 38Poi egli mise i rami cosi' scortecciati
nei truogoli agli abbeveratoi dell'acqua, dove veniva a bere il
bestiame, proprio in vista delle bestie, le quali si accoppiavano quando
venivano a bere. 39Cosi' le bestie si accoppiarono di fronte
ai rami e le capre figliarono capretti striati, punteggiati e chiazzati.
40Quanto alle pecore, Giacobbe le separo' e fece si' che le
bestie avessero davanti a se' gli animali striati e tutti quelli di
colore scuro del gregge di Labano. E i branchi che si era cosi'
costituiti per conto suo, non li mise insieme al gregge di Labano.
41Ogni qualvolta si accoppiavano bestie robuste, Giacobbe
metteva i rami nei truogoli in vista delle bestie, per farle concepire
davanti ai rami. 42Quando invece le bestie erano deboli, non
li metteva. Cosi' i capi di bestiame deboli erano per La'bano e quelli
robusti per Giacobbe. 43Egli si arricchi' oltre misura e
possedette greggi in grande quantita', schiave e schiavi, cammelli e
asini.
Capitolo 31
1Ma Giacobbe venne a sapere che i figli di
Labano dicevano: "Giacobbe si e' preso quanto era di nostro padre
e con quanto era di nostro padre si e' fatta tutta questa fortuna".
2Giacobbe osservo' anche la faccia di Labano e si accorse
che non era piu' verso di lui come prima. 3Il Signore disse a
Giacobbe: "Torna al paese dei tuoi padri, nella tua patria e io
saro' con te". 4Allora Giacobbe mando' a chiamare
Rachele e Lia, in campagna presso il suo gregge 5e disse
loro: "Io mi accorgo dal volto di vostro padre che egli verso di me
non e' piu' come prima; eppure il Dio di mio padre e' stato con me. 6Voi
stesse sapete che io ho servito vostro padre con tutte le forze, 7mentre
vostro padre si e' beffato di me e ha cambiato dieci volte il mio
salario; ma Dio non gli ha permesso di farmi del male. 8Se
egli diceva: Le bestie punteggiate saranno il tuo salario, tutto il
gregge figliava bestie punteggiate; se diceva: Le bestie striate saranno
il tuo salario, allora tutto il gregge figliava bestie striate. 9Cosi'
Dio ha sottratto il bestiame a vostro padre e l'ha dato a me. 10Una
volta, quando il piccolo bestiame va in calore, io in sogno alzai gli
occhi e vidi che i capri in procinto di montare le bestie erano striati,
punteggiati e chiazzati. 11L'angelo di Dio mi disse in sogno:
Giacobbe! Risposi: Eccomi. 12Riprese: Alza gli occhi e
guarda: tutti i capri che montano le bestie sono striati, punteggiati e
chiazzati, perche' ho visto quanto Labano ti fa. 13Io sono
il Dio di Betel, dove tu hai unto una stele e dove mi hai fatto un voto.
Ora alzati, parti da questo paese e torna nella tua patria!". 14Rachele
e Lia gli risposero: "Abbiamo forse ancora una parte o una eredita'
nella casa di nostro padre? 15Non siamo forse tenute in conto
di straniere da parte sua, dal momento che ci ha vendute e si e' anche
mangiato il nostro danaro? 16Tutta la ricchezza che Dio ha
sottratto a nostro padre e' nostra e dei nostri figli. Ora fa' pure
quanto Dio ti ha detto".
17Allora Giacobbe si alzo', carico' i figli e le mogli sui
cammelli 18e condusse via tutto il bestiame e tutti gli averi
che si era acquistati, il bestiame che si era acquistato in Paddan-Aram,
per ritornare da Isacco, suo padre, nel paese di Canaan. 19Labano
era andato a tosare il gregge e Rachele rubo' gli idoli che
appartenevano al padre. 20Giacobbe eluse l'attenzione di
Labano
l'Arameo, non avvertendolo che stava per fuggire; 21cosi'
pote' andarsene con tutti i suoi averi. Si alzo' dunque, passo' il fiume
e si diresse verso le montagne di Galaad.
22Al terzo giorno fu riferito a Labano che Giacobbe era
fuggito. 23Allora egli prese con se' i suoi parenti, lo
insegui' per sette giorni di cammino e lo raggiunse sulle montagne di
Galaad. 24Ma Dio venne da Labano l'Arameo in un sogno
notturno e gli disse: "Bada di non dir niente a Giacobbe, proprio
nulla!". 25Labano ando' dunque a raggiungere Giacobbe;
ora Giacobbe aveva piantato la tenda sulle montagne e Labano si era
accampato con i parenti sulle montagne di Galaad. 26Disse
allora Labano a Giacobbe: "Che hai fatto? Hai eluso la mia
attenzione e hai condotto via le mie figlie come prigioniere di guerra! 27Perche'
sei fuggito di nascosto, mi hai ingannato e non mi hai avvertito? Io ti
avrei congedato con festa e con canti, a suon di timpani e di cetre! 28E
non mi hai permesso di baciare i miei figli e le mie figlie! Certo hai
agito in modo insensato. 29Sarebbe in mio potere di farti del
male, ma il Dio di tuo padre mi ha parlato la notte scorsa: Bada di non
dir niente a Giacobbe, ne' in bene ne' in male! 30Certo, sei
partito perche' soffrivi di nostalgia per la casa di tuo padre; ma
perche' mi hai rubato i miei Dei?". 31Giacobbe rispose a
Labano e disse: "Perche' avevo paura e pensavo che mi avresti
tolto con la forza le tue figlie. 32Ma quanto a colui presso
il quale tu troverai i tuoi Dei, non restera' in vita! Alla presenza dei
nostri parenti riscontra quanto vi puo' essere di tuo presso di me e
prendilo". Giacobbe non sapeva che li aveva rubati Rachele. 33Allora
Labano entro' nella tenda di Giacobbe e poi nella tenda di Lia e nella
tenda delle due schiave, ma non trovo' nulla. Poi usci' dalla tenda di
Lia ed entro' nella tenda di Rachele. 34Rachele aveva preso
gli idoli e li aveva messi nella sella del cammello, poi vi si era
seduta sopra, cosi' Labano frugo' in tutta la tenda, ma non li trovo'. 35Essa
parlo' al padre: "Non si offenda il mio signore se io non posso
alzarmi davanti a te, perche' ho quello che avviene di regola alle
donne". Labano cerco' dunque il tutta la tenda e non trovo' gli
idoli.
36Giacobbe allora si adiro' e apostrofo' Labano, al quale
disse: "Qual e' il mio delitto, qual e' il mio peccato, perche' ti
sia messo a inseguirmi? 37Ora che hai frugato tra tutti i
miei oggetti, che hai trovato di tutte le robe di casa tua? Mettilo qui
davanti ai miei e tuoi parenti e siano essi giudici tra noi due. 38Vent'anni
ho passato con te: le tue pecore e le tue capre non hanno abortito e i
montoni del tuo gregge non ho mai mangiato. 39Nessuna bestia
sbranata ti ho portato: io ne compensavo il danno e tu reclamavi da me
cio' che veniva rubato di giorno e cio' che veniva rubato di notte. 40Di
giorno mi divorava il caldo e di notte il gelo e il sonno fuggiva dai
miei occhi. 41Vent'anni sono stato in casa tua: ho servito
quattordici anni per le tue due figlie e sei anni per il tuo gregge e tu
hai cambiato il mio salario dieci volte. 42Se non fosse stato
con me il Dio di mio padre, il Dio di Abramo e il Terrore di Isacco, tu
ora mi avresti licenziato a mani vuote; ma Dio ha visto la mia
afflizione e la fatica delle mie mani e la scorsa notte egli ha fatto da
arbitro".
43Labano allora rispose e disse a Giacobbe: "Queste
figlie sono mie figlie e questi figli sono miei figli; questo bestiame
e' il mio bestiame e quanto tu vedi e' mio. E che potrei fare oggi a
queste mie figlie o ai figli che esse hanno messi al mondo? 44Ebbene,
vieni, concludiamo un'alleanza io e te e ci sia un testimonio tra me e
te". 45Giacobbe prese una pietra e la eresse come una
stele. 46Poi disse ai suoi parenti: "Raccogliete
pietre", e quelli presero pietre e ne fecero un mucchio. Poi
mangiarono la' su quel mucchio. 47La'bano lo chiamo'
Iegar-Saaduta, mentre Giacobbe lo chiamo' Gal-Ed. 48Labano
disse: "Questo mucchio sia oggi un testimonio tra me e te";
per questo lo chiamo' Gal-Ed 49e anche Mizpa, perche' disse:
"Il Signore stara' di vedetta tra me e te, quando noi non ci
vedremo piu' l'un l'altro. 50Se tu maltratterai le mie figlie
e se prenderai altre mogli oltre le mie figlie, non un uomo sara' con
noi, ma bada, Dio sara' testimonio tra me e te". 51Soggiunse
Labano a Giacobbe: "Ecco questo mucchio ed ecco questa stele, che
io ho eretta tra me e te. 52Questo mucchio e' testimonio e
questa stele e' testimonio che io giuro di non oltrepassare questo
mucchio dalla tua parte e che tu giuri di non oltrepassare questo
mucchio e questa stele dalla mia parte per fare il male. 53Il
Dio di Abramo e il Dio di Nacor siano giudici tra di noi". Giacobbe
giuro' per il Terrore di suo padre Isacco. 54Poi offri' un
sacrificio sulle montagne e invito' i suoi parenti a prender cibo. Essi
mangiarono e passarono la notte sulle montagne.
Capitolo 32
1Alla mattina per tempo Labano si alzo',
bacio' i figli e le figlie e li benedisse. Poi parti' e ritorno' a casa.
2Mentre Giacobbe continuava il viaggio, gli si fecero
incontro gli angeli di Dio. 3Giacobbe al vederli disse:
"Questo e' l'accampamento di Dio" e chiamo' quel luogo
Macanaim.
4Poi Giacobbe mando' avanti a se' alcuni messaggeri al
fratello Esau', nel paese di Seir, la campagna di Edom. 5Diede
loro questo comando: "Direte al mio signore Esau': Dice il tuo
servo Giacobbe: Sono stato forestiero presso Labano e vi sono restato
fino ad ora. 6Sono venuto in possesso di buoi, asini e
greggi, di schiavi e schiave. Ho mandato ad informarne il mio signore,
per trovare grazia ai suoi occhi". 7I messaggeri
tornarono da Giacobbe, dicendo: "Siamo stati da tuo fratello Esau';
ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con se' quattrocento
uomini". 8Giacobbe si spavento' molto e si senti'
angosciato; allora divise in due accampamenti la gente che era con lui,
il gregge, gli armenti e i cammelli. 9Penso' infatti:
"Se Esau' raggiunge un accampamento e lo batte, l'altro
accampamento si salvera'". 10Poi Giacobbe disse:
"Dio del mio padre Abramo e Dio del mio padre Isacco, Signore, che
mi hai detto: Ritorna al tuo paese, nella tua patria e io ti faro' del
bene, 11io sono indegno di tutta la benevolenza e di tutta la
fedelta' che hai usato verso il tuo servo. Con il mio bastone soltanto
avevo passato questo Giordano e ora sono divenuto tale da formare due
accampamenti. 12Salvami dalla mano del mio fratello Esau',
perche' io ho paura di lui: egli non arrivi e colpisca me e tutti, madre
e bambini! 13Eppure tu hai detto: Ti faro' del bene e
rendero' la tua discendenza come la sabbia del mare, tanto numerosa che
non si puo' contare". 14Giacobbe rimase in quel luogo a
passare la notte. Poi prese, di cio' che gli capitava tra mano, di che
fare un dono al fratello Esau': 15duecento capre e venti
capri, duecento pecore e venti montoni, 16trenta cammelle
allattanti con i loro piccoli, quaranta giovenche e dieci torelli, venti
asine e dieci asinelli. 17Egli affido' ai suoi servi i
singoli branchi separatamente e disse loro: "Passate davanti a me e
lasciate un certo spazio tra un branco e l'altro". 18Diede
questo ordine al primo: "Quando ti incontrera' Esau', mio fratello,
e ti domandera': Di chi sei tu? Dove vai? Di chi sono questi animali che
ti camminano davanti?, 19tu risponderai: Del tuo fratello
Giacobbe: e' un dono inviato al mio signore Esau'; ecco egli stesso ci
segue". 20Lo stesso ordine diede anche al secondo e
anche al terzo e a quanti seguivano i branchi: "Queste parole voi
rivolgerete ad Esau' quando lo troverete; 21gli direte: Anche
il tuo servo Giacobbe ci segue". Pensava infatti: "Lo
plachero' con il dono che mi precede e in seguito mi presentero' a lui;
forse mi accogliera' con benevolenza". 22Cosi' il dono
passo' prima di lui, mentr'egli trascorse quella notte
nell'accampamento.
23Durante quella notte egli si alzo', prese le due mogli, le
due schiave, i suoi undici figli e passo' il guado dello Iabbok. 24Li
prese, fece loro passare il torrente e fece passare anche tutti i suoi
averi. 25Giacobbe rimase solo e un uomo lotto' con lui fino
allo spuntare dell'aurora. 26Vedendo che non riusciva a
vincerlo, lo colpi' all'articolazione del femore e l'articolazione del
femore di Giacobbe si slogo', mentre continuava a lottare con lui. 27Quegli
disse: "Lasciami andare, perche' e' spuntata l'aurora".
Giacobbe rispose: "Non ti lascero', se non mi avrai
benedetto!". 28Gli domando': "Come ti
chiami?". Rispose: "Giacobbe". 29Riprese:
"Non ti chiamerai piu' Giacobbe, ma Israele, perche' hai combattuto
con Dio e con gli uomini e hai vinto!". 30Giacobbe
allora gli chiese: "Dimmi il tuo nome". Gli rispose: "Perche'
mi chiedi il nome?". E qui lo benedisse. 31Allora
Giacobbe chiamo' quel luogo Penuel "Perche' - disse - ho visto Dio
faccia a faccia, eppure la mia vita e' rimasta salva". 32Spuntava
il sole, quando Giacobbe passo' Penuel e zoppicava all'anca. 33Per
questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che
e' sopra l'articolazione del femore, perche' quegli aveva colpito
l'articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.
Capitolo 33
1Poi Giacobbe alzo' gli occhi e vide
arrivare Esau' che aveva con se' quattrocento uomini. Allora distribui'
i figli tra Lia, Rachele e le due schiave; 2mise in testa le
schiave con i loro figli, piu' indietro Lia con i suoi figli e piu'
indietro Rachele e Giuseppe. 3Egli passo' davanti a loro e si
prostro' sette volte fino a terra, mentre andava avvicinandosi al
fratello. 4Ma Esau' gli corse incontro, lo abbraccio', gli si
getto' al collo, lo bacio' e piansero. 5Poi alzo' gli occhi e
vide le donne e i fanciulli e disse: "Chi sono questi con
te?". Rispose: "Sono i figli di cui Dio ha favorito il tuo
servo". 6Allora si fecero avanti le schiave con i loro
figli e si prostrarono. 7Poi si fecero avanti anche Lia e i
suoi figli e si prostrarono e infine si fecero avanti Rachele e Giuseppe
e si prostrarono. 8Domando' ancora: "Che e' tutta questa
carovana che ho incontrata?". Rispose: "E' per trovar grazia
agli occhi del mio signore". 9Esau' disse: "Ne ho
abbastanza del mio, fratello, resti per te quello che e' tuo!". 10Ma
Giacobbe disse: "No, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, accetta
dalla mia mano il mio dono, perche' appunto per questo io sono venuto
alla tua presenza, come si viene alla presenza di Dio, e tu mi hai
gradito. 11Accetta il mio dono augurale che ti e' stato
presentato, perche' Dio mi ha favorito e sono provvisto di tutto!".
Cosi' egli insistette e quegli accetto'.
12Poi Esau' disse: "Leviamo l'accampamento e mettiamoci
in viaggio: io camminero' davanti a te". 13Gli rispose:
"Il mio signore sa che i fanciulli sono delicati e che ho a mio
carico i greggi e gli armenti che allattano: se si affaticano anche un
giorno solo, tutte le bestie moriranno. 14Il mio signore
passi prima del suo servo, mentre io mi spostero' a tutto mio agio, al
passo di questo bestiame che mi precede e al passo dei fanciulli,
finche' arrivero' presso il mio signore a Seir". 15Disse
allora Esau': "Almeno possa lasciare con te una parte della gente
che ho con me!". Rispose: "Ma perche'? Possa io solo trovare
grazia agli occhi del mio signore!". 16Cosi' in quel
giorno stesso Esau' ritorno' sul suo cammino verso Seir. 17Giacobbe
invece si trasporto' a Succot, dove costrui' una casa per se' e fece
capanne per il gregge. Per questo chiamo' quel luogo Succot.
18Giacobbe arrivo' sano e salvo alla citta' di Sichem, che e'
nel paese di Canaan, quando torno' da Paddan-Aram e si accampo' di
fronte alla citta'. 19Poi acquisto' dai figli di Camor, padre
di Sichem, per cento pezzi d'argento, quella porzione di campagna dove
aveva piantato la tenda. 20Ivi eresse un altare e lo chiamo'
"El, Dio d'Israele".
Capitolo 34
1Dina, la figlia che Lia aveva partorita a
Giacobbe, usci' a vedere le ragazze del paese. 2Ma la vide
Sichem, figlio di Camor l'Eveo, principe di quel paese, e la rapi', si
uni' a lei e le fece violenza. 3Egli rimase legato a Dina,
figlia di Giacobbe; amo' la fanciulla e le rivolse parole di conforto. 4Poi
disse a Camor suo padre: "Prendimi in moglie questa ragazza". 5Intanto
Giacobbe aveva saputo che quegli aveva disonorato Dina, sua figlia, ma i
suoi figli erano in campagna con il suo bestiame. Giacobbe tacque fino
al loro arrivo.
6Venne dunque Camor, padre di Sichem, da Giacobbe per parlare
con lui. 7Quando i figli di Giacobbe tornarono dalla
campagna, sentito l'accaduto, ne furono addolorati e s'indignarono
molto, perche' quelli aveva commesso un'infamia in Israele, unendosi
alla figlia di Giacobbe: cosi' non si doveva fare!
8Camor disse loro: "Sichem, mio figlio, e' innamorato
della vostra figlia; dategliela in moglie! 9Anzi, alleatevi
con noi: voi darete a noi le vostre figlie e vi prenderete per voi le
nostre figlie. 10Abiterete con noi e il paese sara' a vostra
disposizione; risiedetevi, percorretelo in lungo e in largo e acquistate
proprieta' in esso". 11Poi Sichem disse al padre e ai
fratelli di lei: "Possa io trovare grazia agli occhi vostri; vi
daro' quel che mi direte. 12Alzate pure molto a mio carico il
prezzo nuziale e il valore del dono; vi daro' quanto mi chiederete, ma
datemi la giovane in moglie!".
13Allora i figli di Giacobbe risposero a Sichem e a suo padre
Camor e parlarono con astuzia, perche' quegli aveva disonorato la loro
sorella Dina. 14Dissero loro: "Non possiamo fare questo,
dare cioe' la nostra sorella ad un uomo non circonciso, perche' cio'
sarebbe un disonore per noi. 15Solo a questa condizione
acconsentiremo alla vostra richiesta, se cioe' voi diventerete come noi,
circoncidendo ogni vostro maschio. 16Allora noi vi daremo le
nostre figlie e ci prenderemo le vostre, abiteremo con voi e diventeremo
un solo popolo. 17Ma se voi non ci ascoltate a proposito
della nostra circoncisione, allora prenderemo la nostra figlia e ce ne
andremo".
18Le loro parole piacquero a Camor e a Sichem, figlio di
Camor. 19Il giovane non indugio' ad eseguire la cosa, perche'
amava la figlia di Giacobbe; d'altra parte era il piu' onorato di tutto
il casato di suo padre. 20Vennero dunque Camor e il figlio
Sichem alla porta della loro citta' e parlarono agli uomini della citta':
21"Questi uomini sono gente pacifica: abitino pure con
noi nel paese e lo percorrano in lungo e in largo; esso e' molto ampio
per loro in ogni direzione. Noi potremo prendere per mogli le loro
figlie e potremo dare a loro le nostre. 22Ma solo ad una
condizione questi uomini acconsentiranno ad abitare con noi, a diventare
un sol popolo: se cioe' noi circoncidiamo ogni nostro maschio come loro
stessi sono circoncisi. 23I loro armenti, la loro ricchezza e
tutto il loro bestiame non saranno forse nostri? Accontentiamoli dunque
e possano abitare con noi!". 24Allora quanti avevano
accesso alla porta della sua citta' ascoltarono Camor e il figlio Sichem:
tutti i maschi, quanti avevano accesso alla porta della citta', si
fecero circoncidere.
25Ma il terzo giorno, quand'essi erano sofferenti, i due
figli di Giacobbe, Simeone e Levi, i fratelli di Dina, presero ciascuno
una spada, entrarono nella citta' con sicurezza e uccisero tutti i
maschi. 26Passarono cosi' a fil di spada Camor e suo figlio
Sichem, portarono via Dina dalla casa di Sichem e si allontanarono. 27I
figli di Giacobbe si buttarono sui cadaveri e saccheggiarono la citta',
perche' quelli avevano disonorato la loro sorella. 28Presero
cosi' i loro greggi e i loro armenti, i loro asini e quanto era nella
citta' e nella campagna. 29Portarono via come bottino tutte
le loro ricchezze, tutti i loro bambini e le loro donne e saccheggiarono
quanto era nelle case. 30Allora Giacobbe disse a Simeone e a
Levi: "Voi mi avete messo in difficolta', rendendomi odioso agli
abitanti del paese, ai Cananei e ai Perizziti, mentre io ho pochi
uomini; essi si raduneranno contro di me, mi vinceranno e io saro'
annientato con la mia casa". 31Risposero: "Si
tratta forse la nostra sorella come una prostituta?".
Capitolo 35
1Dio disse a Giacobbe: "Alzati, va' a
Betel e abita la'; costruisci in quel luogo un altare al Dio che ti e'
apparso quando fuggivi Esau', tuo fratello". 2Allora
Giacobbe disse alla sua famiglia e a quanti erano con lui:
"Eliminate gli Dei stranieri che avete con voi, purificatevi e
cambiate gli abiti. 3Poi alziamoci e andiamo a Betel, dove io
costruiro' un altare al Dio che mi ha esaudito al tempo della mia
angoscia e che e' stato con me nel cammino che ho percorso". 4Essi
consegnarono a Giacobbe tutti gli Dei stranieri che possedevano e i
pendenti che avevano agli orecchi; Giacobbe li sotterro' sotto la
quercia presso Sichem.
5Poi levarono l'accampamento e un terrore molto forte assali'
i popoli che stavano attorno a loro, cosi' che non inseguirono i figli
di Giacobbe. 6Giacobbe e tutta la gente ch'era con lui
arrivarono a Luz, cioe' Betel, che e' nel paese di Canaan. 7Qui
egli costrui' un altare e chiamo' quel luogo "El-Betel",
perche' la' Dio gli si era rivelato, quando sfuggiva al fratello. 8Allora
mori' De'bora, la nutrice di Rebecca, e fu sepolta al disotto di Betel,
ai piedi della quercia, che percio' si chiamo' Quercia del Pianto.
9Dio apparve un'altra volta a Giacobbe, quando tornava da
Paddan-Aram, e lo benedisse. 10Dio gli disse:
"Il tuo nome e' Giacobbe.
Non ti chiamerai piu' Giacobbe,
ma Israele sara' il tuo nome".
Cosi' lo si chiamo' Israele. 11Dio gli
disse:
"Io sono Dio onnipotente.
Sii fecondo e diventa numeroso,
popolo e assemblea di popoli
verranno da te,
re usciranno dai tuoi fianchi.
12 Il paese che ho concesso
ad Abramo e a Isacco daro' a te
e alla tua stirpe dopo di te
daro' il paese".
13Dio scomparve da lui, nel luogo dove gli
aveva parlato. 14Allora Giacobbe eresse una stele, dove gli
aveva parlato, una stele di pietra, e su di essa fece una libazione e
verso' olio. 15Giacobbe chiamo' Betel il luogo dove Dio gli
aveva parlato.
16Poi levarono l'accampamento da Betel. Mancava ancora un
tratto di cammino per arrivare ad Efrata, quando Rachele partori' ed
ebbe un parto difficile. 17Mentre penava a partorire, la
levatrice le disse: "Non temere: anche questo e' un figlio!". 18Mentre
esalava l'ultimo respiro, perche' stava morendo, essa lo chiamo' Ben-Oni,
ma suo padre lo chiamo' Beniamino. 19Cosi' Rachele mori' e fu
sepolta lungo la strada verso Efrata, cioe' Betlemme. 20Giacobbe
eresse sulla sua tomba una stele. Questa stele della tomba di Rachele
esiste fino ad oggi.
21Poi Israele levo' l'accampamento e pianto' la tenda al di
la' di Migdal-Eder. 22Mentre Israele abitava in quel paese,
Ruben ando' a unirsi con Bila, concubina del padre, e Israele lo venne a
sapere.
I figli di Giacobbe furono dodici. 23I figli di Lia: il
primogenito di Giacobbe, Ruben, poi Simeone, Levi, Giuda, Ìssacar e Za'bulon.
24I figli di Rachele: Giuseppe e Beniamino. 25I
figli di Bila, schiava di Rachele: Dan e Neftali. 26I figli
di Zilpa, schiava di Lia: Gad e Aser. Questi sono i figli di Giacobbe
che gli nacquero in Paddan-Aram.
27Poi Giacobbe venne da suo padre Isacco a Mamre, a
Kiriat-Arba, cioe' Ebron, dove Abramo e Isacco avevano soggiornato come
forestieri. 28Isacco raggiunse l'eta' di centottat'anni. 29Poi
Isacco spiro', mori' e si riuni' al suo parentado, vecchio e sazio di
giorni. Lo seppellirono i suoi figli Esau' e Giacobbe.
Capitolo 36
1Questa e' la discendenza di Esau', cioe'
Edom. 2Esau' prese le mogli tra le figlie dei Cananei: Ada,
figlia di Elon, l'Hittita; Oolibama, figlia di Ana, figlio di Zibeon, l'Hurrita;
3Basemat, figlia di Ismaele, sorella di Nebaiot. 4Ada
partori' ad Esau' Elifaz, Basemat partori' Reuel, 5Oolibama
partori' Ieus, Iaalam e Core. Questi sono i figli di Esau', che gli
nacquero nel paese di Canaan.
6Poi Esau' prese le mogli e i figli e le figlie e tutte le
persone della sua casa, il suo gregge e tutto il suo bestiame e tutti i
suoi beni che aveva acquistati nel paese di Canaan e ando' nel paese di
Seir, lontano dal fratello Giacobbe. 7Infatti i loro
possedimenti erano troppo grandi perche' essi potessero abitare insieme
e il territorio, dove essi soggiornavano, non poteva sostenerli per
causa del loro bestiame. 8Cosi' Esau' si stabili' sulle
montagne di Seir. Ora Esau' e' Edom.
9Questa e' la discendenza di Esau', padre degli Idumei, nelle
montagne di Seir. 10Questi sono i nomi dei figli di Esau':
Elifaz, figlio di Ada, moglie di Esau'; Reuel, figlio di Basemat, moglie
di Esau'. 11I figli di Elifaz furono: Teman, Omar, Zefo,
Gatam, Kenaz. 12Elifaz, figlio di Esau', aveva per concubina
Timna, la quale ad Elifaz partori' Amalek. Questi sono i figli di Ada,
moglie di Esau'. 13Questi sono i figli di Reuel: Naat e
Zerach, Samma e Mizza. Questi furono i figli di Basemat, moglie di Esau'.
14Questi furono i figli di Oolibama, moglie di Esau', figlia
di Ana, figlio di Zibeon; essa partori' a Esau' Ieus, Iaalam e Core.
15Questi sono i capi dei figli di Esau': i figli di Elifaz
primogenito di Esau': il capo di Teman, il capo di Omar, il capo di Zefo,
il capo di Kenaz, 16il capo di Core, il capo di Gatam, il
capo di Amalek. Questi sono i capi di Elifaz nel paese di Edom: questi
sono i figli di Ada.
17Questi i figli di Reuel, figlio di Esau': il capo di Naat,
il capo di Zerach, il capo di Samma, il capo di Mizza. Questi sono i
capi di Reuel nel paese di Edom; questi sono i figli di Basemat, moglie
di Esau'.
18Questi sono i figli di Oolibama, moglie di Esau': il capo
di Ieus, il capo di Iaalam, il capo di Core. Questi sono i capi di
Oolibama, figlia di Ana, moglie di Esau'.
19Questi sono i figli di Esau' e questi i loro capi. Egli e'
Edom.
20Questi sono i figli di Seir l'Hurrita, che abitano il
paese: Lotan, Sobal, Zibeon, Ana, 21Dison, Eser e Disan.
Questi sono i capi degli Hurriti, figli di Seir, nel paese di Edom. 22I
figli di Lotan furono Ori e Emam e la sorella di Lotan era Timna. 23I
figli di Sobal sono Alvan, Manacat, Ebal, Sefo e Onam. 24I
figli di Zibeon sono Aia e Ana; questo e' l'Ana che trovo' le sorgenti
calde nel deserto, mentre pascolava gli asini del padre Zibeon. 25I
figli di Ana sono Dison e Oolibama, figlia di Ana. 26I figli
di Dison sono Emdam, Esban, Itran e Cheran. 27I figli di Eser
sono Bilan, Zaavan e Akan. 28I figli di Disan sono Uz e Aran.
29Questi sono i capi degli Hurriti: il capo di Lotan, il capo
di Sobal, il capo di Zibeon, il capo di Ana, 30il capo di
Dison, il capo di Eser, il capo di Disan. Questi sono i capi degli
Hurriti, secondo le loro tribu' nel paese di Seir.
31Questi sono i re che regnarono nel paese di Edom, prima che
regnasse un re degli Israeliti. 32Regno' dunque in Edom Bela,
figlio di Beor, e la sua citta' si chiama Dinaba. 33Poi mori'
Bela e regno' al suo posto Iobab, figlio di Zerach, da Bosra. 34Poi
mori' Iobab e regno' al suo posto Usam, del territorio dei Temaniti. 35Poi
mori' Usam e regno' al suo posto Adad, figlio di Bedad, colui che vinse
i Madianiti nelle steppe di Moab; la sua citta' si chiama Avit. 36Poi
mori' Adad e regno' al suo posto Samla da Masreka. 37Poi
mori' Samla e regno' al suo posto Saul da Recobot-Naar. 38Poi
mori' Saul e regno' al suo posto Baal-Canan, figlio di Acbor. 39Poi
mori' Baal-Canan, figlio di Acbor, e regno' al suo posto Adar: la sua
citta' si chiama Pau e la moglie si chiamava Meetabel, figlia di Matred,
da Me-Zaab.
40Questi sono i nomi dei capi di Esau', secondo le loro
famiglie, le loro localita', con i loro nomi: il capo di Timna, il capo
di Alva, il capo di Ietet, 41il capo di Oolibama, il capo di
Ela, il capo di Pinon, 42il capo di Kenan, il capo di Teman,
il capo di Mibsar, 43il capo di Magdiel, il capo di Iram.
Questi sono i capi di Edom secondo le loro sedi nel territorio di loro
proprieta'. E' appunto questo Esau' il padre degli Idumei.
Capitolo 37
1Giacobbe si stabili' nel paese dove suo
padre era stato forestiero, nel paese di Canaan.
2Questa e' la storia della discendenza di Giacobbe.
Giuseppe all'eta' di diciassette anni pascolava il gregge con i
fratelli. Egli era giovane e stava con i figli di Bila e i figli di
Zilpa, mogli di suo padre. Ora Giuseppe riferi' al loro padre i
pettegolezzi sul loro conto. 3Israele amava Giuseppe piu' di
tutti i suoi figli, perche' era il figlio avuto in vecchiaia, e gli
aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche. 4I suoi
fratelli, vedendo che il loro padre amava lui piu' di tutti i suoi
figli, lo odiavano e non potevano parlargli amichevolmente. 5Ora
Giuseppe fece un sogno e lo racconto' ai fratelli, che lo odiarono ancor
di piu'. 6Disse dunque loro: "Ascoltate questo sogno che
ho fatto. 7Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna,
quand'ecco il mio covone si alzo' e resto' diritto e i vostri covoni
vennero intorno e si prostrarono davanti al mio". 8Gli
dissero i suoi fratelli: "Vorrai forse regnare su di noi o ci
vorrai dominare?". Lo odiarono ancora di piu' a causa dei suoi
sogni e delle sue parole.
9Egli fece ancora un altro sogno e lo narro' al padre e ai
fratelli e disse: "Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la
luna e undici stelle si prostravano davanti a me". 10Lo
narro' dunque al padre e ai fratelli e il padre lo rimprovero' e gli
disse: "Che sogno e' questo che hai fatto! Dovremo forse venire io
e tua madre e i tuoi fratelli a prostrarci fino a terra davanti a
te?".
11I suoi fratelli percio' erano invidiosi di lui, ma suo
padre tenne in mente la cosa.
12I suoi fratelli andarono a pascolare il gregge del loro
padre a Sichem. 13Israele disse a Giuseppe: "Sai che i
tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da
loro". Gli rispose: "Eccomi!". 14Gli disse:
"Va' a vedere come stanno i tuoi fratelli e come sta il bestiame,
poi torna a riferirmi". Lo fece dunque partire dalla valle di Ebron
ed egli arrivo' a Sichem. 15Mentr'egli andava errando per la
campagna, lo trovo' un uomo, che gli domando': "Che cerchi?". 16Rispose:
"Cerco i miei fratelli. Indicami dove si trovano a pascolare".
17Quell'uomo disse: "Hanno tolto le tende di qui,
infatti li ho sentiti dire: Andiamo a Dotan". Allora Giuseppe ando'
in cerca dei suoi fratelli e li trovo' a Dotan. 18Essi lo
videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono di
farlo morire. 19Si dissero l'un l'altro: "Ecco, il
sognatore arriva! 20Orsu', uccidiamolo e gettiamolo in
qualche cisterna! Poi diremo: Una bestia feroce l'ha divorato! Cosi'
vedremo che ne sara' dei suoi sogni!". 21Ma Ruben senti'
e volle salvarlo dalle loro mani, dicendo: "Non togliamogli la
vita". 22Poi disse loro: "Non versate il sangue,
gettatelo in questa cisterna che e' nel deserto, ma non colpitelo con la
vostra mano"; egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo
a suo padre. 23Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi
fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica dalle
lunghe maniche ch'egli indossava, 24poi lo afferrarono e lo
gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz'acqua. 25Poi
sedettero per prendere cibo. Quando ecco, alzando gli occhi, videro
arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Galaad, con i cammelli
carichi di resina, di balsamo e di laudano, che andavano a portare in
Egitto. 26Allora Giuda disse ai fratelli: "Che guadagno
c'e' ad uccidere il nostro fratello e a nasconderne il sangue? 27Su,
vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui,
perche' e' nostro fratello e nostra carne". I suoi fratelli lo
ascoltarono.
28Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed
estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento
vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Cosi' Giuseppe fu condotto in
Egitto. 29Quando Ruben ritorno' alla cisterna, ecco Giuseppe
non c'era piu'. Allora si straccio' le vesti, 30torno' dai
suoi fratelli e disse: "Il ragazzo non c'e' piu', dove andro'
io?". 31Presero allora la tunica di Giuseppe, scannarono
un capro e intinsero la tunica nel sangue. 32Poi mandarono al
padre la tunica dalle lunghe maniche e gliela fecero pervenire con
queste parole: "L'abbiamo trovata; riscontra se e' o no la tunica
di tuo figlio". 33Egli la riconobbe e disse: "E' la
tunica di mio figlio! Una bestia feroce l'ha divorato. Giuseppe e' stato
sbranato". 34Giacobbe si straccio' le vesti, si pose un
cilicio attorno ai fianchi e fece lutto sul figlio per molti giorni. 35Tutti
i suoi figli e le sue figlie vennero a consolarlo, ma egli non volle
essere consolato dicendo: "No, io voglio scendere in lutto dal
figlio mio nella tomba". E il padre suo lo pianse. 36Intanto
i Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifar, consigliere del faraone e
comandante delle guardie.
Capitolo 38
1In quel tempo Giuda si separo' dai suoi
fratelli e si stabili' presso un uomo di Adullam, di nome Chira. 2Qui
Giuda vide la figlia di un Cananeo chiamato Sua, la prese in moglie e si
uni' a lei. 3Essa concepi' e partori' un figlio e lo chiamo'
Er. 4Poi concepi' ancora e partori' un figlio e lo chiamo'
Onan. 5Ancora un'altra volta partori' un figlio e lo chiamo'
Sela. Essa si trovava in Chezib, quando lo partori'.
6Giuda prese una moglie per il suo primogenito Er, la quale
si chiamava Tamar. 7Ma Er, primogenito di Giuda, si rese
odioso al Signore e il Signore lo fece morire. 8Allora Giuda
disse a Onan: "Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di
lei il dovere di cognato e assicura cosi' una posterita' per il
fratello". 9Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe
stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del
fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterita' al fratello.
10Cio' che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale
fece morire anche lui. 11Allora Giuda disse alla nuora Tamar:
"Ritorna a casa da tuo padre come vedova fin quando il mio figlio
Sela sara' cresciuto". Perche' pensava: "Che non muoia anche
questo come i suoi fratelli!". Cosi' Tamar se ne ando' e ritorno'
alla casa del padre.
12Passarono molti giorni e mori' la figlia di Sua, moglie di
Giuda. Quando Giuda ebbe finito il lutto, ando' a Timna da quelli che
tosavano il suo gregge e con lui vi era Chira, il suo amico di Adullam. 13Fu
portata a Tamar questa notizia: "Ecco, tuo suocero va a Timna per
la tosatura del suo gregge". 14Allora Tamar si tolse gli
abiti vedovili, si copri' con il velo e se lo avvolse intorno, poi si
pose a sedere all'ingresso di Enaim, che e' sulla strada verso Timna.
Aveva visto infatti che Sela era ormai cresciuto, ma che lei non gli era
stata data in moglie. 15Giuda la vide e la credette una
prostituta, perche' essa si era coperta la faccia. 16Egli si
diresse su quella strada verso di lei e disse: "Lascia che io venga
con te!". Non sapeva infatti che quella fosse la sua nuora. Essa
disse: "Che mi darai per venire con me?". 17Rispose:
"Io ti mandero' un capretto del gregge". Essa riprese:
"Mi dai un pegno fin quando me lo avrai mandato?". 18Egli
disse: "Qual e' il pegno che ti devo dare?". Rispose: "Il
tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano". Allora
glieli diede e le si uni'. Essa concepi' da lui. 19Poi si
alzo' e se ne ando'; si tolse il velo e rivesti' gli abiti vedovili. 20Giuda
mando' il capretto per mezzo del suo amico di Adullam, per riprendere il
pegno dalle mani di quella donna, ma quegli non la trovo'. 21Domando'
agli uomini di quel luogo: "Dov'e' quella prostituta che stava in
Enaim sulla strada?". Ma risposero: "Non c'e' stata qui
nessuna prostituta". 22Cosi' torno' da Giuda e disse:
"Non l'ho trovata; anche gli uomini di quel luogo dicevano: Non
c'e' stata qui nessuna prostituta". 23Allora Giuda
disse: "Se li tenga! Altrimenti ci esponiamo agli scherni. Vedi che
le ho mandato questo capretto, ma tu non l'hai trovata".
24Circa tre mesi dopo, fu portata a Giuda questa notizia:
"Tamar, la tua nuora, si e' prostituita e anzi e' incinta a causa
della prostituzione". Giuda disse: "Conducetela fuori e sia
bruciata!". 25Essa veniva gia' condotta fuori, quando
mando' a dire al suocero: "Dell'uomo a cui appartengono questi
oggetti io sono incinta". E aggiunse: "Riscontra, dunque, di
chi siano questo sigillo, questi cordoni e questo bastone". 26Giuda
li riconobbe e disse: "Essa e' piu' giusta di me, perche' io non
l'ho data a mio figlio Sela". E non ebbe piu' rapporti con lei.
27Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva
nel grembo due gemelli. 28Durante il parto, uno di essi mise
fuori una mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo lego' attorno
a quella mano, dicendo: "Questi e' uscito per primo". 29Ma,
quando questi ritiro' la mano, ecco usci' suo fratello. Allora essa
disse: "Come ti sei aperta una breccia?" e lo si chiamo' Perez.
30Poi usci' suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla
mano, e lo si chiamo' Zerach.
Capitolo 39
1Giuseppe era stato condotto in Egitto e
Potifar, consigliere del faraone e comandante delle guardie, un
Egiziano, lo acquisto' da quegli Ismaeliti che l'avevano condotto
laggiu'. 2Allora il Signore fu con Giuseppe: a lui tutto
riusciva bene e rimase nella casa dell'Egiziano, suo padrone. 3Il
suo padrone si accorse che il Signore era con lui e che quanto egli
intraprendeva il Signore faceva riuscire nelle sue mani. 4Cosi'
Giuseppe trovo' grazia agli occhi di lui e divenne suo servitore
personale; anzi quegli lo nomino' suo maggiordomo e gli diede in mano
tutti i suoi averi. 5Da quando egli lo aveva fatto suo
maggiordomo e incaricato di tutti i suoi averi, il Signore benedisse la
casa dell'Egiziano per causa di Giuseppe e la benedizione del Signore fu
su quanto aveva, in casa e nella campagna. 6Cosi' egli
lascio' tutti i suoi averi nelle mani di Giuseppe e non gli domandava
conto di nulla, se non del cibo che mangiava. Ora Giuseppe era bello di
forma e avvenente di aspetto.
7Dopo questi fatti, la moglie del padrone getto' gli occhi su
Giuseppe e gli disse: "Unisciti a me!". 8Ma egli
rifiuto' e disse alla moglie del suo padrone: "Vedi, il mio signore
non mi domanda conto di quanto e' nella sua casa e mi ha dato in mano
tutti i suoi averi. 9Lui stesso non conta piu' di me in
questa casa; non mi ha proibito nulla, se non te, perche' sei sua
moglie. E come potrei fare questo grande male e peccare contro
Dio?". 10E, benche' ogni giorno essa ne parlasse a
Giuseppe, egli non acconsenti' di unirsi, di darsi a lei.
11Ora un giorno egli entro' in casa per fare il suo lavoro,
mentre non c'era nessuno dei domestici. 12Essa lo afferro'
per la veste, dicendo: "Unisciti a me!". Ma egli le lascio'
tra le mani la veste, fuggi' e usci'. 13Allora essa, vedendo
ch'egli le aveva lasciato tra le mani la veste ed era fuggito fuori, 14chiamo'
i suoi domestici e disse loro: "Guardate, ci ha condotto in casa un
Ebreo per scherzare con noi! Mi si e' accostato per unirsi a me, ma io
ho gridato a gran voce. 15Egli, appena ha sentito che alzavo
la voce e chiamavo, ha lasciato la veste accanto a me, e' fuggito ed e'
uscito".
16Ed essa pose accanto a se' la veste di lui finche' il
padrone venne a casa. 17Allora gli disse le stesse cose:
"Quel servo ebreo, che tu ci hai condotto in casa, mi si e'
accostato per scherzare con me. 18Ma appena io ho gridato e
ho chiamato, ha abbandonato la veste presso di me ed e' fuggito
fuori". 19Quando il padrone udi' le parole di sua moglie
che gli parlava: "Proprio cosi' mi ha fatto il tuo servo!", si
accese d'ira.
20Il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise nella prigione,
dove erano detenuti i carcerati del re.
22Cosi' il comandante della prigione
affido' a Giuseppe tutti i carcerati che erano nella prigione e quanto
c'era da fare la' dentro, lo faceva lui. 23Il comandante
della prigione non si prendeva cura piu' di nulla di quanto gli era
affidato, perche' il Signore era con lui e quello che egli faceva il
Signore faceva riuscire.
Capitolo 40
1Dopo queste cose il coppiere del re
d'Egitto e il panettiere offesero il loro padrone, il re d'Egitto. 2Il
faraone si adiro' contro i suoi due eunuchi, contro il capo dei coppieri
e contro il capo dei panettieri, 3e li fece mettere in
carcere nella casa del comandante delle guardie, nella prigione dove
Giuseppe era detenuto. 4Il comandante delle guardie assegno'
loro Giuseppe, perche' li servisse. Cosi' essi restarono nel carcere per
un certo tempo.
5Ora, in una medesima notte, il coppiere e il panettiere del
re d'Egitto, che erano detenuti nella prigione, ebbero tutti e due un
sogno, ciascuno il suo sogno, che aveva un significato particolare.
6Alla mattina Giuseppe venne da loro e vide che erano
afflitti. 7Allora interrogo' gli eunuchi del faraone che
erano con lui in carcere nella casa del suo padrone e disse: "Perche'
quest'oggi avete la faccia cosi' triste?". 8Gli dissero:
"Abbiamo fatto un sogno e non c'e' chi lo interpreti".
Giuseppe disse loro: "Non e' forse Dio che ha in suo potere le
interpretazioni? Raccontatemi dunque".
9Allora il capo dei coppieri racconto' il suo sogno a
Giuseppe e gli disse: "Nel mio sogno, ecco mi stava davanti una
vite, 10sulla quale erano tre tralci; non appena essa
comincio' a germogliare, apparvero i fiori e i suoi grappoli maturarono
gli acini. 11Io avevo in mano il calice del faraone; presi
gli acini, li spremetti nella coppa del faraone e diedi la coppa in mano
al faraone".
12Giuseppe gli disse: "Eccone la spiegazione: i tre
tralci sono tre giorni. 13Fra tre giorni il faraone
sollevera' la tua testa e ti restituira' nella tua carica e tu porgerai
il calice al faraone, secondo la consuetudine di prima, quando eri suo
coppiere. 14Ma se, quando sarai felice, ti vorrai ricordare
che io sono stato con te, fammi questo favore: parla di me al faraone e
fammi uscire da questa casa. 15Perche' io sono stato portato
via ingiustamente dal paese degli Ebrei e anche qui non ho fatto nulla
perche' mi mettessero in questo sotterraneo".
16Allora il capo dei panettieri, vedendo che aveva dato
un'interpretazione favorevole, disse a Giuseppe: "Quanto a me, nel
mio sogno mi stavano sulla testa tre canestri di pane bianco 17e
nel canestro che stava di sopra era ogni sorta di cibi per il faraone,
quali si preparano dai panettieri. Ma gli uccelli li mangiavano dal
canestro che avevo sulla testa".
18Giuseppe rispose e disse: "Questa e' la spiegazione: i
tre canestri sono tre giorni. 19Fra tre giorni il faraone
sollevera' la tua testa e ti impicchera' ad un palo e gli uccelli ti
mangeranno la carne addosso".
20Appunto al terzo giorno - era il giorno natalizio del
faraone - egli fece un banchetto a tutti i suoi ministri e allora
sollevo' la testa del capo dei coppieri e la testa del capo dei
panettieri in mezzo ai suoi ministri. 21Restitui' il capo dei
coppieri al suo ufficio di coppiere, perche' porgesse la coppa al
faraone, 22e invece impicco' il capo dei panettieri, secondo
l'interpretazione che Giuseppe aveva loro data. 23Ma il capo
dei coppieri non si ricordo' di Giuseppe e lo dimentico'.
Capitolo 41
1Al termine di due anni, il faraone sogno'
di trovarsi presso il Nilo. 2Ed ecco salirono dal Nilo sette
vacche, belle di aspetto e grasse e si misero a pascolare tra i giunchi.
3Ed ecco, dopo quelle, sette altre vacche salirono dal Nilo,
brutte di aspetto e magre, e si fermarono accanto alle prime vacche
sulla riva del Nilo. 4Ma le vacche brutte di aspetto e magre
divorarono le sette vacche belle di aspetto e grasse. E il faraone si
sveglio'.
5Poi si addormento' e sogno' una seconda volta: ecco sette
spighe spuntavano da un unico stelo, grosse e belle. 6Ma ecco
sette spighe vuote e arse dal vento d'oriente spuntavano dopo quelle. 7Le
spighe vuote inghiottirono le sette spighe grosse e piene. Poi il
faraone si sveglio': era stato un sogno.
8Alla mattina il suo spirito ne era turbato, percio' convoco'
tutti gli indovini e tutti i saggi dell'Egitto. Il faraone racconto'
loro il sogno, ma nessuno lo sapeva interpretare al faraone.
9Allora il capo dei coppieri parlo' al faraone: "Io devo
ricordare oggi le mie colpe. 10Il faraone si era adirato
contro i suoi servi e li aveva messi in carcere nella casa del capo
delle guardie, me e il capo dei panettieri. 11Noi facemmo un
sogno nella stessa notte, io e lui; ma avemmo ciascuno un sogno con un
significato particolare. 12Ora era la' con noi un giovane
ebreo, schiavo del capo delle guardie; noi gli raccontammo i nostri
sogni ed egli ce li interpreto', dando a ciascuno spiegazione del suo
sogno. 13Proprio come ci aveva interpretato, cosi' avvenne:
io fui restituito alla mia carica e l'altro fu impiccato".
14Allora il faraone convoco' Giuseppe. Lo fecero uscire in
fretta dal sotterraneo ed egli si rase, si cambio' gli abiti e si
presento' al faraone. 15Il faraone disse a Giuseppe: "Ho
fatto un sogno e nessuno lo sa interpretare; ora io ho sentito dire di
te che ti basta ascoltare un sogno per interpretarlo subito".
16Giuseppe rispose al faraone: "Non io, ma Dio dara' la
risposta per la salute del faraone!". 17Allora il
faraone disse a Giuseppe: "Nel mio sogno io mi trovavo sulla riva
del Nilo. 18Quand'ecco salirono dal Nilo sette vacche grasse
e belle di forma e si misero a pascolare tra i giunchi. 19Ed
ecco sette altre vacche salirono dopo quelle, deboli, brutte di forma e
magre: non ne vidi mai di cosi' brutte in tutto il paese d'Egitto. 20Le
vacche magre e brutte divorarono le prime sette vacche, quelle grasse. 21Queste
entrarono nel loro corpo, ma non si capiva che vi fossero entrate,
perche' il loro aspetto era brutto come prima. E mi svegliai.
22Poi vidi nel sogno che sette spighe spuntavano da un solo
stelo, piene e belle. 23Ma ecco sette spighe secche, vuote e
arse dal vento d'oriente, spuntavano dopo quelle. 24Le spighe
vuote inghiottirono le sette spighe belle. Ora io l'ho detto agli
indovini, ma nessuno mi da' la spiegazione".
25Allora Giuseppe disse al faraone: "Il sogno del
faraone e' uno solo: quello che Dio sta per fare, lo ha indicato al
faraone. 26Le sette vacche belle sono sette anni e le sette
spighe belle sono sette anni: e' un solo sogno. 27E le sette
vacche magre e brutte, che salgono dopo quelle, sono sette anni e le
sette spighe vuote, arse dal vento d'oriente, sono sette anni: vi
saranno sette anni di carestia. 28E' appunto cio' che ho
detto al faraone: quanto Dio sta per fare, l'ha manifestato al faraone. 29Ecco
stanno per venire sette anni, in cui sara' grande abbondanza in tutto il
paese d'Egitto. 30Poi a questi succederanno sette anni di
carestia; si dimentichera' tutta quella abbondanza nel paese d'Egitto e
la carestia consumera' il paese. 31Si dimentichera' che vi
era stata l'abbondanza nel paese a causa della carestia venuta in
seguito, perche' sara' molto dura. 32Quanto al fatto che il
sogno del faraone si e' ripetuto due volte, significa che la cosa e'
decisa da Dio e che Dio si affretta ad eseguirla.
33Ora il faraone pensi a trovare un uomo intelligente e
saggio e lo metta a capo del paese d'Egitto. 34Il faraone
inoltre proceda ad istituire funzionari sul paese, per prelevare un
quinto sui prodotti del paese d'Egitto durante i sette anni di
abbondanza. 35Essi raccoglieranno tutti i viveri di queste
annate buone che stanno per venire, ammasseranno il grano sotto l'autorita'
del faraone e lo terranno in deposito nelle citta'. 36Questi
viveri serviranno al paese di riserva per i sette anni di carestia che
verranno nel paese d'Egitto; cosi' il paese non sara' distrutto dalla
carestia".
37La cosa piacque al faraone e a tutti i suoi ministri. 38Il
faraone disse ai ministri: "Potremo trovare un uomo come questo, in
cui sia lo spirito di Dio?". 39Poi il faraone disse a
Giuseppe: "Dal momento che Dio ti ha manifestato tutto questo,
nessuno e' intelligente e saggio come te. 40Tu stesso sarai
il mio maggiordomo e ai tuoi ordini si schierera' tutto il mio popolo:
solo per il trono io saro' piu' grande di te".
41Il faraone disse a Giuseppe: "Ecco, io ti metto a capo
di tutto il paese d'Egitto". 42Il faraone si tolse di
mano l'anello e lo pose sulla mano di Giuseppe; lo rivesti' di abiti di
lino finissimo e gli pose al collo un monile d'oro. 43Poi lo
fece montare sul suo secondo carro e davanti a lui si gridava: "Abrech".
E cosi' lo si stabili' su tutto il paese d'Egitto. 44Poi il
faraone disse a Giuseppe: "Sono il faraone, ma senza il tuo
permesso nessuno potra' alzare la mano o il piede in tutto il paese
d'Egitto". 45E il faraone chiamo' Giuseppe
Zafnat-Paneach e gli diede in moglie Asenat, figlia di Potifera,
sacerdote di On. Giuseppe usci' per tutto il paese d'Egitto. 46Giuseppe
aveva trent'anni quando si presento' al faraone re d'Egitto.
Poi Giuseppe si allontano' dal faraone e percorse tutto il paese
d'Egitto. 47Durante i sette anni di abbondanza la terra
produsse a profusione. 48Egli raccolse tutti i viveri dei
sette anni, nei quali vi era stata l'abbondanza nel paese d'Egitto, e
ripose i viveri nelle citta', cioe' in ogni citta' ripose i viveri della
campagna circostante. 49Giuseppe ammasso' il grano come la
sabbia del mare, in grandissima quantita', cosi' che non se ne fece piu'
il computo, perche' era incalcolabile.
50Intanto nacquero a Giuseppe due figli, prima che venisse
l'anno della carestia; glieli partori' Asenat, figlia di Potifera,
sacerdote di On. 51Giuseppe chiamo' il primogenito Manasse,
"perche' - disse - Dio mi ha fatto dimenticare ogni affanno e tutta
la casa di mio padre". 52E il secondo lo chiamo' Efraim,
"perche' - disse - Dio mi ha reso fecondo nel paese della mia
afflizione".
53Poi finirono i sette anni di abbondanza nel paese d'Egitto 54e
cominciarono i sette anni di carestia, come aveva detto Giuseppe. Ci fu
carestia in tutti i paesi, ma in tutto l'Egitto c'era il pane.
55Poi tutto il paese d'Egitto comincio' a sentire la fame e
il popolo grido' al faraone per avere il pane. Allora il faraone disse a
tutti gli Egiziani: "Andate da Giuseppe; fate quello che vi dira'".
56La carestia dominava su tutta la terra. Allora Giuseppe
apri' tutti i depositi in cui vi era grano e vendette il grano agli
Egiziani, mentre la carestia si aggravava in Egitto. 57E da
tutti i paesi venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe,
perche' la carestia infieriva su tutta la terra.
Capitolo 42
1Ora Giacobbe seppe che in Egitto c'era il
grano; percio' disse ai figli: "Perche' state a guardarvi l'un
l'altro?". 2E continuo': "Ecco, ho sentito dire che
vi e' il grano in Egitto. Andate laggiu' e compratene per noi, perche'
possiamo conservarci in vita e non morire". 3Allora i
dieci fratelli di Giuseppe scesero per acquistare il frumento in Egitto.
4Ma quanto a Beniamino, fratello di Giuseppe, Giacobbe non lo
mando' con i fratelli perche' diceva: "Non gli succeda qualche
disgrazia!". 5Arrivarono dunque i figli d'Israele per
acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perche'
nel paese di Canaan c'era la carestia.
6Ora Giuseppe aveva autorita' sul paese e vendeva il grano a
tutto il popolo del paese. Percio' i fratelli di Giuseppe vennero da lui
e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra. 7Giuseppe
vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso di loro,
parlo' duramente e disse: "Di dove siete venuti?". Risposero:
"Dal paese di Canaan per comperare viveri". 8Giuseppe
riconobbe dunque i fratelli, mentre essi non lo riconobbero. 9Si
ricordo' allora Giuseppe dei sogni che aveva avuti a loro riguardo e
disse loro: "Voi siete spie! Voi siete venuti a vedere i punti
scoperti del paese". 10Gli risposero: "No, signore
mio; i tuoi servi sono venuti per acquistare viveri. 11Noi
siamo tutti figli di un solo uomo. Noi siamo sinceri. I tuoi servi non
sono spie!". 12Ma egli disse loro: "No, voi siete
venuti a vedere i punti scoperti del paese!". 13Allora
essi dissero: "Dodici sono i tuoi servi, siamo fratelli, figli di
un solo uomo, nel paese di Canaan; ecco il piu' giovane e' ora presso
nostro padre e uno non c'e' piu'". 14Giuseppe disse
loro: "Le cose stanno come vi ho detto: voi siete spie. 15In
questo modo sarete messi alla prova: per la vita del faraone, non
uscirete di qui se non quando vi avra' raggiunto il vostro fratello piu'
giovane. 16Mandate uno di voi a prendere il vostro fratello;
voi rimarrete prigionieri. Siano cosi' messe alla prova le vostre
parole, per sapere se la verita' e' dalla vostra parte. Se no, per la
vita del faraone, voi siete spie!". 17E li tenne in
carcere per tre giorni.
18Al terzo giorno Giuseppe disse loro: "Fate questo e
avrete salva la vita; io temo Dio! 19Se voi siete sinceri,
uno dei vostri fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi
andate a portare il grano per la fame delle vostre case. 20Poi
mi condurrete qui il vostro fratello piu' giovane. Allora le vostre
parole si dimostreranno vere e non morirete". Essi annuirono. 21Allora
si dissero l'un l'altro: "Certo su di noi grava la colpa nei
riguardi di nostro fratello, perche' abbiamo visto la sua angoscia
quando ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci e' venuta
addosso quest'angoscia". 22Ruben prese a dir loro:
"Non ve lo avevo detto io: Non peccate contro il ragazzo? Ma non mi
avete dato ascolto. Ecco ora ci si domanda conto del suo sangue". 23Non
sapevano che Giuseppe li capiva, perche' tra lui e loro vi era
l'interprete.
24Allora egli si allontano' da loro e pianse. Poi torno' e
parlo' con essi. Scelse tra di loro Simeone e lo fece incatenare sotto i
loro occhi.
25Quindi Giuseppe diede ordine che si riempissero di grano i
loro sacchi e si rimettesse il denaro di ciascuno nel suo sacco e si
dessero loro provviste per il viaggio. E cosi' venne loro fatto.
26Essi caricarono il grano sugli asini e partirono di la'. 27Ora
in un luogo dove passavano la notte uno di essi apri' il sacco per dare
il foraggio all'asino e vide il proprio denaro alla bocca del sacco. 28Disse
ai fratelli: "Mi e' stato restituito il denaro: eccolo qui nel mio
sacco!". Allora si sentirono mancare il cuore e tremarono,
dicendosi l'un l'altro: "Che e' mai questo che Dio ci ha
fatto?".
29Arrivati da Giacobbe loro padre, nel paese di Canaan, gli
riferirono tutte le cose che erano loro capitate: 30"Quell'uomo
che e' il signore del paese ci ha parlato duramente e ci ha messi in
carcere come spie del paese. 31Allora gli abbiamo detto: Noi
siamo sinceri; non siamo spie! 32Noi siamo dodici fratelli,
figli di nostro padre: uno non c'e' piu' e il piu' giovane e' ora presso
nostro padre nel paese di Canaan. 33Ma l'uomo, signore del
paese, ci ha risposto: In questo modo io sapro' se voi siete sinceri:
lasciate qui con me uno dei vostri fratelli, prendete il grano
necessario alle vostre case e andate. 34Poi conducetemi il
vostro fratello piu' giovane; cosi' sapro' che non siete spie, ma che
siete sinceri; io vi rendero' vostro fratello e voi potrete percorrere
il paese in lungo e in largo".
35Mentre vuotavano i sacchi, ciascuno si accorse di avere la
sua borsa di denaro nel proprio sacco. Quando essi e il loro padre
videro le borse di denaro, furono presi dal timore. 36E il
padre loro Giacobbe disse: "Voi mi avete privato dei figli!
Giuseppe non c'e' piu', Simeone non c'e' piu' e Beniamino me lo volete
prendere. Su di me tutto questo ricade!".
37Allora Ruben disse al padre: "Farai morire i miei due
figli, se non te lo ricondurro'. Affidalo a me e io te lo restituiro'".
38Ma egli rispose: "Il mio figlio non verra' laggiu' con
voi, perche' suo fratello e' morto ed egli e' rimasto solo. Se gli
capitasse una disgrazia durante il viaggio che volete fare, voi fareste
scendere con dolore la mia canizie negli inferi".
Capitolo 43
1La carestia continuava a gravare sul
paese. 2Quando ebbero finito di consumare il grano che
avevano portato dall'Egitto, il padre disse loro: "Tornate la' e
acquistate per noi un po' di viveri". 3Ma Giuda gli
disse: "Quell'uomo ci ha dichiarato severamente: Non verrete alla
mia presenza, se non avrete con voi il vostro fratello! 4Se
tu sei disposto a lasciar partire con noi nostro fratello, andremo
laggiu' e ti compreremo il grano. 5Ma se tu non lo lasci
partire, noi non ci andremo, perche' quell'uomo ci ha detto: Non verrete
alla mia presenza, se non avrete con voi il vostro fratello!". 6Israele
disse: "Perche' mi avete fatto questo male, cioe' far sapere a
quell'uomo che avevate ancora un fratello?". 7Risposero:
"Quell'uomo ci ha interrogati con insistenza intorno a noi e alla
nostra parentela: E' ancora vivo vostro padre? Avete qualche fratello? e
noi abbiamo risposto secondo queste domande. Potevamo sapere ch'egli
avrebbe detto: Conducete qui vostro fratello?".
8Giuda disse a Israele suo padre: "Lascia venire il
giovane con me; partiremo subito per vivere e non morire, noi, tu e i
nostri bambini. 9Io mi rendo garante di lui: dalle mie mani
lo reclamerai. Se non te lo ricondurro', se non te lo riportero', io
saro' colpevole contro di te per tutta la vita. 10Se non
avessimo indugiato, ora saremmo gia' di ritorno per la seconda
volta". 11Israele loro padre rispose: "Se e' cosi',
fate pure: mettete nei vostri bagagli i prodotti piu' scelti del paese e
portateli in dono a quell'uomo: un po' di balsamo, un po' di miele,
resina e laudano, pistacchi e mandorle. 12Prendete con voi
doppio denaro, il denaro cioe' che e' stato rimesso nella bocca dei
vostri sacchi lo porterete indietro: forse si tratta di un errore. 13Prendete
anche vostro fratello, partite e tornate da quell'uomo. 14Dio
onnipotente vi faccia trovare misericordia presso quell'uomo, cosi' che
vi rilasci l'altro fratello e Beniamino. Quanto a me, una volta che non
avro' piu' i miei figli, non li avro' piu'...!".
15Presero dunque i nostri uomini questo dono e il doppio del
denaro e anche Beniamino, partirono, scesero in Egitto e si presentarono
a Giuseppe.
16Quando Giuseppe ebbe visto Beniamino con loro, disse al suo
maggiordomo: "Conduci questi uomini in casa, macella quello che
occorre e prepara, perche' questi uomini mangeranno con me a
mezzogiorno". 17Il maggiordomo fece come Giuseppe aveva
ordinato e introdusse quegli uomini nella casa di Giuseppe. 18Ma
quegli uomini si spaventarono, perche' venivano condotti in casa di
Giuseppe, e dissero: "A causa del denaro, rimesso nei nostri sacchi
l'altra volta, ci si vuol condurre la': per assalirci, piombarci addosso
e prenderci come schiavi con i nostri asini".
19Allora si avvicinarono al maggiordomo della casa di
Giuseppe e parlarono con lui all'ingresso della casa; 20dissero:
"Mio signore, noi siamo venuti gia' un'altra volta per comperare
viveri. 21Quando fummo arrivati ad un luogo per passarvi la
notte, aprimmo i sacchi ed ecco il denaro di ciascuno si trovava alla
bocca del suo sacco: proprio il nostro denaro con il suo peso esatto.
Allora noi l'abbiamo portato indietro 22e, per acquistare i
viveri, abbiamo portato con noi altro denaro. Non sappiamo chi abbia
messo nei sacchi il nostro denaro!". 23Ma quegli disse:
"State in pace, non temete! Il vostro Dio e il Dio dei padri vostri
vi ha messo un tesoro nei sacchi; il vostro denaro e' pervenuto a
me". E porto' loro Simeone.
24Quell'uomo fece entrare gli uomini nella casa di Giuseppe,
diede loro acqua, perche' si lavassero i piedi e diede il foraggio ai
loro asini. 25Essi prepararono il dono nell'attesa che
Giuseppe arrivasse a mezzogiorno, perche' avevano saputo che avrebbero
preso cibo in quel luogo. 26Quando Giuseppe arrivo' a casa,
gli presentarono il dono, che avevano con se', e si prostrarono davanti
a lui con la faccia a terra. 27Egli domando' loro come
stavano e disse: "Sta bene il vostro vecchio padre, di cui mi avete
parlato? Vive ancora?". 28Risposero: "Il tuo servo,
nostro padre, sta bene, e' ancora vivo" e si inginocchiarono
prostrandosi. 29Egli alzo' gli occhi e guardo' Beniamino, suo
fratello, il figlio di sua madre, e disse: "E' questo il vostro
fratello piu' giovane, di cui mi avete parlato?" e aggiunse:
"Dio ti conceda grazia, figlio mio!". 30Giuseppe
usci' in fretta, perche' si era commosso nell'intimo alla presenza di
suo fratello e sentiva il bisogno di piangere; entro' nella sua camera e
pianse. 31Poi si lavo' la faccia, usci' e, facendosi forza,
ordino': "Servite il pasto". 32Fu servito per lui a
parte, per loro a parte e per i commensali egiziani a parte, perche' gli
Egiziani non possono prender cibo con gli Ebrei: cio' sarebbe per loro
un abominio. 33Presero posto davanti a lui dal primogenito al
piu' giovane, ciascuno in ordine di eta' ed essi si guardavano con
meraviglia l'un l'altro. 34Egli fece portare loro porzioni
prese dalla propria mensa, ma la porzione di Beniamino era cinque volte
piu' abbondante di quella di tutti gli altri. E con lui bevvero fino
all'allegria.
Capitolo 44
1Diede poi questo ordine al maggiordomo
della sua casa: "Riempi i sacchi di quegli uomini di tanti viveri
quanti ne possono contenere e metti il denaro di ciascuno alla bocca del
suo sacco. 2Insieme metterai la mia coppa, la coppa
d'argento, alla bocca del sacco del piu' giovane, con il denaro del suo
grano". Quegli fece secondo l'ordine di Giuseppe. 3Al
mattino, fattosi chiaro, quegli uomini furono fatti partire con i loro
asini. 4Erano appena usciti dalla citta' e ancora non si
erano allontanati, quando Giuseppe disse al maggiordomo della sua casa:
"Su, insegui quegli uomini, raggiungili e di' loro: Perche' avete
reso male per bene? 5Non e' forse questa la coppa in cui beve
il mio signore e per mezzo della quale egli suole trarre i presagi?
Avete fatto male a fare cosi'". 6Egli li raggiunse e
ripete' loro queste parole. 7Quelli gli dissero: "Perche'
il mio signore dice queste cose? Lungi dai tuoi servi il fare una tale
cosa! 8Ecco, il denaro che abbiamo trovato alla bocca dei
nostri sacchi te lo abbiamo riportato dal paese di Canaan e come
potremmo rubare argento od oro dalla casa del tuo padrone? 9Quello
dei tuoi servi, presso il quale si trovera', sara' messo a morte e anche
noi diventeremo schiavi del mio signore". 10Rispose:
"Ebbene, come avete detto, cosi' sara': colui, presso il quale si
trovera', sara' mio schiavo e voi sarete innocenti". 11Ciascuno
si affretto' a scaricare a terra il suo sacco e lo apri'. 12Quegli
li frugo' dal maggiore al piu' piccolo, e la coppa fu trovata nel sacco
di Beniamino. 13Allora essi si stracciarono le vesti,
ricaricarono ciascuno il proprio asino e tornarono in citta'. 14Giuda
e i suoi fratelli vennero nella casa di Giuseppe, che si trovava ancora
la', e si gettarono a terra davanti a lui. 15Giuseppe disse
loro: "Che azione avete commessa? Non sapete che un uomo come me e'
capace di indovinare?". 16Giuda disse: "Che diremo
al mio signore? Come parlare? Come giustificarci? Dio ha scoperto la
colpa dei tuoi servi... Eccoci schiavi del mio signore, noi e colui che
e' stato trovato in possesso della coppa". 17Ma egli
rispose: "Lungi da me il far questo! L'uomo trovato in possesso
della coppa, lui sara' mio schiavo: quanto a voi, tornate in pace da
vostro padre".
18Allora Giuda gli si fece innanzi e disse: "Mio
signore, sia permesso al tuo servo di far sentire una parola agli
orecchi del mio signore; non si accenda la tua ira contro il tuo servo,
perche' il faraone e' come te! 19Il mio signore aveva
interrogato i suoi servi: Avete un padre o un fratello? 20E
noi avevamo risposto al mio signore: Abbiamo un padre vecchio e un
figlio ancor giovane natogli in vecchiaia, suo fratello e' morto ed egli
e' rimasto il solo dei figli di sua madre e suo padre lo ama. 21Tu
avevi detto ai tuoi servi: Conducetelo qui da me, perche' lo possa
vedere con i miei occhi. 22Noi avevamo risposto al mio
signore: Il giovinetto non puo' abbandonare suo padre: se lascera' suo
padre, questi morira'. 23Ma tu avevi soggiunto ai tuoi servi:
Se il vostro fratello minore non verra' qui con voi, non potrete piu'
venire alla mia presenza. 24Quando dunque eravamo ritornati
dal tuo servo, mio padre, gli riferimmo le parole del mio signore. 25E
nostro padre disse: Tornate ad acquistare per noi un po' di viveri. 26E
noi rispondemmo: Non possiamo ritornare laggiu': se c'e' con noi il
nostro fratello minore, andremo; altrimenti, non possiamo essere ammessi
alla presenza di quell'uomo senza avere con noi il nostro fratello
minore. 27Allora il tuo servo, mio padre, ci disse: Voi
sapete che due figli mi aveva procreato mia moglie. 28Uno
parti' da me e dissi: certo e' stato sbranato! Da allora non l'ho piu'
visto. 29Se ora mi porterete via anche questo e gli capitasse
una disgrazia, voi fareste scendere con dolore la mia canizie nella
tomba. 30Ora, quando io arrivero' dal tuo servo, mio padre, e
il giovinetto non sara' con noi, mentre la vita dell'uno e' legata alla
vita dell'altro, 31appena egli avra' visto che il giovinetto
non e' con noi, morira' e i tuoi servi avranno fatto scendere con dolore
negli inferi la canizie del tuo servo, nostro padre.
32Ma il tuo servo si e' reso garante del giovinetto presso
mio padre: Se non te lo ricondurro', saro' colpevole verso mio padre per
tutta la vita. 33Ora, lascia che il tuo servo rimanga invece
del giovinetto come schiavo del mio signore e il giovinetto torni lassu'
con i suoi fratelli! 34Perche', come potrei tornare da mio
padre senz'avere con me il giovinetto? Ch'io non veda il male che
colpirebbe mio padre!".
Capitolo 45
1Allora Giuseppe non pote' piu' contenersi
dinanzi ai circostanti e grido': "Fate uscire tutti dalla mia
presenza!". Cosi' non resto' nessuno presso di lui, mentre Giuseppe
si faceva conoscere ai suoi fratelli. 2Ma diede in un grido
di pianto e tutti gli Egiziani lo sentirono e la cosa fu risaputa nella
casa del faraone. 3Giuseppe disse ai fratelli: "Io sono
Giuseppe! Vive ancora mio padre?". Ma i suoi fratelli non potevano
rispondergli, perche' atterriti dalla sua presenza. 4Allora
Giuseppe disse ai fratelli: "Avvicinatevi a me!". Si
avvicinarono e disse loro: "Io sono Giuseppe, il vostro fratello,
che voi avete venduto per l'Egitto. 5Ma ora non vi
rattristate e non vi crucciate per avermi venduto quaggiu', perche' Dio
mi ha mandato qui prima di voi per conservarvi in vita. 6Perche'
gia' da due anni vi e' la carestia nel paese e ancora per cinque anni
non vi sara' ne' aratura ne' mietitura. 7Dio mi ha mandato
qui prima di voi, per assicurare a voi la sopravvivenza nel paese e per
salvare in voi la vita di molta gente. 8Dunque non siete
stati voi a mandarmi qui, ma Dio ed Egli mi ha stabilito padre per il
faraone, signore su tutta la sua casa e governatore di tutto il paese
d'Egitto. 9Affrettatevi a salire da mio padre e ditegli: Dice
il tuo figlio Giuseppe: Dio mi ha stabilito signore di tutto l'Egitto.
Vieni quaggiu' presso di me e non tardare. 10Abiterai nel
paese di Gosen e starai vicino a me tu, i tuoi figli e i figli dei tuoi
figli, i tuoi greggi e i tuoi armenti e tutti i tuoi averi. 11La'
io ti daro' sostentamento, poiche' la carestia durera' ancora cinque
anni, e non cadrai nell'indigenza tu, la tua famiglia e quanto possiedi.
12Ed ecco, i vostri occhi lo vedono e lo vedono gli occhi di
mio fratello Beniamino: e' la mia bocca che vi parla! 13Riferite
a mio padre tutta la gloria che io ho in Egitto e quanto avete visto;
affrettatevi a condurre quaggiu' mio padre". 14Allora
egli si getto' al collo di Beniamino e pianse. Anche Beniamino piangeva
stretto al suo collo. 15Poi bacio' tutti i fratelli e pianse
stringendoli a se'. Dopo, i suoi fratelli si misero a conversare con
lui.
16Intanto nella casa del faraone si era diffusa la voce:
"Sono venuti i fratelli di Giuseppe!" e questo fece piacere al
faraone e ai suoi ministri. 17Allora il faraone disse a
Giuseppe: "Di' ai tuoi fratelli: Fate questo: caricate le
cavalcature, partite e andate nel paese di Canaan. 18Poi
prendete vostro padre e le vostre famiglie e venite da me e io vi daro'
il meglio del paese d'Egitto e mangerete i migliori prodotti della
terra. 19Quanto a te, da' loro questo comando: Fate questo:
prendete con voi dal paese d'Egitto carri per i vostri bambini e le
vostre donne, prendete vostro padre e venite. 20Non abbiate
rincrescimento per la vostra roba, perche' il meglio di tutto il paese
sara' vostro".
21Cosi' fecero i figli di Israele. Giuseppe diede loro carri
secondo l'ordine del faraone e diede loro una provvista per il viaggio. 22Diede
a tutti una muta di abiti per ciascuno, ma a Beniamino diede trecento
sicli d'argento e cinque mute di abiti. 23Allo stesso modo
mando' al padre dieci asini carichi dei migliori prodotti dell'Egitto e
dieci asine cariche di grano, pane e viveri per il viaggio del padre. 24Poi
congedo' i fratelli e, mentre partivano, disse loro: "Non litigate
durante il viaggio!".
25Cosi' essi ritornarono dall'Egitto e arrivarono nel paese
di Canaan, dal loro padre Giacobbe 26e subito gli riferirono:
"Giuseppe e' ancora vivo, anzi governa tutto il paese
d'Egitto!". Ma il suo cuore rimase freddo, perche' non poteva
credere loro. 27Quando pero' essi gli riferirono tutte le
parole che Giuseppe aveva detto loro ed egli vide i carri che Giuseppe
gli aveva mandati per trasportarlo, allora lo spirito del loro padre
Giacobbe si rianimo'. 28Israele disse: "Basta! Giuseppe,
mio figlio, e' vivo. Andro' a vederlo prima di morire!".
Capitolo 46
1Israele dunque levo' le tende con quanto
possedeva e arrivo' a Bersabea, dove offri' sacrifici al Dio di suo
padre Isacco. 2Dio disse a Israele in una visione notturna:
"Giacobbe, Giacobbe!". Rispose: "Eccomi!". 3Riprese:
"Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in
Egitto, perche' laggiu' io faro' di te un grande popolo. 4Io
scendero' con te in Egitto e io certo ti faro' tornare. Giuseppe ti
chiudera' gli occhi".
5Giacobbe si alzo' da Bersabea e i figli di Israele fecero
salire il loro padre Giacobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri
che il faraone aveva mandati per trasportarlo. 6Essi presero
il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistati nel paese di
Canaan e vennero in Egitto; Giacobbe cioe' e con lui tutti i suoi
discendenti; 7i suoi figli e i nipoti, le sue figlie e le
nipoti, tutti i suoi discendenti egli condusse con se' in Egitto.
8Questi sono i nomi dei figli d'Israele che entrarono in
Egitto: Giacobbe e i suoi figli, il primogenito di Giacobbe, Ruben. 9I
figli di Ruben: Enoch, Pallu, Chezron e Carmi. 10I figli di
Simeone: Iemuel, Iamin, Oad, Iachin, Socar e Saul, figlio della Cananea.
11I figli di Levi: Gherson, Keat e Merari. 12I
figli di Giuda: Er, Onan, Sela, Perez e Zerach; ma Er e Onan morirono
nel paese di Canaan. Furono figli di Perez: Chezron e Amul. 13I
figli di Ìssacar: Tola, Puva, Giobbe e Simron. 14I figli di
Za'bulon: Sered, Elon e Iacleel. 15Questi sono i figli che
Lia partori' a Giacobbe in Paddan-Aram insieme con la figlia Dina; tutti
i suoi figli e le sue figlie erano trentatre' persone.
16I figli di Gad: Zifion, Agghi, Suni, Esbon, Eri, Arodi e
Areli. 17I figli di Aser: Imma, Isva, Isvi, Beria e la loro
sorella Serach. I figli di Beria: Eber e Malchiel. 18Questi
sono i figli di Zilpa, che Labano aveva dato alla figlia Lia; essa li
partori' a Giacobbe: sono sedici persone.
19I figli di Rachele, moglie di Giacobbe: Giuseppe e
Beniamino. 20A Giuseppe nacquero in Egitto Efraim e Manasse,
che gli partori' Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On. 21I
figli di Beniamino: Bela, Becher e Asbel, Ghera, Naaman, Echi, Ros,
Muppim, Uppim e Arde. 22Questi sono i figli che Rachele
partori' a Giacobbe; in tutto sono quattordici persone.
23I figli di Dan: Usim. 24I figli di Neftali:
Iacseel, Guni, Ieser e Sillem. 25Questi sono i figli di Bila,
che Labano diede alla figlia Rachele, ed essa li partori' a Giacobbe;
in tutto sette persone.
26Tutte le persone che entrarono con Giacobbe in Egitto,
uscite dai suoi fianchi, senza le mogli dei figli di Giacobbe, sono
sessantasei. 27I figli che nacquero a Giuseppe in Egitto sono
due persone. Tutte le persone della famiglia di Giacobbe, che entrarono
in Egitto, sono settanta.
28Ora egli aveva mandato Giuda avanti a se' da Giuseppe,
perche' questi desse istruzioni in Gosen prima del suo arrivo. Poi
arrivarono al paese di Gosen. 29Allora Giuseppe fece
attaccare il suo carro e sali' in Gosen incontro a Israele, suo padre.
Appena se lo vide davanti, gli si getto' al collo e pianse a lungo
stretto al suo collo. 30Israele disse a Giuseppe: "Posso
anche morire, questa volta, dopo aver visto la tua faccia, perche' sei
ancora vivo". 31Allora Giuseppe disse ai fratelli e alla
famiglia del padre: "Vado ad informare il faraone e a dirgli: I
miei fratelli e la famiglia di mio padre, che erano nel paese di Canaan,
sono venuti da me. 32Ora questi uomini sono pastori di
greggi, si occupano di bestiame, e hanno condotto i loro greggi, i loro
armenti e tutti i loro averi. 33Quando dunque il faraone vi
chiamera' e vi domandera': Qual e' il vostro mestiere?, 34voi
risponderete: Gente dedita al bestiame sono stati i tuoi servi, dalla
nostra fanciullezza fino ad ora, noi e i nostri padri. Questo perche'
possiate risiedere nel paese di Gosen". Perche' tutti i pastori di
greggi sono un abominio per gli Egiziani.
Capitolo 47
1Giuseppe ando' ad informare il faraone
dicendogli: "Mio padre e i miei fratelli con i loro greggi e
armenti e con tutti i loro averi sono venuti dal paese di Canaan; eccoli
nel paese di Gosen". 2Intanto prese cinque uomini dal
gruppo dei suoi fratelli e li presento' al faraone. 3Il
faraone disse ai suoi fratelli: "Qual e' il vostro mestiere?".
Essi risposero al faraone: "Pastori di greggi sono i tuoi servi,
noi e i nostri padri". 4Poi dissero al faraone:
"Siamo venuti per soggiornare come forestieri nel paese perche' non
c'e' piu' pascolo per il gregge dei tuoi servi; infatti e' grave la
carestia nel paese di Canaan. E ora lascia che i tuoi servi risiedano
nel paese di Gosen!".
5Allora il faraone disse a Giuseppe: "Tuo padre e i tuoi
fratelli sono dunque venuti da te. 6Ebbene, il paese d'Egitto
e' a tua disposizione: fa' risiedere tuo padre e i tuoi fratelli nella
parte migliore del paese. Risiedano pure nel paese di Gosen. Se tu sai
che vi sono tra di loro uomini capaci, costituiscili sopra i miei averi
in qualita' di sovrintendenti al bestiame". 7Poi
Giuseppe introdusse Giacobbe, suo padre, e lo presento' al faraone e
Giacobbe benedisse il faraone. 8Il faraone domando' a
Giacobbe: "Quanti anni hai?". 9Giacobbe rispose al
faraone: "Centotrenta di vita errabonda, pochi e tristi sono stati
gli anni della mia vita e non hanno raggiunto il numero degli anni dei
miei padri, al tempo della loro vita nomade". 10Poi
Giacobbe benedisse il faraone e si allontano' dal faraone.
11Giuseppe fece risiedere suo padre e i suoi fratelli e diede
loro una proprieta' nel paese d'Egitto, nella parte migliore del paese,
nel territorio di Ramses, come aveva comandato il faraone. 12Giuseppe
diede il sostentamento al padre, ai fratelli e a tutta la famiglia di
suo padre, fornendo pane secondo il numero dei bambini.
13Ora non c'era pane in tutto il paese, perche' la carestia
era molto grave: il paese d'Egitto e il paese di Canaan languivano per
la carestia. 14Giuseppe raccolse tutto il denaro che si
trovava nel paese d'Egitto e nel paese di Canaan in cambio del grano che
essi acquistavano; Giuseppe consegno' questo denaro alla casa del
faraone.
15Quando fu esaurito il denaro del paese di Egitto e del
paese di Canaan, tutti gli Egiziani vennero da Giuseppe a dire:
"Dacci il pane! Perche' dovremmo morire sotto i tuoi occhi? Infatti
non c'e' piu' denaro". 16Rispose Giuseppe:
"Cedetemi il vostro bestiame e io vi daro' pane in cambio del
vostro bestiame, se non c'e' piu' denaro". 17Allora
condussero a Giuseppe il loro bestiame e Giuseppe diede loro il pane in
cambio dei cavalli e delle pecore, dei buoi e degli asini; cosi' in
quell'anno li nutri' di pane in cambio di tutto il loro bestiame.
18Passato quell'anno, vennero a lui l'anno dopo e gli
dissero: "Non nascondiamo al mio signore che si e' esaurito il
denaro e anche il possesso del bestiame e' passato al mio signore, non
rimane piu' a disposizione del mio signore se non il nostro corpo e il
nostro terreno. 19Perche' dovremmo perire sotto i tuoi occhi,
noi e la nostra terra? Acquista noi e la nostra terra in cambio di pane
e diventeremo servi del faraone noi con la nostra terra; ma dacci di che
seminare, cosi' che possiamo vivere e non morire e il suolo non diventi
un deserto!". 20Allora Giuseppe acquisto' per il faraone
tutto il terreno dell'Egitto, perche' gli Egiziani vendettero ciascuno
il proprio campo, tanto infieriva su di loro la carestia. Cosi' la terra
divenne proprieta' del faraone. 21Quanto al popolo, egli lo
fece passare nelle citta' da un capo all'altro della frontiera egiziana.
22Soltanto il terreno dei sacerdoti egli non acquisto',
perche' i sacerdoti avevano un'assegnazione fissa da parte del faraone e
si nutrivano dell'assegnazione che il faraone passava loro; per questo
non vendettero il loro terreno.
23Poi Giuseppe disse al popolo: "Vedete, io ho
acquistato oggi per il faraone voi e il vostro terreno. Eccovi il seme:
seminate il terreno. 24Ma quando vi sara' il raccolto, voi ne
darete un quinto al faraone e quattro parti saranno vostre, per la
semina dei campi, per il nutrimento vostro e di quelli di casa vostra e
per il nutrimento dei vostri bambini". 25Gli risposero:
"Ci hai salvato la vita! Ci sia solo concesso di trovar grazia agli
occhi del mio signore e saremo servi del faraone!". 26Cosi'
Giuseppe fece di questo una legge che vige fino ad oggi sui terreni
d'Egitto, per la quale si deve dare la quinta parte al faraone. Soltanto
i terreni dei sacerdoti non divennero del faraone.
27Gli Israeliti intanto si stabilirono nel paese d'Egitto,
nel territorio di Gosen, ebbero proprieta' e furono fecondi e divennero
molto numerosi.
28Giacobbe visse nel paese d'Egitto diciassette anni e gli
anni della sua vita furono centoquarantasette. 29Quando fu
vicino il tempo della sua morte, Israele chiamo' il figlio Giuseppe e
gli disse: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, metti la mano sotto
la mia coscia e usa con me bonta' e fedelta': non seppellirmi in Egitto!
30Quando io mi saro' coricato con i miei padri, portami via
dall'Egitto e seppelliscimi nel loro sepolcro". Rispose: "Io
agiro' come hai detto". 31Riprese:
"Giuramelo!". E glielo giuro'; allora Israele si prostro' sul
capezzale del letto.
Capitolo 48
1Dopo queste cose, fu riferito a Giuseppe:
"Ecco, tuo padre e' malato!". Allora egli condusse con se' i
due figli Manasse ed Efraim. 2Fu riferita la cosa a Giacobbe:
"Ecco, tuo figlio Giuseppe e' venuto da te". Allora Israele
raccolse le forze e si mise a sedere sul letto. 3Giacobbe
disse a Giuseppe: "Dio onnipotente mi apparve a Luz, nel paese di
Canaan, e mi benedisse 4dicendomi: Ecco, io ti rendo fecondo:
ti moltiplichero' e ti faro' diventare un insieme di popoli e daro'
questo paese alla tua discendenza dopo di te in possesso perenne. 5Ora
i due figli che ti sono nati nel paese d'Egitto prima del mio arrivo
presso di te in Egitto, sono miei: Efraim e Manasse saranno miei come
Ruben e Simeone. 6Invece i figli che tu avrai generati dopo
di essi, saranno tuoi: saranno chiamati con il nome dei loro fratelli
nella loro eredita'. 7Quanto a me, mentre giungevo da Paddan,
Rachele, tua madre, mi mori' nel paese di Canaan durante il viaggio,
quando mancava un tratto di cammino per arrivare a Efrata, e l'ho
sepolta la' lungo la strada di Efrata, cioe' Betlemme". 8Poi
Israele vide i figli di Giuseppe e disse: "Chi sono questi?". 9Giuseppe
disse al padre: "Sono i figli che Dio mi ha dati qui".
Riprese: "Portameli perche' io li benedica!". 10Ora
gli occhi di Israele erano offuscati dalla vecchiaia: non poteva piu'
distinguere. Giuseppe li avvicino' a lui, che li bacio' e li abbraccio'.
11Israele disse a Giuseppe: "Io non pensavo piu' di
vedere la tua faccia ed ecco, Dio mi ha concesso di vedere anche la tua
prole!". 12Allora Giuseppe li ritiro' dalle sue
ginocchia e si prostro' con la faccia a terra. 13Poi li prese
tutti e due, Efraim con la sua destra, alla sinistra di Israele, e
Manasse con la sua sinistra, alla destra di Israele, e li avvicino' a
lui. 14Ma Israele stese la mano destra e la pose sul capo di
Efraim, che pure era il piu' giovane, e la sua sinistra sul capo di
Manasse, incrociando le braccia, benche' Manasse fosse il primogenito. 15E
cosi' benedisse Giuseppe:
"Il Dio, davanti al quale hanno camminato
i miei padri Abramo e Isacco,
il Dio che e' stato il mio pastore da quando esisto
fino ad oggi,
16l'angelo che mi ha liberato da ogni male,
benedica questi giovinetti!
Sia ricordato in essi il mio nome
e il nome dei miei padri Abramo e Isacco
e si moltiplichino in gran numero
in mezzo alla terra!".
17Giuseppe noto' che il padre aveva posato
la destra sul capo di Efraim e cio' gli spiacque. Prese dunque la mano
del padre per toglierla dal capo di Efraim e porla sul capo di Manasse. 18Disse
al padre: "Non cosi', padre mio: e' questo il primogenito, posa la
destra sul suo capo!". 19Ma il padre ricuso' e disse:
"Lo so, figlio mio, lo so: anch'egli diventera' un popolo,
anch'egli sara' grande, ma il suo fratello minore sara' piu' grande di
lui e la sua discendenza diventera' una moltitudine di nazioni". 20E
li benedisse in quel giorno:
"Di voi si servira' Israele
per benedire, dicendo:
Dio ti renda come Efraim e come Manasse!".
Cosi' pose Efraim prima di Manasse.
21Poi Israele disse a Giuseppe: "Ecco, io sto per
morire, ma Dio sara' con voi e vi fara' tornare al paese dei vostri
padri.
22Quanto a me, io do a te, piu' che ai tuoi fratelli, un
dorso di monte, che io ho conquistato dalle mani degli Amorrei con la
spada e l'arco".
Capitolo 49
1Quindi Giacobbe chiamo' i figli e disse:
"Radunatevi, perche' io vi annunzi quello che vi accadra' nei tempi
futuri.
2Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe,
ascoltate Israele, vostro padre!
3Ruben, tu sei il mio primogenito,
il mio vigore e la primizia della mia virilita',
esuberante in fierezza ed esuberante in forza!
4Bollente come l'acqua, tu non avrai preminenza,
perche' hai invaso il talamo di tuo padre
e hai violato il mio giaciglio su cui eri salito.
5Simeone e Levi sono fratelli,
strumenti di violenza sono i loro coltelli.
6Nel loro conciliabolo non entri l'anima mia,
al loro convegno non si unisca il mio cuore.
Perche' con ira hanno ucciso gli uomini
e con passione hanno storpiato i tori.
7Maledetta la loro ira, perche' violenta,
e la loro collera, perche' crudele!
Io li dividero' in Giacobbe
e li disperdero' in Israele.
8Giuda, te loderanno i tuoi fratelli;
la tua mano sara' sulla nuca dei tuoi nemici;
davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre.
9Un giovane leone e' Giuda:
dalla preda, figlio mio, sei tornato;
si e' sdraiato, si e' accovacciato come un leone
e come una leonessa; chi osera' farlo alzare?
10Non sara' tolto lo scettro da Giuda
ne' il bastone del comando tra i suoi piedi,
finche' verra colui al quale esso appartiene
e a cui e' dovuta l'obbedienza dei popoli.
11Egli lega alla vite il suo asinello
e a scelta vite il figlio della sua asina,
lava nel vino la veste
e nel sangue dell'uva il manto;
12lucidi ha gli occhi per il vino
e bianchi i denti per il latte.
13Zabulon abitera' lungo il lido del mare
e sara' l'approdo delle navi,
con il fianco rivolto a Sidone.
14Issacar e' un asino robusto,
accovacciato tra un doppio recinto.
15Ha visto che il luogo di riposo era bello,
che il paese era ameno;
ha piegato il dorso a portar la soma
ed e' stato ridotto ai lavori forzati.
16Dan giudichera' il suo popolo
come ogni altra tribu' d'Israele.
17Sia Dan un serpente sulla strada,
una vipera cornuta sul sentiero,
che morde i garretti del cavallo
e il cavaliere cade all'indietro.
18Io spero nella tua salvezza, Signore!
19Gad, assalito da un'orda,
ne attacca la retroguardia.
20Aser, il suo pane e' pingue:
egli fornisce delizie da re.
21Neftali e' una cerva slanciata
che da' bei cerbiatti.
22Germoglio di ceppo fecondo e' Giuseppe;
germoglio di ceppo fecondo presso una fonte,
i cui rami si stendono sul muro.
23Lo hanno esasperato e colpito,
lo hanno perseguitato i tiratori di frecce.
24Ma e' rimasto intatto il suo arco
e le sue braccia si muovon veloci
per le mani del Potente di Giacobbe,
per il nome del Pastore, Pietra d'Israele.
25Per il Dio di tuo padre - egli ti aiuti!
e per il Dio onnipotente - egli ti benedica!
Con benedizioni del cielo dall'alto,
benedizioni dell'abisso nel profondo,
benedizioni delle mammelle e del grembo.
26Le benedizioni di tuo padre sono superiori
alle benedizioni dei monti antichi,
alle attrattive dei colli eterni.
Vengano sul capo di Giuseppe
e sulla testa del principe tra i suoi fratelli!
27Beniamino e' un lupo che sbrana:
al mattino divora la preda
e alla sera spartisce il bottino.
28Tutti questi formano le dodici tribu'
d'Israele, questo e' cio' che disse loro il loro padre, quando li ha
benedetti; ognuno egli benedisse con una benedizione particolare.
29Poi diede loro quest'ordine: "Io sto per essere
riunito ai miei antenati: seppellitemi presso i miei padri nella caverna
che e' nel campo di Efron l'Hittita, 30nella caverna che si
trova nel campo di Macpela di fronte a Mamre, nel paese di Canaan,
quella che Abramo acquisto' con il campo di Efron l'Hittita come
proprieta' sepolcrale. 31La' seppellirono Abramo e Sara sua
moglie, la' seppellirono Isacco e Rebecca sua moglie e la' seppellii
Lia. 32La proprieta' del campo e della caverna che si trova
in esso proveniva dagli Hittiti".
33Quando Giacobbe ebbe finito di dare questo ordine ai figli,
ritrasse i piedi nel letto e spiro' e fu riunito ai suoi antenati.
Capitolo 50
1Allora Giuseppe si getto' sulla faccia di
suo padre, pianse su di lui e lo bacio'. 2Poi Giuseppe
ordino' ai suoi medici di imbalsamare suo padre. I medici imbalsamarono
Israele 3e vi impiegarono quaranta giorni, perche' tanti ne
occorrono per l'imbalsamazione. Gli Egiziani lo piansero settanta
giorni. 4Passati i giorni del lutto, Giuseppe parlo' alla
casa del faraone: "Se ho trovato grazia ai vostri occhi, vogliate
riferire agli orecchi del faraone queste parole: 5Mio padre
mi ha fatto giurare: Ecco, io sto per morire: tu devi seppellirmi nel
sepolcro che mi sono scavato nel paese di Canaan. Ora, possa io andare a
seppellire mio padre e tornare". 6Il faraone rispose:
"Va' e seppellisci tuo padre com'egli ti ha fatto giurare". 7Allora
Giuseppe ando' a seppellire suo padre e con lui andarono tutti i
ministri del faraone, gli anziani della sua casa, tutti gli anziani del
paese d'Egitto, 8tutta la casa di Giuseppe e i suoi fratelli
e la casa di suo padre. Soltanto i loro bambini e i loro greggi e i loro
armenti essi lasciarono nel paese di Gosen. 9Andarono con lui
anche i carri da guerra e la cavalleria, cosi' da formare una carovana
imponente. 10Quando arrivarono all'Aia di Atad, che e' al di
la' del Giordano, fecero un lamento molto grande e solenne ed egli
celebro' per suo padre un lutto di sette giorni. 11I Cananei
che abitavano il paese videro il lutto alla Aia di Atad e dissero:
"E' un lutto grave questo per gli Egiziani". Per questo la si
chiamo' Abel-Mizraim, che si trova al di la' del Giordano. 12Poi
i suoi figli fecero per lui cosi' come aveva loro comandato. 13I
suoi figli lo portarono nel paese di Canaan e lo seppellirono nella
caverna del campo di Macpela, quel campo che Abramo aveva acquistato,
come proprieta' sepolcrale, da Efron l'Hittita, e che si trova di fronte
a Mamre. 14Dopo aver sepolto suo padre, Giuseppe torno' in
Egitto insieme con i suoi fratelli e con quanti erano andati con lui a
seppellire suo padre.
15Ma i fratelli di Giuseppe cominciarono ad aver paura, dato
che il loro padre era morto, e dissero: "Chissa' se Giuseppe non ci
trattera' da nemici e non ci rendera' tutto il male che noi gli abbiamo
fatto?". 16Allora mandarono a dire a Giuseppe: "Tuo
padre prima di morire ha dato quest'ordine: 17Direte a
Giuseppe: Perdona il delitto dei tuoi fratelli e il loro peccato,
perche' ti hanno fatto del male! Perdona dunque il delitto dei servi del
Dio di tuo padre!". Giuseppe pianse quando gli si parlo' cosi'. 18E
i suoi fratelli andarono e si gettarono a terra davanti a lui e dissero:
"Eccoci tuoi schiavi!". 19Ma Giuseppe disse loro:
"Non temete. Sono io forse al posto di Dio? 20Se voi
avevate pensato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a
un bene, per compiere quello che oggi si avvera: far vivere un popolo
numeroso. 21Dunque non temete, io provvedero' al
sostentamento per voi e per i vostri bambini". Cosi' li consolo' e
fece loro coraggio. 22Ora Giuseppe con la famiglia di suo
padre abito' in Egitto; Giuseppe visse centodieci anni. 23Cosi'
Giuseppe vide i figli di Efraim fino alla terza generazione e anche i
figli di Machir, figlio di Manasse, nacquero sulle ginocchia di
Giuseppe. 24Poi Giuseppe disse ai fratelli: "Io sto per
morire, ma Dio verra' certo a visitarvi e vi fara' uscire da questo
paese verso il paese ch'egli ha promesso con giuramento ad Abramo, a
Isacco e a Giacobbe". 25Giuseppe fece giurare ai figli
di Israele cosi': "Dio verra' certo a visitarvi e allora voi
porterete via di qui le mie ossa".
26Poi Giuseppe mori' all'eta' di centodieci anni; lo
imbalsamarono e fu posto in un sarcofago in Egitto. |