Siracide

Capitolo 1

1Ogni sapienza viene dal Signore
ed e' sempre con lui.
2La sabbia del mare, le gocce della pioggia
e i giorni del mondo chi potra' contarli?
3L'altezza del cielo, l'estensione della terra,
la profondita' dell'abisso chi potra' esplorarle?
4Prima di ogni cosa fu creata la sapienza
e la saggia prudenza e' da sempre.
5A chi fu rivelata la radice della sapienza?
Chi conosce i suoi disegni?
6Uno solo e' sapiente, molto terribile,
seduto sopra il trono.
7Il Signore ha creato la sapienza;
l'ha vista e l'ha misurata,
l'ha diffusa su tutte le sue opere,
8su ogni mortale, secondo la sua generosita',
la elargi' a quanti lo amano.

9Il timore del Signore e' gloria e vanto,
gioia e corona di esultanza.
10Il timore del Signore allieta il cuore
e da' contentezza, gioia e lunga vita.
11Per chi teme il Signore andra' bene alla fine,
sara' benedetto nel giorno della sua morte.
12Principio della sapienza e' temere il Signore;
essa fu creata con i fedeli nel seno materno.
13Tra gli uomini essa ha posto il nido, fondamento
restera' fedelmente con i loro discendenti.
14Pienezza della sapienza e' temere il Signore;
essa inebria di frutti i propri devoti.
15Tutta la loro casa riempira' di cose desiderabili,
i magazzini dei suoi frutti.
16Corona della sapienza e' il timore del Signore;
fa fiorire la pace e la salute.
17Dio ha visto e misurato la sapienza;
ha fatto piovere la scienza e il lume dell'intelligenza;
ha esaltato la gloria di quanti la possiedono.
18Radice della sapienza e' temere il Signore;
i suoi rami sono lunga vita.

19La collera ingiusta non si potra' giustificare,
poiche' il traboccare della sua passione sara' la sua
rovina.
20Il paziente sopportera' per qualche tempo;
alla fine sgorghera' la sua gioia;
21per qualche tempo terra' nascoste le parole
e le labbra di molti celebreranno la sua intelligenza.

22Fra i tesori della sapienza sono le massime istruttive,
ma per il peccatore la pieta' e' un abominio.
23Se desideri la sapienza, osserva i comandamenti;
allora il Signore te la concedera'.
24Il timore del Signore e' sapienza e istruzione,
si compiace della fiducia e della mansuetudine.
25Non essere disobbediente al timore del Signore
e non avvicinarti ad esso con doppiezza di cuore.
26Non essere finto davanti agli uomini
e controlla le tue parole.
27Non esaltarti per non cadere
e per non attirarti il disonore;
28il Signore svelera' i tuoi segreti
e ti umiliera' davanti all'assemblea,
29perche' non hai ricercato il timore del Signore
e il tuo cuore e' pieno di inganno.

Capitolo 2

1Figlio, se ti presenti per servire il Signore,
prepa'rati alla tentazione.
2Abbi un cuore retto e sii costante,
non ti smarrire nel tempo della seduzione.
3Sta' unito a lui senza separartene,
perche' tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni.
4Accetta quanto ti capita,
sii paziente nelle vicende dolorose,
5perche' con il fuoco si prova l'oro,
e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore.
6Affidati a lui ed egli ti aiutera';
segui la via diritta e spera in lui.
7Quanti temete il Signore, aspettate la sua misericordia;
non deviate per non cadere.
8Voi che temete il Signore, confidate in lui;
il vostro salario non verra' meno.
9Voi che temete il Signore, sperate i suoi benefici,
la felicita' eterna e la misericordia.
10Considerate le generazioni passate e riflettete:
chi ha confidato nel Signore ed e' rimasto deluso?
O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato?
O chi lo ha invocato ed e' stato da lui trascurato?
11Perche' il Signore e' clemente e misericordioso,
rimette i peccati e salva al momento della tribolazione.
12Guai ai cuori pavidi e alle mani indolenti
e al peccatore che cammina su due strade!
13Guai al cuore indolente perche' non ha fede;
per questo non sara' protetto.
14Guai a voi che avete perduto la pazienza;
che farete quando il Signore verra' a visitarvi?
15Coloro che temono il Signore non disobbediscono alle sue parole;
e coloro che lo amano seguono le sue vie.
16Coloro che temono il Signore cercano di piacergli;
e coloro che lo amano si saziano della legge.
17Coloro che temono il Signore tengono pronti i loro cuori
e umiliano l'anima loro davanti a lui.
18Gettiamoci nelle braccia del Signore
e non nelle braccia degli uomini;
poiche', quale e' la sua grandezza,
tale e' anche la sua misericordia.

Capitolo 3

1Figli, ascoltatemi, sono vostro padre;
agite in modo da essere salvati.
2Il Signore vuole che il padre sia onorato dai figli,
ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
3Chi onora il padre espia i peccati;
4chi riverisce la madre e' come chi accumula tesori.
5Chi onora il padre avra' gioia dai propri figli
e sara' esaudito nel giorno della sua preghiera.
6Chi riverisce il padre vivra' a lungo;
chi obbedisce al Signore da' consolazione alla madre.
7Chi teme il Signore rispetta il padre
e serve come padroni i genitori.
8Onora tuo padre a fatti e a parole,
perche' scenda su di te la sua benedizione.
9La benedizione del padre consolida le case dei figli,
la maledizione della madre ne scalza le fondamenta.
10Non vantarti del disonore di tuo padre,
perche' il disonore del padre non e' gloria per te;
11la gloria di un uomo dipende dall'onore del padre,
vergogna per i figli e' una madre nel disonore.
12Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.
13Anche se perdesse il senno, compatiscilo
e non disprezzarlo, mentre sei nel pieno vigore.
14Poiche' la pieta' verso il padre non sara' dimenticata,
ti sara' computata a sconto dei peccati.
15Nel giorno della tua tribolazione Dio si ricordera' di te;
come fa il calore sulla brina, si scioglieranno i tuoi peccati.
16Chi abbandona il padre e' come un bestemmiatore,
chi insulta la madre e' maledetto dal Signore.

17Figlio, nella tua attivita' sii modesto,
sarai amato dall'uomo gradito a Dio.
18Quanto piu' sei grande, tanto piu' umi'liati;
cosi' troverai grazia davanti al Signore;
19perche' grande e' la potenza del Signore
20e dagli umili egli e' glorificato.
21Non cercare le cose troppo difficili per te,
non indagare le cose per te troppo grandi.
22Bada a quello che ti e' stato comandato,
poiche' tu non devi occuparti delle cose misteriose.
23Non sforzarti in cio' che trascende le tue capacita',
poiche' ti e' stato mostrato
piu' di quanto comprende un'intelligenza umana.
24Molti ha fatto smarrire la loro presunzione,
una misera illusione ha fuorviato i loro pensieri.

25Un cuore ostinato alla fine cadra' nel male;
chi ama il pericolo in esso si perdera'.
26Un cuore ostinato sara' oppresso da affanni,
il peccatore aggiungera' peccato a peccato.
27La sventura non guarisce il superbo,
perche' la pianta del male si e' radicata in lui.
28Una mente saggia medita le parabole,
un orecchio attento e' quanto desidera il saggio.

29L'acqua spegne un fuoco acceso,
l'elemosina espia i peccati.
30Chi ricambia il bene provvede all'avvenire,
al momento della sua caduta trovera' un sostegno.

Capitolo 4

1Figlio, non rifiutare il sostentamento al povero,
non essere insensibile allo sguardo dei bisognosi.
2Non rattristare un affamato,
non esasperare un uomo gia' in difficolta'.
3Non turbare un cuore esasperato,
non negare un dono al bisognoso.
4Non respingere la supplica di un povero,
non distogliere lo sguardo dall'indigente.
5Da chi ti chiede non distogliere lo sguardo,
non offrire a nessuno l'occasione di maledirti,
6perche' se uno ti maledice con amarezza,
il suo creatore esaudira' la sua preghiera.
7Fatti amare dalla comunita',
davanti a un grande abbassa il capo.
Porgi l'orecchio al povero
e rispondigli al saluto con affabilita'.
9Strappa l'oppresso dal potere dell'oppressore,
non esser pusillanime quando giudichi.
10Sii come un padre per gli orfani
e come un marito per la loro madre
e sarai come un figlio dell'Altissimo,
ed egli ti amera' piu' di tua madre.

11La sapienza esalta i suoi figli
e si prende cura di quanti la cercano.
12Chi la ama ama la vita,
quanti la cercano solleciti saranno ricolmi di gioia.
13Chi la possiede ereditera' la gloria,
qualunque cosa intraprenda, il Signore lo benedice.
14Coloro che la venerano rendono culto al Santo,
e il Signore ama coloro che la amano.
15Chi l'ascolta giudica con equita';
chi le presta attenzione vivra' tranquillo.
16Chi confida in lei la otterra' in eredita';
i suoi discendenti ne conserveranno il possesso.
17Dapprima lo condurra' per luoghi tortuosi,
gli incutera' timore e paura,
lo tormentera' con la sua disciplina,
finche' possa fidarsi di lui,
e lo abbia provato con i suoi decreti;
18ma poi lo ricondurra' sulla retta via
e gli manifestera' i propri segreti.
19Se egli batte una falsa strada, lo lascera' andare
e l'abbandonera' in bali'a del suo destino.

20Figlio, bada alle circostanze e gua'rdati dal male
cosi' non ti vergognerai di te stesso.
21C'e' una vergogna che porta al peccato
e c'e' una vergogna che e' onore e grazia.
22Non usare riguardi a tuo danno
e non vergognarti a tua rovina.
23Non astenerti dal parlare nel momento opportuno,
non nascondere la tua sapienza.
24Difatti dalla parola si riconosce la sapienza
e l'istruzione dai detti della lingua.
25Non contraddire alla verita',
ma vergo'gnati della tua ignoranza.
26Non arrossire di confessare i tuoi peccati,
non opporti alla corrente di un fiume.
27Non sottometterti a un uomo stolto,
e non essere parziale a favore di un potente.
28Lotta sino alla morte per la verita'
e il Signore Dio combattera' per te.
29Non essere arrogante nel tuo linguaggio,
fiacco e indolente invece nelle opere.
30Non essere come un leone in casa tua,
sospettoso con i tuoi dipendenti.
31La tua mano non sia tesa per prendere
e chiusa invece nel restituire.

Capitolo 5

1Non confidare nelle tue ricchezze
e non dire: "Questo mi basta".
2Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
assecondando le passioni del tuo cuore.
3Non dire: "Chi mi dominera'?",
perche' il Signore senza dubbio fara' giustizia.
4Non dire: "Ho peccato, e che cosa mi e' successo?",
perche' il Signore e' paziente.
5Non esser troppo sicuro del perdono
tanto da aggiungere peccato a peccato.
6Non dire: "La sua misericordia e' grande;
mi perdonera' i molti peccati",
perche' presso di lui ci sono misericordia e ira,
il suo sdegno si riversera' sui peccatori.
7Non aspettare a convertirti al Signore
e non rimandare di giorno in giorno,
poiche' improvvisa scoppiera' l'ira del Signore
e al tempo del castigo sarai annientato.
8Non confidare in ricchezze ingiuste,
perche' non ti gioveranno nel giorno della sventura.

9Non ventilare il grano a qualsiasi vento
e non camminare su qualsiasi sentiero.
10Sii costante nel tuo sentimento,
e unica sia la tua parola.
11Sii pronto nell'ascoltare,
lento nel proferire una risposta.
12Se conosci una cosa, rispondi al tuo prossimo;
altrimenti mettiti la mano sulla bocca.
13Nel parlare ci puo' essere onore o disonore;
la lingua dell'uomo e' la sua rovina.
14Non meritare il titolo di calunniatore
e non tendere insidie con la lingua,
poiche' la vergogna e' per il ladro
e una condanna severa per l'uomo falso.
15Non far male ne' molto ne' poco,
e da amico non divenire nemico,

Capitolo 6

1perche' un cattivo nome si attira vergogna e disprezzo;
cosi' accade al peccatore, falso nelle sue parole.
2Non ti abbandonare alla tua passione,
perche' non ti strazi come un toro furioso;
3divorera' le tue foglie e tu perderai i tuoi frutti,
si' da renderti come un legno secco.
4Una passione malvagia rovina chi la possiede
e lo fa oggetto di scherno per i nemici.

5Una bocca amabile moltiplica gli amici,
un linguaggio gentile attira i saluti.
6Siano in molti coloro che vivono in pace con te,
ma i tuoi consiglieri uno su mille.
7Se intendi farti un amico, mettilo alla prova;
e non fidarti subito di lui.
8C'e' infatti chi e' amico quando gli fa comodo,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
9C'e' anche l'amico che si cambia in nemico
e scoprira' a tuo disonore i vostri litigi.
10C'e' l'amico compagno a tavola,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
11Nella tua fortuna sara' come un altro te stesso,
e parlera' liberamente con i tuoi familiari.
12Ma se sarai umiliato, si ergera' contro di te
e dalla tua presenza si nascondera'.
13Tieniti lontano dai tuoi nemici,
e dai tuoi amici gua'rdati.
14Un amico fedele e' una protezione potente,
chi lo trova, trova un tesoro.
15Per un amico fedele, non c'e' prezzo,
non c'e' peso per il suo valore.
16Un amico fedele e' un balsamo di vita,
lo troveranno quanti temono il Signore.
17Chi teme il Signore e' costante nella sua amicizia,
perche' come uno e', cosi' sara' il suo amico.

18Figlio, sin dalla giovinezza medita la disciplina,
conseguirai la sapienza fino alla canizie.
19Acco'stati ad essa come chi ara e chi semina
e attendi i suoi ottimi frutti;
poiche' faticherai un po' per coltivarla,
ma presto mangerai dei suoi prodotti.
20Essa e' davvero aspra per gli stolti,
l'uomo senza coraggio non ci resiste;
21per lui pesera' come una pietra di prova,
non tardera' a gettarla via.
22La sapienza infatti e' come dice il suo nome,
ma non a molti essa e' chiara.
23Ascolta, figlio, e accetta il mio parere;
non rigettare il mio consiglio.
24Introduci i tuoi piedi nei suoi ceppi,
il collo nella sua catena.
25Piega la tua spalla e portala,
non disdegnare i suoi legami.
26Avvicinati ad essa con tutta l'anima
e con tutta la tua forza resta nelle sue vie.
27Seguine le orme e cercala, ti si manifestera';
e una volta raggiunta, non lasciarla.
28Alla fine troverai in lei il riposo,
ed essa ti si cambiera' in gioia.
29I suoi ceppi saranno per te una protezione potente,
le sue catene una veste di gloria.
30Un ornamento d'oro ha su di se',
i suoi legami sono fili di porpora violetta.
31Te ne rivestirai come di una veste di gloria,
te ne cingerai come di una corona magnifica.
32Se lo vuoi, figlio, diventerai saggio;
applicandoti totalmente, diventerai abile.
33Se ti e' caro ascoltare, imparerai;
se porgerai l'orecchio, sarai saggio.
34Frequenta le riunioni degli anziani;
qualcuno e' saggio? Unisciti a lui.
35Ascolta volentieri ogni parola divina
e le massime sagge non ti sfuggano.
36Se vedi una persona saggia, va' presto da lei;
il tuo piede logori i gradini della sua porta.
37Rifletti sui precetti del Signore,
medita sempre sui suoi comandamenti;
egli rendera' saldo il tuo cuore,
e il tuo desiderio di sapienza sara' soddisfatto.

Capitolo 7

1Non fare il male, perche' il male non ti prenda.
2Allontanati dall'iniquita' ed essa si allontanera' da te.
3Figlio, non seminare nei solchi dell'ingiustizia
per non raccoglierne sette volte tanto.
4Non domandare al Signore il potere
ne' al re un posto di onore.
5Non farti giusto davanti al Signore
ne' saggio davanti al re.
6Non cercare di divenire giudice,
che poi ti manchi la forza di estirpare l'ingiustizia;
altrimenti temeresti alla presenza del potente
e getteresti una macchia sulla tua dirittura.
7Non offendere l'assemblea della citta'
e non degradarti in mezzo al popolo.
8Non ti impigliare due volte nel peccato,
perche' neppure di uno resterai impunito.
9Non dire: "Egli guardera' all'abbondanza dei miei doni,
e quando faro' l'offerta al Dio altissimo
egli l'accettera'".
10Non mancar di fiducia nella tua preghiera
e non trascurare di fare elemosina.
11Non deridere un uomo dall'animo amareggiato,
poiche' c'e' chi umilia e innalza.
12Non fabbricare menzogne contro tuo fratello
e neppure qualcosa di simile contro l'amico.
13Non volere in nessun modo ricorrere alla menzogna,
perche' le sue conseguenze non sono buone.
14Non parlar troppo nell'assemblea degli anziani
e non ripetere le parole della tua preghiera.
15Non disprezzare il lavoro faticoso,
neppure l'agricoltura creata dall'Altissimo.
16Non unirti alla moltitudine dei peccatori,
rico'rdati che la collera divina non tardera'.
17Umilia profondamente la tua anima,
perche' castigo dell'empio sono fuoco e vermi.
18Non cambiare un amico per interesse,
ne' un fratello fedele per l'oro di Ofir.
19Non disdegnare una sposa saggia e buona,
poiche' la sua bonta' val piu' dell'oro.
20Non maltrattare uno schiavo che lavora fedelmente
ne' un mercenario che da' tutto se stesso.
21Ami l'anima tua un servo saggio
e non ricusargli la liberta'.

22Hai bestiame? Abbine cura;
se ti e' utile, resti in tuo possesso.
23Hai figli? Educali e sottomettili fin dalla giovinezza.
24Hai figlie? Vigila sui loro corpi
e non mostrare loro un volto troppo indulgente.
25Accasa una figlia e avrai compiuto un grande affare;
ma sposala a un uomo assennato.
26Hai una moglie secondo il tuo cuore? Non ripudiarla;
ma di quella odiata non fidarti.

27Onora tuo padre con tutto il cuore
e non dimenticare i dolori di tua madre.
28Ricorda che essi ti hanno generato;
che darai loro in cambio di quanto ti hanno dato?

29Temi con tutta l'anima il Signore
e riverisci i suoi sacerdoti.
30Ama con tutta la forza chi ti ha creato
e non trascurare i suoi ministri.
31Temi il Signore e onora il sacerdote,
consegna la sua parte, come ti e' stato comandato:
primizie, sacrifici espiatori, offerta delle spalle,
vittima di santificazione e primizie delle cose sante.

32Al povero stendi la tua mano,
perche' sia perfetta la tua benedizione.
33La tua generosita' si estenda a ogni vivente
e al morto non negare la tua grazia.
34Non evitare coloro che piangono
e con gli afflitti mostrati afflitto.
35Non indugiare a visitare un malato,
perche' per questo sarai amato.
36In tutte le tue opere ricordati della tua fine
e non cadrai mai nel peccato.

Capitolo 8

1Non litigare con un uomo potente
per non cadere poi nelle sue mani.
2Non litigare con un uomo ricco,
perche' egli non t'opponga il peso del suo danaro,
poiche' l'oro ha corrotto molti
e ha fatto deviare il cuore dei re.
3Non litigare con un uomo linguacciuto
e non aggiungere legna sul suo fuoco.
4Non scherzare con l'ignorante,
perche' non siano disprezzati i tuoi antenati.
5Non insultare un uomo convertito dal peccato,
ricordati che siamo tutti degni di pena.
6Non disprezzare un uomo quando e' vecchio,
perche' anche di noi alcuni invecchieranno.
7Non gioire per la morte di qualcuno;
ricordati che tutti moriremo.

8Non disdegnare i discorsi dei saggi,
medita piuttosto le loro massime,
perche' da essi imparerai la dottrina
e potrai essere a servizio dei grandi.
9Non trascurare i discorsi dei vecchi,
perche' anch'essi hanno imparato dai loro padri;
da essi imparerai l'accorgimento
e come rispondere a tempo opportuno.

10Non attizzare le braci del peccatore,
per non bruciare nel fuoco della sua fiamma.
11Non ritirarti dalla presenza del violento,
perche' egli non ponga un agguato contro di te.
12Non imprestare a un uomo piu' forte di te;
quello che gli hai prestato, consideralo come perduto.
13Non garantire oltre la tua possibilita';
se hai garantito, preoccupati di soddisfare.
14Non muovere causa a un giudice,
perche' giudicheranno in suo favore secondo il suo parere.
15Con un avventuriero non metterti in viaggio,
per paura che ti diventi insopportabile;
egli agira' secondo il suo capriccio
e andrai con lui in rovina per la sua insipienza.
16Non litigare con un irascibile
e non traversare con lui un luogo solitario,
perche' ai suoi occhi il sangue e' come nulla,
dove non c'e' possibilita' di aiuto ti assalira'.
17Non consigliarti con lo stolto,
perche' non sapra' mantenere un segreto.
18Davanti a uno straniero non fare nulla di riservato,
perche' non sai che cosa ne seguira'.
19Con un uomo qualsiasi non aprire il tuo cuore
ed egli non abbia a portar via il tuo bene.

Capitolo 9

1Non essere geloso della sposa amata,
per non inculcarle malizia a tuo danno.
2Non dare l'anima tua alla tua donna,
si' che essa s'imponga sulla tua forza.
3Non incontrarti con una donna cortigiana,
che non abbia a cadere nei suoi lacci.
4Non frequentare una cantante,
per non esser preso dalle sue moine.
5Non fissare il tuo sguardo su una vergine,
per non essere coinvolto nei suoi castighi.
6Non dare l'anima tua alle prostitute,
per non perderci il patrimonio.
7Non curiosare nelle vie della citta',
non aggirarti nei suoi luoghi solitari.
8Distogli l'occhio da una donna bella,
non fissare una bellezza che non ti appartiene.
Per la bellezza di una donna molti sono periti;
per essa l'amore brucia come fuoco.
9Non sederti mai accanto a una donna sposata,
non frequentarla per bere insieme con lei
perche' il tuo cuore non si innamori di lei
e per la tua passione tu non scivoli nella rovina.

10Non abbandonare un vecchio amico,
perche' quello recente non e' uguale a lui.
Vino nuovo, amico nuovo;
quando sara' invecchiato, lo berrai con piacere.
11Non invidiare la gloria del peccatore,
perche' non sai quale sara' la sua fine.
12Non compiacerti del benessere degli empi,
ricordati che non giungeranno agli inferi impuniti.
13Tieniti lontano dall'uomo che ha il potere di uccidere
e non sperimenterai il timore della morte.
Se l'avvicini, sta' attento a non sbagliare
perche' egli non ti tolga la vita;
sappi che cammini in mezzo ai lacci
e ti muovi sull'orlo delle mura cittadine.
14Rispondi come puoi al prossimo
e consigliati con i saggi.
15Conversa con uomini assennati
e ogni tuo colloquio sia sulle leggi dell'Altissimo.
16Tuoi commensali siano gli uomini giusti,
il tuo vanto sia nel timore del Signore.
17Un lavoro per mano di esperti viene lodato,
ma il capo del popolo e' saggio per il parlare.
18Un uomo linguacciuto e' il terrore della sua citta',
chi non sa controllar le parole sara' detestato.

Capitolo 10

1Un governatore saggio educa il suo popolo,
l'autorita' di un uomo assennato sara' ben ordinata.
2Quale il governatore del popolo, tali i suoi ministri;
quale il capo di una citta', tali tutti gli abitanti.
3Un re senza formazione rovinera' il suo popolo;
una citta' prosperera' per il senno dei capi.
4Il governo del mondo e' nelle mani del Signore;
egli vi suscitera' al momento giusto l'uomo adatto.
5Il successo dell'uomo e' nelle mani del Signore,
che investira' il magistrato della sua autorita'.

6Non crucciarti con il tuo prossimo per un torto
qualsiasi;
non far nulla in preda all'ira.
7Odiosa al Signore e agli uomini e' la superbia,
all'uno e agli altri e' in abominio l'ingiustizia.
8L'impero passa da un popolo a un altro
a causa delle ingiustizie, delle violenze e delle
ricchezze.
9Perche' mai si insuperbisce chi e' terra e cenere?
Anche da vivo le sue viscere sono ripugnanti.
10La malattia e' lunga, il medico se la ride;
chi oggi e' re, domani morira'.
11Quando l'uomo muore eredita insetti, belve e vermi.
12Principio della superbia umana e' allontanarsi dal
Signore,
tenere il proprio cuore lontano da chi l'ha creato.
13Principio della superbia infatti e' il peccato;
chi vi si abbandona diffonde intorno a se' l'abominio.
Per questo il Signore rende incredibili i suoi castighi
e lo flagella sino a finirlo.
14Il Signore ha abbattuto il trono dei potenti,
al loro posto ha fatto sedere gli umili.
15Il Signore ha estirpato le radici delle nazioni,
al loro posto ha piantato gli umili.
16Il Signore ha sconvolto le regioni delle nazioni,
e le ha distrutte fin dalle fondamenta della terra.
17Le ha estirpate e annientate,
ha fatto scomparire dalla terra il loro ricordo.
18Non e' fatta per gli uomini la superbia,
ne' per i nati di donna l'arroganza.

19Quale stirpe e' onorata? La stirpe dell'uomo.
Quale stirpe e' onorata? Coloro che temono il Signore.
20Quale stirpe e' ignobile? La stirpe dell'uomo.
Quale stirpe e' ignobile?
Coloro che trasgrediscono i comandamenti.
21Tra i fratelli e' onorato il loro capo,
ma coloro che temono il Signore lo sono ai suoi occhi.
22Uno ricco, onorato o povero,
ponga il proprio vanto nel timore del Signore.
23Non e' giusto disprezzare un povero assennato
e non conviene esaltare un uomo peccatore.
24Il nobile, il giudice e il potente sono onorati;
ma nessuno di loro e' piu' grande di chi teme il Signore.
25Uomini liberi serviranno un servo sapiente;
un uomo intelligente non mormora per questo.

26Non fare il saccente nel compiere il tuo lavoro
e non gloriarti al momento del bisogno.
27Meglio uno che lavora e abbonda di tutto
che chi va in giro vantandosi e manca di cibo.
28Figlio, con modestia glorifica l'anima tua
e rendile onore secondo che merita.
29Chi dara' ragione a uno che si da' torto da se'?
Chi stimera' uno che si disprezza?
30Un povero e' onorato per la sua scienza,
un ricco e' onorato per la sua ricchezza.
31Chi e' onorato nella poverta',
quanto piu' lo sara' nella ricchezza?
Chi e' disprezzato nella ricchezza,
quanto piu' lo sara' nella poverta'?

Capitolo 11

1La sapienza dell'umile gli fara' tenere alta la testa,
gli permettera' di sedere tra i grandi.
2Non lodare un uomo per la sua bellezza
e non detestare un uomo per il suo aspetto.
3L'ape e' piccola tra gli esseri alati,
ma il suo prodotto ha il primato fra i dolci sapori.
4Non ti vantare per le vesti che indossi
e non insuperbirti nel giorno della gloria,
poiche' stupende sono le opere del Signore,
eppure sono nascoste agli uomini le opere sue.
5Molti sovrani sedettero sulla polvere
e uno sconosciuto cinse il loro diadema.
6Molti potenti furono umiliati profondamente;
uomini illustri furono consegnati in potere altrui.

7Non biasimare prima di avere indagato,
prima rifletti e quindi condanna.
8Non rispondere prima di avere ascoltato,
in mezzo ai discorsi non intrometterti.
9Per una cosa di cui non hai bisogno non litigare,
non immischiarti nelle liti dei peccatori.
10Figlio, la tua attivita' non abbracci troppe cose;
se esageri, non sarai esente da colpa;
anche se corri, non arriverai
e non riuscirai a scampare con la fuga.
C'e' chi lavora, fatica e si affanna:
eppure resta tanto piu' indietro.

12C'e' chi e' debole e ha bisogno di soccorso,
chi e' privo di beni e ricco di miseria:
eppure il Signore lo guarda con benevolenza,
lo solleva dalla sua bassezza
13e lo fa stare a testa alta, si' che molti ne sono
stupiti.
14Bene e male, vita e morte,
poverta' e ricchezza, tutto proviene dal Signore.
15Sapienza, senno e conoscenza della legge vengono dal
Signore;
carita' e rettitudine sono dono del Signore.
16Errore e tenebre sono per gli empi
e il male resta per i malvagi.
17Il dono del Signore e' assicurato ai pii
e il suo favore li rende felici per sempre.
18C'e' chi e' ricco a forza di attenzione e di risparmio;
ed ecco la parte della sua ricompensa:
19mentre dice: "Ho trovato riposo;
ora mi godro' i miei beni",
non sa quanto tempo ancora trascorrera';
lascera' tutto ad altri e morira'.
20Sta' fermo al tuo impegno e fanne la tua vita,
invecchia compiendo il tuo lavoro.
21Non ammirare le opere del peccatore,
confida nel Signore e persevera nella fatica,
perche' e' facile per il Signore
arricchire un povero all'improvviso.
22La benedizione del Signore e' la ricompensa del pio;
in un istante Dio fara' sbocciare la sua benedizione.
23Non dire: "Di che cosa ho bisogno
e di quali beni disporro' d'ora innanzi?".
24Non dire: "Ho quanto mi occorre;
che cosa potra' ormai capitarmi di male?".
25Nel tempo della prosperita' si dimentica la sventura;
nel tempo della sventura non si ricorda la prosperita'.
26È facile per il Signore nel giorno della morte
rendere all'uomo secondo la sua condotta.
27L'infelicita' di un'ora fa dimenticare il benessere;
alla morte di un uomo si rivelano le sue opere.
28Prima della fine non chiamare nessuno beato;
un uomo si conosce veramente alla fine.

29Non portare in casa qualsiasi persona,
perche' sono molte le insidie del fraudolento.
30Una pernice da richiamo in gabbia, tale il cuore del
superbo;
come una spia egli attende la tua caduta.
31Cambiando il bene in male tende insidie,
trovera' difetti anche nelle cose migliori.
32Con una scintilla di fuoco si riempie il braciere,
il peccatore sta in agguato per spargere sangue.
33Guardati dal malvagio, poiche' egli il male prepara,
che non contamini per sempre anche te.
34Ospita un estraneo, ti mettera' sottosopra ogni cosa
e ti rendera' estraneo ai tuoi.

Capitolo 12

1Se fai il bene, sappi a chi lo fai;
cosi' avrai una ricompensa per i tuoi benefici.
2Fa' il bene al pio e ne avrai il contraccambio,
se non da lui, certo dall'Altissimo.
3Nessun beneficio a chi si ostina nel male
ne' a chi rifiuta di fare l'elemosina.
4Da' al pio e non aiutare il peccatore.
5Benefica il misero e non dare all'empio,
impedisci che gli diano il pane e tu non dargliene,
perche' egli non ne usi per dominarti;
difatti tu riceverai il male in doppia misura
per tutti i benefici che gli avrai fatto.
6Poiche' anche l'Altissimo odia i peccatori
e fara' giustizia degli empi.
7Da' al buono e non aiutare il peccatore.

8L'amico non si puo' riconoscere nella prosperita',
ma nell'avversita' il nemico non si nascondera'.
9Quando uno prospera, i suoi nemici sono nel dolore;
ma quando uno e' infelice, anche l'amico se ne separa.
10Non fidarti mai del tuo nemico,
poiche', come il metallo s'arrugginisce, cosi' la sua
malvagita'.
11Anche se si abbassa e cammina curvo,
sta' attento e guardati da lui;
comportati con lui come chi pulisce uno specchio
e ti accorgerai che la sua ruggine non resiste a lungo.
12Non metterlo al tuo fianco,
perche' non ti rovesci e si ponga al tuo posto,
non farlo sedere alla tua destra,
perche' non ricerchi la tua sedia,
e alla fine tu conosca la verita' delle mie parole
e senta rimorso per i miei detti.
13Chi avra' pieta' di un incantatore morso da un serpente
e di quanti si avvicinano alle belve?
14Cosi' capita a chi si associa a un peccatore
e s'imbratta dei suoi misfatti.
15Per un momento rimarra' con te,
ma se cadi, egli non reggera' piu'.
Il nemico ha il dolce sulle labbra,
ma in cuore medita di gettarti in una fossa.
Il nemico avra' lacrime agli occhi,
ma se trovera' l'occasione, non si saziera' del tuo sangue.
17Se ti capitera' il male, egli sara' la' per il primo
e, con il pretesto di aiutarti, ti prendera' per il
tallone.
18Scuotera' il capo e battera' le mani,
poi bisbigliando a lungo cambiera' faccia.

Capitolo 13

1Chi maneggia la pece si sporca,
chi frequenta il superbo diviene simile a lui.
2Non portare un peso troppo grave,
non associarti ad uno piu' forte e piu' ricco di te.
Come una pentola di coccio fara' societa' con una caldaia?
Questa l'urtera' e quella andra' in frantumi.
3Il ricco commette ingiustizia e per di piu' grida
forte,
il povero riceve ingiustizia e per di piu' deve scusarsi.
4Se puoi essergli utile, approfittera' di te;
se hai bisogno, ti abbandonera'.
5Se possiedi, vivra' con te;
ti spogliera' e non ne avra' alcuna pena.
6Ha bisogno di te? Ti imbrogliera', ti sorridera'
e ti dara' una speranza, ti rivolgera' belle parole
e domandera': "Di che cosa hai bisogno?".
7Ti fara' arrossire con i suoi banchetti,
finche' non ti avra' spremuto due o tre volte.
Alla fine ti deridera'; poi vedendoti ti evitera'
e scuotera' il capo davanti a te.
8Sta' attento a non lasciarti imbrogliare
ne' umiliare per la tua stoltezza.
9Quando un potente ti chiama, allontanati;
egli ti chiamera' sempre di piu'.
10Non essere invadente per non essere respinto,
ma non allontanarti troppo per non essere dimenticato.
11Non credere di trattare alla pari con lui
e non fidarti delle sue molte parole;
12con la sua molta loquacita' ti mettera' alla prova
e quasi sorridendo ti esaminera'.
13Spietato chi non mantiene le parole,
non ti risparmiera' maltrattamenti e catene.
14Guardati e sta' attento,
perche' cammini insieme alla tua rovina.
15Ogni creatura vivente ama il suo simile,
ogni uomo il suo vicino.
16Ogni essere si accoppia secondo la sua specie;
l'uomo si associa a chi gli e' simile.
17Che cosa vi puo' essere in comune tra il lupo e
l'agnello?
Lo stesso accade fra il peccatore e il pio.
18Quale pace puo' esservi fra la iena e il cane?
Quale intesa tra il ricco e il povero?
19Sono preda dei leoni gli onagri nel deserto;
cosi' pascolo dei ricchi sono i poveri.
20La condizione umile e' in abominio al superbo,
cosi' il povero e' in abominio al ricco.
21Se il ricco vacilla, e' sostenuto dagli amici;
se il povero cade, anche dagli amici e' respinto.
22Se cade il ricco, molti lo aiutano;
dice cose insulse? Eppure lo si felicita.
Se cade il povero, lo si rimprovera;
se dice cose assennate, non ci si bada.
23Parla il ricco, tutti tacciono
ed esaltano fino alle nuvole il suo discorso.
Parla il povero e dicono: "Chi e' costui?".
Se inciampa, l'aiutano a cadere.
24La ricchezza e' buona, se e' senza peccato;
la poverta' e' cattiva a detta dell'empio.
25Il cuore dell'uomo cambia il suo volto
o in bene o in male.
26Indice di un cuore buono e' una faccia gioiosa,
ma la scoperta di proverbi e' un lavoro ben faticoso.

Capitolo 14

1Beato l'uomo che non ha peccato con le parole
e non e' tormentato dal rimorso dei peccati.
2Beato chi non ha nulla da rimproverarsi
e chi non ha perduto la sua speranza.

3A un uomo gretto non conviene la ricchezza,
a che servono gli averi a un uomo avaro?
4Chi accumula a forza di privazioni accumula per altri,
con i suoi beni faran festa gli estranei.
5Chi e' cattivo con se stesso con chi si mostrera' buono?
Non sa godere delle sue ricchezze.
6Nessuno e' peggiore di chi tormenta se stesso;
questa e' la ricompensa della sua malizia.
7Se fa il bene, lo fa per distrazione;
ma alla fine mostrera' la sua malizia.
8È malvagio l'uomo dall'occhio invidioso;
volge altrove lo sguardo e disprezza la vita altrui.
9L'occhio dell'avaro non si accontenta di una parte,
l'insana cupidigia inaridisce l'anima sua.
10Un occhio cattivo e' invidioso anche del pane
e sulla sua tavola esso manca.
11Figlio, per quanto ti e' possibile, trattati bene
e presenta al Signore le offerte dovute.
12Ricordati che la morte non tardera'
e il decreto degli inferi non t'e' stato rivelato.
13Prima di morire fa' del bene all'amico,
secondo le tue possibilita' sii con lui generoso.
14Non privarti di un giorno felice;
non ti sfugga alcuna parte di un buon desiderio.
15Forse non lascerai a un altro le tue sostanze
e le tue fatiche per esser divise fra gli eredi?
16Regala e accetta regali, distrai l'anima tua,
perche' negli inferi non c'e' gioia da ricercare.
17Ogni corpo invecchia come un abito,
e' una legge da sempre: "Certo si muore!".
18Come foglie verdi su un albero frondoso:
le une lascia cadere, altre ne fa spuntare,
lo stesso avviene per le generazioni di carne e di sangue:
le une muoiono, altre ne nascono.
19Ogni opera corruttibile scompare;
chi la compie se ne andra' con essa.

20Beato l'uomo che medita sulla sapienza
e ragiona con l'intelligenza,
e considera nel cuore le sue vie:
ne penetrera' con la mente i segreti.
22La insegue come uno che segue una pista,
si apposta sui suoi sentieri.
23Egli spia alle sue finestre
e stara' ad ascoltare alla sua porta.
24Fa sosta vicino alla sua casa
e fissera' un chiodo nelle sue pareti;
25alzera' la propria tenda presso di essa
e si riparera' in un rifugio di benessere;
26mettera' i propri figli sotto la sua protezione
e sotto i suoi rami soggiornera';
27da essa sara' protetto contro il caldo,
egli abitera' all'ombra della sua gloria.

Capitolo 15

1Cosi' agira' chi teme il Signore;
chi e' fedele alla legge otterra' anche la sapienza.
2Essa gli andra' incontro come una madre,
l'accogliera' come una vergine sposa;
3lo nutrira' con il pane dell'intelligenza,
e l'acqua della sapienza gli dara' da bere.
4Egli si appoggera' su di lei e non vacillera',
si affidera' a lei e non restera' confuso.
5Essa l'innalzera' sopra i suoi compagni
e gli fara' aprir bocca in mezzo all'assemblea;
6egli trovera' contentezza e una corona di gioia
e otterra' fama perenne.
7Gli insensati non conseguiranno mai la sapienza,
i peccatori non la contempleranno mai.
8Essa sta lontana dalla superbia,
i bugiardi non pensano ad essa.
9La sua lode non s'addice alla bocca del peccatore,
perche' non gli e' stata concessa dal Signore.
10La lode infatti va celebrata con sapienza;
e' il Signore che la dirigera'.

11Non dire: "Mi son ribellato per colpa del Signore",
perche' cio' che egli detesta, non devi farlo.
12Non dire: "Egli mi ha sviato",
perche' egli non ha bisogno di un peccatore.
13Il Signore odia ogni abominio,
esso non e' voluto da chi teme Dio.
14Egli da principio creo' l'uomo
e lo lascio' in balia del suo proprio volere.
15Se vuoi, osserverai i comandamenti;
l'essere fedele dipendera' dal tuo buonvolere.
16Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'acqua;
la' dove vuoi stenderai la tua mano.
17Davanti agli uomini stanno la vita e la morte;
a ognuno sara' dato cio' che a lui piacera'.
18Grande infatti e' la sapienza del Signore,
egli e' onnipotente e vede tutto.
19I suoi occhi su coloro che lo temono,
egli conosce ogni azione degli uomini.
20Egli non ha comandato a nessuno di essere empio
e non ha dato a nessuno il permesso di peccare.

Capitolo 16

1Non desiderare una moltitudine di figli buoni a nulla,
non gioire per figli empi.
2Se aumentano di numero non gioire,
se sono privi del timore del Signore.
3Non confidare su una loro vita lunga
e non fondarti sul loro numero,
poiche' e' preferibile uno a mille
e morir senza figli che averne degli empi.
4La citta' potra' ripopolarsi per opera di un solo
assennato,
mentre la stirpe degli iniqui sara' distrutta.
5Il mio occhio ha visto molte simili cose;
il mio orecchio ne ha sentite ancora piu' gravi.
6Nell'assemblea dei peccatori un fuoco si accende,
contro un popolo ribelle e' divampata l'ira.
7Dio non perdono' agli antichi giganti,
che si erano ribellati per la loro forza.
8Non risparmio' i concittadini di Lot,
che egli aveva in orrore per la loro superbia.
9Non ebbe pieta' di nazioni di perdizione,
che si erano esaltate per i loro peccati.
10Cosi' tratto' i seicentomila uomini
che sono periti per l'ostinazione del loro cuore.
11Ci fosse un solo uomo di dura cervice,
sarebbe strano se restasse impunito,
12poiche' misericordia e ira sono in Dio,
potente quando perdona e quando riversa l'ira.
13Tanto grande la sua misericordia,
quanto grande la sua severita';
egli giudichera' l'uomo secondo le sue opere.
14Non sfuggira' il peccatore con la sua rapina,
ma neppure la pazienza del pio sara' delusa.
15Egli fara' posto a tutta la sua generosita';
ciascuno sara' trattato secondo le sue opere.

16Non dire: "Mi terro' celato al Signore!
Chi pensera' a me lassu'?
17Non saro' riconosciuto fra un popolo numeroso,
chi saro' io in mezzo a una creazione senza numero?".
18Ecco il cielo e il cielo dei cieli,
l'abisso e la terra sussultano quando egli appare.
19Anche i monti e le fondamenta della terra
si scuotono di spavento quando egli li guarda.
20Ma nessuno riflette su queste cose;
al suo modo di agire chi ci bada?
21Anche la bufera che nessuno contempla,
e la maggior parte delle sue opere, sono nel mistero.
22"Chi a Dio annunziera' le opere di giustizia?
Ovvero chi le attende? L'alleanza infatti e' lontana".
23Tali cose pensa chi ha il cuore perverso;
lo stolto, appunto errando, pensa sciocchezze.

24Ascoltami, figlio, e impara la scienza;
e sii attento nel tuo cuore alle mie parole.
25Manifestero' con esattezza la mia dottrina;
con cura annunziero' la scienza.
26Nella creazione del Signore le sue opere sono fin
dal principio,
e dalla loro origine ne separo' le parti.
27Egli ordino' per l'eternita' le sue opere,
ne stabili' l'attivita' per le generazioni future.
Non hanno fame ne' si stancano,
eppure non interrompono il loro lavoro.
28Nessuna di loro urta la sua vicina,
mai disubbidiranno ad un suo comando.
29Dopo cio' il Signore riguardo' sulla terra
e la riempi' dei suoi doni.
30Ne ricopri' la superficie con ogni genere di viventi
e ad essa faranno ritorno.

Capitolo 17

1Il Signore creo' l'uomo dalla terra
e ad essa lo fa tornare di nuovo.
2Egli assegno' agli uomini giorni contati e un tempo
fissato,
diede loro il dominio di quanto e' sulla terra.
3Secondo la sua natura li rivesti' di forza,
e a sua immagine li formo'.
4Egli infuse in ogni essere vivente il timore dell'uomo,
perche' l'uomo dominasse sulle bestie e sugli uccelli.
5Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore
diede loro perche' ragionassero.
6Li riempi' di dottrina e d'intelligenza,
e indico' loro anche il bene e il male.
7Pose lo sguardo nei loro cuori
per mostrar loro la grandezza delle sue opere.
8Loderanno il suo santo nome
per narrare la grandezza delle sue opere.
9Inoltre pose davanti a loro la scienza
e diede loro in eredita' la legge della vita.
10Stabili' con loro un'alleanza eterna
e fece loro conoscere i suoi decreti.
11I loro occhi contemplarono la grandezza della sua
gloria,
i loro orecchi sentirono la magnificenza della sua voce.
12Disse loro: "Guardatevi da ogni ingiustizia!"
e diede a ciascuno precetti verso il prossimo.

13Le loro vie sono sempre davanti a lui,
non restano nascoste ai suoi occhi.
14Su ogni popolo mise un capo,
ma Israele e' la porzione del Signore.
15Tutte le loro opere sono davanti a lui come il sole,
i suoi occhi osservano sempre la loro condotta.
16A lui non sono nascoste le loro ingiustizie,
tutti i loro peccati sono davanti al Signore.
17La beneficenza dell'uomo e' per lui come un sigillo,
egli serbera' la generosita' come la propria pupilla.
18Alla fine si levera' e rendera' loro la ricompensa,
riversera' su di loro il contraccambio.
19Ma a chi si pente egli offre il ritorno,
consola quanti vengono meno nella pazienza.

20Ritorna al Signore e cessa di peccare,
prega davanti a lui e cessa di offendere.
21Fa' ritorno all'Altissimo e volta le spalle
all'ingiustizia;
detesta interamente l'iniquita'.
22Negli inferi infatti chi lodera' l'Altissimo,
al posto dei viventi e di quanti gli rendono lode?
23Da un morto, che non e' piu', la riconoscenza si perde,
chi e' vivo e sano loda il Signore.
24Quanto e' grande la misericordia del Signore,
il suo perdono per quanti si convertono a lui!
25L'uomo non puo' avere tutto,
poiche' un figlio dell'uomo non e' immortale.
26Che c'e' di piu' luminoso del sole? Anch'esso
scompare.
Cosi' carne e sangue pensano al male.
27Esso sorveglia le schiere dell'alto cielo,
ma gli uomini sono tutti terra e cenere.

Capitolo 18

1Colui che vive per sempre ha creato l'intero universo.
2Il Signore soltanto e' riconosciuto giusto.
3A nessuno e' possibile svelare le sue opere
e chi puo' indagare le sue grandezze?
4La potenza della sua maesta' chi potra' misurarla?
Chi riuscira' a narrare le sue misericordie?
5Non c'e' nulla da togliere e nulla da aggiungere;
non e' possibile indagare le meraviglie del Signore.
6Quando uno ha finito, allora comincia;
quando si ferma, allora rimane perplesso.

7Che e' l'uomo? E a che puo' servire?
Qual e' il suo bene e qual e' il suo male?
8Quanto al numero dei giorni dell'uomo,
cento anni sono gia' molti.
9Come una goccia d'acqua nel mare e un grano di sabbia
cosi' questi pochi anni in un giorno dell'eternita'.
10Per questo il Signore e' paziente con gli uomini
e riversa su di essi la sua misericordia.
11Vede e conosce che la loro sorte e' misera,
per questo moltiplica il perdono.
12La misericordia dell'uomo riguarda il prossimo,
la misericordia del Signore ogni essere vivente.
13Egli rimprovera, corregge, ammaestra
e guida come un pastore il suo gregge.
14Ha pieta' di quanti accettano la dottrina
e di quanti sono zelanti per le sue decisioni.

15Figlio, ai benefici non aggiungere il rimprovero,
e a ogni dono parole amare.
16La rugiada non mitiga forse il calore?
Cosi' una parola e' piu' pregiata del dono.
17Ecco, non vale una parola piu' di un ricco dono?
L'uomo caritatevole offre l'una e l'altro.
18Lo stolto rimprovera senza riguardo,
il dono dell'invidioso fa languire gli occhi.

19Prima di parlare, impara;
curati ancor prima di ammalarti.
20Prima del giudizio esamina te stesso,
cosi' al momento del verdetto troverai perdono.
21Umiliati, prima di cadere malato,
e quando hai peccato, mostra il pentimento.
22Nulla ti impedisca di soddisfare a tempo un voto,
non aspettare fino alla morte per sdebitarti.
23Prima di fare un voto prepara te stesso,
non fare come un uomo che tenta il Signore.
24Pensa all'ira del giorno della morte,
al tempo della vendetta,
quando egli distogliera' lo sguardo da te.
25Pensa alla carestia nel tempo dell'abbondanza;
alla poverta' e all'indigenza nei giorni di ricchezza.
26Dal mattino alla sera il tempo cambia;
e tutto e' effimero davanti al Signore.
27Un uomo saggio e' circospetto in ogni cosa;
nei giorni del peccato si astiene dalla colpa.
28Ogni uomo assennato conosce la sapienza
e a colui che l'ha trovata rende omaggio.
29Quelli istruiti nel parlare anch'essi diventano saggi,
fanno piovere massime eccellenti.

30Non seguire le passioni;
poni un freno ai tuoi desideri.
31Se ti concedi la soddisfazione della passione,
essa ti rendera' oggetto di scherno ai tuoi nemici.
32Non godere una vita di piaceri,
sua conseguenza e' una doppia poverta'.
33Non impoverire scialacquando con denaro preso a
prestito,
quando non hai nulla nella borsa.

Capitolo 19

1Un operaio ubriacone non arricchira';
chi disprezza il poco cadra' presto.
2Vino e donne traviano anche i saggi,
ancor piu' temerario e' chi frequenta prostitute.
3Tarli e vermi lo erediteranno,
il temerario sara' eliminato.

4Chi si fida con troppa facilita' e' di animo leggero,
chi pecca danneggia se stesso.
5Chi si compiace del male sara' condannato;
6chi odia la loquacita' sfugge al male.
7Non riferire mai una diceria
e non ne avrai alcun danno;
8non parlarne ne' all'amico ne' al nemico,
e se puoi farlo senza colpa, non svelar nulla.
9Altrimenti chi ti ascolta diffidera' di te
e all'occasione ti avra' in odio.
10Hai udito una parola? Muoia con te!
Sta' sicuro, non ti fara' scoppiare.
11Per una parola lo stolto ha i dolori,
come la partoriente per un bambino.
12Una freccia confitta nella carne della coscia:
tale una parola in seno allo stolto.

13Interroga l'amico: forse non ha fatto nulla,
e se qualcosa ha fatto, perche' non continui piu'.
14Interroga il prossimo: forse non ha detto nulla,
e se qualcosa ha detto, perche' non lo ripeta.
15Interroga l'amico, perche' spesso si tratta di
calunnia;
non credere a ogni parola.
16C'e' chi sdrucciola, ma non di proposito;
e chi non ha peccato con la sua lingua?
17Interroga il tuo prossimo, prima di minacciarlo;
fa' intervenire la legge dell'Altissimo.

18Tutta la sapienza e' timore di Dio
e in ogni sapienza e' la pratica della legge.
19Non c'e' sapienza nella conoscenza del male;
non e' mai prudenza il consiglio dei peccatori.
20V'e' un'abilita' che e' abominevole,
c'e' uno stolto cui manca solo la saggezza.
21Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato,
che uno molto intelligente ma trasgressore della legge.
22Esiste un'abilita' scaltra, ma ingiusta;
c'e' chi intriga per prevalere in giudizio.
23C'e' il malvagio curvo nella sua tristezza,
ma il suo intimo e' pieno di inganno;
24abbassa il volto e finge di essere sordo,
ma, quando non e' osservato, avra' il sopravvento.
25E se per mancanza di forza gli e' impedito di peccare,
all'occasione propizia fara' del male.
26Dall'aspetto si conosce l'uomo;
dal volto si conosce l'uomo di senno.
27Il vestito di un uomo, la bocca sorridente
e la sua andatura rivelano quello che e'.

Capitolo 20

1C'e' un rimprovero che e' fuori tempo,
c'e' chi tace ed e' prudente.
2Quanto e' meglio rimproverare che covare l'ira!
3Chi si confessa colpevole evita l'umiliazione.
4Un eunuco che vuol deflorare una ragazza,
cosi' chi vuol rendere giustizia con la violenza.
5C'e' chi tace ed e' ritenuto saggio,
e c'e' chi e' odiato per la sua loquacita'.
6C'e' chi tace, perche' non sa che cosa rispondere,
e c'e' chi tace, perche' conosce il momento propizio.
7L'uomo saggio sta zitto fino al momento opportuno,
il millantatore e lo stolto lo trascurano.
8Chi abbonda nel parlare si rendera' abominevole;
chi vuole assolutamente imporsi sara' odiato.

9Nelle disgrazie puo' trovarsi la fortuna per un uomo,
mentre un profitto puo' essere una perdita.
10C'e' una generosita', che non ti arreca vantaggi
e c'e' chi dall'umiliazione alza la testa.
12C'e' chi compra molte cose con poco,
e chi le paga sette volte il loro valore.
13Il saggio si rende amabile con le sue parole,
le cortesie degli stolti sono sciupate.
14Il dono di uno stolto non ti giovera',
perche' i suoi occhi bramano ricevere piu' di quanto ha
dato.
15Egli dara' poco, ma rinfaccera' molto;
aprira' la sua bocca come un banditore.
Oggi dara' un prestito e domani richiedera';
uomo odioso e' costui.
16Lo stolto dice: "Non ho un amico,
non c'e' gratitudine per i miei benefici.
17Quelli che mangiano il mio pane sono lingue cattive".
Quanto spesso e quanti si burleranno di lui!

18Meglio scivolare sul pavimento che con la lingua;
per questo la caduta dei cattivi giunge rapida.
19Un uomo senza grazia e' un discorso inopportuno:
e' sempre sulla bocca dei maleducati.
20Non si accetta una massima dalla bocca dello stolto,
perche' non e' mai detta a proposito.
21C'e' chi e' impedito di peccare dalla miseria
e durante il riposo non avra' rimorsi.
22C'e' chi si rovina per rispetto umano
e si rovina per la faccia di uno stolto.
23C'e' chi per rispetto umano fa promesse a un amico;
in tal modo se lo rende gratuitamente nemico.

24Brutta macchia nell'uomo la menzogna,
si trova sempre sulla bocca degli ignoranti.
25Meglio un ladro che un mentitore abituale,
ma tutti e due condivideranno la rovina.
26L'abitudine del bugiardo e' un disonore,
la vergogna lo accompagnera' sempre.

27Il saggio si fa onore con i discorsi,
l'uomo prudente piace ai grandi.
28Chi lavora la terra accrescera' il raccolto;
chi piace ai grandi si fa perdonare l'ingiustizia.
29Regali e doni accecano gli occhi dei saggi,
come bavaglio sulla bocca, soffocano i rimproveri.
30Sapienza nascosta e tesoro invisibile:
a che servono l'una e l'altro?
31Fa meglio chi nasconde la stoltezza
che colui che nasconde la sapienza.

Capitolo 21

1Figlio, hai peccato? Non farlo piu'
e prega per le colpe passate.
2Come alla vista del serpente fuggi il peccato:
se ti avvicini, ti mordera'.
Denti di leone sono i suoi denti,
capaci di distruggere vite umane.
3Ogni trasgressione e' come spada a doppio taglio:
non c'e' rimedio per la sua ferita.
4Spavento e violenza fanno svanire la ricchezza;
cosi' la casa del superbo sara' devastata.
5La preghiera del povero va dalla sua bocca agli orecchi
di Dio,
il giudizio di lui verra' a suo favore.
6Chi odia il rimprovero segue le orme del peccatore,
ma chi teme il Signore si convertira' di cuore.
7Da lontano si riconosce il linguacciuto,
ma l'assennato conosce il suo scivolare.
8Chi costruisce la sua casa con ricchezze altrui
e' come chi ammucchia pietre per l'inverno.
9Mucchio di stoppa e' una riunione di iniqui;
la loro fine e' una fiammata di fuoco.
10La via dei peccatori e' appianata e senza pietre;
ma al suo termine c'e' il baratro degli inferi.

11Chi osserva la legge domina il suo istinto,
il risultato del timore del Signore e' la sapienza.
12Non diventera' educato chi manca di capacita',
ma c'e' anche una capacita' che aumenta l'amarezza.
13La scienza del saggio cresce come una piena;
il suo consiglio e' come una sorgente di vita.
14L'interno dello stolto e' come un vaso rotto,
non potra' contenere alcuna scienza.
15Se un assennato ascolta un discorso intelligente,
l'approvera' e lo completera';
se l'ascolta un dissoluto, se ne dispiace
e lo getta via dietro la schiena.
16Il parlare dello stolto e' come un fardello nel
cammino,
ma sulle labbra dell'intelligente si trova la grazia.
17La parola del prudente e' ricercata nell'assemblea;
si riflettera' seriamente sui suoi discorsi.
18Come casa in rovina, cosi' la sapienza per lo stolto;
scienza dell'insensato i discorsi incomprensibili.
19Ceppi ai piedi e' la disciplina per l'insensato
e come manette nella sua destra.
20Lo stolto alza la voce mentre ride;
ma l'uomo saggio sorride appena in silenzio.
21Ornamento d'oro e' la disciplina per l'assennato;
e' come un monile al braccio destro.
22Il piede dello stolto si precipita verso una casa;
l'uomo sperimentato si mostrera' rispettoso.
23Lo stolto spia dalla porta l'interno della casa;
l'uomo educato se ne stara' fuori.
24È cattiva educazione d'un uomo origliare alla porta;
l'uomo prudente ne resterebbe confuso.
25Le labbra degli stolti ripetono sciocchezze,
le parole dei prudenti sono pesate sulla bilancia.
26Sulla bocca degli stolti e' il loro cuore,
i saggi invece hanno la bocca nel cuore.
27Quando un empio maledice l'avversario,
maledice se stesso.
28Il maldicente danneggia se stesso
e sara' detestato dal suo ambiente.

Capitolo 22

1Il pigro e' simile a una pietra imbrattata,
ognuno fischia in suo disprezzo.
2Il pigro e' simile a una palla di sterco,
chi la raccoglie scuote la mano.

3Vergogna per un padre avere un figlio maleducato,
se si tratta di una figlia, e' la sua rovina.
4Una figlia prudente sara' un tesoro per il marito,
quella disonorevole un dolore per chi l'ha generata.
5La sfacciata disonora il padre e il marito,
e dall'uno e dall'altro sara' disprezzata.
6Come musica durante il lutto i discorsi fuori tempo,
ma frusta e correzione in ogni tempo sono saggezza.

7Incolla cocci chi ammaestra uno stolto,
sveglia un dormiglione dal sonno profondo.
8Ragiona con un insonnolito chi ragiona con lo stolto;
alla fine egli dira': "Che cosa c'e'?".
9Piangi per un morto, poiche' ha perduto la luce;
piangi per uno stolto, poiche' ha perduto il senno.
10Piangi meno tristemente per un morto, che' ora riposa,
ma la vita dello stolto e' peggiore della morte.
11Il lutto per un morto, sette giorni;
per uno stolto ed empio tutti i giorni della sua vita.
12Con un insensato non prolungare il discorso,
non frequentare l'insipiente;
13guardati da lui, per non avere noie
e per non contaminarti al suo contatto.
Allontanati da lui e troverai pace,
non sarai seccato dalla sua insipienza.
14Che c'e' di piu' pesante del piombo?
E qual e' il suo nome, se non "lo stolto"?
15Sabbia, sale, palla di ferro
sono piu' facili a portare che un insensato.
16Una travatura di legno ben connessa in una casa
non si scompagina in un terremoto,
cosi' un cuore deciso dopo matura riflessione
non verra' meno al momento del pericolo.
17Un cuore basato su sagge riflessioni
e' come un intonaco su un muro rifinito.
18Una palizzata posta su un'altura
di fronte al vento non resiste,
cosi' un cuore meschino, basato sulle sue fantasie,
di fronte a qualsiasi timore non resiste.

19Chi punge un occhio lo fara' lacrimare;
chi punge un cuore ne scopre il sentimento.
20Chi scaglia pietre contro uccelli li mette in fuga,
chi offende un amico rompe l'amicizia.
21Se hai sguainato la spada contro un amico,
non disperare, puo' esserci un ritorno.
22Se hai aperto la bocca contro un amico,
non temere, puo' esserci riconciliazione,
tranne il caso di insulto e di arroganza,
di segreti svelati e di un colpo a tradimento;
in questi casi ogni amico scomparira'.
23Conquistati la fiducia del prossimo nella sua
poverta'
per godere con lui nella sua prosperita'.
Nel tempo della tribolazione restagli vicino,
per aver parte alla sua eredita'.
24Prima del fuoco vapore e fumo nel camino,
cosi' prima dello spargimento del sangue le ingiurie.
25Non mi vergognero' di proteggere un amico,
non mi nascondero' davanti a lui.
26Se mi succedera' il male a causa sua,
chiunque lo venga a sapere si guardera' da lui.

27Chi porra' una guardia sulla mia bocca,
sulle mie labbra un sigillo prudente,
perche' io non cada per colpa loro
e la mia lingua non sia la mia rovina?

Capitolo 23

1Signore, padre e padrone della mia vita,
non abbandonarmi al loro volere,
non lasciarmi cadere a causa loro.
2Chi applichera' la frusta ai miei pensieri,
al mio cuore la disciplina della sapienza?
Perche' non siano risparmiati i miei errori
e i miei peccati non restino impuniti,
3perche' non si moltiplichino i miei errori
e non aumentino di numero i miei peccati,
io non cada davanti ai miei avversari
e il nemico non gioisca sul mio conto.
4Signore, padre e Dio della mia vita,
non mettermi in balia di sguardi sfrontati
5e allontana da me la concupiscenza.
6Sensualita' e libidine non s'impadroniscano di me;
a desideri vergognosi non mi abbandonare.

7Figli, ascoltate l'educazione della bocca,
chi l'osserva non si perdera'.
8Il peccatore e' vittima delle proprie labbra,
il maldicente e il superbo vi trovano inciampo.
9Non abituare la bocca al giuramento,
non abituarti a nominare il nome del Santo.
10Come uno schiavo interrogato di continuo
non sara' senza lividure,
cosi' chi giura e ha sempre in bocca Dio
non sara' esente da peccato.
11Un uomo dai molti giuramenti si riempie di iniquita';
il flagello non si allontanera' dalla sua casa.
Se cade in fallo, il suo peccato e' su di lui;
se non ne tiene conto, pecca due volte.
Se giura il falso non sara' giustificato,
la sua casa si riempira' di sventure.

12C'e' un modo di parlare che si puo' paragonare alla
morte;
non si trovi nella discendenza di Giacobbe.
Dagli uomini pii tutto cio' sia respinto,
cosi' non si rotoleranno nei peccati.
13La tua bocca non si abitui a volgarita' grossolane,
in esse infatti c'e' motivo di peccato.
14Ricorda tuo padre e tua madre, quando siedi tra i
grandi,
non dimenticarli mai davanti a costoro,
e per abitudine non dire sciocchezze;
potresti desiderare di non essere nato
e maledire il giorno della tua nascita.
15Un uomo abituato a discorsi ingiuriosi
non si correggera' in tutta la sua vita.
16Due specie di colpe moltiplicano i peccati,
la terza provoca l'ira:
17una passione ardente come fuoco acceso
non si calmera' finche' non sara' consumata;
un uomo impudico nel suo corpo
non smettera' finche' non lo divori il fuoco;
per l'uomo impuro ogni pane e' appetitoso,
non si stanchera' finche' non muoia.
18L'uomo infedele al proprio letto
dice fra se': "Chi mi vede?
Tenebra intorno a me e le mura mi nascondono;
nessuno mi vede, che devo temere?
Dei miei peccati non si ricordera' l'Altissimo".
19Il suo timore riguarda solo gli occhi degli uomini;
non sa che gli occhi del Signore
sono miriadi di volte piu' luminosi del sole;
essi vedono tutte le azioni degli uomini
e penetrano fin nei luoghi piu' segreti.
20Tutte le cose, prima che fossero create, gli erano
note;
allo stesso modo anche dopo la creazione.
21Quest'uomo sara' punito nelle piazze della citta',
sara' preso dove meno se l'aspetta.

22Cosi' della donna che abbandona suo marito,
e gli presenta eredi avuti da un estraneo.
23Prima di tutto ha disobbedito alle leggi
dell'Altissimo,
in secondo luogo ha commesso un torto verso il marito,
in terzo luogo si e' macchiata di adulterio
e ha introdotto in casa figli di un estraneo.
24Costei sara' trascinata davanti all'assemblea
e si procedera' a un'inchiesta sui suoi figli.
25I suoi figli non avranno radici,
i suoi rami non porteranno frutto.
26Lascera' il suo ricordo in maledizione,
la sua infamia non sara' cancellata.
27I superstiti sapranno
che nulla e' meglio del timore del Signore,
nulla piu' dolce dell'osservare i suoi comandamenti.

Capitolo 24

1La sapienza loda se stessa,
si vanta in mezzo al suo popolo.
2Nell'assemblea dell'Altissimo apre la bocca,
si glorifica davanti alla sua potenza:
3"Io sono uscita dalla bocca dell'Altissimo
e ho ricoperto come nube la terra.
4Ho posto la mia dimora lassu',
il mio trono era su una colonna di nubi.
5Il giro del cielo da sola ho percorso,
ho passeggiato nelle profondita' degli abissi.
6Sulle onde del mare e su tutta la terra,
su ogni popolo e nazione ho preso dominio.
7Fra tutti questi cercai un luogo di riposo,
in quale possedimento stabilirmi.
8Allora il creatore dell'universo mi diede un ordine,
il mio creatore mi fece posare la tenda
e mi disse: Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi in eredita' Israele.
9Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi creo';
per tutta l'eternita' non verro' meno.
10Ho officiato nella tenda santa davanti a lui,
e cosi' mi sono stabilita in Sion.
11Nella citta' amata mi ha fatto abitare;
in Gerusalemme e' il mio potere.
12Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore, sua eredita'.
13Sono cresciuta come un cedro sul Libano,
come un cipresso sui monti dell'Ermon.
14Sono cresciuta come una palma in Engaddi,
come le piante di rose in Gerico,
come un ulivo maestoso nella pianura;
sono cresciuta come un platano.
15Come cinnamomo e balsamo ho diffuso profumo;
come mirra scelta ho sparso buon odore;
come galbano, onice e storace,
come nuvola di incenso nella tenda.
16Come un terebinto ho esteso i rami
e i miei rami son rami di maesta' e di bellezza.
17Io come una vite ho prodotto germogli graziosi
e i miei fiori, frutti di gloria e ricchezza.
18Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate,
e saziatevi dei miei prodotti.
19Poiche' il ricordo di me e' piu' dolce del miele,
il possedermi e' piu' dolce del favo di miele.
20Quanti si nutrono di me avranno ancora fame
e quanti bevono di me, avranno ancora sete.
21Chi mi obbedisce non si vergognera',
chi compie le mie opere non pecchera'".

22Tutto questo e' il libro dell'alleanza del Dio
altissimo,
la legge che ci ha imposto Mose',
l'eredita' delle assemblee di Giacobbe.
23Essa trabocca di sapienza come il Pison
e come il Tigri nella stagione dei frutti nuovi;
24fa traboccare l'intelligenza come l'Eufrate
e come il Giordano nei giorni della mietitura;
25espande la dottrina come il Nilo,
come il Ghicon nei giorni della vendemmia.
26Il primo non ne esaurisce la conoscenza
ne' l'ultimo la puo' pienamente indagare.
27Il suo pensiero infatti e' piu' vasto del mare
e il suo consiglio piu' del grande abisso.
28Io sono come un canale derivante da un fiume
e come un corso d'acqua sono uscita verso un giardino.
29Ho detto: "Innaffiero' il mio giardino
e irrighero' la mia aiuola".
Ed ecco il mio canale e' diventato un fiume,
il mio fiume e' diventato un mare.
30Faro' ancora splendere la mia dottrina come l'aurora;
la faro' brillare molto lontano.
31Riversero' ancora l'insegnamento come una profezia,
lo lascero' per le generazioni future.
32Vedete, non ho lavorato solo per me,
ma per quanti cercano la dottrina.

Capitolo 25

1Di tre cose mi compiaccio e mi faccio bella,
di fronte al Signore e agli uomini:
concordia di fratelli, amicizia tra vicini,
moglie e marito che vivono in piena armonia.
2Tre tipi di persone io detesto,
la loro vita e' per me un grande orrore:
un povero superbo, un ricco bugiardo,
un vecchio adultero privo di senno.

3Nella giovinezza non hai raccolto;
come potresti procurarti qualcosa nella vecchiaia?
4Come s'addice il giudicare ai capelli bianchi,
e agli anziani intendersi di consigli!
5Come s'addice la sapienza ai vecchi,
il discernimento e il consiglio alle persone eminenti!
6Corona dei vecchi e' un'esperienza molteplice,
loro vanto il timore del Signore.

7Nove situazioni io ritengo felici nel mio cuore,
la decima la diro' con le parole:
un uomo allietato dai figli,
chi vede da vivo la caduta dei suoi nemici;
8felice chi vive con una moglie assennata,
colui che non pecca con la sua lingua,
chi non deve servire a uno indegno di lui;
9fortunato chi ha trovato la prudenza,
chi si rivolge a orecchi attenti;
10quanto e' grande chi ha trovato la sapienza,
ma nessuno supera chi teme il Signore.
11Il timore del Signore e' piu' di ogni cosa;
chi lo possiede a chi potra' esser paragonato?

12Qualunque ferita, ma non la ferita del cuore;
qualunque malvagita', ma non la malvagita' di una donna;
13qualunque sventura, ma non la sventura
causata dagli avversari;
qualunque vendetta, ma non la vendetta dei nemici.
14Non c'e' veleno peggiore del veleno di un serpente,
non c'e' ira peggiore dell'ira di un nemico.
15Preferirei abitare con un leone e con un drago
piuttosto che abitare con una donna malvagia.
16La malvagita' di una donna ne altera l'aspetto,
ne rende il volto tetro come quello di un orso.
17Suo marito siede in mezzo ai suoi vicini
e ascoltandoli geme amaramente.
18Ogni malizia e' nulla, di fronte alla malizia di una
donna,
possa piombarle addosso la sorte del peccatore!
19Come una salita sabbiosa per i piedi di un vecchio,
tale la donna linguacciuta per un uomo pacifico.
20Non soccombere al fascino di una donna,
per una donna non ardere di passione.
21Motivo di sdegno, di rimprovero e di grande disprezzo
e' una donna che mantiene il proprio marito.
22Animo abbattuto e volto triste
e ferita al cuore e' una donna malvagia;
23mani inerti e ginocchia infiacchite,
tale colei che non rende felice il proprio marito.
24Dalla donna ha avuto inizio il peccato,
per causa sua tutti moriamo.
25Non dare all'acqua un'uscita
ne' liberta' di parlare a una donna malvagia.
26Se non cammina al cenno della tua mano,
toglila dalla tua presenza.

Capitolo 26

1Beato il marito di una donna virtuosa;
il numero dei suoi giorni sara' doppio.
2Una brava moglie e' la gioia del marito,
questi trascorrera' gli anni in pace.
3Una donna virtuosa e' una buona sorte,
viene assegnata a chi teme il Signore.
4Ricco o povero il cuore di lui ne gioisce,
in ogni tempo il suo volto appare sereno.
5Tre cose teme il mio cuore,
per la quarta sono spaventato:
una calunnia diffusa in citta', un tumulto di popolo
e una falsa accusa: tutto questo e' peggiore della morte;
6ma crepacuore e lutto e' una donna gelosa di un'altra
e il flagello della sua lingua si lega con tutti.
7Giogo di buoi sconnesso e' una donna malvagia,
colui che la domina e' come chi acchiappa uno scorpione.
8Gran motivo di sdegno una donna ubriaca,
non riuscira' a nascondere la vergogna.
9La scostumatezza di una donna e' nell'eccitazione degli
sguardi,
si riconosce dalle sue occhiate.
10Fa' buona guardia a una figlia libertina,
perche' non ne approfitti, se trova indulgenza.
11Guardati dal seguire un occhio impudente,
non meravigliarti se ti spinge verso il male.
12Come un viandante assetato apre la bocca
e beve qualsiasi acqua a lui vicina,
cosi' essa siede davanti a ogni palo
e apre a qualsiasi freccia la faretra.
13La grazia di una donna allieta il marito,
la sua scienza gli rinvigorisce le ossa.
14È un dono del Signore una donna silenziosa,
non c'e' compenso per una donna educata.
15Grazia su grazia e' una donna pudica,
non si puo' valutare il peso di un'anima modesta.
16Il sole risplende sulle montagne del Signore,
la bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa.
17Lampada che arde sul candelabro santo,
cosi' la bellezza del volto su giusta statura.
18Colonne d'oro su base d'argento,
tali sono gambe graziose su solidi piedi.

19Due cose mi serrano il cuore,
la terza mi provoca all'ira:
un guerriero che languisca nella miseria,
uomini saggi trattati con disprezzo,
chi passa dalla giustizia al peccato;
il Signore lo tiene pronto per la spada.

20A stento un commerciante sara' esente da colpe,
un rivenditore non sara' immune dal peccato.

Capitolo 27

1Per amor del denaro molti peccano,
chi cerca di arricchire procede senza scrupoli.
2Fra le giunture delle pietre si conficca un piuolo,
tra la compra e la vendita si insinua il peccato.
3Se uno non si aggrappa in fretta al timor del Signore,
la sua casa andra' presto in rovina.

4Quando si agita un vaglio, restano i rifiuti;
cosi' quando un uomo riflette, gli appaiono i suoi difetti.
5La fornace prova gli oggetti del vasaio,
la prova dell'uomo si ha nella sua conversazione.
6Il frutto dimostra come e' coltivato l'albero,
cosi' la parola rivela il sentimento dell'uomo.
7Non lodare un uomo prima che abbia parlato,
poiche' questa e' la prova degli uomini.

8Se cerchi la giustizia, la raggiungerai
e te ne rivestirai come di un manto di gloria.
9Gli uccelli sostano presso i loro simili,
la lealta' ritorna a quelli che la praticano.
10Il leone sta in agguato della preda,
cosi' il peccato di coloro che praticano l'ingiustizia.
11Nel discorso del pio c'e' sempre saggezza,
lo stolto muta come la luna.
12Tra gli insensati bada al tempo,
tra i saggi fermati a lungo.
13Il discorso degli stolti e' un orrore,
il loro riso fra i bagordi del peccato.
14Il linguaggio di chi giura spesso fa rizzare i capelli,
e le loro questioni fan turare gli orecchi.
15Uno spargimento di sangue e' la rissa dei superbi,
le loro invettive sono un ascolto penoso.

16Chi svela i segreti perde la fiducia
e non trova piu' un amico per il suo cuore.
17Ama l'amico e sii a lui fedele,
ma se hai svelato i suoi segreti, non seguirlo piu',
18perche' come chi ha perduto un defunto,
cosi' tu hai perduto l'amicizia del tuo prossimo.
19Come un uccello, che ti sei fatto scappare di mano,
cosi' hai lasciato andare il tuo amico e non lo
riprenderai.
20Non seguirlo, perche' ormai e' lontano;
e' fuggito come una gazzella dal laccio.
21Poiche' una ferita si puo' fasciarla
e un'ingiuria si puo' riparare,
ma chi ha svelato segreti non ha piu' speranza.

22Chi ammicca con l'occhio trama il male,
e nessuno potra' distoglierlo.
23Davanti a te il suo parlare e' tutto dolce,
ammira i tuoi discorsi,
ma alle tue spalle cambiera' il suo parlare
e porra' inciampo alle tue parole.
24Io odio molte cose, ma nessuna quanto lui,
anche il Signore lo ha in odio.
25Chi scaglia un sasso in alto, se lo scaglia sulla
testa,
e un colpo a tradimento ferisce chi lo vibra.
26Chi scava una fossa vi cadra' dentro,
chi tende un laccio vi restera' preso.
27Il male si riversera' su chi lo fa,
egli non sapra' neppure da dove gli venga.
28Derisione e insulto per il superbo,
la vendetta, come un leone, lo attende al varco.
29Saran presi al laccio quanti gioiscono per la caduta
dei pii,
il dolore li consumera' prima della loro morte.

30Anche il rancore e l'ira sono un abominio,
il peccatore li possiede.

Capitolo 28

1Chi si vendica avra' la vendetta dal Signore
ed egli terra' sempre presenti i suoi peccati.
2Perdona l'offesa al tuo prossimo
e allora per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
3Se qualcuno conserva la collera verso un altro uomo,
come osera' chiedere la guarigione al Signore?
4Egli non ha misericordia per l'uomo suo simile,
e osa pregare per i suoi peccati?
5Egli, che e' soltanto carne, conserva rancore;
chi perdonera' i suoi peccati?
6Ricordati della tua fine e smetti di odiare,
ricordati della corruzione e della morte
e resta fedele ai comandamenti.
7Ricordati dei comandamenti
e non aver rancore verso il prossimo,
dell'alleanza con l'Altissimo
e non far conto dell'offesa subita.

8Astieniti dalle risse e sarai lontano dal peccato,
perche' un uomo passionale attizza una rissa.
9Un uomo peccatore semina discordia tra gli amici
e tra persone pacifiche diffonde calunnie.
10Secondo la materia del fuoco, esso s'infiamma,
una rissa divampa secondo la sua violenza;
il furore di un uomo e' proporzionato alla sua forza,
la sua ira cresce in base alla sua ricchezza.
11Una lite concitata accende il fuoco,
una rissa violenta fa versare sangue.
12Se soffi su una scintilla, si accende;
se vi sputi sopra, si spegne;
eppure ambedue le cose escono dalla tua bocca.

13Maledici il delatore e l'uomo di doppia lingua,
perche' fa perire molti che vivono in pace.
14Una lingua maledica ha sconvolto molti,
li ha scacciati di nazione in nazione;
ha demolito forti citta' e ha rovinato casati potenti.
15Una lingua maledica ha fatto ripudiare donne
eccellenti,
privandole del frutto delle loro fatiche.
16Chi le presta attenzione non trova pace,
dalla sua dimora scompare la serenita'.
17Un colpo di frusta produce lividure,
ma un colpo di lingua rompe le ossa.
18Molti sono caduti a fil di spada,
ma non quanti sono periti per colpa della lingua.
19Beato chi se ne guarda,
chi non e' esposto al suo furore,
chi non ha trascinato il suo giogo
e non e' stato legato con le sue catene.
20Il suo giogo e' un giogo di ferro;
le sue catene catene di bronzo.
21Spaventosa e' la morte che procura,
in confronto e' preferibile la tomba.
22Essa non ha potere sugli uomini pii,
questi non bruceranno alla sua fiamma.
23Quanti abbandonano il Signore in essa cadranno,
fra costoro divampera' senza spegnersi.
Si avventera' contro di loro come un leone
e come una pantera ne fara' scempio.
24Ecco, recingi pure la tua proprieta' con siepe spinosa,
lega in un sacchetto l'argento e l'oro,
25ma controlla anche le tue parole pesandole
e chiudi con porte e catenaccio la bocca.
26Sta' attento a non sbagliare a causa della lingua,
perche' tu non cada davanti a chi ti insidia.

Capitolo 29

1Chi pratica la misericordia concede prestiti al
prossimo,
chi lo soccorre di propria mano osserva i comandamenti.
2Da' in prestito al prossimo nel tempo del bisogno,
e a tua volta restituisci al prossimo nel momento fissato.
3Mantieni la parola e sii leale con lui,
cosi' troverai in ogni momento quanto ti occorre.
4Molti considerano il prestito come cosa trovata
e causano fastidi a coloro che li hanno aiutati.
5Prima di ricevere, ognuno bacia le mani del creditore,
parla con tono umile per ottenere gli averi dell'amico;
ma alla scadenza cerca di guadagnare tempo,
restituisce piagnistei e incolpa le circostanze.
6Se riesce a pagare il creditore ricevera' appena la
meta',
e dovra' considerarla come una cosa trovata.
In caso contrario, il creditore sara' frodato dei suoi
averi
e avra' senza motivo un nuovo nemico;
maledizioni e ingiurie gli restituira',
rendera' insulti invece dell'onore dovuto.
7Molti percio', per tale cattiveria, rifiutan di
prestare:
hanno paura di perdere i beni senza ragione.

8Tuttavia sii longanime con il misero,
e non fargli attender troppo l'elemosina.
9Per il comandamento soccorri il povero,
secondo la sua necessita' non rimandarlo a mani vuote.
10Perdi pure denaro per un fratello e amico,
non si arrugginisca inutilmente sotto una pietra.
11Sfrutta le ricchezze secondo i comandi dell'Altissimo;
ti saranno piu' utili dell'oro.
12Rinserra l'elemosina nei tuoi scrigni
ed essa ti liberera' da ogni disgrazia.
13Meglio di uno scudo resistente e di una lancia pesante,
combattera' per te di fronte al nemico.

14L'uomo buono garantisce per il prossimo,
chi ha perduto il pudore lo abbandona.
15Non dimenticare il favore di chi si e' fatto garante,
poiche' egli si e' impegnato per te.
16Il peccatore dilapida i beni del suo garante,
l'ingrato di proposito abbandonera' chi l'ha salvato.
17La cauzione ha rovinato molta gente onesta,
li ha sballottati come onda del mare.
18Ha mandato in esilio uomini potenti,
costretti a errare fra genti straniere.
19Un peccatore che offre premurosamente garanzia
e ricerca guadagni, sara' coinvolto in processi.
20Aiuta il tuo prossimo secondo la tua possibilita'
e bada a te stesso per non cadere.

21Indispensabili alla vita sono l'acqua, il pane, il
vestito
e una casa che serva da riparo.
22È meglio vivere da povero sotto un tetto di tavole,
che godere di cibi sontuosi in case altrui.
23Del poco come del molto sii contento,
cosi' non udirai il disprezzo come straniero.
24Triste vita andare di casa in casa,
non potrai aprir bocca, dove sarai come straniero.
25Avrai ospiti, mescerai vino senza un grazie,
inoltre ascolterai cose amare:
26"Su, forestiero, apparecchia la tavola,
se hai qualche cosa sotto mano, dammi da mangiare".
27"Vattene, forestiero, cedi il posto a persona onorata;
mio fratello sara' mio ospite, ho bisogno della casa".
28Tali cose sono dure per un uomo che abbia intelligenza:
i rimproveri per l'ospitalita' e gli insulti di un
creditore.

Capitolo 30

1Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta,
per gioire di lui alla fine.
2Chi corregge il proprio figlio ne trarra' vantaggio
e se ne potra' vantare con i suoi conoscenti.
3Chi ammaestra il proprio figlio rendera' geloso il
nemico,
mentre davanti agli amici potra' gioire.
4Muore il padre? È come se non morisse,
perche' lascia un suo simile dopo di se'.
5Durante la vita egli gioiva nel contemplarlo,
in punto di morte non prova dolore.
6Di fronte ai nemici lascia un vendicatore,
per gli amici uno che sa ricompensarli.
7Chi accarezza un figlio ne fascera' poi le ferite,
a ogni grido il suo cuore sara' sconvolto.
8Un cavallo non domato diventa restio,
un figlio lasciato a se stesso diventa sventato.
9Coccola il figlio ed egli ti incutera' spavento,
scherza con lui, ti procurera' dispiaceri.
10Non ridere con lui per non doverti con lui rattristare,
che non debba digrignare i denti alla fine.
11Non concedergli liberta' in gioventu',
non prendere alla leggera i suoi difetti.
12Piegagli il collo in gioventu'
e battigli le costole finche' e' fanciullo,
perche' poi intestardito non ti disobbedisca
e tu ne abbia un profondo dolore.
13Educa tuo figlio e prenditi cura di lui,
cosi' non dovrai affrontare la sua insolenza.

14Meglio un povero di aspetto sano e forte
che un ricco malato nel suo corpo.
15Salute e vigore valgono piu' di tutto l'oro,
un corpo robusto piu' di un'immensa fortuna.
16Non c'e' ricchezza migliore della salute del corpo
e non c'e' contentezza al di sopra della gioia del cuore.
17Meglio la morte che una vita amara,
il riposo eterno che una malattia cronica.
18Leccornie versate su una bocca chiusa
tali le offerte cibarie poste su una tomba.
19A che serve all'idolo l'offerta di frutti?
Esso non mangia ne' sente il profumo;
cosi' e' il perseguitato dal Signore.
20Osserva con gli occhi e sospira,
come un eunuco che abbraccia una vergine e sospira.

21Non abbandonarti alla tristezza,
non tormentarti con i tuoi pensieri.
22La gioia del cuore e' vita per l'uomo,
l'allegria di un uomo e' lunga vita.
23Distrai la tua anima, consola il tuo cuore,
tieni lontana la malinconia.
La malinconia ha rovinato molti,
da essa non si ricava nulla di buono.
24Gelosia e ira accorciano i giorni,
la preoccupazione anticipa la vecchiaia.
25Un cuore sereno e' anche felice davanti ai cibi,
quello che mangia egli gusta.

Capitolo 31

1L'insonnia per la ricchezza logora il corpo,
l'affanno per essa distoglie il sonno.
2L'affanno della veglia tien lontano l'assopirsi,
come una grave malattia bandisce il sonno.
3Un ricco fatica nell'accumulare ricchezze
e se smette, si ingolfa nei piaceri.
4Un povero fatica nelle privazioni della vita
e se smette, cade nell'indigenza.
5Chi ama l'oro non sara' esente da colpa,
chi insegue il denaro per esso pecchera'.
6Molti sono andati in rovina a causa dell'oro,
il loro disastro era davanti a loro.
7È una trappola per quanti ne sono entusiasti,
ogni insensato vi resta preso.
8Beato il ricco, che si trova senza macchia
e che non corre dietro all'oro.
9Chi e' costui? noi lo proclameremo beato:
difatti egli ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo.
10Chi ha subito la prova, risultando perfetto?
Sara' un titolo di gloria per lui.
Chi, potendo trasgredire, non ha trasgredito,
e potendo compiere il male, non lo ha fatto?
11Si consolideranno i suoi beni
e l'assemblea celebrera' le sue beneficenze.

12Hai davanti una tavola sontuosa?
Non spalancare verso di essa la tua bocca
e non dire: "Che abbondanza qua sopra".
13Ricordati che l'occhio cattivo e' un male.
Che cosa e' stato creato peggiore dell'occhio?
Per questo esso lacrima in ogni circostanza.
14Dove guarda l'ospite, non stendere la mano;
non intingere nel piatto insieme con lui.
15Giudica le esigenze del prossimo dalle tue;
e su ogni cosa rifletti.
16Mangia da uomo cio' che ti e' posto innanzi;
non masticare con voracita' per non renderti odioso.
17Sii il primo a smettere per educazione,
non essere ingordo per non incorrere nel disprezzo.
18Se siedi tra molti invitati,
non essere il primo a stendere la mano.
19Quanto poco e' sufficiente per un uomo educato,
una volta a letto non si sente soffocato.
20Sonno salubre con uno stomaco ben regolato,
al mattino si alza e il suo spirito e' libero.
Travaglio di insonnia, coliche e vomiti
accompagnano l'uomo ingordo.
21Se sei stato forzato a eccedere nei cibi,
alzati, va' a vomitare e sarai sollevato.
22Ascoltami, figlio, e non disprezzarmi,
alla fine troverai vere le mie parole.
In tutte le azioni sii moderato
e nessuna malattia ti cogliera'.
23Molte labbra loderanno chi e' splendido nei banchetti,
e vera e' la testimonianza della sua munificenza.
24La citta' mormora di chi e' tirchio nei banchetti;
ed esatta e' la testimonianza della sua avarizia.

25Non fare il forte con il vino,
perche' ha mandato molti in rovina.
26La fornace prova il metallo nella tempera,
cosi' il vino i cuori in una sfida di arroganti.
27Il vino e' come la vita per gli uomini,
purche' tu lo beva con misura.
Che vita e' quella di chi non ha vino?
Questo fu creato per la gioia degli uomini.
28Allegria del cuore e gioia dell'anima
e' il vino bevuto a tempo e a misura.
29Amarezza dell'anima e' il vino bevuto in quantita',
con eccitazione e per sfida.
30L'ubriachezza accresce l'ira dello stolto a sua rovina,
ne diminuisce le forze e gli procura ferite.
31Durante un banchetto non rimproverare il vicino,
non deriderlo nella sua letizia.
Non dirgli parola di rimprovero
e non tormentarlo col chiedergli cio' che ti deve.

Capitolo 32

1Ti hanno fatto capotavola? Non esaltarti;
comportati con gli altri come uno di loro.
Pensa a loro e poi mettiti a tavola;
2quando avrai assolto il tuo compito, accomodati
per ricrearti con loro
e ricevere la corona per la tua cortesia.
3Parla, o anziano, cio' ti s'addice,
ma con discrezione e non disturbare la musica.
4Quando ascolti non effonderti in chiacchiere,
non fare fuori luogo il sapiente.
5Sigillo di rubino in un anello d'oro
e' un concerto musicale in un banchetto.
6Sigillo di smeraldo in una guarnizione d'oro
e' la melodia dei canti unita alla dolcezza del vino.
7Parla, giovinetto, se e' necessario,
ma appena un paio di volte, se interrogato.
8Compendia il tuo discorso, molte cose in poche parole;
comportati come uno che sa ma che tace.
9Fra i grandi non crederti loro uguale,
se un altro parla, non ciarlare troppo.
10Prima del tuono viene la folgore,
la grazia precede l'uomo modesto.
11All'ora stabilita alzati e non restare per ultimo,
corri a casa e non indugiare.
12La' divertiti e fa' quello che desideri,
ma non peccare con un discorso arrogante.
13Per tutto cio' benedici chi ti ha creato,
chi ti colma dei suoi benefici.

14Chi teme il Signore accettera' la correzione,
coloro che lo ricercano troveranno il suo favore.
15Chi indaga la legge ne sara' appagato,
ma l'ipocrita vi trovera' motivo di scandalo.
16Quanti temono il Signore troveranno la giustizia,
le loro virtu' brilleranno come luci.
17Un uomo peccatore schiva il rimprovero,
trova scuse secondo i suoi capricci.
18Un uomo assennato non trascura l'avvertimento,
quello empio e superbo non prova alcun timore.
19Non far nulla senza riflessione,
alla fine dell'azione non te ne pentirai.
20Non camminare in una via piena d'ostacoli,
per non inciampare contro i sassi.
21Non fidarti di una via senza inciampi,
22e guardati anche dai tuoi figli.
23In ogni azione abbi fiducia in te stesso,
poiche' anche questo e' osservare i comandamenti.
24Chi crede alla legge e' attento ai comandamenti,
chi confida nel Signore non restera' deluso.

Capitolo 33

1Chi teme il Signore non incorre in alcun male,
se subisce tentazioni, ne sara' liberato di nuovo.
2Un uomo saggio non detesta la legge,
ma l'ipocrita a suo riguardo e' come una nave nella
tempesta.
3L'uomo assennato ha fiducia nella legge,
la legge per lui e' degna di fede come un oracolo.
4Preparati il discorso, cosi' sarai ascoltato;
concatena il tuo sapere e poi rispondi.
5Ruota di carro il sentimento dello stolto,
il suo ragionamento e' come l'asse che gira.
6Come uno stallone e' un amico beffardo,
nitrisce sotto chiunque lo cavalca.

7Perche' un giorno e' piu' importante d'un altro?
Eppure la luce di ogni giorno dell'anno viene dal sole.
8Essi sono distinti secondo il pensiero del Signore
che ha variato le stagioni e le feste.
9Alcuni giorni li ha nobilitati e santificati,
altri li ha lasciati nel numero dei giorni ordinari.
10Anche gli uomini provengono tutti dalla polvere
e dalla terra fu creato Adamo.
11Ma il Signore li ha distinti nella sua grande sapienza,
ha assegnato loro diversi destini.
12Alcuni li ha benedetti ed esaltati,
altri li ha santificati e avvicinati a se',
altri li ha maledetti e umiliati
e li ha scacciati dalle loro posizioni.
13Come l'argilla nelle mani del vasaio
che la forma a suo piacimento,
cosi' gli uomini nelle mani di colui che li ha creati,
per retribuirli secondo la sua giustizia.
14Di fronte al male c'e' il bene,
di fronte alla morte, la vita;
cosi' di fronte al pio il peccatore.
15Considera percio' tutte le opere dell'Altissimo;
due a due, una di fronte all'altra.
16Io mi sono dedicato per ultimo allo studio,
come un racimolatore dietro i vendemmiatori.
17Con la benedizione del Signore ho raggiunto lo scopo,
come un vendemmiatore ho riempito il tino.
18Badate che non ho faticato solo per me,
ma per quanti ricercano l'istruzione.
19Ascoltatemi, capi del popolo,
e voi che dirigete le assemblee, fate attenzione.

20Al figlio e alla moglie, al fratello e all'amico
non dare un potere su di te finche' sei in vita.
Non dare ad altri le tue ricchezze,
perche' poi non ti penta e debba richiederle.
21Finche' vivi e c'e' respiro in te,
non abbandonarti in potere di nessuno.
22È meglio che i figli ti preghino
che non rivolgerti tu alle loro mani.
23In tutte le azioni sii sempre superiore,
non permettere che si offuschi la tua fama.
24Quando finiranno i giorni della tua vita,
al momento della morte, assegna la tua eredita'.

25Foraggio, bastone e pesi per l'asino;
pane, castigo e lavoro per lo schiavo.
26Fa' lavorare il tuo servo, e potrai trovare riposo,
lasciagli libere le mani e cerchera' la liberta'.
27Giogo e redini piegano il collo;
per lo schiavo cattivo torture e castighi.
28Fallo lavorare perche' non stia in ozio,
poiche' l'ozio insegna molte cattiverie.
29Obbligalo al lavoro come gli conviene,
e se non obbedisce, stringi i suoi ceppi.
30Non esagerare con nessuno;
non fare nulla senza giustizia.
31Se hai uno schiavo, sia come te stesso,
poiche' l'hai acquistato con il sangue.
32Se hai uno schiavo, trattalo come fratello,
perche' ne avrai bisogno come di te stesso,
33Se tu lo maltratti ed egli fuggira',
per quale strada andrai a ricercarlo?

Capitolo 34

1Speranze vane e fallaci sono proprie dell'uomo
insensato,
i sogni danno le ali agli stolti.
2Come uno che afferra le ombre e insegue il vento,
cosi' chi si appoggia ai sogni.
3Questo dopo quello: tale la visione di sogni,
di fronte a un volto l'immagine di un volto.
4Dall'impuro che cosa potra' uscire di puro?
E dal falso che cosa potra' uscire di vero?
5Oracoli, auspici e sogni sono cose vane,
come vaneggia la mente di una donna in doglie.
6Se non sono inviati dall'Altissimo in una sua visita,
non permettere che se ne occupi la tua mente.
7I sogni hanno indotto molti in errore,
hanno deviato quanti avevano in essi sperato.
8Senza menzogna si deve adempiere la legge,
la sapienza in bocca verace e' perfezione.

9Chi ha viaggiato conosce molte cose,
chi ha molta esperienza parlera' con intelligenza.
10Chi non ha avuto delle prove, poco conosce;
chi ha viaggiato ha accresciuto l'accortezza.
11Ho visto molte cose nei miei viaggi;
il mio sapere e' piu' che le mie parole.
12Spesso ho corso pericoli mortali;
ma sono stato salvato grazie alla mia esperienza.
13Lo spirito di coloro che temono il Signore vivra',
perche' la loro speranza e' posta in colui che li salva.
14Chi teme il Signore non ha paura di nulla,
e non teme perche' egli e' la sua speranza.
15Beata l'anima di chi teme il Signore;
a chi si appoggia? Chi e' il suo sostegno?
16Gli occhi del Signore sono su coloro che lo amano,
protezione potente e sostegno di forza,
riparo dal vento infuocato e riparo dal sole meridiano,
difesa contro gli ostacoli, soccorso nella caduta;
17solleva l'anima e illumina gli occhi,
concede sanita', vita e benedizione.

18Sacrificare il frutto dell'ingiustizia e' un'offerta da
burla;
i doni dei malvagi non sono graditi.
19L'Altissimo non gradisce le offerte degli empi,
e per la moltitudine delle vittime non perdona i peccati.
20Sacrifica un figlio davanti al proprio padre
chi offre un sacrificio con i beni dei poveri.
21Il pane dei bisognosi e' la vita dei poveri,
toglierlo a loro e' commettere un assassinio.
22Uccide il prossimo chi gli toglie il nutrimento,
versa sangue chi rifiuta il salario all'operaio.
23Uno edifica, l'altro abbatte:
che vantaggio se ne ricava oltre la fatica?
Uno prega, l'altro maledice:
quale delle due voci ascoltera' il Signore?
25Lavarsi dopo aver toccato un morto, poi toccarlo di
nuovo:
quale utilita' c'e' in simile abluzione?
26Cosi' l'uomo che digiuna per i suoi peccati
e poi va e li commette di nuovo.
Chi ascoltera' la sua supplica?
Quale utilita' c'e' nella sua umiliazione?

Capitolo 35

1Chi osserva la legge moltiplica le offerte;
chi adempie i comandamenti offre un sacrificio di
comunione.
2Chi serba riconoscenza offre fior di farina,
chi pratica l'elemosina fa sacrifici di lode.
3Cosa gradita al Signore e' astenersi dalla malvagita',
sacrificio espiatorio e' astenersi dall'ingiustizia.
4Non presentarti a mani vuote davanti al Signore,
tutto questo e' richiesto dai comandamenti.
5L'offerta del giusto arricchisce l'altare,
il suo profumo sale davanti all'Altissimo.
6Il sacrificio dell'uomo giusto e' gradito,
il suo memoriale non sara' dimenticato.
7Glorifica il Signore con animo generoso,
non essere avaro nelle primizie che offri.
8In ogni offerta mostra lieto il tuo volto,
consacra con gioia la decima.
9Da' all'Altissimo in base al dono da lui ricevuto,
da' di buon animo secondo la tua possibilita',
10perche' il Signore e' uno che ripaga,
e sette volte ti restituira'.

11Non cercare di corromperlo con doni, non accettera',
non confidare su una vittima ingiusta,
12perche' il Signore e' giudice
e non v'e' presso di lui preferenza di persone.
13Non e' parziale con nessuno contro il povero,
anzi ascolta proprio la preghiera dell'oppresso.
14Non trascura la supplica dell'orfano
ne' la vedova, quando si sfoga nel lamento.
15Le lacrime della vedova non scendono forse sulle sue
guance
e il suo grido non si alza contro chi gliele fa versare?
16Chi venera Dio sara' accolto con benevolenza,
la sua preghiera giungera' fino alle nubi.
17La preghiera dell'umile penetra le nubi,
finche' non sia arrivata, non si contenta;
18non desiste finche' l'Altissimo non sia intervenuto,
rendendo soddisfazione ai giusti e ristabilendo l'equita'.
19Il Signore non tardera'
e non si mostrera' indulgente sul loro conto,
20finche' non abbia spezzato le reni agli spietati
e si sia vendicato delle nazioni;
21finche' non abbia estirpato la moltitudine dei violenti
e frantumato lo scettro degli ingiusti;
22finche' non abbia reso a ognuno secondo le sue azioni
e vagliato le opere degli uomini secondo le loro
intenzioni;
23finche' non abbia fatto giustizia al suo popolo
e non lo abbia allietato con la sua misericordia.
24Bella e' la misericordia al tempo dell'afflizione,
come le nubi apportatrici di pioggia in tempo di siccita'.

Capitolo 36

1Abbi pieta' di noi, Signore Dio di tutto, e guarda,
infondi il tuo timore su tutte le nazioni.
2Alza la tua mano sulle nazioni straniere,
perche' vedano la tua potenza.
3Come ai loro occhi ti sei mostrato santo in mezzo a noi,
cosi' ai nostri occhi mostrati grande fra di loro.
4Ti riconoscano, come noi abbiamo riconosciuto
che non c'e' un Dio fuori di te, Signore.
5Rinnova i segni e compi altri prodigi,
glorifica la tua mano e il tuo braccio destro.
6Risveglia lo sdegno e riversa l'ira,
distruggi l'avversario e abbatti il nemico.
7Affretta il tempo e ricordati del giuramento;
si narrino le tue meraviglie.
8Sia consumato dall'ira del fuoco chi cerca scampo;
gli avversari del tuo popolo vadano in perdizione.
9Schiaccia le teste dei capi nemici
che dicono: "Non c'e' nessuno fuori di noi".
10Raduna tutte le tribu' di Giacobbe,
rendi loro il possesso come era al principio.
11Abbi pieta', Signore, del popolo chiamato con il tuo
nome,
di Israele che hai trattato come un primogenito.
12Abbi pieta' della tua citta' santa, di Gerusalemme
tua stabile dimora.
Riempi Sion della tua maesta'
il tuo popolo della tua gloria.
14Rendi testimonianza alle creature che sono tue fin dal
principio,
adempi le profezie fatte nel tuo nome.
15Ricompensa coloro che sperano in te,
i tuoi profeti siano degni di fede.
16Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi servi,
secondo la benedizione di Aronne sul tuo popolo.
17Sappiano quanti abitano sulla terra
che tu sei il Signore, il Dio dei secoli.

18Il ventre consuma ogni cibo,
eppure un cibo e' preferibile a un altro.
Il palato distingue al gusto la selvaggina,
cosi' una mente assennata distingue i discorsi bugiardi.
20Un cuore perverso causera' dolore,
un uomo dalla molta esperienza sapra' ripagarlo.

21Una donna accettera' qualsiasi marito,
ma una giovane e' migliore di un'altra.
22La bellezza di una donna allieta il volto;
e sorpassa ogni desiderio dell'uomo;
23se vi e' poi sulla sua lingua bonta' e dolcezza,
suo marito non e' piu' uno dei comuni mortali.
24Chi si procura una sposa, possiede il primo dei beni,
un aiuto adatto a lui e una colonna d'appoggio.
25Dove non esiste siepe, la proprieta' e' saccheggiata,
ove non c'e' moglie, l'uomo geme randagio.
26Chi si fida di un ladro armato
che corre di citta' in citta'?
27Cosi' dell'uomo che non ha un nido
e che si corica la' dove lo coglie la notte.

Capitolo 37

1Ogni amico dice: "Anch'io ti sono amico",
ma esiste l'amico che lo e' solo di nome.
2Non e' forse un dolore mortale
un compagno e un amico trasformatosi in nemico?
3O inclinazione malvagia, da dove sei balzata,
per ricoprire la terra con la tua malizia?
4Il compagno si rallegra con l'amico nella felicita',
ma al momento della disgrazia gli sara' ostile.
5Il compagno soffre con l'amico per ragioni di stomaco,
ma di fronte al conflitto prendera' lo scudo.
6Non ti dimenticare dell'amico dell'anima tua,
non scordarti di lui nella tua prosperita'.

7Ogni consigliere suggerisce consigli,
ma c'e' chi consiglia a proprio vantaggio.
8Guardati da un consigliere,
informati quali siano le sue necessita'
- egli nel consigliare pensera' al suo interesse -
perche' non getti la sorte su di te
9e dica: "La tua via e' buona",
poi si terra' in disparte per vedere quanto ti accadra'.
10Non consigliarti con chi ti guarda di sbieco,
nascondi la tua intenzione a quanti ti invidiano.
11Non consigliarti con una donna sulla sua rivale,
con un pauroso sulla guerra,
con un mercante sul commercio,
con un compratore sulla vendita,
con un invidioso sulla riconoscenza,
con uno spietato sulla bonta' di cuore,
con un pigro su un'iniziativa qualsiasi,
con un mercenario annuale sul raccolto,
con uno schiavo pigro su un gran lavoro;
non dipendere da costoro per nessun consiglio.
12Invece frequenta spesso un uomo pio,
che tu conosci come osservante dei comandamenti
e la cui anima e' come la tua anima;
se tu inciampi, sapra' compatirti.
13Segui il consiglio del tuo cuore,
perche' nessuno ti sara' piu' fedele di lui.
14La coscienza di un uomo talvolta suole avvertire
meglio di sette sentinelle collocate in alto per spiare.
15Al di sopra di tutto questo prega l'Altissimo
perche' guidi la tua condotta secondo verita'.

16Principio di ogni opera e' la ragione,
prima di ogni azione e' bene riflettere.
17Radice dei pensieri e' il cuore,
queste quattro parti ne derivano:
18bene e male, vita e morte,
ma su tutto domina sempre la lingua.
19C'e' l'uomo esperto maestro di molti,
ma inutile per se stesso.
20C'e' chi posa a saggio nei discorsi ed e' odioso,
a costui manchera' ogni nutrimento;
21non gli e' stato concesso il favore del Signore,
poiche' e' privo di ogni sapienza.
22C'e' chi e' saggio solo per se stesso,
i frutti della sua scienza sono sicuri.
23Un uomo saggio istruisce il suo popolo,
dei frutti della sua intelligenza ci si puo' fidare.
24Un uomo saggio e' colmato di benedizioni,
quanti lo vedono lo proclamano beato.
25La vita dell'uomo ha i giorni contati;
ma i giorni di Israele sono senza numero.
26Il saggio otterra' fiducia tra il suo popolo,
il suo nome vivra' per sempre.

27Figlio, nella tua vita prova te stesso,
vedi quanto ti nuoce e non concedertelo.
28Difatti non tutto conviene a tutti
e non tutti approvano ogni cosa.
29Non essere ingordo per qualsiasi ghiottoneria,
non ti gettare sulle vivande,
30perche' l'abuso dei cibi causa malattie,
l'ingordigia provoca coliche.
Molti sono morti per ingordigia,
chi si controlla vivra' a lungo.

Capitolo 38

1Onora il medico come si deve secondo il bisogno,
anch'egli e' stato creato dal Signore.
2Dall'Altissimo viene la guarigione,
anche dal re egli riceve doni.
3La scienza del medico lo fa procedere a testa alta,
egli e' ammirato anche tra i grandi.
4Il Signore ha creato medicamenti dalla terra,
l'uomo assennato non li disprezza.
5L'acqua non fu forse resa dolce per mezzo di un legno,
per rendere evidente la potenza di lui?
6Dio ha dato agli uomini la scienza
perche' potessero gloriarsi delle sue meraviglie.
7Con esse il medico cura ed elimina il dolore
e il farmacista prepara le miscele.
8Non verranno meno le sue opere!
Da lui proviene il benessere sulla terra.
9Figlio, non avvilirti nella malattia,
ma prega il Signore ed egli ti guarira'.
10Purificati, lavati le mani;
monda il cuore da ogni peccato.
11Offri incenso e un memoriale di fior di farina
e sacrifici pingui secondo le tue possibilita'.
12Fa' poi passare il medico
- il Signore ha creato anche lui -
non stia lontano da te, poiche' ne hai bisogno.
13Ci sono casi in cui il successo e' nelle loro mani.
14Anch'essi pregano il Signore
perche' li guidi felicemente ad alleviare la malattia
e a risanarla, perche' il malato ritorni alla vita.
15Chi pecca contro il proprio creatore
cada nelle mani del medico.

16Figlio, versa lacrime sul morto,
e come uno che soffre crudelmente inizia il lamento;
poi seppelliscine il corpo secondo il suo rito
e non trascurare la sua tomba.
17Piangi amaramente e alza il tuo lamento,
il lutto sia proporzionato alla sua dignita',
un giorno o due, per prevenire le dicerie,
quindi consolati del tuo dolore.
18Difatti il dolore precede la morte,
il dolore del cuore logora la forza.
19In una disgrazia resta a lungo il dolore,
una vita di miseria e' dura al cuore.
20Non abbandonare il tuo cuore al dolore;
scaccialo pensando alla tua fine.
21Non dimenticare: non ci sara' infatti ritorno;
al morto non gioverai e farai del male a te stesso.
22Ricordati della mia sorte che sara' anche la tua:
"Ieri a me e oggi a te".
23Nel riposo del morto lascia riposare anche il suo
ricordo;
conso'lati di lui, ora che il suo spirito e' partito.

24La sapienza dello scriba si deve alle sue ore di
quiete;
chi ha poca attivita' diventera' saggio.
25Come potra' divenir saggio chi maneggia l'aratro
e si vanta di brandire un pungolo?
Spinge innanzi i buoi e si occupa del loro lavoro
e parla solo di vitelli?
26Pone la sua mente a tracciare solchi,
non dorme per dare il foraggio alle giovenche.
27Cosi' ogni artigiano e ogni artista
che passa la notte come il giorno:
quelli che incidono incisioni per sigilli
e con pazienza cercano di variare l'intaglio;
pongono mente a ritrarre bene il disegno
e stanno svegli per terminare il lavoro.
28Cosi' il fabbro siede davanti all'incudine
ed e' intento ai lavori del ferro:
la vampa del fuoco gli strugge le carni,
e col calore del fornello deve lottare;
il rumore del martello gli assorda gli orecchi,
i suoi occhi sono fissi al modello dell'oggetto,
e' tutto preoccupato per finire il suo lavoro,
sta sveglio per rifinirlo alla perfezione.
29Cosi' il vasaio seduto al suo lavoro
gira con i piedi la ruota,
e' sempre in ansia per il suo lavoro;
tutti i suoi gesti sono calcolati.
30Con il braccio imprime una forma all'argilla,
mentre con i piedi ne piega la resistenza;
e' preoccupato per una verniciatura perfetta,
sta sveglio per pulire il fornello.
31Tutti costoro hanno fiducia nelle proprie mani;
ognuno e' esperto nel proprio mestiere.
32Senza di loro sarebbe impossibile costruire una citta';
gli uomini non potrebbero ne' abitarvi ne' circolare.
33Ma essi non sono ricercati nel consiglio del popolo,
nell'assemblea non hanno un posto speciale,
non siedono sul seggio del giudice,
non conoscono le disposizioni del giudizio.
34Non fanno brillare ne' l'istruzione ne' il diritto,
non compaiono tra gli autori di proverbi;
ma sostengono le cose materiali,
e la loro preghiera riguarda i lavori del mestiere.

Capitolo 39

1Differente e' il caso di chi si applica
e medita la legge dell'Altissimo.
Egli indaga la sapienza di tutti gli antichi,
si dedica allo studio delle profezie.
2Conserva i detti degli uomini famosi,
penetra le sottigliezze delle parabole,
3indaga il senso recondito dei proverbi
e s'occupa degli enigmi delle parabole.
4Svolge il suo compito fra i grandi,
e' presente alle riunioni dei capi,
viaggia fra genti straniere,
investigando il bene e il male in mezzo agli uomini.
5Di buon mattino rivolge il cuore
al Signore, che lo ha creato, prega davanti all'Altissimo,
apre la bocca alla preghiera, implora per i suoi peccati.
6Se questa e' la volonta' del Signore grande,
egli sara' ricolmato di spirito di intelligenza,
come pioggia effondera' parole di sapienza,
nella preghiera rendera' lode al Signore.
7Egli dirigera' il suo consiglio e la sua scienza,
meditera' sui misteri di Dio.
8Fara' brillare la dottrina del suo insegnamento,
si vantera' della legge dell'alleanza del Signore.
9Molti loderanno la sua intelligenza,
egli non sara' mai dimenticato,
non scomparira' il suo ricordo,
il suo nome vivra' di generazione in generazione.
10I popoli parleranno della sua sapienza,
l'assemblea proclamera' le sue lodi.
11Finche' vive, lascera' un nome piu' noto di mille,
quando muore, avra' gia' fatto abbastanza per se'.

12Esporro' ancora le mie riflessioni,
ne sono pieno come la luna a meta' mese.
13Ascoltatemi, figli santi, e crescete
come una pianta di rose su un torrente.
14Come incenso spandete un buon profumo,
fate fiorire fiori come il giglio,
spargete profumo e intonate un canto di lode;
benedite il Signore per tutte le opere sue.
15Magnificate il suo nome;
proclamate le sue lodi
con i vostri canti e le vostre cetre;
cosi' direte nella vostra lode:
16"Quanto sono magnifiche tutte le opere del Signore!
Ogni sua disposizione avra' luogo a suo tempo!".
Non c'e' da dire: "Che e' questo? Perche' quello?".
Tutte le cose saranno indagate a suo tempo.
17Alla sua parola l'acqua si ferma come un cumulo,
a un suo detto si aprono i serbatoi delle acque.
18A un suo comando si realizza quanto egli vuole;
nessuno puo' ostacolare il suo aiuto.
19Ogni azione umana e' davanti a lui,
non e' possibile nascondersi ai suoi occhi.
20Il suo sguardo passa da un'eternita' all'altra,
nulla e' straordinario davanti a lui.
21Non c'e' da dire: "Che e' questo? Perche' quello?"
poiche' tutte le cose sono state create per un fine.
22La sua benedizione si diffonde come un fiume
e irriga come un'inondazione la terra.
23Cosi' le genti sperimenteranno la sua ira,
come trasformo' le acque in deserto salato.
24Le sue vie sono diritte per i santi,
ma per gli empi piene di inciampi.
25I beni per i buoni furon creati sin da principio,
ma anche i mali per i peccatori.
26Le cose di prima necessita' per la vita dell'uomo sono:
acqua, fuoco, ferro, sale,
farina di frumento, latte, miele,
succo di uva, olio e vestito.
27Tutte queste cose per i pii sono beni,
ma per i peccatori diventano mali.
28Ci sono venti creati per castigo,
e nella loro furia rafforzano i loro flagelli;
quando verra' la fine, scateneranno violenza,
e placheranno lo sdegno del loro creatore.
29Fuoco, grandine, fame e morte
son tutte cose create per il castigo.
30Denti delle fiere, scorpioni e vipere,
e spade vendicatrici sono per la rovina degli empi.
31Esulteranno al comando divino;
sono pronte sulla terra per tutti i bisogni.
A tempo opportuno non trasgrediranno la parola.
32Per questo ero convinto fin dal principio,
vi ho riflettuto e l'ho messo per iscritto:
33"Tutte le opere del Signore sono buone;
egli provvedera' tutto a suo tempo".
34Non c'e' da dire: "Questo e' peggiore di quello",
a suo tempo ogni cosa sara' riconosciuta buona.
35Ora cantate inni con tutto il cuore e con la bocca
e benedite il nome del Signore.

Capitolo 40

1Una sorte penosa e' disposta per ogni uomo,
un giogo pesante grava sui figli di Adamo,
dal giorno della loro nascita dal grembo materno
al giorno del loro ritorno alla madre comune.
2Materia alle loro riflessioni e ansieta' per il loro
cuore
offrono il pensiero di cio' che li attende e il giorno
della fine.
3Da chi siede su un trono glorioso
fino al misero che giace sulla terra e sulla cenere;
4da chi indossa porpora e corona
fino a chi e' ricoperto di panno grossolano,
non c'e' che sdegno, invidia, spavento, agitazione,
paura della morte, contese e liti.
5Durante il riposo nel letto
il sogno notturno turba le sue cognizioni.
Per un poco, un istante, riposa;
quindi nel sonno, come in un giorno di guardia,
e' sconvolto dai fantasmi del suo cuore,
come chi e' scampato da una battaglia.
7Mentre sta per mettersi in salvo si sveglia,
meravigliandosi dell'irreale timore.
8È sorte di ogni essere vivente, dall'uomo alla bestia,
ma per i peccatori sette volte tanto:
9morte, sangue, contese, spada,
disgrazie, fame, calamita', flagelli.
10Questi mali sono stati creati per i malvagi,
per loro causa si ebbe anche il diluvio.
11Quanto e' dalla terra alla terra ritorna;
quanto e' dalle acque rifluisce nel mare.

12Ogni regalo per corrompere e l'ingiustizia spariranno,
mentre la lealta' restera' sempre.
13Le ricchezze degli ingiusti si seccheranno come un
torrente,
come un grande tuono rimbomba via durante la pioggia.
14Come l'ingiusto aprendo le mani si rallegrera',
cosi' i trasgressori cadranno in rovina.
15La stirpe degli empi non aumentera' i suoi rami,
le radici impure saranno sopra una pietra dura.
16Il giunco su ogni corso d'acqua e sugli argini di un
fiume
sara' tagliato prima di ogni altra erba.
17La bonta' e' come un giardino di benedizioni,
la misericordia dura sempre.
18La vita di chi basta a se stesso e del lavoratore sara'
dolce,
ma piu' ancora lo sara' per chi trova un tesoro.
19I figli e la fondazione di una citta' assicurano un
nome,
ma piu' ancora sara' stimata una donna senza macchia.
20Vino e musica rallegrano il cuore,
ma piu' ancora lo rallegra l'amore della sapienza.
21Il flauto e l'arpa rendono piacevole il canto,
ma piu' ancora di essi una voce soave.
22L'occhio desidera grazia e bellezza,
ma piu' ancora di esse il verde dei campi.
23Il compagno e l'amico si incontrano a tempo opportuno,
ma piu' ancora di essi moglie e marito.
24I fratelli e un aiuto servono nell'afflizione,
ma piu' ancora salvera' la carita'.
25Oro e argento rendono sicuro il piede,
ma ancora di piu' si apprezza un consiglio.
26Ricchezze e potenza sollevano il cuore,
ma piu' ancora di esse il timore del Signore.
Con il timore del Signore non manca nulla;
con esso non c'e' bisogno di cercare aiuto.
27Il timore del Signore e' come un giardino di
benedizioni;
la sua protezione vale piu' di qualsiasi altra gloria.

28Figlio, non vivere da mendicante.
È meglio morire che mendicare.
29Un uomo che guarda alla tavola altrui
ha una vita che non si puo' chiamar tale.
Si contaminera' con cibi stranieri;
l'uomo sapiente ed educato se ne guardera'.
30Nella bocca sara' dolce il mendicare per un impudente,
ma nel suo ventre brucera' come fuoco.

Capitolo 41

1O morte, come e' amaro il tuo pensiero
per l'uomo che vive sereno nella sua agiatezza,
per l'uomo senza assilli e fortunato in tutto,
ancora in grado di gustare il cibo!
2O morte, e' gradita la tua sentenza
all'uomo indigente e privo di forze,
vecchio decrepito e preoccupato di tutto,
al ribelle che ha perduto la pazienza!
3Non temere la sentenza della morte,
ricordati dei tuoi predecessori e successori.
4Questo e' il decreto del Signore per ogni uomo;
perche' ribellarsi al volere dell'Altissimo?
Siano dieci, cento, mille anni;
negli inferi non ci sono recriminazioni sulla vita.

5Figli abominevoli sono i figli dei peccatori,
una stirpe empia e' nella dimora dei malvagi.
6L'eredita' dei figli dei peccatori andra' in rovina,
con la loro discendenza continuera' il disonore.
7Contro un padre empio imprecano i figli,
perche' sono disprezzati a causa sua.
8Guai a voi, uomini empi,
che avete abbandonato la legge di Dio altissimo!
9Quando nascete, nascete per la maledizione;
quando morite, erediterete la maledizione.
10Quanto e' dalla terra ritornera' alla terra,
cosi' gli empi dalla maledizione alla distruzione.
11Il lutto degli uomini riguarda i loro cadaveri,
il nome non buono dei peccatori sara' cancellato.
12Abbi cura del nome, perche' esso ti restera'
piu' di mille grandi tesori d'oro.
13I giorni di una vita felice sono contati,
ma un buon nome dura sempre.

14Figli, custodite l'istruzione in pace;
ma sapienza nascosta e tesoro invisibile,
l'una e l'altro a che servono?
15Meglio chi nasconde la sua stoltezza
di chi nasconde la sua sapienza.
16Pertanto provate vergogna in vista della mia parola,
perche' non e' bene arrossire per qualsiasi vergogna;
non tutti stimano secondo verita' tutte le cose.
17Vergognatevi della prostituzione davanti al padre e
alla madre
della menzogna davanti a un capo e a un potente,
18del delitto davanti a un giudice e a un magistrato,
dell'empieta' davanti all'assemblea del popolo,
19della slealta' davanti al compagno e all'amico,
del furto nell'ambiente in cui ti trovi,
20di venir meno al giuramento e all'alleanza,
di piegare i gomiti sul pane,
21del disprezzo di cio' che prendi o che ti e' dato,
di non rispondere a quanti salutano,
22dello sguardo su una donna scostumata,
del rifiuto fatto a un parente,
23dell'appropriazione di eredita' o donazione,
del desiderio per una donna sposata,
24della relazione con la sua schiava,
- non accostarti al suo letto -
25delle parole ingiuriose davanti agli amici
- dopo aver donato, non offendere -
26della ripetizione di quanto hai udito
e della rivelazione di notizie segrete.
27Allora sarai veramente pudico
e troverai grazia presso chiunque.

Capitolo 42

1Non ti vergognare delle cose seguenti
e non peccare per rispetto umano:
2della legge dell'Altissimo ne' dell'alleanza,
della sentenza per assolvere l'empio,
3dei conti con il socio e con i compagni di viaggio,
del dono di un'eredita' agli amici,
4dell'esattezza della bilancia e dei pesi,
dell'acquisto di molte o poche cose,
5della contrattazione sul prezzo con i commercianti,
della frequente correzione dei figli
e del far sanguinare i fianchi di uno schiavo pigro.
6Con una moglie malvagia e' opportuno il sigillo,
dove ci sono troppe mani usa la chiave.
7Qualunque cosa depositi, contala e pesala;
il dare e l'avere sia tutto per iscritto.
8Non vergognarti di correggere l'insensato e lo stolto
e il vecchio decrepito che disputa con i giovani;
sarai cosi' veramente assennato
e approvato da ogni vivente.

9Una figlia e' per il padre un'inquietudine segreta,
la preoccupazione per lei allontana il sonno:
nella sua giovinezza, perche' non sfiorisca,
una volta accasata, perche' non sia ripudiata.
10Finche' e' ragazza, si teme che sia sedotta
e che resti incinta nella casa paterna;
quando e' con un marito, che cada in colpa,
quando e' accasata, che sia sterile.
11Su una figlia indocile rafforza la vigilanza,
perche' non ti renda scherno dei nemici,
oggetto di chiacchiere in citta' e favola della gente,
si' da farti vergognare davanti a tutti.

12Non mostri la sua bellezza a qualsiasi uomo,
non segga a ciarlare insieme con le altre donne,
13perche' dagli abiti esce fuori la tignola
e dalla donna malizia di donna.
14Meglio la cattiveria di un uomo che la bonta' di una
donna,
una donna che porta vergogna fino allo scherno.

15Ricordero' ora le opere del Signore
e descrivero' quanto ho visto.
Con le parole del Signore sono state create le sue opere.
16Il sole con il suo splendore illumina tutto,
della gloria del Signore e' piena la sua opera.
17Neppure i santi del Signore sono in grado
di narrare tutte le sue meraviglie,
cio' che il Signore onnipotente ha stabilito
perche' l'universo stesse saldo a sua gloria.
18Egli scruta l'abisso e il cuore
e penetra tutti i loro segreti.
L'Altissimo conosce tutta la scienza
e osserva i segni dei tempi,
19annunziando le cose passate e future
e svelando le tracce di quelle nascoste.
20Nessun pensiero gli sfugge,
neppure una parola gli e' nascosta.
21Ha ordinato le meraviglie della sua sapienza,
poiche' egli e' da sempre e per sempre.
Nulla puo' essergli aggiunto e nulla tolto,
non ha bisogno di alcun consigliere.
22Quanto sono amabili tutte le sue opere!
E appena una scintilla se ne puo' osservare.
23Tutte queste cose vivono e resteranno per sempre
in tutte le circostanze e tutte gli obbediscono.
24Tutte sono a coppia, una di fronte all'altra,
egli non ha fatto nulla di incompleto.
25L'una conferma i meriti dell'altra,
chi si saziera' nel contemplare la sua gloria?

Capitolo 43

1Orgoglio dei cieli e' il limpido firmamento,
spettacolo celeste in una visione di gloria!
2Il sole mentre appare nel suo sorgere proclama:
"Che meraviglia e' l'opera dell'Altissimo!".
3A mezzogiorno dissecca la terra,
e di fronte al suo calore chi puo' resistere?
4Si soffia nella fornace per ottenere calore,
il sole brucia i monti tre volte tanto;
emettendo vampe di fuoco,
facendo brillare i suoi raggi, abbaglia gli occhi.
5Grande e' il Signore che l'ha creato
e con la parola ne affretta il rapido corso.

6Anche la luna sempre puntuale nelle sue fasi
regola i mesi e determina il tempo.
7Dalla luna dipende l'indicazione delle feste,
luminare che decresce fino alla sua scomparsa.
8Da essa il mese prende nome,
mirabilmente crescendo secondo le fasi.
È un'insegna per le milizie nell'alto
splendendo nel firmamento del cielo.

9Bellezza del cielo la gloria degli astri,
ornamento splendente nelle altezze del Signore.
10Si comportano secondo gli ordini del Santo,
non si stancano al loro posto di sentinelle.

11Osserva l'arcobaleno e benedici colui che l'ha fatto,
e' bellissimo nel suo splendore.
12Avvolge il cielo con un cerchio di gloria,
l'hanno teso le mani dell'Altissimo.

13Con un comando invia la neve,
fa guizzare i fulmini del suo giudizio.
14Cosi' si aprono i depositi
e le nubi volano via come uccelli.
15Con potenza condensa le nubi,
che si polverizzano in chicchi di grandine.
16(a)Al suo apparire sussultano i monti;
17(a)il rumore del suo tuono fa tremare la terra.
16(b)Secondo il suo volere soffia lo scirocco,
17(b)cosi' anche l'uragano del nord e il turbine di
vento.
18Fa scendere la neve come uccelli che si posano,
come cavallette che si posano e' la sua discesa;
l'occhio ammira la bellezza del suo candore
e il cuore stupisce nel vederla fioccare.
19Riversa sulla terra la brina come il sale,
che gelandosi forma come tante punte di spine.
20Soffia la gelida tramontana,
sull'acqua si condensa il ghiaccio;
esso si posa sull'intera massa d'acqua,
che si riveste come di corazza.
21Inaridisce i monti e brucia il deserto;
divora l'erba come un fuoco.
22Il rimedio di tutto, un annuvolamento improvviso,
l'arrivo della rugiada ristora dal caldo.
23Dio con la sua parola ha domato l'abisso
e vi ha piantato isole.
24I naviganti parlano dei pericoli del mare,
a sentirli con i nostri orecchi restiamo stupiti;
25la' ci sono anche cose singolari e stupende,
esseri viventi di ogni specie e mostri marini.
26Per lui il messaggero cammina facilmente,
tutto procede secondo la sua parola.
27Potremmo dir molte cose e mai finiremmo;
ma per concludere: "Egli e' tutto!".
28Come potremmo avere la forza per lodarlo?
Egli, il Grande, al di sopra di tutte le sue opere.
29Il Signore e' terribile e molto grande,
e meravigliosa e' la sua potenza.
30Nel glorificare il Signore esaltatelo
quanto potete, perche' ancora piu' alto sara'.
Nell'innalzarlo moltiplicate la vostra forza,
non stancatevi, perche' mai finirete.
31Chi lo ha contemplato e lo descrivera'?
Chi puo' magnificarlo come egli e'?
32Ci sono molte cose nascoste piu' grandi di queste;
noi contempliamo solo poche delle sue opere.
33Il Signore infatti ha creato ogni cosa,
ha dato la sapienza ai pii.

Capitolo 44

1Facciamo dunque l'elogio degli uomini illustri,
dei nostri antenati per generazione.
2Il Signore ha profuso in essi la gloria,
la sua grandezza e' apparsa sin dall'inizio dei secoli.
3Signori nei loro regni,
uomini rinomati per la loro potenza;
consiglieri per la loro intelligenza
e annunziatori nelle profezie.
4Capi del popolo con le loro decisioni
e con l'intelligenza della sapienza popolare;
saggi discorsi erano nel loro insegnamento.
5Inventori di melodie musicali
e compositori di canti poetici.
6Uomini ricchi dotati di forza,
vissuti in pace nelle loro dimore.
7Tutti costoro furono onorati dai contemporanei,
furono un vanto ai loro tempi.
8Di loro alcuni lasciarono un nome,
che ancora e' ricordato con lode.
9Di altri non sussiste memoria;
svanirono come se non fossero esistiti;
furono come se non fossero mai stati,
loro e i loro figli dopo di essi.
10Invece questi furono uomini virtuosi,
i cui meriti non furono dimenticati.
11Nella loro discendenza dimora
una preziosa eredita', i loro nipoti.
12La loro discendenza resta fedele alle promesse
e i loro figli in grazia dei padri.
13Per sempre ne rimarra' la discendenza
e la loro gloria non sara' offuscata.
14I loro corpi furono sepolti in pace,
ma il loro nome vive per sempre.
15I popoli parlano della loro sapienza,
l'assemblea ne proclama le lodi.

16Enoch piacque al Signore e fu rapito,
esempio istruttivo per tutte le generazioni.

17Noe' fu trovato perfetto e giusto,
al tempo dell'ira fu riconciliazione;
per suo mezzo un resto sopravvisse sulla terra,
quando avvenne il diluvio.
18Alleanze eterne furono stabilite con lui,
perche' non fosse distrutto ogni vivente con il diluvio.

19Abramo fu grande antenato di molti popoli,
nessuno ci fu simile a lui nella gloria.
20Egli custodi' la legge dell'Altissimo,
con lui entro' in alleanza.
Stabili' questa alleanza nella propria carne
e nella prova fu trovato fedele.
21Per questo Dio gli promise con giuramento
di benedire i popoli nella sua discendenza,
di moltiplicarlo come la polvere della terra,
di innalzare la sua discendenza come gli astri
e di dar loro un'eredita' da uno all'altro mare,
dal fiume fino all'estremita' della terra.

22Anche a Isacco fu fatta la stessa promessa
a causa di Abramo suo padre.
23Dio fece posare sulla testa di Giacobbe
la benedizione di tutti gli uomini e l'alleanza;
lo confermo' nelle sue benedizioni,
a lui diede il paese in eredita' e lo divise in varie
parti,
assegnandole alle dodici tribu'.

Capitolo 45

1Da lui fece sorgere un uomo di pieta',
che riscosse una stima universale
e fu amato da Dio e dagli uomini:
Mose', il cui ricordo e' benedizione.
2Lo rese glorioso come i santi
e lo rese grande a timore dei nemici.
3Per la sua parola fece cessare i prodigi
e lo glorifico' davanti ai re;
gli diede autorita' sul suo popolo
e gli mostro' una parte della sua gloria.
4Lo santifico' nella fedelta' e nella mansuetudine;
lo scelse fra tutti i viventi.
5Gli fece udire la sua voce;
lo introdusse nella nube oscura
e gli diede a faccia a faccia i comandamenti,
legge di vita e di intelligenza,
perche' spiegasse a Giacobbe la sua alleanza,
i suoi decreti a Israele.

6Egli innalzo' Aronne, santo come lui,
suo fratello, della tribu' di Levi.
7Stabili' con lui un'alleanza perenne
e gli diede il sacerdozio tra il popolo.
Lo onoro' con splendidi ornamenti
e gli fece indossare una veste di gloria.
8Lo rivesti' con tutta la magnificenza,
lo adorno' con paramenti maestosi:
calzoni, tunica e manto.
9All'orlo della sua veste pose melagrane,
e numerosi campanelli d'oro all'intorno,
che suonassero al muovere dei suoi passi,
diffondendo il tintinnio nel tempio,
come richiamo per i figli del suo popolo.
10L'orno' con una veste sacra, d'oro,
violetto e porpora, capolavoro di ricamo;
con il pettorale del giudizio, con i segni della verita',
e con tessuto di lino scarlatto, capolavoro di artista;
11con pietre preziose, incise come sigilli,
su castoni d'oro, capolavoro di intagliatore,
quale memoriale con le parole incise
secondo il numero delle tribu' di Israele.
12Sopra il turbante gli pose una corona d'oro
con incisa l'iscrizione sacra,
insegna d'onore, lavoro stupendo,
ornamento delizioso per gli occhi.
13Prima di lui non si erano viste cose simili,
mai un estraneo le ha indossate;
esse sono riservate solo ai suoi figli
e ai suoi discendenti per sempre.
14I suoi sacrifici vengono tutti bruciati,
due volte al giorno, senza interruzione.
15Mose' lo consacro' e l'unse con l'olio santo.
Costitui' un'alleanza perenne per lui
e per i suoi discendenti, finche' dura il cielo:
quella di presiedere al culto ed esercitare il sacerdozio
e benedire il popolo nel nome del Signore.
16Il Signore lo scelse tra tutti i viventi
perche' gli offrisse sacrifici,
incenso e profumo come memoriale
e perche' compisse l'espiazione per il suo popolo.
17Gli affido' i suoi comandamenti,
il potere sulle prescrizioni del diritto,
perche' insegnasse a Giacobbe i decreti
e illuminasse Israele nella sua legge.
18Contro di lui insorsero uomini estranei
e furono gelosi di lui nel deserto;
erano gli uomini di Datan e di Abiron
e quelli della banda di Core, furiosi e violenti.
19Il Signore vide e se ne indigno';
essi finirono annientati nella furia della sua ira.
Egli compi' prodigi a loro danno
per distruggerli con il fuoco della sua fiamma.
20E aumento' la gloria di Aronne,
gli assegno' un patrimonio,
gli riservo' le primizie dei frutti,
dandogli innanzi tutto pane in abbondanza.
21Si nutrono infatti delle vittime offerte al Signore
che egli ha assegnato ad Aronne e ai suoi discendenti.
22Tuttavia non ha un patrimonio nel paese del popolo,
non c'e' porzione per lui in mezzo al popolo,
perche' il Signore e' la sua parte e la sua eredita'.

23Pincas, figlio di Eleazaro, fu il terzo nella gloria
per il suo zelo nel timore del Signore
per la sua fermezza quando il popolo si ribello',
egli infatti intervenne con generoso coraggio
e placo' Dio in favore di Israele.
24Per questo fu stabilita con lui un'alleanza di pace,
perche' presiedesse al santuario e al popolo;
cosi' a lui e alla sua discendenza fu riservata
la dignita' del sacerdozio per sempre.
25Ci fu anche un'alleanza con Davide,
figlio di Iesse, della tribu' di Giuda;
la successione reale dal padre a uno solo dei figli,
la successione di Aronne, a tutta la sua discendenza.
26Vi infonda Dio sapienza nel cuore
per governare il popolo con giustizia,
perche' non scompaiano le virtu' dei padri
e la loro gloria nelle varie generazioni.

Capitolo 46

1Valoroso in guerra Giosue' figlio di Nun,
successore di Mose' nell'ufficio profetico;
egli, secondo il significato del suo nome,
fu grande per la salvezza degli eletti di Dio,
compiendo la vendetta contro i nemici insorti,
per assegnare il possesso a Israele.
2Come era glorioso quando alzava le braccia
e brandiva la spada contro le citta'!
3Chi prima di lui era stato cosi' saldo?
Egli guidava le guerre del Signore.
4Al suo comando non si arresto' forse il sole
e un giorno divenne lungo come due?
5Egli invoco' l'Altissimo sovrano,
mentre i nemici lo premevano da ogni parte;
lo esaudi' il Signore onnipotente
scagliando chicchi di grandine di grande potenza.
6Egli piombo' sul popolo nemico
e nella discesa distrusse gli avversari,
perche' le genti conoscessero la sua forza
e che il loro avversario era il Signore.

7Rimase infatti fedele all'Onnipotente
e al tempo di Mose' compi' un'azione virtuosa
con Caleb, figlio di Iefunne,
opponendosi all'assemblea,
impedendo che il popolo peccasse
e dominando le maligne mormorazioni.
8Questi due soli si salvarono
fra i seicentomila fanti,
per introdurre Israele nella sua eredita',
nella terra in cui scorrono latte e miele.
9Il Signore concesse a Caleb una forza
che l'assistette sino alla vecchiaia,
perche' raggiungesse le alture del paese,
che la sua discendenza pote' conservare in eredita',
10si' che tutti gli Israeliti sapessero
che e' bene seguire il Signore.

11Quanto ai Giudici, ciascuno con il suo nome,
coloro il cui cuore non commise infedelta'
ne' si allontanarono dal Signore,
sia il loro ricordo in benedizione!
12Le loro ossa rifioriscano dalle tombe
e il loro nome si perpetui sui figli,
poiche' essi sono gia' glorificati.

13Samuele, amato dal suo Signore,
di cui fu profeta, istitui' la monarchia
e consacro' i principi del suo popolo.
14Secondo la legge del Signore governo' la comunita'
e il Signore volse lo sguardo benevolo su Giacobbe.
15Per la sua fedelta' si dimostro' profeta,
con le parole fu riconosciuto veggente verace.
16Egli invoco' il Signore onnipotente,
quando i nemici lo premevano all'intorno,
con l'offerta di un agnello da latte.
17Il Signore tuono' dal cielo;
con grande fragore fece udire la voce,
18stermino' i capi dei nemici
e tutti i principi dei Filistei.
19Prima dell'ora del suo eterno sonno,
cosi' attesto' davanti al Signore e al suo Messia:
"Denari e neanche dei sandali,
da alcun vivente ho accettato"
e nessuno pote' contraddirlo.
Perfino dopo la sua morte profetizzo',
predicendo al re la sua fine;
anche dal sepolcro levo' ancora la voce
per allontanare in una profezia l'iniquita' dal popolo.

Capitolo 47

1Dopo di questi sorse Natan,
per profetizzare al tempo di Davide.

2Come il grasso si preleva nel sacrificio pacifico,
cosi' Davide dagli Israeliti.
3Egli scherzo' con leoni quasi fossero capretti,
con gli orsi quasi fossero agnelli.
4Nella giovinezza non ha forse ucciso il gigante
e cancellata l'ignominia dal popolo,
scagliando con la fionda la pietra,
che abbatte' la tracotanza di Golia?
5Poiche' aveva invocato il Signore altissimo,
egli concesse alla sua destra la forza
di eliminare un potente guerriero
e riaffermare la potenza del suo popolo.
6Cosi' l'esaltarono per i suoi diecimila,
lo lodarono nei canti del Signore
e gli offrirono un diadema di gloria.
7Egli infatti stermino' i nemici all'intorno
e anniento' i Filistei, suoi avversari;
distrusse la loro potenza fino ad oggi.
8In ogni sua opera glorifico'
il Santo altissimo con parole di lode;
canto' inni a lui con tutto il cuore
e amo' colui che l'aveva creato.
9Introdusse musicanti davanti all'altare;
raddolcendo i canti con i loro suoni;
10conferi' splendore alle feste,
abbelli' le solennita' fino alla perfezione,
facendo lodare il nome santo di Dio
ed echeggiare fin dal mattino il santuario.
11Il Signore gli perdono' i suoi peccati,
innalzo' la sua potenza per sempre,
gli concesse un'alleanza regale
e un trono di gloria in Israele.

12Dopo di lui sorse un figlio saggio,
che, in grazia sua, ebbe un vasto regno.
13Salomone regno' in tempo di pace,
Dio dispose che tutto fosse tranquillo all'intorno
perche' costruisse una casa al suo nome
e preparasse un santuario perenne.
14Come fosti saggio nella giovinezza,
versando copiosa intelligenza come acqua d'un fiume!
15La tua scienza ricopri' la terra,
riempiendola di sentenze difficili.
16Il tuo nome giunse fino alle isole lontane;
fosti amato nella tua pace.
17Per i tuoi canti, i tuoi proverbi, le tue massime
e per le tue risposte ti ammirarono i popoli.
18Nel nome del Signore Dio,
che e' chiamato Dio di Israele,
accumulasti l'oro quasi fosse stagno,
come il piombo rendesti abbondante l'argento.
19Ma accostasti i tuoi fianchi alle donne,
e ne fosti dominato nel corpo.
20Cosi' deturpasti la tua gloria
e profanasti la tua discendenza,
si' da attirare l'ira divina sui tuoi figli
e sofferenze con la tua follia.
21Il regno fu diviso in due
e in Efraim si instauro' un potere ribelle.
22Ma il Signore non rinneghera' la sua misericordia
e non permettera' che venga meno alcuna delle sue parole.
Non fara' perire la posterita' del suo eletto
ne' distruggera' la stirpe di colui che lo amo'.
Concesse un resto a Giacobbe
e a Davide un germoglio nato dalla sua stirpe.

23Salomone ando' a riposare con i suoi padri,
lasciando dopo di se' un discendente,
stoltezza del popolo e privo di senno,
Roboamo, che si alieno' il popolo con i suoi consigli.

24Geroboamo figlio di Nabat fece peccare Israele
e apri' a Efraim la via del peccato;
le loro colpe si moltiplicarono assai,
si' da farli esiliare dal proprio paese.
25Essi commisero ogni genere di malvagita'
finche' non giunse su di loro la vendetta.

Capitolo 48

1Allora sorse Elia profeta, simile al fuoco;
la sua parola bruciava come fiaccola.
2Egli fece venire su di loro la carestia
e con zelo li ridusse a pochi.
3Per comando del Signore chiuse il cielo,
fece scendere cosi' tre volte il fuoco.
4Come ti rendesti famoso, Elia, con i prodigi!
E chi puo' vantarsi di esserti uguale?
5Risvegliasti un defunto dalla morte
e dagli inferi, per comando dell'Altissimo;
6tu che spingesti re alla rovina,
uomini gloriosi dal loro letto.
7Sentisti sul Sinai rimproveri,
sull'Oreb sentenze di vendetta.
8Ungesti re come vindici
e profeti come tuoi successori.
9Fosti assunto in un turbine di fuoco
su un carro di cavalli di fuoco,
10designato a rimproverare i tempi futuri
per placare l'ira prima che divampi,
per ricondurre il cuore dei padri verso i figli
e ristabilire le tribu' di Giacobbe.
11Beati coloro che ti videro
e che si sono addormentati nell'amore!
Perche' anche noi vivremo certamente.

12Appena Elia fu avvolto dal turbine,
Eliseo fu pieno del suo spirito;
durante la sua vita non tremo' davanti ai potenti
e nessuno riusci' a dominarlo.
13Nulla fu troppo grande per lui;
nel sepolcro il suo corpo profetizzo'.
Nella sua vita compi' prodigi
e dopo la morte meravigliose furono le sue opere.

15Con tutto cio' il popolo non si converti'
e non rinnego' i suoi peccati,
finche' non fu deportato dal proprio paese
e disperso su tutta la terra.
16Rimase soltanto un popolo poco numeroso
con un principe della casa di Davide.
Alcuni di costoro fecero cio' che e' gradito a Dio,
ma altri moltiplicarono i peccati.

17Ezechia fortifico' la sua citta'
e condusse l'acqua nel suo interno;
scavo' con il ferro un canale nella roccia
e costrui' cisterne per l'acqua.
18Nei suoi giorni Sennacherib fece una spedizione
e mando' il gran coppiere;
egli alzo' la mano contro Sion
e si vanto' spavaldamente con superbia.
19Allora si agitarono loro il cuore e le mani,
soffrirono come le partorienti.
20Invocarono il Signore misericordioso,
stendendo le mani verso di lui.
Il Santo li ascolto' subito dal cielo
e li libero' per mezzo di Isaia.
21Egli colpi' l'accampamento degli Assiri,
e il suo angelo li stermino',

22perche' Ezechia aveva fatto quanto e' gradito al
Signore,
e seguito con fermezza le vie di Davide suo antenato,
come gli additava il profeta Isaia,
grande e verace nella visione.
23Nei suoi giorni retrocedette il sole,
egli prolungo' la vita del re.
24Con grande ispirazione vide gli ultimi tempi,
e consolo' gli afflitti di Sion.
25Egli manifesto' il futuro sino alla fine dei tempi,
le cose nascoste prima che avvenissero.

Capitolo 49

1Il ricordo di Giosia e' una mistura di incenso,
preparata dall'arte del profumiere.
In ogni bocca e' dolce come il miele,
come musica in un banchetto.
2Egli si dedico' alla riforma del popolo
e sradico' i segni abominevoli dell'empieta'.
3Diresse il suo cuore verso il Signore,
in un'epoca di iniqui riaffermo' la pieta'.

4Se si eccettuano Davide, Ezechia e Giosia,
tutti commisero peccati;
poiche' avevano abbandonato la legge dell'Altissimo,
i re di Giuda scomparvero.
5Lasciarono infatti la loro potenza ad altri,
la loro gloria a una nazione straniera.
6I nemici incendiarono l'eletta citta' del santuario,
resero deserte le sue strade,
7secondo la parola di Geremia, che essi maltrattarono
benche' fosse stato consacrato profeta nel seno materno,
per estirpare, distruggere e mandare in rovina,
ma anche per costruire e piantare.
8Ezechiele contemplo' una visione di gloria,
che Dio gli mostro' sul carro dei cherubini.
9Si ricordo' dei nemici nel vaticinio dell'uragano,
benefico' quanti camminavano nella retta via.
10Le ossa dei dodici profeti rifioriscano dalle loro
tombe,
poiche' essi consolarono Giacobbe,
lo riscattarono con una speranza fiduciosa.

11Come elogiare Zorobabele?
Egli e' come un sigillo nella mano destra.
12Cosi' anche Giosue' figlio di Iozedek;
essi nei loro giorni riedificarono il tempio
ed elevarono al Signore un tempio santo,
destinato a una gloria eterna.

13Anche la memoria di Neemia durera' a lungo;
egli rialzo' le nostre mura demolite
e vi pose porte e sbarre; fece risorgere le nostre case.

14Nessuno fu creato sulla terra eguale a Enoch;
difatti egli fu rapito dalla terra.
15Non nacque un altro uomo come Giuseppe,
capo dei fratelli, sostegno del popolo;
perfino le sue ossa furono onorate.
16Sem e Set furono glorificati fra gli uomini,
ma superiore a ogni creatura vivente e' Adamo.

Capitolo 50

1Simone, figlio di Onia, sommo sacerdote,
nella sua vita riparo' il tempio,
e nei suoi giorni fortifico' il santuario.
2Da lui furon poste le fondamenta del doppio rialzo,
l'alto contrafforte della cinta del tempio.
3Ai suoi tempi fu scavato il deposito per le acque,
un serbatoio ampio come il mare.
4Premuroso di impedire la caduta del suo popolo,
fortifico' la citta' contro un assedio.
5Come era stupendo quando si aggirava fra il popolo,
quando usciva dal santuario dietro il velo.
6Come un astro mattutino fra le nubi,
come la luna nei giorni in cui e' piena,
7come il sole sfolgorante sul tempio dell'Altissimo,
come l'arcobaleno splendente fra nubi di gloria,
8come il fiore delle rose nella stagione di primavera,
come un giglio lungo un corso d'acqua,
come un germoglio d'albero d'incenso nella stagione estiva
9come fuoco e incenso su un braciere,
come un vaso d'oro massiccio,
ornato con ogni specie di pietre preziose,
10come un ulivo verdeggiante pieno di frutti,
e come un cipresso svettante tra le nuvole.
11Quando indossava i paramenti solenni,
quando si rivestiva con gli ornamenti piu' belli,
salendo i gradini del santo altare dei sacrifici,
riempiva di gloria l'intero santuario.
12Quando riceveva le parti delle vittime
dalle mani dei sacerdoti,
mentre stava presso il braciere dell'altare,
circondato dalla corona dei fratelli
come fronde di cedri nel Libano,
e lo circondavano come fusti di palme,
13mentre tutti i figli di Aronne nella loro gloria,
con le offerte del Signore nelle mani,
stavano davanti a tutta l'assemblea di Israele,
14egli compiva il rito liturgico sugli altari,
preparando l'offerta all'Altissimo onnipotente.
15Egli stendeva la mano sulla coppa
e versava succo di uva,
lo spargeva alle basi dell'altare
come profumo soave all'Altissimo, re di tutte le cose.
16Allora i figli di Aronne alzavano la voce,
suonavano le trombe di metallo lavorato
e facevano udire un suono potente
come richiamo davanti all'Altissimo.
17E subito tutto il popolo insieme
si prostrava con la faccia a terra,
per adorare il Signore, Dio onnipotente e altissimo.
18I cantori intonavano canti di lodi,
il loro canto era addolcito da una musica melodiosa.
19Il popolo supplicava il Signore altissimo
in preghiera davanti al Misericordioso,
finche' fosse compiuto il servizio del Signore
e terminasse la funzione liturgica.
20Allora, scendendo, egli alzava le mani
su tutta l'assemblea dei figli di Israele
per dare con le sue labbra la benedizione del Signore,
gloriandosi del nome di lui.
21Tutti si prostravano di nuovo
per ricevere la benedizione dell'Altissimo.

22Ora benedite il Dio dell'universo,
che compie in ogni luogo grandi cose,
che ha esaltato i nostri giorni fino dalla nascita,
che ha agito con noi secondo la sua misericordia.
23Ci conceda la gioia del cuore
e ci sia pace nei nostri giorni
in Israele, per tutti i giorni futuri.
24La sua misericordia resti fedelmente con noi
e ci riscatti nei nostri giorni.

25Contro due popoli sono irritato,
il terzo non e' neppure un popolo:
26quanti abitano sul monte Seir e i Filistei
e lo stolto popolo che abita in Sichem.

27Una dottrina di sapienza e di scienza
ha condensato in questo libro
Gesu' figlio di Sirach, figlio di Eleazaro, di
Gerusalemme,
che ha riversato come pioggia la sapienza dal cuore.
28Beato chi meditera' queste cose;
le fissi bene nel cuore e diventera' saggio;
29se le mettera' in pratica, sara' forte in tutto,
perche' la luce del Signore e' la sua strada.

Capitolo 51

1Ti glorifichero', Signore mio re,
ti lodero', Dio mio salvatore;
glorifichero' il tuo nome,
2perche' fosti mio protettore e mio aiuto
e hai liberato il mio corpo dalla perdizione,
dal laccio di una lingua calunniatrice,
dalle labbra che proferiscono menzogne;
di fronte a quanti mi circondavano
sei stato il mio aiuto e mi hai liberato,
3secondo la tua grande misericordia e per il tuo nome,
dai morsi di chi stava per divorarmi,
dalla mano di quanti insidiavano alla mia vita,
dalle molte tribolazioni di cui soffrivo,
4dal soffocamento di una fiamma avvolgente,
e dal fuoco che non avevo acceso,
5dal profondo seno degli inferi,
dalla lingua impura e dalla parola falsa.
6Una calunnia di lingua ingiusta era giunta al re.
La mia anima era vicina alla morte,
la mia vita era alle porte degli inferi.
7Mi assalivano dovunque e nessuno mi aiutava;
mi rivolsi per soccorso agli uomini, ma invano.
8Allora mi ricordai delle tue misericordie, Signore,
e delle tue opere che sono da sempre,
perche' tu liberi quanti sperano in te,
li salvi dalla mano dei nemici.
9Ed innalzi dalla terra la mia supplica;
pregai per la liberazione dalla morte.
10Esclamai: "Signore, mio padre tu sei
e campione della mia salvezza,
non mi abbandonare nei giorni dell'angoscia,
nel tempo dello sconforto e della desolazione.
Io lodero' sempre il tuo nome;
cantero' inni a te con riconoscenza".
11La mia supplica fu esaudita;
tu mi salvasti infatti dalla rovina
e mi strappasti da una cattiva situazione.
12Per questo ti ringraziero' e ti lodero',
benediro' il nome del Signore.

13Quando ero ancora giovane, prima di viaggiare,
ricercai assiduamente la sapienza nella preghiera.
14Davanti al santuario pregando la domandavo,
e sino alla fine la ricerchero'.
15Del suo fiorire, come uva vicina a maturare,
il mio cuore si rallegro'.
Il mio piede si incammino' per la via retta;
dalla giovinezza ho seguito le sue orme.
16Chinai un poco l'orecchio per riceverla;
vi trovai un insegnamento abbondante.
17Con essa feci progresso;
rendero' gloria a chi mi ha concesso la sapienza.
18Si', ho deciso di metterla in pratica;
sono stato zelante nel bene, non restero' confuso.
19La mia anima si e' allenata in essa;
fui diligente nel praticare la legge.
Ho steso le mani verso l'alto;
ho deplorato che la si ignori.
20A lei rivolsi il mio desiderio,
e la trovai nella purezza.
In essa acquistai senno fin da principio;
per questo non la abbandonero'.
21Le mie viscere si commossero nel ricercarla;
per questo ottenni il suo prezioso acquisto.
22Il Signore mi ha dato in ricompensa una lingua,
con cui lo lodero'.
23Avvicinatevi, voi che siete senza istruzione,
prendete dimora nella mia scuola.
24Fino a quando volete rimanerne privi,
mentre la vostra anima ne e' tanto assetata?
25Ho aperto la bocca e ho parlato:
"Acquistatela senza denaro.
26Sottoponete il collo al suo giogo,
accogliete l'istruzione.
Essa e' vicina e si puo' trovare.
27Vedete con gli occhi che poco mi faticai,
e vi trovai per me una grande pace.
28Acquistate anche l'istruzione con molto denaro;
con essa otterrete molto oro.
29Si diletti l'anima vostra della misericordia del
Signore;
non vogliate vergognarvi di lodarlo.
30Compite la vostra opera prima del tempo
ed egli a suo tempo vi ricompensera'".


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