Lettera ai RomaniCapitolo 11Paolo, servo di Cristo Gesu', apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio, 2che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture, 3riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, 4costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti, Gesu' Cristo, nostro Signore. 5Per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia dell'apostolato per ottenere l'obbedienza alla fede da parte di tutte le genti, a gloria del suo nome; 6e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesu' Cristo. 7A quanti sono in Roma diletti da Dio e santi per vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesu' Cristo. 8Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesu' Cristo riguardo a tutti voi, perche' la fama della vostra fede si espande in tutto il mondo. 9Quel Dio, al quale rendo culto nel mio spirito annunziando il vangelo del Figlio suo, mi e' testimone che io mi ricordo sempre di voi, 10chiedendo sempre nelle mie preghiere che per volonta' di Dio mi si apra una strada per venire fino a voi. 11Ho infatti un vivo desiderio di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale perche' ne siate fortificati, 12o meglio, per rinfrancarmi con voi e tra voi mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io. 13Non voglio pertanto che ignoriate, fratelli, che piu' volte mi sono proposto di venire fino a voi - ma finora ne sono stato impedito - per raccogliere qualche frutto anche tra voi, come tra gli altri Gentili. 14Poiche' sono in debito verso i Greci come verso i barbari, verso i dotti come verso gli ignoranti: 15sono quindi pronto, per quanto sta in me, a predicare il vangelo anche a voi di Roma. 16Io infatti non mi vergogno del vangelo, poiche' e' potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco. 17È in esso che si rivela la giustizia di Dio di fede in fede, come sta scritto: Il giusto vivra' mediante la fede. 18In realta' l'ira di Dio si rivela dal
cielo contro ogni empieta' e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la
verita' nell'ingiustizia, 19poiche' cio' che di Dio si puo'
conoscere e' loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. 20Infatti,
dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono
essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la
sua eterna potenza e divinita'; 21essi sono dunque
inescusabili, perche', pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria ne'
gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro
ragionamenti e si e' ottenebrata la loro mente ottusa. 22Mentre
si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti 23e hanno
cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura
dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Capitolo 21Sei dunque inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che giudichi; perche' mentre giudichi gli altri, condanni te stesso; infatti, tu che giudichi, fai le medesime cose. 2Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio e' secondo verita' contro quelli che commettono tali cose. 3Pensi forse, o uomo che giudichi quelli che commettono tali azioni e intanto le fai tu stesso, di sfuggire al giudizio di Dio? 4O ti prendi gioco della ricchezza della sua bonta', della sua tolleranza e della sua pazienza, senza riconoscere che la bonta' di Dio ti spinge alla conversione? 5Tu, pero', con la tua durezza e il tuo cuore impenitente accumuli collera su di te per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, 6il quale rendera' a ciascuno secondo le sue opere: 7la vita eterna a coloro che perseverando nelle opere di bene cercano gloria, onore e incorruttibilita'; 8sdegno ed ira contro coloro che per ribellione resistono alla verita' e obbediscono all'ingiustizia. 9Tribolazione e angoscia per ogni uomo che opera il male, per il Giudeo prima e poi per il Greco; 10gloria invece, onore e pace per chi opera il bene, per il Giudeo prima e poi per il Greco, 11perche' presso Dio non c'e' parzialita'. 12Tutti quelli che hanno peccato senza la
legge, periranno anche senza la legge; quanti invece hanno peccato sotto
la legge, saranno giudicati con la legge. 13Perche' non
coloro che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che
mettono in pratica la legge saranno giustificati. 14Quando i
pagani, che non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge,
essi, pur non avendo legge, sono legge a se stessi; 15essi
dimostrano che quanto la legge esige e' scritto nei loro cuori come
risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi
ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono. 16Cosi'
avverra' nel giorno in cui Dio giudichera' i segreti degli uomini per
mezzo di Gesu' Cristo, secondo il mio vangelo. 25La circoncisione e' utile, si', se osservi la legge; ma se trasgredisci la legge, con la tua circoncisione sei come uno non circonciso. 26Se dunque chi non e' circonciso osserva le prescrizioni della legge, la sua non circoncisione non gli verra' forse contata come circoncisione? 27E cosi', chi non e' circonciso fisicamente, ma osserva la legge, giudichera' te che, nonostante la lettera della legge e la circoncisione, sei un trasgressore della legge. 28Infatti, Giudeo non e' chi appare tale all'esterno, e la circoncisione non e' quella visibile nella carne; 29ma Giudeo e' colui che lo e' interiormente e la circoncisione e' quella del cuore, nello spirito e non nella lettera; la sua gloria non viene dagli uomini ma da Dio. Capitolo 3-1Qual e' dunque la superiorita' del
Giudeo? O quale l'utilita' della circoncisione? Perche' tu sia riconosciuto giusto nelle tue parole -5Se pero' la nostra ingiustizia mette in
risalto la giustizia di Dio, che diremo? Forse e' ingiusto Dio quando
riversa su di noi la sua ira? Parlo alla maniera umana. 9Che dunque? Dobbiamo noi ritenerci superiori? Niente affatto! Abbiamo infatti dimostrato precedentemente che Giudei e Greci, tutti, sono sotto il dominio del peccato, 10come sta scritto: Non c'e' nessun giusto, nemmeno uno, 19Ora, noi sappiamo che tutto cio' che dice la legge lo dice per quelli che sono sotto la legge, perche' sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio. 20Infatti in virtu' delle opere della legge nessun uomo sara' giustificato davanti a lui, perche' per mezzo della legge si ha solo la conoscenza del peccato. 21Ora invece, indipendentemente dalla legge, si e' manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla legge e dai profeti; 22giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesu' Cristo, per tutti quelli che credono. E non c'e' distinzione: 23tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, 24ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtu' della redenzione realizzata da Cristo Gesu'. 25Dio lo ha prestabilito a servire come strumento di espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue, al fine di manifestare la sua giustizia, dopo la tolleranza usata verso i peccati passati, 26nel tempo della divina pazienza. Egli manifesta la sua giustizia nel tempo presente, per essere giusto e giustificare chi ha fede in Gesu'. 27Dove sta dunque il vanto? Esso e' stato escluso! Da quale legge? Da quella delle opere? No, ma dalla legge della fede. 28Noi riteniamo infatti che l'uomo e' giustificato per la fede indipendentemente dalle opere della legge. 29Forse Dio e' Dio soltanto dei Giudei? Non lo e' anche dei pagani? Certo, anche dei pagani! 30Poiche' non c'e' che un solo Dio, il quale giustifichera' per la fede i circoncisi, e per mezzo della fede anche i non circoncisi. 31Togliamo dunque ogni valore alla legge mediante la fede? Nient'affatto, anzi confermiamo la legge. Capitolo 41Che diremo dunque di Abramo, nostro antenato secondo la carne? 2Se infatti Abramo e' stato giustificato per le opere, certo ha di che gloriarsi, ma non davanti a Dio. 3Ora, che cosa dice la Scrittura? Abramo ebbe fede in Dio e cio' gli fu accreditato come giustizia. 4A chi lavora, il salario non viene calcolato come un dono, ma come debito; 5a chi invece non lavora, ma crede in colui che giustifica l'empio, la sua fede gli viene accreditata come giustizia. 6Cosi' anche Davide proclama beato l'uomo a cui Dio accredita la giustizia indipendentemente dalle opere: 7Beati quelli le cui iniquita' sono
state perdonate 9Orbene, questa beatitudine riguarda chi e' circonciso o anche chi non e' circonciso? Noi diciamo infatti che la fede fu accreditata ad Abramo come giustizia. 10Come dunque gli fu accreditata? Quando era circonciso o quando non lo era? Non certo dopo la circoncisione, ma prima. 11Infatti egli ricevette il segno della circoncisione quale sigillo della giustizia derivante dalla fede che aveva gia' ottenuta quando non era ancora circonciso; questo perche' fosse padre di tutti i non circoncisi che credono e perche' anche a loro venisse accreditata la giustizia 12e fosse padre anche dei circoncisi, di quelli che non solo hanno la circoncisione, ma camminano anche sulle orme della fede del nostro padre Abramo prima della sua circoncisione. 13Non infatti in virtu' della legge fu data ad Abramo o alla sua discendenza la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtu' della giustizia che viene dalla fede; 14poiche' se diventassero eredi coloro che provengono dalla legge, sarebbe resa vana la fede e nulla la promessa. 15La legge infatti provoca l'ira; al contrario, dove non c'e' legge, non c'e' nemmeno trasgressione. 16Eredi quindi si diventa per la fede, perche' cio' sia per grazia e cosi' la promessa sia sicura per tutta la discendenza, non soltanto per quella che deriva dalla legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale e' padre di tutti noi. 17Infatti sta scritto: Ti ho costituito padre di molti popoli; e' nostro padre davanti al Dio nel quale credette, che da' vita ai morti e chiama all'esistenza le cose che ancora non esistono. 18Egli ebbe fede sperando contro ogni
speranza e cosi' divenne padre di molti popoli, come gli era
stato detto: Cosi' sara' la tua discendenza. 19Egli
non vacillo' nella fede, pur vedendo gia' come morto il proprio corpo -
aveva circa cento anni - e morto il seno di Sara. 20Per la
promessa di Dio non esito' con incredulita', ma si rafforzo' nella fede
e diede gloria a Dio, 21pienamente convinto che quanto egli
aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. 22Ecco
perche' gli fu accreditato come giustizia. Capitolo 51Giustificati dunque per la fede, noi siamo
in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesu' Cristo; 2per
suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa
grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria
di Dio. 3E non soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle
tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la
pazienza una virtu' provata 4e la virtu' provata la speranza.
5La speranza poi non delude, perche' l'amore di Dio e' stato
riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci e' stato
dato. 12Quindi, come a causa di un solo uomo il
peccato e' entrato nel mondo e con il peccato la morte, cosi' anche la
morte ha raggiunto tutti gli uomini, perche' tutti hanno peccato. 13Fino
alla legge infatti c'era peccato nel mondo e, anche se il peccato non
puo' essere imputato quando manca la legge, 14la morte regno'
da Adamo fino a Mose' anche su quelli che non avevano peccato con una
trasgressione simile a quella di Adamo, il quale e' figura di colui che
doveva venire. Capitolo 61Che diremo dunque? Continuiamo a restare
nel peccato perche' abbondi la grazia? 2È assurdo! Noi che
gia' siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere nel peccato? 3O
non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesu', siamo
stati battezzati nella sua morte? 4Per mezzo del battesimo
siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perche' come
Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, cosi'
anche noi possiamo camminare in una vita nuova. 5Se infatti
siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo
saremo anche con la sua risurrezione. 6Sappiamo bene che il
nostro uomo vecchio e' stato crocifisso con lui, perche' fosse distrutto
il corpo del peccato, e noi non fossimo piu' schiavi del peccato. 7Infatti
chi e' morto, e' ormai libero dal peccato. 12Non regni piu' dunque il peccato nel vostro corpo mortale, si' da sottomettervi ai suoi desideri; 13non offrite le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma offrite voi stessi a Dio come vivi tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio. 14Il peccato infatti non dominera' piu' su di voi poiche' non siete piu' sotto la legge, ma sotto la grazia. 15Che dunque? Dobbiamo commettere peccati
perche' non siamo piu' sotto la legge, ma sotto la grazia? È assurdo! 16Non
sapete voi che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per
obbedirgli, siete schiavi di colui al quale servite: sia del peccato che
porta alla morte, sia dell'obbedienza che conduce alla giustizia? 17Rendiamo
grazie a Dio, perche' voi eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito
di cuore a quell'insegnamento che vi e' stato trasmesso 18e
cosi', liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia. 20Quando infatti eravate sotto la schiavitu' del peccato, eravate liberi nei riguardi della giustizia. 21Ma quale frutto raccoglievate allora da cose di cui ora vi vergognate? Infatti il loro destino e' la morte. 22Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e come destino avete la vita eterna. 23Perche' il salario del peccato e' la morte; ma il dono di Dio e' la vita eterna in Cristo Gesu' nostro Signore. Capitolo 71O forse ignorate, fratelli - parlo a gente esperta di legge - che la legge ha potere sull'uomo solo per il tempo in cui egli vive? 2La donna sposata, infatti, e' legata dalla legge al marito finche' egli vive; ma se il marito muore, e' libera dalla legge che la lega al marito. 3Essa sara' dunque chiamata adultera se, mentre vive il marito, passa a un altro uomo, ma se il marito muore, essa e' libera dalla legge e non e' piu' adultera se passa a un altro uomo. 4Alla stessa maniera, fratelli miei, anche voi, mediante il corpo di Cristo, siete stati messi a morte quanto alla legge, per appartenere ad un altro, cioe' a colui che fu risuscitato dai morti, affinche' noi portiamo frutti per Dio. 5Quando infatti eravamo nella carne, le passioni peccaminose, stimolate dalla legge, si scatenavano nelle nostre membra al fine di portare frutti per la morte. 6Ora pero' siamo stati liberati dalla legge, essendo morti a cio' che ci teneva prigionieri, per servire nel regime nuovo dello Spirito e non nel regime vecchio della lettera. 7Che diremo dunque? Che la legge e' peccato? No certamente! Pero' io non ho conosciuto il peccato se non per la legge, ne' avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: Non desiderare. 8Prendendo pertanto occasione da questo comandamento, il peccato scateno' in me ogni sorta di desideri. Senza la legge infatti il peccato e' morto 9e io un tempo vivevo senza la legge. Ma, sopraggiunto quel comandamento, il peccato ha preso vita 10e io sono morto; la legge, che doveva servire per la vita, e' divenuta per me motivo di morte. 11Il peccato infatti, prendendo occasione dal comandamento, mi ha sedotto e per mezzo di esso mi ha dato la morte. 12Cosi' la legge e' santa e santo e giusto e buono e' il comandamento. 13Cio' che e' bene e' allora diventato morte per me? No davvero! È invece il peccato: esso per rivelarsi peccato mi ha dato la morte servendosi di cio' che e' bene, perche' il peccato apparisse oltre misura peccaminoso per mezzo del comandamento. 14Sappiamo infatti che la legge e' spirituale, mentre io sono di carne, venduto come schiavo del peccato. 15Io non riesco a capire neppure cio' che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. 16Ora, se faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge e' buona; 17 quindi non sono piu' io a farlo, ma il peccato che abita in me. 18Io so infatti che in me, cioe' nella mia carne, non abita il bene; c'e' in me il desiderio del bene, ma non la capacita' di attuarlo; 19infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. 20Ora, se faccio quello che non voglio, non sono piu' io a farlo, ma il peccato che abita in me. 21Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male e' accanto a me. 22Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, 23ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che e' nelle mie membra. 24Sono uno sventurato! Chi mi liberera' da questo corpo votato alla morte? 25Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesu' Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge del peccato. Capitolo 81Non c'e' dunque piu' nessuna condanna per
quelli che sono in Cristo Gesu'. 2Poiche' la legge dello
Spirito che da' vita in Cristo Gesu' ti ha liberato dalla legge del
peccato e della morte. 3Infatti cio' che era impossibile alla
legge, perche' la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile:
mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in
vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, 4perche'
la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo
la carne ma secondo lo Spirito. 14Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. 15E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: "Abba', Padre!". 16Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. 17E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. 18Io ritengo, infatti, che le sofferenze
del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovra'
essere rivelata in noi. 28Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno. 29Poiche' quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo, perche' egli sia il primogenito tra molti fratelli; 30quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati. 31Che diremo dunque in proposito? Se Dio e' per noi, chi sara' contro di noi? 32Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donera' ogni cosa insieme con lui? 33Chi accusera' gli eletti di Dio? Dio giustifica. 34Chi condannera'? Cristo Gesu', che e' morto, anzi, che e' risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? 35Chi ci separera' dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudita', il pericolo, la spada? 36Proprio come sta scritto: Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, 37Ma in tutte queste cose noi siamo piu' che vincitori per virtu' di colui che ci ha amati. 38Io sono infatti persuaso che ne' morte ne' vita, ne' angeli ne' principati, ne' presente ne' avvenire, 39ne' potenze, ne' altezza ne' profondita', ne' alcun'altra creatura potra' mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesu', nostro Signore. Capitolo 91Dico la verita' in Cristo, non mentisco, e la mia coscienza me ne da' testimonianza nello Spirito Santo: 2ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. 3Vorrei infatti essere io stesso anatema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. 4Essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, 5i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che e' sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen. 6Tuttavia la parola di Dio non e' venuta meno. Infatti non tutti i discendenti di Israele sono Israele, 7ne' per il fatto di essere discendenza di Abramo sono tutti suoi figli. No, ma: in Isacco ti sara' data una discendenza, 8cioe': non sono considerati figli di Dio i figli della carne, ma come discendenza sono considerati solo i figli della promessa. 9Queste infatti sono le parole della promessa: Io verro' in questo tempo e Sara avra' un figlio. 10E non e' tutto; c'e' anche Rebecca che ebbe figli da un solo uomo, Isacco nostro padre: 11quando essi ancora non eran nati e nulla avevano fatto di bene o di male - perche' rimanesse fermo il disegno divino fondato sull'elezione non in base alle opere, ma alla volonta' di colui che chiama - 12le fu dichiarato: Il maggiore sara' sottomesso al minore, 13come sta scritto: Ho amato Giacobbe 14Che diremo dunque? C'e' forse ingiustizia da parte di Dio? No certamente! 15Egli infatti dice a Mose': Usero' misericordia con chi vorro', 16Quindi non dipende dalla volonta' ne'
dagli sforzi dell'uomo, ma da Dio che usa misericordia. 17Dice
infatti la Scrittura al faraone: Ti ho fatto sorgere per manifestare
in te la mia potenza e perche' il mio nome sia proclamato in tutta la
terra. 18Dio quindi usa misericordia con chi vuole e
indurisce chi vuole 25Esattamente come dice Osea: Chiamero' mio popolo quello che non era mio popolo 27E quanto a Israele, Isaia esclama: Se anche il numero dei figli d'Israele 29E ancora secondo cio' che predisse Isaia: Se il Signore degli eserciti 30Che diremo dunque? Che i pagani, che non ricercavano la giustizia, hanno raggiunto la giustizia: la giustizia pero' che deriva dalla fede; 31mentre Israele, che ricercava una legge che gli desse la giustizia, non e' giunto alla pratica della legge. 32E perche' mai? Perche' non la ricercava dalla fede, ma come se derivasse dalle opere. Hanno urtato cosi' contro la pietra d'inciampo, 33come sta scritto: Ecco che io pongo in Sion una pietra di scandalo Capitolo 101Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera sale a Dio per la loro salvezza. 2Rendo infatti loro testimonianza che hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza; 3poiche', ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio. 4Ora, il termine della legge e' Cristo, perche' sia data la giustizia a chiunque crede. 5Mose' infatti descrive la giustizia che viene dalla legge cosi': L'uomo che la pratica vivra' per essa. 6Invece la giustizia che viene dalla fede parla cosi': Non dire nel tuo cuore: Chi salira' al cielo? Questo significa farne discendere Cristo; 7oppure: Chi discendera' nell'abisso? Questo significa far risalire Cristo dai morti. 8Che dice dunque? Vicino a te e' la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore: cioe' la parola della fede che noi predichiamo. 9Poiche' se confesserai con la tua bocca che Gesu' e' il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. 10Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. 11Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sara' deluso. 12Poiche' non c'e' distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso e' il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l'invocano. 13Infatti: Chiunque invochera' il nome del Signore sara' salvato. 14Ora, come potranno invocarlo senza aver
prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito
parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? 15E
come lo annunzieranno, senza essere prima inviati? Come sta scritto: Quanto
son belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene! per tutta la terra e' corsa la loro voce, 19E dico ancora: Forse Israele non ha compreso? Gia' per primo Mose' dice: Io vi rendero' gelosi di un popolo che non e'
popolo; 20Isaia poi arriva fino ad affermare: Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano, 21mentre di Israele dice: Tutto il giorno ho steso le mani verso un popolo disobbediente e ribelle! Capitolo 111Io domando dunque: Dio avrebbe forse ripudiato il suo popolo? Impossibile! Anch'io infatti sono Israelita, della discendenza di Abramo, della tribu' di Beniamino. 2Dio non ha ripudiato il suo popolo, che egli ha scelto fin da principio. O non sapete forse cio' che dice la Scrittura, nel passo in cui Elia ricorre a Dio contro Israele? 3Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, 4Cosa gli risponde pero' la voce divina? Dio ha dato loro uno spirito di torpore, 9E Davide dice: Diventi la lor mensa un laccio, un tranello 11Ora io domando: Forse inciamparono per
cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la
salvezza e' giunta ai pagani, per suscitare la loro gelosia. 12Se
pertanto la loro caduta e' stata ricchezza del mondo e il loro
fallimento ricchezza dei pagani, che cosa non sara' la loro
partecipazione totale! 16Se le primizie sono sante, lo sara' anche
tutta la pasta; se e' santa la radice, lo saranno anche i rami. 17Se
pero' alcuni rami sono stati tagliati e tu, essendo oleastro, sei stato
innestato al loro posto, diventando cosi' partecipe della radice e della
linfa dell'olivo, 18non menar tanto vanto contro i rami! Se
ti vuoi proprio vantare, sappi che non sei tu che porti la radice, ma e'
la radice che porta te. 25Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perche' non siate presuntuosi: l'indurimento di una parte di Israele e' in atto fino a che saranno entrate tutte le genti. 26Allora tutto Israele sara' salvato come sta scritto: Da Sion uscira' il liberatore, 28Quanto al vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla elezione, sono amati, a causa dei padri, 29perche' i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! 30Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia per la loro disobbedienza, 31cosi' anch'essi ora sono diventati disobbedienti in vista della misericordia usata verso di voi, perche' anch'essi ottengano misericordia. 32Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia! 33O profondita' della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! 34Infatti, chi mai ha potuto conoscere
il pensiero 36Poiche' da lui, grazie a lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen. Capitolo 121Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; e' questo il vostro culto spirituale. 2Non conformatevi alla mentalita' di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volonta' di Dio, cio' che e' buono, a lui gradito e perfetto. 3Per la grazia che mi e' stata concessa, io
dico a ciascuno di voi: non valutatevi piu' di quanto e' conveniente
valutarsi, ma valutatevi in maniera da avere di voi una giusta
valutazione, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. 4Poiche',
come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno
tutte la medesima funzione, 5cosi' anche noi, pur essendo
molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo
membra gli uni degli altri. 6Abbiamo pertanto doni diversi
secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia
la eserciti secondo la misura della fede; 7chi ha un
ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento, all'insegnamento; 8chi
l'esortazione, all'esortazione. Chi da', lo faccia con semplicita'; chi
presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le
compia con gioia. 14Benedite coloro che vi perseguitano,
benedite e non maledite. 15Rallegratevi con quelli che sono
nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. 16Abbiate
i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose
troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo
alta di voi stessi. Capitolo 131Ciascuno stia sottomesso alle autorita' costituite; poiche' non c'e' autorita' se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. 2Quindi chi si oppone all'autorita', si oppone all'ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna. 3I governanti infatti non sono da temere quando si fa il bene, ma quando si fa il male. Vuoi non aver da temere l'autorita'? Fa' il bene e ne avrai lode, 4poiche' essa e' al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora temi, perche' non invano essa porta la spada; e' infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male. 5Percio' e' necessario stare sottomessi, non solo per timore della punizione, ma anche per ragioni di coscienza. 6Per questo dunque dovete pagare i tributi, perche' quelli che sono dediti a questo compito sono funzionari di Dio. 7Rendete a ciascuno cio' che gli e' dovuto: a chi il tributo, il tributo; a chi le tasse le tasse; a chi il timore il timore; a chi il rispetto, il rispetto. 8Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perche' chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. 9Infatti il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso. 10L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge e' l'amore. 11Questo voi farete, consapevoli del momento: e' ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perche' la nostra salvezza e' piu' vicina ora di quando diventammo credenti. 12La notte e' avanzata, il giorno e' vicino. Gettiamo via percio' le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. 13Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurita' e licenze, non in contese e gelosie. 14Rivestitevi invece del Signore Gesu' Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri. Capitolo 141Accogliete tra voi chi e' debole nella
fede, senza discuterne le esitazioni. 2Uno crede di poter
mangiare di tutto, l'altro invece, che e' debole, mangia solo legumi. 3Colui
che mangia non disprezzi chi non mangia; chi non mangia, non giudichi
male chi mangia, perche' Dio lo ha accolto. 4Chi sei tu per
giudicare un servo che non e' tuo? Stia in piedi o cada, cio' riguarda
il suo padrone; ma stara' in piedi, perche' il Signore ha il potere di
farcelo stare. Come e' vero che io vivo, dice il Signore, 12Quindi ciascuno di noi rendera' conto a
Dio di se stesso. 13Cessiamo dunque di giudicarci gli uni gli
altri; pensate invece a non esser causa di inciampo o di scandalo al
fratello. Capitolo 151Noi che siamo i forti abbiamo il dovere di
sopportare l'infermita' dei deboli, senza compiacere noi stessi. 2Ciascuno
di noi cerchi di compiacere il prossimo nel bene, per edificarlo. 3Cristo
infatti non cerco' di piacere a se stesso, ma come sta scritto: gli
insulti di coloro che ti insultano sono caduti sopra di me. 4Ora,
tutto cio' che e' stato scritto prima di noi, e' stato scritto per
nostra istruzione, perche' in virtu' della perseveranza e della
consolazione che ci vengono dalle Scritture teniamo viva la nostra
speranza. 5E il Dio della perseveranza e della consolazione
vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti ad
esempio di Cristo Gesu', 6perche' con un solo animo e una
voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesu' Cristo. Per questo ti celebrero' tra le nazioni pagane, 10E ancora: Rallegratevi, o nazioni, insieme al suo popolo. 11E di nuovo: Lodate, nazioni tutte, il Signore; 12E a sua volta Isaia dice: Spuntera' il rampollo di Iesse, 13Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perche' abbondiate nella speranza per la virtu' dello Spirito Santo. 14Fratelli miei, sono anch'io convinto, per quel che vi riguarda, che voi pure siete pieni di bonta', colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l'un l'altro. 15Tuttavia vi ho scritto con un po' di audacia, in qualche parte, come per ricordarvi quello che gia' sapete, a causa della grazia che mi e' stata concessa da parte di Dio 16di essere un ministro di Gesu' Cristo tra i pagani, esercitando l'ufficio sacro del vangelo di Dio perche' i pagani divengano una oblazione gradita, santificata dallo Spirito Santo. 17Questo e' in realta' il mio vanto in Gesu' Cristo di fronte a Dio; 18non oserei infatti parlare di cio' che Cristo non avesse operato per mezzo mio per condurre i pagani all'obbedienza, con parole e opere, 19con la potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello Spirito. Cosi' da Gerusalemme e dintorni fino all'Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. 20Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui, 21ma come sta scritto: Lo vedranno coloro ai quali non era stato
annunziato 22Per questo appunto fui impedito piu'
volte di venire da voi. 23Ora pero', non trovando piu' un
campo d'azione in queste regioni e avendo gia' da parecchi anni un vivo
desiderio di venire da voi, 24quando andro' in Spagna spero,
passando, di vedervi, e di esser da voi aiutato per recarmi in quella
regione, dopo avere goduto un poco della vostra presenza. Capitolo 161Vi raccomando Febe, nostra sorella,
diaconessa della Chiesa di Cencre: 2ricevetela nel Signore,
come si conviene ai credenti, e assistetela in qualunque cosa abbia
bisogno; anch'essa infatti ha protetto molti, e anche me stesso. 17Mi raccomando poi, fratelli, di ben
guardarvi da coloro che provocano divisioni e ostacoli contro la
dottrina che avete appreso: tenetevi lontani da loro. 18Costoro,
infatti, non servono Cristo nostro Signore, ma il proprio ventre e con
un parlare solenne e lusinghiero ingannano il cuore dei semplici. 21Vi saluta Timoteo mio collaboratore, e con lui Lucio, Giasone, Sosipatro, miei parenti. 22Vi saluto nel Signore anch'io, Terzo, che ho scritto la lettera. 23Vi saluta Gaio, che ospita me e tutta la comunita'. Vi salutano Erasto, tesoriere della citta', e il fratello Quarto. 25A colui che ha il potere di confermarvi |