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 Witz. Between psychoanalysis and humour Edizioni Frenis Zero
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BENVENUTI NELLA PAGINA WEB  DELLE OPERE  DI  WELCOME TO THE WEB PAGE OF THE WORKS BY
GIUSEPPE LEO ENTRA ENTER

 

A PAOLA (7.09.2013)

 

Come si chiude una vita

se si cura l’altro

che ci vede come veleno

nettare nauseabondo di un ente senza cuore.

 

Abbiamo studiato

siamo arrivati al posto fisso

ma a quale prezzo?

 

Anche i più puri di noi

emanano il lezzo

non più del mendico alienato

ma del politico corrotto.

 

Corrotto servitore di Stato

di Dsm, di luccicanti apotecari.

 

Almeno il giorno del cordoglio

diciamocelo

davanti a Paola

al suo sorriso bambino.

 

FERRY (27.01.2013) 

Ferry. My dear Ferry.

übertragst du

mein Seele darauf

où l’Ile m’a laissé

pauvre et quêtant?

Gli stessi Padri

ci hanno invitato

à trouver dans nous mêmes

the inexhausted words

liebvollen Heilwahrheit.

 

E' uscito il libro "WHOMEN. Poesie 1986-2012" di Giuseppe Leo che raccoglie anche alcune delle poesie presenti in questa pagina:

 

PINOCCHIO TRA SABINA E CARL (14.05.2012)

 

Una sincronicità che

avresti apprezzato

ti ascolto con lo sfondo

di “Ehi, Tzigelekh”.

 

Cerchi una strada ricostruttiva

un’identità non posticcia

nel prenderti cura

coi sogni dei tuoi pazienti.

 

Ein Holzstück

die verborgenen Wünsche

 äußert der Schattensinn.

 

La souffrance de la transformation

en bois

il te rappelle

avec sa mimique brulée.

 

When my mind

im Dunkeln bleibt

c’est l’Ame féminine

che mi sintonizza con me.

 

È questa sintonizzazione

la radice della sincronicità

tra sogni e funzioni

tra Animus e Anima.

 

Il legno che si fa carne

il tempo che si fa incontro

il suono che si fa parola

la parola che rischia di rifarsi legno.

 

 

Piccola fiamma a Firenze (22.04.2012)

 

Una piccola fiamma

è lì che si agita

trae dai tuoi sospiri

ansimanti nuova forza.

 

Poi si ritrae

confusa dalle tue paure

muta testimone

asfittica inerenza.

 

Timide étincelle

qui gagne

malgré tout

une beauté clairvoyante.

 

A tremulous truth

breathes presence

a warmth through

my inner lamp.

 

 

CAMPO POLE (4.02.2012)

 

Campo è la tua città

di tronche parole

e di silenzi gonfia

la fine di un binario.

 

Pole ist

der  väterlich Feld

den eine Kinder-hand

nur malen kann.

 

Le champ des tes rêves

t’engloutit au pole

où le regard maternel

s’enferme en vol.

 

Field of consciousness,

bipersonal field,

any pole is a perch

to look further from.

 

 

 

 

 

ORIZZONTI DI UZIA (2.10.2011)                   

  Foto: Uzia Ograbek, I Movim3, pastello su carta, cm 100 x 70

Sono campi

di umidi soli

infestati di grigi

respiri di guerra.

Les couches des générations

n'engloutent pas

les blessures de l'histoire.

Es gibt nur ein Raum

eine Darstellung

für den schichteten Schmerz.

But somewhere

a little bloody spot

skips the layer

the painter spread.

Una piccola erosione

di sangue disteso

che insiste a toccare

un orizzonte rappreso.

 

 LAURA BRUGGEN(21.08.2011)
 OH, MOND, DU SCHEINST (23.06.2011) 

 

"Oh, Mond, du scheinst" 

erinnerst du dich

an des Dichters Stimme,

die meinen unbewussten Geist schlägt,

meine Lehrerin?

 

Aus der Tiefe

des unbekannten Kindesalters

stimmt diese Gedicht,

durch der Lebensaisons Schichten,

mit meiner Urkernstimme.

 

Du, meine Lehrerin,

die wie Mignon siehst aus,

diese Urstimme mir,

leuchtende übereinstimmung,

beigebracht hast.

A RAVELLO (10.08.2010)

A quindici anni

una mano

accompagnava  i tuoi passi

qui a Ravello.

 

Oggi le mie pellicole

in bianco e nero

vedono quello che

i tuoi occhi peregrini

osavano violare.

 

Gli spazi aerei

di odori marini

gaudenti

e gli anfratti rupestri

di sibili occhiuti

stridenti.

 

Oggi i tuoi occhi

non trasalirebbero

guardando le cicale in amore.

 

Oggi vorrebbero raggiungere

l'estremo nord della Scozia,

rincorrere le foche braccate

da frotte di turisti impavidi

della banalità che provo

nell'aprire il tuo profilo

su Facebook.

 

Quella mano

che allora ti sospendeva

tra il mare ed il cielo,

se tu oggi avessi quindici anni,

al più ti indicherebbe

un link, un sito

da cui sperare di salvarti.

 

SYLVIE L'éPéE (II)   (8.06.2010)

C’est là

revenu en tout

tournant ses bras

le duel de Sylvie.

 

Elle a ressenti

la voix d’une sœur

la rougeur d’un visage

qui à 18 ans

influences médicales ont tué.

 

Tes regards déchirants

que de rage sont blessés

ce duel avec la mafia

veut confiance avec toi.

 

Mais le duel q’aujourd’hui

tu as perdu avec une fillette

n’est rien par regard à celui-là

qui tu combats au tribunal.

 

Portant avec fierté

les raisons d’une sœur

désespérée et aimée

ta lutte sera inexorable

ma Sylvie l’épée.

 

HYPATIA (13.05.2010)

Hypatia,

meine liebe Lehrerin.

Träume süß!

 

Warst du

die leuchtende Gestalt

mit zwei Wüsterosen

die deine Brust überziehen?

 

Du hast mich Goethes

Mignon lesen gelehrnt.                                                                  

 

Wo ist das Land

wo die Zitronen blühn,

die Myrte, der Lorbeer

und die Gold-Orangen glühn?

 

Du einführst

mein Herz in die Säle,

mit den Marmorbilder geschmückten.

 

Das ist der Weg

dahin dahin

dein liebevoll Gesicht

an mir den Berg

und seinen Wolkersteg

zeigt.

 

 

 

Die Mauer ist weg

(21.11.2009)

Dov'eri cara amica mia

quando il muro non fu più?

Le mani della gente

si toccavano finalmente

non più in sogno

i corpi si univano.

 

Forse tu piangevi

forse cercavi

chi potesse ridarti

i sogni del muro

che non c'è più.

 

Anche tu hai sentito

Rostropovich suonare,

forse hai pure

raggiunto quelle mani,

e toccatole finalmente

hai sentito l'orgia

dell'indifferenziato.

 

Il crollo appariva

brecce di ferro

cancellate Brandeburgo

si passava il cammino.

EINMAL DURCH DEN KAMIN.

 

Le tue mani, forse,

quella sera ne hanno

strette imperdibili e

tacite le ore

ma questa sera la buona sorte

mi ha ridato quel calore.

 

Anche i muri dentro di me

di quelle mani e di quei corpi

hanno orrore

ma ogni fuga davanti a te

è impossibile, Engelore.

 

Nel tuo viso scorgo

quel gioco pudìco

 DAS SPIEL REIN

che a trent'anni mi avrebbe ferito.

Quegli occhi di verde smeraldo

che il mio mare avrebbero tradito.

 

Ma il tuo sorriso è lì,

splende il tuo chiarore

OH MOND DU SCHEIST

e io ti benedico, Engelore.

 

 

Sinai Desert

(12.09.2009)

 

 

Feeling little

our lives

facing the myth

of a burning tree.

The tree speaks us

after thousands of years

our tongues not allowed

to think anywhere.

Our lives are mute,

my dear Lucia,

our thinking is nothing

facing what talks us

with the language

of indivisibility.

So, this monastery

looking at the desert

outside, invites us

to keep inside

the desert we neglect.

 

Le désert qui je associe

à la pureté de ton regard,

chére Lucia,

ma petite canard.

Et le désert qui

évoque aussi

la lumière de Catherine

à protéger le souri

de notre petite Janine.

 

 

 

A San Salvi

(13.06.2009)

La tua stanza è un cesto

une coquille émouvante

di semplicità è un gesto

qui j’ai revé auparavant.

 

Les murs ont assimilés

le speranze disincarnate

des muets désemparés

che là vedi incatenate.

 

Ogni crepa del pavimento

est la ligne de la main

di un camminamento

qui conduise à la tienne.

 

Mais ta chambre n’est pas

solamente sguarnita

des pensées imaginifiques

di fantasmi turrita.

 

E’ un luogo di silenzio

d’histoires courantes

uno spazio di vita

qui j’ai révé à l’instant.

 

 

 

A Marina

(13.02.2009)

Marina

grigie e polverose

come cariche di sprezzante dolore

sono le aie di Buie.

Ma il tuo viso

solare ha compreso

che lì l'identità è spezzata.

 

Marina

ambigui e viscidi

sono i modi del cameriere

ad Abbazia dai giardini d'incanto.

Ma anche lì

il tuo sguardo amaro

non trova più i profumi

che i tuoi vecchi usavano nominare

ad uno ad uno.

 

Marina

hai visto

i fili spezzati

che un tempo cingevano

la scuola italiana di Fiume?

Ora non sono più

di filo spinato,

ma tu,

ritrovi ancora le luci flebili

che dal Tersatto migrano

sui tuoi capelli.

 

C'est là

face à cette

lumiere danseuse

Marine

qui tu rappelles

la destinée de tous rescapés.

 

Tu, qui ailleurs

as appris la tienne

maintenant tu la retrouves

dans cette lumiere,

Marine,

qui les brèches d'une ame

semble réfléchir

en un éparpillement

d'images clivées.

 

Tout ça est au centre

de ton travail analytique,

au centre soumis

à la loi due manque

qui ne retrouve jamais

la signification linguistique.

 

Tout ce qui est rescapé

essaie le retour

dans les gestes de la main

dans la rupture

d'un regard

qui l'aprés-coup peut

faire résonner.

 

Behind your eyes, the sun (5.01.2009)

Oasi di pace,

nutrimento affettivo,

irradiazione di bellezza.

Tutto questo

in un pomeriggio

al tavolino di un bar,

scrigno di studentesche memorie,

mi hai regalato.

Il dono non è un lusso,

mia cara!

E' un nutrimento in tutti i sensi,

come tu stessa scrivesti.

Tutti i miei sensi son lì,

cooperano nel mantenere intatta,

nei ricordi della notte seguente,

quell'immagine di occhi

marini fondali

bagnati dal sole.

Fondali di un teatro interiore

di solitudini mai confessate

di perdite che reclaman ancora

l'ebbrezza di un sentirsi guardata

come statua di morbida flessuosità

accecante coi suoi occhi di limpido nitore.

In esso si riflette questo sole

che alle mie spalle

come lente ingrandisce i tuoi moti

li rende impalpabili profluvii

di maree che si dilatano e si ritirano

nell'abbracciare il mio sguardo.

 

 

Danza del ventre in Calabria

(31.08.2008)

clicca qui per leggere la poesia/ click here

 

Historienne au féminin    (16.06.08)

Seeking the blue

maternal gift

in the history

in your eyes

any spring

of humanity

is admirable

any foetus

of culture

to keep

by a maternal holding.

 

Au lien maternel

tu soignes le(s)

fils obscur(s)

qu’amenent

aux révolutions du désir

entre interdits

et élans sociaux.

 

Ton travail,

historienne à tout relief,

d’une grossesse

est fort laborieux

et souhaité.

 

Et ébauche où

la vie se fait

en se grippant

au sein des recherches

les plus souffertes

les plus pénibles.

 

Peine de livre

qui tu laisse

au lecteur

comme témoignage

de liberté.

 

 

 

A Lucia (25.02.2008)

 

 

 

Quest'oggi un incidente

d'auto avrebbe lasciato

questo scritto inesatto

un ultimo sacrificio

alla tua bellezza.

 

Non avrei avuto più la tua

luce di canali

irrigarti le gote

sempre umidi i tuoi occhi

di innocenti ferite impauriti.

 

Un bambino hai ritratto

"Indipendenza" hai voluto chiamarlo

ma la tua vita su di lui

è appesa come

albero con le sue radici.

 

E' lui che ti tiene

atterrita ma viva.

 

E' con lui

che il sopra ed il sotto

diaframma che fende il tuo

corpo di esule

trovano la misura dei fianchi.

 

Ed il nitore di un tuo sguardo

accarezza come pennello

gli spazi immobili di brume

dove farfalle notturne

tracciano orbite di ossidiana.

 

MALAWARE IN YOUR PERSONAL SITE.

 

Un nonno ritorna

nei tuoi ricordi mai vissuti

hai dovuto tenere tuo padre

dalla disperazione d'orfano di guerra.

 

Ora è venuto il tempo

di portare i fiori

nel ghetto

di trovare nelle memorie

comuni amalgama

ai ricordi mai avuti.

 

MALCONSCIENCE DANS TON PERSONNEL SITE.

 

Ci siamo conosciuti

nel giorno della memoria

con le tue parole hai creato

un'accademia di suoni

allofoni sentieri che

anelano alla pace.

 

UNBEWUSST IN DEINE PERSONLICHE SEITE.

 

Mi hai invitato alla tua

accademia della parola

e se ci verrò

reciterò questo inno

al poeta sopravvissuto ai suoi versi.

 

L'ultimo (azzurro) di Tiziano (27.01.2008)

L'ultimo azzurro di Tiziano

è confinato lì

in un angolo penitente

di una Maddalena bellunese.

Un'altra giornata della memoria

tre anni dopo

i fiori che avevi deposto

al ghetto dei sopravvissuti

hanno lasciato brumosi

i miei ricordi.

Quei fumi che l'ultimo Tiziano

annidava sui tetti dell'abisso

oggi avvolgono te

Santa Margherita in lotta coi draghi.

Ma tu sei svaporata

memoria fuliginosa

in quei cieli non si

stagliano più vette

ma fiochi baluginii.

Di desideri rappresi

in ansimante bocca negra.

 
Ad Itaca  (18 settembre 2007)

Ad Itaca dovevo andare

quel volto sentire

dei suoi destini sapere.

 

Elena era lì

nella Grecia della mia infanzia

dove il mare dal verde

al turchese par trascolori.

 

Ma in quell'io bambino

Elena era lo sfondo dorato

di una calunnia che come saetta

mi si abbatté addosso.

 

Quel suo  sorriso

di bambina trasognato

quei riccioli dal Sole bagnati

mai più rividi.

 

Altrove, nell'io adulto,

la sua vita dimorava

tra i monti Eliana

cogli specchi alpini dialogava.

 

In lei io ritrovai

una traccia di vergogna

di un passato infelice

che tuttavia ignoravo.

 

Iliana divenne

amando uno straniero

e sognava il mare

ai suoi monti di sposare.

 

Ma nell'io di mezzo

il rimorso aveva

vinto sull'amore

e persi anche quella dote.

 

In Ylenia pensai

reincarnarsi questo mito

del Sole che si fa

simile in donna.

 

In Russia era vissuta

in tempi di epocali

rivoluzioni aveva combattuto

e con l'analisi aveva sperato.

 

Ylenia analista,

Ilie del bello interprete,

Ilinca socialista,

Eliyahu di Dio agonista.

 

Anche lei la vergogna

conobbe in mari di folla

tradita dagli scrosci di applausi

suicida della prima ora.

 

Ad Itaca dovevo andare

per vedere la baciata dal Sole

tutt'intorno mostrarmi l'ardore

di un meriggio tornato bambino.

 

Qui sotto un platano

trasecolare mi ha fatto

la vista di una donna

di conoscenza antica.

 

In una spiaggia mollemente

distesa la sua bimba

copriva di baci

quando vicino mi feci.

 

Sentii tra loro

una lingua oscura

istruire di intimi sensi

la parola.

 

E mentre cercavo

di penetrare quel gioco

di mutui intesi

solo una frase.

 

<<Para kalò, pravda xé

ciò che è fora del mondo

colto dalla nostra ragione.

Essa estìs.>>

 

Costei parlava quindi l'italiano,

il veneto, il greco ed il russo!

Le quattro lingue finora

del mio dialogo con Elena.

 

Ad Itaca dovevo tornare

dopo lungo periplo

per ciò che è più prezioso

trovare dentro me stesso.

 

 

 

 Epée à l'AEPEA                    

( Spada all' AEPEA)  

    L'hiver tu m'a donné

avec ton regard déchirant,

beauté altiere et étonnante.

 

A la rive d'un lac alpin

ton image m'apparu en un instant

comme si je l'avais contemplée auparavant.

 

Epée est ton nom

fort pénétrant

comme foudre dans le ciel

tu m'a donné un orage.

 

Dans mon coeur blessé

la fierté de ton visage

évoque la douceur de l'été:

triste en visant

de pas trouver

un essai de synchronicité.

Epée trouvèe à l'AEPEA.

                      (18/06/2007) (Foto: Mitoraj, "Eros bendato", Lugano)

 

 

(September, 18: KETER AYN SOF)

Listening at the undivided divinity

 inside us

it's possible

as we interrogate ourselves.

I feel less alone myself

as I go through the feeling

rather than the path

I've learnt of.

In psychoanalysis.

A transformative container

of witnesses

ignores my glance

interroging itself about the triple limen

of mind's knowledge.

The first is the scientific one

feeding on love for human nature's

knowing.

The second one intersects

creativity sense

feeding on love of beauty.

The third one, belonging of

mystic knowledge,

as from intuition

gets to love for truth.

Here, like the trembling tongue of a flame,

 anticipates and perhaps follows

the spirit appearing,

is given the invisible

 may become visible.

The Un(di)visibility of limen

between mind and body

helps nearing the truth

being emboddied in us

our undivided divinity.

 

Le baiser de Cécilia

Le baiser de Cécilia

est un adieu chuchoté

un mourir de voix

pour dire que tout est fini.

 

Tu m'a promis

une vie aprés la mort

ensemble, quand les choses

seraient à leur place.

 

Mais tu, Cécilia,

as quitté tout fil

l'aprés-midi de notre amour

est passé

pour en voir rien au lendemain.

(19.06.2007)

 
 
 
 

BENEATH A DESERT BOMB (20.07.2006).

 

Beneath the bombs

our lives are virtually

in Beirut suburbs

could one admire your

golden sand skin your

sapphire eyes reminding me

of Calabria sea-foam?

Could one's frightened mind

in an air-raid shelter at Hajfa

by your long-limbed body flexuosity

celtic arabesque be stirred?

I gaze the supple marble

of your little breasts

the slender shoulders

your luminous hair enframe

like a sun embracing a greek temple

and I look away

from the horrour

of a survival kit.

 

 

Dialoghi nel buio  (17.06.2006)

Avrei voluto non guardare

il tuo volto prima

ma vederlo

nel buio in cui a te

mi sono affidato

alle tue parole

illusione di gioco

al tuo sorriso

che apre i miei sensi

laddove cieco  barcollo.

Forse questo dialogo

nel buio con te

che mi tieni per

mano mi conduce

a nuova nascita?

Di tenera premura

mi circonda il

caldo soffio

di chi senza guardare

mi può vedere.

Ero così teso

angosciato di cogliere

nel buio solo non-senso

solo con-fusione

ma tu hai fatto nascere

in me un dialogo

un gioco di sensi

che non vedono.

Ed è la tua tenera

sollecitudine

a tenere aperti

i miei occhi

che finora hanno

solo temuto

solo previsto

la notte oscura.

 

L'age dangereux ( 16.06.2006).

J'ai lu  dans tes yeux

maintenus  dans un
trou de l'espoir
toute  la destinée
de l'age dangereux.
L'inquietude de ton visage
dont un sculpteur expressionist
a prevu les asperitès du paysage
fige le miroir du mien
en quete d'enfermer le temps.
Tu  me parle d'un an sabbatique
tu mentionne le tourbillon
du quotidien
le fait c'est que ça n'empeche
que je te caresse ton bras
moin d'exorciser
le deroulement deja prevu
d'une histoire.
Historienne du travail

qu'amene chaque femme

à decouvrir que le corps

entraine de telles pensées

tu attend que le miroir                                                                   

te regarde

appaisé

mais le mot se fait

saillant comme tes yeux.

Ca veut dire

EPUISE'.

 

Dov'è  la mia        

Sheerazade

manto ti fanno le note

di Rimsky-Korsakow

di snella figura

arabeschi dorati

intorno al tuo ombelico.

Dov'è la mia 

Euridice                              

non più conti né canti

ma tristi silenzi rimangono di te

la tua imago io sento

per calli e campi

elisi di calda presenza.

 

Où est-ce que tu es,

mon-Ile

de meres qui embrassent les montagnes

ta bouche ne pourra plus

aliter sur mon visage

mots faits de lait et miel.

 

(da "11.12.2004 - 20.02.2005")

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Che cos'è dialogo nel buio?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Poi, sì cantando, quelli ardenti soli 
si fuor girati intorno a noi tre volte, 
come stelle vicine a' fermi poli, 
       donne mi parver, non da ballo sciolte, 
ma che s'arrestin tacite, ascoltando 
fin che le nove note hanno ricolte. 
       E dentro a l'un senti' cominciar: «Quando 
lo raggio de la grazia, onde s'accende 
verace amore e che poi cresce amando, 
       multiplicato in te tanto resplende, 
che ti conduce su per quella scala 
u' sanza risalir nessun discende; 
       qual ti negasse il vin de la sua fiala 
per la tua sete, in libertà non fora 
se non com'acqua ch'al mar non si cala. 

(Dante, Paradiso, canto X)

 

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