LE CHIESE
Parrocchia di San
Giorgio Martire - E' situata nella parte più alta del centro urbano.
Inizialmente si pensava che essa fosse stata edificata dagli aragonesi in stile
gotico, in periodo di dominio della Sardegna meridionale, ma quando nel 1984 fu demolito
l'intonaco venne portata alla luce la vecchia facciata a capanna con campanile
a vela a due monofore ( presumibilmente romanico ).
La sopraelevazione effettuata successivamente con la costruzione di una muratura, ha
cambiato il vecchio stile. Essa venne fatta con pietre di recupero, mattoni, e
scaglie di tegole, per permettere la costruzione di un nuovo tetto a due falde e delle due
navate laterali. All'esterno fu costruito un rosone, creato per dare luce alla navata
centrale.Osservando la facciata è possibile vedere su alcune pietre squadrate
incisioni di stemmi a forma di scudo e in particolare due che rappresentano il
Castello con torre centrale, mura e torri merlate ( provenienti presumibilmente dal
Castello di Acquafredda).
La realizzazione dell'altare maggiore risale al 1753, infatti tale data , con un breve
salmo in lingua latina è riportata sullo stesso altare: " OCULI MEI ERUNT
APERTI, ET AURES MEAE ERECTAE AD ORATIONEM EIUS QUI IN LOCO ISTO ORAVERIT LIB.II. PARALIP.
CAP. VII AN DNI 1753" (I miei occhi saranno aperti, e le mie orecchie attente alla
supplica di colui che avrà pregato in questo luogo - libro II dei paralipomeni o cronache
- capitolo VII anno del Signore 1753).
L'impianto planimetrico del monumento è longitudinale a tre navate di tipo basilicale ,
con presbiterio e campanile a canna quadrata; quest'ultimo posto sull'angolo sinistro
della facciata principale e del quale non si conosce l'esatta epoca di costruzione (primi
del '900).
Sant'Anna - La ricostruzione (1481) risale al periodo della dominazione Catalana - Aragonese. La chiesa ha sicuramente origini più antiche , ma non vi sono documenti in merito. In stile gotico-catalano ha pianta a croce latina, con l'apertura di due cappelle laterali in prossimità del presbiterio. La facciata presenta un campanile a vela e alcune merlature. Il soffitto in legno è posteriore, infatti incisa su una trave, vi è la data 1765 e fu realizzato da Antonio Armas. Fu, molto probabilmente la prima ad essere titolata Parrocchia.
San Sebastiano - Si affaccia sulla piazza dedicata ai caduti in guerra ( Piazza Martiri),presentando una cornice a doppia inflessione e muratura a vista. E' costituita da unica navata , di modeste dimensioni, sicuramente secentesca .
Sant'Antonio - Situata nelle vicinanze della Parrocchia, anch'essa eretta nel periodo della dominazione aragonese , ricorda nelle merlatura e nel campanile a vela lo stile della chiesa di Sant'Anna.
San Giuseppe Calasanzio - Fu edificata dal sacerdote Giuseppe Serra sotto il diverso titolo del Santissimo nome di Maria nel 1745 e ubicata nell'omonimo rione.
CHIESE RURALI
San Giacomo di Stia Orro - Questa chiesa è un esempio di un' architettura minore probabilmente di origine monastica, infatti è inglobata in una recinzione di cui rimangono tracce in muratura. E' formata da un nucleo centrale più antico, e la facciata, sulla quale si apre una porta ad arco è successiva (prima metà del seicento) davanti e sul lato destro si sviluppa un loggiato formato da pilastri quadrangolari. La parte del loggiato destro venne inglobata nella chiesa per formare locali di sosta per i fedeli e sul fondo per ricavarne una piccola sagrestia. All'interno della chiesa si trova una antica acquasantiera con scrittura incisa .
Accanto alla chiesa ci sono due belle e antiche fonti, una detta " Mitza de Santu Iacu " e l'altra "Mitza de Danielli" (foto qui sotto).
A circa 400 metri di distanza si trovano i ruderi di un antico convento costruito probabilmente dai Padri Vittorini di Marsiglia intorno all' XI secolo . Anticamente insieme a questo Santo si portava in processione il simulacro di Santa Barbara, e entrambi venivano invocati contro le tempeste come scrive il parroco Eugenio Cossu nel Luglio 1933 : " Santa Brabara e Santu Iacu, bosu portais is crais de lampu bosu portais is crais de ceu, ne' tronu, ne' lampu, ne' temporada mai non tochinti a fillu alleu" .
Santa Margherita - Ricordata da documenti medioevali fu quasi del tutto ricostruita in forme gotiche - catalane a spese del nobile Don Gaetano Cardia, intorno a metà del '700. Probabilmente intorno al 600 si deve far risalire la facciata del terminale piano orlato di merlatura. Il porticato che vi si addossa è di costruzione molto frequente, risponde alle esigenze della sagra popolare di Santa Margherita.
Altre chiese campestri delle quali , oggi, rimangono pochi resti, sono quella dedicata a San Marco Evangelista, il cui simulacro si conserva nella chiesa di Sant'Anna e quella di Santa Maria.
Da altre imprecise citazioni risulta siano esistite anche chiese intitolate a San Pietro, Santa Barbara, San Gemiliano, Sant'Elena.
Siliqua è compresa nella giurisdizione dell'arcivescovo di Cagliari, ed anticamente era amministrata nelle cose spirituali da un canonico che aveva il titolo di vicario e, come coadiutori possedeva altri .....viceparroci.
Ecco l'elenco di alcuni curati antichi:
Michele Garau 1660
Giovanni Maria Masfidda 1660 - 69
Giovanni Battista Porcu Sanna 1661 -1670
Michele Serra 1662 -63
Santor Porcella "
Lucifero Piga 1667 -68
Antonio Salis 1669
Giovanni Battista Pisanu 1670 -71
Giovanni Battista Salier 1671 -79
Antonio Arca 1672 -79
Giacomo Salier 1676 - 93
Antonio Serfini 1679 -91
Giuseppe Murtas 1686 -1700
Antonio Caria Cinus 1693
Serapio Baquis 1793 - 94
Luigi Serra 1840
Giuseppe Caddeo 1845 - 75
Giuseppe Matta 1845
Basilio Corda 1846 - 71
Meloni Francesco 1847
Emanuele Marongiu Nurra 1847
Vincenzo Deplano 1852
Francesco Vacca 1884 - 86
Giovanni Battista Locci 1896
Giuseppe Tidu 1896
Sisinnio Piras 1897 - 98
Vittorio Laconi 1900 - 1902
Giuseppe Serra 1902 - 1918
Eugenio Cossu 1933
Antonio Cardus 1936
Antonio Pillai