Le Tradizioni a Sarule


 

 

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La Cucina

Sarule conserva parecchie tradizioni in campo culinario, che caratterizzano o il cibo quotidiano oppure particolari festività o riccorenze come:
“Sas papassinasa”che venivano confezionate per i Santi;
“Sas casadinasa” per Pasqua;
“Sos pistiddoso” per S.Antonio;
“Sas savadas”, ”Sas gathasa, ”Sas menduledas”, ”Sos culurjionese”, e ”Sas oricias de prade” per il carnevale;
“S'aranzada “, ”Sos guelfoso”, ”Sos amarettoso”, ”Sos marigososo” vengono gustati soprattutto in presenza di matrimoni , cresime ecc.

Il Carnevale

Durante il carnevale a Sarule si conserva ,ancora oggi, la tradizione con delle maschere particolari, legate ad antiche usanze ormai perse (come succede anche in altri paesi quali Ottana, Orotelli, Mamoiada, etc).
A Sarule queste maschere vengono dette “a Gattu”.La maschera "a gattu" è sempre stato il modo più tradizionale di mascherarsi a Sarule fin dal lontano 1850 tempo di cui si hanno notizie certe. Nel vestito di questa maschera sono racchiuse quelle che sono le sue principali caratteristiche ad iniziare dalle due gonne del costume indossate al rovescio per garantire l'anonimato.La maschera nera che copre la faccia è il velo nero che allora veniva usato per coprire la faccia dei nostri defunti, la copertina bianca invece è quella che copriva i bambini il giorno del battesimo.La fascia che si mette in testa è "sa vetta dorà" ed era il nastro che adornava la gonna delle spose. Quindi si può dire che la maschera racchiude  i simboli importanti della vita delle persone che sono: la nascita, il matrimonio, la morte.