Intervista al Dr. Robert Ricketts

del dr. Larry White

Orthodontic Cyber Journal

 

Parte 1

 

Dr. Ricketts, lei che ha contribuito così tanto alla salute, al benessere e alla longevità dei pazienti, come considera l’Ortodonzia?

 

Questa è una questione da sottolineare e che riguarda tutto il campo odontoiatrico e, ancor più in origine, tutta la medicina. L’Odontoiatria va vista sotto una nuova luce. Dr White, lei lo sa, per via delle richieste dei colleghi, io ho tenuto seminari avanzati fin dal 1963. Abbiamo iniziato i nostri corsi considerando sempre il paziente nella sua interezza e non solo come una serie di denti e questa impostazione ha caratterizzato le nostre teorie, scienze, meccanica ed arte.

Per capire questo tipo di prospettiva, forse i suoi lettori gradirebbero sapere qualcosa sul mio background. Prima dei miei studi universitari iniziati nel 1947, già mi occupavo in qualche modo di ortodonzia. Fui anche dentista in Marina, dove feci esperienza. Prestai servizio, dopo l’addestramento, nel campo di Williamsburg e lì visitai giovani che non avevano mai visto un dentista o usato uno spazzolino. Fui costretto ad estrarre molti denti con carie profonde inclusi primi molari. Questo mi scoraggiò molto (…) ma ebbi comunque la possibilità di visitare circa 300 uomini al giorno e di osservare migliaia di tipi di occlusioni diverse. Era davvero raro trovare un’occlusione ideale.

Finii il mio servizio come dentista nella base di sottomarini di Key West. Ho lavorato tra i membri del servizio segreto del presidente Truman. Completati i due anni, avevo un’ottima visione della condizione della dentatura umana, specialmente negli uomini.

Ricerca:

Ancora prima di cominciare i miei studi di specializzazione, con l’aiuto del Dr. Allen Brader, sviluppammo la tecnica della laminografia orientata. Questa forniva sezioni di qualità dell’articolazione nei piani richiesti. Così, ancora una volta, trovai un marcato contatto tra odontoiatria e medicina. A livello universitario, studiai i pazienti sottoposti a protesizzazione completa con il Dr. Howard Kubachi. Lavorai anche con il dr. Stanley Tillman sulle corone e i ponti e le riabilitazioni full-arch. Inoltre con il Dr. Bernard Sarnat nel reparto di chirurgia orale e maxillo-facciale e delle anomalie craniofaciali lavorai sulle schisi palatali.

Grazie alle brillanti immagini radiografiche di questa tecnica, mi occupai di molti tipi di patologie della testa e del collo. I casi mi venivano forniti dalle scuole di Odontoiatria e di Medicina. La metà della mia abilità riguardava la radiologia medica, per cui mi consultavo con il dipartimento di medicina fisica.

Durante i miei cinque anni come ricercatore, mi sono interessato di biologia, reumatologia, genetica, endocrinologia e ortopedia medica. Questo oltre gli studi sulla crescita e lo sviluppo e gli effetti dell’ortodonzia. Nella scuola di medicina, ho studiato con Bennett e Braur nel dipartimento di patologia. Per via dei miei interessi sull’artrite, cominciai a comunicare col Dr. Hans Selye sugli effetti biologici dello stress (o distress) e di salute generale e del sistema immunitario. Ho cercato di scoprire il perché i legamenti sono collassati nel rapporto 5:1 femmine:maschi.

Nel mio protocollo originale, disposi uno studio sul legamento per poter determinare gli effetti delle metodiche ortodontiche sul tipo di crescita o sui cambiamenti. Ben presto tuttavia mi insabbiai sotto la valanga dei “problemi temporomandibolari”. Potevo immaginare la cosa perché niente nel campo dell’ortopedia dentale poteva aiutarmi. Era ovvio che doveva esserci una certa associazione tra la perdita dei denti e certi tipi di problemi in pazienti con determinate malocclusioni. La ricerca in molti di questi aspetti continua ancora oggi – a oltre mezzo secolo di distanza.

Longevità della nostra popolazione

Negli anni ‘50, come presidente della nostra società dentale, capii che le mie ambizioni nella vita erano due. La prima era di tenere in vita i miei pazienti oltre i 100 anni e di conservare i loro denti naturali fino alla fine. Il secondo desiderio era cambiare il modo di insegnare l’educazione dentale. Oggi, a meno che non si verifichi una catastrofe mondiale, i bimbi che nascono hanno un’aspettativa di vita di circa 100 anni, se germoglieranno i semi che abbiamo seminato. Se i denti con determinano longevità certa, almeno supportano di certo la qualità della vita.

Io considero la perdita dei denti come un fallimento dell’odontoiatria. Più precisamente, un fallimento dell’odontoiatria preventiva. E considero la malocclusione come un compromesso tra benessere mentale, sociale e fisico di una persona.

Questa è un’ovvia lezione che possiamo apprezzare. Perché tanta gente che ha perso dei denti di accontenta di pagare vaste somme per impianti e ricostruzioni, mentre altri protestano tanto sull’onorario di una visita odontoiatrica di controllo o ortodontica? Io affermo che un servizio ortodontico completo è la migliore offerta in campo medico. Il valore che la persona dà ai suoi denti per mangiare, parlare e detenere un benessere fisico e sociale, si manifesta nel desiderio di restaurare i suoi denti.

Ancora, ci sono rapporti sempre più evidenti tra problemi cardiovascolari e problemi parodontali. Non solo a causa del fumo. Ci si è posta la domanda: può la prevenzione e la cura parodontale condizionare positivamente la salute del cuore?

Prospettive future:

Dopo queste premesse, appare evidente che gli interessi dell’ortodontista devono estendersi oltre i denti. Deve includere i legamenti, la testa, il collo e considerare il paziente nella sua totalità.

La medicina olistica insegna che tutte le parti lavorando congiuntamente danno un risultato migliore che se lavorassero da sole. E’ il concetto di sinergia. Se i denti sono una parte del corpo l’occlusione ne è il fondamento. A volte, i pazienti apprezzano i loro denti solo quando sopraggiungono i problemi.

Se il sorriso non è lo specchio dello spirito, allora cosa lo è? L’ortodonzia non è solo muovere i denti e allinearli.

Considerando il paziente come un tutto, nasce la domanda: A che età l’ortodontista può conseguire il bene maggiore per il paziente, il massimo beneficio e al costo minore?

 

SEMBRA DI ASSISTERE IN QUESTI TEMPI AD UN RINNOVATO INTERESSE PER IL TRATTAMENTO PRECOCE. PENSA CHE SIA GIUSTIFICATO E QUANTO POSSONO BENEFICIARE I PAZIENTI CON QUESTA TERAPIA?

 

Ho preparato una serie di quattro libri sul trattamento precoce. Ho pensato di pubblicarli da me, ma le case editrici danno il denaro che io non ho.

Probabilmente la mia fissazione sul trattamento precoce è cominciata con la correzione dei segmenti nei bambini con palatoschisi e con la terapia post-chirurgica delle componenti maxillari già collassate all’età di tre anni. Ebbi dei risultati ortopedici notevoli con l’apparecchio a W – predecessore del quad helix.

Durante la mia permanenza all’Università dell’Illinois visitai il Dr. Silas Kloehn nel 1950 nel suo ufficio e condussi ricerche sui suoi pazienti. Questo fu prima dell’avvento della cefalometria e della laminografia. Trattai quindi i pazienti con l’arco facciale e li monitorai con radiografie del cranio e delle articolazioni. Nonostante i pochi pazienti analizzati furono aneddotici, dimostrarono certamente delle possibilità. Onestamente, tuttavia, non sapevo come interpretare quei risultati nel 1951 e nel 1952, perché eravamo fermi alla conclusione che tutto era sotto l’influenza della genetica. Gradualmente accettai poi l’idea che tutto il terzo medio della faccia può essere alterato.

La risposta concernente la giustificazione e i benefici dovrebbe essere molto estesa. Infatti, noi abbiamo individuato quaranta benefici. Basterebbe questo affinche la specialità dell’ortodonzia assuma la piena responsabilità della cura dei bambini in dentizione decidua e prima dei sei anni.

Si sa che i primi molari possiedono una direzione di eruzione direttamente prossimale ai secondi molari decidui. L’eruzione ectopica è un’eccezione. Questo vale per la Classe I, la Classe II, la Classe III. Bisogna ricordare inoltre che la posizione bucco-linguale del primo molare è influenzata da quella del secondo molare deciduo, come si verifica nel manifestarsi dei morsi crociati sia buccali che linguali. A sua volta, il secondo molare deciduo è guidato dalla posizione di eruzione del primo molare deciduo, all’età di un anno. E’ inoltre a questa età che si stabilisce il livello del piano occlusale.

E’ evidente che l’ambiente orale può giocare un ruolo decisivo nel corso di questo sviluppo. Ma vi è associata anche la componente genetica. La convessità scheletrica, che è maggiore alla nascita rispetto all’età di tre anni, in particolar modo nei bambini Caucasici, può essere una componente predisponente per la Classe II. La contrazione mascellare è responsabile dello sviluppo di circa i due terzi delle Classi III.

Da questo comprendiamo che la malocclusione non si sviluppa in dentizione permanente, né in quella mista ma molto prima.

Oggi c’è ancora molto da apprendere per riuscire a gestire la dentizione all’età di quattro o cinque anni.

Gli insegnamenti di ortodonzia sono carenti da questo punto di vista, circa il trattamento precoce, altrimenti indicato come preventivo, intercettivo. E’ preventivo permettere la corretta eruzione del primo molare e l’ottenimento di overjet ed overbite corretti o il non consentire l’estrinsecarsi di morsi crociati in dentizione mista.

Parte del problema si basa sull’esperienza dei clinici di più di mezzo secolo fa, con l’uso di apparecchi ordinari e semplici come la trazione extraorale, il quad helix e l’arco di utilità.

Le principali obiezioni si riferiscono alla possibilità “L’ortopedia maxillare è una realtà e può il trattamento funzionale influenzare la crescita della mandibola?”. Questi sono i dubbi che cercheremo di risolvere in questa serie. Il mio obbiettivo è la comunicazione.

In sostanza, la priorità va al conseguimento di una normale congruità tra mascella e mandibola. Ciò implica come prima attenzione l’allineamento scheletrico. Ottenuto ciò il secondo obbiettivo è l’acquisizione di una normale normale unità funzionale nasale ed orale. Quando le strutture ossee sono corrette, ciò si verifica frequentemente prima dei 7 anni. La terza priorità è far sì che partano le spinte naturali dello sviluppo come l’eruzione e l’azione dei piani inclinati. L’ultima priorità è la promozione e l’utilizzazione dei normali processi di crescita.

Il beneficio ora è prevenire l’estrazione dei premolari di un 93% ed eliminare del tutto i casi di chirurgia maxillo-facciale. Penso che questa sia una giustificazione sufficiente. La quantità di correzione, il tempo e la difficoltà aumentano con l’età del paziente.

 

PERCHE’ CI TOCCA SPESSO VISITARE PAZIENTI TRATTATI PRECOCEMENTE DA ALTRI?

 

In tutta la mia carriera ho visto pazienti che hanno adoperato apparecchi per tre o addirittura sei anni, senza aver conseguito risultati. Non posso avere recidiva se non c’è stato un trattamento effettivo. Questo è un assunto di morale e di etica.

Si deve riconoscere che non è colpa del trattamento precoce, ma una conseguenza dell’inettitudine dei clinici. Abbiamo poca istruzione sui metodi e le possibilità del trattamento precoce, e la situazione attuale lo conferma. Il semplice inserimento di un apparecchio o un gioco di bande e brackets non significa trattamento. Per questo motivo, osservo molti pazienti che iniziano il trattamento in dentizione permanente, il che è imbarazzante.  Questo non significa che tutti gli adulti che iniziano il trattamento in dentizione permanente siano candidati alla chirurgia, ma se il trattamento è iniziato in dentatura mista, la chirurgia il più delle volte non va considerata.  Ci troviamo adesso sull’onda della moda?

 

LEI HA USATO NEL CORSO DELLA SUA INTERA VITA PROFESSIONALE ESCLUSIVAMENTE LA TRAZIONE DI KLOEHN (CERVICALE) OPPONENDOSI A QUELLA DIREZIONALE. COME GIUSTIFICA QUESTA SCELTA, SPECIE NEI PAZIENTI CON PIANO MANDIBOLARE AUMENTATO?

 

(continua)