ROMANZESU

 

  ROMANZESU IL VILLAGGIO E LO STREGONE

Sull'altopiano Granitico ai limiti settentrionali del nuorese sorge un villaggio nuragico con dagli edifici culturali affascinanti, occultati per molti anni da un vasto bosco di sugheri. Il nome ROMANZESU è dovuto alla presenza di numerose testimonianze lasciate dai romani in epoca imperiale che occuparono l'altopiano. L'archeologo Antonio Taramelli nel 1919 dava notizia di un insediamento a ROMANZESU descrivendo l'omonima fonte nuragica. Questa era tornata in luce durante lavori della ricerca dell'acqua. Il pozzo sacro di Romanzesu presenta una struttura di una pianta circolare (tholos). Il pozzo dispone di una panchina per tutta la circonferenza ed è collegato a un foro simile a una vasca che raccoglie l'acqua del pozzo quando supera il livello della panchina. Il pozzo veniva utilizzato per dei riti o cerimonie. A Monte dell'area del pozzo sono sorte delle grandi capanne, a pianta circolare esse presentano sedili di pietra grandi focolari centrali. All'estremità orientale del pozzo sacro è stato rinvenuto un tempio a forma rettangolare ,presenta una planimetria irregolare con la parte frontale composta da muri curvilinei il muro sul fondo presenta delle panchine di diverse dimensioni. Nel paesaggio sono stati rinvenuti delle ciotole e vasi di ceramica. Si trova un tempio dove si dice che ci abitasse uno stregone ; per arrivare al centro dell’edificio bisogna attraversare un percorso ad anello che poteva essere un luogo riparato o aperto. Nell’edificio sono stati rinvenuti dei frammenti di modellino in terracotta di una torre nuragica e diverse migliaia di ciottoli fluviali di quarzo rossiccio di diverse dimensioni.

Bacino originariamente lastricato

Pozzo sacro

Capanna con focolare

Cartina pozzo sacro

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Manuela Melinu

Lucianna Goddi