Intarsio sul legno

Sa credenza, sa cassa, su banzicu, sa piattera, sono oggetti tipici che oggi non si usano più. Appartengono al passato. Sono segni della memoria del paese e delle case, con le cucine fumose e i muri di pietra e di fango spessi un metro. Case di contadini, di pastori, di artigiani, addossate lungo i vicoli e le strettoie, sor gurutoso, inconsumabili nel tempo, i giorni e i mesi, le stagioni e gli anni. A quel tempo fermo eppure animato da questo moto interiore appartengono i lavori in castano. Sono segni visibili e tangibili del sapore della mano che ancora dirozza. La mano dell’artigiano che intarsia e disegna, ingurbbiat e signat. Segnare di figure il legno pintare puddos e frores, è come ridare vita alla pianta, stabilire una continuità tra la terra che alimentava le radici e la forma che ancora adesso prende l’albero tagliato. Forme e modelli fatti per durare più a lungo, adatti alla lunghezza e all’infinito del tempo tradizionale. Questo rappresenta la consistenza del sapere della mano, le mani dell’artigiano, e la durata dell’opera. No sono cosas pro una die, pro una die o pro unu mese. Son cosas pro meta tempus. Sono oggetti, che appartengono, come memoria storica, soltanto a un paese. Fanno parte invece di storie e memorie, contos e sinnos intercambiabili tra un paese e l’altro.

Prendete per esempio su banzicu, la culla per i neonati. Era un oggetto che segnava il tempo e insieme lo amministrava. La mamma faceva dondolare su banzicu spingendo con i piedi e con le mani filava e tesseva. Mentre cullava il bambino pensava poi a come organizzare la giornata, la settimana oppure il mese. Faceva il conto di quanto doveva riporre dentro sa cassa, la cassapanca di legno massiccio, e di quanto invece ne doveva venir tirato fuori, abberere e tancare, aprire e chiudere. Sa cassa era il luogo di conservazione del grano e della farina, del pane e di altre provviste. Conservava le memorie del paese abitato e i segreti della campagna. Dondolava su banzicu, continuava a dondolare. Non foss’altro che per quel moto, che riporta al tempo fascinoso dell'infanzia. Conservano di ciascuno di noi e del paese intero.

   

 

Cassapanca intarsiata

 

A scuola di intarsio 

La fase di lavorazione dell’intaglio inizia innanzi tutto con la scelta del legno. Il castano usato nei tempi passati viene utilizzato tuttora per la lavorazione dei mobili in arte sarda e di arredi rustici. È un legno di media durezza, facile da intagliare, e con venature particolarmente belle. Primo atto della lavorazione e la piallatura del legno, poi viene la squadratura dell’eventuale pezzo da lavorare.

Questo viene disegnato riproducendo motivi antichi e suggestivi, come il tipico galletto sardo, le rose centrali e vari intagli distribuiti nella struttura stessa che può essere una cassa panca, la quale in tempi passati era il luogo di conservazione del grano e della farina del pane e di altre provviste. Nell’intaglio del legno vengono utilizzati il martello, lo scalpello e la sgorbia che è l’arnese di maggiore rilevanza per la sua centinatura a "U" e per la realizzazione dell’opera. Ora i mobili cosi lavorati non sono più utilizzati per conservare grano e farina, ma bensì per arredare le case sale e alberghi.

 

 

Cassapanca

 

 

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