Non è poi così blasé, frequentare con tanta assiduità sempre lo stesso locale, mi direte voi. Non è neanche poi così Stray Cat Blues. E' vero, ma che possiamo farci? Il Ragno si è ormai imposto come location di punta della scena cool-retrò milanese, e poi: stasera c'è Frank Popp. Inutile che stia qui a presentarvelo: lo conoscete (o no? spero di sì: dopotutto, qualcuno tra voi ha persino...giurato di essere blasé!!!). Se non lo conoscete eccovi il compito a casa, una bella ricerchina. Ad aprire il DJset è Nick Duke (Vitaminic), le cui selezioni gradiamo sempre non poco; poi lui, il vecchio Frank, direttamente da Dusseldorf, dove è resident DJ allo Unique Club. L'uomo ci ha investito con una degna miscela di easy listening, ma soprattutto funk, jazz groove, latin, boogaloo... e poi northern, northern puro, e poi elettronica, di tutto, bastava fosse cool, e sicuramente lo era. In chiusura addirittura qualche brano di ska original e boss sound. Sinceramente non mi aspettavo una serata così...precisa. Elegantissimo (d'altronde: Hip teens don't wear blue jeans, vi dice qualcosa?), fantastici mocassini bianchi a punta, Frank Popp è in grado di mettere dischi datati '59, forse anche '29, o 2002 (forse anche 2003), facendoli suonare tutti classicamente e stilosamente ed adeguatamente Sixties, Hector Rivera & "I was a Ye-Ye Girl"; ed è così che ci piace, tré blasé indeed. Dietro la consolle, proiezioni di filmati vintage, da Renzo Montagnani (il meglio) a Batman e Robin (così così). Inevitabili, ineccepibili. Ma aspettate di vedere in azione il Dottor Wally. In conclusione, è il caso di dire bella Frank. Successo pieno, missione compiuta.