OPERAZIONI UMANITARIE SVOLTE DALLA BMNN

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ADOZIONE 50 BAMBINI

L’attività di controllo del territorio messa in atto dai Reparti della Forza di Stabilizzazione comporta il diuturno movimento di uomini e mezzi ed il costante contatto con le quotidiane realtà vissute dalla popolazione.

Queste esperienze hanno fatto nascere nei cuori dei militari della Brigata "Sassari", già della Brigata Multinazionale Nord in Sarajevo, inquadrati nella Divisione Multinazionale Sud-Est, l’idea di "adottare" cinquanta bambini ospiti dell’asilo-orfanotrofio Egitto, particolarmente colpiti dalle atroci conseguenze della guerra.

Il progetto di adozione prevede l’elargizione di 30 milioni di lire, sufficienti ad affrontare, per un anno, le spese di istruzione e di mantenimento dei piccoli, di età compresa trai quattro e gli otto anni, appartenenti a tutte le etnie e/o religioni.

Il giorno 25 giugno scorso, 50 bambini, scelti tra gli ospiti meno abbienti della scuola, orfani o figli di genitori che, appartenenti a etnie diverse, sono partiti alla volta di Roma, dove sono stati accolti dal Mons. Giuseppe Mani, Ordinario Militare per l’Italia, e da lì si sono imbarcati su un velivolo che li ha condotti a Cagliari.

I giovani sono stati ospiti del 151° Reggimento a Cagliari e, successivamente, del Comando Brigata che ha sede a Sassari dove hanno incontrato le autorità cittadine e partecipato a cerimonie, visite culturali e manifestazioni.

Promuovendo ed incoraggiando il rispetto dei diritti di quei bambini e delle loro libertà fondamentali, senza distinzione di etnia nè di religione, ancora una volta, il soldato sardo si è imposto non con la forza, ma con l’umiltà di sempre ed in virtù delle sue doti innate : fierezza e generosità.

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DONAZIONE POTABILIZZATORE

Il 29 maggio scorso, a Sumbulovac, nella municipalità di Pale, si è svolta la cerimonia di consegna di un impianto di potabilizzazione, dono della Regione Autonoma della Sardegna.

L’impianto, in grado di rendere potabile una portata di cinque litri d’acqua al secondo, potrà servire una popolazione di circa 2000 abitanti, assicurando loro una dotazione giornaliera pro capite di quasi 250 litri. La sistemazione dell’impianto sul sito ed il suo montaggio è stato portato a termine, a tempo di record, dai tecnici del Consorzio "Flumendosa", appositamente affluiti dalla Sardegna, con il concorso dei militari italiani della Brigata Multinazionale Nord. I militari del 151° Reggimento "Sassari" hanno voluto in questo modo onorare, prima del termine della loro missione in Bosnia-Herzegovina, l’impegno assunto con la Municipalità di Pale, del quale potranno certamente andare orgogliosi e che gli ha meritato la fiducia, la stima e anche l’affetto della popolazione.

Erano presenti alla cerimonia il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, On. Federico Palomba, l’Ambasciatore d’Italia in Bosnia Erzegovina, Dott. Enrico Pietromarchi, il Comandante della Brigata Multinazionale Nord della Forza di Stabilizzazione, Generale Pierluigi Torelli, il Vice Comandante Militare della Sardegna, Generale Giangabriele Carta; Autorità civili locali tra cui il Governatore del Cantone Srpsko Sarajevo, Dott. Lasica, il Sindaco di Pale, Sig. Pandurevic e il Presidente del Consiglio Cantonale, Mira Sara.

L’impianto di potabilizzazione donato dalla Regione Autonoma della Sardegna alla cittadina di Sumbulovac, Municipalità di Pale ha iniziato la sua produzione.

In data 17/07/1999 alle ore 12.00 si sono incontrati, con il Brig. Gen. Pierluigi Torelli, Comandante della Brigata Multinazionale Nord, l’ingegner Vacca del Consorzio "Flumendosa", il Ten. Col. Tornabene dell’Italian CIMIC Unit e il Sindaco di Pale, Sig. Nedad Pandurevic per bere la prima acqua prodotta dal potabilizzatore.

Nel corso dell’incontro l’ingegner Vacca ha informato il Sindaco di Pale della decisione della Regione Sardegna di stanziare ulteriori 160 milioni, necessari per la realizzazione di una conduttura idrica, per la realizzazione di un serbatoio da 120 metri cubi e per l’allacciamento con la linea elettrica, con l’assicurazione dell’Italia CIMIC Unit che, in tempi rapidi, l’acqua potabilizzata potrà essere finalmente a disposizione dell’intera cittadinanza.

I militari della Brigata Multinazionale Nord, quindi, nonostante le sempre intense attività operative, hanno sempre modo di dimostrare l’attenzione che pongono nel cercare di alleviare le sofferenze e i disagi della popolazione civile della Bosnia Erzegovina.

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"100 ORTI PER SARAJEVO"

Il giorno 11 luglio scorso, con l’arrivo a Sarajevo dei tecnici agrari italiani, degli attrezzi, delle sementi e la loro consegna a cento famiglie povere, si è conclusa l’operazione "100 orti per Sarajevo", progetto di aiuti umanitari per la ripresa dell’economia agricola in Bosnia Erzegovina. L’iniziativa è stata promossa dal Gen. Pierluigi TORELLI, Comandante della Brigata Multinazionale Nord inquadrata nella Divisione Multinazionale Sud-Est della Forza di Stabilizzazione, con l’obiettivo di raccogliere mezzi tecnici, attrezzi, sementi, fertilizzanti e quant’altro, utile per risvegliare la ripresa delle attività agricole abbandonate nei lunghi anni della guerra, cercando di sensibilizzare attraverso la stampa gli imprenditori italiani e quanti altri di buona volontà. L’Unione Provinciale degli Agricoltori di Siena, sede del 186° Reggimento paracadutisti "Folgore", in Bosnia dal 30 maggio scorso, ha risposto all’appello del Generale Torelli, inviando materiale e due tecnici i quali, per la coltivazione degli orti, hanno predisposto un "kit", che comprende attrezzi vari e sementi altamente selezionate, tenendo presenti le caratteristiche del terreno, il microclima e le abitudini alimentari, in grado di soddisfare il fabbisogno di quattro famiglie, ciascuna composta da quattro persone, per ciclo produttivo. La consegna dei kit ai beneficiari è avvenuta a Novo Sarajevo, comune più importante per numero di abitanti ed estensione del Cantone di Sarajevo, dove è stata effettuata anche la prima dimostrazione di tracciatura di un orto, e a Jasik, nel comune di Pale.

I tecnici italiani hanno risposto alle innumerevoli domande fatte da parte degli intervenuti e si sono prodigati in consigli ed insegnamenti relativi alla preparazione del terreno, alla qualità dei semi, alle metodologie di semina, alla germinazione, alla rotazione di colture, agli antiparassitari, all’irrigazione, ai concimi, ecc..

Le autorità comunali hanno espresso il loro ringraziamento, sia per quanto ricevuto che per la positiva collaborazione che consente di avviare, per l’avvenire, un rapporto duraturo.

In particolare è stata sottolineata l’opera svolta dal Gen. Torelli in favore della ripresa economica di questo Paese, confermando la sensibilità che da sempre contraddistingue l’Italia e i militari della Brigata Multinazionale Nord perché la Bosnia ha soprattutto bisogno di un aiuto per sviluppare le proprie possibilità produttive: progetti, anche piccoli, che consentano una ripresa sana e decorosa nell’immediato futuro.

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OPERAZIONI DI SOSTEGNO UMANITARIO

Innumerevoli sono state le operazioni di carattere umanitario portate avanti in sostegno delle Municipalita' poste sotto l’ Area di responsabilità della BMN-N a comando italiano.

Donazioni a vari enti ( ospedali, scuole, istituti, ricoveri, municipalita' e campi profughi) di aiuti umanitari vari provenienti da associazioni di volontariato, protezione civile, comuni, enti publicie privati Italiani in genere, sono state portate avanti in questi mesi unitamente ad operazioni di soccorso e di trasporto presso presidi ospedalieri medici Italiani di numerose persone vittime delle atrocita' della guerra.

Alcuni esempi delle attivita' svolte sono:

  • consegna di una impastatrice e di macchinari per la panificazione alla municipalita' di Foca;

  • consegna di aiuti umanitari nelle localita' di Visegrad, Socolac, campo profughi Hotel Sator, campo profughi Pale, Novo Sarajevo.

  • coordinamento nel corso d'opera della Cp. Genio per svariate realizzazioni a favore dei Comuni locali.

  • trasporto e ricovero di 4 bambini affetti da cardiopatie varie presso il presidio ospedaliero di "S'Orsola" Bologna dove sono stati sotoposti a delicati interventi chirurgici.

  • soccorso di una bambina che, a causa dell'esplosione di una mina, aveva perso l'uso di una gamba. Trasportata in Italia ed operata presso una clinica Milanese che si era offerta volontariamente di ricoverarla;

  • visite mediche effettuate da personale medico della Brigata Multinazionale ai bambini di Rudod una scuola di Rudo dove sono stati visitati e sono stati effettuati interveni odontoiatrici a favore dei bambini;

  • vari interventi di supporto nelle operazioni di ricostruzione e ristrutturazione degli edifici e dei campi profughi (es.lavori di ristrutturazione a favore di un convento appartenente all'associazione SPROFONDO, intrventi a favore del campo profughi di Pale ecc.)

Molte sono state anche le iniziativa a carattere sociale:

  • organizzazione di alcuni tornei di calcio con rappresentative di comuni situati all’interno dell’area di responsabilità della Brigata Multinazionale Nord;

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UNITI NELLA MUSICA

  • nel quadro delle iniziative di carattere umanitario culturale e ricreativo organizzate dalla Brigata Multinazionale Nord su base Brigata "Sassari" il giorno 22 dicembre 1999 alle ore 20.30 presso il Centro Culturale Bosniaco a Sarajevo si è tenuta una manifestazione musicale intitolata "Uniti nella musica"

    Questa manifestazione è stata fortemente voluta dal Comandante della Brigata Multinazionale Nord Brigadier Generale Giuseppe SABATELLI sia per fare gli auguri ai soldati italiani in un atmosfera festosa sostitutiva quanto più possibile di quella che ciascuno avrebbe avuto in patria, sia per riunire intorno ad un unico ideale di pace le unità dell’Esercito italiano impegnate in Bosnia e i rappresentanti dell’etnie croata, serba e musulmana.

    Impresa, quest’ultima, piuttosto ardua in considerazione della tensione ancora esistente fra la Repubblica Serba e la Federazione che nel loro insieme costituiscono la Repubblica della Bosnia Erzegovina. Alcuni avevano avanzato perplessità in merito alla possibilità d’incontro fra le diverse entità, ma la fiducia del Comandante della Brigata, originata dai rapporti costruttivi e cordiali impostati nel corso delle visite di cortesia da lui effettuate precedentemente è risultata, alla fine, vincente .

    Infatti, la sera dello spettacolo il Governatore del Cantone di Sarajevo, i Sindaci delle principali città della Repubblica Serba e della Federazione si sono incontrati in un teatro gremito di spettatori. La maggioranza di questi, come era ovvio che fosse, era costituita dai militari italiani che non hanno voluto perdere questa occasione di incontro.

    Facevano ala membri delle ambasciate italiana, inglese e svizzera, una nutrita rappresentanza dei dipendenti civili locali inquadrati nella Brigata Multinazionale e un folto gruppo di cittadini comuni.

    Alla manifestazione hanno partecipato oltre la Banda della Brigata "Sassari", e il gruppo folk di Florinas , giunti appositamente dalla Sardegna, diversi gruppi folcloristici provenienti da comuni appartenenti alle due entità presenti nell’area di responsabilità della Brigata Multinazionale.

    La Banda della Brigata si è esibita, per prima, suonando motivi militari di musica classica e natalizia.

    La serata è proseguita in un una atmosfera indimenticabile di folclore e amicizia all’insegna della musica etnica.

    C’era tutta la fatica dei pastori balcanici nei grezzi filati di lana dei costumi di Pale, colori fantasmagorici e antiche nenie nel ballo muto segnato solo dal ritmo dei passi e dal tintinnio degli ornamenti fatti di piccole monete.

    Un vero tripudio di colori e di note nelle danze movimentatissime del "Kolo Bosansko" particolarmente apprezzate per l’interpretazione e la presentazione dei costumi delle diverse etnie.

    Che dire della danza della Sciumadjia e della Nisava di Rudo, c’era tutta la forza e il respiro del freddo vento dell’est nei movimenti frenetici dei danzatori.

    Flessuose e da "mille e una notte" le movenze delle danzatrici di Praca nella "Musliman Dance" di Sarajevo.

    Bella e suggestiva la "Danza della vecchia montagna" di Pale.

    Finita la frenesia dei balli balcanici si è alzato maestoso il canto polifonico del coro di Florinas; antiche melodie in lingua antica, voci virili che hanno cantato l’amore, la pace e l‘amicizia. Ancora il gruppo di Florinas con il composto ballo sardo eseguito da giovanissime ballerini immersi nelle note di un’arcaica danza rituale accompagnati dal suono di un organetto diatonico, classico strumento di accompagnamento dei balli sardi.

    Allo spettacolo erano presenti diverse televisioni e testate giornalistiche locali che hanno dato notevole risalto all’avvenimento e all’azione di mediazione svolta dal Comandante della Brigata e dal suo Stato Maggiore: per la prima volta, dalla fine della guerra, si sono riuniti in un unica cornice multietnica gruppi folcloristici musulmani e serbo bosniaci.

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