Il processo di pace |
Il processo di
pace in Bosnia è iniziato nel 1995 con una serie di
riunioni formali, relative agli aspetti politici, militari ed istituzionali, che si
sono concluse con i così detti "Accordi di Dayton" (21 novembre 1995)
firmati a Parigi il 14 dicembre 1995. Essi
comprendono una serie di "punti chiave" la cui attuazione ha
determinato il ritorno della pace in tutto
il Paese martoriato da ben quattro
anni di guerra civile . In campo politico
sono intervenute varie organizzazioni
sovranazionali quali la NATO ( per garantire la sicurezza),
l'OSCE (per garantire il regolare svolgimento
del processo elettorale), il Consiglio d'Europa (per garantire i rispetto dei diritti
umani e la creazione di idonee strutture
giurisdizionali ) . Altre
istituzioni specializzate , in
rappresentanza delle Nazioni Unite (come l'UNHCR) si occupano del problema dei
rifugiati e degli aiuti umanitari . In particolare , dal
punto di vista economico - finanziario
le attività di coordinamento degli aiuti
destinati alla ricostruzione sono affidate alla Banca
Mondiale , che di fatto condivide tale
responsabilità con la Commissione Europea . L ' erogazione
degli aiuti alle due entità costitutive
la Bosnia- Erzegovina (Federazione Croato-musulmana e Repubblica Srpska) è
subordinata alla cosiddetta "condizionalità politica" cioè al
rispetto degli accordi di pace. L'ambasciatore Wolfgang PETRITSCH è stato incaricato di controllare l'applicazione della "condizionalità politica". PETRITSCH è l'Alto Rappresentante responsabile, di fronte ai Firmatari degli Accordi di Dayton ed alle Nazioni Unite, per il coordinamento di tutte le attività degli organismi internazionali impegnati nei settori politici e socio - economici ( ricostruzione , rientro dei rifugiati e sfollati, elezioni ed creazione di istituzioni democratiche) |