COSA FARE ?

 

 

1) Come comportarsi sul campo e in caso di sospetto avvelenamento

2) Cosa fare sul piano normativo



 

 

1) COME COMPORTARSI SUL CAMPO:

 

ATTENZIONE nelle campagne quando si è all'aperto con bambini e animali domestici

EDUCAZIONE dei propri animali a non raccogliere cibo da terra (molto difficile anche perchè per i bocconi vengono utilizzati alimenti particolarmente appetitosi ed attraenti per gli animali)

PRONTO INTERVENTO con immediato ricorso a cure mediche o veterinarie anche in casi di dubbio avvelenamento

 

I sintomi principali che ci devono allarmare sono:

Nel caso di veleni neurotropi, dai 30 minuti alle 2 ore dopo l'ingestione si ha irrigidimento degli arti, incapacità a mantenere la stazione quadrupedale, respiro difficoltoso e crisi convulsive; può esserci vomito e raramente diarrea.
Nel caso di veleni emorragipari, dopo qualche giorno dall'ingestione compaiono fenomeni emorragici che (se solo interni) danno pallore delle mucose, respirazione difficoltosa, grave stato di prostrazione; possono anche esserci petecchie o emorragie nasali. Non c'è mai vomito.
Quando si tratta di veleni tossici sul sistema gastro-intestinale, compare precocemente vomito e diarrea anche emorragica, con dolore addominale.

In caso di sospetto avvelenamento:

- Mettersi in contatto telefonico con il centro veterinario più vicino (oppure - per la provincia di Firenze e quella di Prato - con la Guardia Medica Veterinaria, se il fatto succede fuori orario di lavoro o in giorno festivo), in modo da allertare il medico perchè si renda immediatamente disponibile al momento dell'arrivo del cane.

- Cercare di far vomitare il cane o il gatto: utile a questo scopo, in assenza di farmaci appositi (emetici), la somministrazione di una sospensione di chiara d'uovo montata a neve, unita ad acqua calda molto salata. Non dare mai latte.

- Mantenere il soggetto tranquillo e non somministrare MAI latte. Evitare qualsiasi inutile stimolo sonoro o visivo che possa scatenare una crisi convulsiva.

Una volta effettuato tutto quanto necessario e possibile per salvare l'animale colpito, si dovrà notificare una DENUNCIA alla Polizia Provinciale della zona.
Sempre alla Polizia Provinciale andranno anche segnalati tutti i casi di avvelenamento di cui si abbia notizia e qualsiasi informazione su località colpite o su eventuali responsabili di utilizzo di bocconi avvelenati.

Per poter individuare con precisione le zone più a rischio e chiedere l'intervento delle Autorità competenti (sorveglianza, tabellazione con cartelli che segnalino il pericolo), oltre alla denuncia presso le locali Forze dell'Ordine, vi chiediamo di SEGNALARE TUTTI I CASI di avvelenamento anche al "Coordinamento contro l'avvelenamento di animali" organizzato dalle Associazioni animaliste e ambientaliste di Firenze, telefonando a: WWF Toscana tel/fax 055477876.
Segnalateci non solo i casi nuovi, ma anche quelli vecchi di cui siete a conoscenza, a partire dal 1990.

E' importante che il Medico veterinario invii i campioni di esche o di materiali organici utili (in caso, purtroppo, di morte dell'animale, compiendone l'autopsia) agli Istituti localmente competenti per le analisi (di solito l'Istituto Zooprofilattico).

In alcuni casi, dove non vi siano strutture e/o procedure adeguate, il trasporto (con apposite modalità di refrigerazione) dovrà - purtroppo - essere fatto dallo stesso proprietario dell'animale.

E' fondamentale infatti che si riesca a giungere ad una diagnosi delle cause della morte e del tipo di veleno, in modo da dare fondamentali elementi alle indagini sui responsabili e per allertare gli abitanti della zona, nonché avere maggiori possibilità di intervenire in tempo rapido e nel modo più adeguato allo scopo di salvare ulteriori eventuali animali colpiti nella stessa area.

 

LA GUARDIA MEDICA VETERINARIA

Negli orari di chiusura degli ambulatori (dalle ore 20 alle ore 9) e nei giorni festivi è in funzione, in molte provincie, un servizio di GUARDIA MEDICA VETERINARIA.

Nella provincia di Firenze occorre chiamare il
numero verde: 800 991577
.

E’ un servizio fondamentale ed è l’unica possibilità di salvezza nei casi che richiedano un intervento immediato.

(Per la Polizia Provinciale di Firenze: Via Andrea del Sarto 8 - 50135 FIRENZE
Tel.: 055 2760901 - 055 2760902 - 055 2760904 - fax: 055 2760903)


ALTRI NUMERI ATTIVI NELLA REGIONE TOSCANA:

FIRENZE E PROVINCIA:
GUARDIA MEDICA VETERINARIA: 055 7223683

Per la provincia di Firenze esiste anche la possibilità di chiamare il
numero verde: 800 991577

PRATO E PROVINCIA
GUARDIA MEDICA VETERINARIA: 0574 33373

ZONA DI EMPOLI
GUARDIA MEDICA VETERINARIA: 339 6104374

ZONA DI LUCCA
GUARDIA MEDICA VETERINARIA
(appoggiata all'ospedale): 0583 9701

ZONA DI MASSA CARRARA
GUARDIA MEDICA VETERINARIA
appoggiata al 118


(Per i numeri delle altre Regioni, vedi alla sezione EMERGENZE)

 

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Cosa fare quando si trova un animale selvatico o di affezione
morto con sospetto di avvelenamento...

 

Per prima cosa occorre portare l’animale da un veterinario.

Il veterinario, se riterrà confermato il sospetto di avvelenamento, eseguirà l’autopsia ed invierà gli organi (ed i liquidi organici ritenuti idonei) all’Istituto Zooprofilattico, nella maniera più opportuna per consentire le analisi.

Il veterinario - almeno in Toscana - provvederà anche a
segnalare (tramite apposita scheda) entro 24 ore alla Polizia Provinciale ed al Comune di competenza il caso di avvelenamento sicuro o anche solo sospetto.

Si ricorda - è molto importante - che i campioni devono essere ghiacciati per non deteriorarsi.

Nelle altre regioni (diverse dalla Toscana), è comunque possibile portare l’animale da un veterinario al quale chiedere di effettuarne l’autopsia; successivamente - purtroppo a spese proprie - occorre spedire o portare gli organi ed i liquidi organici prelevati (e ghiacciati) ad un idoneo Istituto di Tossicologia (generalmente dell’Università).

 

(Vedi, alla fine di questa pagina, le immagini di alcuni bocconi avvelenati:
abituiamoci a riconoscerli...)

 

   (torna alla pagina d'inizio)

(torna alla pagina: IL PROBLEMA)

 


 

 

2) COSA FARE SUL PIANO NORMATIVO

 

Le norme attuali vietano l'utilizzo di esche e bocconi avvelenati (Legge 11 febbraio 1992 n. 157), ma danno pochi ed inadeguati strumenti per fronteggiare il fenomeno.

La Regione Toscana, su pressione delle Associazioni ambientaliste del Coordinamento (in particolare del WWF e dell'Unione Amici del Cane e del Gatto - che hanno curato la prima stesura della proposta di normativa) e grazie all'opera del Gruppo Verdi regionale, ha approvato la prima legge regionale specifica sul problema degli avvelenamenti (vedi il testo nella sezione Istituzioni).

Anche la Regione Umbria ha approvato una legge regionale specifica, la L.R. n. 27 del 22/10/2001, dal titolo: "Norme in materia di divieto di detenzione ed utilizzazione di esche avvelenate" (vedi il testo nella sezione Istituzioni).

Nel caso della Toscana, anche se il testo finale della Legge (L.R. 39 del 16 agosto 2001, "Norme sul divieto di utilizzo e detenzione di esche avvelenate", pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 27 del 27.8.2001) ha perso alcuni punti importanti a causa di pressioni a livello politico, tuttavia essa costituisce un importante passo avanti per diversi elementi:

- Si prevede il divieto non solo dell'utilizzo, ma anche dell'abbandono, della preparazione e della detenzione di esche o bocconi avvelenati. Da quanto sopra vengono ovviamente escluse le attività di derattizzazione, ma anche per queste vengono introdotti particolari criteri e limiti.

- Si introducono specifiche sanzioni pecuniarie (ovviamente in campo amministrativo, non avendo la Regione potestà di legiferare in campo penale, e ferme restando le implicazioni penali previste dalle norme nazionali) per le violazioni delle previsioni della legge in oggetto, a cui si aggiungono importanti sanzioni accessorie (come quella per tutti i soggetti titolari di autorizzazioni o licenze regionali o provinciali inerenti attività faunistiche, agrosilvopastorali o di raccolta di prodotti spontanei del bosco consistente nella sospensione per un anno dell'autorizzazione, del tesserino o della licenza. Anche la reiterazione degli atti dà luogo alla revoca dell'autorizzazione, del tesserino o della licenza). Se il responsabile delle violazioni riveste la qualifica di Guardia particolare giurata o di Guardia volontaria, la sanzione amministrativa pecuniaria viene raddoppiata ed è prevista la revoca definitiva del decreto di guardia.

- Il Comune e l'Azienda Sanitaria Locale dovranno portare avanti azioni di bonifica delle aree colpite e, in caso di ripetuti episodi, segnalare il pericolo con tabelle perimetrali o ai punti di accesso dell'area colpita.

- Si stabilisce l'obbligo per il Medico veterinario di segnalare (tramite apposita scheda) entro 24 ore alla Polizia Provinciale e al Comune di competenza casi di avvelenamento sicuro o anche solo sospetto, giunti alla sua visione. Questo permetterà di dare avvio, da parte delle Istituzioni competenti, alle azioni di cui al punto precedente ed inoltre di ottenere finalmente un più accurato monitoraggio del fenomeno.

- La Regione dovrà comunque attivare almeno un laboratorio tossicologico in grado di esaminare i campioni inviati dai medici veterinari per tutta una serie dei veleni più frequentemente utilizzati e dovrà inoltre coprire (almeno fino ad un certo tetto) le spese di spedizione e di analisi dei campioni.

- Le Province hanno l'obbligo (entro il 31 gennaio di ogni anno) di rendere pubblica con apposita cartografia la distribuzione degli episodi di avvelenamento occorsi nell'anno precedente.

- Sulla base delle sostanze utilizzate nei casi di avvelenamento, la Regione avrà anche il compito di stilare una lista di sostanze che dovranno essere sottoposte a vendita in regime controllato tramite registrazione.

- Presso l'Assessorato regionale alla Sanità viene costituita una Commissione tecnico-consultiva sul problema dell'avvelenamento degli animali, formata da rappresentanti del Dipartimento regionale, dell'Ordine dei Medici veterinari, delle Facoltà di Medicina Veterinaria, dell'Istituto Zooprofilattico, delle Associazioni di tutela degli animali.

 

In Toscana ed in Umbria:

adesso però dobbiamo davvero adoperarci tutti per sollecitare e controllare la completa e rapida applicazione della nuova normativa da parte delle Amministrazioni e delle Autorità competenti.

 

Nelle altre Regioni:

FATEVI ANCHE VOI PROMOTORI DI NORMATIVE SIMILI A QUELLA TOSCANA E UMBRA CONTRO LA PIAGA DEI BOCCONI AVVELENATI.

 

   PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE

 

Anche la RACCOLTA DI FIRME è stato uno strumento fondamentale e prezioso per giungere alla normativa regionale toscana.

Per questo suggeriamo a tutti coloro che sentono il bisogno di impegnarsi in questa battaglia, di utilizzare lo stesso strumento della raccolta di FIRME per sollecitare l'adozione di una normativa regionale in proposito.

Chi volesse farlo, può utilizzare gli stessi moduli scaricabili da qui, dopo aver apportato le opportune e necessarie modifiche di adattamento alla propria Regione.

 

Scarica da qui il modulo per la raccolta di firme:

PET-FIR.DOC (word file, 75 KB)

PET-FIR.ZIP (zip file, 41 KB)

 

Vedi anche la pagina di suggerimenti per organizzare una raccolta di firme:

   (vai alla pagina RACCOLTA DI FIRME)


 

 

 

Immagini di bocconi avvelenati


(fornite dalla Sezione di Farmacologia e Tossicologia del
Dipartimento di Clinica Veterinaria dell'Università di Pisa)

 

Quasi tutte le immagini che seguono riguardano esche a base di inibitori
delle colinesterasi (organofosforici e carbamati).

Per le polpette contenenti le capsule, non è stato invece possibile stabilire il tossico impiegato
in quanto molto probabilmente di natura volatile e quindi non conservato.

La foto del fagiano mostra un nuovo ed inquietante tipo di esca: quella inserita in un animale vivo.
Questa esca è stata ritrovata in una riserva: al momento del ritrovamento il fagiano grande
(legato con il fil di ferro per una zampa ad un paletto) era ancora vivo,
ed intorno aveva i propri piccoli fagiani.
Sotto al collo è stata ritrovata una pallina di colore grigio che, dalle analisi,
è risultata essere composta da
Pirimicarb (carbamato) ed endosulfan (organoclorurato).
In pratica gli è stato fatto un impianto sottocute nella regione del collo,
e chiunque l'abbia fatto doveva saperlo fare.

 

 

Polpetta avvelenata

Polpetta avvelenata

Pallina da tennis
contenente veleno

Pallina da tennis
contenente veleno
non identificato
:
particolare

Fetta di prosciutto
contenente veleno

Uova contenenti veleno
Uova contenenti veleno
Uova contenenti veleno
Fagiano con i propri piccoli
Particolare della testa
Particolare della zampa
Particolare dei piccoli
di fagiano
Particolare della pallina
contenente veleno
inserita nel collo
del fagiano vivo
Particolare

Particolare

 

 

 

Colli di pollo imbottiti di stricnina e poi cuciti

Colli di pollo imbottitti di veleno
e poi legati con spago

Piselli cotti e intrisi di veleno liquido

Lardo con inserita stricnina

Boccone avvelenato

Salsiccia imbottita con stricnina
e poi ricucita

 

 

 

Colli di pollo
con stricnina
Cotenne
con stricnina
Esca con
metaldeide
Esca aperta
con metaldeide
Fagiano
con metaldeide
Fagiano
con metaldeide
Formaggio
con
fosfuro di zinco
Polmone,
mortadella,
metaldeide
Polpetta
con
fosfuro di zinco
Uova con IDC
Prosciutto con IDC

 

 

   (Vedi anche la pagina: CONSULENZA TOSSICOLOGICA)

 

 

(Per ulteriori informazioni rivolgersi a:

Coordinamento toscano contro i bocconi avvelenati, presso:
WWF Toscana, Via S.Anna 3 Firenze tel/fax 055477876)

oppure scrivere al Coordinamento:
barbi@dicos.unifi.it

 

(Per la POLIZIA PROVINCIALE della Provincia di Firenze:
Via Andrea del Sarto 8 - 50135 FIRENZE
Tel.: 055 2760901 - 055 2760902 - 055 2760904 - fax: 055 2760903)

 

 

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