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Messaggi da 1 a 100 - sett. 1998 / sett. 2000


 

 

100.  A nome e per conto L.A.N.: la battaglia dei bocconi avvelenati

Data: mart. 19 sett. 2000
Da: Cristina Pinzauti <pinzauti@dada.it>
(Tratto da: pck-animali@peacelink.it)

 

A nome e per conto di Luigi Macoschi, presidente della Lega Antivivisezionista Nazionale:

La battaglia dei bocconi avvelenati / Processo a Firenze contro un allevatore il 21/09/2000

I bocconi avvelenati hanno causato, specialmente nelle zone di caccia di tutta Italia, particolarmente in Toscana, la morte - fra atroci sofferenze - di migliaia di animali domestici (in primis cani e gatti), senza contare la stima, difficile da effettuare, di quelli selvatici, causata dall'ingerimento di veleni: in particolare stricnina.

Per quest'ultimo crimine siamo riusciti, dopo anni di segnalazioni e denunce alle Autorità competenti, controlli a tappeto ed appostamenti, ad ottenere un capo di imputazione contro un allevatore di animali da selvaggina destinati al ripopolamento, che lo vede imputato in un processo contro di lui svoltosi il 6 aprile scorso davanti al Tribunale Penale di Firenze, rinviato al 20 giugno scorso ed ancora al 21 settembre 2000 (fra due giorni). Al riguardo vi invitiamo tutti a partecipare per far vedere ai cacciatori per primi, al giudice (che e' una donna, molto in gamba e sembra dalla nostra parte, o forse e' semplicemente dalla parte giusta), ai giornalisti, alla pubblica opinione, che gli zoofili sono tantissimi e che se anche gli animali non parlano e non possono difendersi, c'e' chi lo fa per loro.

Grazie da noi e da "loro".

 

 


 

99.  bocconi avvelenati

Data: lun. 18 sett. 2000
Da: STEFANO VITALE BROVARONE <vitale@centroin.it>

 

Mi chiamo Stefano VITALE BROVARONE e mi dichiaro, senza timore alcuno, cacciatore: questa mia passione non riesce certo a non farmi inorridire davanti ai cani morti per i bocconi avvelenati e sono certo che i medesimi sentimenti agitino chi svolge come me la attività venatoria.

Certo ci sarà qualche "persona" con minor sensibilità ma, in fondo, ogni categoria ha i suoi "tifosi da curva":

Sono assolutamente d'accordo con le vostre iniziative cui va il mio appassionato plauso: ritengo tuttavia che il vostro sito per qualche verso rifugga dal coinvolgere i veri cacciatori. Troppo pervaso di sentimenti anticaccia, troppo pieno di proclami di Associazioni che la caccia - legittimamente - combattono: difficile pensare che si potrebbe tentare azioni comuni.

Occorre pensare che molti cani sono uccisi nei giardini, nei recinti e nei giardini pubblici (Scandicci): anche per questi si può sospettare dei cacciatori? Un taglio meno ostile verso il mono della caccia, credo, sarebbe più utile.

Bravi, comunque.

E, se volete anche quella di un cacciatore, vi stringo la mano pronto a dare il mio personale contributo.

Stefano VITALE BROVARONE 

 

 


 

98.  Da Verona

Data: mart. 05 sett. 2000
Da: aivam arpnet <aivam@arpnet.it>

 

5 SETTEMBRE 2000 Verona

Tosca, riesenschnauzer di un anno e mezzo, che giocava con i bambini e stava lavorando per diventare cane da sostegno nelle pet therapy, è stata avvelenata il 14 agosto da una polpetta di topicida, avvelenamento da dicumarinici.

Tosca è sempre stata nel suo recinto per tutto il mese di luglio e agosto. Sicuramente qualcuno ha volontariamente gettato un boccone fatto su misura per lei all'interno del recinto. La morte è avvenuta inesorabile provocata da una completa emorragia di entrambi i polmoni.

Sarebbe utile conoscere quali tipi di topicida esistono in commercio e in quali forme esse vengono vendute. Queli veleni usano più volentieri i cacciatori di frodo o quale percentuale si riscontra nell'utilizzo di diversi veleni.

La sofferenza supera e soffoca la rabbia e l'incredulità di un gesto gratuito senza motivo.

Sono vicina a tutti coloro che hanno avuto l'esperienza di soffrire per aver perso un fedele amico combattendo contro un fantasma.

Sabrina

 

 


 

97.  Incredibile

Data: dom. 20 agos. 2000
Da: gra <gragra2@libero.it>

 

Ho 3 gatti e un cane, e leggendo questi messaggi sono sempre più convinta che gli uomini sono le uniche "bestie" (senza offesa per gli animali) sulla faccia di questo pianeta!

Scusate, ma le immagini non ho la forza di guardarle! Continuate così e grazie da parte dei miei "ragazzi"!

Graziana

"nurses are beautiful people"



 

96.  bocconi avvelenati anche nel VENETO

Data: giov. 17 agos. 2000
Da: "dr.ssa regina moretto" <eurocompanytriveneto@tin.it>

 

Montebelluna (TV), lì 17 agosto 2000

Cari "amici dei miei amici",

ho sei cagnolini e sei gattini che vanno tutti d'amore e d'accordo in campagna.

Ho letto con grande dolore le notizie apparse nel Vs. sito. Purtroppo ho vissuto un'esperienza simile lo scorso anno.

Ma Orso ed io siamo stati più fortunati. Grazie al fatto che Orsetto è un cagnolino molto prudente nell'accettare cibo da qualcuno o nel mangiare quello che trova in giro, si è salvato.

Il boccone lo ha solo leccato e, non appena ha iniziato a sentirsi male, è corso subito da noi. Una corsa furibonda - in lacrime - dal veterinario ci ha salvati.

Dico ci perché se ripenso allo strazio di vedere i suoi occhioni che mi guardavano disperati, di sentire la sua linguetta che, con le ultime forze, cercava ancora di darmi i bacini, di guardarlo - impotente - mentre soffriva, con le zampine che si stiravano per gli spasmi, non posso pensare a come avrei reagito.

L'amore mio è guarito da un avvelenamento da calciocianamide, ma una dozzina di altri cani - nello stesso periodo (settembre del 1999) è morta - alcuni fulmineamente. La zona in cui il fatto è accaduto si chiama "Zapparé" - campagna tra la frazione di San Gaetano di Montebelluna (dove abito e dove tra l'altro i bocconi sono stati gettati nel nostro terreno - un vigneto non recintato, in cui gli animali sono abituati a passeggiare - giustamente visto che sono a casa loro) e Barcon di Vedelago - in provincia di TREVISO, nel VENETO.

Pare che il veleno sia stato messo da alcuni contadini - proprietari di un vicino frutteto - indastiditi dai cani dei cacciatori (tengo a precisare che non nutro alcuna simpatia per i cacciatori, ma allora: perché non avvelenano loro, invece di quei poveri cani?)

E' stata una vera strage a detta del nostro veterinario che ha provveduto a fare la denuncia (che purtroppo qui nel Veneto serve a ben poco). Non essendo informata dell'importanza di fare una denuncia personale, in quanto Orso si era ripreso, voglio comunque ora chiedere a Voi se nella mia arretrata regione esiste qualcuno a cui rivolgersi per segnalare questi casi e, potendo, per fermare questi pazzi criminali...

... e oltre a loro anche quei crudeli senza cuore che abbandonano animali per la strada. Due delle nostre gattine le abbiamo raccolte così (Trilli con il nasino rotto perché l'avevano gettata da un'auto in corsa e Raissa tremante, spaurita e piangente in un cespuglio di notte, al freddo; si vedeva che era una micetta casalinga, che si deve essere improvvisamente ritrovata tradita da coloro che amava e in cui aveva fiducia, perché ci ha messo circa sei mesi per riprendere il coraggio di uscire dalla mia camera - non solo dalla casa).

Per non parlar di quelli che si divertono ad investire i cani anche se sono sul ciglio della strada - così è morto Fiocco - un dolce grassotto cuccioletto, figlio di Orso e di Lulù (la matriarca).

Mi è rimasto Piuma, il fratellino, ma l'apprensione è sempre forte e combatte con il desiderio di lasciarli comunque scorrazzare liberi e felici nei campi, come sono abituati a fare dalla nascita.

Mi ha profondamente commosso il "Ponte dell'Arcobaleno": è proprio ciò che ho sempre pensato e fermamente creduto delle piccole dolci anime dei miei compagni di strada.

Vi ringrazio dello spazio che concedete a chi, come me, sente il bisogno di condividere questi sentimenti verso i nostri più sinceri amici, e resto in attesa di una Vs. risposta. Grazie.

Un cordiale saluto e augurio di buon lavoro da me.
Una leccatina da Orso, Lulù, Piuma, Lampo, Neve, Lilli, un dolce miaooo da Raissa, Perlita, Trilli, Circe, Odessa e Pennsilvania

REGINA MORETTO

P.s.: vi allego una foto del mio dolce bimbo-cane Orso dagli occhi d'oro e dalle orecchiette di velluto...

 

 


 

95.  SEMPRE LA STESSA STORIA

Data: mart. 08 agos. 2000
Da: benedetta facci <benedetta.f@libero.it>

 

Ciao a tutti.
Solo oggi purtroppo ho scoperto questo sito, se lo avessi scoperto un anno e mezzo fa forse mi sarebbe stato di qualche conforto o sicuramente di aiuto sfogare la mia rabbia e orrore sull'avvelenamento del mio amatissimo Paco!

Il mio Paco aveva sette anni ed era un bellisssimo incrocio tra un Husky e un Pastore Tedesco, dell'Husky aveva preso sicuramente il carattere molto indipendente e forte che spesso lo portava a fare dei giretti lontano da casa ed è stato proprio durante una delle sue fughe che è morto.

Quella volta era andata via insieme a lui anche la nostra femmina di pastore tedesco e dopo 5 giorni di ricerche ormai temevamo di averli persi entrambi, quando invece un contadino ha segnalato che vicino a casa sua era morto un cane e che un altro cane lo vegliava e non faceva avvicinare nessuno e non accettava neppure l'acqua.

Cosi siamo andati a prenderli, uno strazio che non dimenticherò mai!!!!!

E ammiro il coraggio di chi ha fotografato il proprio amico morto, io non avrei mai potuto perchè ogni volta rivederla sarebbe dolorosissima!

Anche se il suo muso irrigidito e il suo corpo freddo non lo dimenticherò mai!

Logicamente non abbiamo potuto far altro che constatare l'avvelenamento con stricnina e per fortuna che il boccone era solo uno, altrimenti sarebbero morti entrambi!

Ma non è finita... per riprendermi dopo 6 mesi ho dovuto prendermi un altro cucciolo e adesso vivo nel terrore dato che, finita la caccia, in pieno periodo di tartufi a 100 m. da casa su una delle vie dei tartufi abbiamo trovato in boccone!!!

L'uomo che l'ha trovato era un tartufaio a cui lo scorso anno avevano avvelenato tre cani: era pallido dalla paura!!!

Io posso capire le lotte di interessi tra cacciatori e tartufai etc ma non capisco come si permettano di fare queste cose e con che coraggio, non solo sui sentieri, luoghi pubblici, etc ma anche nelle proprietà altrui!!

E' ora di porre la parola fine a tutto ciò, ma io non saprei cosa fare, ho parlato con la guardia forestale, il veterinario dell'asl... altre persone e tutti ti rispondono allo stesso modo: "non si può fare niente" e quando ti senti dire così ti cresce una rabbia dentro...

Ricordatevi quindi che tutta la zona del lago di Garda è pericolosa quando portate i vostri amati cagnolini a fare due passi nel bosco. Lo scorso anno sono stati avvelenati ben 23 cani, tutti in uno stesso paese, dentro casa e anche in quel caso si è subito alzato un polverone, poi niente!

Ecco questa è la mia testimonianza e spero di non passare più quello che ho passato!

 

 


 

94.  In ricordo di un Amico

Data: mer. 02 agos. 2000
Da: gino.civita@ciaoweb.it  
(Tratto da: pck-animali@peacelink.it)
 

E' trascorso del tempo, ormai, ma lui continua ad essere presente nei miei ricordi. E così sarà...

Una pagina di diario per lui.

...

Mio Amico,

il caldo abbraccio della terra ti ha rubato alle mie carezze. Non posso fare a meno di ricordare i tuoi ultimi respiri, la tua sofferta invocazione di aiuto cui potevo rispondere solo con le carezze, con le parole fatte di lacrime ed amore. Il tuo pianto, come un bambino spaventato, echeggia ancora nelle mie orecchie.

Rifiutai di aiutarti in altro modo a raggiungere la pace agognata perché nei tuoi occhi leggevo la vita. Forse ho sbagliato, oppure ho fatto la cosa giusta; non lo so, ma ho dovuto lottare contro me stesso e contro un mondo di paure e debolezze umane.

Mio amico, non ho versato lacrime, ma bui furono i giorni e solitarie le notti. Neppure un amore tradito mi avrebbe portato tanto lontano.

Ti parlo, adesso, anche se non puoi udirmi, perché il tuo odore impregna ancora gli abiti e per me sei qui, in qualche modo. Ci sei nel ricordo e negli oggetti che ritrovo, nei pensieri e nelle parole che ti riservo.

Ti cerco, talvolta, prima di accorgermi che non ci sei. E ti chiamo, per uscire, ma non rispondi.

Sei stato un buon compagno, introverso e brontolone, ottimo attore in un dramma di latenti gelosie. Una lunga amicizia, senza baci, ma con tante lotte sul pavimento e un silenzioso linguaggio di gesti e sguardi.

Eri piccolo, eri giovane, eri adulto, e infine sei diventato vecchio. Lo diceva il calendario, ma tu non lo sapevi. Non c’erano più palline per te, apparivi stanco delle lunghe passeggiate; e capivi il silenzio, ormai. Ma con me correvi la sera, per non restare indietro, perché sapevi che gioivo nel vederti ancora in grado di fronteggiare il tempo.

Ti ringrazio per non essere morto tra le mie braccia, per avermi risparmiato il tuo ultimo agonizzante respiro.

...

Gino

 

 


 

93.  da Enrica

Data: dom. 30 lug. 2000
Da: Zazzeri Gian Carlo <giancarlozazzeri@tiscalinet.it>

 

Io sono pienamente daccordo con questa e con tutte le altre campagne che tutelano i diritti degli animali.

Purtroppo ho dovuto subire in prima persona e so cosa significhi soffrire per la perdita di un cane, anzi due, che mi sono stati avvelenati con moltissima crudeltà da una persona che conosco benissimo; oltre tutto questa persona è un cacciatore incallito e tuttora maltratta anche i poveri animali in suo possesso. Ha delle mucche che tiene stipate in una stalla tugurio sempre legate ed immobili in condizioni igieniche molto precarie; ha diversi cani da caccia rinchiusi anch'essi in gabbie che d'estate boccheggiano sotto il sole cocente, ed infine non vi dico quanto sia atroce sentire le urla strazianti del povero maiale quando decide di sgozzarlo facendolo morire dissanguato per farne salami.

Secondo me questa persona non è un essere umano, ma è un mostro: ha ucciso il mio povero Niki solo perchè abbaiava e quindi gli spaventava la selvaggina.

Non vi dico poi cosa ha dovuto patire la povera bestia dopo aver ingoiato una spugna ricolma di sugo di carne, che poi si è dilatata all'interno del suo stomaco fino a spappolarglielo.

Skippi invece, la cagnolina che ho adottato perchè era stata abbandonata, ha pensato bene di avvelenarmela con il veleno per i topi perchè essendo piccolina passava sotto la recinzione perimetrale e quindi andava nel suo terreno, purtroppo la corsa dal veterinario fu inutile e anche Skippi morì.

Ho pensato più volte di denunciare questa persona, ma purtroppo quando i cani sono stati avvelenati non l'abbiamo visto: quindi anche se sappiamo per certo che il colpevole è lui, non abbiamo nessuna prova concreta per poterlo accusare.

L'unica cosa che in fondo al mio cuore spero è che un giorno possa, in qualche modo, pagare per quello che ha fatto e che sta tuttora facendo.

Vorrei inoltre denunciare anche un altro episodio che mi è successo, non per mano di questa persona, ma di un suo amico cacciatore. Parecchio tempo fa, quando ci furono i famosi referendum contro la caccia, io fui minacciata: infatti mi fu detto che se fossi andata a votare, sarebbe successo qualcosa alla mia cavalla che amavo tanto; non mi feci intimorire e andai comunque a votare.

Questo per far capire di che cosa siano capaci questi energumeni.

Saluti,

Enrica

 

 


 

92.  Complimenti

Data: ven. 28 lug. 2000
Da: "laura.travaglia@libero.it"

 

Gentile Dr. Barbi,

Le scrivo questa mail, sperando di non disturbarLa e, sopratutto, per farLe i miei complimenti in merito al sito da Lei curato sulla Campagna contro i bocconi avvelenati.

Vivo a Bologna insieme al mio fidanzato e ad un cane di un anno e mezzo quasi che entrambi adoriamo e dove fortunatamente il problema degli avvelenamenti non è così presente come in Toscana.

Il nostro "cucciolo" si chiama Leo e senza di lui saremmo persi...

Sono rimasta allibita e sconcertata navigando nel sito ... Quanta gente ignobile! Cacciatori o altro che siano ... Spero che qualcuno faccia loro quello che loro fanno agli animali...

Forse è un augurio cattivo ma non provo proprio nessun sentimento benevolo ed umano verso soggetti così crudeli e schifosi...

Tornerò nel suo sito, sperando di vedere che le cose sono nettamente migliorate!

Complimenti ancora e mi scusi, ma non ho potuto resistere ai cagnini del suo sito e ai loro musetti...

P.S.: la persona che Le ha inviato il "Ponte dell'arcobaleno" è una persona meravigliosa.

Laura Travaglia.

 

 


 

91.  ho trovato per caso il vostro sito...

Data: Wed, 31 May 2000 
Da: Marasca Luigia <studio.marasca@netcast.ipsoa.it>



Vi scrivo anche se, per fortuna mia e dei miei cani, non ho nulla da segnalarvi.

Sto diffondendo via e-mail la notizia dell'udienza del 10 giugno a Firenze e l'indirizzo del sito.

Fatemi sapere se ci sono cambiamenti dell'ultimo minuto.

Sono vicina a tutti coloro che hanno subito in modo così atroce e straziante la perdita violenta dei loro piccoli amici e Il ponte dell'Arcobaleno, trovato leggendo le e-mail a voi pervenute, mi ha commossa infinitamente

mi ha fatto pensare a mio padre e a Roff...

ve lo ripropongo, con la speranza che trovi un posto in prima pagina sul vostro sito, in memoria di tutte le creature sacrificate dalla crudeltà umana per le quali, fra lacrime e rabbia, noi continuiamo a lottare

Luigia Marasca

 

 


 

90.   Richiesta di aiuto

Data: Mon, 29 May 2000 
Da: Olivia Bizzarri <olivia@thch.unipg.it>


Cari amici animalisti,
Mi trovo in una situazione a dir poco esasperante.
Sono ormai due anni che mio zio ha acquistato un terreno che adibirà ad agriturismo. La proprietà è ormai da diversi anni invasa da cacciatori e tartufari. I cani morti sono 
moltissimi, e solamente la fortuna di avere un vet. sotto casa mi ha permesso di salvare i miei cani per ben 4 volte dalla morte (probabilmente grazie anche al fatto che mai è stata usata stricnina). 

Tutti coloro che vivono in quella zona hanno perso più di un amico a quattro zampe, tutti rassegnati hanno ormai accettato la situazione la quale, mi è stato detto, è impossibile da cambiare.

La popolazione di cacciatori e tartufari di quella zona è a dir poco la stragrande maggioranza, le risposte alle mie domande sono sempre le stesse... Devi tenere i cani chiusi, oppure al guinzaglio... MA SONO A CASA MIA!!!!! 

Non più tardi di ieri il povero Willie (Beagle di 8 mesi) si è dovuto fare la giornata dal vet. (tutto bene....grazie a sale grosso e tempestività... ed anche al fatto che il veleno non era mortale).

Sento il bisogno di fare qualche cosa per cambiare la situazione, dicono che l'unica maniera è quella di coglierli con le mani nel sacco, ma vi sembra facile?? E' una settimana che giro da quelle parti a tutte le ore del giorno... e della notte...
ma niente da fare... LI ODIO!!

Scusandomi dello sfogo, chiedo consiglio!!!!

Olivia Bizzarri 
PERUGIA

 

 


 

89.  Contro la libera vendita di prtodotti velenosi 

Data: Sat, 27 May 2000 
Da: romolo <romolo@luda.it>



Cari amici,
alla presente allego il testo di un esposto in data 22.05.2000, contro la libera vendita di prodotti velenosi usati indiscriminatamente o per ignoranza contro regole ben precise.

Vorrei aggiungere che nella zona in modo particolare nella località Tanna lungo il corso del Tora, e nei pressi dello scolmatore dell'Arno, all'altezza della ferrovia Collesalvetti-Pisa, sono state trovate bocconi avvelenati, posti con molta probabilità per il ripopolamento della cacciagione che potrebbe essere disturbata da volpi, faine, donnole, ecc.

La scrivente, essendo insegnante nella scuola media di Collesalvetti (LI), ha condotto una sommaria indagine presso gli alunni sulla moria di cani e gatti nell'ultimo anno. Il risultato è il seguente: 45 cani e 33 gatti sono stati trovati morti con chiari segni di avvelenamento. A questi si aggiungono 21 cani e 28 gatti dispersi.

Cordiali saluti.

Loriana Marchetti

______________________

Al Comando dei Carabinieri di Collesalvetti
· Al Sindaco di Collesalvetti
· Al Comando dei Vigili Urbani Collesalvetti
· Al Comando Polizia Provinciale Livorno

Oggetto: Esposto moria piccoli animali da compagnia

La sottoscritta Loriana Marchetti, residente a Collesalvetti via Mortaiolo 32 A - Vicarello, n. tel. 0586/961362, si rivolge alle istituzioni in indirizzo anche su indicazione dei Vigili Urbani e dei NAS, per esporre un problema di cui la scrivente è stata suo malgrado protagonista e anche a nome di tutti coloro che ogni anno dall’inizio della primavera all’autunno assistono impotenti alla decimazione di cani e soprattutto gatti per avvelenamento.

La sottoscritta, ha scoperto la propria gatta sotto la siepe del giardino di casa, morta, con chiari segni di avvelenamento, essendosi allontanata da pochi minuti in ottima salute. Dal decesso così rapido, si intuisce che l’avvelenamento è avvenuto con sostanza molto forte. Inoltre il giorno prima del decesso, era arrivata presso gli orti o una donnola o una faina che aveva fatto strage di polli, per cui da parte di coloro che tengono questi animali, ci deve essere stato un’intensificazione nell’uso dei prodotti velenosi.

Dal mese di aprile, la sottoscritta è a conoscenza della morte per avvelenamento di almeno 4 gatti nel circondario, senza considerare i gatti dispersi. Tengo a precisare che tali animali non sono randagi, ma sono in proprietà e in cura con sterilizzazioni, vaccinazioni e quanto altro nel rispetto della vigente normativa e nel rispetto della salute pubblica. Al notevole danno morale e affettivo, si somma il danno economico che i proprietari di questi animali da compagnia devono sopportare.

Senza contare che oggi i gatti, non più numerosi come negli anni decorsi anche per malattie endemiche come la leucemia felina e l’AIDS, costituiscono un prezioso aiuto contro la diffusione di roditori, che nelle nostre campagne, lungo i corsi d’acqua, ecc. abbondano.

Mi sembra di notare da parte delle persone che possiedono un orto e un piccolo pollaio, un uso indiscriminato di veleni senza conoscerne la reale pericolosità. Ad esempio, il veleno per topi (esche rosa) viene talvolta distribuito all’aperto, quasi fosse un mangime innocuo, di cui lasciano cibarsi anche i polli, dichiarando che su questi animali il veleno è completamente innocuo. Questi polli verranno poi mangiati dagli allevatori, con conseguenze che gli stessi non sono in grado di valutare.

Sinceramente non me la sento di accusare persone specifiche quali responsabili della morte della gatta, ma intuisco che almeno in Via Mortaiolo si fa un uso indiscriminato di veleni potenti che per sentito dire vengono venduti con troppa facilità, nonostante norme vigenti rigide in proposito.

Da una sommaria indagine condotta presso la scuola media “Marcacci” di Collesalvetti, risulterebbero 49 cani e 35 gatti che nell’ultimo anno sono stati trovati con chiari segni di avvelenamento. A questi si aggiungono n. 28 gatti e 15 cani che non sono più tornati a casa, perché con molta probabilità, anch’essi avvelenati.

Un alunno mi ha raccontato di aver fatto una passeggiata, fortunatamente senza il proprio cane, lungo la ferrovia Collesalvetti Pisa, nel tratto che scavalca lo scolmatore, frequentato durante il 25 aprile e il I maggio da famiglie con i loro bambini, e ha rinvenuto bocconi avvelenati. Tale presenza è fortemente attendibile, in quanto gli abitanti delle zone limitrofe sostengono che lungo la ferrovia ci sono le volpi senza pensare, nell’ignoranza, che tale animale è protetto.

Parlando con alcuni cacciatori, sono venuta a conoscenza che alcune zone destinate a ripopolamento, sono allo stato attuale piene di questi bocconi e i cacciatori sapendolo in questo periodo non vi portano i cani. Ma la persona non a conoscenza di questo macabro rituale, rischia di perdere il proprio cane facendo una normale passeggiata. Non mi risulta di avere mai visto cartelli che avvisino della presenza di tali bocconi.

Mi sono sentita in dovere, come cittadino, di segnalare il mio caso, dal momento che o per omertà o per disinteresse, nessuno segnala niente, pur trattandosi ormai di una vera e propria emergenza.
Consapevole che difficilmente si possano ottenere validi risultati in proposito, auspico maggiori controlli anche con la sola presenza nella strada o altri accorgimenti ritenuti idonei atti a costituire almeno un deterrente nei confronti di queste persone o ignoranti o prive di scrupoli.

In fede.
Vicarello, 29 maggio 2000.
(Loriana Marchetti)

______________________


aggiunta da Collesalvetti

Data: Sat, 27 May 2000 


Facendo una rapida indagine sulla vendita di topicidi ho scoperto che per alcuni esiste l'antidoto, mentre per altri prodotti a base di polvere di zinco e quindi presumibilmente derivati dalla stricnina non solo non esiste alcun antidoto, ma ne è permessa la vendita libera, come topicidi, pur avendo la capacità di uccidere un cavallo....

Ho telefonato ai NAS, i quali per ora pur non essendo incaricati di questo problema, si sono dichiarati molto informati e disponibili, essi stessi sono a conoscenza di quanto ho scoperto e stanno lottando da anni per proibirne la vendita.

La loro per ora è stata una battaglia persa, in quanto dietro questo veleno, il giro d'affari è enorme.

Poichè non intendo abbandonare la battaglia intrapresa, non so se possa essere utile chiedere di partecipare alla trasmissione "Mi manda RAI3" per denunciare pubblicamente il fatto e mettere le autorità competenti in particolare il Ministro della Sanità di fronte a circa 5 milioni di cittadini che seguono la trasmissione.

Loriana Marchetti

 


 

88.   Metaldeide

Data: Fri, 26 May 2000 
Da: mluna <mluna@borgo.cln.it>



Ciao chiunque tu sia sappi che apprezzo il lavoro che stai facendo in rete.
Scusa se sarò un pò "nervosa", ma come puoi immaginare scrivo per una segnalazione.
Stamani 25 maggio alle ore 11 ho riscontrato segni di avvelamento in una mia gatta.
Il veterinario ha riscontrato i sintomi di avvelenamento da metaldeide.
Siamo cinque ore in ambulatorio perchè non sapevano con precisione nè quanto prodotto avesse ingerito la micia (Zilia, una miciona nera bellissima) nè quanto tempo fosse passato dall'ingestione. Tutt'ora sta male e appena passa l'effetto del sedativo il gatto torna a mostrare l'iperagitazione sintomo dell'avvelamento.

Rientrati a casa abbiamo visto un'altro gatto, stavolta maschio (Tommaso) che presentava gli stessi identici sintomi. Ma abbiamo avuto meno fortuna. Il gatto era in giardino e quando abbiamo cercato di avvicinarlo è scappato e non siamo ancora riusciti a ritrovarlo. Presumibilmente non lo rivedremo più.

Con il nostro veterinario abbiamo messo già insieme diverse segnalazioni e intendiamo fare denuncia. Vogliamo anche attirare l'attenzione su questo problema pubblicando (se ce lo pubblicano) un pezzo sui giornali locali. Ti mando la bozza, servitene come meglio credi.

Ah io faccio la segnalazione da Bagni di Lucca, provincia di Lucca, Toscana.
Ultimamente qui si è scatanata una vera epidemia di avvelenamenti da metaldeide.

Grazie ilaria

Allegato:
_____________________________________

Prendi un gattino, il tuo micio di casa, ma potrebbe anche un cane, il tuo cane fedele, ubbidiente, adorato.
Metti che un giorno improvvisamente comincia a correre all'impazzata, a sfuggire la luce, a sbattere contro i vetri delle finestre nel tentativo di scappare.
Tu lo avvicini, cerchi di capire cos'è che lo spaventa tanto. E ti accorgi che perde saliva, ringhia, ti soffia, si difende. 
Qualcosa sta andando male. Non è possibile che si comporti così, che sia diventato improvvisamente aggressivo.
Allora lo vuoi prendere per verificare se è tutto intero, ma quello cerca di fuggire e ti graffia a sangue.
Si rintana nell'angolo più protetto, lontano dalla luce, lontano da te che in quel momento sei una minaccia.
Ti attacchi al telefono e fai il numero del veterinario. Lui ti dice "parti subito", prendi il tuo animale e corri più che puoi, sperando che non sia passato troppo tempo.
Allora cerchi di fermare quella cosa che era il tuo animale, e che ora è una massa di pelo recalcitrante. 
Infili la gabbia in auto e corri, mentre senti i lamenti del tuo micio, che ringhia e miagola come impazzito. 
Non smette un minuto, tenta di scappare, graffia la gabbia e piange.
Finalmente arriva sul lettino del veterinario, e pensi che ce l'hai fatta, ora non può succedergli più nulla, è al sicuro.
Senza perdere un momento, senza neanche spiegarti cosa succede, il veterinario gli fa una iniezione e poi un'altra.
E' sedativo, ma il gatto non si rilassa. E allora un'altra iniezione.
Valium. Valium? Prima lo pensi e poi balbetti inebetito ripetendo il nome del farmaco in tono di domanda. Anzi di incredulità. Finalmente, dopo minuti interminabili il gatto si calma un po'. Allora il veterinario ti spiega che deve farlo vomitare e tu lo guardi mentre gli fa ingoiare l'acqua ossigenata. Provoca il vomito, dice. Ma niente, non vomita. 

Ti ripeti che è solo un gatto, in fondo. Ma non riesci a non pensare che è il tuo gatto, quello stesso che la sera prima ti faceva le fusa sulle ginocchia. Passano i minuti, il veterinario controlla i battiti, tu pendi dalle sue labbra. Il tuo gatto sta lì sedato, non
vomita, non si muove, sembra che nemmeno respiri. Finalmente c'è il tempo di parlare. Si tratta di un veleno.

Non provoca danni agli organi interni, almeno non è il suo effetto principale. Agisce sui centri nervosi, rende l'animale iperattivo, provoca convulsioni e spasmi. Il tuo gatto non è impazzito, né spaventato, ma percepisce ogni stimolo come amplificato e regisce in modo amplificato. La morte non avviene per lesioni o traumi. Il gatto corre, corre, corre esasperatamente finché il suo fisico crolla e il cuore si arresta, o i polmoni collassano. Ha lo stesso effetto sugli animali e suoi bambini. Perchè i bambini non distinguono ciò che trovano in giro e possono ingerire qualunque cosa. 

Ascolti e vedi sotto i tuoi occhi il supplizio del veleno. Speri che succeda qualcosa, qualunque cosa che ponga fine a quella mostruosità.
Vuoi uscire: vedere il dolore di un animale è un ago che ti penetra il cervello. Non puoi, è il tuo animale, non puoi andartene. Dio fa che muoia o che viva. Invece non muore, ma neanche vive.
L'incubo a cui hai avuto l'onore di assistere è la metaldeide. Un banale prodotto contro le chiocciole che si trova comunemente in commercio.
Agisce anche sui bambini.

 


 

87. AVVELENAMENTO CANI IN TOSCANA - LETTERA A LORENZO JOVANOTTI

Data: lun. 22 maggio 2000
Da:  Lunghini Stefania - Loc. Farneta, 11 Cortona Ar - Tel. 0575 610051 03497637914
e-mail stefie@inwind.it

Farneta, 17 Maggio 2000

Caro Lorenzo,
mi chiamo Stefania ed abito a Farneta, una frazione del comune di Cortona.
Il motivo che mi ha spinto a scriverti questa lettera, che spero tu vorrai prendere in seria considerazione, è purtroppo molto grave e doloroso.

Poco più di un mese fa la mia vita è stata segnata da un doloroso episodio che purtroppo mi ha aperto gli occhi su una gravissima piaga dilagante nel nostro territorio. La mia amatissima cagnolona, Kora, una cucciolona che viveva praticamente in simbiosi con me è morta in modo atroce per aver ingerito un boccone avvelenato durante la nostra solita passeggiata nelle campagne intorno alla mia abitazione. Non riesco a descrivere a parole il dolore che ho provato, e che tuttora provo, vedendo morire il mio tesoro in preda alle convulsioni nel giro di dieci minuti. Ed io non ho potuto fare niente per salvarla.

Affranta dal dolore, sconvolta per il modo in cui è morta mi sono subito mossa per denunciare agli organi competenti il terribile fatto: e qui è nata in me una forte rabbia, nel constatare purtroppo l'indifferenza degli organi competenti di fronte a questi fatti criminali. Indignata mi sono messa a fare ricerche, il cui esito mi ha sconvolto, come del resto sconvolge tutti coloro che si prendono la briga di informarsi su ciò che ci sta succedendo intorno.

Il fenomeno dei bocconi avvelenati, lasciati in giro da maniaci delinquenti e senza coscienza, è un fenomeno ad ampio raggio. Le vittime denunciate sono numerosissime, immaginiamoci il numero totale tenendo in considerazione tutti i casi non segnalati. I metodi usati sono i più disparati, si va dalle semplici polpette contenenti veleni come stricnina, topicidi, ai metodi più ingegnosi: riempiono colli di pollo con veleni o addirittura pezzi di vetro, e chi più ne ha più ne metta.

Mi sono chiesta: ma in che razza di paese vivo? Possibile che la mia cara Toscana, la regione che attira con le sue bellezze, i suoi incantevoli paesaggi personaggi di ogni calibro, nasconda in realtà simili barbarie?

Purtroppo non solo è possibile: è una realtà di fatto. E quando dico nascondere, intendendo "occultare"...

Si sa benissimo chi compie questi gesti: sono i cacciatori a lasciare nel periodo del ripopolamento i bocconi avvelenati onde evitare che il "bottino di caccia" venga messo in pericolo da animali selvatici e non (basta guardare le statistiche per constatare la realtà di queste affermazioni: fra gennaio ed aprile infatti si registrano la maggior parte dei casi di avvelenamento, ed è questo il periodo in cui le riserve vengono ripopolate di fagiani, uccelli semidomestici e semimobili quindi molto vulnerabili ai predatori); sono sempre bande rivali di cacciatori che si fanno dispetti tra loro; sono i cercatori di tartufi che per difendere il territorio, eliminano i cani dei concorrenti. Sono comunque persone deviate e pericolose e vanno fermate.

Di fronte a tutto ciò è vergognoso constatare l'indifferenza e la viltà degli organi competenti, che fanno finta di non vedere il problema, che continuano a proteggere e a cedere al ricatto politico di una lobby perdente e declinante come è quella dei cacciatori. Il numero dei cacciatori si è dimezzato nell'arco degli ultimi anni. 
I dati pubblicati dalla LAC mostrano chiaramente il declino:
1.500.986
1998 778.061.

A fronte di questi numeri è bene citare anche un altro dato: sono 43.500.000 gli animali che vivono in casa degli italiani. Eppure milioni di italiani che amano e rispettano gli animali, la natura e l'essere umano devono subire lo scempio e il massacro opera di pochi assassini, vere e proprie mine vaganti libere di girare e disseminare nella nostra terra morte, dolore, panico.

Gandhi diceva "La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali". Direi che la nostra nazione sotto questo profilo perde davvero tanto agli occhi di tutto il mondo.

Nessuno può affermare di aver fatto una bella figura quando lo scorso anno la famosa scrittrice Muriel Spark , cui sono stata uccisi molti cani, ha intrapreso la sua battaglia "solitaria" contro queste ignobili e gratuite crudeltà. E' stato davvero amareggiante leggere nei quotidiani, italiani e soprattutto stranieri, articoli in cui la Toscana viene descritta, e purtroppo non a torto, come la terra di spietati avvelenatori di inermi animali.

Penso che sia arrivato il momento di intervenire, di fare finalmente qualcosa di concreto per far cessare questo orrore.
Le proposte non mancano. Occorrerebbe una nuova normativa che preveda la tabellazione delle zone colpite, interventi di controllo e bonifica sul territorio, il divieto temporaneo di effettuare ripopolamento a fini venatori nelle aree ripetutamente sedi di avvelenamenti, massicce campagne di informazione per la cittadinanza e pene maggiori per i rei riconosciuti.

Nella mia piccola battaglia personale ho trovato solo porte chiuse o peggio ancora tanta ipocrisia: tante parole belle, tanta comprensione per il mio dolore, ma una volta girate le spalle, ecco fatto già archiviato il problema.

Mi rivolgo a te Lorenzo, che sei cortonese e soprattutto sei sensibile a tutto ciò che ci circonda, e ti chiedo di immedesimarti un attimo in me, di immaginare il tuo amico Pinocchio scodinzolare felice in mezzo al verde e immaginarlo dopo pochi minuti agonizzante, guardarti con i suoi occhioni come a chiederti l'ultimo aiuto e tu sei impotente.

E' una delle sensazioni più brutte che ho provato. Quei minuti mi tornano in mente come un incubo e credo non riuscirò mai a dimenticare ...

Proprio ieri ho incontrato la signora Cavani, di Narni. Nel suo terreno sono sepolti ben 11 dei suoi fedeli amici. E tantissime sono le storie di chi come noi ama gli animali, ama la natura e la vita, ma deve subire quotidianamente la prepotenza e la cattiveria di pochi sadici che uccidono per il gusto di massacrare e lo fanno indisturbatamente. Non è giusto.

Spendi solo qualche minuto a sfogliare il materiale che ti invio e decidi tu se ritieni o meno giusto perorare questa causa.
Io da parte mia non mi fermerò in memoria di Kora, in memoria di tutti gli esseri indifesi che non ho conosciuto, per la paura che mi assale ogni volta che esco di casa con Birba, il cucciolo che ho preso dopo la morte di Kora e perché amo la vita e ogni sua forma. Continuerò a scrivere, a denuciare ... e a "rompere le scatole" a chi ha il potere in mano e la possibilità di fare qualcosa, ma a quanto pare è cieco o, come si suol dire, non c'è cieco migliore di chi non vuol vedere.

E allora dobbiamo aprirgli gli occhi noi ... perché assistere inerti a tutto ciò equivale ad esserne complici.

Certa di una risposta, ti saluto con affetto.

Lunghini Stefania

 

 


 

86. Agli Animalisti, agli ecologisti, agli Ambientalisti

Data: giov. 18 maggio 2000
Da: Montemurro S <montemurros.enit@interbusiness.it>

Da Lucianna Cavani. Telefono: 0339 44 62 944 - E.Mail: esperia@ats.it



Amici,

prima di spedire le lettere che vi ho inviato ieri, rientrando a casa ho trovato altre due cucciole avvelenate.
Una di quattro mesi una di un mese. Sono morte lunedì 15 e oggi giovedì 18.

Ho bisogno di aiuto sono esposta ad una violenza continua e non so più che fare.

Qualcuno ha deciso che devo andare via da questa zona e sta distruggendo tutti i miei animali.

Gli animali avvelenati sono ora dodici, dei quali undici sono morti.

Mi appello affinché le organizzazioni intervengano anche politicamente, ringrazio per le espressioni di simpatia ma ho bisogno d’altro.

Queste atrocità non sono dirette solo verso me, ma verso tutti coloro che amano gli animali.

Vi chiedo di aiutarmi.

Lucianna Cavani.

 

 


 

85.  Nella terra di San Francesco: dagli avvelenamenti alle minacce


Data:  mart. 16 maggio 2000
Da Lucianna Cavani. Telefono: 0339 44 62 944 - E.Mail: esperia@ats.it


Agli Animalisti, agli ecologisti, agli Ambientalisti.
Ai movimenti religiosi. - Ai partiti politici italiani- Ai movimenti animalisti internazionali.

Ho subito l'avvelenamento di dieci cani, ne ho sepolti nove e l'Arci - Caccia minaccia di  denunciarmi.

Per l'enormità di ciò che è accaduto il mio è un caso estremo, malgrado questo cercano di intimorirmi.

Vi allego:

1) La lettera del Coordinatore della zona addestramento cani dell'Arci-Caccia.

2) La lettera del Presidente dell' Arci-Caccia di Terni.

3) La mia risposta.

Vi prego solo di diffondere queste lettere affinchè si conoscano i metodi e le menzogne di una lobby declinante.

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1) La lettera del Coordinatore della zona addestramento cani dell'Arci-Caccia.

Lettera del Coordinatore Zona Addestramento cani. dell’Arci Caccia Giorgio Filippucci a Lucianna Cavani.

Sono Giorgio Filipucci Coordinatore Della Zona Addestramento Cani di Colle Maggio Torre del Picchio; rispondo alla lettera della Sig.ra Cavani del 26.3.00 le cui affermazioni sono gravissime, destituite di qualsivoglia fondamento,  nonché lesive nella dignità ed onorabilità del sottoscritto.

Infatti:
A) Non sono Presidente dell’Arci-Caccia
B) La zona non è riserva di caccia bensì zona di addestramento di cani,  in cui è proibito lo sparo.
C) La zona è perlustrata continuamente da guardiacaccia e non sono state trovate mai trappole lacci o altro.
D) Non sono mai stati immessi animali importati dall’estero.
E) Non sono state mai messe esche avvelenate tanto è vero che nei periodi in cui sono accaduti i fatti, dalla Sig.ra denunciati,  l’addestramento dei cani è proseguito regolarmente senza alcuna sospensione.

Sarebbe inoltre follemente suicida gettare esche avvelenate in un territorio deputato all’addestramento e al libero allenamento dei medesimi. Quale cinofilo porterebbe il proprio cane ad allenarsi in un territorio avvelenato ?
Sarebbe invece perfettamente logico che ad avvelenare un campo di addestramento sia chi si manifesta e professa contro ogni attività venatoria.
La zona esiste da venti anni ed ha sempre funzionato in armonia con i residenti e gli animali esistenti in loco.
In essa come specificato è proibito lo sparo il permesso è giornaliero e rilasciato ad un numero limitato di persone,  per l’allenamento e l’addestramento cani.
L’allenamento e l’addestramento avviene solo su un terzo dell’intera superficie, il restante territorio funziona come tanti territori protetti.
Solo 2-3 volte l’anno vengono fatte prove senza sparo per i cani da ferma sull’intera superficie.
L’intera zona rimane chiusa ad ogni forma di attività nei mesi estivi, da fine marzo ai primi di agosto.

Voglio precisare che non sono personalmente preoccupato perché essendomi sempre comportato correttamente,  nel rispetto delle leggi e della natura non ho nulla da temere. Mi sento però ingiustamente calunniato e se non ci sono fattivi ripensamenti mi appellerò alla giustizia.

Lo farò con la massima determinazione possibile anche perché ho fatto tante battaglie a difesa degli animali dei diritti troppo spesso calpestati,  come in questo caso, dei cacciatori ingiustamente calunniati.
Lo farò con tutte le mie forze, con tutte le mie capacità anche perché è stata messa in gioco la mia credibilità,  la mia dignità.
Alla fine la verità verrà a galla, basta aspettarla.

In riferimento alla terra di san Francesco posso dire che noi la conosciamo benissimo anche perché è la terra in cui siamo nati e abbiamo sempre vissuto. Di conseguenza abbiamo molto cura e rispetto degli animali.
D’altronde l’Arci–Caccia, cui mi onoro di appartenere,  ha sempre avuto una posizione netta e decisa contro i bocconi avvelenati senza mai tentennare. Prova ne siano le numerose proposte di legge a livello regionale e nazionale,   contro il fenomeno predetto a difesa degli animali e contro la deplorevole pratica dell’abbandono.

Coordinatore Zona Addestramento cani
Giorgio Filippucci

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2) La lettera del Presidente dell' Arci-Caccia di Terni.

Lettera del Presidente Arci-Caccia di Terni a Lucianna Cavani.

Terni 17.4.2000

Gentilissima Sig.ra Cavani,

sono stupito e indignato per le accuse che rivolge alla Mia associazione e ai cacciatori tutti probabilmente ignorando la storia dell’Associazione che rappresento e quella della caccia.

Da sempre, infatti, ci siamo battuti in difesa dell’ambiente, per il miglioramento, del territorio e della fauna, tanto che da anni lavoriamo insieme agli ambientalisti non da operetta.

E’ testimonianza di ciò la riforma della caccia di cui la legge 157/92 fortemente voluta da Noi,  fautrice del principio fondamentale della ricostruzione ambientale e faunistica tramite la gestione del territorio.

I fatti concreti a favore della tutela faunistica ambientale parlano da se e non hanno certo bisogno di difese parolaie.

Siamo contrari e combatteremo, come abbiamo sempre fatto con ogni mezzo,  il fenomeno dei bocconi avvelenati.

Respingo perciò con fermezza tutte le accuse perché prive di ogni fondamento, tendenziose e lesive del prestigio dei cacciatori i quali si sono guadagnati con anni di faticoso impegno nel territorio la stima e la considerazione della comunità rurale e nazionale.

Pertanto certo nel corretto operato di tutti,  le comunico di aver dato mandato al Legale dell’Associazione di procedere, a meno che non ci siano fattivi ripensamenti da parte Sua sia nei confronti del Coordinatore Giorgio Filippucci che dell’intera Associazione a tutela,  non solo dell’immagine,   ma anche i diritti dei cacciatori,  come cittadini onesti devono e sono legittimamente riconosciuti.

Il Presidente Arci- Caccia
Amici Giampiero

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3) La mia risposta.

Risposta di Lucianna Cavani al Presidente e al Coordinatore dell'Arci-Caccia


Sig. Amici Giampiero - Presidente Arci-Caccia di Terni
Sig.Giorgio Filippucci - Coordinatore della zona addestramento Cani di Colle di Maggio e caccia di Torre Picchio. (Narni.)

Pc: Prof Consiglio LAC- Lega anticaccia – Roma - Ennio Bonfanti - Dalia Innocenzi- LAV- Lega Antivivisezione – Roma- Sig.ra Papais Coordinamento Bocconi Avvelenati- Firenze - Dr. Malcolm Holliday – AISPA- Arezzo e Londra.- De Piano WWF Arezzo- Ricciutelli WWF Terni- Silvio Impronta WWF Roma- VERDI Roma - Walter Caporale PETA- Roma - ANIMALI COME NOI.- LEGAMBIENTE- GREENPEACE- Coordinamento Volontariato Privato Eco-Animalista.

Ai movimenti religiosi. - Ai partiti politici italiani - Ai movimenti animalisti internazionali.

Cari signori,
leggendo la Vostre lettere mi sembrava di sognare. Non solo ho subito la perdita di nove cani, non solo ho patito lo strazio di dover raccogliere dieci animali avvelenati (uno l’ho salvato), ma ora,  con un'incredibile,  grottesco,   capovolgimento della situazione mi trovo sotto accusa.

Vorrei precisare,  signori,  che se Voi siete indignati per la mia lettera,  posso confermarVi che io sono letteralmente inorridita,  anzi sono senza parole,  per l'accusa che potrei far parte di un "fantomatico" gruppo di idioti, (sicuramente parto della perversa immaginazione di qualche cacciatore) che avvelenano i propri animali per far cadere la colpa sui cacciatori.

Se è questo che intendete, signori, la Vostra affermazione è gratuita,  stupida e fortemente offensiva.

Accuse assurde di questo tipo possono essere fatte solo in un paese ove una lobby, vertiginosamente declinante,  può permettersi, usando spesso il ricatto politico, di minacciare ed intimorire i cittadini attraverso la violenza di una minoranza arrogante.

E quando parlo di lobby declinante e di minoranza,   signori dell'Arci-Caccia,  so esattamente quello che affermo: i cacciatori erano nel 1980 1.701.853,  sono diventati nel 1999  880.000 e mi risulta che oggi siano solo 760.000. Le cifre parlano chiaro e indicano una tendenza verso un crollo inarrestabile.

Per amore di chiarezza, sarà bene riportare le cifre trasmesse dalla LAC:

NUMERO DEI CACCIATORI IN ITALIA DAL 1980:
                1980    1.701.853
                1981    1.685.105
                1982    1.622.321
                1983    1.593.151
                1984    1.585.709
                1985    1.574.873
                1986    1.571.630
                1987    1.564.492
                1988    1.500.986
                1989    1.481.028
                1990    1.446.935
                1991    1.315.946
                1992    1.135.228
                1993    1.023.157
                1994       966.586
                1995       901.006
                1996       874.626
                1997       809.983
                1998       778.061

Non siete una categoria amata,  signori,  il referendum del 1990 indicò chiaramente cosa pensano gli italiani riguardo la caccia.   Il "quorum" non fu raggiunto (43%), cosa che non sorprende dato lo strano fenomeno dei morti che votano,  ma il responso fu chiaro il 92,2 % e il 92,3 % votarono contro la caccia e contro l’utilizzo dei fondi privati da parte dei cacciatori.

Per i cacciatori votarono un misero 7,8 % e 7,7 %.

Riguardo la denunzia che minacciate, signori, potete procedere, poiché intendo andare fino in fondo. Non saranno le minacce dell'Arci Caccia a fermarmi, dal momento che intendo trasformare questo evento in un evento nazionale e chiederò aiuto alle Associazione animaliste e ambientaliste affinché questi fatti siano conosciuti non solo in Italia ma anche nel mondo.

Vi assicuro che piuttosto di rinunziare alla lotta per scoprire coloro che hanno avvelenato i miei cani preferisco finire in galera. Un rischio possibile considerando la sproporzionata forza politica della Vostra lobby, che malgrado il micidiale declino conserva un’importanza ingiustificata.

Quindi preparatevi ad eseguire quello che minacciate di fare senza esitazioni.  Io sono pronta.

Riguardo la lettera del 17.4.2000 e quella senza data del Sig. Filippucci vorrei precisare quanto segue:

1) Nella mia lettera non faccio alcuna specifica accusa all'Arci-Caccia e sono convinta che l'organizzazione è contraria a queste pratiche oscene che infangano il nome delle regioni e del paese considerando l'orrore che provocano nel mondo.

2) Ritengo l'Arci-Caccia responsabile in quanto gestore della zona ove risiedo. I miei cani sono morti per avvelenamento ed esche avvelenate sono state rinvenute presso il mio cancello,  e dal momento che altri cani sono morti anche nelle vicinanze della mia casa,  per deduzione logica, devo concludere che i bocconi sono stati disseminati nella riserva. Questa è la realtà e tutto il resto sono inutili parole.

3) Vi consiglierei di lasciar  perdere il discorso sugli ambientalisti da operetta.  Io appartengo alla nutrita schiera di coloro che detestano la caccia. Appartengo al popolo che ritiene che il massacro animale perpetrato, ogni anno,  in questo paese ha raggiunto cifre sbalorditive e offensive.  Le cifre dei massacri parlano chiaro:
        animali uccisi dai cacciatori: 150 milioni nel 1999.
        densità dei cacciatori: 4,5 per ogni ettaro di territorio nazionale.
        70.000 appostamenti autorizzati.
        spazio a disposizione di ogni cacciatore: oltre 18 ettari.
Mi rendo conto che il giro d'affari è enorme: nel 1999  6000 miliardi di fatturato (nel 1994 il fatturato era di solo 1000 miliardi)
        32.000 addetti ai lavori.
        1760 armerie in Italia.
        Circa 5.000.000 di lire la spesa pro capite per ciascun cacciatore.
        Il giro d'affari del settore, incluse le spese di abbigliamento e gli accessori, è di 20.000 miliardi di lire.

Voi siete quisquilie in questo gioco e gli ambientalisti che credono che la caccia armonizzi la presenza animale nel territorio fanno semplicemente paura, per non dire altro, considerando l'enormità del massacro: 25.000 tonnellate di piombo rovesciate su bestie indifese e inermi ogni anno, intere zone private di fauna. A questo proposito abbandonerei le banalità su San Francesco perchè entriamo nel patetico.
Certo, la lobby economica legata alle attività venatorie non può mollare i lucrosi affari.
Almeno avete perso i 5000 miliardi di lire versate dal CONI che è da considerarsi un'ottima cosa.

Molti sanno che il controllo del territorio è irrisorio: nel 1999 operavano solo 2500 agenti ma ne sarebbero stati necessari 38.000.
La gente come me è esposta ad ogni sopruso, anche se ripeto che l'Arci Caccia sicuramente non è coinvolta negli avvelenamenti.

Vorrei precisare che chi frequenta l'opera buffa sono i Vostri amici ambientalisti,  spesso molto patetici,  che sono rimasti silenziosi davanti allo scempio perpetrato da anni dai cacciatori.

Si consideri che 58 animali su 100 muoiono nelle prime settimane del ripopolamento: una cosa disgustosa.

4) A differenza Vostra io non mi servo di parolai, ho riportato fatti che nella loro crudezza danno un'idea dell'orrore che ho subito. Mi sono morti nove cani e altre persone che abitano nella mia zona hanno subito lo strazio dell'avvelenamento ma hanno scelto di restare silenziose.

5) Affermate di essere fermi nella lotta contro i bocconi avvelenati ? Vi ricordo, qualora vi fosse sfuggito, dal momento che parlate di miglioramento del territorio riguardo la fauna, che esiste un'altra denuncia del WWF, datata 3.6.98, in riferimento ai bocconi avvelenati, trovati,  sorprendentemente in un'altra zona gestita dall'Arci Caccia e precisamente in località Monte Petano (Comune di Ferentillo) ove oltre ai bocconi avvelenati sono state rinvenute due volpi morte e sono stati trovati molti uccelli avvelenati.

6) Mi sfugge il senso del vostro onore ferito, della vostra dignità calpestata, della vostre onorabilità macchiata. Non siete stati voi ad avvelenare i miei cani, non mi sono mai sognata di affermare una cosa del genere che ritengo assolutamente infondata, ma ho ascoltato le parole del Sig. Filippucci (e mi auguro che onorevolmente le confermi) allorquando disse che qualcosa gli stava sfuggendo di mano nel controllo delle zone di addestramento e di caccia.

7) Mi scuso per l'errore di aver chiamato il Sig. Filippucci presidente, dal momento che è il Coordinatore della riserva, ma penso che sia una cosa marginale e insignificante nella dinamica degli eventi.

8) Affermate che in questa zona è vietato sparare ? E' una menzogna dal momento che ci sono state persone che hanno rischiato spesso di restare impallinate lungo la strada di Fabbrucciano ove risiedo. Nella zona addestramento si spara, inoltre vicino alla mia recinzione è situato un boschetto ove i fagiani dimorano. Puntualmente ogni anno nel periodo dell’apertura della caccia non se ne salva nessuno. Voi affermate che la mia zona è solo una zona di addestramento ma non è così. Vi sbagliate o mentite.

9) Può essere vero ciò che affermate riguardo l’importazione di animali dall’estero, resta il fatto che vengono mantenute covate di fagiani in piccole stie per essere più tardi massacrate. Mi capita, inoltre, di vedere spesso cacciatori con i cani tenuti a guinzaglio per evitare possibili bocconi avvelenati. Loro sanno ove le esche sono situate.
E’ notorio che in certi luoghi le esche vengono disseminate la notte e raccolte la mattina.
Questo me lo hanno raccontato i cacciatori stessi.

10) Affermate che la zona è perlustrata da guardiacaccia ? Da quando Sig. Filippucci ? Siete informati,  signori,  che ad alcuni vicini fu suggerito, in certi periodi, dagli stessi guardiacaccia di legare il proprio cane onde evitare guai ?

11) Capisco lo sconcerto che avete provato per la morte dei miei cani, di questo ne sono convinta, e sono ugualmente convinta che mai voi potreste essere coinvolti in simile pratiche; so distinguere tra cacciatori (anche se sono contro ogni pratica venatoria) e mi rendo conto che sono spesso gli stessi cacciatori che denunciano gli avvelenatori e che detestano i loro colleghi deviati allorquando disseminano esche avvelenate per distruggere i predatori dei polli-fagiani durante il ripopolamento.

12) Avrete sicuramente ascoltato il programma di Radioacolori su Radio Rai il 20.4.2000 condotto da Beha,  in quell’occasione,   un cacciatore di Firenze ha affermato che i suoi tre cani erano stati avvelenati da altri cacciatori. Anche se capisco il vostro disagio davanti a tanta malvagità devo ripetere che qualcosa sembra non funzionare nelle vostre riserve e che una presenza violenta si è manifestata nell'area e che voi non siete in grado di controllarla. E' vero quello che affermo, Sig. Filippucci, (e mi appello nuovamente alla sua onorabilità) o sto mentendo?

13) Affermate che non esiste bracconaggio ? Quando informai il Sig. Filippucci che cacciatori armati erano entrati nella mia proprietà fu lo stesso Coordinatore della zona addestramento cani a sostenere che molto probabilmente si trattava di bracconieri.

14) Difese di ufficio davanti all'orrore degli avvelenamenti sono inutili. Gli stessi cacciatori sanno che durante il periodo del ripopolamento le cifre degli avvelenamenti salgono vertiginosamente,  gettare la colpa su ipotetici nemici degli animali serve solo a confondere.

Io seguo con attenzione i dati raccolti dai Verdi, dalla LAV, dalla LAC sugli avvelenamenti e sono in grado di farmi una precisa idea di quello che sta avvenendo.

Pertanto procedete senza esitazioni per la via che avete scelto poiché io non desisterò dalle mie intenzioni.
Per concludere intendo precisare che non accetto provocazioni e non desidero patetiche, aberranti mediazioni sul sangue di vittime innocenti.

Distinti saluti.

Lucianna Cavani.

 

 


 

84.  Di nuovo per Black

Data: giov. 11 maggio 2000
Da:  Simone Zacchini <zacchinis@unisi.it>



L'unica cosa che posso fare per un amico che mi ha regalato dieci anni della sua vita senza mai pretendere nulla da me, che mi ha fatto sorridere con le sue smorfie e la sua vivacità anche quando null'altro al mondo poteva riuscirci è un minimo di impegno. Un poco del mio tempo, di quel tempo che prima dedicavo alle passeggiate ed alla sua cura, contro la stupidità e la cattivera di chi ha gettato questi ormai tristemente noti bocconi avvelenati.

Dopo regolare denuncia (qui i carabinieri si sono attivati molto ed hanno preso il caso sul serio) è uscito sul LA NAZIONE - AREZZO (giovedì 11 maggio) il seguente articolo:

A Frassineto. CANE AVVELENATO CON LA STRICNINA. Ancora un caso di cane avvelenato, ancora una denuncia contro ignoti da parte del suo padrone. un pastore maremmano di dieci anni è morto dopo tre settimane di agonia per aver mangiato un boccone imbottito dal veleno, in gran parte stricnina. La segnalazione ci giunge dalla LAN che da anni si sta battendo contro questo dilagante fenomeno. Un fenomeno che non tutti denunciano anche se nella zona le morti per avvelenamento sono state una decina. La cosa grave è che la bestiola avrebbe trovato il boccone in una piazzuola verde vicino a un campo di calcio. Zona, dunque, molto frequentata da ragazzi e da mamme che portano i bambini a giocare. Un pericolo gravissimo non solo per i cani ma anche soprattutto per i bambini e per gli uomini. E' stata sporta regolare denuncia ai carabinieri della stazione di Rigutino

Dopo la rabbia e lo smarrimento dei primi giorni, dove si vede il proprio amico spuntare da tutti gli angoli del giardino, dove si ha la tentazione di riempire quella ciotola vuota, dopo questo resta la solitudine di dover da soli affrontare un intero paese. "Loro" non sano nulla, ma io sono soltanto all'inizio. Finché farò qualcosa per Black, gli impedirò di morire una seconda volta.

Grazie dal vostro impegno, che aiuta a sopportare più serenamente questa solitudine.

Simone Zacchini

 


 

83.  vittime anche ad Arezzo


Data: lun. 08 maggio 2000 
Da: Simone Zacchini <zacchinis@unisi.it>

Numerose le vittime anche ad Arezzo. 

E dopo una lunga agonia, cure e sofferenze anche il mio cane Black (un maremmano come nel vostro logo), amico da dieci anni, è morto.
Vorrei far qualcosa, aiutarvi, conoscervi, impegnarmi in prima persona.
Aspetto Vostre notizie. Per il momento ho fatto denuncia contro ignoti (gli ignoti li conosco, tuttavia nessuno qui intende testimoniare, tutti si coprono, tutti si giustificano).

Simone Zacchini

 

 


 

82.  IL PONTE DELL'ARCOBALENO


Data: sab. 06 maggio 2000 
Da: simgheri@lycosmail.com

Vorrei tu la pubblicassi tra i messaggi perchè è un bellissimo messaggio d'amore verso i nostri animali.

A presto,
simona

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IL PONTE DELL'ARCOBALENO

C'è un posto in Paradiso, chiamato "Ponte dell'Arcobaleno".

Quando muore una bestiola che è stata particolarmente cara a qualcuno, questa bestiola va al ponte dell'arcobaleno.

Ci sono prati e colline per tutti i nostri amici tanto speciali così che possano correre e giocare insieme.

C'è tanto cibo, acqua e sole, ed essi sono al caldo e stanno bene.

Quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi. Quelli che erano feriti o storpi sono di nuovo integri e forti, come noi li ricordiamo nel sogno dei giorni e dei tempi passati.

Sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto amato, qualcuno che hanno dovuto lasciare indietro ...

Corrono e giocano insieme, ma un bel giorno uno di essi improvvisamente si ferma e guarda lontano, verso l'orizzonte. I suoi occhi lucidi sono attenti, trema per l'impazienza: tutto ad un tratto si stacca dal gruppo e comincia a correre, volando sul verde prato, sempre più veloce. 
Ti ha riconosciuto, e quando finalmente sarete insieme, vi stringerete in un abbraccio pieno di gioia, per non lasciarvi più. Una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso; le tue mani accarezzeranno di nuovo l'amata testolina e fisserai ancora una volta i suoi fiduciosi occhietti, per tanto tempo lontano dalla tua vita ma mai assente dal tuo cuore.

Allora attraverserete, insieme, il Ponte dell'Arcobaleno ...


(Autore Ignoto)

 


 

81.   LAC mail 110 

Data: merc. 03 maggio 2000 
Da: Guido Scoccianti <scoccpalch@dada.it>

Ciao a tutti

vi mando questa interessante e.mail avuta dalla LAC nazionale su bocconi avvelenati in Belgio (uova con pesticida) in cui addirittura la Rhône-Poulenc, ditta produttrice del pesticida e multinazionale del settore chimico-farmaceutico, si è costituita parte civile nel dibattimento.
Se la cosa è vera, mi sembra di grande importanza.

Ciao
Guido
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-----Messaggio originale-----
Da: E.F.A.H@agora.stm.it <E.F.A.H@agora.stm.it>
A: scoccpalch@dada.it <scoccpalch@dada.it>
Data: mercoledì 3 maggio 2000 16.34
Oggetto: LAC mail 110

LAC mail 110
3 maggio 2000

BELGIO - UOVA AVVELENATE
Una trentina di uova avvelenate con un potente pesticida sono state scoperte il 21 aprile, Venerdì Santo, dagli agenti della Divisione Natura e Foreste della Regione Vallona in una riserva di caccia presso il villaggio di Sirault. 

L'autore del criminale gesto è stato identificato, si tratta del titolare del diritto di caccia della riserva. Il veleno era quindi destinato agli animali "nocivi" quali volpi, faine, ecc., ma aveva già fatto le sue vittime: tre  cornacchie nere ed un gatto.

Particolarmente preoccupante il pericolo che hanno corso i bambini, infatti la vigilia di Pasqua centinaia di bambini ricercano le uova nei giardini e nei parchi.

L'episodio non è nuovo, infatti nell'aprile 1996 un centinaio di uova, avvelenate con il pesticida Temik, furono ritrovate presso Warcoing; e nel marzo 1999 un nibbio reale, due volpi ed una faina morti avvelenati con il Temik furono scoperti presso Hastière. Il Temik è un veleno potentissimo: 70 milligrammi sono sufficienti per uccidere un uomo di 70 Kg. 

La ditta Rhône-Poulenc, produttrice dei principali pesticidi utilizzati fraudolentemente nella confezione di bocconi avvelenati, si è costituita parte civile contro il cacciatore responsabile dei fatti di Sirault (Ligue Royale Belge pour la Protection des Oiseaux).

 

 


 

80.  Lettera per i bocconi avv.

[Tratto dalla mailing-list: pck-animali@peacelink.it]

Data: mart. 02 maggio 2000
Da: Zilla Lilla <zillalilla@action-srl.com>


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Da: "Tin" <ccsigi@tin.it>
To: <zillalilla@action-srl.com>
Subject: Lettera per i bocconi avv.
Date: Sab, 29 apr 2000 22:45


"Cara Signora Cavani, ho letto la sua lettera inviata in marzo ad una ass.   ambitalista riguardo i bocconi  avvelenati e mi permetta di obbiettare non   sul fatto dei bocconi ( sinceramente a me pare scontato che CHIUNQUE ABBIA E   CONTINUI A GETTARE BOCCONI AVVELENATI SIA UN DELIQUENTE della peggior  risma) ma per quanto riguarda le responsabilità !!!
Oggetivamente lei ha mai visto un cacciatore, e dico cacciatore non BRACCONIERE, immetere dei bocconi avvelenati ? Non credo signora, e allora perchè ci accusa di tali nefandezze ? Io sono un cacciatore e vado con un amico di nome Arno, credo anche  l'unico vero amico che ho, e mai mi sognerei di fare di queste cose.
Oltre a  questo le vorrei spiegare il perchè i cacciatori non portano fuori a spasso   i propri amici come ad esempio chi ha in casa Pastori maremmani, Dalmata,  Past. Tedeschi ecc.:  la legge prevede che se un cane è definito DA CACCIA NON POSSA correre come  i suoi coetani solo che nel periodo venatorio oppure fuori da tale periodo all'interno di aree definite di addestramento, pena una sanzione di £   500.000 e ripeto £ 500.000 !!!!!!
Percui mia cara signora mi ritengo offeso  e dispiaciuto per quello che le è accaduto ma mi creda E' PIU'FACILE DENIGRARE CHI COME NOI E' NELL'OCCHIO DEL CICLONE CHE CERCARI I VERI  COLPEVOLI !"

Non sono la signora Cavani e la lettera non l'ho scritta io, ma comunque visto che questa mail è giunta a me, rispondo piu' che volentieri: spiacente ma essendo io vegetariana e rinunciando a tutto quello che può significare sofferenza (no alle pellicce e ai capi in pelle, no ai cosmetici e a tutti i farmaci sperimentati sugli animali, no ai circhi, no ai delfinari, ecc...), mi dispiace, ma non capirò MAI il suo punto di vista.

Il dialogo tra noi è un'utopia, non credo che ci troveremo mai in accordo.

Buona serata, mi ritengo offesa e dispiaciuta per il fatto che Lei spara agli animali.

Laura Zilli

 


 

79.  Coord.Naz.Ass.Animaliste: CANI DI SPELLO, CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA

[Tratto dalla mailing-list: pck-animali@peacelink.it]

Data:  mart. 02 maggio 2000
Da: paola segurini <mpseguri@val.it>

COMUNICATO STAMPA 30 aprile 2000

I CANI DI SPELLO, CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA:
TRE CANI MORTI E TRE INTOSSICATI PER AVER INGERITO ESCHE AVVELENATE

La vicenda dei 14 cani di Spello - tutti ex randagi raccolti da una signora in zona Torre Acquatino, che un'ordinanza del Sindaco aveva condannato a morte qualora fossero stati sorpresi nei pressi dell'abitazione ospitante senza un accompagnatore e senza museruola - ha avuto un tragico sviluppo.

Grazie anche alle pressioni dell'opinione pubblica - da tutta l'Italia sono giunte proteste contro il provvedimento - l'ordinanza era stata modificata, ma purtroppo tre dei 14 cani sono morti tra atroci sofferenze. A uccidere gli animali e intossicarne altri tre sono stati dei bocconi avvelenati.

L'episodio è avvenuto all'interno del giardino della sig.ra Antonella Giordanelli dove i cani avevano trovato accoglienza e rifugio. Questa strage poteva e doveva essere evitata. L'ordinanza con cui in un primo tempo se ne era decretata la morte e la dichiarazione allarmistica del sindaco riportata dalla stampa secondo la quale i cani, in quanto non bene custoditi, "sono esposti all'odio degli uomini e quindi da lei stessa condannati a morte, magari con il veleno di una mano furtiva", non vanno certo nella direzione di promuovere un corretto rapporto tra l'uomo e gli altri animali. Una simile affermazione oltre a essere pericolosa è fuorviante e omette il fatto che disseminare esche avvelenate è un crimine punito dalla legislazione italiana.

Riteniamo che non siano stati usati gli strumenti corretti per prevenire questo reato; se la questione fosse stata affrontata ponendo al primo posto la tutela degli animali e quindi proteggendoli anche da eventuali atti illegali nei loro confronti, i cani forse sarebbero ancora in vita. Se si fosse cercato di risolvere il problema aiutando materialmente la signora, che sostituendosi alle istituzioni preposte a prevenire il randagismo e a dare accoglienza agli animali abbandonati si è fatta carico di una funzione sociale, la situazione non avrebbe avuto questo triste epilogo.

L'abbattimento dei cani prospettato in un primo momento, oltre a contravvenire alla normativa sia nazionale che regionale a tutela degli animali, è stato un atto diseducativo. Ricordiamo che il sindaco in base al D.P.R.31/03/79 è responsabile del benessere degli animali presenti sul territorio comunale e ha il dovere di garantire la corretta applicazione delle leggi a loro tutela.

Non è stata sicuramente l'attuale proprietaria a condannare a morte gli animali, il veleno è stato somministrato illegalmente da qualcuno che ha compiuto un atto criminale e vergognoso. Sottolineando che disseminare esche avvelenate è un reato, annunciamo che faremo un esposto denuncia per individuare i colpevoli e accertare eventuali responsabilità e ci costituiremo parte civile.

Questo episodio ripropone in maniera drammatica l'emergenza randagismo e la correlazione che vi è tra questa e la piaga dei bocconi avvelenati e mostra quanto poco si faccia per debellare questi due fenomeni che sono degli indicatori importanti dello stato di civiltà del Paese. Invitiamo tutti coloro che hanno informazioni utili per individuare gli avvelenatori a comunicarle agli organi di polizia giudiziaria.

per il Coordinamento Nazionale Associazioni Animaliste
Ebe Dalle Fabbriche (presidente Movimento U.N.A.)

Segreteria Nazionale c/o Movimento U.N.A. - Via Provinciale, 1/a - 50037 S.
Piero a Sieve (Fi) - Tel. 055-848019 - Fax 055-848567 - E Mail:
una@newnet.it

 


 

78.  Mio Amico, buon viaggio...

[Tratto dalla mailing-list: pck-animali@peacelink.it]

Data: lun. 01 maggio 2000
Da: gino.civita@ciaoweb.it



Mio Amico,
hai passeggiato al mio fianco
nell'oscurità
e infine hai varcato
da solo la porta.
Per te di nuovo
suoni e musiche,
palline colorate da rincorrere,
sedie da saltare
e crocchette da sgranocchiare.
Ho provato a chiamarti,
ancora una volta,
ma era troppo tardi.

Mio Amico,
il ricordo
dell'ultima carezza
è il dolore più grande.



Grazie per le vostre parole. Mi sono tornate utili, ieri.

Data: lun. 01 maggio 2000
Da: gino.civita@ciaoweb.it

Ringrazio coloro che mi sono stati vicini in questi giorni. Qualcuno mi ha scritto regolarmente chiedendomi notizie,
qualcun altro mi ha dato il suo numero di telefonino (che non ho ancora usato). Tante parole, che conserverò
insieme ai ricordi più belli del mio Amico.
Mi chiedo se ho fatto davvero tutto quel che potevo. Se è stato giusto regalargli altri due giorni di vita, schierandomi contro il mondo. Se riuscirò infine a versare una lacrima liberatoria. Se avrebbe davvero preferito la terra al fuoco. Se sopporterò la sua assenza quando, nei prossimi giorni, mi mancherà più di oggi.
Mi alzo di scatto, al primo rumore, pensando che sia lui. Entro nella stanza pensando di accarezzarlo, prima di accorgermi che non c'è. Prendo il guinzaglio prima di ricordare... Per la prima volta dopo quasi 15 anni questa casa
è vuota. C'è stato in tutti i momenti importanti della mia vita, belli e brutti.
Gli ho dedicato tanti versi, in questi giorni. Ma nessuna parola può ricambiare l'amore che mi ha donato.

Buon Viaggio, Mio Amico.

Carissimi, perdonate il mio sfogo. Di nuovo grazie.

Gino

 


 

77.  denucia di avvelenamento

Data: sab. 29 Apr 2000
Da: simona <carlotta@val.it>


Salve
siamo due volontarie E.N.P.A del Valdarno, vogliamo sottolineare il forte aumento dei casi di avvelenamento nella nostra zona.
Ci riferiamo in particolare al Comune di S.Giovanni V.no, dove , nonostante le ripetute denunce da parte della nostra Associazione, cani e gatti continuano a morire.

Abbiamo raccolto materiale dal vostro sito ( complimenti è interessantissimo e completo), con il quale abbiamo intenzione di creare volantini da diffondere nei vari quartieri dove sono stati trovati i bocconi avvelenati, al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica.

Se avete suggerimenti da darci per favore contattateci.

Ciao Simona e Elena

 


 

76.   Voglia di piangere

[Tratto dalla mailing-list: pck-animali@peacelink.it]

Data: mart. 18 apr 2000
Da: gino.civita@ciaoweb.it



Ascolto lo scoccare lento delle tue ore.

Quindici anni di Amore che si perdono nel rantolio di un respiro.

Due occhi vispi, che non si rassegnano, che non comprendono l'ineluttabile.

Sento le mie lacrime che fanno a pugni contro la ragione impotente.

Ho perso l'ultima passeggiata con te, ieri sera.

Mio AMICO, non andartene così!


Gino

 


 

75.  Ci risiamo ...

Data: dom. 16 apr 2000
Da: Chiara Rimmaudo <chiararimm@tin.it>

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Grassina, 15.04.2000

Al Sindaco del Comune di Bagno a Ripoli (FI)
Ai Carabinieri Stazione Belmonte Grassina
p.c. Al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica
p.c. Al Servizio Veterinario ASL 10 Via Antella 19 Ponte a Ema (FI)

Oggetto: Condizioni di vita umane ed animali nei campi adiacenti la mia abitazione.

 

Ieri, 15 aprile 2000, mentre attraversavo una strada poderale fra la Via San Martino e il torrente Grassina alla ricerca del mio gatto, tigrato di un anno, scomparso da qualche giorno, ho chiesto ad alcune persone che si trovavano lì se l'avessero visto. Costoro si rivolgevano nei miei confronti con tono di voce non minaccioso, ma chiaro nei contenuti, dicendomi che quando avessero trovato i gatti lì li avrebbero ammazzati, perché avevano lì da oltre vent'anni un allevamento di animali fra i quali piccioni di razza. Anzi mi hanno detto che il prossimo a sparire sarebbe stato un gatto nero di grossa taglia. Mi lasciavano capire chiaramente che ne avevano ammazzati diversi, che avrebbero continuato a farlo, ritenendolo perfettamente giustificato, anche come ritorsione nei confronti di una povera signora che finora non conosco, che abita lì in condizioni di vita, a mio avviso, degne di aiuto.

E' mio impegno solo personale cercare la persona cui si riferivano, per metterla sull'avviso del pericolo che corre, perché non credo sia armata al contrario di queste persone che, dal loro abito e dagli allevamenti di animali nella zona si rivelano come cacciatori e quindi in possesso di armi. Intendo, poi, diffondere la voce fra abitanti e associazioni animaliste del pericolo che corre la popolazione umana e animale.

Vorrei, inoltre segnalare che nei giorni scorsi è sparita dal giardino di mia proprietà una cesta per la cattura dei gatti da me affidata dal Comune di Firenze per la sterilizzazione dei gatti della colonia felina di Firenze di cui sono Referente e che temo si trovi negli orti e negli allevamenti in oggetto.

Chiedo, innanzitutto, alle Autorità Competenti che verifichino la conformità legislativa dal punto igienico e relativo agli allevamento di animali della zona, che diffidino i possessori degli orti dal nuocere agli animali e alle persone, ricordando loro che tali atti costituiscono, comunque, un grave illecito penalmente perseguibile.

Quando avrò contattato la persona che vive in gravi difficoltà nella zona vicino a molti animali, sarà mia cura nei limiti delle mie risorse, portarle il maggior aiuto possibile, verificare che altrettanto sia fatto dalle Autorità competenti, sterilizzare gli animali sani e curare quelli eventualmente malati con l'aiuto delle Associazioni animaliste.

Resto in attesa di un cortese cenno di riscontro,

Distinti saluti

Dr.ssa Chiara Rimmaudo

 

 


 

74.  Gatti avvelenati

Data: merc. 12 apr 2000
Da: Gasperoni Giordano <giogaspero@libero.it>



Mi chiamo Giordano

venerdì scorso la mia gatta è stata avvelenata, nel comune di Asciano in provincia di Siena, in una zona di ripopolamento e cattura.

Ho fatto denuncia.

Altri animali sono stati trovati morti.

Se vi fanno comodo altre notizie, fatemi sapere, non diamogli tregua a questi bastardi

buon lavoro

 

 


 

73. Proposta

Data: merc. 12 apr. 2000
Da: "rag. Stefano Zoffoli" <zoffoli.stefano@iol.it>


Allego file di ciò che mi è successo e propongo di organizzare gruppi di disturbo dei cacciatori quando aprirà la caccia. Io metto a disposizione tempo, amici e un terreno di 11 ettari, dove hanno ucciso le mie bestiole, dove i cacciatori la fanno da padroni.
Ciao.
Stefano Zoffoli

 

DUE INSOLITE MARGHERITE

Questa mattina c’erano due fiori insoliti nel nostro prato, bianchi come le altre margherite e lievemente mossi dal vento, illuminati dal sole dopo giorni di pioggia e oscurità.

E’ una giornata bella oggi, l’aria è pulita e trasparente.

E’ una giornata triste oggi; quegli insoliti fiori sono "Nuvola" e "Macchia", i nostri due cagnetti, volpini italiani.

Sono lì immobili, già rigidi, il vento lievemente muove loro i ciuffetti di pelo candido, le ritte e gracili orecchie, la morbida e lunga coda. Bava alla bocca e rigurgiti ancora interi di bocconi al cianuro o stricnina.

Ne avevamo sentito parlare spesso, è capitato poco tempo fa a nostri amici e a tanti altri ancora, speravamo, o ci illudavamo, che a noi non capitasse. Io e Cinzia, mia moglie, ci guardiamo, iniziamo a piangere. Il pensiero vola immediatamente alle nostre due bambine (11 e 9 anni). Una è in casa, intuisce subito qualcosa, anche lei piange e cerca la sorella che è a scuola. Nuvola era stata acquistata 3 anni addietro, stava tutta in un palmo di mano, nel bianco notavi solo i due occhietti neri; Macchia era suo figlio. Le nostre bambine se li coccolavano, se li rotolavano addosso, se li portavano anche sul letto. La primavera era la prima occasione di rotolarsi e giocare fuori nel prato delle margherite coi loro cani, coi loro animali che tanta umanità avevano loro trasmesso.

Mi ricordo quando Nuvola partorì, in casa, loro ad eseguire gli ordini che gli impartivo in collegamento telefonico col veterinario. Viviamo in campagna da 6 anni per scelta, veniamo dalla città. Attorno a casa abbiamo 11 ettari di terreno, in quel nostro terreno e tutt’intorno vivono caprioli, fagiani, lepri, cinghiali, tassi, ricci, istrici e volpi (una volta Nuvola e Macchia ne costrinsero una a rifugiarsi sul tetto di un capanno proprio davanti alla finestra della camera; che bella, rimanemmo in rispettosa osservazione); in quel nostro terreno una mano ignota e assassina ha portato la morte. A casa nostra hanno ucciso i nostri cagnetti, spezzato i nostri cuori, segnato profondamente le nostre bambine.

Di chi è la mano assassina? Cacciatori? Proprietari dei pollai? Guardiacaccia? Con chiunque parli, cacciatori, contadini, guardie venatorie, è tutta gente seria, nella loro categoria non si fanno queste cose, semmai nelle altre. Intanto la strage di animali continua nella speranza rimanga sempre solo una strage di animali.

Noi che ci viviamo lo sappiamo, l’abbiamo pagato a caro prezzo, ma voi che venite a fare la passeggiata in campagna tenete i vostri bambini per mano, specialmente quelli molto piccoli che sono sempre imprevedibili, controllate che quello che raccolgono siano solo vere margherite.

Per il resto siamo e rimaniamo tutti impotenti di fronte a questa subdola crudeltà, di fronte a questi assassini senza volto e senza nome. L’unica speranza è quella di svegliare le coscienze e le sensibilità, di arrivare al cuore delle persone, magari figli e mogli, inconsapevoli complici, delle mani assassine.

Cesena, 05.04.2000

Stefano Zoffoli

 

 


 

72.  Richiesta urgente

Data: mart. 11 Apr 2000
Da: giacob@libero.it



Mi è appena stato avvelenato il gatto. Io abito in un condominio in cui è permesso tenere animali.

E' già il secondo caso di avvelenamento ... cosa posso fare ? Posso rivolgermi a voi ? Posso denunciare una persona che noi riteniamo colpevole visto che è stata l'unica a lamentare noie dovute al ns. gatto e che ci ha anche fatto
pervenire giorni fa una lettera da un avvocato ? 

Ho portato a far analizzare ciò che il gatto ha rimesso prima di morire (era di colore blu mischiato a grasso animale).

grazie mille.

Simona.

 


 

71. Sugli avvelenamenti a Torino

Data: giov. 06 apr. 2000
Da: Flavia Di Bartolo <f_dibartolo@yahoo.it>


Gentili amici,
avevo già segnalato episodi di avvelenamento in giardini pubblici a Torino, comunicando che avevo presentato denuncia alla Procura della Repubblica. Ora un breve aggiornamento.

Sul quotidiano la Repubblica è comparso martedì 4 aprile un articolo in cronaca locale: l'articolo denuncia i ripetuti avvelenamenti avvenuti in tutti i principali luoghi pubblici di Torino centro, ovvero giardini e piazze, ad opera di ignoti che usano sempre lo stesso tipo di boccone a base di cianuro.

Le guardie zoofile volontarie sono attive con appostamenti notturni, che però finora non hanno dato esiti, mentre la Procura della Repubblica - Dott.ssa Bernocco - ha aperto un'indagine. L'ignoto sta colpendo da diversi mesi sempre nel centro della città, quindi sono state individuate le sue modalità "operative" e nell'articolo si fa l'ipotesi che possa trattarsi di una persona anziana.

A suo tempo inviai copia della mia denuncia all'Assessore all'Ambiente Hutter, chiedendo che l'amministrazione provvedesse a presidiare i luoghi dei fatti e a mettere cartelli di avviso per le persone e i proprietari di cani o altri animali; l'amministrazione non ha preso alcuna iniziativa, almeno per tutelare la salute pubblica, e questo purtroppo non mi fa pensare bene del nuovo assessore Hutter, su cui ovviamente gli animalisti riponevano speranze (viste le politiche di indifferenza attuate precedentemente da Vernetti).

Come sempre bisogna fare pressioni continue - e non basta neanche questo - ma soprattutto sono convinta che ormai bisogna andare sul pesante, cioè rivolgersi ogni volta alla Procura della Repubblica, ai Carabinieri, alla PS con esposti e denunce, e questo per ogni problematica riguardante gli animali.

Cordiali saluti
Flavia Di Bartolo

 


 

70.  BOCCONI AVVELENATI - A VICCHIO DEL MUGELLO SFIORATA LA TRAGEDIA:
UN BAMBINO DI TRE ANNI E' STATO SALVATO DAL PADRE (comunicato stampa)

Data: mart. 3 apr. 2000
da: Maria Silva papais@dada.it

Il primo di aprile del 2000 rimarrà un ricordo indelebile nella mente di Vincenzo Volpi: il suo cane del peso di più di 30 kili é morto in breve tempo dopo aver ingerito un boccone avvelenato e suo figlio di appena tre anni si è salvato solo grazie al suo tempestivo intervento: stava per mettersi in bocca la manina piena dei resti della polpetta che in breve avrebbe ucciso il cane.

Tutto questo succedeva nelle resede antistanti la casa e il cane soccorso e portato dal veterinario Dott. Volterrani è morto durante il trasporto; si attendono le analisi per individuare il tipo di veleno usato anche se il veterinario afferma che molto probabilmente e stata usata la stricnina.

Il sig. Volpi abita nel Comune di Vicchio del Mugello, in zona di libera caccia, aveva già perso un altro cane il 16 febbraio 2000 e afferma che " Gli episodi sono avvenuti in concomitanza dei ripopolamenti di selvaggina ad opera di cacciatori che gravitano nella zona e la liberano nei pressi della sua abitazione." Il fenomeno dei bocconi è in espansione, le istituzioni preposte alla salvaguardia della popolazione prima fra queste i Sindaci dei Comuni colpiti non accennano a voler prendere in considerazione seriamente il problema con delle azioni incisive.

I dati in nostro possesso dicono che il numero dei cacciatori è in netta diminuzione, viene istintivo domandarsi perché invece i veleni nelle campagne aumentano con grave danno per la popolazione inerme e disinformata.

E anche da notare che da quando gli ATC (ambiti territoriali di caccia) gestiscono i ripopolamenti in maniera più autonoma dalla provincia, pur chiedendo i dovuti permessi, questi episodi di ripopolamenti conditi con i veleni sono in netto aumento. Visto che è la malintesa salvaguardia della selvaggina che porta a questi eccessi sarebbe opportuno che i comuni colpiti da questi fenomeni decidessero di bloccare i ripopolamenti nelle zone infestate dai bocconi avvelenati.

Sarebbe anche importante considerare che, veleni potenti come la stricnina ed il cianuro, possono danneggiare l'agricoltura e quindi alterare pericolosamente cibi destinati all'uomo.


"Il responsabile per la federazione toscana verdi della campagna contro i bocconi avvelenati"

 

 


 

69.  BOCCONI AVVELENATI: RISCHIO PER UN BAMBINO

Data: lun. 3 aprile 2000
da: Vincenzo Volpi (Loc. Bricciana 9, Vicchio)



Sabato 1 aprile 2000 ero nella mia abitazione, in Località Bricciana 9, nella campagna del comune di Vicchio, ove svolgo la mia attività di grafico d’arte. Non era una bella giornata, mia moglie non c’era ed io ero con i miei due figli: Francesco e Giovanni.

Verso le ore 11 sentii uno strano guaito provenire dal prato di fronte all’abitazione.

Sono andato a vedere cosa fosse, preceduto da Giovanni, il bimbo più piccolo, di tre anni.

Di fronte alla porta di casa c’era uno dei nostri cani, Nena, di quattro anni, distesa sul prato, gli arti irrigiditi e tremanti, il torace espanso e sussultante, impossibilitata al respiro, ma di cui ho tuttora l’orribile ricordo della coscienza degli occhi, che seguivano terrorizzati tutti i miei movimenti.

Alla bocca del cane c’era del rigurgito e della bava; Giovanni, cresciuto assieme a Nena, alla quale era legatissimo, non comprendendo quale gioco ella stesse facendo, era già sul suo muso, le mani sporche di quella che quasi certamente si rivelerà essere stricnina.

Ho pulito il bimbo e con l’altro figlio, Francesco, di sette anni, caricato l’animale morente sull’auto, sono corso verso l’ambulatorio veterinario di Vicchio.

Dieci minuti dopo ero all’ambulatorio del Dott. Volterrani, ma il cane è morto durante il tragitto.

Volterrani non ha potuto che costatarlo e verbalizzare la morte per presunto avvelenamento, probabilmente da stricnina.

La Polizia Provinciale, nelle persone di Fabio Bambi e Mario Monti, ha provveduto a redigere la relativa denuncia/querela verso ignoti, a verbalizzare una mia informativa per la sparizione in data 16.02.2000 di un altro mio cane e dell’avvelenamento d’altri due ad un chilometro dalla mia abitazione (allego copia dell’intervento veterinario), nonché alla verbalizzazione del sequestro penale di una porzione del boccone rigurgitato dall’animale, che dovrà essere analizzato al Centro di Pisa (una parte è tuttora da me conservata nei modi prescritti giacché i
vigili mi comunicarono erroneamente che sarebbero occorsi molti mesi per avere la risposta delle analisi).

Vorrei sottolineare che il fatto occorso non è stato che il bimbo rischiasse l’avvelenamento assieme al cane, ma che è per puro caso che io sia stato presente e abbia potuto togliere il veleno che col boccone avvelenato era già nelle mani di Giovanni il quale, subito dopo, comprese le sofferenze del suo cane, lo guardava piangendo e succhiandosi il pollice, come sempre fa, e fanno i bimbi della sua età, di fronte a qualche problema.

La presente, e gli allegati, per rendere appieno consapevoli gli autori del rilascio di questi bocconi avvelenati quali siano i possibili effetti di tali atti, validi per chiunque abbia un animale ed un bimbo, e che solo per caso stavolta ha interessato "solo" un cane.

Generalmente svolgo il mio lavoro disegnando in altro lato della casa, mentre i bimbi naturalmente giocano sul prato suddetto. Non avrei mai potuto sentire il lamento del cane, e gli effetti della stricnina prima descritti, devo farmi la violenza di trasferirli su Giovanni, cosi come gli otto minuti occorsi per morire a Nena, 32 Chilogrammi, diventano quattro per Giovanni, 16 Chilogrammi.

Vorrei aggiungere, come rilevato nelle denuncia, che sia questa morte sia la sparizione di un altro cane, figlio della cagna morta, fatto  denunciato il 16 febbraio 2000 (lo stesso giorno dell’avvelenamento di due cani di Giunti Francesca, abitante ad un Chilometro circa dalla mia abitazione), sono avvenuti pressoché contemporaneamente al rilascio in queste zone di selvaggina ad uso venatorio, facilmente visibile ai lati di queste strade, marcata e con comportamenti pressoché domestici, e dunque chiaramente esposta agli attacchi d’eventuali predatori.

E’ per la legittima difesa di questi "polli colorati", per garantire a chi li ha comperati e "liberati" di poterli sportivamente abbattere a settembre che vengono recintati da bocconi alla stricnina?

Può ritenersi equo che il costo di tale tutela possa essere la vita del miei, dei vostri, dei loro figli?

E dei loro cani.

Vincenzo Volpi

 

 


 

68.  Da parte di Lucianna Cavani - Copia denuncia

Data:  sab. 01 Apr 2000
Da:  Anna <annamay@tin.it>


Cari amici,
sono ancora io, Lucianna Cavani, dopo tutto ancora una provocazione grave da parte dei cacciatori, proprio ieri. Accludo copia di una denuncia.

Lucianna Cavani
Strada di Fabbrucciano 69 - 0563 Narni Scalo ( Terni)

Regione Carabinieri Umbria
Stazione di Narni Scalo - Via Tuderio 27 - tel 0744 750700 - fax 750874

Oggetto: Verbale di ricezione di denuncia - querela orale.

Il giorno 31 Marzo 2000 alle ore 16,35 in Narni Scalo presso gli uffici della Stazione Carabinieri.
Avanti al sottoscritto Ufficiale di P.G. Vicebrigadiere FAVETTA Augusto effettivo al suddetto Comando è presente la sig. CAVANI Lucianna nata a Siracusa il 22.08.1959, residente a Narni strada di Fabbrucciano, nr. 69, coniugata, insegnante identificata mediante conoscenza diretta, la quale espone quanto segue:

Ieri 30 Marzo 2000 verso le ore 16,00 sono entrati all'interno della mia proprietà regolarmente recintata due cacciatori e tre cani. I medesimi sono penetrati nella mia proprietà da una intersezione della rete posta tra i due lati della stessa, dove per altro c'è un cartello PROPRITA' Privata. Vista l'invasione subita esortavo i due di uscire portandosi via i cani in quanto erano entrati in una proprietà privata. I medesimi non curanti della mia richiesta si sono attardati ad andare via se non dopo che io preso il mio cellulare ho telefonato a questo Comando. Visto il mio atteggiamento risoluto i due chiamati i cani sono usciti.

Sono riuscita a vedere la loro autovettura che era un fuori strada di colore verde scuro e a prendergli la targa ZA 352 AA. Dopo che questi si sono fermati ancora un'altro po' in zona dopo di che saliti sul mezzo sono andati via.

Preciso che non è la prima volta che subisco intrusioni nella mia proprietà da parte dei cacciatori. Del fatto è al corrente anche il Sig. FILIPPUCCI Giorgio presidente dell'Arci Caccia a cui mi sono rivolta tempo addietro.

Aggiungo che i sig. PLEBANI Roberta e PEROTTI Gioacchino sono a conoscenza del fatto e li cito quali testimoni per dei fatti precedentemente successi, preciso non per quello di ieri.

Per quanto sopra presento formale atto di denuncia/querela nei confronti dei due cacciatori che si sono introdotti dentro la mia proprietà responsabili di violazione di domicilio e per tutti i reati ravvisabili nei fatti sopra esposti chiedendo che si proceda penalmente nei confronti dei medesimi.

Chiede inoltre di essere avvertita nel caso eventuale di richiesta di archiviazione.

Le consegno: Un foglio scritto a mio pugno dal quale si rileva modello e targa del mezzo usato dai due mi riservo di consegnare delle foto da me scattate in occasione del fatto sopra esposto.

Con l'occasione inoltre sporgo formale querela contro ignoti per un avvelenamento di due cani meticci avvenuto in data 15 Febbraio 2000 all'interno della mia proprietà sita in Narni Scalo strada di Fabbrucciano nr. 69. Del fatto esposto allego fotocopia del referto medico rilasciato dal veterinario Dott. CURINI Ottorino che ha constatato la causa del decesso dei due animali.

Riletto confermato e sottoscritto.

 

 


 

67.  Mi hanno avvelenato nove cani: aiutatemi a far conoscere questo orrore ...

Data: lun. 27 marzo 2000
da: Lucianna Cavani <esperia@ats.it>

 

Lucianna Cavani - Narni Scalo ( Terni)

Narni Scalo 26.3.00

Cari amici,

il mio nome è Lucianna Cavani, scrivo agli ambientalisti, a coloro che sono amici degli animali, a coloro che amano la giustizia, a coloro che rispettano gli esseri viventi; rivolgo queste parole a tutti coloro che sanno cosa voglia dire avere un amico animale.

Scrivo questa lettera perché, purtroppo, in un anno mezzo ho vissuto ore da incubo e vivo ancora nel terrore che quei terribili momenti mi rivisitino.

Nella terra di San Francesco, nella verde Umbria, dovrebbe esserci rispetto per tutto ciò che ci circonda e per coloro che hanno fatto la scelta di vivere in questa regione.

Sono circa quattro anni che abito tra le colline di Narni in provincia di Terni. Il posto è splendido, ma situato in una zona adibita a riserva di caccia e gestita dall'Arci-Caccia, di cui è presidente Giorgio Filipucci.

Nel cuore di questa riserva avviene di tutto, incluso il bracconaggio.

Dalla caccia al cinghiale all'addestramento dei cani: cose accettabili per chi ha una certa visione della vita, ma quello che è assolutamente inaccettabile, è l'uso delle esche avvelenate, delle quali fanno uso i cacciatori nel periodo del ripopolamento della riserva a fine venatorio.

Quello che mi è accaduto è semplicemente mostruoso: nove, ripeto nove, dei miei cani, di età dai tre mesi ai due anni, sono stati avvelenati dalle esche gettate dai cacciatori. Un solo animale si è salvato da questo barbaro sterminio.

Ho fatto complessivamente una decina di denunce alla USL di Terni, Al Maresciallo Apuzzo dei Carabinieri di Narni Scalo, alla Guardia Forestale di Narni.

Il comandante della Guardia Forestale mi ha assicurato che sarebbe intervenuto nei confronti di un guardiacaccia, noto per la maniera poco ortodossa di eseguire i propri compiti.

Alla USL ho consegnato un'esca avvelenata lasciata davanti al cancello di casa.

Dopo tutte le denuncie, ho ricevuto, incredibilmente, dal Laboratorio Veleni di Perugia un'accurata analisi delle sostanze nocive presenti nell'esca: un grande aiuto!

Nessuno, come in migliaia di casi analoghi, ha cercato di aiutarmi, l'indifferenza è stata totale.

Dopo una serie di indagini condotte personalmente, sono venuta a conoscenza che queste sostanze possono essere acquistate presentando un tesserino.

Non dovrebbe essere, quindi, difficile rintracciare gli acquirenti delle sostanze tossiche, ma non esistendo la volontà politica e morale di mettere fine a questo orrore, le autorità si guardano bene di intervenire. Le ragioni le conosciamo tutti, il ricatto elettorale dei cacciatori è cosa ben nota.

Ho incontrato il Presidente dell'Arci-Caccia e lo ho informato che non avrò pace fino a quando non avrò scoperto coloro che hanno massacrato i mie poveri animali, facendoli morire in maniera straziante.

Nella zona dove vivo, il periodo della disseminazione di un grande numero di esche è lo spazio di tempo del ripopolamento dell'area: in quel lasso di tempo la zona è letteralmente "minata" dai veleni. In quei mesi, i cacciatori si guardano bene dal liberare i propri segugi e li tengono al guinzaglio.

Questa è prova evidente che sanno che i terreni sono "minati" da bocconi avvelenati.

Inoltre la riserva è piena di tagliole e di trappole a lacci, in aperta violazione della legge.

Malgrado le continue denunce, non sembra sia possibile arrivare ai veri colpevoli, che sono protetti da una barriera di disgustosa omertà; cosa, d'altra parte, universalmente risaputa.

Il ripopolamento va protetto ad ogni costo e gli spargitori di esche velenose sono vitali nella dinamica della caccia locale. E dal momento che tutto ciò che vive è stato già sterminato, l'operazione vergognosa delle esche è necessaria per proteggere, dai predatori, i futuri mobili bersagli, allevati in gabbie e poi abbandonati nella riserva; di conseguenza, chi si presta ad eseguire l'immonda pratica è, a sua volta, protetto dalla cortina fumogena dell'odioso silenzio della comunità e delle autorità.

Inoltre, circa due volte al mese, devo scontrarmi con i cacciatori che entrano, sfacciatamente e arrogantemente, nella mia tenuta abbassando la rete e creando passaggi abusivi.

Il Filippucci ha affermato che mai gli iscritti dell'Arci-Caccia avvelenerebbero con esche farcite di veleni gli animali e i predatori che minacciano le loro lepri e i loro polli-fagiani, spesso importati dall'estero e liberati nella tenuta per essere più tardi massacrati a fucilate.

Il presidente afferma questo, non perchè è preoccupato per il rischio che corrono i cani dei cacciatori, ma perché come responsabile dell'Arci Caccia perderebbe la faccia se un orrore del genere venisse pubblicizzato in Italia e nel mondo.

Le partecipazioni calerebbero notevolmente dal momento che i cacciatori e gli addestratori eviterebbero la riserva per paura che i propri cani possano subire la stessa sorte riservata ai miei piccoli amici.

Il Filipucci teme inoltre che questo luogo, chiamato Torre del Picchio che, secondo lui, è conosciuto in tutta Italia, possa diventare sinonimo di orrore e di vergogna.

Io, invece, vi prego, amici, di fare in modo che questo luogo sia conosciuto in Italia e nel mondo per quello che è.

Aiutatemi affinché si sappia che questo località, nella terra di San Francesco, è un luogo controllato da sadici, da dementi e da fanatici che praticano, con perversa efficienza, l'avvelenamento di bestie indifese ed innocenti nel periodo del ripopolamento a fine venatorio.

Il sindaco stesso, che ho incontrato il 18.3.2000 nel Comune di Narmi, si è dichiarato incapace di risolvere il vergognoso problema, e mi ha spiegato che, a livello amministrativo e operativo, non può fare niente, ma ha precisato, considerando la gravità della cosa, che l'unica via percorribile è quella del render noti, attraverso le organizzazioni ambientaliste e animaliste e i media italiani ed esteri, questi fatti gravissimi. Ho anche informato telefonicamente il giudice Santoloci, che non mi è stato di minimo aiuto e ha precisato che non può intervenire per mancanza di prove.

Se i cacciatori hanno sfidato il partito dei Verdi avvelenando il cane della responsabile del "Coordinamento contro i Bocconi Avvelenati", che intervistata da "La Repubblica" (21. 3. 2000)

ha affermato: "No, niente telecamere, vi prego non riprendete, e niente nome sul giornale, è troppo pericoloso. Mi hanno già ammazzato il cane", immaginate la mia situazione, dal momento che vivo sola nella mia casa isolata, e mio marito lavora all'estero, e sono, quindi, esposta a grande rischio.

Ormai in questo paese siamo in un Far West venatorio ove una minoranza assassina può permettersi tutto con i suoi ricatti politici, anche sfidare un partito nazionale al governo.

Intanto, sepolti intorno alla mia casa, riposano, nelle nove tombe, i miei piccoli amici:

Raja, di 2 anni;

Poldo, un meticcio maremmano di 18 mesi;

Leonberger, di 2 anni;

Ciandra, un pastore belga di 1 anno;

Spitz, una volpina meticcia di 2 mesi;

Susy, una meticcia fulva di 8 mesi;

Lopez, un meticcio maremmano di 8 mesi;

Samy, una volpina meticcia bianca di 4 mesi;

Birba, una meticcia volpina bruna di 4 mesi.

Ho perso nove carissimi amici che non potrò più abbracciare o stringere, che non potrò più vedere correre felici. Spero che siano in un paradiso lontano, protetti dalla brutalità, dal sadismo, dalla crudeltà "bestiale" degli uomini.

Amici, so che non potete resuscitare i miei animali, vi chiedo un solo grande favore: fate conoscere la mia storia, nella terra di San Francesco, affinché altri non debbano provare lo strazio che io ho provato.

Lucianna Cavani.

 

 


 

66.   KORA

Data:  ven. 24 Mar 2000
da: Stefania Lunghini <stefy@ats.it>



Mi chiamo Lunghini Stefania,
abito nelle campagne della Valdichiana, in provincia di Arezzo, precisamente nel comune di Cortona.
Vi scrivo perchè ieri ho perso la mia adorata Kora, una splendida cucciola di Rottweiler di 3 anni ... la mia vita.
Non so descrivere a parole il dolore che sto provando in queste ore ... e non riesco a rassegnarmi al fatto di aver perso il mio tesoro in un modo così barbaro e crudele: un boccone avvelenato che purtroppo ha raccolto durante una passeggiata nelle campagne intorno casa mia.

Me lo sono vista morire tra le braccia, in preda alle convulsioni, incapace di fare alcunché ...

Adesso è la rabbia che si è scatenata in me ...

Vi prego, datemi alcune informazioni su tutto ciò che posso fare, a chi posso rivolgermi, chi sollecitare per denunciare queste orribili barbarie.

So che niente e nessuno potrà rendermi Kora, mi rimangono di lei tanti ricordi, tutto l'amore che un cane può dare al padrone ... ma da oggi voglio impegnarmi in sua memoria a che queste cose cessino.

Sono solo una goccia in un oceano, ma solo con l'unione di tutti coloro che amano gli animali forse le cose potranno cambiare ...

Vi ringrazio anticipatamente e spero in una risposta.

Stefania Lunghini
stefie@inwind.itstefy@ats.it

 

 


 

65.  Dylan

Data: mart. 21 Mar 2000
da: Maria Silva papais@dada.it


Cari amici,
vi scrivo perché il giorno 8 marzo il mio bel cane Dylan è stato ucciso nel suo recinto. Non faceva male a nessuno, usciva solo al guinzaglio e gli piaceva tanto andare in macchina. Aveva avuto la Lesmaniosi ed ero riuscita a guarirlo dopo un anno di cure assidue. Aveva 8 anni e veniva da un canile, era stato abbandonato perché era cresciuto troppo. Amava gli esseri umani senza alcuna discriminazione e in maniera totale; forse questo è stato il motivo della sua morte: si deve essere avvicinato fiducioso al suo avvelenatore per mangiare qualche "bocconcino" come chiamavo io i pezzettini gustosi di carne che gli davo ogni tanto in premio.

L'autopsia fatta dal veterinario ha rilevato vaste emorragie diffuse in tutto il corpo e le analisi tossicologiche svolte dall'Istituto di Tossicologia dell'Università di Pisa sugli organi asportati indica gli anticoagulanti come veleno usato.

Tutto questo mi è stato rivelato molti giorni dopo la sua morte. Uscita dal veterinario con tutti i fogli delle analisi in mano e il mio cane morto  ho provato un senso di smarrimento e di inutilità della vita con tutte le sue cattiverie.

Nei giorni di attesa dei risultati continuavo a ripetermi che non era possibile l'ipotesi dell'avvelenamento anche perché il veterinario mi aveva spiegato che era improbabile che il cane fosse morto per causa degli anticoagulanti nel giro di 12 ore, gli anticoagulanti infatti hanno un'effetto molto lento e procurano una morte atroce con un'agonia che si prolunga  per giorni.

Per vederci più chiaro sono andata nel negozio di un rivenditore di mangiare per cani e altri animali da cortile che vende anche veleni per topi (anticoagulanti) e altri articoli per la campagna, come i lumachicidi (anticoagulanti) diserbanti e altro. Ho scoperto dopo circa un'ora di conversazione che tutte le colonie feline del comune in cui abito sono state sterminate da un farmaco, una volta molto in uso che si  chiama ********** della ditta Bayer; questo farmaco, che veniva usato per disinfestare da zecche e pulci gli animali domestici, può provocare la morte rapidissima degli animali, anche se usato esternamente, vista la sua alta tossicità per il fegato.
Visto che ora in commercio ci sono altri prodotti molto più innocui, l'*********  viene venduto solo dai possessori di una licenza particolare, ma sembra che i grossisti lo diano, se richiesto, anche ai negozi sprovvisti di patentino.

Lascio a chi legge le conclusioni.
Tutto questo ci lascia amareggiati ed impotenti di fronte ad una cultura capace di seminare solo morte.

Maria Silva

 

 


 

64.  Mirò    

Data:  merc. 15 Mar 2000
da: Nolasco Franca <pblgno@tin.it>


Sono immensamente distrutta per la perdita del mio caro cane Mirò, ucciso barbaramente da persone che non saprei definire. Tanto più che le ho viste io, a loro insaputa, mentre lo avvelenavano. Lo hanno fatto sabato notte mentre rientravano e io li ho visti chiaramente, ma al momento ho pensato di soprassedere visto che Mirò stava bene (apparentemente).

Ma Lunedì sera é morto, per colpa mia, perchè non ho impedito che quei ... lo toccassero con le loro mani.

Nonostante lo abbiano minacciato di morte davanti a tanta gente, li abbia sentiti io parlare di come fare a ucciderlo(solo per fare un dispetto a noi, per far capire chi comanda, ma sono purtroppo nostri vicini); abbiamo la testimonianza di un macellaio che dice che questa gente gli ha commissionato di fare le polpette e lui però si è rifiutato. E non è finita qui! Ieri pomeriggio, io e mia sorella, li abbiam sentiti dirsi(urlando): "Non ti ho detto io di uccidere il cane".

Inoltre ieri pomeriggio siamo andati dai carabinieri a denunciare il fatto, ma non abbiamo potuto denunciarli-quererarli perchè aspettavamo il referto dei due veterinari che han cercato di salvarlo, che hanno diagnosticato l'avvelenamento da dicumarolo (una dose massiccia: ci poteva rimaner secca una vacca!), visti tutti i sintomi.

Non abbiamo voluto che lo portassero via, a sezionarlo, non era giusto.

Miro è stato seppellito e aspetta la sua lapide di marmo, ma volendo é possibile ancora analizzarlo in quanto il corpo per i primi dieci giorni non entra in fase di decomposizione. Non so se sia necessario farlo analizzare, anche se i veterinari sono stati categorici circa il veleno, ma ho paura che serva ai termini della denuncia.

La devono pagare! Sto cercando di sollevare il problema, che qui dove vivo(provincia di Bari) non è, fortunatamente, largamente diffuso, ma non so che fare. Devono andare in galera!

La cosa più sconfortante è stato il fatto che, dinanzi a tutte queste prove schiaccianti, i carabinieri, hanno esordito dicendo: "Tenete presente che sono cani. Potete avere tutte le prove del mondo, ma son sempre cani".

I nostri legali comunque si stanno interessando della questione, ma la mia paura è che non possano vendicarlo. Lo so, la vendetta non mi darà in vita il mio "puzzone", quel bel dalmata che prima di morire si è alzato per l'ultima volta, ha cercato di camminare e poi é spirato, ma almeno punirà quei bastardi, anche se chiamarli così sarebbe un offesa ad un cane meticcio.

Vi prego, aiutateci, diteci quello che dobbiamo fare, altrimenti farò io giustizia da me ! Aspetto al più presto una risposta.

Ivana Audia.

 

 


 

63.  Bocconi micidiali

Data: mart 07 Mar 2000
da: Stefano Silvestri <s.silvestri@tin.it>


Gas, uno splendido lupo di due anni è stato barbaramente ucciso dai bocconi avvelenati dei cacciatori.

E' accaduto venerdi 3 sera su Monte Morello sopra a Colonnata. Si tratta della zona di Borgo Morello - Rifugio Gualdo, meta di tante passeggiate e purtroppo anche dei cacciatori bastardi.

Venerdi mattina nello stesso luogo è stato ucciso un altro cane.

Quindi vi chiedo gentilmente di segnalare anche questa zona.

Siamo ancora affranti dal dolore, ma la rabbia sta crescendo. Siamo tra i pochi abitanti della zona e vi possiamo garantire che questi bocconi sono talmente vicini alle case che potrebbe succedere anche di peggio, stiamo pensando ai bambini che spesso vediamo passeggiare nei dintorni. E' una barbarie che va assolutamente fermata.

Crediamo che un modo possa essere quello di vietare la caccia nelle zone dove accadono questi episodi oppure di controllare il traffico di stricnina. Gas è morto proprio per questo veleno. Siamo disponibili a contribuire attivamente a qualunque iniziativa per liberarsi da questi individui che non valgono neanche un centesimo degli innocenti 4 zampe.

Stefano Silvestri

 

 


 

62.  In un anno ho perso otto miei bambini pelosi

Data: ven 02 mar 2000
da: lukbaineden@inwind.it


La sera del 29 Feb non sono piu' tornati i tre cani che mi erano rimasti.

Ho saputo da subito cosa era successo. Li ho cercati per ore nelle campagne confinanti, ma e' come cercare un ago in un pagliaio.

Questa storia si ripete dal 96. Abito in una zona di campagna in provincia di Roma, infestata da cacciatori. Nel 97 ho finalmente potuto sostenere la spesa di recintare, cosi' almeno ho acquisito qualche diritto nei loro confronti. Ma purtroppo non ero ancora riuscita a completare il lavoro di rinforzo della recinzione, e i miei cani scavavano e uscivano. Erano buoni e timidi, non hanno mai fatto male a una mosca.

Questa volta, cioe' l'altro ieri me ne hanno uccisi tre, tutti e tre, tutta la famiglia. Non so se sia stato un qualche contadino vicinante paranoide, potrebbe anche essere, o essere stato anche in passato, ma nel mio pellegrinaggio di ieri, ho trovato delle buste di mangime per polli, da poco aperte, in un posto vicino ma abbandonato da anni. Non ci sono polli in tutta l'area(parliamo di ettari). C'era una talpa morta da poco proprio li'. I mangimi per polli contengono anche grasso animale e carne.

In questa zona, ancora molto"campagnola" nonostante sia alle porte di Roma(50 Km), non c'e' nessun punto di riferimento, nessun appoggio, nessun legame, solo la solidarieta' di qualche persona che compatisce. Non cerco solo punti di riferimento come istituzioni, comitati oassociazioni, spero di trovare persone fisiche interessate a questo e simili problemi(randagi) che vivano nella mia stessa zona, per cominciare a incidere in modo pratico, pragmatico in questo senso.

Non sono ancora tanto pratica di computer. Aiutatemi. Aspetto messaggi o dritte. Appena avro' finito di chiudere bene la recinzione, prendero' tre cuccioli e un gattino. Ma questo non mi restituira' mai i miei adorati Attila, Pacolone, Zorro, Bimba, Shiva, Rama, Teddy, Birillo e Mario.

 

 


 

61.  Abbiamo perso Olga

Data: mar. 29 feb. 2000
da: "Giovanni dott. Pasini" <gapasini@libero.it>



Leggendo le numerosissime lettere strazianti di chi ha perso i propri animali non posso fare ameno di aggiungere il nostro dolore per la morte atroce di Olga, bassottina di nove mesi semplicemente perfetta e unica, avvelenata da un boccone di stricnina nelle campagne di Ulignano, di fronte a Volterra, in una bella domenica di fine febbraio.

Due bambini privati del loro dono più grande, il loro papà e la loro mamma senza risposte da dargli sul perchè di
questa piccola famigliare immane tragedia.

Non so darmi pace !

 

 


 

60.  Avvelenato golden retriever

Data: mar 29 Feb 2000
da: Il Grande prato <grandeprato@tin.it>


Il Grande prato
Via di Renai, 11
50051 Castelfiorentino (Firenze) Italia
tel. 0571/61744 - fax. 0571/635875
e-mail <grandeprato@tin.it>



Gentili signori, voglio segnalarvi che domenica 27 febbraio è morto, dopo avere mangiato un boccone avvelenato lanciato di nescosto all'interno della nostra recinzione, il nostro magnifico SAX, un golden retriever di 6 anni, mite e allegro, assolutamente innocuo, amico di tutti e in particolare dei miei due bambini.

Nella stessa occasione siamo riusciti invece a salvare l'altra cagnetta golden di 1 anno, praticando flebo e valium.

Abito in una colonica nelle campagne di Castelfiorentino, sotto casa purtroppo c'è passaggio di cacciatori e sospetto che l'allegro abbaiare di SAX e Ondina abbiano creato dei nemici ...

Per favore, ditemi come potere leggere le pagine del sito perchè non riesco, anche nella modalità in linea.

Vorrei anche sapere se nella nostra zona sono accaduti episodi simili e se è possibile avere assistenza legale specializzata.

Grazie

Giulia Perticucci Pente

 


 

59.  da Roby

Data: lun 28 Feb 2000
da: Roby <lefotodiroby@libero.it>


Vivo in un posto dove l'avvelenamento o l'uccisione di un cane o un gatto è la normalità, si uccide per ragioni economiche (tartufi) oppure invidia(caccia), quasi sempre con veleno usato per le volpi (come se uccidere le volpi fosse giusto).

Il mio amico a 4 zampe vive con me sempre sotto il mio controllo, tutti sanno ma nessuno parla, tutti tollerano, assurdo.

Io vivo da un po' di anni in un piccolo paese delle Langhe in provincia di Cuneo fatto in stragrande maggioranza di contadini e cacciatori, ho scoperto il fenomeno perchè alcuni anni fa mi sono recato da una cara amica veterinaria per un controllo al mio cane e ne ho visti due agonizzanti.

Molti cacciatori vedono i cani esclusivamente come mezzi da lavoro (se mi servi bene altrimenti puoi anche morire), infatti spesso li vendono a due tre anni dopo che il cane si è affezionato a loro come se niente fosse; questo per i più fortunati, gli altri invece vengono soppressi. Inutile dire le condizioni in cui vivono (io stesso due anni fa ne ho soccorso uno in uno stato pietoso che vagava ai margini di un bosco).

La piaga più grande è quella dell'avvelenamento, che è periodico. Infatti il periodo ottobre-dicembre è il periodo dei tartufi bianchi, i piu' pregiati, e dopo un anno passato in molti casi a catena (70 cm o poco di più), inizia l'attività notturna: il valore di un tartufo bianco è molto alto e per giunta completamente esente da tasse: questo scatena in alcuni la guerra e le vittime sono proprio i cani.

Il veleno usato è senza odore e insapore. Per i cacciatori tutto quello che non si può cacciare è nocivo e siccome non sempre viene loro concesso di uccidere tutti i nocivi, viene probabilmente tollerato l'avvelenamento delle volpi, quindi non è difficile procurarsi il veleno.

Le violenze fatte ad animali in questa zona (Valle Bormida) sono innumerevoli, come le querele che puntualmente fanno le associazioni della zona (lega nazionale difesa del cane sez.Vallebormida). Purtroppo io credo che finchè non ci saranno leggi e cultura più adeguate, sarà durissima.

Io sono un fotografo e mi occupo di fotografia di cavalli, ma nel mio piccolo faccio il possibile per combattere questa piaga (io credo in una repressione più dura, questo purtroppo la legge non lo consente).

Adesso poi ho saputo che sono stati rinvenuti corpi di cani da presa sulle alture di Savon-Vado.

Avrei tante cose ancora da dire ma penso di essere stato abbastanza lungo ...

A presto, Roby


Roby Roella
Via G.Galliano7 Monesiglio CN
http://www.lefotodiroby.it
roby@lefotodiroby.it

 


 

58.  Volantino diffuso dopo l'ultima strage di gatti nell'area dell'ex-gazometro, in via Pisana a Firenze, nella quale sono morti avvelenati circa 40 gatti a partire dal gennaio 1999.

 

PERICOLO NEL QUARTIERE:
BOCCONI AVVELENATI,
STRAGE DI GATTI

PERCHE' TUTTI SAPPIANO

che tra coloro che vivono o lavorano in questo quartiere c’è qualche essere spregevole che ha vigliaccamente deciso lo sterminio mediante avvelenamento dei gatti liberi della zona (che pure la Legge 281/91 ed il Regolamento del Comune di Firenze tutelano nel diritto di vivere liberi là dove liberi sono nati, e proprio quando è stato da poco avviato il programma di sterilizzazione di tutte le colonie feline).

I gatti, soprattutto i più piccoli ed i più deboli, vittime ignare del veleno, agonizzano a lungo e muoiono con atroci sofferenze. Qui intorno sono già stati raccolti parecchi gatti morti e diversi altri sono destinati a morire.

L’autopsia effettuata su alcuni dei gatti trovati morti permetterà di stabilire il tipo di veleno impiegato, ma già pare trattarsi della micidiale stricnina: un tremendo pericolo per tutti, anche per i bambini.

Facciano molta attenzione i proprietari di cani: i bocconi avvelenati non attirano solo i gatti.

La legge punisce severamente chi compie simili ripugnanti azioni; ma per questo occorrono prove e testimonianze. Anche per questo rivolgiamo un appello alla gente del quartiere perché in questo momento intensifichi la vigilanza e ci aiuti a scoprire l’"eroico" autore di questa nuova strage di gatti.

Firenze 11/02/2000

UNIONE AMICI DEL CANE E DEL GATTO
AMICI MONDO ANIMALE
SERVIZIO TUTELA COLONIE FELINE (tel. 055 211125)

 

 

 


 

57.  Nelle campagne dell'Astigiano e non solo

Data: merc 23 Feb 2000
da: Claudia Bilotti <pers@elkron.it>


Ho una casa a Costigliole di Asti e qualche mese fa ho sentito uno sparo seguito da uno straziante guaito ed ho visto una macchina fuggire sullo sterrato. Ho capito subito che avevano sparato ad un cane, sono corsa a cercarlo ma purtroppo non ci sono riuscita.

Un paio di ore dopo con l'aiuto del mio cane abbiamo trovato un piccolo meticcio (con collare), buttato nell'erba alta, con la pancia squartata dallo sparo. E' morto dissanguato.

Una vicina di casa qualche settimana dopo ha ritrovato, nello stesso posto, uno dei suoi cani con le zampe posteriori fratturate. Lo avevano bastonato.

Il nostro gatto Tom non è più tornato a casa (manca oramai da un paio di mesi).

Qualche contadino afferma che spesso i guardia caccia uccidono i gatti in quanto predatori della selvaggina.
I cani delle cascine sono tutti tenuti alla catena (50 cm.) .

Non vivo nella casa di campagna ma durante i fine settimana, quando vorrei riconciliarmi con la natura, tuffarmi nel silenzio del cinguettio degli uccelli, giocare con il mio cane e con i miei gatti, seguire con lo sguardo scoiattoli e mini lepre, debbo combattere con l'insensibilità e spesso la crudeltà dei villici.

Ed i cacciatori? li odio. Ho firmato tutto ciò che potuto, salvo cani, gatti, piccioni, topi, mini lepre, discuto, parlo,
divento furibonda di fronte all'insensibilità degli umani, soffro molto.

E' disperante.. ma continuo a combattere.

Ciao
Claudia

 

 


 

56.  Bocconi avvelenati.

Data: mar 22 Feb 2000
da: dhmamaz <francmazza@tin.it>


Sono anni che mi occupo di indagini circa l'avvelenamento dei bocconi avvelenati in Provincia di Firenze, sono rimasto meravigliato di aver trovato un sito mirato al problema.

La carenza di normative, che però credo dovrebbero essere previste anche pene più severe che a delle semplice sanzioni amministrative, non hanno permesso un adeguato servizio di repressione nei confronti di queste persone che, ormai, sistematicamente invadono i terreni di ogni sorta di veleno.

Nell'attività che spesso ho svolto con un'ispettore della Polizia Provinciale, io sono appartenente al Corpo Forestale dello Stato, abbiamo avuto anche dei buoni risultati con la condanna o la chiusura di farmacie che vendevano sottobanco stricnina, di alcuni personaggi.

Con la presente voglio porvi un mio più fervido apprezzamento per quello che state facendo e spero che presto una normativa possa aiutarci nell'impresa, al momento difficile, spero in una buona futura collaborazione, anche se per me non sempre facile a causa del lavoro che svolgo, il quale mi prende molto del tempo della giornata.

Comunque il mio indirizzo e-mail è:

francmazza@tin.it oppure mcrapa@tin.it

Ciao a tutti e spero in una vostra riuscita negli intenti che vi siete prefissati.

 

 


 

55.  Chico e Kelly

Data: mar. 22 Feb 2000
da: GISELLA GALIMBERTI <gisgali@tin.it>


Ciao mi chiamo Gisella Galimberti ed abito a Torino.

Sono capitata sul vostro sito non per caso ma perchè stavo cercando qualche associazione che mi potesse dare delle informazioni su cosa è possibile fare per evitare che dei "disgraziati" (per essere educati e non definirli come dovrebbero essere definiti!) la finiscano di uccidere dei poveri animali.

Venerdì 18/02/00 sono morti i miei due cani Chico di 2 anni e Kelly di 5 mesi (entrambi pastori maremmani) che mio papà teneva nella sua cascina di Abbazia di Masio (AL). Sono usciti alle 8,30 AM e non sono più tornati. Siccome erano soliti tardare e visto che è il periodo delle cagne in calore non abbiamo dato peso al loro ritardo se non verso la fine della mattinata quando sono iniziate le ricerche.
Purtroppo siamo riusciti a trovarli solo la mattina dopo (sab. 19/02/00) il grande, e la sera la piccolina, in quanto la valle dove hanno mangiato i bocconi è abbastanza vasta e piena di sterpi ed alberi.
Come potete immaginare, erano già morti.

Si pensa che siano i cacciatori a mettere i bocconi visto che quella è una riserva di caccia dove la selvaggina viene lasciata perchè si prolifichi per poi impallinarla!! Logicamente i cani la disturbano!

I Carabinieri di Oviglio presso i quali abbiamo fatto denuncia ci hanno detto che nella zona sono successi altri casi e che addirittura il sindaco di Bergamasco (un paese vicino) ha dovuto mettere in giro per il paese dei manifesti per avvertire le persone. Ho anche telefonato al giornale "Il Piccolo" di Alessandria perchè scrivano un articolo e spero lo facciano, mi hanno detto che era già stato fatto in quanto è un argomento vecchio ed irrisolto.

Mi chiedo se è possibile poter fare qualcosa, maggiori controlli o addirittura far chiudere quella maledetta zona di caccia. Purtroppo avessi saputo della gravità della cosa mi sarei mossa prima e magari i miei due adorati cagnoloni ed altri animali sarebbero ancora in vita ma ... ci si sveglia sempre troppo tardi!

Vi ringrazio per l'attenzione ed apprezzerei una vostra risposta.

Gisella Galimberti

P.S. Ho già stampato la scheda segnalazione avvelenamento che vi invierò al più presto

 

 


 

54.  Segnalazione avvelenamento gatti

Data: lun 21 Feb 2000
da: marco cipollina <awucip@tin.it>


Genova, 21 febbraio 2000

I sottoscritti Marco Cipollina, Marisa Spiotta, Sergio Olcese e Antonella Simonetti, tutti residenti in Genova Via Alla Chiesa S. Giorgio di Bavari n. 21, agli interni rispettivamente 8 e 12, espongono quanto segue.

Il condominio dove gli stessi vivono è circondato quasi interamente da aree verdi; per questo motivo esistono da anni colonie di gatti che vivono in libertà e alla cui nutrizione provvedono anche ed in gran parte i sottoscritti.

La coscienza civile ed il grande amore verso gli animali ha portato i sottoscritti ad iniziare la sterilizzazione dei gatti per evitare un sovrapopolamento che non è gradito da tutti e che avrebbe portato comunque ad un censimento degli stessi e ad un maggior controllo della situazione.

Purtroppo da alcuni mesi si è dovuto assistere ad uno sterminio dei gatti che inspiegabilmente ed improvvisamente spariscono con grande tristezza e rabbia dei sottoscritti che devono loro malgrado subire questa situazione senza poter intervenire ed interrompere questa strage.

Lo scorso fine settimana sono stati trovati i resti di tre gatti che sono stati avvelenati con salmone misto a bocconi avvelenati. Esistono invero dei sospetti, più che fondati, nei confronti di una persona che frequenta il condominio.

Cosa si può fare legalmente e non per porre fine a questa incivile situazione che fa vergognare i sottoscritti di appartenere alla razza cosiddetta "umana" ?

Aiutateci!

Grazie.

awucip@tin.it

 

 


 

53.   Denuncia

Data: dom 20 Feb 2000
da: GABRIELE <ilgabry@tiscalinet.it>


Vorrei denunciare l'avvelenamento di cani nell'astigiano, nelle campagne di canelli.

Il motivo? i tartufi, per la loro concorrenza schifosa.

Fate qualcosa perfavore: il mio cane sta morendo.

Un omaggio a LOLA

 

 


 

52.  Bocconi avvelenati a Cesate - MILANO

Data: mar. 15 Feb 2000
da: "Cooperativa G.S.A." <cooperativagsa@libero.it>


Poche parole...

Un grande saluto a quella canaglia di Ruben...

Un cucciolo di 8 mesi, amato come una persona, trattato come una persona, educato per poter convivere educatamente con le persone...

Ma quali parole a quelle "PERSONE" che nella settimana del 7 febbraio 2000 lo hanno ammazzato; nessuna, solamente dei brividi, pensando a quello che potrei fargli. Sei Io sapessi..., non so' sicuramente quelle ore di sofferenze passate da Me, da Paola, e da tutte le persone che avevano avuto a cheffare con quella canaglia, e principalmente le ultime ore di vita di Ruben, moribondo, sicuramente non verranno MAI cancellate, ma se io sapessi... sicuramente una piccolissima ma grande soddisfazione me la toglierei...

SOLAMENTE BRIVIDI PENSANDO A QUELLO CHE POTREI FARE... ma prima o poi tutte le cose vengono a galla !!!

Con grande affetto,

E un grande Saluto alla CANAGLIA di ASHMEEL POINT BLANK RUBEN delle verdi terre di NEW-CASTLE !!!

Pablo & Paola
15 febbraio 2000
Cesate -MILANO-

 


 

51.  Messaggio

Data: ven. 11 Feb 2000
da: Romano Garibbo <rgaribb@tin.it>


Mi chiamo Monica, ho 22 anni, abito ad Imperia ed amo molto gli animali.

Anche a me è capitata una storia triste di avvelenamento, per fortuna non riguardava il mio adorato cane Lucky.
Sapevo che dove lavorava il mio ragazzo, un tizio senza un briciolo di cervello aveva "depositato" due cuccioli, un maschio e una femmina, che abbiamo chiamato Lilly e Vagabondo. Siccome non aveva nessuna voglia di occuparsene lui, ci abbiamo pensato Roberto, (il mio ragazzo), ed io. Ogni giorno avevano da noi qualcosa da mangiare e, anche se dovevano fare la guardia al freddo per tutta la notte in quel magazzino maledetto, se non altro avevano il nostro amore.

Ma un giorno Roberto mi chiama al lavoro e mi dice che Vagabondo non è più arzillo come sempre, non vuole mangiare ed è molto abbattuto. Mi dice che forse potrebbe avere mangiato i bocconi che lasciano in giro per i topi. Eh si, quel magazzino contiene molte scatole di cartone (si tratta di una ditta di trasporti) e non si può certo permettere che qualche topo ne rosicchi il contenuto! Ebbene, pur sapendo che due cuccioli non stanno un attimo fermi, questi signori hanno lasciato il veleno in giro e Vagabondo e Lilly, si sono serviti, visto che il padrone si ricordava una volta al mese di dar loro da mangiare, e comunque quello che potevamo dargli noi non bastava!

Il padrone, viste le condizioni del cane, lo ha portato dal veterinario (preventivamente avvisato da me) e ce lo ha lasciato.
Sono passata da Vagabondo in serata, come se sentissi che quella era l'ultima volta che lo vedevo ... Era attaccato ad una flebo e quando mi ha visto si è sforzato di farmi una scodinzolata ... Aveva le gengive completamente bianche e non riusciva neanche a stare in piedi. Il verdetto è stato: "Se passa la notte, può salvarsi ..."

Neanche a dirlo, gli ho dato un ultimo bacio e il mattino dopo sono passata a vedere come stava. Purtroppo mi hanno dato la notizia che era morto. Sono scoppiata a piangere e maledicevo quel disgraziato che lo aveva lasciato solo, al freddo, senza cibo, solo per compiacere le voglie di una delle sue tante ragazze che voleva un cane e che poi non ha esitato ad abbandonare una volta che lei lo ha scaricato!

Successivamente abbiamo portato anche Lilly, perchè anche lei aveva mangiato i bocconi assassini, ma lei ce l'ha fatta, ora le abbiamo trovato una casa e vive come una regina. Purtroppo non la vediamo spesso, benchè non abiti molto distante da noi, ma sappiamo che almeno lei è felice. Io invece ripenso sempre a quel 22 settembre 1999, quando Vagabondo mi ha lasciato. Gli volevo molto bene, anche se non era mio e per questo mi è sembrato giusto farlo seppellire, anzichè cremare.

Mi hanno mandato la sua foto, come prova che è stato effettivamente sepolto, ma non ho avuto il coraggio di aprirla, rimarrà chiusa per sempre per quanto mi riguarda ...

E comunque nessuno mi ha ascoltato, nessuno ha voluto che facessi niente per denunciare quell'assassino, ma ora lo faccio tramite voi.
Posso sembrare una che parla e basta, ma se è possibile, vorrei fare ora una denuncia: chiunque sa parli!
Io oltretutto non potevo parlare anche perchè i due cuccioli erano di questo tizio che lavorava con il mio ragazzo in questa ditta e purtroppo se dicevo qualcosa se la prendevano con Roberto.

Vi ringrazio per l'attenzione e spero di non ritrovarmi più in una situazione simile.

Ciao a tutti !!!!

 


 

50.  Da Paolo Ricci: esperia@ats.it

Appello alle autorità Europee riguardo le esche avvelenate in Toscana e in Italia.

(Il testo dell'appello, in inglese, tratta i seguenti argomenti:

Massacro degli animali selvaggi, domestici e randagi.
Descrizione delle esche farcite di veleni.
Descrizione degli animali avvelenati.
Il triste record della Toscana: il maggiore numero di animali avvelenati in Italia.
Il ripopolamento delle aree con animali importati o localmente allevati.
Responsabilità dei cacciatori, dei tartufai e di sadici avvelenatori.
I periodi degli avvelenamenti che indicano le responsabilità dei cacciatori che "minano" il territorio per proteggere il              ripopolamento delle aree venatorie.
Statistiche.
Omertà delle autorità.
La lobby dei cacciatori e il ricatto politico.
Il partito politico dei cacciatori ed il CONI.
Le soluzioni ovvie: sospensione della caccia e del ripopolamento nelle aree "minate" dai bocconi.
Il rifiuto delle autorità di intervenire per timore di perdere i voti dei cacciatori.
Il declino inarrestabile della caccia e la crescita del mondo "verde".
Debolezza e divisione del mondo "verde".
Appello contro i metodi criminali degli avvelenatori.
Verso un boicottaggio turistico delle aree "minate".

Accluso: dossier sui bocconi avvelenati con foto di cani e lupi uccisi dal veleno e delle varie esche infarcite di veleni.)   

*************************

Paolo Ricci
Montecchio Vesponi 254 - 52043 - Castiglion Fiorentino (Arezzo)
tel: 0575 - 651513 fax: 0575 - 651513 E.Mail: esperia@ ats.it
Castiglion Fiorentino 10.2.2000.

 

Mrs Margot Wallstrom Commissioner of Environment European Commission
200 Rue de la Loi.- B 1049 Bruxelles- Belgium.

On.le Caroline Jackson President of the Commission for the Protection of Health and Environment Public Defence of Consumers - European Parliament Rue Wirtz. B1047 Bruxelles. Belgium.

Dear Mrs Wallstrom,

I would like to bring your kind attention to the following desperate and shameful situation that exists in Italy.

In Tuscany and in Italy, hundreds of domestic cats, dogs and wild animals are poisoned every month in a slaughter that becomes worse every year. This shameless massacre of life is perpetrated by hunters who illegally "mine" the Italian countryside with meatballs laced with poison. In this barbaric manner, the hunters claim to protect the game birds that they raise specifically for killing. These "game" birds are poor wretched creatures, let free in the woods and fields, only to satisfy the savage, bloody nature of the human beast.

However, the victims of this atrocious activity are not just the so-called "wild" animals that have been raised to be killed. No, at any moment, in this "cradle of civilization", you may find your cats and your dogs (your household pets!!) poisoned by these unknown assailants.

An army of 650.000 stray animals roam the Italian countryside and towns. Starving and neglected, these creatures have no choice, but to fall prey to the poisoned morsels. Cruelly abandoned on the road, they die after eating the poisoned bait, suffering a horrid and slow death.

Every spring, hunters poison the land illegally and strew the countryside with meatballs and dead chicken laced with strychnine, rat-exterminating cocktails, snail- extermination cocktails, car anti-freeze and pieces of glass.

As you can see, the hunters maximize the full extent of human ingenuity in order to "out-smart" their prey. Fields are sown with great quantities of poison baits to insure there are no straggling survivors. Hundreds of cats and dogs and countless wild animals have been poisoned this way in my area alone, and the slaughter becomes worse every year.

I understand the main reason of this endless massacre was that hunters were trying to protect domestically raised game birds from predators like foxes, stray dogs and cats. But now, having exterminated everything that lives in the countryside, they must produce domestically raised game or import from eastern countries hares, pheasants, boars to indulge in their endless thirst for slaughter. The result, however, is a plethora of pathetic creatures abandoned in the countryside waiting for their death without a fighting chance of survival. Raised by humans only to die, these creatures have no natural instincts on how to react to animal or human predators. The poisoning is the logical conclusion for the hunters to preserve this artificial game from the few predators left in the woods. To protect their future victims these sadistic nazi-hunters are ready to poison everything that could pose a threat to their wretched game. Therefore, in their minds, the mass extermination of foxes, badgers, weasels, rooks, stone martens, wolves and, unfortunately, household pets: dogs and cats.

Ironically, the infinite slaughter goes on to satisfy the perverse instinct of a decreasing minority. Hunters in Italy now number 880.000. In 1994, they numbered 1.300.000. Even still, it is inconceivable how a country with 1.500.000 vegetarians could allow itself to endure the dominating arrogance of a destructive minority that is slowly edging towards its own extinction.

The hunters are a detested and feared cabal, but their ranks are thinning rapidly.

Those who oppose this cruel lobby take high risk. I personally have received death threats. The animal rights groups have drawn a map of the worst areas of poisoning and the Carabinieri and the Police have tried to intervene, but, alas, they can do very little. The local politicians are too afraid to alienate the votes of the hunters. Trying to protect the lobby, they explain that "it is only a small group of hunters are responsible for the atrocities." But even still, the evidence proves that the hunters, as a whole, are the major culprits. The poisoning increases enormously from February to May, when the hunting season finishes and the wretched artificial game is abandoned in the fields. To be fair, I must add that truffle hunters are also responsible for the poisoning. They try to protect their fields - by killing the dogs of other searchers!! Truffles bring gold, and, thereby, justify the extermination of other people's pets. But, without a doubt, the majority of the poisoning is still perpetrated by hunters.

Several poisoners operate in the towns, moved simply by their lust for destruction and their hate for animals. Often peasants use bait to defend their chickens and rabbits from predators. But ironically, I have found dead animals in this "civilized" region in a state of advanced putrefaction because predators have simply disappeared, submerged below the 25.000 tons of lead the hunters hurl upon them every year.

Tuscany, considered one of the most "civilized" areas in Italy, is the top region for poisoners. Unfortunately, a conspiracy of silence does not allow us to know the exact extent of the poisoning. However, we do know:

- In and around the area of Mugello, in February 1999, twelve veterinary offices denounced 200 cases of domestic animals poisoned.

- In Valdarno, 400 animals died in one year.

- In Val di Sieve, 200 cats and dogs died by poison from February to April 1999.

- In the Maremma, over 500 cats and dogs died in one year.

- In the Parco Nazionale Forestale Casantinese, five wolves died in two months time in 1999.

- In Pieve Santo Stefano, a she wolf was poisoned and died.

- And, extraordinarily, between the 1st of January and the end of April 1999, 35 dogs,100 cats, 25 boars, 10 wolves died by poison in the province of Arezzo.

Protests to local, provincial and national authorities have obtained little response. The reason is that the hunters have a strong political lobby that can move infinitely better than the animal right groups. It is a well-entrenched lobby that is capable of anything, including political blackmail (something the fragmented Green world is incapable of using).

Evidence of their political blackmail is that the hunters have now created their own political party.

Moving votes from right to left, or left to right, to obtain your aims is synonymous with political blackmail. The same tactics that Mafia follows in Sicily and the powerful lobby of weapons in the State. 130.000 hunters and their families in Tuscany bring votes to the local potentates; while the opposition to this barbaric lobby is divided and weak.

This a moment of great weakness for the hunters lobby, CONI, the Italian Olympic Committee has decided that hunting is not a sport and cut the shameful funds that helped humans to exterminate living creatures.

While the writer Muriel Sparks can publicly denounce the death of seven animals in her articles, numberless Tuscan people stand by and silently watch in horror as their animals are poisoned and killed. Why? Because the hunters intimidate the public. It is well known that during the voting of the referendums against hunting, the hunters organized menacing pickets to stand right in front of the polling stations. If Italy were a banana republic, or East Timor, or a far away African country trying to achieve some level of democracy, would this outrage be any less appalling? How then is it possible that referendums against hunting (1990 and 1997) obtained 92% and 60% of the popular consensus, but did not pass because they did not reach the "quorum" (43,3%, 30,1%)?! How is it possible that the number of animals living with Italian families is 56.350.000, compared to 57.600.000 inhabitants of Italy, and yet nothing is done or said to speak out against this carnage?!.

The solution to the problem is simple. In fact, if there existed a political will to confront this arrogant lobby, it would be sufficient to simply suspend hunting in the area where poisoned morsels are found. If the local authorities could find the ethical courage to act against this barbaric practice with a two year suspension of hunting in the "mined" areas and a five year suspension of injection of domestically raised game in the fields where morsels have been found, the poisoning would radically decline.

These simple actions would enormously reduce the widespread killing. In fact, the authorities could act according to Law Proposal Number 518, already presented by the Green Party of Tuscany.

Another action that a civilized nation could adopt is to create a detailed map of the poisoned areas through information received by the authorities from citizens that discover the poisoned morsels.

But the political will is lacking, for the reasons already explained: the lobby will not allow change and will employ open political blackmail to maintain its position of power and control.

In closing, I would like to say that the goal of this struggle is to inform the world that the idyllic Tuscan dream of the cinema is somewhat different than the danger of Tuscan reality. On one side, you have Bertolucci's or Benigni's artistic vision; on the other, a group of armed men who can "legally" shoot rifles and gunsonly 100 metres away from your house. 100 metres! Never mind the kids playing in the garden or your family eating in the dining room! Never mind the emotional bonds that develop between you and your animals. Never mind the scars that remain from finding a member of your family - a pet - poisoned and dead in a field. These things are unimportant in the "real" world. Expendable. Useless. Unprofitable. No, in this romantic Tuscan paradise, it is better to serve the interests of a declining beast. A beast bent on the destruction of anything that lives in a world of peace.

We appeal to the European authorities in the hope that they realize that in a civilized nation, practices of this kind cannot be tolerated. The proper authorities must intervene immediately.

As a human being, with even the most basic human conscience, it is utterly unacceptable to live in this so-called "modern" Europe that allows these barbaric Nazi acts to continue towards animals.

I thank you for your kind attention and response.

Yours faithfully.

Paolo Ricci.

Webb: http://www.dadacasa.com/bocconiavvelenati/

 

 


 

49. Lacrime

Data: giov. 10 feb. 2000
Da:  Francesca Bertolino <mooneye@tiscalinet.it>



Oggi, il 9 febbraio, hanno ammazzato una piccola cucciola di pastore tedesco/setter irlandese di neanche un anno, con la stricnina dentro la recinzione di casa...

Non era di razza, non prometteva di diventare un campione ma era di una tenerezza unica...

Nata proprio sotto casa mia, dentro l'aiuola, ultima cucciolata della cagna dei miei zii, i due cuccioli erano stati tenuti per continuare a farci compagnia, Milla & Martino, giocavano tutto il giorno dalla zia, poi Martino tornava a casa mia per la notte e Milla rimaneva dalla zia con la mamma.

Ma oggi, appena tornato a casa Martino arriva l'unica telefonata che non avrei mai voluto sentire, mia cugina in lacrime che mi dice che Milla è morta e di fare attenzione al mio... stanotte si veglia... la paura di perderlo è grande ma ormai è passato il momento critico, ora rimane solo una grandissima rabbia per Milla...

A pecetto (TO), dove abitano i miei zii non è la prima volta che si trovano, o non si trovano più i cani, morti per avvelenamento, uccisi da ignoranti, che si conoscono, ti sorrido di giorno se ti vedono e poi ti uccidono il cane... ma
per accusarli: prove zero ... non si può fare niente se non una denuncia a ignoti che puntualmente cadrà nel dimenticatoio...

ORA SCENDONO SOLO LACRIME ... E POI CRESCERA' LA RABBIA ...

scusate lo sfogo, ma almeno mi sembra che qualcuno mi abbia ascoltato, domani denuncerò il fatto e complilerò la vostra scheda...

Vi ringrazio per il vostro lavoro, è di conforto sapervi disponibili in queste occasioni, con grossi saluti,

Francesca.

 


 

48.   Appello-denuncia del Gruppo WWF Valdinievole.


Data: lun 28 gen. 2000
Da: Antonella Grazzini - Gruppo WWF Valdinievole

 

Il Gruppo WWF Valdinievole denuncia che a S. Lucia, frazione del Comune di Uzzano, sono stati segnalati ben 8 decessi di cani dovuti all’ingestione di bocconi avvelenati. Una morte atroce, dopo una mezzora di orrenda agonia. Uno di loro è stato portato a Pisa presso il Dipartimento di Patologia Animale, Profilassi ed Igiene degli Alimenti della facoltà di Veterinaria per effettuare la necroscopia e questo è il referto riconsegnato al proprietario insieme al proprio amico a 4 zampe ridotto a brandelli e messo in un sacco nero da spazzatura:

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Oggetto: Esame necroscopico del 19-10-1999

L’esame necroscopico condotto sul cane meticcio (setter/ segugio) maschio, dell’età di 18 mesi circa, deceduto improvvisamente dopo aver presentato perdita di equilibrio, ha consentito di rilevare le seguenti alterazioni:

Commento: Il soggetto è deceduto per una grave insufficienza cardio-respiratoria acuta, sulla base dei quadri rilevati e visto il risultato delle indagini tossicologiche si può ricondurre la morte ad un’intossicazione acuta da inibitori della colinesterasi.

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E, come Redi, sono morti così altri cani e chissà di quanti non si è saputo niente. La morte del cane è così improvvisa e "relativamente"rapida che, in alcuni casi, non si è sospettata l’ingestione di veleno ma il decesso è stato imputato ad altre cause più naturali, quali la torsione dello stomaco, crisi epilettiche, collasso cardiorespiratorio. Eppure tutti i cani uccisi abitavano su terreni limitrofi, l’eziologia del decesso risulta la stessa, l’orario della morte pressoché analogo, il colpevole ancora impunito. E’ già stata presentata denuncia contro ignoti ma si spera che prima o poi questo imbecille vigliacco venga scoperto; un mostro che agisce in modo premeditato per colpire un animale dopo l’altro. Non crediamo che siano bocconi avvelenati messi per le volpi, ma siano appositamente preparati per cani e posti in maniera tale da agire in modo "specifico".
Tempo fa giunsero segnalazioni di cani morti per avvelenamento dopo giorni di macabra agonia per aver ingerito pulcini riempiti di diserbante distribuiti per la campagna di Veneri per ammazzare le volpi. Come se fosse l’unico possibile predatore attirato da un boccone di carne …

La convinzione ormai inveterata che esistano specie animali dannose, quelle incluse fino a qualche tempo fa tra i "nocivi", sembra fornire una giustificazione assolutamente infondata a coloro che credono di poter usare ogni mezzo per difendere colture e selvaggina. Si ricorda che, ai sensi dell’art.1 della L. 157/92, "Legge per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio", meglio conosciuta come legge sulla caccia, la fauna è patrimonio indisponibile dello Stato e la gestione e la tutela risultano regolamentate da norme emanate a livello comunitario, statale e regionale. L’art. 21, comma 1, lettera u recita: "è VIETATO a CHIUNQUE …usare esche o bocconi avvelenati, vischio o altre sostanze adesive, trappole, reti, tagliole, lacci, archetti o congegni similari …"

Chi ricorra a tali mezzi è passibile di sanzione penale in quanto compie atti di vero e proprio bracconaggio (furto ai danni dello Stato). Quindi, qualunque sia il destinatario del boccone, si sappia che l’atto in sé porta alla galera. L’elemento che fa riflettere è comunque la viltà con cui opera un simile individuo: ha forse problemi personali con la specie Canis domesticus, è afflitto da gravi turbe psichiche che lo portano a cercare delle vittime silenziose per riscattarsi con il mondo ingiusto, ha qualche diatriba in corso con i proprietari ed è più facile colpirli negli affetti piuttosto che parlare chiaro ?

Il Gruppo WWF Valdinievole è in contatto con la Sez. Regionale e la sede nazionale dell’Associazione e attraverso la rete su internet sono emerse storie analoghe in tutta Italia: il problema ha assunto proporzioni molto gravi e preoccupanti e il WWF si sta facendo promotore di un disegno di legge relativo proprio all’uso dei bocconi avvelenati.

Per quanto concerne la realtà della nostra zona il WWF Valdinievole denuncia la superficialità con cui la gente può disporre di veri e propri arsenali chimici in casa (azienda) propria, fitofarmaci contenenti principi attivi così potenti che pochi grammi potrebbero uccidere un uomo; mancano efficaci controlli sulla distribuzione, sul rispetto della legge secondo cui solamente i possessori di adeguato patentino possano acquistare determinati prodotti, sul rispetto delle norme di uso. Vige ancora il concetto che "più ce ne do è meglio è", che quanto indicato in etichetta circa gli effetti sulla salute sia soltanto una norma precauzionale. Sapete quanti inibitori della "colinesterasi" vi sono tra tutte quelle bottiglie? Pensate agli effetti descritti nel referto …

La gente che ha perso il proprio cane è sconcertata e ha paura. Chi ha ripreso dei cuccioli teme che prima o poi anche a loro spetti la stessa sorte maledetta, oppure ai cani rimasti ancora vivi nei dintorni. Paura che questo matto colpisca ancora, magari buttando esche avvelenate in giardini dove il cane ed il gatto di casa giocano con i bambini.

Il Gruppo WWF invita tutti coloro che hanno da segnalare casi o informazioni utili a telefonare c/o la sezione di Pistoia (0573-33002 il mercoledì sera dopo le 21) o al Comando del Corpo Forestale dello Stato di Pescia (0572-477354).

 

 


 

47.  Auguri a tutti dalla Nerina (sopravvissuta al veleno)

Data: 14 gen. 2000
da: Maria Silva

 

 

 


 

46.  Aggiornamento su Torino

Data: giov 13 gen. 2000
da: fdb <osserv3@comune.torino.it>


Gentili amici,
per aggiornamento rispetto al caso di avvelenamento avvenuto a Torino nei giorni di Natale a danno di uccelli, vi comunico che ho provveduto a fare un esposto alla Procura della Repubblica e, per conoscenza, alle guardie zoofile dell'Enpa (che hanno una convenzione con le istituzioni), inviando poi copia anche all'Assessore all'ambiente del Comune.

Nel frattempo è stato individuato il veleno utilizzato (cianuro) attraverso l'analisi effettuata su uccelli morti ed è stato individuato anche il luogo in cui è stato deposto il pastone avvelenato. Io stessa ho provveduto ad esporre sul luogo dei fatti un cartello per avvisare i proprietari di cani e i genitori di bimbi di fare attenzione alle esche, inoltre evidenziando i reati commessi ai sensi dell'art. 727 del C.P. e della legge sul prelievo venatorio n. 157/92.

Invito tutti quelli che sono testimoni di casi analoghi a non tacere, a rivolgersi alle autorità sempre, ad affiggere cartelli nei luoghi dei fatti con scritte le violazioni di legge commesse dagli avvelenatori.

Cordiali saluti

Flavia Di Bartolo

 

 


 

45.  da Paolo Ricci

Da: Paolo Ricci
Montecchio Vesponi 254 - 52043 - Castiglion Fiorentino (Arezzo)
tel: 0575 - 651513 fax: 0575 - 651513 E.Mail: esperia@ ats.it

 

Ai Capigruppo dei partiti del Consiglio Comunale di Castiglion Fiorentino

Pc: Roberto Gallorini- Verdi Castiglion Fiorentino
Massimo Frontini- WWF Castiglion Fiorentino
Giuseppe Mazzoli- Rif. Com. Castiglion Fiorentino

Castiglion Fiorentino 6.2.2000

Egregi Signori,

sono venuto a conoscenza che durante la riunione del Consiglio Comunale di novembre si è parlato di una mia denuncia riguardante i bocconi avvelenati. Sono stato, altresì, informato che la Giunta Comunale avrebbe espresso, a mio nome, la completa soddisfazione per la soluzione della questione.

Desidererei precisare quanto segue:

sono grato solamente al Sindaco, Prof. Alpini, per l'ingiunzione del 25.10.99 contro i bocconi avvelenati; il Sindaco è una persona che conosco e che stimo, sono rimasto tuttavia sorpreso della completa mancanza di interesse da parte dei due Assessori all'Ambiente, l'attuale e quello che l'ha preceduto. Inoltre, mi ha oltremodo colpito l'indifferenza della città riguardo questa vergognosa pratica.

Vorrei, tuttavia, evidenziare che un'ingiunzione non pubblicizzata rimane lettera morta; è incomprensibile che le autorità non abbiano provveduto a pubblicarla in grande evidenza nel giornale locale: "Castiglion Fiorentino". Un'ingiunzione che nessuno conosce serve a ben poco ed è in effetti una presa per i fondelli. Il problema non è mostrare interesse e sdegno per questo odioso fenomeno ma porre fine all'oscena pratica che macchia la nazione, la regione, la provincia e in modo particolare la Val di Chiana.

Desidero far presente che l'ingiunzione del 25.10.99 e le azioni susseguenti del Sindaco, inclusa l'intervista al canale televisivo locale Linea Uno, sono state prese come esempio da molti ambientalisti che hanno diffuso, via internet e per posta, il testo della delibera del Prof. Alpini.

Un gruppo di ambientalisti coordinati da una signora tedesca ha diffuso copia dell'ordinanza da Castellina in Chianti. Mentre Civitella della Chiana appare agli occhi del mondo, a causa delle continue denuncie di Muriel Spark e l'incredibile ottusità dei potentati locali, come un luogo di sadici avvelenatori, Castiglion Fiorentino sta acquisendo l'immagine di un Comune progressista e ambientalista.

Con un minimo sforzo, veramente minimo, e una sobria, scarna, stringata ingiunzione il Comune ha improvvisamente acquistato la fama, secondo il mio umile parere ampiamente immeritata, di una città all'avanguardia nella lotta contro la disseminazione di bocconi e di esche infarcite di veleno.

Con un maggiore sforzo forse la stampa nazionale ed estera potrebbe salutare la città come la punta di diamante della lotta contro questa prassi ignobile. Il ritorno mediatico potrebbe essere notevole.

Sono sicuro che Benigni sarebbe felicissimo di vedere stornati alcuni dei 120 milioni stanziati per le sue imponenti celebrazioni, e vederli invece investiti per una battaglia di civiltà che aiuterebbe la città, nazionalmente e internazionalmente, a livello di immagine.

E mi meraviglio che nessuno l'abbia ancora pensato.

Bisogna rendersi conto del male che alcuni folli stanno arrecando alla regione Toscana.

Quando una grande scrittrice raggiunge milioni di lettori nei paesi anglosassoni evidenziando, su giornali popolari di grande tiratura, gli orrori e l'indifferenza delle autorità locali, un'area resta perennemente marchiata con il segno della barbarie.

Civitella della Chiana getta un ombra sulle altre città della Val di Chiana e della Toscana, ed è bene che qualcuno cominci a capirlo e abbia la pazienza di spiegarlo al sindaco della cittadina della provincia aretina.

Immaginate se Moravia o un grande scrittore denunciassero sulla stampa italiana un ipotetico luogo in Europa ove sadici idioti si divertirebbero a massacrare i loro cani; nella psiche nazionale quel luogo resterebbe conosciuto come un posto ove avvengono cose inenarrabili.

Civitella della Chiana è divenuta, nel mondo anglosassone, la cittadina ove si avvelenano animali indifesi. Se va bene alla burocrazia-politica locale, che fa finta di niente, non va sicuramente bene a molti toscani ed a parecchi italiani.

La via reale verso la soluzione del problema è semplice:

Se esiste il coraggio civico e politico di confrontarsi con una lobby potente, si può sospendere la caccia per almeno due anni e per almeno cinque anni il ripopolamento a fine venatorio nei territori minati dai bocconi avvelenati, come del resto prevede anche la proposta di legge N°518, presentata alla Regione Toscana e di prossima discussione.

Vi assicuro, signori, che questo risolverebbe gran parte se non la totalità del problema.
E voi lo sapete molto bene.

Si può, inoltre, utilizzare il numero verde dell'Ambiente per informare sulle esche avvelenate e trasmettere al Corpo di Polizia Provinciale di Arezzo tutte le denuncie di avvelenamento, sia degli animali domestici che selvatici, per iniziare il mappaggio richiesto dalla Regione Toscana gruppo Verdi.

Nelle nazioni più progredite il problema sarebbe risolto anche con l'uso di detective privati o volontari aiutati dalle autorità, che individuerebbero gli avvelenatori e li denuncerebbero. Continuare con la pretesa che i Carabinieri, la Polizia e la USL risolvano il problema è la classica maniera per procrastinare e far continuare indefinitivamente questo orrore. Esiste una minoranza che ha tutto l'interesse a non risolvere il problema: e anche questo lo sapete molto bene.

La cosa che spaventa maggiormente sono gli evidenti ed ingenti quantitativi di stricnina che circolano indisturbati, benchè proibiti dalla legge, senza che le amministrazioni stabiliscano serie misure di vigilanza.

Nella provincia di Arezzo a Castelfranco di Sopra una faida tra cacciatori di cinghiali ha già prodotto una nuova strage. La mia impressione è che tra pochi giorni l'orrore riprenderà con l'usuale regolarità e che l'ingiunzione servirà a ben poco se non ampiamente pubblicizzata.

Chi scrive non appartiene a nessuna organizzazione è solo un cittadino di passaggio, che presto svanirà dall'area, che ha visto cose immonde e le ha denunciate, provocando reazioni assurde e violente. Trovo strano che siano, quasi sempre, gli stranieri e non la gente del luogo a sollevare il problema; locali distrutti dalle crudeli perdite dei propri animali, incomprensibilmente, tacciono ed evitano di denunciare. Questo timore è per me e per molti altri cittadini assolutamente incomprensibile.

Distinti saluti. 

Paolo Ricci.

 

 


 

44.  Sarete sempre nel mio cuore

Data: lun 27 dic 1999
da: fra <fra@val.it>



Non ho molto da aggiungere allo strazio di tutte queste nefandezze; vorrei solo portare un pensiero ai miei tre cucciolotti, tre gattini pieni d'amore il cui unico sbaglio, come Stellina (messaggio n°11), è stato quello di vivere in mezzo a tanto odio e a tanti balordi.

Vi voglio bene, e mi mancate da morire, piccini miei.

fra

 

 


 

43.  Bocconi avvelenati a Torino

Data: lun 27 dic 1999
da: fdb <osserv3@comune.torino.it>


Gentili amici,
ho trovato il vostro sito e vorrei entrare in contatto con voi, se possibile essere messa al corrente delle campagne e delle iniziative.
Intanto vi segnalo che proprio nei giorni di Natale è stato commesso un ulteriore avvelenamento vicino a casa mia, nel centro di Torino, a danno dei piccioni e di altri uccelli.

Il fatto è avvenuto ai giardini Pietro Micca, siti tra via Cernaia e corso Galileo Ferraris, proprio a fianco della caserma dei Carabinieri. Ho scoperto la cosa perché il giorno di Natale, alle nove, sono uscita con il mio cane, che porto regolarmente lì al mattino, ed ho trovato almeno cinque piccioni morti giacenti vicini, e il giorno successivo ho trovato aanche un bellissimo merlo maschio che pareva morto da poco.

Altre persone con i cani mi hanno segnalato che anche la settimana precedente c'era stato un avvelenamento, quindi oggi stesso telefonerò all'Ufficio Tutela Animali del Comune e provvederò eventualmente anche a fare denuncia presso i CC, nel caso non lo facessero loro.

Qualche mese fa c'era stato un avvelenamento presso una colonia felina dell'isola pedonale della Crocetta, avvelenamento avvenuto a più riprese; l'Ufficio Tutela Animali era intervenuto con sopralluoghi e denunce contro
ignoti, insieme alle gattare che si curano della colonia, ma si sa che finché non si faranno campagne pubbliche e finché i veleni potranno circolare con facilità (grazie spesso anche alla connivenza di certi farmacisti, come mi è stato apertamente detto da una persona) le denunce e gli esposti serviranno a poco.

Per ora cordiali saluti

Flavia Di Bartolo

 


 

42. Attenzione WWF, LAC, LAV, VERDI, AISPA, PETA, ecc...

Data: dom. 01 Nov 1999
da: "P. Ricci Esperia Srl" <esperia@ats.it>

 

Vi informo che ho fatto due interviste con la BBC inglese.

La prima volta il 26.10. alle ore 20,30 con Brian Heram della BBC WORLD NEWS.

La seconda volta, il 27.10 alle ore 8,50 con Andy Glenn di RADIO FIVE LIVES.

Le notizie riportate dal Corriere di Arezzo riguardo la carneficina di Rocca Tebalda hanno stupito gli inglesi. Ho riportato fatti e notizie riguardanti i bocconi avvelenati. Ho ampiamente spiegato gli orrori degli avvelenamenti e della caccia.

Entrambe le interviste sono andate in onda in diretta telefonica.

La Televisione voleva una mia foto per farla apparire sullo schermo, la foto è stata ritirata da un motociclista dalla casa di mio figlio a Londra.

Gli intervistatori mi hanno chiesto dei tartufai ma ho avuto modo di ampliare e spiegare che i tartufai sono parte di un problema più vasto. Ho dato le statistiche degli avvelenamenti nell'area del Mugello e di Arezzo.

Alla domanda: " Ma pensavamo che la Toscana fosse un posto romantico ...", ho risposto: "Forse per Mr. Blair o per Sting o per i ricchi inglesi del Chiantishire, per gli animali è un autentico inferno ...".

Ho snocciolato le cifre dell'avvelenamento e della caccia in Italia e in Toscana. Ho tradotto parte della lettera del Sig. Brancatelli. Ho anche evidenziato di essere solo un cittadino che protesta e che non appartiene a nessun gruppo. La notizia delle interviste, riportate da Luca Serafini del Corriere di Arezzo, il 27 .10, è stata letta dal Sindaco di Castiglion Fiorentino che, il 30 ottobre, si è presentato a casa mia con un'ingiunzione contro i bocconi avvelenati, della quale non ero a conoscenza.

Arnaldo Valderini ha riportato su "La Nazione" il 27 .10. la notizia dell'ingiunzione e la denuncia del Sig. Chancellor e della Sig.ra Spark riguardo gli avvelenamenti.

Sto inviando una lettera a vari cardinali e associazioni riguardo uno strano evento: la benedizione dei cacciatori all'apertura della stagione della caccia. La ragione dell'evento: "Preghiere al Signore affinché i cacciatori, ammazzando molti animali, evitino di bestemmiare". Con tutti i dettagli. Un prete brillante questo.

Un caro saluto.

Paolo Ricci.

 

 


 

41.  Richiesta pubblicazione di volantino di condanna contro l'omicidio di 13 cani

Data: lun. 01 Nov 1999
Da: gisella ruffi <dogart@ruffi.it>



Salve,
mi chiamo Gisella Brozzetti Ruffi, Vi ho trovato in internet e ho trovato il Vostro sito molto interessante.
Il mio è uno dei 13 cani morti avvelenati dalla stricnina e mortadella nella zona di Sestino/Badia Tedalda nel week end del 10 ottobre 99 di cui hanno parlato tutti i giornali verso il 25 ottobre 99.
Ho scritto un volantino di condanna, non conoscendo ancora il Vostro sito, e l'ho affisso su gran parte dei muri nella zona che va da Sestino a Badia Tedalda.
Inoltre l'ho pubblicato in una pagina del mio sito web, così come tra i miei link suggerisco il Vostro sito.
Vi pregherei di volerlo inserire nelle Vostre rubriche di denuncia, l'indirizzo è: http://www.ruffi.it/nina/mimi.htm
Vi ringrazio infinitamente. Gisella Brozzetti Ruffi

* * * * * * * * * * *
(quello che segue è il testo del volantino)

 

VERGOGNA!!

Che differenza c'è fra, a detta di tutti, "la civile regione Toscana", abitata dalla brava gente, e quelle regioni dominate dai racket, dalla mafia e dalla camorra, quando succedono fatti come questi e così tante volte ripetuti?

Durante il primo fine settimana di ottobre, nella zona S. Cristoforo e S. Andrea sono morti, fra le più atroci sofferenze, 7 cani, (fra i quali il mio) avvelenati dalla mano dell'uomo.

E questo perchè?

Per accaparrarsi un pezzo di territorio sul quale credono di poter fare il bello e il cattivo tempo.

E' il 2000 o l'età della pietra? Facciamocela questa domanda!

I cacciatori dicono che sono stati i tartufari perchè non vogliono che altri vadano a tartufare nelle "loro zone" e la stessa cosa dicono i tartufari dei cacciatori.

Questa è chiamata: la spartizione della zona, del territorio dove regna l'impunità.

NON E' CAMORRA QUESTA?

E CHI CI VA' DI MEZZO?

Non certo i barbari uccisori che, dato il gesto, hanno dimostrato di non essere Uomini ma Vigliacchi, visto che non hanno il coraggio di affrontarsi tra loro, e se la prendono con dei poveri cani che hanno solo la sfortuna di appartenere ad un mondo come questo.

Voglio esprimere il mio profondo sdegno verso tutto questo e voglio che tutti riflettano su questa vicenda, e, soprattutto chi sà qualche cosa al riguardo, parli.

Io non avrò pace fino a quando i colpevoli non saranno puniti e sicuramente mai quanto meritano.

Per questi incivili le bestie valgono per quanto possano essere sfruttate, per fare soldi. Per me no, è molto diverso, per me sono creature, che dal momento della loro nascita hanno il sacrosanto diritto di esistere come tutti.

Questa non è la cultura della salvaguardia della vita bensì la cultura della morte!

GISELLA DI CA' BARILE

 

 


 

40.      VERGOGNA !

Data: martedì 19 ottobre 1999

 

Sono le 19.30 torniamo a casa, a Casina (RE) sulla Provinciale Casina Ciano d'Enza, piove e dobbiamo ancora preparare le pappe per i nostri amici. Scendiamo in giardino…

E' successo ancora… Ancora una volta quel dolore sordo e quel maledetto senso di impotenza mi ha attanagliato lo stomaco.
Ancora una volta, l'uomo ha giudicato e eseguito la sentenza.

Mi hanno ucciso due cani, maledetti cacciatori… maledetto paese che li tutela… maledette autorità… che nulla possono nulla vedono e…" ...poi non faccia così, sono soltanto dei cani!"

Ancora una volta la stricnina… sostanza proibita, sostanza introvabile… ma che appare come per miracolo in quantitativi rilevanti, nelle mani dei cacciatori e dei guardiacaccia. …Bravi…

Paese in cui per acquistare un antidolorifico per il mal di denti, ti occorre una ricetta e un farmacista ti risponde  "…sa non posso darle una scatola da 10 pasticche senza ricetta perché, un dosaggio di 40 (!!!) potrebbe essere pericoloso!" …e invece il più potente dei veleni il cui dosaggio in milligrammi, è letale per qualsiasi essere vivente…

Che fare … ditemi Voi … siamo andati ad abitare in posto isolato, sull 'appennino, il VICINO più vicino è a 3 km, tutto questo per vivere in pace con i nostri dodici cani. Dodici cani adottati, dodici animali che avevano avuto alle spalle tristi storie di incomprensioni con gli esseri (??) umani.

A nostre spese e con fatica abbiamo costruito un rifugio per noi e per loro, una sistemazione dignitosa, un posto dove potessero crescere con quel calore …umano (che termine insignificante adesso!) … di cui sono così bisognosi …

L'unica colpa …essere vicini ad una riserva di caccia …uno di quei posti ameni, dove degli uomini liberano dei pericolosissimi fagiani, mostruose pernici e terrificanti quaglie …per poi andarle ad abbattere, ucciderle, massacrarle …dimostrando di essere l'essere supremo padrone e signore della vita delle altre creature.

I nostri cani abbaiavano …è probabile, ma se fosse colpa l'emettere suoni con la bocca, fosse anche ad alta voce …quanti di noi rimarrebbero in vita?

I nostri cani disturbavano la selvaggina …si è vero dal loro recinto (di 3000 mq) …senza mai uscire se non al guinzaglio ed in nostra compagnia …disturbavano la selvaggina con il loro abbaiare, è una colpa grave …la selvaggina deve essere tranquilla, non si può spaventarla altrimenti come fanno i cacciatori ad ucciderla con tranquillità (????)

E allora cosa c'è di meglio se non provvedere …basta una piccola polpetta avvelenata, un collo di gallina ripieno di ossa tritate e vetro (così agisce prima) e stricnina …ed il gioco è fatto …basta lanciarlo nel giardino al di là della recinzione in rete di acciaio elettrosaldata alta tre metri, e …giustizia è fatta.

Noi rimaniamo con il nostro dolore, con la sensazione di impotenza, con lo sguardo fisso sul corpo rigido e bagnato, di quelli che un attimo prima erano i nostri compagni di giochi. Quelli che con il loro scodinzolare o il loro abbaiare al nostro ritorno ci scaldavano il cuore. Quelli che avevano la colpa di spaventare la …selvaggina …forse con il loro abbaiare gli volevano dire, che non tutti gli uomini sono cattivi, forse gli dicevano che l'uomo sa essere compagno di gioia, forse ……questa è stata la loro  vera colpa!

Gianni Brancatelli

Reggio Emilia, 18/10/1999

(P.S. Chi può la pubblichi o dia voce al nostro dolore non per noi, ma per tutti coloro che hanno provato una volta ad incrociare lo sguardo gioioso di un cane …...)

 

 


 

39.  Raccolta firme per legge regionale: adesione della LIPU

Data: giov. 21 ott. 1999
Da: sr simonaromano@dada.it

 

Cari Amici,
vi ringraziamo per l'invio dei moduli per la raccolta firme della petizione per la legge regionale.

Abbiamo già dato inizio alla raccolta firme presso i nostri soci e simpatizzanti.

Avremmo però bisogno di alcuni chiarimenti, in particolare sulla validità delle firme di minorenni e di persone residenti al di fuori della Toscana. Grazie per l'attenzione (e soprattutto per l'impegno)

per la LIPU
Simona Romano - simonaromano@dada.it

 


 


 

38.  COME TORNARE INDIETRO CON IL TEMPO IN UN BALENO ...

Data: ven. 15 ott. 1999
Da: argos <argos@freemail.it>

                * * * * *

    "Da: BPM Mixmaster Remailer remailer@bpm.ai
    "A: argos@freemail.it

    "Subject: LOTTA AI CANI RANDAGI
    "Data: Thu, 14 Oct 1999 08:20:00 -0700 (PDT)

    "Firma anche tu la petizione per l'abbattimento dei cani randagi ... dai forza alla nostra forza.
    "COMITATO ANTICANI RANDAGI C.A.R."

                * * * * *

Ciao a tutti, stavo cercando sulla rete degli indirizzi a cui inviare copia della mail che oggi ho trovato nella mia casella di posta (vedi sopra) con l'intento di chiedere aiuto ad altri amanti degli animali per rispondere con le rime a chi invia una tale idiozia, quando, sono per caso incappata nelle pagine in cui si parla delle morti per avvelenamento.

Leggendo i messaggi di chi ha vissuto questa orribile esperinza è stato come tornare in un baleno al terribile 4 luglio del 1994 quando ha smesso di respirare la nostra amata Cleo, la diagnosi eseguita il giorno dopo all'istituto di zooprofilassi di Trento è stata "avvelenamento per ingestione di dicumarolo".

Durante alcuni messaggi ho dovuto a stento trattenere le lacrime, ho risentito tutto quello che ho provato allora e per molto tempo poi. Il terrore che tutto ciò possa ripetersi non mi ha mai abbandonato ... ho più volte pensato che dopo Argos (il nostro nuovo dolce compagno) non vorrò più un cane, è troppa la paura, in particolare quando appaiono tali notizie sui quotidiani della zona o comunque ne risento parlare, non vorrei riprovare quei momenti di angoscia, non so se lo reggerei un'altra volta ...

La nostra Cleo è stata avvelenata nel giardino di casa (abitiamo a Gardolo, un sobborgo di Trento), i nostri sospetti sono sempre stati a carico dei vicini con cui non intratteniamo rapporti, personaggi alquanto discutibili, uno pure cacciatore.

Non trovando alcuna spiegazione (anche se di ammissibili non ve ne possono essere) al gesto, crediamo spinti dal solo scopo di voler far del male e turbare la nostra placida quiete familiare ...

Il nostro caso è stato un po' particolare in quanto Cleo non stava tanto bene già da una ventina di giorni prima di quello fatale, presentava svogliatezza davanti al cibo (noi pensavamo a causa del caldo di quei giorni) e saltuariamente diarrea. L'avevo portata dal veterinario che dopo il consueto controllo aveva diagnosticato dei disturbi intestinali curabili con un po' di dieta. Qualche giorno prima del 4 vomitò qualcosa di strano, non aveva mangiato nulla in casa durante il giorno, contattai nuovamente il veterinario ma mi disse che poteva essere anche cibo di qualche giorno prima e quindi di proseguire con le istruzioni.

Il 4 luglio tornando dal lavoro trovai per strada i miei genitori in macchina con Cleo a bordo, preoccupatissimi perchè non si reggeva sulle zampe e stava malissimo ... Di nuovo di corsa dal veterinario, flebo, di tutto, poi a casa e durante la notte è morta sotto i nostri occhi, infine il giorno dopo all'istituto e lo sgomento dinanzi alla diagnosi che nessuno di noi si aspettava. Ci informarono che l'avvelenamento graduale, con piccole dosi per più giorni, è difficilemente identificabile perchè non provoca le classiche manifestazioni violente del boccone e certamente letale.

Sconvolti dal dolore e profondamente indignati da tanta cudeltà abbiamo diffuso in tutta la zona volantini con il resoconto dell'accaduto ed inviato una lettera ai 2 quotidiani locali, che, con nostro grande stupore ci hanno contattato chiedendoci una foto di Cleo che poi è stata pubblicata a fianco di un bell'articolo sulla cronaca locale (li conserviamo sempre).

Una delle cose che inoltre ci ha fatto più piacere è stata la partecipazione di molti sconosciuti alla nostra triste esperienza. Dopo gli articoli sui quotidiani più di una persona ci ha chiamato a casa manifestando il proprio dispiacere e la propria indignazione, oppure per raccontarci un fatto analogo. Abbiamo anche sporto denuncia contro ignoti, per quanto può servire ... al comando ci hanno detto che comunque con una denuncia aperta il meraviglioso giorno (se mai ci sarà) in cui sarà possibile avere un nome giustizia sarà fatta.

Vi ringrazio di cuore per l'opera che svolgete e da oggi in poi non mancherò di frequentare il sito e diffonderne l'indirizzo, oltre a scegliere in che modo poter collaborare attivamente all'avvio di un più capillare controllo sul territorio della situazione, magari da parte delle autorità.

Salutoni a tutti

Tonini Loredana
 
 

 


 

37.  LETTERA ALL'ON. VELTRONI

Da: Paolo Ricci - Montecchio Vesponi 254 - 52043 - Castiglion Fiorentino AREZZO
tel: 0575 - 651513 fax: 0575 - 651513 E.Mail: esperia@ ats.it

Castiglion Fiorentino 13.10.99

                On.le Walter Veltroni - Segretario Democratici di Sinistra
                                                        Via delle Botteghe Oscure - Roma
                p.c. On.le Chiara Acciarini - Democratici di Sinistra - "Vita Animale"
 
 

Caro Veltroni,

Le scrivo, accludendo una documentazione che ritengo importante.

Il mondo cambia e bisogna capire le sue profonde trasformazioni.

Spero che leggerà questa lettera con attenzione. Spero, almeno, che la legga qualcuno della sua segreteria, e che non sia un cacciatore. Sono un comunista della grande diaspora, ho militato per venti anni nel partito e sono tra coloro che fondarono le sezioni di Londra e di Amsterdam. Ora sono un cane sciolto, libero, anche se ho continuato a votare per il PDS-DS. Ma sto cambiando idea e non voterò più. Capisco che è un momento difficile e ci sono problemi più importanti: il Grande Ulivo, la bufala della KGB (Cossutta che parlava con i Russi: la scoperta dell'acqua tiepida), ma Lei sembra attento agli umori della base e sperò che seguirà con pazienza e con attenzione il mio ragionamento che si rivolge ad un futuro non lontano.

Non capisco il vostro accanimento, specialmente a livello locale, nel difendere la lobby perniciosa, nociva dei cacciatori. Lobby votata al declino, detestata, offesa, ma temuta.

La difesa storica dei cacciatori da parte del partito, specialmente a livello locale, è offensiva, è un insulto alla compassione, alla decenza, all'umanità.

L'ambiguità di avere nella stessa casa cacciatori e ambientalisti è una cosa che alla lunga pagherete e dimostra una profonda incoerenza.

Le contraddizioni, prima o poi, esplodono o implodono e riducono le organizzazioni a pezzi.

Molti affermano che la lobby dei cacciatori e una lobby potente.

Non sono d'accordo. Penso, invece, che sia una lobby declinante che vi aliena migliaia di voti e che vi può seriamente danneggiare. Inoltre è, eticamente, una macchia sul tessuto di un partito.

Le statistiche parlano chiaro: nel 1994 i cacciatori erano 1.300.000; nel 1997 900.000; nel l999 sono diventati 880.000. Nella zona dove abito, ad alta intensità venatoria, il 30% in meno in dieci anni. Un declino inesorabile e costante che appare chiaro a tutti meno che ai politici e agli uomini del suo partito, ripeto, specialmente a livello locale.

Ma molti dicono: la lobby dei cacciatori è una lobby potente, ci sono anche le loro famiglie che votano.

Rispondo: se i cacciatori declinano rapidamente, crescono, per esempio, i vegetariani che sono diventati 1.500.000: una cifra incredibile per l'Italia. E i vegetariani sono solo la punta dell'iceberg del cambiamento. Ci rifletta e mi segua.

In Europa una nuova coscienza germoglia, una nuova visione del mondo matura: il rispetto verso altre forme di vita. Quasi un Buddhismo laico, secolare, che guarda agli altri esseri senzienti con rispetto, con compassione, con simpatia.

Nel Regno Unito si parla di sette milioni di vegetariani.

Il mondo cambia radicalmente. E se ci sono le famiglie dei cacciatori che votano, ci sono anche le famiglie dei vegetariani e di coloro che detestano la caccia, ma mangiano carne che si esprimono democraticamente. E parliamo di una massa notevole di persone, se consideriamo che metà della popolazione italiana possiede un animale. La stragrande maggioranza di queste persone è contraria alla caccia. Penso che questo sia ovvio, lapalissiano.

Sono 43.500.000 gli animali che vivono in casa degli italiani, tra i quali 6.500.000 cani e 8.000.000 di gatti. Alcuni animali appartengono ai cacciatori ma la maggioranza dei possessori di animali detesta i cacciatori. Consideri i giovani, i militanti dei gruppi ambientalisti: un agguerrito esercito di oppositori: Verdi, Legambiente, WWF, Lipu, Lega Anticaccia, Lega Antivivisezione, IFAW, Italia Nostra, Greenpeace ...

Ma molti dicono: ci sono interessi economici notevoli dietro la lobby dei cacciatori e si riferiscono all'industria della caccia. Nel 1999: 6000 miliardi di fatturato, 1000 miliardi di fatturato nel 1994, 32.000 addetti, 1760 armerie, eccetera ... eccetera ...

Un giro d'affari di 20.000 miliardi di lire del settore se si includono le spese di abbigliamento e gli accessori. La spesa pro capite per ciascun cacciatore per armarsi, camuffarsi da Rambo e massacrare conigli è di circa 5.000.000 di lire.

Inoltre ci sono i vergognosi aiuti del CONI alla Federcaccia: 5 miliardi di lire, un autentico schifo, me lo lasci dire ...

A questi risponderei: è la logica degli operai delle fabbriche americane, ove si assemblavano bombe al napalm. Quando la guerra in Vietnam stava per concludersi dissero: non è giusto, perdiamo il lavoro. E' la logica delle grandi lobbies degli States che impediscono allo stato di metter fine alla nefasta vendita delle armi. E' la logica di Charlton Heston: la logica della follia incontrollata. L'età della tecnica produce i suoi mutanti.

Come fa un partito come i DS a star dietro ad assurdità del genere ?

La massa crescente di coloro che rispettano altre forme di vita è in continuo aumento.

Prima o poi nascerà una lobby politicamente trasversale, che darà enormi fastidi al sistema burocratico-politico che difende o sopporta la caccia, anche perché esposto al continuo ricatto di organizzazioni arroganti e violente.

Una lobby del genere può far nascere un Guazzaloca animalista che danneggerà oltremodo la furba omertà dei potentati di sinistra. La cecità della sinistra porterà ad una proliferazione incontrollata di Guazzaloca. La supponenza e l'idiozia dei suoi assessori indebolirà la sinistra.

Il mio caso è un esempio lampante.

Legga la lettera che ho inviato agli assessori riguardo il barbaro avvelenamento degli animali in Toscana: atti immondi, denunciati da un cittadino che sfida una lercia, oscura, secolare omertà.

Nessuno ha risposto, solo Vittorio Sgarbi che ha definito questi episodi vergognosi.

E gliene sono infinitamente grato: sinistra o destra sono categorie insignificanti quando uno lotta contro la barbarie.

Alle mie lettere di denuncia sono seguite le ovvie provocazioni - riportate in prima pagina nell'articolo del Corriere di Arezzo, un giornale molto coraggioso - che sono conseguenza logica della denuncia, e lo scontro poteva facilmente degenerare in un fatto di sangue. Mi creda non sto esagerando.

Da parte delle istituzioni è seguito un silenzio totale e imbarazzante.

L'assessore dell'ambiente di Castiglion Fiorentino non ha mormorato una sillaba: potevamo prenderci a fucilate, tagliarci la testa con un machete, ma lui stava a contare i voti di Castagnetti o quelli di Franceschini. Ma Forza Italia, Rifondazione, Legambiente, i Verdi, il Wwf, la Lega Antivivisezione si sono fatti vivi.

A questo punto ho attivato la campagna internazionale promessa.

C'e una nuova visione delle cose che relegherà la caccia nella pattumiera della storia.

Come è possibile che in un paese civile alle soglie del terzo millennio si debba ancora sottostare a leggi barbare, medioevali, oscurantiste:

Le conosce, Veltroni ?

L'articolo 842 del Codice Civile stabilisce che "Il proprietario di un fondo non può impedire che vi si entri per l'esercizio della caccia, a meno che il fondo sia chiuso nei modi stabiliti dalla legge sulla caccia o vi siano colture in atto suscettibili di danno. Egli può sempre opporsi a chi non è munito della licenza rilasciata dall'autorità.

L'articolo 21 lettera f ) della legge quadro "fa divieto di sparare a distanza inferiore a centocinquanta metri con uso di fucile da caccia con canna ad anima (sic!) liscia, o da distanza corrispondente a meno di una volta e mezzo la gittata massima in caso di uso di altre armi, in direzione di immobili fabbricati e stabili adibiti in abitazione o a posto di lavoro ..."

Le distanze minime che in esercizio di caccia (cioè con fucile carico) devono essere tenute sono 50 metri da strade e ferrovie, 100 metri da edifici adibiti ad abitazioni o luoghi di lavoro.

Le suddette distanze si intendono "di spalle", cioè il cacciatore da tali distanze può anche sparare ma in direzione opposta a quella dove si trovano strade o edifici. Per sparare contro strade, ferrovie o edifici bisogna invece trovarsi ad una distanza non inferiore a metri 150.

Il cacciatore, inoltre, può cacciare anche su campi coltivati, a meno che non siano presenti apposite tabelle riportanti la scritta "coltura in atto, divieto di caccia fino al ...".

In termini semplici: un cacciatore che rispetta le distanze elencate, può sparare a cento metri da una casa, con le spalle rivolte verso la stessa abitazione, mentre nel giardino, aperto sul campo, bambini giocano sull'erba, la nonna fa la calza seduta su una sdraia, il padre sonnecchia beato dopo aver letto la Gazzetta dello Sport, i gatti sono nel campo e il cane abbaia, rischiando di essere impallinato.

E se il padre dei bambini accennasse ad una minima protesta il disgraziato rischierebbe di essere sommerso da un torrente di insulti e si esporrebbe anche ad una probabile esecuzione sommaria.

E' capitato a me.

Se lo immagina un cacciatore che spara con i suoi piccoli nel giardino, Veltroni ?

O che spara a cento metri dal giardino di D'Alema mentre Lulù, la cagna del Presidente del Consiglio, abbaia e rischia di essere impallinata ?

E' l'Italia decantata da Prodi o una Repubblica delle Banane ?

L'articolo 15 comma 8 della legge quadro stabilisce che " l'esercizio venatorio è vietato a chiunque nei fondi chiusi da muro o da rete metallica o da altra effettiva chiusura di altezza non inferiore di almeno metri 1,50 e la larghezza di almeno 3 metri o da altra effettiva chiusura di altezza non inferiore a metri 1,20 o da corsi o specchi d'acqua perenni il cui letto abbia la profondità di almeno metri 1,50 e la larghezza di almeno metri 3."

Lungimiranza dell'antico legislatore: un poverino, con un recinto di rete metallica alto un metro e senza corsi d'acqua o specchi d'acqua perenni, può vedere transitare nel suo giardino un manipolo di cacciatori armati come Rambo. Legge antica e saggia (che i DS difendono), ideata nel felice ventennio per creare un nuovo superuomo nicciano-marziale-all'amatriciana da lanciare alla conquista di un impero: un sogno degno di Alessandro il Macedone.

Ma il guerriero italico, abilissimo nello spappolare merli, tordi, tortore, passeri, allodole e altre creaturine di 10-20 grammi, spietato e feroce verso lepri e conigli, si comportò differentemente (come Lei sa molto bene) sul campo dell'onore quando si confrontò con le truppe di Montgomery e degli altri generali alleati. Il massacro dei passeri non creò il guerriero spartano desiderato: i cacciatori-guerrieri si arresero in massa. Non siamo una nazione marziale: con le lepri e i "suoi" fringuelli toscani ci riesce a trionfare, con soldati veri ci risulta molto più difficile.

Il regime crollò ma la legge medioevale, sostenuta dalla potente lobby dei cacciatori e dall'indifferenza e dall'omertà del popolo, rimase. Per il PCI quella legge infame andava bene: la Toscana e l'Emilia e Romagna erano regioni ad alta densità venatoria.

E voi che rappresentate "il nuovo" che fate, malgrado il decantato buonismo artistico-spirituale ?

La legge mussoliniana la difendete con rabbia o con omertà a secondo dell'assessore che gestisce il potere locale.

Il referendum andò vicino a chiudere questo capitolo, ma mancò per poco il quorum.

Un vizio italico.

Ma qualcosa si delinea all'orizzonte.

Si presenta, ora, un'occasione unica per cancellare questa legge barbarica.

La Corte Europea dei diritti dell'uomo ha condannato la legge francese che stabilisce libertà di caccia in tutti i terreni non recintati. Consideri che la Francia ha più cacciatori di noi.

E anche se i paesi europei non sono obbligati a farlo, chiunque può impugnare la sentenza della Corte Europea rivolgendosi a Strasburgo. In Italia la Cassazione stabilisce che le sentenze di Strasburgo sono direttamente invocabili di fronte a un giudice nazionale.

Questa possibilità non sfuggirà a persone attente, che attendono pazientemente il loro momento.

E alcune hanno già contattato avvocati.

Per concludere.

Un grande partito deve cominciare a guardare animali e natura in maniera differente e fare scelte etiche, radicali, fondamentali. E deve avere le palle di farle.

Deve trascendere le logiche limitate e distruttive dei pensatori dell'Arci-Caccia.

Deve rischiare e perdere qualche voto per guadagnarne altri.

Il pianeta ambientalista è in crescita incontenibile. E' solo disorganizzato e frammentato.

Veltroni, qui non parliamo più di veri cacciatori, non parliamo del Dersù Urzula di Akira Kurosawa, ma di sadici che uccidono per il gusto di massacrare.

Parliamo di " Mala Caccia", di nefandezze commesse da torturatori capaci solo di scatenarsi davanti ad esseri inermi ed indifesi.

So quello che dico perchè ho avuto l'occasione di osservarli.

Prima che io venissi a vivere nella casa ove abito, la casa restò vuota per un periodo, il proprietario aveva dodici tortore che avevano fatto nido nella vecchia facciata e vivevano beate in pace con il mondo. Esseri esilaranti, pacifici, stupendi.

Un giorno un troglodita armato aprì il cancello, penetrò nel giardino e scaricò tutte le sue misere frustrazioni su quei poveri uccelli. Li massacrò tutti a fucilate.

Quella volta il muro di omertà non resse e il brav'uomo, che esercitava la sua attività venatoria, come la chiamano i suoi assessori, fu identificato.

Perché sorprendersi ? Siamo una nazione con un'appendice cavernicola armata che elargisce qualche voto alla sinistra.

Quanti voti prendete da questi sadici massacratori di creaturine di 20 grammi ?

Io, su quei voti, sputerei, Veltroni, perchè offendono la mia umanità.

Ci sono gli Arkan e i Seselji degli uomini e gli Arkan e i Seselji degli animali.

Alla fine è lo stesso sadismo, che diventa legale perchè l'animale è secondo il codice civile "Res Nullius".

Vorrei vederLa, Veltroni contemplare, con la sua sensibilità, questi bruti mentre cercano di snidare l'ultima, disperata lepre, dopo aver annientato ogni altra forma di vita.

Immagini la povera bestia, braccata senza scampo, circondata da sette doppiette.

La immagini, nel terreno davanti al suo giardino, proverebbe una vergogna inaudita nell'osservarli.

Che direbbero i suoi figli ? Pensano che sia giusto uccidere animali per sport, a "fini ludici" ?

E Lei che pensa nel profondo del suo cuore ?

I miei piccoli guardavano inorriditi, ed io mi vergognavo della mia impotenza.

Altro che portatori di tasso di emozionalità troppo elevata ... qualcosa di irreparabile stava accadendo. Ma qualcuno un giorno reagirà, come stavo per fare io, ed allora entrerete tutti in fibrillazione. Se ci scappa il morto reagirete, ed io penso che il morto non è lontano.

Come dicevo, gli animali sono considerati dal Codice Civile, Art. 923: "Res Nullius", mentre il feto acquista negli States personalità giuridica: questo antropocentrismo folle deve cambiare.

Ma lentamente qualcosa si muove. Una nuova coscienza germoglia. Qualcosa nel terzo millennio sorgerà che demolirà l'antropocentrismo dominante. Questa nuova visione del mondo trascenderà la barbarie attuale. Lentamente il filo che si dipana da Gothama Buddha, dal Jainismo fino a noi, attraverso Pitagora, Plutarco, Porfirio, Ovidio, Seneca, Leonardo Da Vinci, Michel de Montaigne, Hume, Roussau, Voltaire, Tolstoj soffocherà la visione del mondo aristotelico-tomistica, ostile agli altri esseri senzienti. Il cristianesimo pagherà per la sua concezione limitata, per la sua inesistente compassione verso altre forme di vita (San Francesco era una mosca bianca).

Schopenauer diceva, rivolto al Dio cristiano Jahvè, potevi dire una parola e non l'hai detta.

Gli "automata" cartesiani e kantiani acquisteranno i loro diritti, non saranno più meccanismi senza anima, come li aveva concepiti l'Illuminismo. Forse l'albero di Heidegger non sarà più solo un oggetto per costruire tavole. La manipolazione infinita degli enti verrà drasticamente ridimensionata.

La punta dell'iceberg indica questo e sareste folli a non vederlo.

Veltroni, mi ascolti, i cacciatori sono un peso inutile, letale. Stanno diventando zavorra, e non ci vuole molto a capirlo. Rifletta sul loro numero declinante e lo zoccolo duro dei vegetariani in continua crescita. E questo nel paese del prosciutto di Parma e le mortadelle di Prodi ...

Rifletta seriamente.

Un ultimo consiglio: lasci perdere i fringuelli ...

Distinti saluti. Paolo Ricci.

 

 


 

36.  PRIMA LETTERA AGLI ANIMALISTI INGLESI

Data: giov 07 ott. 1999 18:05:28 +0000
Da: "P. Ricci Esperia Srl" <esperia@ats.it>

Paolo Ricci. Montecchio Vesponi 254 - 52043 - Castiglion Fiorentino AREZZO
tel: 0575 - 651513 fax: 0575 - 651513 E.Mail: esperia@ ats.it

Fax: Mrs June Hamilton- Quaff- Chichester-West Sussex- 00 44 1243 267599

 

Castiglion Fiorentino 6.10.99

Dear Mrs. Hamilton,

On the 20th of May, I sent a letter to you and to Mrs. Mayers of MAFF. I wrote: "I live between 'the terracotta roof tiles and the dusky olive grove in the midst of Tuscany', in Valdichiana near Arezzo. I live in the exact location where the Daily Mail reported that the 'mystery poisoner' of Muriel Spark's and Alexander Chancellor's dogs is operating.

The difference between myself and the writers, however, is that I do not want to live in this 'romantic' place anymore. One cannot survive in this situation of absolute precariousness. At any moment, in this 'cradle of civilisation', it is possible that I will find my dogs and my cats poisoned by unknown assailants. For this reason, alone, I do not intend to stay.

My house and my family are in England. I lived in the UK for 25 years, but I cannot go back because of the current 'quarantine law'. There is no reason in the world that I would let my animals suffer the cruelty and hell of six months of captivity.

In my wandering, I have collected several animals. In 1989, while working in Rome, I found three half-dead kittens. I saved them and took them with me to Chicago, in the States. The cats moved around the world with me. They were in Germany, in Como and finally in Tuscany. In Tuscany, in Valdichiana, I found an old, half-dead, abandoned, pregnant dog. I kept her, along with her puppy. I have found many more animals, but, fortunately, I have also always managed to find families and homes for them. Many died. One never came back.

My point is this: I cannot tolerate Tuscan hunters. They shoot very close to my house, and I fear that I may lose my self-control. I cannot endure this idiotic 'Rambo' violence.

I even started a campaign against the 'Tuscan poisoner' in the local papers. A friend of mine, an ex-hunter, wrote a long letter, denouncing various horrors, including the art of 'morsel poisoning'. You can imagine the reaction of the brutes and my subsequent isolation.

But like the ancient myth of Scylla and Charybdis, compassion can become a trap. I now have only two options: I can either stay in Tuscany, trying to survive ' the horror lurking over the hill', ending up with my animals poisoned and dead. Or I can go to England, forcing my animals into insanity. I know, for certain, that two of them, because of their old age, would never survive the quarantine. Mrs. Hamilton, could you consider me for your pilot scheme?"

I received your polite response and documents. And I am very grateful.

Now it is October 1999. Many animals have died and I am now left with only three.

But the campaign against the poisoners continues. Many articles have been published, and I have recently become the personal target of the hunters.

They have a strong and arrogant, dangerous political lobby in the government.

Like the Mafia in Sicily, millions of votes can be moved to the right or to the left, according to the needs and whims of this one single, violent organization.

Hundreds of cats, dogs and wild animals are poisoned every month - a slaughter that becomes worse every year. This shameless massacre of life is perpetrated by hunters who illegally "mine" the Italian countryside with meatballs laced with strychnine. In this barbaric manner, the hunters claim to protect the game birds that they raise specifically for killing. These birds are poor wretched creatures, let free in the woods and fields, only to satisfy the savage, bloody nature of the human beast.

The campaign continued and I experienced great isolation and a conspiracy of silence. Even though the majority of the people in the area hate the poisoners and cannot stand the hunters, they are obliged to keep quiet. Basically, I am a stranger; and I am challenging the lobby. The local mentality cannot accept this.

The hunters have reacted and, every Saturday and Sunday, armed men appear on the open field in front of my garden facing me in a silent, but very threatening way. This is their classical way of intimidating people in the 20th century.

But it did not work this time.

I reacted, and, after several extremely dangerous moments, with children watching, they retreated while unleashing a torrent of insults. The fact that I was originally from Rome only made their racism that much more blatant. Can you imagine if I was a refugee from Kosovo? I would probably be dead.

At this point, I moved fast and did what others have always feared doing. I denounced the hunters to the Carabinieri, the Procura, WWF, Peta, The Green party, The Provincial Guard, The Guardie Forestali, and many other organizations. The result was, for the first time in the history of this area, the local paper, "Il Corriere di Arezzo", challenged the hunters and published on the front page an article entitled: " Death Threats to an Environmentalist ".

I am sending you this article to make sure you understand how dangerous and serious my current situation is.

My house is isolated, dangerously isolated, and anything can happen.

The details of this fight are now being disseminated via e-mail amongst many assorted American organizations. The goal of this struggle is to inform the world that the idyllic Tuscan dream of the cinema is somewhat different than the danger of Tuscan reality. On one side, you have Bertolucci's artistic vision; on the other, a group of armed men who can "legally" shoot rifles and guns only 100 metres away from your house. 100 metres! Never mind the kids playing in the garden or your family eating in the dining room!

In this romantic paradise lurks a beast, Mrs. Hamilton, a human beast bent on the destruction of anyone and anything who lives in a world of peace.

Therefore, I am writing for your help. We shall soon start a campaign against the poisoners and the hunters and I may need contacts with British organizations that could help us in denouncing these atrocities. Can you help me with these contacts?

In the meantime, ALF is materializing in Italy. Not a bad idea.

I would be extremely grateful to you, or to anyone else, who could inform me regarding the developments of the quarantine law and the pilot scheme.

Once in England, I could really help to internationalize this fight.

Yours faithfully.

Paolo Ricci.
 

 

 


 

35. ESPOSTO-DENUNCIA DA PARTE DEL SIG. PAOLO RICCI - Castiglion Fiorentino (Arezzo)

Data: 22 set. 1999
Da: Paolo Ricci - Montecchio Vesponi 254 - 52043 - Castiglion Fiorentino AREZZO
tel: 0575 - 651513; fax: 0575 - 651513; E.Mail: esperia@ ats.it

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(Quello che segue è il materiale dell'esposto-denuncia effettuato dal sig. Paolo Ricci. Esso comprende, nell'ordine: 1. lettera al quotidiano Corriere di Arezzo; 2. lettera al Sindaco di Castiglion Fiorentino prof. Alpini; denuncia alla Procura di Arezzo)

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1.  ALL'ATTENZIONE DR. SERAFINI - CORRIERE DI AREZZO
Castiglion Fiorentino 23.9.99 ore 11,10

Egregio Dr. Serafini,

Le invio una lettera e un'esposto. I fatti narrati sono, secondo me, frutto della coraggiosa campagna intrapresa contro i bocconi avvelenati.
Valuti Lei. Può, se lo crede opportuno, pubblicare il tutto come una mia lettera.
Oppure, sempre se lo crede opportuno, scrivere un articolo.

Se, invece, non pubblicherà nulla resto, comunque, infinitamente grato per quello che il Corriere ha fatto. Avete mostrato grande coraggio considerando la forza della "lobby" dei cacciatori nell'area. Le vostre denuncie vi fanno onore: avete aiutato gli ultimi della terra.

Caro Corriere,

ti invio una lettera inviata al sindaco di Castiglion Fiorentino e l'esposto alla Procura della Repubblica e ai Carabinieri.

In seguito ai fatti narrati ho incontrato ieri esponenti di Legambiente, dei Verdi, di Rifondazione e dell'opposizione.

Ho spedito il materiale affinchè sia inserito in sito di internet riguardante i bocconi avvelenati.

Un dossier sarà consegnato a vari esponenti politici affinchè sia tutto, ampiamente, conosciuto.

Sono fermamente convinto che sia necessaria una campagna internazionale che abbatta il muro di omertà e di silenzio che circonda questi orrori.

Quando i "tabloid" inglesi denunciarono con violenza fatti simili in Spagna, le accuse ebbero ripercussioni sui flussi turistici e le cose cominciarono a muoversi.

In un paese di sette milioni di vegetariani i fatti raccontanti dalla Spark e da Chancellor lasciano il

segno. Sto individuando i nomi dei cacciatori che mi hanno minacciato per trasmetterli ai Carabinieri. Sto attendendo, tra breve, una conferma.

[segue dopo la lettera al Sindaco e il testo della denuncia]

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Castiglion Fiorentino 20.9.99

Prof. Alpini Sindaco di Castiglion Fiorentino.

Egregio Professore,

a tutto c'è un limite. I fatti che denuncio alla Procura della Repubblica sono gravissimi. Le assicuro che non intendo farmi mettere i piedi in testa da quattro bifolchi e sto diramando via Internet il racconto dei fatti. Sto cercando di organizzare con Verdi e WWF una grossa denuncia internazionale. Queste miserie si stanno divorando gran parte del mio tempo, ed è incredibile che uno straniero, un fottuto romano, come urlavano ieri i suoi concittadini, deve prendersi la croce di questa battaglia. Ma me lo lasci dire è una vera vergogna per la vostra città.

Distinti saluti.

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ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI AREZZO
ALLA STAZIONE DEI CARABINIERI - CASTIGLION FIORENTINO
PC: PROF. ALPINI - SINDACO - CASTIGLION FIORENTINO

CASTIGLION FIORENTINO. 20- SETT-1999

Intendo denunciare quanto segue augurandomi che l'autorità giudiziaria proceda nei confronti delle persone descritte per i reati che vorrà ravvisare:

Mercoledì 25 agosto alle ore 19,35 tre uomini con alcuni cani raggiungevano il mio giardino dopo aver attraversato il terreno del proprietario della casa ove abito.

Avendoli trovati nel giardino e vedendo un uomo che stava colpendo con la cinghia il mio cane, mi sono alterato, pensando che fossero cacciatori che avevano scelto il terreno per i loro esercizi venatori. Pensavo, erroneamente, che la caccia fosse iniziata.

Ne nacque un alterco, anche perché i 150 metri di distanza non erano stati rispettati.

Ero con un mio amico italiano che vive in Inghilterra e che prese parte alla lite. Il suo nome è accluso nella lista ed è pronto a testimoniare.

I cacciatori provenivano dalle case vicine. La cartina acclusa aiuterà le autorità nell'identificazione dei soggetti.

Trovando gli uomini nei pressi del giardino li invitai, ironicamente, a sparare dal salotto, considerando che sarebbe stato più facile, sparando dalla finestra, massacrare le povere tortore.

Mi spiegarono, animatamente, che stavano facendo la "prova dei cani" e che erano sconfinati, involontariamente, durante l'esercizio. Affermarono anche che si erano sentiti aggrediti (sic!)

Noi spiegammo che pensavamo fossero armati e considerammo l'incidente chiuso.

Mentre parlavamo con un signore alto con i capelli bianchi, un'altro cacciatore si allontanò e cominciò ad inveire, minacciando di uccidere il mio cane, travolgendolo con la macchina.

Rispondemmo animatamente alle minacce. Il cacciatore era tarchiato sulla cinquantina e abita nella direzione indicata dalla cartina. Minacciò per almeno dieci minuti mentre gli altri due cacciatori non risposero e rimasero tranquilli. L'uomo, invece, continuava ad inveire e ad allontanarsi.

Lo invitammo ad avvicinarsi e a ripetere quello che stava dicendo a due metri di distanza, ma il cacciatore si guardò bene dal farlo.

Domenica 19 sett. alle ore 8,30 circa, quattro cacciatori continuavano a cercare qualcosa, ma non so cosa, dal momento che qualsiasi forma di vita è stata quasi totalmente distrutta, davanti alla casa ove abito, attraversando, armati come Rambo, il terreno del proprietario della mia casa, che detesta simili incursioni. Uno degli uomini, che erano rimasti silenziosi durante l'animata discussione del 25 agosto, era molto vicino alla casa e uno dei cani aveva raggiunto il giardino. L'uomo era sulla quarantina, altezza media, capelli neri, gambe leggermente arcuate e abita nella direzione indicata nella cartina. Preso atto della vicinanza, lo invitai a mantenere le distanze, urlando che nel giardino c'erano uno dei piccoli, i miei gatti ed il mio cane. Una richiesta sacrosanta e legittima che provocò la violenta reazione del cacciatore.

Nello spazio di un quadrato di settecento metri di lato, intorno alla mia casa, c'erano almeno nove cacciatori, un gruppo stava litigando con un mio vicino di casa, l'altro con me.

Questo manipolo di uomini armati riuscì a colpire, dopo una fantozziana ricerca, un povero fagiano, uno di quei poveri polli che allevano con l'unico intento di massacrarli: uno spettacolo ignobile e indimenticabile per una persona civile con un minimo di umanità.

Stavolta l'uomo che era rimasto silenzioso, dopo essersi assicurato che ero solo, cominciò ad inveire in maniera scomposta e scurrile." Porco romano, ti spacco la faccia, tontolo, fallito di un romano, ti conosciamo tutti, imbecille, deficiente, ti ammazzo....", ed una serie di volgarità e minacce.

Da queste comportamento esagitato emergeva l'idea assurda di un ipotetico fallimento, a me totalmente sconosciuto, e faceva capolino un razzismo latente, da operetta, contro i romani.

Cosa indecente se si considera il numero dei toscani presenti e felici nella mia città natale, ove ho trascorso solo parte dell'infanzia, in quanto ho vissuto la stragrande parte della mia vita a Londra, Amsterdam e Chicago. Logicamente risposi per le rime ma senza minacciare.

L'aspetto preoccupante erano le minacce di morte e quelle precedenti, formulate dall'altro signore contro il mio cane.

Da una sacrosanto invito a mantenere le distanze legali, l'uomo aveva vomitato cose indicibili, mentre uno dei piccoli (sette anni) lo guardava esterrefatto dalla finestra, dopo che lo avevo allontanato dal giardino.

Alcuni cacciatori cercavano di calmarlo, ma inutilmente. L'uomo minacciava sfaceli ma senza mai avvicinarsi. Faccio presente che non conosco assolutamente nessuno nell'area e parlo qualche rara volta con un vicino.

Ma a monte esiste una spiegazione per la furia dei cacciatori: le lettere che ho scritto al Corriere di Arezzo e che sono state, coraggiosamente pubblicate dal giornale, considerando la potentissima lobby dei cacciatori, che non ha amato la polemica suscitata dalla denuncia dei bocconi avvelenati. Queste lettere le accludo, affinché chiariscano la natura di quello che, io suppongo, sia una chiara e autentica provocazione.

Penso che oltre ai cacciatori anche coloro che esigono il rispetto delle leggi e della natura siano difesi. Invierò una copia dell'esposto ai Verdi, al WWF e a Legambiente.

Chiedo altresì di essere informato in caso di archiviazione.

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Ma perchè sorprendersi, caro Corriere ?

Prima che io venissi ad abitare nella casa ove abito, la casa restò vuota per un periodo, il proprietario aveva dodici tortore che avevano fatto nido nella facciata della casa e viveva in pace con il mondo; la presenza di questi dolci uccelli lo deliziava.

Un giorno qualcuno aprì il cancello e penetrò nel giardino e massacrò tutte le tortore sparando fucilate verso la facciata.

Quella volta il muro di omertà non resse e il brav'uomo, che esercitava la sua attività venatoria, fu identificato.

Perché sorprendersi ? Siamo una nazione con un' atavica appendice trogloditica, con un resto isaitico di cavernicoli armati.

Distinti saluti.

Paolo Ricci.
 

 

 


 

34.  GRETA DEI CAMPI ELISI. PERCHE'?

Data: giov. 16 Set. 1999
Da: albertoarge@excite.com

Il 9/9/99 alle ore 6 del mattino ha smesso di battere il piccolo GRANDE cuore della nostra boxerina tigrata Greta: aveva solo 4 anni e 4 mesi ed è stata avvelenata da un topicida, messo apposta da qualche viscido e spregevole essere che da un paio di anni si diverte a fare strage di cani nella zona del ex-villaggio fiat a Settimo Torinese.

Greta ha sofferto le pene dell'inferno, l'abbiamo trovata al rientro a casa dopo una serata trascorsa con amici, riversa e ormai agonizzante sul suo cuscino preferito in mezzo ad un lago di sangue e vomito, inutile la corsa dal veterinario, le flebo, le iniezioni, ci rimane solo il rammarico di non aver trascorso quella serata maledetta con lei, la tristezza delle mura di casa nostra impregnate di Greta, la rabbia e l'impotenza di avere le mani legate di fronte a queste cose che ripeto, a Settimo Torinese succedono da tempo senza che nessuno faccia nulla.

Siamo disperati, se esiste anche solo una possibilità di fare giustizia perchè queste cose non accadano più, aiutateci, anche se niente e nessuno ci potrà mai ridare la nostra cagnolina.

Grazie per averci ascoltato e, ripetiamo, se qualcuno può fare qualcosa, ci contatti.

Alberto e Valeria

p.s. se volete fare un'ultima visita a Greta la trovate qui:

http://members.tripod.com/~albertoarge/index.html

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[Dal sito sopra indicato, riprendiamo il testo che segue]

GRETA DEI CAMPI ELISI

9 / 9 / 99 alle ore 6.00 del mattino , Greta è morta .

E' stata avvelenata da una polvere topicida sparsa lungo i viali nei quali la nostra "Cipolla" faceva le sue passeggiate, una polvere micidiale messa lì apposta in un luogo dove di topi non esiste neanche l'ombra, apposta per uccidere un cane, uno qualunque, da un essere che definire bastardo è un offesa per i cani meticci.

Ha sofferto molto prima di morire, l'abbiamo trovata agonizzante sul pavimento di casa, in una pozza di sangue, al nostro rientro dopo una serata con amici trascorsa parlando di cani, perchè i cani erano la nostra vita, perchè la nostra Greta era la nostra vita.

Inutile la corsa dal veterinario, inutili le ore passate sotto flebo nel tentativo di strappare alla morte "Polly Pocket" (questo era l'ultimo dei soprannomi che avevamo affibbiato a Greta ...), inutili le iniezioni di vitamine, atropina, cortisone: dopo avermi poggiato per l'ultima volta la zampa sul braccio, quasi per chiedere aiuto, ha chiuso gli occhi ed è volata via ...

E adesso resta il rammarico di non essere stati lì, nel momento in cui lei aveva bisogno di noi, il dubbio di non averle dato tanto amore quanto ne abbiamo ricevuto da lei, il rimpianto di non essere riusciti ad andare via prima da Settimo Torinese (paese in cui i cani sono visti come la peste ...) per trasferirci nella nostra casetta con giardino, la tristezza di queste quattro mura di casa che sono intrise dell'odore di Greta, ovunque ci giriamo c'è qualcosa che ricorda lei, il balcone dal quale si affacciava, le sue foto incorniciate alle pareti, dalle sue ciotole ai suoi giochi, resta solo la rabbia e l'odio che proviamo per quel bastardo che ce l'ha portata via ...

Addio "Polly Pocket", ti abbiamo amata con tutto il cuore anche se forse non era ancora abbastanza, ci auguriamo che tu possa stare meglio dove sei adesso che non in questo mondo di merda votato ad un solo dio, il denaro, e speriamo di poterti vedere ed abbracciare ancora una volta, nei nostri sogni ...

Alberto e Valeria

NON TI DIMENTICHEREMO MAI

nata 9 / 5 / 95 --- morta 9 / 9 / 99
 

 

 


 

33.  DA GRAZIANO

Data: ven. 10 Set. 1999
Da: graziano theflush@tin.it

 

ciao

sono Graziano da Piacenza, piu' precisamente dal comune di Alseno. Ho un'azienda agricola, dove allevo vacche da latte.

Nel mio cortile, fino a un mese fa', c'erano 14 cani, di diverse taglie e forme e adesso ne sono rimasti 10: il tutto e' successo in 3 giorni, senza nessun sintomo o preavviso. Se ne sono andati davanti ai miei occhi, con morti terribili.

Non li abbiamo mai visti con roba sospetta in bocca (anche perche' si dovrebbe essere li' nel momento che la trovano) ma l'avvelenamento non e' piu' un dubbio.

La mia azienda agricola da 2 anni e' riserva di caccia, e come la mia anche i miei vicini hanno pensato di farla tale per eliminare il disagio dei cacciatori, ma le cose evidentemente stanno andando peggio: questa estate sono state liberate grosse quantita' di selvaggina di ogni genere in questa zona e i cacciatori sanno benissimo che e' popolata anche da volpi, e quale miglior metodo del BOCCONE AVVELENATO per sbarazzarsi di questo animale scomodo?...

Loro, ovviamente si dichiarano estranei e scandalizzati, e dicono di avere fatto dei corsi per eliminare le volpi in maniera legale .... Chi lo mette in dubbio?

A parte questo piccolo sfogo ... il primo cane abbiamo pensato che era una morte accidentale (questo lo trovammo morto sotto un attrezzo agricolo un paio d'ore dopo averlo visto passare per il cortile, come di solito faceva); il sospetto è arrivato al secondo cane, a poche ore di distanza. Il terzo cadavere l'abbiamo consegnato al nostro veterinario, che lo ha portato all'AUSL che a sua volta lo ha recapitato all' ISTITUTO ZOOPROFILATTICO DELLA LOMBARDIA E DELL'EMILIA (direttore f.f. dr. P. Boni).

L'esito e' arrivato qualche giorno fa' e diceva che e' stato del veleno per topi ... del COUMATETRALYL per la precisione, niente stricnina (come avevamo pensato) ...

Ma e' possibile che un veleno per topi con questo principio attivo provochi delle morti così terribili ? bava alla bocca, perdita rapida dell'equilibrio seguita da tetania dei muscoli e soffocamento ... il tutto in 15-20 minuti dalla presunta ingestione ...

Sono un po' perplesso; se fosse cosi' sarebbe quasi tutto regolare, il veleno lo si trova tranquillamente nei supermercati o affini e buonanotte a tutti ... Pensavo di fare una bella denuncia contro l'uso della stricnina, e invece...

Spero in un vostro consiglio.

GRAZIANO

 

 


 

32.  VERGOGNA :...

Data: Lunedì 23 agosto 1999
Da: "Giacomo Forgione (Ascotec s.r.l.)" <ascoserv@tin.it>
Organization: ASCOTEC s.r.l.

 

È sicuramente una vergogna che in un paese pseudo civile debbano accadere cose così ignobili.

Da quasi un anno a Roccamandolfi (IS) si sta assistendo ad una determinata volontà, da parte di qualche mente malata, allo sterminio di cani e gatti.
Questi signori (sarebbe una offesa per i nostri amici a quattro zampe definirli in altro modo) adottano la tecnica del boccone avvelenato, riuscendo così ad arrivare perfino dentro le case private.

Da una analisi fatta su una povera vittima risulta che il veleno è stricnina, sostanza non in commercio, e pertanto difficile da reperire. Dall’inizio della mattanza sono almeno 40 i cani che sono stati avvelenati e sicuramente molti di più i gatti. La stragante maggioranza animali domestici, avvelenati durante una passeggiata o peggio nelle loro cucce.

Mi chiedo quale sia lo scopo di questa gentaglia, forse nessuno, solo l’invidia di non sapersi inserire in una società civile così come sanno fare con naturalezza ed affetto i nostri meravigliosi amici.

Come testimonianza personale posso portare il dolore della mia famiglia, che in questa faida ha perso quattro gatti, tre cani, un hascki (Argo), un pastore belga (Billy), un pastore tedesco (Sara).

Mi chiedo con quale diritto si vuole privare le persone dell’affetto e dell’amicizia di un cane o di un gatto.

Nella foto allegata Sara è quella di sinistra.

Spero di potervi al più presto contattare per comunicarvi che i colpevoli sono stati adeguatamente puniti.

Distinti saluti

Giacomo Forgione

Giacomo_Forgione@hotmail.com

 

 

 


 

31.   TRISTE STORIA

Data: Sabato 21 agosto 1999
Da: studiotempesta <studiotempesta@iol.it>

Egregi signori,

mi chaimo Elena e scrivo da Rovigo per vendicare il mio cane. Si chiamava Duca ed era un meticcio non molto bello ma era il "cocco" di casa. La sua è stata una storia triste.

Appena nato l'hanno buttato in una scatola trovata vicino ad un cassonetto dai miei parenti.
Stava andando tutto per il meglio fra noi due finchè un giorno.... Stavamo correndo in un parco giochi (dove spesso i cani giocano) e ad un tratto lui si ferma e comincia a mordicchiare una bustina contenente un liquido colorato. Mi affretto a guardare cos'è: si trattava di topicida. Pur sapendo che in quella zona non c'era nessun topo, quei bastardi schifosi hanno lasciato la bustina lì, in un parco giochi, dove i cani giocavano ogni giorno. Giunsi alla conclusione che quei deficenti lo sapevano benissimo ed è per questo che l'hanno messa lì.

Il mio cane però sembrava stare bene: soffriva in silenzio. Dopo alcuni giorni la sua piccola vita innocente si spense come una fiamma.

Vorrei augurare a quegli ignoranti di morire presto magari...avvelenati così proveranno il dolore che hanno fatto a me quando il mio cagnolino Duca che mai aveva avuto una vita facile,non si è più risvegliato.

Straziata dal dolore provai a consolarmi stando in compagnia ma invece vengo a sapere che il nonno della mia migliore amica "elimina" i gatti che gli danno fastidio usando questo metodo: i bocconi avvelenati. Penso,però che non siano i gatti a dargli fastidio.

Pochi giorni fa anche il mio nuovo cane stava per masticare una "bustina-assassina" ma per fortuna si è salvato.

Non auguro a nessuno di vivere il dolore che ho vissuto io.

Elena Tomaini

 

 


 

30.   ROMA - STRAGE DI CANI CON BOCCONI AVVELENATI - Polpette alla stricnina

Data: merc. 28 luglio 1999
da: maurizio.mezzetti.it_ard01@serono.com

 

AL COORDINAMENTO CONTRO L'AVVELENAMENTO DI ANIMALI

La presente per informarvi di un altro caso di avvelenamento animali, accaduto a Roma mercoledi 21 luglio 1999.

In allegato invio, anche in formato grafico, i relativi articoli pubblicati dal giornale "Il Messaggero".

Distinti saluti. Maurizio Mezzetti

 

 


 

29.   AISB

Data: lun. 19 luglio 1999
da:  polalma@persiceto.it

 

La ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE CANE DI SAN BERNARDO è pienamente solidale e disponibile per ogni necessità collaborativa e si sofferma nel ringraziare sentitamente quanti fin'ora hanno collaborato per la giustizia animale.

Il vicepresidente, Roberto Malagoli polalma@persiceto.it

 

 


 

28.    SFOGO ...

Data: lun. 12 luglio 1999
Da: 0875751666@iol.it

 

Mi chiamo Valeria Strada, vivo a Termoli (CB), e volevo dire che la mamma degli idioti è sempre incinta; uno di questi abita vicino a me. Questo grandissimo pezzo di merda mi ha avvelenato la bellezza di 7 gatti. Inoltre minaccia di uccidere gli altri 2 che vivono ormai relegati in casa. E' uno schifo di persona, vorrei tanto farglirela pagare ma non so come fare perchè mi hanno detto che devo coglierlo sul fatto. Non bastano le sue minacce, averlo visto prendere a calci un gatto, e aver visto della carne mischiata a una polverina bianca sul suo balcone?

E' veramente frustrante sapere chi è colui che ti toglie la gioia così grande di vivere con degli animali.

Aiutatemi a trovare il modo di far finire tutto questo!!!

Infine voglio augurare a tutti coloro che abbandonano gli animali , di passare le vacanze ingessati dalla testa ai piedi fino al giorno in cui dovranno tornare al lavoro, giorno in cui si sentiranno dire: " sei licenziato!!!".

Valeria Strada
 

 

 


 

27.    Maledetti...

Data: merc. 07/07/1999
Da: Paolo paolo@datasail.it

 

Max e' il nome del mio cane, un Chow di 17 mesi, il primo cane della mia esistenza.

Tia e' la mia gatta che ha 5 anni.

Solo da poco piu' di un anno, da quando Max e' con me e la mia signora, ho capito che esiste questo enorme problema tra i molti altri che sempre colpiscono cani e gatti indistintamente.

Sinceramente vedendo le foto dei poverini che si sono fidati della offerta di un umano o che hanno mangiato ignari il loro ultimo pasto, ho solo un sentimento una sola cosa da dire a chi ha confezionato i bocconi avvelenati: MALEDETTI, detto pensato e sentito a denti stretti dalla rabbia.

MALEDETTI non fatevi mai trovare, e' meglio per Voi.

Dove abito, a Pavia, ho sentito dire che una persona non meglio identificata lascia dei bocconi avvelenati lungo la via, verifichero' e spediro' a Voi la notifica.

Aggiungo solo che sempre a Pavia dove abito, so per certo che lungo il Ticino vengono abbandonati cuccioli, ed anche cani adulti. Conosco persone che hanno adottato i poverini.

So che esistono due canili non lontano da Pavia, due canili che ho visitato, e non vi dico....vorrei solo che chi confeziona i bocconi fosse chiuso per una notte, una sola notte in una delle gabbie o dei recinti dei canili che ho visto ... a raccontarlo ai cani chi e' quell'umano ci penso io o lo faccio dire loro da MAX e TIA.

Paolo Torretta

 

 


 

26. Adesione alla vostra campagna

Data: lun. 28 giugno 1999
Da: Cyberdogs & Cats Magazine mvg@dada.it
 

 

Il mio giornale Cyberdogs & Cats Magazine aderisce alla vostra campagna contro i bocconi avvelenati, nel numero di luglio (on line nei prossimi giorni) metteremo un link di collegamento al vostro sito per cercare di dare il nostro piccolo contributo contro questa strage.

E' di questi giorni la notizia che a Milano, sulla Montagnetta di S. Siro, un bellissimo parco urbano frequentato ovviamente anche da bambini, sono stati lasciati bocconi avvelanati per i cani; in seguito a questo tre cani versano in fin di vita.

Sono stati interessati i vigili, la Asl ma pare che per un intervento occorra il corpo del reato ...

Grazie per il vostro lavoro,

Manuela Valletti

 

 


 

25. Avvelenamento

Data: giov. 10/6/99
Da: CTrotta@aol.com

 

Egregi signori,
vi scrivo nella speranza che qualcuno possa fare qualcosa per gli animali avvelenati.

Noi abbiamo un Pitt Bull molto bello, purtroppo che stato avvelenato.

Ora il cane si trova in un centro privato e stanno provando di tutto per salvarla, ma non si riesce a risalire a quale veleno abbia ingerito.

Addirittura pensano che non sia un veleno che gli abbia dato l' uomo, ma addiritura un veleno per la disinfestazione che buttano nei boschi quindi stato deciso dal comune.

Noi abitiamo in Germania e non i Italia e non riesco a capire con tutti i verdi che ci sono come possano fare un cosa simile.

Il cane è più di una settimana che sta male. poverino speriamo che si salvi.

Tanti saluti e speriamo che almeno voi possiate fare qualcosa.

Claudia

 

 


 

24. Non abbiamo più lacrime da versare ...

Data: mar. 01 Giugno 1999
Da: Simona Gheri simgheri@tin.it

 

Siamo due ragazzi con una grandissima passione per i cani e ne avevamo sei: Giubeca, Beniamino, Eleonora, Recoba, Rudy e Ben. Ebbene sono rimasti in quattro perchè Recoba e Ben ce li hanno ammazzati con del veleno, la stricnina.

Tutto questo accade in un paese della campagna toscana, non molto lontano da Firenze, dove purtroppo nessuno interviene. Forse perchè nessuno denuncia o forse perchè è difficile trovare i responsabili di tutto questo, ma non si può restare zitti di fronte a questa strage.

Non abbiamo più lacrime da versare, i nostri cuori sono pieni di rabbia dettata dall'impotenza di non poter fare niente.

Chi si è permesso di decidere della morte di Recoba con noi da appena pochi mesi ( lo avevamo preso a Firenze ai Macelli nel luglio scorso), un incrocio con un Husky, un canone troppo amoroso con due occhi uno diverso dall'altro ed una pellicciotta bianca e morbida...Chi ha deciso di togliercelo? E lui che è venuto a chiedere aiuto a noi che eravamo in casa e non lo abbiamo sentito...ce ne siamo accorti troppo tardi, soltanto dopo quaranta minuti circa che lo avevamo lasciato al primo sole di febbraio, giù in giardino, nel suo giardino!

Con la perdita di Recoba, che dal dolore lancinate e nel contorcersi si era persino tolto il collare, abbiamo deciso di non prenderne più, ma solo dopo pochi giorni è arrivato Ben, un giovane Husky anche lui...è stato solo una parentesi visto che ce lo hanno ucciso il 27 Maggio scorso. La nostra vita è a pezzi, stiamo tenendo duro per gli altri cagnoloni, ma è tanto difficile farsene una ragione, ma perchè accade tutto questo? A noi ce li hanno uccisi nella proprietà ed il bello che non abbiamo idea di chi possa essere! A chi potevano dare fastidio? Queste sono solo alcune delle mille domande che ci tormentano e non ci fanno dormire la notte ed in più i sensi di colpa ci stanno abbattendo.

Comunque, purtroppo non siamo i soli ad aver avuto questa atroce esperienza e speriamo che con il vostro lavoro, EGREGIO, si riesca ad ottenere qualcosa... almeno noi ci crediamo.

Alessandra e Bernardo

(p.s: ringraziamo la Simona G. che ci è stata vicino in questi terribili momenti e che è sempre in prima linea per l'affermazione dei diritti degli animali)

 

 


 

23. Investimenti sulle strade

Data: mar. 25 Maggio 1999
da: Alfonso Guglielmi alfogu@tin.it

 

Gentile coordinamento, sono un Ispettore di Igiene e vivo a Pesche, zona residenziale a circa 2Km da Isernia. Siete a dir poco superbi per quanto state facendo in difesa di esseri che ci amano, soffrono e gioiscono insieme a noi.

Comunque, in considerazione all'abbandono dei cani che se pur vero possono provocare incidenti, è anche vero che automobilisti incoscienti (a me mi è capitato spesso e volentieri vederli) non fanno nulla per evitare di investire animali come ad esempio gatti e cani. E' comunque una vera barbaria!!! Infatti, scuse addotte, quando sono riuscito a fermarli, sono sempre le stesse. "Mi dispiace.... non l'ho proprio visto" o " mi si è buttato davanti e non ho potuto evitarlo". Sciocchezze da macellai del volante. In effetti quando gli ho prospettato che se al posto di quell'animale si poteva trovare un bambino indifeso, come del resto sono gli animali, si sarebbe comportato allo stesso modo; cioè senza fare qualcosa per evitarlo!

Tutto ciò deriva dalla inesistenza di leggi o regolamenti che possano equiparare gli animali ai pedoni o cose del genere. Ho da circa 18 anni la patente di guida e per il mio lavoro percorro centinaia di Km al giorno e, a tutt'oggi, non ho investito nessun animale grande o piccolo che sia. Per concludere, è solo questione di educazione e senso civico!

Grazie e auguri di buon lavoro.

P.S. a sostegno di quanto ho scritto sarei lieto conoscere anche il vostro pensiero.

 

 


 

22. Ancora bocconi avvelenati.

Data: Lun. 24 Mag. 1999
Da: gid0492@iperbole.bologna.it

 

Abito ad Ozzano Emilia in Provincia di Bologna, lungo la strada in cui abito abbiamo raggiunto il massimo della demenza: su di un lato della strada c'e' il confine di un parco naturale dove e' vietato cacciare, sull'altro lato invece hanno fatto una zona di ripopolamento faunistico venatoria, con tutto quello che ne consegue !!!

Ad Aprile nel giro di tre settimane sono morti avvelenati 3 cani!

Di quelli che sono morti negli ultimi anni ormai abbiamo perso il conto.

Sono stanco di sentirmi dire dai Carabinieri e dalle Guardie Forestali che se non li prendono con le mani nel sacco non ci possono fare niente.

Sono stanco di leggere sui quotidiani l'ennesimo appello di qualche assessore che invita le associazioni venatorie a "controllarsi".

Sono stanco di trovare dei cacciatori all'interno della mia proprieta' anche se possono cacciare solo sul lato opposto della strada.

Luca Donati

 

 


 

21. Axel

Data: Sab. 22 Mag. 1999
Da: Barbara Cagli b.cagli@flashnet.it

 

Sono Barbara Cagli la padrona di Axel (Caso già segnalato: scheda di denuncia 2 Aprile 1999 - Dott. Settimi Montecastello di Vibio). Sono finalmente arrivati i risultati delle analisi dall' Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche- Perugia: Determinazione ESTERI FOSFORICI (metodo GC ): positiva (Phorate).

Il responsabile del laboratorio è la Dott.Roberta Galarini. Il numero di telefono dell'Istituto è 075/3431.

Sono a vostra disposizione per qualsiasi altro tipo di informazione abbiate bisogno.

Barbara Cagli

 

 


 

20. POLPETTE AL VETRO !

Data: ven. 21 Mag. 1999
Da: Sirmio scrypt@iol.it

 

Ieri ho scritto già nella 'lista' trovata nel NG un'e-mail di denuncia.

Non so se siete collegati in qualche modo, ma avendo ricevuto una risposta che mi consigliava il vostro sito per sapere COSA FARE, suppongo che siete comunque in rapporto.

Non ho alcuna difficoltà a ripetere la mia denuncia, anzi!

Abito a Bologna, di fronte a un certo 'Parco Zanardi' già purtroppo noto per molte polpette avvelenate (solo l'anno scorso sono morti 5 cani). Ma OGGI accade anche qualcosa di diverso, in qualche modo più aggiacciante. Da questo Parco si avvia una stradina che va verso la 'città': qua, in 2 punti non lontani tra loro, sono morti di recente 2 cani per l'ingerimento di POLPETTE RIPIENE DI VETRO ROTTO!

Ho fatto denuncia presso l'Emergenza Ambientale, che l'ha fotocopiata insieme alla piantina con i 2 punti da me segnalati e ai fax che ho inviato a "Il Resto del Carino" (quotidiano locale) per 'allertare' vari posti di polizia ecc.

Personalmente sono terrorizzata avendo un cane che portavo sempre a passeggiare sia nel parco sia nella maledetta stradina, ma anche se non possedessi cani, amo troppo gli animali per accettare e subire simili atrocità!

Grazie per la vostra attenzione e, se potete, fatemi sapere qualcosa (ho letto nel vostro sito delle molte iniziative di volontari ma anche, mi pare, governative.

Simonetta Lanza (Sirmio, come pseudonimo)

 

 


 

19. Bocconi avvelenati  - testimonianza

Data: Ven. 07 Mag. 1999
(Da Alessandra: <ori@helios.unive.it> , che invia una testimonianza di Laura apparsa sul Newsgroups: it.discussioni.animali.cani)

Data: Ven. 07 Mag. 1999
Da: Grosso Laura laura@avatar.it

 

Coordinamento contro i bocconi avvelenati

Il 23 gennaio di quest'anno durante una delle nostre solite passeggiate a cavallo nei boschi, la mia dobermann di otto mesi ha raccolto un boccone avvelenato (cotenna di maiale inzuppata con endosulfan) ai margini di una stradina (inghiaiata, facilmente percorribile anche in auto), dopo circa 10 minuti ha iniziato ad avere crisi convulsive e in 20 minuti é morta.

A nulla é valso correre a chiamare il nostro veterinario, che, se anche fosse stato presente immediatamente, data l'alta concentrazione di veleno, non avrebbe potuto fare niente. Non potevamo accettare che finisse così, che un bastardo ci avesse portato via un pezzo della nostra famiglia.

Kira aveva otto mesi e non avrebbe mai fatto male a nessuno, per nessun motivo. Io avrei ucciso l'autore del boccone senza battere ciglio.

Combattuti tra sensazioni di abbattimento, di rabbia, di impotenza, il giorno dopo ci siamo fatti forza e siamo andati a denunciare l'accaduto ai Carabinieri di zona; abbiamo fatto fare a Kira l'autopsia e abbiamo estratto il boccone avvelenato.

Non poteva essere sufficiente: abbiamo contattato Marco Poli della Lega Nazionale x la Difesa del Cane (del Piemonte) e, con il loro supporto, abbiamo deciso di fare pubblicare un articolo sui principali giornali locali, per portare a conoscenza il problema. Sempre in collaborazione con la Lega, abbiamo distribuito in tutti i paesi della zona dei volantini con una ricompensa di un milione a chiunque potesse dare informazioni utili (a noi, ai Carabinieri o alla Lega) all'individuazione di questi fabbricanti di morte.

Tutto questo credo sia servito a nulla. Ci é stato chiesto quanto valesse il nostro cane (per essere disposti a dare un milione*), se non ci preoccupasse il fatto che sicuramente ci saremmo fatti dei nemici*siamo stati presi quasi per scemi, perché tutti sanno che nei boschi ci sono i bocconi avvelenati (che nascono come se fossero funghi), perché moltissime famiglie della zona (e non solo) hanno avuto almeno un caso di avvelenamento (ma pazienza, può capitare e bisogna accettarlo) e non si possono fare scenate del genere, visto che si tratta di un cane e non di un bambino.

E a noi é solo rimasto il senso di colpa per avere portato Kira con noi a trascorrere un sabato nella natura, come ci piaceva fare.

La colpa di tutto questo viene data ai cercatori di tartufi (per proteggere la loro zona) o ai cacciatori (per uccidere le volpi, che mangiando i fagiani, rovinano loro la festa)* ma a volte capita anche di sentire che, in seguito a una faida tra vicini di casa gelosi, ci scappi un bocconcino avvelenato e un cane o un gatto morto.

E' difficile pensare di potersi impegnare in una battaglia che sembra persa dall'inizio, viene da pensare che l'opinione pubblica sia informata, ma che ci sia scarso interessamento da parte di tutti, a partire da chi "conta". L'unica cosa che ci sentiamo obbligati di fare é avvisare chiunque si incontri con un cane durante le nostre passeggiate a tenere il cane il più possibile vicino e magari con la museruola.

L'ultima beffa é stata che, a oggi, non siamo ancora riusciti ad avere gli esiti "ufficiali" dell'autopsia, per darli ai carabinieri.

Tristemente, Laura e Enrico

 

 


 

18. Avvelenamenti degli animali

Data: ven. 14 Mag. 1999
Da: Zdravko Vatovec vzdravko@hotmail.com

 

Ci capita di dover sopprimere qualche animale - anche amato. E non per incuranza o per mancanza di cuore.

Imaparate la gente, come fare si che l`animale non soffra. Farete un`opera buona non solo per il povero animale, ma anche per il "padrone". E per l`etica che vi guida, la quale condivido quasi pienamente.

E con la pesca sportiva -cioe` quella che probabilmente provoca dei veri orgasmi ai pescatori/pescatrici sportivi - come facciamo?

Auguri per un buon lavoro.

Z.Vatovec - 14. maggio 1999 - Capodistria, Slovenia

 

 


 

17. Era il 1978.

Data: Dom. 09 Mag. 1999
Da: Rachele e Bruna arduino@ipsnet.it

 

Queste righe non consoleranno nessuno ma voglio comunicare ad altri quanto pesi questa tremenda esperienza.

Sono Bruna di Torino, compirò questo anno 43 anni e vi racconto una storia.

Sin da piccolissima ho desiderato un cucciolo di cane tutto mio. L’ho desiderato tanto, l’ho desiderato per anni ed anni sinché (a 18 anni quindi ben 25 anni fa) il giorno in cui esposero i risultati della maturità accadde il miracolo. Io ed i miei genitori sapevamo già che i risultati erano stati ottimi e quella sera mio padre suonò il campanello di casa, sotto dal portone, pregandomi di scendere perché aveva con sé un pacco molto pesante da portare su a casa. Scesi: che strano era una piccola scatola da scarpe!!! Me la diede e sentii che non era pesante, che qualcosa si muoveva dentro. Mi pregò di non aprire la scatola sin quando non fossi entrata in casa, e così feci. Lo stupore, la gioia l’esplosione di emozioni che provai nel vederne il contenuto forse tu e pochi altri lo possono capire.

Era un cucciolo di boxer di 35 giorni con due occhioni scuri, impauriti e meravigliosi. Lo chiamai Julik e crebbe con me, giocò con me. Anche quando andavo all’Università facevo i salti mortali per passare più tempo possibile con lui. Mi capiva, mi consolava se ero triste, non c’erano ragazzi che potessero tenere il suo posto nel mio cuore. Eravamo un’unica cosa. Sapete, mi si riempiono ancora gli occhi di lacrime.

All’età di 3 anni era un esemplare bellissimo. Pesava circa 45 kg ben 3 più di me che sono sempre stata piccolina e minutina. Quell’estate andai in ferie e non potei portarlo con me per 10 giorni. Giunta a Torino dal mio viaggio qualcosa mi disse forte, forte che dovevo andare immediatamente al paese dai miei, non dormii, feci una veloce doccia e rimontai in macchina. Qualcosa di molto strano c’era, era dentro di me.

Arrivai e gli feci tante feste mangiai ed andai a riposare ma non riuscivo a riposare lui non stava molto bene, glielo leggevo nello sguardo, triste, vacuo. Non riposai lui iniziò a rimettere sangue. Un tuffo al cuore, di corsa dal veterinario a Cuneo, di corsa da mia cugina che è veterinaria a Torino. Prove, analisi, ma cosa era successo? Il mio grande amore aveva solo annusato del veleno per topi (dicumarolo).

Ebbe un’agonia di 22 giorni e 22 notti. 22 notti che io ho passato accovacciata vicino a lui, per sentirlo ancora respirare, per aiutarlo ad alzarsi, per sorreggerlo quando vomitava.

Lo confesso, lo portai a sopprimere quando si sapeva che non c’era più assolutamente nulla da fare. Forse l’avrebbe salvato un miracolo! Magari avesse mangiato quel boccone, avrebbe finito di soffrire molto prima ed invece no, lo aveva solo annusato. Io rimasi lì con lui, in quel momento sino all’ultimo. Mi ricordo ancora che l'ultimo movimento che fece fu quello di leccarmi le mani.

Il giorno dopo gli facemmo un’autopsia: era completamente un colabrodo. Sarebbe comunque morto di lì a poco in preda ad atroci sofferenze.

Questo pensiero, questo cucciolo mi accompagna giorno e notte da 25 anni e nulla è immutato.

Sono passati 25 lunghi anni e non mi vergogno a dire che quello è stato il più bel regalo che la vita mi ha dato, più di mia figlia alla quale mi rendo conto di non essere riuscita a trasmettere tutto quel profondo amore che ho per gli animali e la natura in genere. Sì, ho provato più gioia ad aprire quella scatola da scarpe che l'emozione che ho provato a prendere in braccio per la prima volta la mia bimba adorata.

Che vuoto! Continuo a chiedermi il perché di quel veleno per topi in un cortile nel quale giocavano anche bambini e mi chiedo il perché al mondo ci deve essere tanta ignoranza e mi chiedo perché l'uomo, solo l'uomo riesce a procurare così dolore a se stesso ed agli altri come nessun altro essere vivente riuscirebbe mai a pensare o fare!

Questo accadeva il 28 Agosto 1978 in un paesino vicino a Cuneo (Morozzo), in una di quelle vecchie corti private abitate da famiglie diverse, troppo diverse . . .

Scusate se sono stata prolissa.

Ciao da BRU

 

 


 

16. Avvelenamento di Tappy Grande Amico della Nostra Famiglia

Data: Sab. 08 Mag. 1999
Da: gio shaira@icip.com

 

Oggi sabato 8.5.1999 , in Rocca Canavese Borgata Ruvera via Case sparse 124, ignoti alle ore 10,00 avvelenevano il mio cane di nome Tappetino (TAPPY) nato il 7.03.1997, portato immediatamente dal medico veterinario decedeva dopo circa 1,30 minuti di agonia per asfissia, diagnosi probabile avv. da stricnina .

Mi preoccupa il fatto che ho anche un bimba piccola cosa devo fare? Ho fatto denuncia alle Autorità ed invierò la scheda scaricata da internet .

Se intraprendete iniziative in merito sarò lieto di partecipare, combattiamo questi assassini.

Decesso avvenuto alle ore 11,45 circa.

Distinti saluti, Giovanni Vuolo

 

 


 

15. Contro i bocconi avvelenati

Date: Sab. 08 Maggio 1999
Da: Anna Maria pan6938@iperbole.bologna.it

 

Possibile che ci sia in giro tanta gente così assurda da avere questi comportamenti?

Come si fa ad essere così intolleranti. Ma non lo sanno che al mondo c'è posto per tutti e senza i nostri cari amici a quattro zampe la vita sarebbe molto più brutta?

E' terribile.

Ciao, Anna Maria

 

 


 

14. AAAAA POLPETTE AL VETRO!!!!!

Date: giov. 6 Mag 1999
Da: "Sirmio" scrypt@iol.it

 

Non bastava spargere per i giardini polpette al veleno, no!!! Due cani sono morti - tra atroci dolori - per polpette ripiene di vetro rotto!!

Dal veleno, qualche cane si è salvato, ma dal VETRO....vi rendete conto?

Un'altra ignobile azione contro i nostri amici più cari...

Avete delle IDEE in proposito?

Questo accade a Bologna!

Sirmio

 

 


 

13. POLPETTE AL VETRO 11

Data: Giov. 06 Mag. 1999
Da: Sirmio scrypt@iol.it

 

Segnalo l'uso anche a Bologna di questo altro ORRIBILE CRIMINE !!! Con il veleno, qualche creatura poteva forse salvarsi, ma dal VETRO ROTTO NELLE POLPETTE DI CARNE, nooooo!!! 20 giorni fa e ieri, 5'5, due cani sono morti tra atroci sofferenze. Personalmente denuncerò la cosa alla Protezione Ambientale, con la quale ho gìà parlato e sono già in contatto con il quotidiano locale per denunciare a piena pagina l'accaduto. Io ho una collie di un anno e sono terrorizzata (il luogo dove sono avvenuti i fatti è davanti alla mia casa!) ma anche se non avessi un cane DENUNCEREI LA COSA A TUTTI!!!

Fatemi sapere come procede il vostro lavoro

 

 


 

12. SONO CON VOI

Data: Mart. 04 Mag 1999
Da: Katia vitalic@tin.it

 

Ho uno stupendo pastore tedesco di 20 mesi, e penso che impazzirei se dovesse succedergli qualcosa di così spaventoso.

Purtroppo non sono solo ipotesi, anche se per fortuna (o per caso?) a me non è successo mai niente di simile (ho avuto diversi gatti e un altro pastore tedesco, morto di tumore) In bocca al lupo per il vostro compito di portare a conoscenza di tutti questo problema.

Ciao Katia

 

 


 

11.  Da sigmapi@tin.it

Date: 25 Apr 1999

 

Questa è Stellina.
E' morta avvelenata da un boccone il 18 gennaio di quest'anno dopo tre giorni di agonia. Come lei altri sei gatti domestici del quartiere.
Il loro unico errore era quello di girovagare nei giardini circostanti, evidentemente davano "fastidio" a qualcuno.
Sono seguite denunce alle autorità e numerosi articoli sui giornali. Purtroppo i responsabili non sono stati identificati.
Sono passati tre mesi ma il vuoto lasciato da Stellina si fa ancora sentire.

Patrizia Taviani - Stefano Fondelli
Via Respighi
Certaldo (FI)

 

 


 

10. Da Antonietta roda@rdn.it

Data: Giov 22 Apr 1999
 
 

Sono venuta a conoscenza che sono stati avvelenati dei cani nelle vicinanze di Fara Sabina (RI) precisamente vicino ad una riserva di caccia. Non si tratta di cani randagi, ma cani dei residenti della zona.

Aspettiamo le analisi di laboratorio e successivamente si sporgera' denuncia. Anche di gatti ne sono morti tanti.  

Oltre al grosso dispiacere che provo, ho il terrore che questo fatto si ripeta.

Saluti, Antonietta
 
 
 

 


 

9. Da: Simona Gheri

Data: mart. 13 aprile 1999
(Lettera inviata al Notiziario Regionale del WWF)

 

Livorno, 19/3/99

Spett.le Presidente,

le scrivo in riferimento all'articolo apparso sul Notiziario Regionale del mese di marzo riguardante i bocconi avvelenati. Non più tardi di una settimana fa, mi sono recato presso il circolo ippico "Il Limone", in località La Puzzolente, alle porte di Livorno, per salutare alcuni amici. Mentre parlavamo, mi hanno detto che Giotto, il simpatico dalmata del mio amico, il giorno prima era stato ucciso da un boccone avvelenato. Il cane seguiva il suo padrone, come sempre, in una passeggiata con il cavallo e all'improvviso è caduto a terra schiumando dalla bocca. Disperata corsa dal veterinario, una flebo dietro l'altra, il dottore le ha provato di tutte ma per Giotto non c'è stato più nulla da fare. Ai proprietari non è rimasto altro che seppellire il cane nel bosco che lui amava tanto e denunciare il fatto ai Carabinieri.

La cosa strana è che alcuni mesi fa, nello stesso posto, un altro cane era stato ucciso nella stessa maniera. Quella volta era toccato al cane di un'istruttrice di equitazione. Speriamo veramente di riuscire a fare qualcosa di valido verso queste carogne che disseminano di bocconi avvelenati le nostre belle campagne.

Distinti Saluti

* * * * * *

Articolo apparso sul mensile IL COLTIVATORE del mese di Febbraio.

" CONFLITTO D'INTERESSI....OVVERO IN RICORDO DI MOSE'

In questo numero abbiamo voluto pubblicare una fotografia di Mosè, il pastore tedesco di Giuliano Paciaroni, che, prima di passare a miglior vita, se avesse potuto, avrebbe sicuramente ringraziato coloro che, avvelenandolo, vi hanno contribuito; avrebbe però forse chiesto un poco di tempo per abbaiare ancora qualche volta ai suoi padroncini, per capire come si può decidere della vita di un altro essere, a chi aveva fatto del male, morso i pantaloni, abbaiato forse con troppa foga, cacciato gli animali altrui in territorio di ripopolamento e cattura, visto che un cane da caccia non lo era, ma comunque ringraziarlo perchè dove è adesso sta bene !!

Mosè è solo il nome di un cane che come unica colpa ha avuto quella di trovarsi ad abitare con la sua famiglia di umani in Collegonzi di Vinci ed aver disturbato "qualcuno" che non ama vedere morire di morte naturale ... neanche i cani ! Mosè ringrazia questi signori, ma avrebbe piacere che quanto è successo a lui non succeda ad altri suoi simili. "
 

 

 


 

8. La morte del mio cane

Data: lun 12 Aprile 1999
Da: Barbara Cagli cagli@studenti.unicampus.it

 

Ho aspettato diciassette lunghi anni prima di poter realizzare uno dei sogni della mia vita: avere un cane; finalmente il 18 Agosto del 1993 nasce a Milano uno stupendo cucciolo di Golden Retriever, Axel, che sarebbe di lì a poco diventato il mio fedele e inseparabile compagno di vita. L'8 Ottobre, mi sembra ieri, andai a prenderlo con mia madre e mio fratello a Barberino del Mugello; era un batuffolo color crema di una dolcezza unica. Nonostante il viaggio di tre ore sotto un diluvio d'acqua e l'ambiente per lui del tutto nuovo come arrivò a casa si guardò un po' intorno, conobbe l'ultimo membro della famiglia, mio padre, e si "spazzolò" un'intera ciotola di pappa e fece da subito pipì sul giornale.

Sono passati cinque anni e sei mesi da allora ed Axel è stato capace di adattarsi ad ogni situazione sempre pronto ad aiutare chiunque di noi ne avesse bisogno; anche nei momenti più difficili come la recente perdita di una delle persone più importanti della mia famiglia lui è sempre riuscito a consolarci tutti con un affetto ed una sensibilità incredibili. Anche se le giornate erano lunghe e faticose (studio Medicina) il tornare a casa e trovare quel batuffolo (che oramai era diventato un "bestione" di 38 Kg) sempre pronto a farti le feste e a seguirti in ogni tuo movimento ti "obbligava" a rilassarti e a vedere tutto da un altro punto di vista, il suo, ossia "goditi le mie feste e non pensare ad altro, è il nostro momento ora!".

Oggi è il 3 Aprile del 1999 e da ieri il mio Axel non c'è più; era nella nostra casa di campagna (una delle sue mete preferite) con i miei genitori per passare lì le vacanze di Pasqua. Verso le quattro del pomeriggio però mio padre notò che Axel perdeva saliva dalla bocca e tremava con le zampe posteriori; dopo dieci minuti era già dal veterinario sotto flebo e Valium; la febbre da 40°C era scesa a 38°C, le convulsioni e la scialorrea erano passate. Verso le venti circa il cane vomitava una milza di agnello presumibilmente (le analisi presto ne chiariranno la tipologia ed il quantitativo) piena di veleno messa nei campi vicino casa contro volpi e cinghiali. Il peggio sembrava passato, la situazione appariva stabile e si decideva di far trascorrere a scopo cautelativo la notte dal veterinario; verso le cinque del mattino però c'è un repentino peggioramento questa volta incontrollabile ed il mio inseparabile compagno di vita mi lasciava, sicuramente non per sua volontà, ma perchè qualcuno senza ragionare e senza neanche avvertirci aveva pensato bene di lasciare tali quantità di veleno nei campi agricoli.

Ritengo che non si debba obbligare nessuno ad amare gli animali ma a rispettarli sì: la mia storia è solo una delle tante e non è ammissibile che sia permesso vendere questi prodotti a chiunque , tantomeno lasciarli sparsi per i campi dove circolano cinghiali, scoiattoli, lepri e volpi. Niente e nessuno mi ridarà il mio Axel ma almeno spero che chi ha l'abitudine di usare senza riflettere queste sostanze si renda conto del danno che provoca non solo agli animali ma anche agli uomini perchè la loro carne avvelenata viene messa regolarmente in commercio ed è ogni giorno sulle nostre tavole.

BARABARA CAGLI - cagli@studenti.unicampus.it

(Ho già spedito la scheda di denuncia via fax; ho anche parlato con il WWF della regione Umbria avvertendola del nostro caso. Ho spedito questa lettera a numerose riviste e giornali nella speranza di sensibilizzare l'opinione pubblica.Spero di avere presto notizie.)
 

 

 


 

7. Da: Alessandra bluelynx@tin.it

Data: sabato 10 aprile 1999 8.47

 

Tanti anni fa la mia gatta Mao morì dopo aver ingerito del veleno per topi. Fu una morte atroce e l'idea che possano esistere persone tanto crudeli da voler causare una morte del genere agli animali mi fa vergognare, una volta ancora, di appartenere alla razza umana.
Sono di Milano e vorrei sapere com'è la situazione in questa zona.
Vorrei anche dare un piccolo suggerimento: per far vomitare il cane o gatto che sospettate abbia ingerito qualcosa di pericoloso basta un pugnetto di sale, grosso o fino. Dopo averlo ingerito, in pochi minuti, lo farà vomitare penosamente, che sarà comunque meglio che vederlo morire tra atroci sofferenze. Forse durante le passeggiate in campagna sarebbe buona abitudine portare un po' di sale con sé.
Un'ultima cosa: a quando il divieto di caccia? I cacciatori sono dei bastardi (con rispetto parlando per i cani meticci): oltre ad ammazzare senza pietà selvatici innocenti non esitano a sterminare i domestici, causando a loro ed ai loro proprietari sofferenze fisiche ed emotive non indifferenti, in nome di quella maledetta doppietta simbolo di qualcosa che evidentemente non hanno (avete capito tutti di cosa parlo).
Mi piacerebbe se il coordinamento, per combattere il fenomeno degli avvelenamenti, si muovesse anche in questo senso.
Grazie. Alessandra

 

 


 

6. Data: giov 11 Marzo 1999

Da: PaolaF

 

Anche la mia cagna è morta alla fine di gennaio per un boccone avvelenato trovato poco lontano da casa (noi abitiamo in campagna nel comune di Vinci).

Ho un altro cane e non posso più uscire a passeggiare con lui perchè ho paura che possa trovare anche lui un boccone avvelenato. So di altri casi analoghi successi negli anni precedenti sempre nella stessa zona. Queste stragi devono finire.

 

 


 

5. Data: merc 10 Marzo 1999

Da: Sauro Barlucchi(barlucchi@cyber.dada.it)

 

Esattamente in data 18.02.99 il mio cane presentava sintomi da avvelenamento con blocco degli arti posteriori, respiro affannato, tremore, dilatazione delle pupille e forte salivazione con schiuma bianca dalla bocca. Fortunatamente il tempestivo intervento del veterinario con iniezioni di atropina gli ha salvato la vita.

Io abito in campagna e il cane viene sciolto regolarmente per andare a fare i suoi bisogni nei pressi dell'abitazione senza un particolare controllo diretto.

Il veterinario suppone che la causa di avvelenamento sia riconducibile all'assunzione di organofosforici presenti nei terreni circostanti l'abitazione, o di bocconi avvenelati.

Non può comunque confermare con precisione quale sia il tipo di veleno assunto.

 

 


 

4. Da: luca robustelli

Data: ven 5 Marzo 1999
Da: luca robustelli(levigam@comune.siena.it)

 

Il vostro link prontuario Venezia non si apre... Grazie comunque per il bel lavoro che portate avanti.

luca

 

 


 

3. da Laura

Data: merc 10 Febbraio 1999
From: Laura(laura@avatar.it)

 

Kira é morta in 20 minuti dopo aver mangiato un boccone (confezionato con cotenna di maiale imbevuta nel veleno) depositato ai margini di una stradina di campagna. Dalle nostre parti (Alba, provincia di Cuneo) si dice che gli artefici di questi regalini siano i cercatori di tartufi… Non so di chi sia la colpa, l'unica cosa certa é che Kira aveva otto mesi e non avrebbe mai fatto male a nessuno.

 

 


 

2.  da Tiziano

Data: dom 27 Dicembre 1998
Da: Tiziano (dirk@freemail.it)

 

Questo e' il terzo cane in un anno che mi avvelenano in localita' "Poggio Forni di Sotto" Suvereto provincia di Livorno, ora e' davvero troppo e' l'ora che intervenga qualcuno

 

 


 

1. da Cristina

Data: dom 20 Settembre 1998
Da: CRISTINA ROMANO (cromano@uno.dinamica.it)

 

Non si tratta di polpette avvelenate ma di un uso stupido ed indiscriminato di antiparassitari tipo "Mesurol esca" che viene usato in centri residenziali densamente abitati, allo scopo di proteggere poche foglie di insalata. Non so se la mia gattina sopravviverà. Se non dovesse farcela sarà morta per una foglia d'insalata.

E' comunque mia convinzione che certi prodotti andrebbero proibiti al di fuori di un ambito prettamente agricolo.

grazie, Cristina

 


 

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