CONSULENZA
TOSSICOLOGICA

 

 

In questa area presentiamo una
CONSULENZA TOSSICOLOGICA
resa possibile dalla disponibilità
di alcuni operatori universitari della

Sezione di Farmacologia e Tossicologia del
Dipartimento di Clinica Veterinaria dell'Università di Pisa

V.le Piagge 2, 56124 - Pisa
Tel ++39 050 570525/577351
Fax ++39 050 542892


 

Vogliamo subito ringraziare tutti coloro che rendono possibile
tale preziosa collaborazione,
ed invitiamo chi avesse dubbi, quesiti o problemi da porre in merito
di inviare subito un messaggio (al nostro solito indirizzo
indicando nel titolo: "Consulenza tossicologica")

 

barbi@dicos.unifi.it

 


 

 

QUESITI E DOMANDE INOLTRATE

(CUI SEGUONO LE RISPOSTE FORNITE
DALLA DOTT.SSA MEUCCI
DELLA SEZIONE DI FARMACOLOGIA E TOSSICOLOGIA
DEL DIPARTIMENTO DI CLINICA VETERINARIA DELL'UNIVERSITA' DI PISA)

 

* * *

 

1.

30/06/2003
Da: giuseppina.russo@tiscali.it

 

Scrivo per porre un quesito relativamente all'utilizzo delle polveri insetticida (Baygon) nelle aree comuni condominiali.

Io poseggo un cane, e abitando al quinto piano senza l'ascensore a volte sono costretta a condurlo con me nelle cantine dove ho una dispensa.
Io ho il terrore che mangi la polvere insetticida che i miei cari condomini (nonostante le mie ripetute preghiere) continuano a spargere lungo il corridoio che porta alle cantine.

È pericoloso per il mio cane?
Esiste qualche legge alla quale io possa appellarmi per impedire questa pratica dannosa, a mio avviso, anche per le persone?

Io vivo a Modena e ho inoltrato una richiesta di informazioni all'arpa (agenzia regionale
prevenzione e ambiente) dell'Emilia Romagna sezione di Modena. Attendo fiduciosa anche una loro risposta.

La saluto cordialmente.

Pina Russo

 

Risposta per la Signora Russo:

Non penso che esistano leggi che proibiscono l'uso di polveri contro le formiche e gli scarafaggi nei condomini, credo che tali regole si stabiliscano all'interno del condominio stesso (amministratore del condominio).
Per quanto riguarda la tossicità del prodotto in oggetto (Baygon polvere contro scarafaggi e formiche), se non sbaglio è a base di Propoxur, un carbamato quindi un inibitore delle colinesterasi.
La sua concentrazione nella polvere è dell'1% (10g in 1Kg di prodotto): il cane in effetti può intossicarsi, ma ne deve ingerire un bel quantitativo, è comunque necessario stare attenti che il cane non ne mangi e nemmeno ne venga a contatto con la pelle (per evitarne l'assorbimento dermico).

 

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2.

30/06/2003
Da: torrideuropa@virgilio.it

 

Gentili Signori,

Vi scrivo nella speranza che possiate aiutarmi a capire ove il mio cane sia stato avvelenato da insetticidi organofosforici.

In breve, nella giornata di ieri il cane ha mangiato un boccone (a base di carne).
Dopo circa 1 ora e 30 ha vomitato ripetutamente ed è stato colto da diarrea.
Sembrava essersi ripreso, ma dopo circa un’altra ora manifestava nuovi conati di vomito e un leggero tremore alle zampe posteriori.

Il cane è stato ricoverato in una clinica dove le stanno somministrando delle soluzioni zuccherine a mezzo flebo.

La condizione sembra stabile.

Vi segnalo inoltre, ove vi sia possibile diffondere la notizia, che il cane ha mangiato l’esca avvelenata sull’altopiano di Asiago.
Mi risulta, dopo brevi indagini, che altri due cani siano deceduti con sintomi analoghi.

L’idea che sia stata avvelenata da insetticidi organofosforici mi è stata data da un veterinario dell’altopiano di Asiago che non esercita più ma che mi ha raccontato di avere avuto diversi casi di tal natura in passato.

Il cane è stazionario. Sembra che stia abbastanza bene, ma da informazioni che ho raccolto l’avvelenamento provoca insufficienza renale e quindi può manifestarsi dopo alcuni giorni.
Ho portato il cane presso il mio veterinario di fiducia, che ritiene la situazione abbastanza buona, ma non mi da informazioni mediche più dettagliate.
La nemesi degli altri cani già deceduti era però similare a quella del mio cane.

Per quanto concerne le polpette avvelenate, ho allertato giornali, carabinieri ed USSL. Questi ultimi hanno ritrovato sul medesimo sentiero da me percorso altre polpette avvelenate. Da questo punto di vista ritengo che verrà data sufficiente luce al fatto.

Vorrei anche un consiglio.
Ho “salvato” un pezzo dell’esca che il mio cane ha rigettato quando ha cominciato a stare male.
Vorrei l'indicazione di un laboratorio in grado di analizzare la polpetta in tempi brevi nella provincia di Vicenza, o quanto meno più vicino possibile a Vicenza.

Il mio cane è stato trattato nella notte di ieri ed oggi con fluido terapia con ramidil e ringerlattato.
Attualmente mi hanno detto di somministrare bustine a base di gastrogel e sucralfato gel.

Analisi del sangue: emocromo va bene.

Vi ringrazio per qualsiasi forma di aiuto che poteste fornirmi.

Distinti saluti,

Nicola Semprevivo

 


Risposta per il Signor Semprevivo:

Dai sintomi (seppur pochi) descritti, non penso che si tratti di un organofosforico: potrebbe essere un carbamato (sintomi meno potenti e reversibili nell'arco di 8-10 ore, se trattato) o addirittura un altro tossico, le indicazioni sono poco indicative.

Per quanto riguarda l'analisi dell'esca, vicino a lei c'è l'Istituto Zooprofilattico delle Venezie (Sede centrale Legnaro, via Romea 14/A); l'area più vicina a lei è la 1 (Vicenza v.le Trento 288).

 

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CONTRIBUTO INFORMATIVO GENERALE

(fornito dalla

Sezione di Farmacologia e Tossicologia del
Dipartimento di Clinica Veterinaria dell'Università di Pisa
V.le Piagge 2, 56124 - Pisa)

 

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PRINCIPALI TOSSICI
RISCONTRATI NELLE ANALISI
DEL LABORATORIO DI TOSSICOLOGIA
DEL DIPARTIMENTO DI
CLINICA VETERINARIA DI PISA.

 

 

 

a - INIBITORI DELLE COLINESTERASI

 

1) ORGANOFOSFORICI
(parathion, malathion, diclorvos, diazinon, triclorfon, mevinfos, clorpyrifos, temefos, ...)

2) CARBAMATI
(aldicarb, benomil, carbaril, carbofuran, fenossicarb, metiocarb, metomil, propoxur, ...)

 

* * * * *

 

1) ORGANOFOSFORICI

Esteri organici degli acidi:
fosforico-fosfonico-fosforotionico-fosforotiolico-fosforotiolotionico-fosfamidico-fosfonotionico-fosfonotiolotionico

Usati come: fungicidi, erbicidi, defolianti, nematocidi, rodenticidi

 

FONTI DI INTOSSICAZIONE

- Foraggi contaminati
- Trattamenti antiparassitari su foraggi e mangimi durante la conservazione
- Disinfestazione dei ricoveri
- Trattamenti sugli animali
- Contaminazione accidentale di foraggi o acqua contenuti in recipienti utilizzati per miscelare i formulati commerciali
- Esche

 

MECCANISMO D'AZIONE

Inibitori irreversibili dell'acetilcolinesterasi (lenta idrolisi che scinde il radicale fosforico dall'enzima fosforilato)
Accumulo di acetilcolina nelle sinapsi in cui funziona come mediatore:
- giunzioni neuromuscolari
- terminazioni postgangliari del parasimpatico
- giunzioni intragangliari del S.N.A.
- sinapsi interneuroniche colinergiche del S.N.C.


EFFETTI MUSCARINICI

EFFETTI NICOTINICI

EFFETTI CENTRALI

 


SINTOMATOLOGIA

EFFETTI MUSCARINICI (più precoci):
scialorrea, miosi, sudorazione, aumento peristalsi, dolori addominali, vomito, diarrea, broncocostrizione, aumento secrezioni bronchiali

EFFETTI NICOTINICI:
tachicardia, fascicolazioni muscolari, tremori, paralisi muscolare

EFFETTI CENTRALI:
irrequietezza, eccitazione, astenia, depressione centro respiratorio, convulsioni

Morte per insufficienza respiratoria:
1) Broncocostrizione e ipersecrezione (musc.)
2) Paralisi muscoli respiratori (nic.)
3) Paralisi centri respiratori (centr.)

 

* * * * *

 

2) CARBAMATI

Esteri dell'acido carbamico (monoamide dell'acido carbonico)
- N-N-dimetilderivati: insetticidi, molluschicidi (Methiocarb), nematocidi (Carbofuran), acaricidi (Baygon)
- N-metilderivati: fungicidi (Benomyl)
- N-fenilderivati: erbicidi (Barban)

 

FONTI DI INTOSSICAZIONE

- Contaminazione alimenti
- Trattamenti ectoparassiticidi

 

MECCANISMO D'AZIONE

inibitori reversibili dell'acetilcolinesterasi (carbamilazione dell'enzima idrolisi dell'enzima carbamilato)

 

SINTOMATOLOGIA

Muscarinica e nicotinica (effetti embriotossici e teratogeni del carbaryl nel cane e nella cavia). (Vedi organofosforici)

 

Raccomandazioni terapeutiche per le intossicazioni da insetticidi organofosforici e carbamati

- Controllare gli attacchi convulsivi dell'animale con diazepam o un barbiturico, se necessario, e provvedere ad una adeguata ventilazione meccanica con supporto di O2.
- Somministrare atropina solfato (0.1 - 0.2 mg/kg). Un quarto della dose iniziale viene somministrato per via endovenosa e il rimanente per via intramuscolare o sottocutanea.
- Evitare una eccessiva atropinizzazione (gli animali non muoiono per costrizione pupillare o ipersalivazione, pertanto lo scopo principale della terapia con atropina è il mantenimento della pervietà delle vie aeree e il controllo della bradicardia e dei disturbi del SNC).
- Somministrare pralidossima (Protopam cloruro, 2PAM) per le intossicazioni da organofosforici alla dose di 20 mg/kg b.w. per due/tre volte al giorno. La dose iniziale può essere somministrata per via intramuscolare o per via endovenosa lenta, le dosi successive per via intramuscolare o sottocutanea.
- Se il contatto è avvenuto per via cutanea l'animale deve essere lavato con acqua e blandi detergenti.
- Si raccomanda l'uso di carbone attivato e purganti salini per ridurre l'assorbimento gastrointestinale. Il carbone attivato può essere somministrato ripetutamente anche dopo esposizione cutanea.
- E' consigliata una terapia di supporto secondo le necessità individuali.



* * * * *

 

b - RODENTICIDI


FONTI DI INTOSSICAZIONE

INTOSSICAZIONI ACCIDENTALI:

- Esche lasciate a disposizione di animali e di bambini
- Esche disseminate senza raziocinio durante le campagne di derattizzazione e mancata rimozione a fine trattamento
- Esche destinate alla lotta contro le volpi e disposte dai guardiacaccia in prossimità dei sentieri boschivi
- Contaminazione di mangimi con macchinari in precedenza impiegati per la preparazione delle esche
- Ingestione da parte dell'animale di roditori morti o intossicati per aver assunto esche avvelenate (tossicità secondaria o di relais)

 

INTOSSICAZIONI DOLOSE

 

RODENTICIDI AD ATTIVITA' ANTICOAGULANTE

D = derivato del dicumarolo
I = derivato dell'indandione
T = derivato del tiocumarolo

1° GENERAZIONE
Warfarin (D)
Clorofacinone (I)
Cumatetralil (D)
Difacinone (I)
Cumaclor (D)

2° GENERAZIONE
Difenacum (D)
Bromadiolone (D)
Flocumafen (I)

3° GENERAZIONE
Brodifacum (D)
Difetialone (T)

 

SINTOMATOLOGIA

Manifestazioni cliniche: 2 - 10 giorni dopo l'ingestione

FORMA ACUTA: morte improvvisa per emorragie cerebrali, pericardiche, intratoraciche, addominali

FORMA SUBACUTA - CRONICA: anoressia, abbattimento, prostrazione, pallore delle mucose, ipotermia, anemia, difficoltà locomotorie (emartro, emorragie sottocutanee e Intramuscolari), epistassi, ematemesi, melena, ematuria, emorragie variamente localizzate.
Morte o remissione della sintomatologia entro 1 - 10 giorni

 

ALTRI RODENTICIDI AD ATTIVITÀ NON ANTICOAGULANTE

 

FOSFURO DI ZINCO (Zn3P2)

Uno dei rodenticidi più utilizzati
Ampio spettro
Basso costo
Caratteristico odore agliaceo o di pesce marcio
Appetito dai roditori e dai carnivori domestici
Irritante

 

MECCANISMO D'AZIONE

Nell'ambiente acido dello stomaco determina formazione di fosfina (PH3), irritante per la mucosa gastro-enterica e bronchiale, altera la funzionalità mitocondriale inibendo la respirazione cellulare. Blocco della citocromossidasi. Danni a carico dei vasi, del S.N.C. e dei globuli rossi. A lungo termine danni epatici e renali causati dallo Zn.

 

SINTOMI (15 min - 4 ore)

Salivazione
Vomito ematico
Gastrite

 

_______


Fosfina (PH3)

Dolori addominali
Spasmi ripetuti
Tremori
Anoressia
Letargia
Acidosi

 

_______

Zn3P2

Danni epatici e renali (15 giorni)

 

_______

 

STRICNINA

Alcaloide estratto dai semi della Strychnos nux vomica, albero originario dell'India, e della Strychnos Ignatii
Sostanza di taglio nel mercato clandestino di droghe

 

MECCANISMO D'AZIONE

Antagonista competitivo della glicina (mediatore dell'inibizione postsinaptica intraspinale)

 

SINTOMATOLOGIA

- Convulsione stricnica con contrattura tonica dei muscoli antigravitari fino ad opistotono
- Contrattura del diaframma e dei muscoli toracici e addominali con arresto respiratorio
- 2 - 5 episodi convulsivi poi morte
- Coscienza lucida, contratture dolorose, senso di morte imminente, estrema angoscia.

 

 

* * * * *

 

c - METALDEIDE

Molluschicida: sostanza utilizzata contro i gasteropodi polmonati terrestri (lumache e chiocciole)

Tetramero dell'acetaldeide (C2H4O), non polare, poco solubile in acqua, solubile in benzene e cloroformio, bianco, infiammabile

Formulato in piccole zollette rettangolari simili a quadretti di zucchero o in esche granulari e a base di cereali

Il contatto con questo composto fa secernere alle ghiandole cutanee dell'invertebrato una grande quantità di muco che determina completa disidratazione dei suoi tessuti.

 

MECCANISMO D'AZIONE

In ambiente gastrico (HCl) viene depolimerizzata ad acetaldeide responsabile dell'azione tossica quando la sua quantità supera le capacità metabolizzanti dell'aldeide-deidrogenasi epatica

 

SEGNI CLINICI (cane, dopo 1 - 3 ore dall'ingestione)

- Vomito
- iperpnea
- dispnea
- cianosi
- salivazione
- sudorazione profusa (cavallo)
- midriasi
- nistagmo
- diarrea acquosa
- coliche
- ipertermia
- iperestesia
- incoordinazione motoria
- tremori muscolari
- convulsioni con opistotono
- depressione del SNC
Necrosi e morte per insufficienza respiratoria

Se l'animale sopravvive, dopo 2 - 3 giorni:
-
necrosi epatica
- degenerazione dei gangli del SNC
- emorragie gastrointestinali e renali
- emorragie subendocardiche

 

 

* * * * *

 

d - PARAQUAT

Erbicida dipiridilico (non selettivo)

 

MECCANISMO D'AZIONE

La sua struttura con ammonio quaternario causa azione caustica e detergente. Si forma un radicale libero che reagisce con l'ossigeno molecolare formando RADICALI PEROSSIDI che causano stress ossidativo per la cellula (lesioni cellulari e alterazione degli scambi gassosi)

 

SINTOMATOLOGIA

INTOSSICAZIONE ACUTA
-
Ustioni profonde, faringiti, tracheiti, stomatiti
- Irritazione e ulcerazioni dell'apparato gastrointestinale con vomito, diarrea profusa, melena, crampi addominali gravi e dolorosi
- Sintomatologia nervosa caratterizzata da apatia o ipereccitabilità con contrazioni muscolari

Se l'animale sopravvive dopo 2-10 giorni compaiono:
- insufficienza respiratoria con dispnea e iperpnea, congestione ed edema polmonare
- successivamente fibrosi polmonare irreversibile
- morte per cianosi ed asfissia

INTOSSICAZIONE CRONICA
- Cataratta (lepri)
- Effetti embriotossici e teratogeni (polli)

 

 

 


 

 

Immagini di bocconi avvelenati

a cura della

Sezione di Farmacologia e Tossicologia del
Dipartimento di Clinica Veterinaria dell'Università di Pisa

V.le Piagge 2, 56124 - Pisa

 

 

 

Colli di pollo
con stricnina
Cotenne
con stricnina
Esca con
metaldeide
Esca aperta
con metaldeide
Fagiano
con metaldeide
Fagiano
con metaldeide
Formaggio con
fosfuro di zinco
Polmone,
mortadella,
metaldeide
Polpetta con
fosfuro di zinco
Uova con IDC
Prosciutto con IDC

 

 

 

Quasi tutte le immagini che seguono riguardano esche a base di inibitori
delle colinesterasi (organofosforici e carbamati).

Per le polpette contenenti le capsule, non è stato invece possibile stabilire il tossico impiegato
in quanto molto probabilmente di natura volatile e quindi non conservato.

La foto del fagiano mostra un nuovo ed inquietante tipo di esca: quella inserita in un animale vivo.
Questa esca è stata ritrovata in una riserva: al momento del ritrovamento il fagiano grande
(legato con il fil di ferro per una zampa ad un paletto) era ancora vivo,
ed intorno aveva i propri piccoli fagiani.
Sotto al collo è stata ritrovata una pallina di colore grigio che, dalle analisi,
è risultata essere composta da
Pirimicarb (carbamato) ed endosulfan (organoclorurato).
In pratica gli è stato fatto un impianto sottocute nella regione del collo,
e chiunque l'abbia fatto doveva saperlo fare.

 

 

Polpetta avvelenata

Polpetta avvelenata

Pallina da tennis
contenente veleno

Pallina da tennis
contenente veleno
non identificato
:
particolare

Fetta di prosciutto
contenente veleno

Uova contenenti veleno
Uova contenenti veleno
Uova contenenti veleno
Fagiano
con i propri piccoli
Particolare della testa
Particolare della zampa
Particolare dei piccoli
di fagiano
Particolare della pallina
contenente veleno
inserita nel collo
del fagiano vivo
Particolare

Particolare

 

 

 

 

Colli di pollo
imbottiti di stricnina
e poi cuciti

Colli di pollo imbottiti
di veleno
e poi legati con spago

Piselli cotti e
intrisi di veleno liquido

Lardo con inserita
stricnina

Boccone avvelenato

Salsiccia imbottita
con stricnina
e poi ricucita

 

 

 


 

 

 

 

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